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Editoriale: Moriremo sani e infelici - 7 settimane di crescita per il latte spot. Cede ancora il Padano. - Formaggio contraffatto. Scoppia la grana dei DOP. - Il pasticcio dei voucher - Cereali e dintorni. Mercati esposti all'umore dei fondi. Timori per la siccità in Italia. - Questioni energetiche, bolle informative e paraocchi - A Parma apre la bottega della Biodiversità. Il Rural Market.
SOMMARIO Anno 16 - n° 12 26 marzo 2017

1.1 editoriale La tortura! Moriremo sani e infelici.
2.1 lattiero caseario
7 settimane di crescita per il latte spot. Cede ancora il Padano
3.1 export
Parmigiano Reggiano e l'Accordo Canada-UE. Parma e Reggio, una combinazione vincente.
3.2 frode e contraffazione
Formaggio contraffatto. Scoppia la grana dei DOP.
4.1 lavoro
Il pasticcio dei voucher
4.2 educational
ARGA, gli specialisti in cattedra
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati esposti all'umore dei fondi. Timori per la siccità in Italia.
6.1 questioni energetiche Questioni energetiche, bolle informative e paraocchi
6.2 clima e carenza idrica Siccità al nord e rischio per le colture e la fauna.
7.1 biodiversita' A Parma apre la bottega della Biodiversità. Il Rural Market
8.1 promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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 20170326-cibus-12-COP

 

Editoriale- Politica arroccata e autoreferenziale - Torna a salire il burro mentre cede il latte spot. -Cresce la produzione di Mais e Soia in Brasile. - Cereali e dintorni. Mercati stabili ma con qualche fattore di incertezza sopratutto sul domestico. - Ambiente: in scadenza l'ultimo avvertimento UE all'Italia - Caldo record in Antartide - Le mitiche Terme di Salsomaggiore e Tabiano ancora al fianco della Farm Run. - Ismea, al via la "Banca delle Terre Agricole".

SOMMARIO Anno 16 - n° 11 19 marzo 2017
1.1 editoriale
Politica arroccata e autoreferenziale.
2.1 lattiero caseario
Torna a salire il burro mentre cede il latte spot.
3.1 mais e soia
Cresce la produzione di Mais e Soia in Brasile
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati stabili ma con qualche fattore di incertezza sopratutto sul domestico.
5.1 vino Spergola: Terroir Reggio Emilia
6.1 smog e sanzioni UE Ambiente: in scadenza l'ultimo avvertimento UE all'Italia
6.2 CLIMA e riscaldamento globale Caldo record in Antartide
7.1 territori e salute Le mitiche Terme di Salsomaggiore e Tabiano ancora al fianco della Farm Run
9.1 riordino fondiario Ismea, al via la "Banca delle Terre Agricole"
10.1 promozioni "vino" e partners
11.2 promozioni "birra" e partners

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 20170219-COP

 

Venerdì, 17 Marzo 2017 15:08

ARGA - Gli specialisti salgono in cattedra

Il tema sempre più incalzante degli abbinamenti migliori, delle sottili differenze fra i calici da usare in caso di ospiti preziosi, le buone maniere a tavola ed infine la tanto sospirata e desiderata cena con gli amici e cari coadiuvata da una competenza ricercata. Tutto questo viene presentato molto bene da ARGA Emilia Romagna.

da L'Equilibrista 

Il 1° marzo 2017 è partito a Parma un corso di cinque serate aperto a tutti e patrocinato da ARGA Emilia Romagna – Associazione che raggruppa i giornalisti specializzati nell'informazione dei settori agricoltura, alimentazione, ambiente, energie rinnovabili, boschi, foreste, caccia, pesca e territorio – e ben strutturato dallo stesso staff di ARGA e coordinato da Francesca Caggiati, giornalista di ARGA e grande appassionata del tema vitivinicolo.

