Ecco cosa ha di speciale una scuola proiettata nel futuro, nata a tre anni dal terremoto. Un esempio che tutti i Comuni italiani dovrebbero seguire...
Reggio Emilia, 18 settembre 2015 - di Cigno Nero -
A primo impatto, la nuova costruzione che sorge tra le classiche abitazioni di Guastalla sembra un modernissimo albergo con ogni comfort.
Poi ci si accorge che quell'edificio è qualcosa di speciale e unico. E infatti lo è, perché si tratta di un nido per i più piccoli abitanti della comunità. Un asilo come non ce ne sono mai stati.
Domani mattina l'Amministrazione Comunale inaugurerà ufficialmente il nuovo Nido d'Infanzia nella frazione di Pieve.
Si tratta di un evento molto importante perché, a distanza di tre anni dagli eventi sismici che hanno colpito il nostro territorio, finalmente ci sarà una nuova struttura educativa capace di accogliere i bambini e le bambine da 0 a 3 anni.
La nuova scuola, infatti, sostituirà i due nidi comunali dell'infanzia (Pollicino e Rondine) danneggiati dal terremoto del maggio 2012 e potrà ospitare fino a 120 bimbi.
Il progetto dell'architetto Mario Cucinella è stato pensato per stimolare l'interazione del bambino con lo spazio circostante secondo una visione "pedagogica" in cui nulla è lasciato al caso, dalla distribuzione delle aree didattiche alla scelta dei materiali di costruzione, fino all'integrazione tra ambiente interno ed esterno. La struttura portante è realizzata in materiali naturali e riciclati a basso impatto ambientale e, ad eccezione delle fondazioni di cemento armato, è costituita da telai di legno: un materiale sicuro e ideale per mantenere l'isolamento termico dell'edificio. L'elevata coibentazione, la distribuzione ottimale di superfici trasparenti (massima trasparenza sul fronte sud, massima opacità sui fronti est, ovest e nord), il ricorso a sistemi all'avanguardia per il recupero dell'acqua piovana e l'inserimento in copertura di un impianto fotovoltaico, consentiranno di ridurre al minimo il ricorso a impianti meccanici per soddisfare i fabbisogni energetici dell'edificio.
La qualità dello spazio è un aspetto centrale del rapporto educativo con i bambini che con l'ambiente circostante stringono un legame emotivo molto intenso perché lo vivono con tutto il corpo e gli attribuiscono un senso attraverso gli odori, i suoni, gli stimoli visivi. Pertanto il nido è il riferimento simbolico del nuovo progetto: uno spazio caldo, accogliente e nello stesso tempo leggero e aperto verso l'esterno, che diventa strumento di apprendimento e svolge una funzione narrativa di scoperta e di cura della natura.
Gli elementi propriamente architettonici del nuovo nido d'infanzia, come la forma degli interni, la loro organizzazione, la scelta dei materiali, l'insieme delle percezioni sensoriali legate alla luce, ai colori, alle sonorità, alle suggestioni tattili, sono concepiti tenendo conto degli aspetti pedagogici e educativi collegati alla crescita del bambino. Per questo, il progetto di Mario Cucinella Architects si basa sulla semplicità di una struttura in legno con ampie vetrate che consentono l'interazione tra le aree chiuse delle aule e l'esterno, il bosco. La sinuosità dello spazio e il calore dei materiali rimandano a una tana sicura nella quale muovere i primi passi verso la crescita. I piccoli utenti si troveranno, quindi, a scoprire luoghi complessi e allo stesso tempo familiari dove sviluppare le capacità e le peculiarità proprie di ciascuno.
