Lunedì, 09 Dicembre 2024 05:17

La tecnologia definirà il futuro dell’umanità? In evidenza

Scritto da Cinzia Notaro

Di Cinzia Notaro Roma, 8 dicembre 2024 Lo abbiamo chiesto a Wanda Massa, laureata in Scienze dell'Informazione, vicepresidente dell'Associazione "Ora et Labora" in difesa della vita, tra i soci fondatori della neonata "Luces Veritatis", finalizzata a favorire la realizzazione di una rete di comunità, ispirate alla regola benedettina e alla dottrina sociale della Chiesa Cattolica.

La "Quarta Rivoluzione industriale" dove ci sta portando?

La Quarta Rivoluzione industriale, tema centrale del World Economic Forum (Davos 2016), ha l’obbiettivo di favorire il progetto di un Nuovo Ordine Mondiale, ovvero:

  • governo unico globale; forte limitazione delle sovranità popolari;
  • omologazione culturale e la perdita delle identità nazionali;
  • applicazione di politiche malthusiane volte a limitare la natalità e favorire eutanasia e gender;
  • ideologia ecologista;
  • instaurazione di una società egoistica, profondamente individualista, impoverita economicamente, culturalmente e spiritualmente, perciò ininfluente e facilmente manipolabile (1).

È un cambiamento tecnologico accelerato?

Le applicazioni dell’I.A. rappresentano sicuramente un cambiamento tecnologico dirompente, ma da accelerarlo di più (2) secondo i tecnocrati di Davos che ritengono necessario il Grande Reset attraverso emergenze sanitarie, ambientali, belliche.

3. Quale il suo impatto sociale, ambientale, economico?

La tecnologia che caratterizza la Quarta Rivoluzione industriale si fonda su:

  • Advanced automation

sistemi automatizzati altamente complessi, mediante i quali processi fra loro integrati vengono eseguiti e portati a termine senza l’intervento diretto dell’uomo.

  • Internet of Things

la rete di svariati dispositivi elettronici interconnessi tramite internet in cui ogni oggetto da collegare è identificato da un codice QR o da una etichetta di identificazione a radio frequenza (Rfid).

  • Analytics: l’analisi di una mole immensa di dati eterogenei e complessi (Big Data) per elaborazioni di tipo predittivo (Predictive Analytics) per ipotizzare gli andamenti futuri, oppure di tipo prescrittivo (Prescriptive Analytics) per determinare soluzioni operative o strategiche.

Disastroso l’impatto ambientale, perché è una tecnologia dispendiosa energicamente al punto tale, da richiedere l’utilizzo di reattori nucleari.

Stando al Global Technology Report 2024 di Bain & Company (3), il mercato globale dell’intelligenza artificiale arriverà a sfiorare i 1.000 miliardi di dollari entro il 2027. In Italia il giro d’affari dovrebbe passare dagli attuali 0,8 miliardi di euro a 2,5 miliardi.

Tuttavia, il maggior impatto dell’I.A. è sociale ed antropologico, soprattutto nella fascia più giovane della popolazione: fenomeni come quella nomofobia (4) degli hikikomori (5), delle challenge anche mortali sono solo la punta dell’iceberg.

Si prevede una sinergia tra esseri umani e macchine o si rischia di consultare macchine mettendo da parte la relazione tra esseri umani?

L’I.A. limita l’interazione umana. L’accesso a un numero sempre più ampio di servizi avviene esclusivamente attraverso applicazioni internet e prima di ottenere la sospirata assistenza telefonica da un operatore reale, è necessario destreggiarsi coi vari assistenti virtuali, nel labirinto degli scenari preconfezionati.

Quali le innovazioni nell'ambito lavorativo, scolastico, sanitario (telelavoro, didattica immersiva con ologrammi, telemedicina)?

Le applicazioni dell'I.A. in ambito sanitario spaziano dalla diagnostica alla chirurgia, dallo sviluppo dei farmaci alla riabilitazione. Gli interessi delle multinazionali finanziarie, farmaceutiche e tecnologiche sono altissimi e concorrono a favorire la transizione verso una medicina dei dati e dei protocolli, dove la figura del medico rischia di diventare quella di un mero burocrate.

Principali settori d'impiego, oltre alla domotica, alle telecomunicazioni, all’intrattenimento e ai sistemi di videosorveglianza, sono quello bancario, automobilistico, didattico, giornalistico (si pensi ai vari generatori automatici di testi e immagini).

