Le assemblee dei docenti e degli educatori del Convitto Nazionale "Maria Luigia" di Parma, approvano un durissimo documento per protestare contro la schedatura per opinione sindacale dei dipendenti pubblici parmensi.
Parma, 22 febbraio 2014 -
Apprendiamo con soddisfazione che l'assemblea sindacale dei docenti e degli educatori che lavorano al Convitto Nazionale "Maria Luigia" di Parma, indetta unitariamente da tutte le rappresentanze sindacali, ha approvato un duro documento indirizzato al Ministro dell'Economia, alla Ragioneria dello Stato di Parma, al Dirigente Scolastico Provinciale ed all'Ufficio Scolastico Regionale, per esprimere il proprio sdegno nei confronti dello stesso Ministero dell'Economia che solo a Parma(!!!) dallo scorso 15 gennaio, pretende che qualunque dipendente statale che decide di aderire o si cancellarsi da un sindacato, per vedersi validata la propria scelta deve chiedere la controfirma della modulistica al capo ufficio, nel caso dei docenti è il preside. Fino ad oggi rispetto a questa decisione inspiegabile di stampo dittatoriale, ci sono state solo timide e tardive reazioni: dopo una ventina di gironi ci fu un'interrogazione parlamentare dell'On Maestri (Pd) e dopo 36 giorni un comunicato di solidarietà dell'Idv. Nessun politico di Parma è intervenuto d'autorità pretendendo che nel suo collegio, nella sua area territoriale di influenza, si mettesse fine a questa vergognosa operazione di schedatura. Se non sono capaci lo dicano. Martedì i rappresentanti di Gilda degli Insegnanti, Snals, Cgil, Cisle Uil, per questa vicenda saranno ricevuti dal Prefetto. Salvatore Pizzo, coordinatore Provinciale della Gilda Unams: "Noi della Gilda di fronte all'incapacità complice della politica di saper dirigere ed intervenire sul territorio di Parma, stiamo valutando seriamente di organizzare un movimento per la scheda nulla alle prossime europee ed amministrative".
(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Unams Parma)
Sono già quattro le scuole in cui la situazione è stata verbalizzata. Oggi è stata la volta del Melloni -
Parma, 13 febbraio 2014 -
Sono passati già 29 giorni dalla sospensione delle più elementari libertà per i dipendenti pubblici di Parma, ed in attesa del vertice tra Prefetto e sindacati che si terrà il prossimo 25 febbraio, negli uffici pubblici ed in particolare nelle scuole il disagio cresce. Come oramai è noto dallo scorso 15 gennaio il Ministero dell'Economia, (Ragioneria Territoriale dello Stato di Parma), con una sua "disposizione" valida, solo nel Parmense (!!!), pretende che qualunque dipendente pubblico voglia aderire ad un sindacato, revocare l'iscrizione o anche cambiare sigla sindacale, debba farsi controfirmare il modulo di adesione o la revoca sindacale dal suo capo ufficio, oppure inviarla con a Pec dell'ufficio di appartenenza. Nel corso delle usuali riunioni per la contrattazione integrativa decentrata, i sindacati hanno fatto mettere a verbale il grave condizionamento ed attacco che stanno subendo dal Ministero dell'Economia, oggi è avvenuto all'Istituto Melloni, nei giorni scorsi al Convitto Nazionale Maria Luigia, al Liceo Bertolucci ed all'Istituto Galilei – Bocchialini. La Gilda degli Insegnanti pur prendendo atto della buona volontà dell'On. Maestri che ha presentato un'interrogazione in merito, per il tramite del coordinatore provinciale Salvatore Pizzo, precisa che: "Dai politici dei partiti di governo ci aspettiamo azioni perentorie, più decise, devono dare ordini ed esigere che gli atti, con implicazioni politiche, firmati dai burocrati vengano modificati, di fronte all'incapacità di intervenire direttamente nei confronti di un singolo funzionario di periferia, noi continuiamo ad organizzarci per la scheda nulla alle prossime elezioni amministrative ed europee".