Le serate sono state pensate per poter presentare in modo ottimale agli appassionati ed al personale di settore, una serie di tematiche di introduzione al vino della nostra Regione e della città di Parma in particolare.

Cerimoniere, della serata di mercoledì scorso, un personaggio di eccellenza e grande esperto della materia come Pier Luigi Nanni, docente di scuola alberghiera e giornalista gastronomico associato ad ARGA di Bologna che vanta una lunga esperienza come responsabile dei servizi presso alberghi e cucine stellate. Con grande dialettica e precisione sono state snocciolate diverse tematiche del servizio al tavolo e le migliori tecniche di servizio, ad una sala attenta e curiosa. Gli ospiti hanno dispensato domande puntuali come in merito alla tanto decantata coppa di Champagne, oggi utilizzata essenzialmente per vini spumanti dolci che quasi tutti pensavano infatti essere ancora in voga.

pierluiginanni-arga-vini

L'ultima lezione infatti ha raccolto molta curiosità perché verteva sul servizio di sala, ovvero come servire il vino, nonché la decantazione, la pratica che separa eventuali depositi dai vini rossi molto maturi o da lungo affinamento rispetto ai classici rossi da pronta beva.
Infine le attrezzature di sala, un'attenta disamina sui più utilizzati attrezzi per poter effettuare delle aperture ad hoc, preservando prodotti così preziosi e di valore come i vini più costosi o vini da tutti i giorni da servirsi alle temperature ottimali.

Ogni serata vengono degustati tre diverse tipologie di vino di cantine locali e nazionali in abbinamento a deliziosi stuzzichini studiati per l'occasione.

Le restanti serate riguarderanno temi di spicco quali:

4 ^ lezione: Abbinamenti cibo/vino: i principi e le regole

5^ lezione: Bon Ton a tavola: cosa fare e cosa evitare

Soprattutto l'abbinamento cibo-vino solitamente può rappresentare un vero e proprio ostacolo per chi si approccia alla scelta del miglior piatto da servire ai suoi commensali. Per questo in linea con la passione crescente per talent show culinari o ricercate cene preparate in casa come si faceva una volta per amici e parenti, il vino resta l'assoluto protagonista della tavola e per questo ne vanno capite e valorizzate le sue peculiarità.

ARGA lavora nel giusto intento di far apprezzare e promuovere la conoscenza del territorio lasciando un tocco di Bon Ton che traspare nell'esposizione e nella sua offerta variegata.

Arga-corso vini-parma

Pubblicato in Agroalimentare Parma
Mercoledì, 15 Marzo 2017 10:19

Spergola: terroir Reggio Emilia

La storia, la nostra tradizione e quindi la passione per la viticultura Reggiana, hanno contraddistinto la riscoperta della Spergola, un vitigno tipico della zona di Scandiano, in provincia di Reggio Emilia, detta comunemente "l'alata" perché i grappoli principali sono sempre accompagnati da un grappolo più piccolo, simile ad una piccola ala.

Reggio Emilia, 15 marzo 2017

da L'Equilibrista

Si parla giustamente di tradizione perché la territorialità è la forza della Spergola, tanto che le prime testimonianze risalgono al XV secolo quando fu citata dalla Granduchessa di Toscana che ne tesseva le lodi e la grande duttilità. Parliamo quindi di un vitigno autoctono davvero antico, che per molto tempo è stato accostato e talvolta confuso con il più celebrato Sauvignon, se non che negli anni 2000, analisi specifiche sul DNA della ne hanno dimostrato definitivamente la diversità genetica rispetto proprio all'internazionale Sauvignon, consentendone la registrazione nel Catalogo Nazionale delle Varietà della Vite ed il conseguente inserimento nella DOC Colli di Scandiano e Canossa.

