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Qualche giorno fa un’insegnante piacentina non ha potuto acquistare il biglietto a bordo di un pullman extraurbano di SETA S.p.A. perché l’autista non aveva il resto di 20 euro.

La disavventura della donna, riportata dal magazine online Piacenza Diario, ha fatto da spunto per l’interrogazione del consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri (FDI).

Il consigliere di Fratelli d’Italia ha sottolineato come “gli utenti che usufruiscono di un servizio bus extraurbano dispongono per forza di meno punti di vendita dove acquistare il titolo di viaggio – si pensi a una frazione o un piccolo centro abitato - e necessiterebbero quindi di un’ulteriore e maggiore assistenza per l’acquisto a bordo del biglietto” e che “la presenza di terminali digitali a bordo, come asserito da SETA stessa, permette il solo pagamento con monete o banconote da 5 o 10 euro; ciò rischia di essere preclusivo: si pensi ancora alla piccola frazione dove magari non è nemmeno presente un esercizio commerciale dove fare moneta”.

Tagliaferri ha poi fatto notare come “i numerosi i commenti seguiti alla pubblicazione della notizia online lasciano intendere che gli utenti non siano del tutto al corrente delle varie modalità di acquisto del titolo di viaggio messe a disposizione da SETA per quanto riguarda i mezzi extraurbani della provincia di Piacenza”.


In merito a ciò, il consigliere regionale ha quindi chiesto alla Giunta se e come “l’azienda SETA S.p.A. abbia provveduto a pubblicizzare le varie forme di acquisto disponibili, se le ritenga adeguate o se ritenga che il servizio informativo debba essere potenziato”. Infine Tagliaferri ha chiesto se, “vista anche l’impossibilità di pagare con carta o bancomat a bordo, non si ritenga limitativo l’obbligo di pagare con banconote di taglio non superiore a 10 euro”.

Dalla segreteria di Michele Facci, Fratelli d'Italia, riceviamo e pubblichiamo.

"In occasione del bilancio 2019, proprio al fine di sostenere le imprese montane, Il Presidente Bonaccini aveva promesso uno stanziamento di 15 milioni, sotto forma di sgravio sull'IRAP per le imprese già esistenti nelle zone montane, e l'azzeramento della tassa per le imprese di nuova costituzione.

Oggi, in Commissione Politiche Economiche, è stato presentato un Progetto di Legge per rendere concreto il sostegno promesso, ma dal contenuto fortemente ridimensionato: lo stanziamento viene ridotto da 15 a 12 milioni (-20%), e viene escluso l'azzeramento della tassa per le imprese di nuova costituzione.

Ancora una volta, assistiamo a promesse non mantenute da parte della Regione: un provvedimento certamente favorevole, quello del mantenimento e sviluppo delle attività produttive nei comuni montani, viene incredibilmente depotenziato. Da una parte la riduzione del 20% rispetto alle somme promesse, dall'altra l'esclusione del beneficio di quelle imprese che, pur situate in zone parzialmente montane, non ricadono in Comuni classificati come totalmente montani.

Un'ingiustificata riduzione del sostegno garantito, unitamente ad un'altrettanta ingiustificata esclusione di imprese egualmente meritevoli di ricevere aiuto: questo l'ennesimo passo falso di una Giunta sempre più in difficoltà."

E' quanto dichiarano i Consiglieri Regionali di FDI Facci, Callori e Tagliaferri in relazione al PDL regionale "Sostegno alle imprese localizzate nelle zone montane"

Riceviamo e pubblichiamo dal coordinatore del Movimento di Fidenza in relazione all'affissione di un cartello con frasi diffamatorie su Giorgia Meloni esposto alla sede fdi-Fidenza.

"Questa sera attaccato alla vetrina della sede di Fratelli d'Italia di Fidenza abbiamo trovato un foglio, rigorosamente anonimo, con le solite frasi odiose, insultose e becere che spesso vengono pronunciate da coloro che non hanno capito nulla circa la buona politica e che vivono nella più completa cecità mentale.

Fratelli d'Italia, da sempre, é per la tutela delle vite umane e per il rispetto della loro dignità.

Simili atti di vigliaccheria consentono all'ignoranza di manifestarsi attraverso un reato!

Ovviamente, è stata presentata immediatamente una denuncia querela contro ignoti e sicuramente, grazie alle attuali tecnologie di videosorveglianza, approntate in diversi punti del quartiere, non sarà difficile individuare i fautori del reato.

Fratelli d'italia sarà irremovibile nel pretendere giustizia attraverso condanne esemplari, auspicando il ravvedimento di questi miserabili individui.

Domenico Muollo
coordinatore Città di Fidenza"

 

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Lunedì, 28 Gennaio 2019 09:19

Lavori sul ponte di Parola

Dal coordinamento di Fidenza di Fratelli d'Italia riceviamo e pubblichiamo le considerazioni in merito al protrarsi della sospensione dei lavori al Ponte di Parola e la peoccupazione per la pericolosità del tratto stradale.