(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Unams Parma)
Il comunicato della Gilda degli Insegnanti di Parma sul controllo delle opinioni sindacali dei dipendenti pubblici: in tre scuole formalizzato lo stato di disagio -
Parma, 12 febbraio 2014 -
Sono passati oramai 28 giorni dalla sospensione delle più elementari libertà per i dipendenti pubblici di Parma, in merito alla grave situazione che in tutto il Paese sta interessando la sola provincia parmense, le organizzazioni del comparto scuola il prossimo 25 febbraio saranno ricevute dal Prefetto. Dallo scorso 15 gennaio il Ministero dell'Economia, per il tramite della Ragioneria Territoriale dello Stato di Parma, con una sua "disposizione" pretende che qualunque dipendente pubblico parmense voglia aderire ad un sindacato, revocare l'iscrizione o anche cambiare sindacato, debba farsi controfirmare il modulo di adesione o la revoca sindacale dal suo capo ufficio, oppure inviarla per il tramite della Pec dell'ufficio di appartenenza. Ciò solo a Parma! Un fatto gravissimo in merito al quale nessun politico è intervenuto con atti concreti, affinché i funzionari che hanno prodotto quest'aberrazione vengano ricondotti in un alveo di legalità. Intanto il disagio sta creando inutili e dannose fibrillazioni negli uffici pubblici del territorio, per quanto riguarda la scuola nel corso delle usuali riunioni per la contrattazione integrativa decentrata, i sindacati hanno fatto mettere a verbale il grave condizionamento ed attacco che stanno subendo dal Ministero dell'Economia: dopo il Convitto Nazionale Maria Luigia ed il Liceo Bertolucci, questo è stato messo agli atti anche all'Ist. Galilei – Bocchialini. Salvatore Pizzo, coordinatore Provinciale della Gilda Unams, a tal proposito precisa: "Il fatto che la politica di Parma abbia dato indirettamente l'imput a questa situazione è evidente, altrimenti avrebbero fatto cambiare la disposizione. Noi non solo reagiremo, ma li aspettiamo alle prossime elezioni amministrative ed alle elezioni europee. Schedare la gente per appartenenza sindacale è un fatto da Unione Sovietica, noi potremmo iniziare ad invitare a votare scheda nulla".
Interrogazione di Patrizia Maestri
Martedì 11 febbraio 2014, seduta n. 171
MAESTRI. — Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
con nota prot. n. 1016 del 15 gennaio 2014, il Ministero dell'economia e delle finanze — ragioneria territoriale dello Stato, sede di Parma, ha disposto nuove modalità operative per le variazioni stipendiali relative a iscrizioni e revoche sindacali;
la nota precisa che si riterranno regolari solamente le deleghe sindacali sottoscritte in originale e trasmesse, a cura degli uffici di appartenenza, con note a firma del dirigente, ovvero le deleghe trasmesse dalle organizzazioni sindacali solo se corredate da nota sottoscritta dal dirigente dell'ufficio di servizio;
le organizzazioni sindacali confederali, CGIL, CISL e UIL, il 27 gennaio 2014, hanno avanzato alla direttrice della RTS di Parma una richiesta di incontro finalizzata a chiedere la revoca della nota prot. n. 1016 la quale definisce una procedura aggravata e ridondante rispetto alle modalità operative previgenti;
le organizzazioni sindacali ritengono che la nuova procedura di iscrizione e revoca, a quanto risulta adottata solo nella città di Parma, sia lesiva della dovuta riservatezza che la legge riconosce ai lavoratori che aderiscono ad un'organizzazione sindacale ed in particolare ritengono che la nota della RTS sia in palese contrasto con lo statuto dei lavoratori e con il codice di comportamento dei dipendenti pubblici (decreto del Presidente della Repubblica n. 62 del 2013) che, all'articolo 5, recita: «il dipendente comunica tempestivamente al responsabile di appartenenza la propria adesione ad associazioni od organizzazioni. Il presente comma non si applica all'adesione a partiti politici o a sindacati»;