Partendo dai segni sinuosi interni si è articolato pure il percorso sensoriale esterno all'edificio, che abbraccia la struttura senza soffocarla e determina spazi protetti per le attività dei bimbi, degli educatori e dei genitori. Tale percorso, che integra anche gli alberi già esistenti, delinea la forma di un piccolo animale fantasioso, un incrocio tra un ermellino, una donnola, una garzetta e un airone, specie che vivono comunemente nel nostro territorio fluviale. L'animale di fantasia diventa così un riferimento culturale per i bambini poiché rappresenta il cucciolo che vive nella sua comunità dove impara, scopre, cresce. Proprio come loro, piccoli utenti di questo bellissimo nido d'infanzia.
Nido Guastalla è un progetto completo, in cui ogni aspetto è stato curato nel dettaglio per ottenere un ambiente che ottimizza le funzionalità, dando allo stesso tempo la giusta enfasi all'estetica di un luogo dedicato al mondo dell'infanzia.
Anche per gli elementi grafici della segnaletica è stata seguita un'idea coerente con il progetto architettonico, che mette al centro i bambini. Il disegno del logo e del font, affidato allo studio Zup di Perugia, si ispira alle forme geometriche elementari: cerchio, triangolo e quadrato. I caratteri diventano i pezzi di un gioco visivo, un tangram le cui composizioni sono parole e contemporaneamente forme interpretabili. Nel logo Nido Guastalla si può riconoscere una figura stilizzata con le lettere O, A, e doppia L. Non è un caso che nella segnaletica dei vari ambienti del nido le parole siano mandate a capo più volte: la tipografia crea così delle composizioni visive che hanno una forza estetica oltre che di significato. Ogni carattere cerca di essere tondo e largo, di occupare fisicamente spazio ed essere così sfruttato per segnalare le porte vetrate di passaggio.
La progettazione ha coinvolto anche pedagogiste ed educatrici. Poco dopo l'insediamento, infatti, il Sindaco Camilla Verona, in qualità di assessore alla scuola, insieme a Chiara Lanzoni, assessore all'edilizia pubblica e privata, e Gloria Negri, assessore alla cultura, avevano convocato una tavola rotonda per condividere con le insegnanti dei nidi d'infanzia, la pedagogista delle scuole comunali dell'infanzia, i referenti dei servizi scolastici e dell'ufficio tecnico comunale il progetto di Cucinella. "Teniamo particolarmente a questo incontro – aveva esordito l'assessore Chiara Lanzoni – per avere un momento di confronto fra chi progetta e chi lavora quotidianamente con i bambini, le educatrici in primis che meglio di chiunque altro conoscono le problematiche legate agli spazi dedicati alla didattica. La nostra attenzione, come nuova amministrazione, si è focalizzata proprio sulla necessità di impostare un percorso di lavoro e di scambio che porterà ad un arricchimento reciproco".
L'inaugurazione avverrà alla presenza del presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, di quello della Provincia Giammaria Manghi, del sindaco di Guastalla Camilla Verona, del direttor Azienda Servizi Bassa Reggiana, dell' architetto Mario Cucinella e con l'esibizione del Corpo filarmonico G. Bonafini.
il presidente Giammaria Manghi e la vicepresidente con delega all'Istruzione Ilenia Malavasi in occasione dell'avvio dell'anno scolastico hanno iniziato una serie di sopralluoghi negli istituti superiori per confermare l'impegno della Provincia. -
Reggio emilia, 15 settembre 2015 -
Con la partenza del nuovo anno scolastico, il presidente Giammaria Manghi e la vicepresidente con delega all'Istruzione Ilenia Malavasi hanno iniziato questa mattina una serie di visite agli istituti superiori reggiani, "a conferma dell'impegno della Provincia di Reggio Emilia a favore della scuola ed in particolare dell'offerta formativa, del diritto allo studio, dell'opera di orientamento attraverso Polaris, della programmazione della rete scolastica e della gestione delle scuole superiori che rimangono di nostra competenza".
Prima tappa al Polo scolastico di via Makallé, dove i vertici della Provincia hanno visitato l'istituto superiore "Nobili" – il Polo tecnico nato dall'unione dell'omonimo Iti con Ipsia Lombardini e Ipsia Galvani – e l'istituto tecnico per geometri "Secchi", "due realtà particolarmente significative, per diversi aspetti, del nostro sistema d'istruzione superiore".