Molto apprezzato nelle degustazioni si sta facendo strada anche a livello italiano, andando a meritarsi interesse e curiosità soprattutto verso un pubblico più attento e giovane a caccia di novità. Vitigno eclettico che regala interpretazioni degne di nota sia come vino fermo che frizzante (nelle versioni secco, semisecco e dolce), spumante o passito, mantenendo inconfondibile personalità data dalla sua struttura e freschezza. Grazie poi ad una leggera surmaturazione delle uve, la Spergola si carica di profumi più intensi ed eleganti, acquisisce anche una decisa struttura e conserva armonico equilibrio con un piacevole finale amandorlato. Il vitigno Spergola consente di ottenere ottimi vini bianchi che nella versione spumante metodo classico arrivano forse al loro massimo splendore, presentando anche colori di grano appena colto o nel caso di prodotti più giovani, riflessi vivi che tendono alla mela poco matura, con delicato profumo di fiori ed un gusto fragrante. Le influenze dei prodigiosi calanchi reggiani, regalano poi note iodate ben calibrate, mai invasive.

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Attorno a questa riscoperta si sta creando un vero e proprio movimento che vede coinvolte cantine ed operatori del settore altamente specializzati. A tal proposito, a cinque anni dalla sua fondazione, la Compagnia della Spergola è ad oggi un'Associazione che promuove il vitigno autoctono a bacca bianca tipico della zona di Scandiano-Ventoso-San Ruffino-Casalgrande, in provincia di Reggio Emilia e che si allarga a tre nuovi Comuni ed a ulteriori quattro Aziende produttrici. Ai fondatori, il comune di Scandiano e le cantine Aljano, Arceto, Bertolani e Casali Viticultori, si uniscono le aziende Fantesini di Bibbiano, Agricola Reggiana di Borzano, Colle di Rondinara e Cantina Sociale di Puianello compresi nei comuni di Albinea, Quattro Castella e Bibbiano.

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La capacità di fare sistema è la chiave di volta quando si concretizzano progetti di questo tipo e quindi a dare man forte alla causa, anche l'Associazione Italiana Sommelier di Reggio Emilia che ha deciso di raccogliere la sfida e con entusiasmo si è fatta promotrice di queste grandi realtà locali. Nello specifico, un gruppo selezionato di sommelier reggiani coadiuvati dal delegato Gaetano Palombella e dalla responsabile del progetto Giulia Bianco, hanno iniziato visitando tutte le cantine, degustando tutti i vini proposti, ricercando gli abbinamenti migliori e facendosi portatori d'interesse per diventare i futuri ambasciatori della Spergola. Il progetto è ambizioso ma quando si uniscono passione e concretezza, sia le cantine che i degustatori possono rappresentare la risposta per portare conoscenza e sviluppo verso gli operatori del settore e direttamente sulle tavole nazionale ed internazionali.

viticultura-vitigno-Scandiano-ReggioEmilia1

La promozione e la riscoperta di un territorio attraverso un vitigno autoctono è una delle cose più caratterizzanti, fa parte di fini scuole di pensiero che appartengono alla volontà di creare una sana differenziazione ed una valorizzazione delle ricchezze locali, perchè lo merita il territorio, lo meritano i professionisti in gioco e lo merita la cultura che il vino porta con sé.

 

 

Appuntamento con la terza lezione del corso di 5 lezioni per imparare a degustare e servire il nettare di Bacco. Aperto a tutti e promosso da ARGA Emilia Romagna. Possibilità di seguire la singola lezione previa iscrizione.

Parma, 15 marzo 2017

Degustare il vino è vivere un'esperienza polisensoriale. Questa sera, appuntamento con la terza lezione del Master aperto a tutti, promosso da ARGA Emilia Romagna – Associazione che raggruppa i giornalisti specializzati nell'informazione dei settori agricoltura, alimentazione, ambiente, energie rinnovabili, boschi, foreste, caccia, pesca e territorio – e condotto da Pier Luigi Nanni, docente di scuola alberghiera, sommelier e giornalista ARGA di Bologna.