alcuni lavoratori hanno inoltre rappresentato che, nell'incertezza applicativa della nota sopraccitata, alcuni dirigenti non avrebbero avviato le comunicazioni circa le variazioni stipendiali relative a iscrizioni e revoche sindacali, arrecando pregiudizio tanto alle organizzazioni sindacali quanto ai lavoratori –: se i Ministri interrogati siano a conoscenza della circolare prot. n. 1016 della RTS di Parma e se la ritengano conforme alla normativa vigente. (4-03534)
(Fonte: ufficio stampa Gilda Unams Insegnanti Parma)
Il comunicato della Gilda degli Insegnanti di Parma sul controllo delle opinioni sindacali dei dipendenti pubblici che informa sull' inizio delle prime situazioni equivoche -
Parma, 10 febbraio 2014 -
Il comunicato della Gilda degli Insegnanti -
Sono oramai 26 giorni che solo a Parma e nel Parmense, il governo per il tramite della locale Ragioneria Generale dello Stato (Ministero dell'Economia), pretende di sottoporre a controllo le opinioni sindacali dei dipendenti pubblici, pretendendo che i moduli di adesione e di disdetta delle iscrizioni ai sindacati siano controfirmati dai dirigenti degli uffici in cui il singolo dipendente lavora, oppure che le stesse adesioni o iscrizioni siano formalizzate mediante pec degli uffici.
La Gilda degli Insegnanti (Federazione Gilda Unams) opponendosi a questa schedatura dal sapore sovietico che vede inerti tutti i politici parmensi, dopo un'incontro con il dirigente scolastico provinciale, che per adesso non ha portato ad una soluzione della vicenda, insieme alle altre organizzazioni sindacali del comparto scuola ha chiesto un incontro urgente al Prefetto.
Intanto iniziano ad esserci le prime situazioni equivoche: nei giorni scorsi il dirigente scolastico di un istituto comprensivo ci ha inviato una formale comunicazione, facendosi sapere che un professore aveva disdetto l'adesione alla Gilda.
Rispettando la sacrosanta scelta del docente, contestiamo che questo debba riguardare il preside. Come recitano ben due norme (legge 300/70 nota come Statuto dei lavoratori e Dpr dell'aprile scorso che disciplina il comportamento dei dipendenti pubblici) il datore di lavoro non deve effettuare controlli, anche indiretti, che riguardano le attività e le scelte sindacali dei singoli, per questo abbiamo chiesto al garante della privacy di provvedere alle verifiche del caso e ad irrogare, se ricorressero gli estremi, le eventuali sanzioni.
Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda Unams, precisa: "Si sta creando un inutile clima dal sapore dittatoriale al di fuori di ogni principio di diritto, vorremmo capire perché i politici di Parma, vecchi e nuovi di ogni colore ed estrazione, permettono una cosa di questo genere solo nel loro territorio".
(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Unams Parma)
Compromesse le libertà sindacali delle persone che lavorano nella pubblica amministrazione -
Parma, 5 febbraio 2014 -
Da oltre 20 giorni nel territorio della Provincia di Parma sono sospese le più elementari regole che riguardano le libertà sindacali delle persone che lavorano nella pubblica amministrazione, di fronte alla mancanza di qualsivoglia intervento politico per mettere fine a questo clima eversivo che si sta instillando sotto traccia, dovuto alla pretesa del Ministero dell'Economia, nella sola provincia di Parma, di sottoporre alla controfirma dei dirigenti degli uffici pubblici le adesioni e le revoche di iscrizioni ai Sindacati, le Organizzazioni rappresentative del comparto scuola: Gilda Unams, Cisl Scuola, Uil Scuola, Confasl Snals ed Flc Cgil, hanno chiesto un incontro urgente al Prefetto di Parma per chiedergli un intervento risolutivo affinché questo calpestio dei diritti abbia fine. Senza voler scomodare le garanzie costituzionali e le norme sulla privacy, ci sono ben due leggi che tutelano i dipendenti pubblici da qualsiasi obbligo dal rendere note le loro preferenze sindacali, lo Statuto dei Lavoratori (legge 300/70) ed il recente Decreto del Presidente della Repubblica che disciplina il comportamento dei pubblici dipendenti (Dpr di aprile 2013).