Si richiede sempre più spesso una identità digitale, finalizzata alla raccolta dei nostri dati fiscali, biometrici, sanitari e perfino comportamentali: nella governance globale prevista negli obiettivi di Davos, questo patrimonio di informazioni è fondamentale per il controllo della popolazione mondiale.

Come viene stravolto il rapporto alunni-docenti?

La progressiva demolizione della scuola è in atto da oltre mezzo secolo, ma negli ultimi anni ha subìto un’impennata paurosa con l’introduzione dell’agenda 2030 nel contenitore di una pseudo educazione civica, con la forzata digitalizzazione, con l’esperienza della didattica a distanza, inaugurata nell’era Covid, fino al piano scuola 4.0 in cui 2,1 miliardi del PNRR verranno destinati a rieducare corpo docente e discente con gli strumenti dell’I.A.

Il “tesoretto” è destinato tassativamente alla creazione di «Next generation Classroom», ambienti on line tramite piattaforme cloud di e-learning e ambienti immersivi in realtà virtuale e di «Next Generation Lab», dedicati allo svolgimento di attività autentiche e di effettiva simulazione dei contesti, degli strumenti e dei processi legati alle professioni digitali, di esperienze di job shadowing, […] di azioni secondo l’approccio work based learning […]. Si caratterizzano per essere coperti da una connettività diffusa in banda ultra-larga, e sono aperti alla sperimentazione della tecnologia 5G e 6G.

Si prevede la formazione e rieducazione del corpo docente e l’acquisto di costosissime dotazioni di alta tecnologia, per sostituire penne, libri cartacei e quaderni e con essi le fondamentali abilità di concentrazione, memoria, scrittura e lettura.

In questo scenario di omologazione, il ruolo del docente è degradato a “facilitatore digitale”, ovvero divulgatore del politicamente corretto, in nome dell’inclusività.

In ambito psicologico, morale, religioso potrebbe non si sa in base a quali criteri dare consigli, essere da guida ... ?

L’utilizzo dell’I.A. dovrebbe essere disciplinato e limitato a quei settori e a quelle attività in cui l’analisi di un’enorme mole di dati può supportare efficacemente il lavoratore, ma mai soppiantarlo (penso in particolare alla diagnostica in ambito sanitario).

Alcuni strumenti di didattica immersiva, sotto la vigilanza del corpo docente, possono essere saltuariamente utilizzati in ambito educativo, ma mai sostituirsi all’insegnamento tradizionale, in cui la relazione umana è fondamentale per la crescita armonica della persona.

L’ambito psicologico, morale e religioso non è di pertinenza dell’I.A. Quando vi sconfina, cade talvolta nel tragicomico, come nel caso della direzione spirituale di un ipotetico Cristo virtuale in una chiesa cattolica di Lucerna, in Svizzera.

Diverse attività verranno sostituite dall'intelligenza artificiale?

Nelle previsioni del WEF del 2016 si prevedeva la perdita di 5 milioni di posti di lavoro entro il 2020 a causa dell’introduzione dell’I.A.

L' I.A. potrebbe essere a servizio della morte nel caso fosse utilizzata per la selezione eugenetica degli embrioni più adatti all’impianto riguardante la fecondazione artificiale, per fare un esempio?

L’I.A. è a servizio della morte soprattutto nella censura e manipolazione delle informazioni non conformi al pensiero politicamente corretto. Contribuisce in tal modo a diffondere una pericolosa mentalità contraria alla vita.

È un bene per l'umanità, un vero progresso tecnologico o una forma di "schiavitù" a servizio dei potenti?

Eticamente è neutra, anche se più di ogni altro strumento tecnologico si presta ad instaurare strumenti di controllo globale e di manipolazione delle coscienze.

Vale la pena sottolineare le principali aree di rischio dell’I.A.:

  • controllo, censura e disinformazione;
  • disoccupazione; perdita di competenze e abilità;
  • dipendenze e problemi psicologici;
  • pornografia, truffe digitali, furti di identità …

Con l'era digitale, basta un clic per mettere a tacere i dissenzienti?

Si è sperimentato con il green pass obbligatorio per accedere ai servizi pubblici ed esercitare i propri diritti fondamentali. La situazione diverrebbe più drammatica, se si dovesse giungere all’abolizione del contante.

Nuove sfide da affrontare?

Sarebbe necessaria una moratoria internazionale che regolamenti l’uso dell’I.A., soprattutto in ambito educativo e pediatrico.

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