Cultori e appassionati di vino potranno partecipare ogni mercoledì dalle 20.30 alle 23.00, a lezioni teorico pratiche della durata di 2 ore e 30 ciascuna, che si terranno nella sala delle botti di Agirò in via Gramsci 5, a Parma.

Gli argomenti affrontati saranno ogni volta diversi e coinvolgenti. Questa sera  3^ lezione su "Il servizio di sala, ovvero come servire il vino - La decantazione - Attrezzature di sala". 

Gli argomenti delle prossime lezioni:

4 ^ lezione: Abbinamenti cibo/vino: i principi e le regole

5^ lezione: Bon Ton a tavola: cosa fare e cosa evitare

Ogni serata si degusteranno 3 diverse tipologie di vino di selezionate cantine locali e nazionali in abbinamento a sfiziosi e gustosi stuzzichini. Compresa nella quota di iscrizione sarà consegnata una dispensa completa sugli argomenti trattati. 
A conclusione del corso, se verrà frequentato almeno il 75% delle lezioni, sarà rilasciato l'attestato di partecipazione. Inoltre, si terranno due uscite con il gruppo con visita alla cantina Tomasetti a Polesine Parmense e presso Enoitalia, enoteca specializzata a Parma, con degustazione guidata di vini della casa vinicola Petrussa.

Quote iscrizione alle tre lezioni:

- Associati ARGA : € 75
- Non associati € 90
- Possibilità di seguire la singola lezione (posti permettendo) al costo di € 35

Iscrizioni fino ad esaurimento posti chiamando il numero 338 5219408. Richiesto acconto all'iscrizione di € 65.

Pubblicato in Dove andiamo? Parma

Editoriale- Ma quale Flat Tax! Solo fumo! - Grana Padano in leggera flessione. - Pomodoro. Cia: le aziende di trasformazione propongono un prezzo che non copre i costi produttivi" - Alimentare: Coldiretti, con semafori rischia record export a 28 mld - Cereali e dintorni. Lievi variazioni in attesa dei dati USDA. - ALTRO

SOMMARIO Anno 16 - n° 10 12 marzo 2017
1.1 editoriale
Ma quale Flat Tax! Solo fumo!
2.1 lattiero caseario
Grana Padano in leggera flessione.
3.1 crisi pomodoro
Pomodoro. Cia: le aziende di trasformazione propongono un prezzo che non copre i costi produttivi"
4.1 latte e formaggi
Latte e formaggi: obbligatoria l'origine in etichetta a partire dal 19 aprile. Cosa cambia.
4.2 latte e formaggi Alimentare: Coldiretti, con semafori rischia record export a 28 mld
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Lievi variazioni in attesa dei dati USDA.
6.1 vino e consumi Vino, nella GDO aumentano gli acquisti di DOC e spumanti
7.1 acquisizioni industriali Emak: precisazioni su indiscrezioni di stampa
7.2 Bonifica centrale Bonifica Centrale. Il TAR boccia il ricorso Coldiretti.
8.1 strategie export Strategie commerciali e di marketing per le piccole cooperative agroalimentari
9.1 promozioni "vino" e partners
10.2 promozioni "birra" e partners

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 20170312-COP

 

Le anticipazioni della ricerca IRI per Vinitaly (9/12 aprile) – Tra i vini a maggior tasso di crescita: Ribolla Gialla, Passerina, Valpolicella Ripasso, Chianti Docg

Verona, 9 marzo 2017 – Crescita significativa delle vendite delle bottiglie di vino a denominazione d'origine e degli spumanti; il vino biologico prosegue il suo percorso di uscita dalla nicchia di mercato; flessione dei vini nel brik di cartone e in tutti quei formati che non siano la bottiglia da 75cl. Queste le anticipazioni della ricerca sull'andamento del mercato del vino nella Grande distribuzione nel 2016 svolta dall'istituto di ricerca IRI che sarà presentata a Vinitaly (a Verona 9/12 aprile).