Il Coordinatore della Gilda degli Insegnanti Salvatore Pizzo, ha detto: "Notiamo che la politica parmense e parmigiana non interviene concretamente per fermare una pretesa che ha dell'assurdo, basterebbe qualche telefonata perentoria da parte di chi ha la responsabilità politica del territorio, invece notiamo che tutti i dirigenti di partiti, e gli amministratori pubblici, tengono bordone. Cosa si nasconda dietro a tutto ciò è ignoto, e perché proprio Parma debba fare da apripista a questa cosa non lo sappiamo. Non ci piegheremo a questa disposizione e ci riserviamo ulteriori iniziative, sperando che non si inneschino meccanismi che possano turbare ulteriormente la serenità della pubblica amministrazione e l'ordine pubblico. Basti pensare che se le iscrizioni sindacali non sono controfirmate dai dirigenti degli uffici, secondo questo provvedimento di stampo sovietico, possono essere in alternativa inviate solo con la Pec dell'ufficio di appartenenza"
(Fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Parma)
Parma, 30 gennaio 2014 -
Il governo ha annunciato che assumerà a tempo indeterminato, già nel corrente anno scolastico, 4447 docenti di sostegno, di questi 44 saranno stabilizzati a Parma. Non si conosce ancora la ripartizione specifica per ordine di scuola. La Gilda degli Insegnanti dopo aver ricevuto l'informazione dal governo prende atto di questa positiva inversione di tendenza, che stabilizza tanti docenti precari dando così maggiore continuità didattica agli allievi. Una notizia felice che alleggerisce non poco il clima di tensione che solo a Parma si sta avvertendo nella scuola, e nelle altre amministrazioni pubbliche, per la decisione del Ministero dell'Economia di imporre a tutti i dipendenti pubblici (solo a Parma!) di comunicare le loro opinioni sindacali ai propri superiori, i quali secondo la Ragioneria dello Stato dovrebbero anche controfirmare i moduli di adesione o inviarle con pec dell'Amministrazione (non quelle dei privati). Oggi i Sindacati hanno comunicato questa grave situazione, che è un vero sabotaggio alle libertà sindacali, anche al dirigente scolastico territoriale (ex provveditore agli studi) il quale prendendo atto della singolare novità ha fatto sapere che provvederà a discuterne con gli uffici competenti. Intanto di fronte ad una situazione di questo tipo a 15 giorni dall'attacco frontale tace la politica. Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda Unams, fa evincere: "Tranne un interesse generico che ci è stato espresso solo informalmente dall'On. Maestri, ex segretario della Cgil, nessun esponente politico Parmense sembra interessato all'esercizio della libertà" - e continua - "ieri nel corso della contrattazione decentrata al Convitto Maria Luigia abbiamo fatto mettere a verbale il nostro disagio, oggi abbiamo fatto lo stesso durante la contrattazione al Liceo Bertolucci. Intanto facciamo presente che al Ministero dell'Economia c'è un importante dirigente sindacale, il sottosegretario Pier Paolo Baretta (Pd) al quale una faccenda di questo tipo non dovrebbe sfuggire, ed è assai strano che proprio il Partito Democratico, insieme a tutti gli altri partiti, rimane in silenzio, scegliendo un basso profilo su una questione che appare storica e pesantemente intrusiva nelle scelte dei singoli".