Accompagnati dalle dirigenti scolastiche Elena Guidi e Maria Grazia Diana, il presidente Manghi e la vicepresidente Malavasi hanno visitato alcune classi e i laboratori, confrontandosi con i presidi sulle possibilità di ulteriore potenziamento dei due istituti. "Con la serie di visite agli istituti superiori iniziata questa mattina in occasione dell'avvio dell'anno scolastico abbiamo voluto ribadire la nostra volontà di collaborazione con i dirigenti e di migliore conoscenza, anche per quanto riguarda la parte edilizia, degli istituti che siamo chiamati a gestire", spiegano Manghi e Malavasi che, nelle prossime settimane, intendono anche incontrare tutti i presidi degli istituti superiori reggiani.
La Regione Emilia-Romagna, con una legge di luglio ha deciso che con il nuovo anno scolastico non sarà più necessario il certificato medico delle assenze per malattia. -
Parma, 11 settembre 2015
L'inizio del nuovo anno scolastico porta una novità: in caso di assenza per malattia superiore ai cinque giorni, per essere riammessi in classe, non occorre più presentare il certificato medico.
A deciderlo è la Regione Emilia-Romagna, con una legge di luglio, nell'ambito di un più ampio intervento di semplificazione normativa. Il provvedimento riguarda tutti gli alunni che frequentano le scuole di ogni ordine e grado.
NESSUN PERICOLO PER LA SALUTE
Evidenze scientifiche in materia di malattie infettive e della loro diffusione confermano che il pericolo di contagio è di solito massimo durante la fase di incubazione e all'esordio, per ridursi durante la convalescenza e, passati i cinque giorni dall'inizio della malattia, raggiunge livelli compatibili con la presenza in collettività.
IL RUOLO DI MEDICI E GENITORI
La novità introdotta responsabilizza i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, chiamati ad educare i genitori circa le indicazioni di profilassi da seguire e le famiglie, che devono assicurare la piena guarigione dei ragazzi, prima di rimandarli a scuola.
LE ECCEZIONI
L'obbligo di presentare il certificato medico rimane quando lo richiedano misure di profilassi a livello internazione e nazionale per esigenza di sanità pubblica (situazioni di particolare criticità) e quando i soggetti interessati siano tenuti alla presentazione del certificato in altre Regioni.
PER INFORMAZIONI E' possibile chiamare il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800.033.033, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30, il sabato dalle 8.30 alle 13.30 oppure consultare il sito internet dell'AUSL www.ausl.pr.it
Tutta l'attività della scuola, compresa la Musicoterapia, riprenderà quindi come sempre, ma con rinnovato slancio da parte del nuovo gestore. -
Novellara, 2 settembre 2015 –
Nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Novellara, a seguito di un bando di gara per la gestione della Scuola di musica "C. Confetta", ha proceduto all'affidamento del servizio, poiché la convenzione con lo Schiaccianoci, passato gestore, è scaduta con la fine dell'anno scolastico 2014- 2015.
Lo svolgimento da parte del Comune di una procedura di gara è stato un passaggio dovuto sia per rispetto della normativa.
L'aggiudicazione si è svolta correttamente, secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa e non del massimo ribasso (70 punti alla qualità e 30 al prezzo); sono stati invitati 6 soggetti, tutti aventi caratteristiche di ricchezza della proposta ed ampia articolazione delle attività e il soggetto risultato aggiudicatario per i prossimi tre anni è ARCI – CEPAM, soggetto più che qualificato e capace di mantenere le attività già in essere e di dare impulso a nuove proposte in un quadro di correttezza e trasparenza.