Quello della Grande distribuzione si conferma il canale di vendita di gran lunga più grande nel mercato del vino con 505 milioni di litri venduti nel 2016 per un valore di un miliardo e mezzo di euro. In un anno di sensibile contrazione dei consumi familiari, il mercato italiano del vino gode di una relativamente buona salute, come testimoniato anche dalle vendite nei supermercati. I vini a denominazione d'origine (in bottiglia da 0,75lt) aumentano del 2,7% in volume (e del 4,4% in valore) con 224 milioni di litri venduti, proseguendo nel trend già promettente del 2015 (+1,9%). Per il secondo anno consecutivo le vendite in promozioni rimangono statiche ed i prezzi medi sono in risalita.

Va sottolineato il successo degli Spumanti che fanno segnare nel 2016 una crescita di oltre il 7% con 54 milioni di litri venduti, bissando l'ottimo risultato del 2015.

«La crescita degli spumanti riflette una destagionalizzazione delle vendite di bollicine conseguenza di un crescente uso nel consumo quotidiano – fa notare Virgilio Romano, Business Insight Director di IRI – Tale aspetto ci permette di dedurre che lo spumante attira nuovi consumatori e potrebbe rappresentare una tendenza di rottura nelle tradizionali abitudini del bere italiano».

I vini biologici fanno registrare una crescita a due cifre impressionante per un mercato ancora giovane, soprattutto nella Grande distribuzione: +25,7% in volume con 2 milioni e mezzo di litri venduti.

"I primi dati sul mercato del vino nella Grande Distribuzione confermano la ripresa del mercato interno del vino in Italia, – ha commentato Giovanni Mantovani, Direttore generale di Veronafiere – I consumatori cercano sugli scaffali sempre più il vino di qualità, con un conseguente aumento dei prezzi medi. E' un processo che è sempre stato sostenuto da Vinitaly che da 13 anni organizza e promuove l'incontro tra cantine e Grande distribuzione in convegni e incontri B2B".

Nonostante la leva delle promozioni, che tuttavia si mantiene ferma al 50% da due anni, i valori del vino venduto continuano a salire: le bottiglie a denominazione di 75cl hanno un prezzo medio di poco inferiore ai 5 euro (4,81 euro al litro). Ancora un anno negativo per le vendite del vino in Brik (- 2,5%) ed un crollo per tutti gli altri formati: - 8,6% per il vino confezionato da 0,76 a 2 litri e – 9,7% per formati diversi da questi (tutti dati in volume). Questi dati condizionano il dato complessivo del vino confezionato, che è di -1% a volume e + 1,1% a valore. Tra i formati differenti dalla bottiglia di 75cl si afferma soltanto il Bag in Box con 12 milioni di litri venduti ed una crescita dell'11,7% in volume.

Sul podio dei vini più venduti d'Italia si piazzano i tre inattaccabili campioni, nell'ordine: Lambrusco, Chianti, Montepulciano d'Abruzzo. Si fanno notare le performance del Nero d'Avola (Sicilia), Vermentino (Sardegna), Muller Thurgau e Gutturnio (Lombardia) (che crescono in percentuale più del 4%).

Tra i vini "emergenti", cioè con una maggiore progressione di vendita a volume salgono sul podio, nell'ordine: Ribolla Gialla (Friuli Venezia Giulia), Passerina (Marche), Valpolicella Ripasso (Veneto). Si conferma la crescita del Pignoletto (Emilia), del Pecorino (Marche/Abbruzzo) e della Passerina (Marche), mentre rientrano in classifica il Grillo (Sicilia) e il Cannonau (Sardegna). Va segnalata la crescita dell'8,2% in volume del Chianti Docg, quindi il top delle denominazioni, che vende quasi 10 milioni di litri per un valore di oltre 45 milioni di euro.