(Fonte: ufficio stampa Gilda Unams Parma)
Obbligo dei dipendenti pubblici di comunicare ai loro superiori a quale sindacato sono iscritti, se decidono di cancellare l'iscrizione e/o cambiare siglia sindacale: la Gilda degli Insegnanti e tutte le altre organizzazioni sindacali del comparto scuola incontreranno domani il provveditore agli studi -
Parma, 29 gennaio 2014 -
Domani, giovedì 30 gennaio, la Gilda degli Insegnanti e tutte le altre organizzazioni sindacali del comparto scuola, avranno un incontro con il dirigente dell'Ambito territoriale scolastico di Parma (l'ex provveditore agli studi), per fare il punto sulla grave emergenza democratica che si è abbattuta sui dipendenti pubblici del Parmense, i quali secondo una sconvolgente disposizione del Ministero dell'Economia, emessa ad hoc solo nella Provincia di Parma, per vedersi ratificate le iscrizioni ai sindacati dovrebbero farsele vidimare dai responsabili degli uffici in cui lavorano. Addirittura il Ministero dell'Economia, per il tramite della Ragioneria dello Stato, "dispone" a tutti dirigenti degli uffici pubblici come se fossero suoi dipendenti. La Gilda degli insegnanti precisa che nemmeno nell'Unione Sovietica avvenivano queste cose, e per il tramite del Coordinatore Provinciale Salvatore Pizzo, fa notare ancora una volta, che nessun partito ha preso ufficialmente posizione, né altri rappresentanti politici del territorio hanno detto o fatto qualcosa. Dal 15 gennaio in provincia di Parma le adesioni ai sindacati sono praticamente bloccate, nessun sindacato ha intenzione di adeguarsi alla pretesa del Ministero dell'Economia che, chissà perchè riguarda solo Parma, oggi durante la seduta di contrattazione integrativa al Convitto "Maria Luigia" le organizzazioni sindacali hanno fatto mettere agli atti di sentirsi particolarmente intimidite da quanto sta accadendo nel silenzio- assenso della politica. Solo l'on. Maestri, dopo una decina di giorni, ha fatto sapere via Facebook di interessarsi alla questione.
(Fonte: ufficio stampa Gilda Unams Parma)
Obbligo dei dipendenti pubblici di comunicare ai loro superiori a quale sindacato sono iscritti, se decidono di cancellare l'iscrizione e/o cambiare siglia sindacale: le organizzazioni del comparto scuola, Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals, hanno richiesto un incontro urgente al Dirigente dell'Ambito scolastico Provinciale -
Parma, 27 gennaio 2014 -
Sono passati oltre dieci giorni dall'emissione di un provvedimento del Ministero dell'Economia (Ragioneria dello Stato- sede di Parma), che vorrebbe imporre, nel solo territorio Parmense, l'obbligo di far controfirmare le adesioni sindacali dei dipendenti della Pubblica Amministrazione ai capi ufficio di ogni singolo lavoratore. Nel caso degli insegnanti sarebbe il preside, sottoponendo così i singoli ad una schedatura che contrasta con le più elementari libertà individuali. Addirittura nemmeno la Pec degli interessati è ritenuta valida, per iscriversi ad un sindacato dovrebbe provvedere l'amministrazione di appartenenza. Le organizzazioni del comparto scuola, Cgil, Cisl, Uil, Gilda e Snals, hanno richiesto un incontro urgente al Dirigente dell'Ambito scolastico Provinciale (ex Provveditore agli Studi), affinché l'amministrazione scolastica rifiuti questo adempimento improprio che le viene richiesto e si adoperi per farlo ritirare. Sulla vicenda interviene Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda degli Insegnanti: "Registriamo che, seppur dopo due settimane, l'unico politico che ha mostrato una qualche reazione a questo provvedimento è l'on. Patrizia Maestri, la quale ci ha assicurato il suo intervento con l'intento di risolvere la questione. Tutti gli altri sembrano infischiarsene di una così pesante compressione dei diritti che colpisce il Parmense"; Maria Gentilini della Cisl: "Spero che si dedichi la dovuta attenzione alla risoluzione del problema, siamo di fronte ad un diritto riconosciuto dalla costituzione oltre che dalla legge".
