Giovedì, 02 Luglio 2020 08:42

VOLVO richiama 2,2 milioni di auto in tutto il mondo. In evidenza

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È stato riscontrato un rischio di anomalia nel meccanismo di sicurezza delle cinture di sicurezza. Il più grande richiamo nella storia del produttore

Per la società, che appartiene alla casa automobilistica cinese Geely, è il più grande richiamo nella storia del produttore.

La casa automobilistica Volvo Cars ha annunciato mercoledì 1 luglio il richiamo di quasi 2,2 milioni di auto costruite tra il 2006 e il 2019 in tutto il mondo. I motivi sono dovuti ad un potenziale problema di cavi collegati alle cinture di sicurezza dei sedili anteriori. Nel peggiore dei casi, "Il cavo può, in determinate circostanze rare e in base al comportamento dell'utente, soffrire di affaticamento nel tempo. Ciò potrebbe eventualmente causare danni al cavo e ridurre la funzione di sicurezza delle cinture di sicurezza ". Tuttavia, non sono state segnalate lesioni alle persone o incidenti a Volvo Cars.

Secondo la casa automobilistica, si tratta dei modelli V60, V70 e XC60. Nell’attività a tutela dei consumatori e dei proprietari o possessori di veicoli a motore, lo “Sportello dei Diritti”, ancora una volta, grazie al servizio che svolge monitorando tutti i richiami tecnici per l'eliminazione di difetti di produzione o di progettazione riguardanti la sicurezza che interessano i veicoli circolanti, anticipa in Italia l’avvio di procedure di tal tipo da parte delle multinazionali automobilistiche anche a scopo preventivo, poiché non sempre tutti coloro che possiedono una vettura tra quelle indicate vengono tempestivamente informati. È necessario, quindi, spiega Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”, prestare la massima attenzione e rivolgersi alle autofficine autorizzate o ai Concessionari VOLVO Italia, nel caso in cui la propria autovettura corrisponda al modello in questione.

Gli uomini della rinomata casa automobilistica dovranno apportare i dovuti correttivi e risolvere un problema non certo grave, ma destinato comunque a suscitare non poca preoccupazione per la difettosità segnalata.

(1 luglio 2020)

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