In allegato le prime tabelle della ricerca effettuata da IRI per conto di Veronafiere e che verrà presentata a Vinitaly lunedì 10 aprile.

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Sta nascendo una nuova figura professionale che consiglia, in diverse occasioni, l'abbinamento perfetto fra vino e musica. Se ne parlerà al convegno '300% Wine Experience', organizzato da Ais Veneto domenica 12 marzo presso Villa Emo di Fanzolo di Vedelago (TV).

di Alexa Kuhne

Parma, 11 marzo 2017 -

Il vino è arte. Come tale deve essere trattato: abbinato al cibo che sia più in armonia con la sua natura, degustato in un ambiente che lo valorizzi e, perché no, accompagnato da note che lo facciano anche 'sentire'.
Per questo il vino non si beve soltanto, si può anche 'ascoltare'. Ed è così che l'esperienza diventa 'multisensoriale'.
Lo sostiene da un po' di tempo un 'enoappassionato' come Paolo Scarpellini, che ha lanciato la nuova professione di 'Sound sommelier'.
Si tratta di una guida per esaltare qualità e temperamento del vino grazie alla musica più adatta alle sue caratteristiche.

"Il sound sommelier - dice Scarpellini - elabora il miglior abbinamento possibile tra un vino e una composizione musicale. La modalità infatti è la medesima: al ristorante, per capire quali siano gli elementi da valorizzare oppure attenuare in una portata, il sommelier deve identificare oltre alle materie prime i componenti principali del sapore presenti per poi scegliere in abbinamento il vino dal gusto, aroma e struttura più affine. Il sound sommelier invece parte dal vino, studiandone caratteristiche naturali e organolettiche quali territorio, vitigno/blend, tipicità, invecchiamento e quindi colore, aromi, morbidezza, intensità, persistenza, acidità, tannini, grado alcolico, armonia. Identificati questi componenti, il sound sommelier ricerca nel proprio database sonoro il tipo di musica, il tipo di ritmo, il tipo di struttura e tessitura (orchestra, complesso, solista), il tipo di spettro sonoro (vocale, strumentale) come pure la tipicità (musica del territorio o meno) che si possa abbinare al meglio".

Convinto sostenitore dello stretto e affascinate legame tra vino e musica è anche il produttore Albino Armani che ne parlerà con Scarpellini e altri relatori al convegno '300% Wine Experience', organizzato da Ais Veneto domenica 12 marzo presso Villa Emo di Fanzolo di Vedelago (TV). Armani nella sua cantina di Marano ha cercato di avere la musica in ogni luogo cercando le giuste sonorità non per singolo vino ma per il contesto ambientale: nei sotterranei scavati nella roccia vulcanica la musicalità di Amand Amar, nella sala degustazione un sottofondo di Chet Baker; nello stagno in mezzo al verde qualche nota classica oppure Dino Saluzzi.

convegno wineexperience

E', insomma, un abbinamento cerebrale che punta a stimolare quei neuroni che sono preposti al riconoscimento della piacevolezza non solo dell'olfatto e del gusto, ma anche del senso dell'udito, visto che l'esperienza gustativa per eccellenza dovrebbe essere quella che coinvolge tutti i sensi. Anche l'udito, appunto, che abitualmente nella ristorazione e nella degustazione di vini non è mai stato preso in considerazione più di tanto.