Segue comunicato:

"Partono a novembre 2018 i lavori per la messa in sicurezza del cavalcavia di Parola", questo era l'avviso dell'amministrazione comunale di Fidenza ... I lavori secondo le previsioni dovevano avere una durata di 60 giorni (30 per ogni lato della carreggiata).

Fin da subito venne contestata la scelta del periodo; infatti, iniziare un'opera del genere proprio a ridosso delle festività natalizie avrebbe creato, quasi certamente, il caos assoluto. Così è stato!
In quel periodo, oltre ad incidenti sull'arteria interessata gli stessi si sono estesi anche sui percorsi alternativi "consigliati" proprio dall'amministrazione.

Si aggiunga che le attività commerciali presenti sulla tratta hanno subito i noti contraccolpi che si creano sempre in questi casi, tanto da indurre i negozianti ad avviare una raccolta firme.

Il 6 dicembre scorso, il comune, rilevando la grave situazione creatasi, ormai sotto gli occhi di tutti ed ampiamente divulgata dai media, comunicava la sospensione dei lavori. Un gesto che poteva essere interpretato come un doveroso atto di rinsavimento, volto a far fronte e risolvere la complessa situazione in essere (anche in vista delle festività natalizie). I lavori avrebbero dovuto riprendere dopo il 7 di gennaio ... ma, ad oggi, è ancora tutto fermo.

Le ragioni di questa protratta pausa non sono note e nemmeno sono stati forniti dei chiarimenti. Sarà che l'impresa assegnataria dell'appalto versi in difficoltà? Oppure, il problema è riconducibile a qualche sub-appalto problematico? O ancora, è una semplice questione di errata pianificazione del calendario lavori? Di sicuro questo fermo crea grandi perplessità a fronte del fatto che, già in passato, altre società incaricate dall'amministrazione comunale hanno avuto sorti rovinose.

Sicuramente, si tratta di una malaugurata casualità, ma certamente molto preoccupante. In linea di principio, lo si deve ribadire con forza: i Comuni o gli enti che assegnano incarichi (anche attraverso i bandi) dovrebbero adottate controlli rafforzati per captare i segnali di sofferenza delle imprese assegnatarie; considerando che si tratta di segnali che non nascono mai improvvisamente ma sono sempre ampiamente prevedibili attraverso la corretta lettura di puntuali indicatori/verifiche e considerando, inoltre, che è ampiamente provato che l'istituto dell'avvalimento ha maglie troppo grandi, tanto da essere vanificato.

Il rischio (o forse, la certezza) è che anche questa opera possa rimanere incompiuta non per poche settimane o mesi, bensì per tanto e troppo tempo...

Non resta che chiedere all'amministrazione comunale la ripresa immediata delle attività del cantiere e ove non fosse possibile (da capirne il motivo) l'urgente messa in sicurezza di questo importante tratto del cavalcavia, sotto il quale passa non solo la ferrovia ma anche la rete in fibra e Snam.

Ricordiamo, che negli anni si sono visti su questo ponte incidenti di notevole impatto che ne hanno pure compromesso la struttura e che ora, proprio la presenza di una "pezza sommaria ed improvvisata" (chissà per quanto tempo rimarrà tale), realizzata con blocchi di cemento armato, non solo non garantisce nessuna sicurezza ma certamente contribuirà a creare dei danni, se non addirittura altre vittime sulla strada.

Domenico Muollo
Coordinatore Comunale Fidenza

 

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Tagliaferri (FDI) euro 4 a casa? - No, a casa l'Assessore . A corollario della polemica innescata dalla decisione della Giunta – in prima battuta – di vietare la circolazione alle vetture diesel Euro 4 dal primo ottobre 2018, decisione poi clamorosamente rientrata sulle posizioni e istanze avanzate in primis da Fratelli d'Italia, il Capogruppo Giancarlo Tagliaferri ha chiesto le dimissioni dell'assessore Paola Gazzolo ed ha annunciato la mozione di censura, ai sensi dell'articolo 111, comma 1, del regolamento assembleare, firmata da tutto il centrodestra.

Nel merito il consigliere ha dichiarato: «La sinistra non perde il vizio di rappresentare in aula quel solito teatrino per cui tutti i meriti nelle scelte non possono che essere attribuiti a sé stessi. Anche quando personalmente li avevo anticipati, con il buon senso forse di chi è più abituato ad ascoltare i cittadini, nell'adottare le soluzioni migliori per la collettività, il diktat di partito della sinistra resta quello per cui non bisogna mai riconoscere i meriti altrui. Nemmeno la matematica nella datazione dell'emendamento da me presentato (8 ottobre) o dell'interrogazione (28 settembre) che, prevedeva il rinvio al primo ottobre 2020 nelle limitazioni ai diesel euro 4, in linea con quanto deciso dalle altre regioni del bacino padano è stata in grado di smuovere quel minimo pudore che dovrebbe avere chi si occupa di politica nel riconoscere i propri errori. Data la gravità della richiesta di censura e il fatto che il presidente Bonaccini non abbia avuto nemmeno il buon gusto di partecipare al dibattito nella situazione di, evidente, difficoltà del suo assessore, auspico, ora una sua assunzione di responsabilità se pur tardiva».

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