(Fonte: ufficio stampa Gilda Unams)
Il comunicato della Gilda Insegnanti che informa sull'obbligo dei dipendenti pubblici di comunicare ai loro superiori a quale sindacato sono iscritti, se decidono di cancellare l'iscrizione e/o cambiare siglia sindacale -
Parma, 23 gennaio 2014 -
E' iniziata una nuova era di schedatura dei dipendenti pubblici per opinioni politico-sindacali, a fare da cavia di questa surreale novità che arriva dal Ministero dell'Economia sono coloro che lavorano a Parma. Una nota datata 15 gennaio della Ragioneria dello Stato "dispone" che non sono ritenute valide le iscrizioni ai sindacati se non sono controfirmate dai capi degli uffici di appartenenza di ogni dipendente. Nel caso specifico degli insegnanti, prima di iscriversi, cambiare sigla sindacale, o anche cancellarsi da un sindacato, lo devono dire al preside. Non basta più che un delegato del sindacato si occupi personalmente delle procedure del caso, come avviene dal dopoguerra. Una forma di controllo incredibile da dittatura sudamericana, che mette in soggezione le persone sul luogo di lavoro, identificandole e schedandole per opinione. Esiste la legge 300/1970 (Statuto dei lavoratori), all'art 8 vieta al datore di lavoro "di effettuare indagini, anche a mezzo di terzi, sulle opinioni politiche, religiose o sindacali del lavoratore", esiste anche il più recente DPR 16 aprile 2013 n.62 (codice di comportamento dei dipendenti pubblici), che all'art.5 prevede esplicitamente che non si debba comunicare all'ufficio di appartenenza l'adesione a partiti e sindacati. Un atto di imperio che chiediamo di perseguire immediatamente, i diretti destinatari di quest'attacco non ci stanno, Salvatore Pizzo, della Gilda degli Insegnanti dice: "E' gravissimo chiediamo ai Ministri Saccomanni, D'Alia e Carrozza di interrompere questa indecenza, ci chiediamo perché sono partiti proprio da Parma". Il coordinatore nazionale della Gilda Rino Di Meglio, ha informato, per adesso senza risposte, il Ministro Saccomanni, Il Ragioniere Generale dello Stato Franco, ed il Garante della Privacy Soro. Critico anche Simone Saccani della Cgil che ritiene gravissime queste pretese e annuncia battaglia. La Cisl esprime sorpresa e sconcerto tramite Maria Gentilini, ritiene il caso di Parma "un palese attacco che di fatto limita la libertà di scelta di appartenenza sindacale in aperto contrasto con le norme che tutelano i dati personali". Dello stesso avviso anche Ernesto Devodier dello Snals – Confsal.
(Fonte: ufficio stampa Gilda Unams Parma)
La Gilda degli Insegnanti di Parma fa notare che non vi è stata la concertazione con le parti sociali, così come è previsto dalla legge regionale che disciplina queste situazioni -
Parma, 21 gennaio 2014 -
In merito alla recente decisione di avviare nuove classi del Liceo Sportivo al "Bertolucci" e la conseguente perdita del medesimo indirizzo da parte dell'Istituto "Giordani", al di là della normativa nazionale che regola la materia, la Gilda degli Insegnanti di Parma fa notare che quando, a livello locale, la Provincia ha predisposto gli atti di sua competenza (il Piano dell'Offerta Formativa Provinciale), non ha provveduto ad avviare la concertazione con le parti sociali, così come è previsto dalla legge regionale che disciplina queste situazioni.
Le parti sociali rappresentative nel comparto scuola sono le organizzazioni firmatarie del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro, tra cui anche la Gilda Unams, ma dalla provincia non si è mai saputo nulla. Il Coordinatore Provinciale della Gilda Salvatore Pizzo fa notare che: "Troppo spesso le istituzioni locali, quando si tratta di scuola, interloquiscono solo con certi dipendenti dell'amministrazione che sono assunti con la qualifica di dirigente scolastico, non si rendono conto che la rappresentanza collettiva di chi lavora nella scuola è ascritta alle Organizzazioni rappresentative".
(Fonte: ufficio stampa Gilda Unams)