L'idea è anche che il meno esperto di vino e di musica, con un lavoro fatto su su misura, possa avere la possibilità di godere appieno dell'esperienza del vino, abbinando la musica che più si confà, ma non solo.
Le varianti da tenere in considerazione sono diverse: l'età di chi degusta, la sua sensibilità e il suo retaggio musicale, la sua cultura media, la sua nazionalità, tutti elementi che sarebbe interessante conoscere per riuscire ad arrivare ad un insieme armonico di sensazioni olfattive, gustative e auditive.
Qualche esempio ci vuole, ance se, sostiene l'esperto, non è così semplice, visto che ogni volta è una storia a sé.
"In generale, per un vino beverino, non molto strutturato, estivo, fresco, da bere senza troppo impegno su una tavola in riva al mare, magari, come un Vermentino, io vedrei bene una musica pop e ritmata, che possa favorire la degustazione disimpegnata in un momento altrettanto disimpegnato. Tutt'altro caso quello di un vino da meditazione, strutturato, invecchiato, di nobili lignaggio e vitigni magari degustato nella poltrona di casa o del ristorante, nel fumoir, con penombra, musica soffusa e molto soft, che potrebbe essere una classica, un brano di musica barocca veneziana, o una delle Quattro Stagioni di Vivaldi, per esempio".

"Cosa diversa è, ancora - continua Scarpellini - pensare alla musica per una degustazione tecnica in un ambiente predisposto allo scopo, in un momento che ha una sua liturgia da rispettare, dove intervenire magari con musica jazz, strumentale o vocale, anche a seconda della capacità sonora dell'ambiente, per esempio con un qualcosa di molto delicato tipo Billie Holiday. Altra via da seguire può essere quella di parlare di terroir anche dal punto di vista auditivo, e abbinare una musica che abbia la stessa origine del vino, per far calare ancora di più il degustatore nel territorio".

Per godere di una perfetta degustazione "sonorizzata" ci deve essere un imprescindibile rapporto fra sommelier e produttore, enologo, mastro birraio o sommelier tradizionale: toccherà a lui infatti, dopo una breve introduzione comune, illustrare in primis la storia, le caratteristiche e le qualità di quel determinato vino (birra, distillato). Dopo di che potrà intervenire il Sound Sommelier, che farà ascoltare per qualche minuto, durante l'assaggio vero e proprio, il brano musicale in abbinamento. Spiegando nel frattempo le motivazioni di quella precisa scelta, in armonia o contrasto che sia col vino (birra, distillato) in questione, scelta tesa comunque a esaltare quei precisi elementi presenti in bottiglia tramite quei precisi passaggi sonori, quei determinati strumenti o quei particolari vocalizzi. La stessa modalità è quindi prevista per ogni altro eventuale vino, birra o distillato a seguire.

Nel caso di degustazioni particolari, magari per esperti o addetti ai lavori che conoscano già bene produttore/i ed etichette di vino (birra, distillato) presenti, il Sound Sommelier potrà procedere a una degustazione "sonorizzata" che prevede l'uso di cuffie stereo. Questo consentirà agli assaggiatori sia di isolarsi totalmente dall'ambiente circostante, sia di concentrarsi meglio sugli aspetti olfattivi e gustativi di quel determinato bicchiere.

Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 16 - n° 9 5 marzo 2017 -
Editoriale- Disoccupati cercasi - Primi segnali di cedimento del Grana. Crisi Pomodoro. Rabboni (OI) replica a Tonello (Coldiretti). Con ReQpro 5 milioni di mc di acqua in più all'agricoltura reggiana. Cereali e dintorni. Tra alti e bassi l'ottimismo è ancora il fattore imperante.

SOMMARIO Anno 16 - n° 09 5 marzo 2017
1.1 editoriale
Disoccupati, cercasi!
2.1 lattiero caseario
Primi segnali di cedimento per il Grana..
3.1 crisi pomodoro
Crisi Pomodoro. Rabboni (OI) replica a Tonello (Coldiretti)
4.1 Bonifica
Con ReQpro 5 milioni di mc di acqua in più all'agricoltura reggiana
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Stabilità ad alta energia.
6.1 frumento Frumento, la ricetta per un miglior reddito.
7.1 packaging International Packaging Competition, è Gilda Bojardi la presidente di giuria della 21esima edizione
7.2 vino CAP al via in città e provincia il tour delle degustazioni di vini
8.1 apicoltura eventi Apicoltura europea, appuntamento a Piacenza
8.2 Eventi "Lezioni di Parmigiano Reggiano per i ristoranti italiani
9.2 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra alti e bassi l'ottimismo è ancora il fattore imperante
10.1 agricoltura finanziamenti Italia e Malta maglia nera su PSR
11.1 promozioni "vino" e partners
12.2 promozioni "birra" e partners

