In modo particolare c'è ancora da lavorare sulla presenza della banda larga, con l'auspicata fibra ottica per tutti. Un ritardo le cui conseguenze si sono percepite molto di più con il lockdown.
Da sottolineare anche l'importanza della conformazione morfologica del territorio, che per quello che riguarda la provincia di Reggio Emilia è piuttosto variegato: si passa dalla pianura con i più grossi conglomerati urbani, a salire con i piccoli aggregati residenziali in zona collinare e montana. Spesso la mancanza della rete a banda larga e ultra larga non è tanto un problema tecnologico, quanto di mancanza di interesse per gli operatori delle telecomunicazioni dal punto di vista dei profitti. Gestire una cabina per connettere poche decine di case in località remote può essere troppo dispendioso.
Secondo gli open data della sezione Broadband di AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni che, a seguito del Decreto “Destinazione Italia”, ha il compito di costituire una banca dati di tutte le reti di accesso ad Internet esistenti) delude la scarsità del cablaggio per la connessione in vera e propria fibra ottica FTTH (Fiber To The Home) sul territorio provinciale. Mentre per quanto riguarda la connessione FTTC (Fiber To The Cabinet) la situazione è migliore, tuttavia, in montagna è assente del tutto a parte il capoluogo di Castelnovo Monti. La maggiore presenza per l'accesso ad Internet veloce è per l'ADSL, che decresce a salire di quota verso l'Appennino.
La presenza della fibra fin dentro alle abitazioni riguarda essenzialmente i quartieri del capoluogo Reggio Emilia, Castelnovo Sotto, Cadelbosco Sopra, San Martino in Rio, Albinea. Un aspetto che confligge con la spinta data verso la digitalizzazione che è derivata dal lockdown, evidente anche nel settore pubblico con l'attivazione del servizio pagoPA esclusivo per la Provincia di Parma. Osservando la situazione nella nostra regione, la copertura con questa tecnologia è decisamente più avanzata a Imola, Bologna, Modena, Parma.
La situazione per la fibra ottica fino all'armadietto di zona (FTTC) è ancora lontana dalla copertura totale, che la maggior parte dei Paesi europei hanno già raggiunto nei cuori delle città. Questo tipo di infrastruttura è comunque vincolata dai cavi di rame, per cui l'ultimo miglio dalla centralina all'utente finale crea l'effetto "collo di bottiglia". La conseguenza è una velocità di trasferimento inferiore, stabilità del segnale non ottimo come per la FTTH e limiti nello sfruttamento delle potenzialità dei servizi on-line.
Per le località più sperdute resta comunque la possibilità di ricevere la connessione tramite la antenna TV. Collegando l’antenna della TV al telefonino si può sfruttare la banda televisiva, che è molto performante per il traffico dati Internet: lo dimostra il fatto che le frequenze a 700Mhz, che erano precedentemente usate per la televisione, stanno per essere utilizzate dalla telefonia mobile con l’avanzata dello standard 5G.
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