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20170305 COP

Lunedì, 27 Febbraio 2017 16:38

La Cantina Settecani è V.I.V.A. e sostenibile

La Cantina Settecani è V.I.V.A. e sostenibile : l’importante certificazione di sostenibilità, attribuita dal Ministero dell’Agricoltura è stata consegnata alla Cantina modenese, che entra in un ristretto club di virtuose realtà vinicole italiane.

Lunedì 27 Febbraio 2017 -

Erano appena in 48 gli agricoltori che fondarono la Cantina Settecani nel 1923, oggi sono 200. Un percorso condiviso che ha connotato nel corso di alcuni decenni, l’opera virtuosa di una delle realtà più significative nel panorama delle cantine sociali. Una cantina nel cuore del Grasparossa, posta nella frazione di Settecani, ai confini delle località modenesi di Castelvetro, Castelnuovo Rangone e Spilamberto, che ha saputo crescere, senza mai smettere di porsi nuovi e ambiziosi obiettivi, superando difficoltà, e conquistando successi.

Lo spirito è quello di una grande famiglia fatta di famiglie, una realtà imprenditoriale dove le decisioni si prendono insieme, e mentre si guarda all’anno appena trascorso e si tracciano i primi bilanci, si ricordano gli importanti traguardi raggiunti nel 2016: l’Oscar della Guida Bere Bene del Gambero Rosso 2017 per l’ottimo rapporto qualità prezzo, con il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro Secco; la medaglia d’argento al Concorso internazionaleLa selezione del Sindaco”; l’inserimento nella Guida “Emilia Romagna da bere e da mangiare” e la presenza nella Guida Vini d’Italia 2017 del Gambero Rosso. Insieme a un altro successo che rende orgogliosi i soci della Cantina Settecani, il prestigioso riconoscimento V.I.V.A., attribuito ai vini sostenibili di pochissime cantine italiane. Un progetto del Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, che grazie a DNV GL, uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale, ha attentamente registrato le performance di sostenibilità della storica cantina modenese.

Una certificazione lunga e complessa da ottenere, nella quale ogni elemento determinante allo svolgimento dell’attività - Aria, Acqua, Vigneto e Territorio, viene esplorato in tutti i suoi aspetti, seguendo un rigido disciplinare tecnico, che tiene conto di metodologie di monitoraggio, sistemi di controllo e valori essenziali che indicano l’attenzione dell’azienda alla sostenibilità. Un percorso che indica “i vini sostenibili” prodotti senza nuocere in alcun modo al territorio, e che alfine possono fregiarsi dell’etichetta V.I.V.A. da porre sulla bottiglia.

Un blasone conquistato da Cantina Settecani nel 2016, che entra così di diritto in un club ristretto di aziende del calibro di Marchesi Antinori, Tasca D’Almerita, Mastroberardino, Michele Chiarlo, Arnaldo Caprai, Guido Berlucchi & C., che hanno scelto la sostenibilità come valore primario. Il progetto V.I.V.A. (Valutazione dell’Impatto della Vitivinicoltura sull’Ambiente) è stato sviluppato dal Ministero in collaborazione con un pool di importanti enti di ricerca (Agroinnova dell’Università di Torino, il Centro Opera per l’agricoltura sostenibile dell’Università Cattolica di Milano e il Centro di ricerca sulle biomasse dell’Università di Perugia) e con il supporto dell’ente di certificazione DNV GL.
 

www.cantinasettecani.it/

 

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