Tutta l'attività della scuola, compresa la Musicoterapia, riprenderà quindi come sempre, ma con rinnovato slancio da parte del nuovo gestore. Il CEPAM entro la metà di settembre preciserà orari ed insegnanti dei corsi, presenterà le proposte formative, le modalità d'iscrizione e chiunque fosse interessato fin da ora può prendere contatti con la sede di Reggio.
Il nuovo gestore sta già lavorando per privilegiare, come richiesto dal bando, la continuità degli insegnamenti, coinvolgendo i docenti disponibili (chiunque di loro fosse interessato a collaborare con il nuovo gestore può infatti prendere contatti con la sede di Reggio). Permarrà il sistema tariffario in vigore che sarà concordato ogni anno con l'amministrazione.
Spiace sempre assistere a cambi di gestione con realtà con le quali si è collaborato per anni e tuttavia le procedure di affidamento, che mettono a confronto le diverse proposte, sono oggi inevitabili. La Amministrazione ringrazia il professor Curti e "Lo schiaccianoci" per questi anni di proficua collaborazione e si augura che il CEPAM (Centro Permanente Attività Musicali) in qualità di nuovo gestore, forte dell'esperienza acquisita in oltre 30 anni di attività nella gestione di spazi ed attività musicali porti nuovo slancio alla storica scuola di musica novellarese.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)
Sono state 3.696 le domande on line di stabilizzazione presentate in Emilia-Romagna dai precari che dovrebbero rientrare nella fase B e C del piano di assunzioni contenuto nella legge 107/2015.
Lo comunica la Cisl Scuola Emilia Centrale, secondo la quale il governo ha posto grande enfasi sui numeri, ma ha dovuto ammettere che un 20 per cento circa non ha presentato domanda di immissione in ruolo, pur appartenendo alla platea degli aventi diritto. «A parte il fatto che noi stimiamo che coloro che non hanno presentato domanda siano intorno al 30 per cento degli aventi diritto, la causa risiede nel sistema di assegnazione della provincia di titolarità, il quale è praticamente un "salto nel buio" per molti che non possono trasferirsi lontano dalla famiglia – afferma Monica Barbolini, segretaria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale – In queste settimane centinaia di persone hanno affollato le nostre sedi territoriali di Modena e Reggio Emilia chiedendo assistenza e consigli, spesso per decifrare istruzioni poco chiare, criteri improvvisati o cambiati in itinere, in un piano di assunzioni destinato a creare, per come è stato impostato e gestito, più problemi di quanti ne avrebbe dovuto e potuto risolvere. Abbiamo chiesto per mesi di essere ascoltati, di poter discutere le nostre proposte, sostenute da una reale conoscenza dei problemi della scuola e di chi ci lavora. Abbiamo insistito affinché si partisse da un serio rilevamento del fabbisogno di organico, cui far seguire l'indicazione di criteri e modalità di gestione del piano di assunzioni. Si è voluto fare l'esatto contrario, mettendo in piedi una procedura farraginosa, forzando le scelte di persone che oggi si vedono costrette ad affrontare il rischio di una mobilità territoriale insostenibile e assurda».
Secondo Barbolini le modalità di questo piano, oltre a non dare risposta alle legittime attese di tanti precari esclusi dalle procedure di assunzione, sembrano fatte apposta per alimentare un nuovo contenzioso causato dalle lacune e contraddizioni contenute nelle disposizioni ministeriali. Per la Cisl Scuola Emilia Centrale molte persone vivono con disperazione l'ipotesi di dover lasciare la famiglia per accettare una nomina in una qualunque provincia.
«Non è, come vergognosamente è stato detto, la pretesa di avere il lavoro sotto casa. Da sempre chi può va a cercare il lavoro dove c'è, come dimostra ampiamente la storia del precariato scolastico – sottolinea Barbolini - È il governo a mettere tante persone nella condizione di compiere una scelta dolorosa».
La Cisl Scuola aggiunge che la legge 107/2015 in molte parti confligge con i principi costituzionali e le disposizioni normative e contrattuali, in quanto lede la libertà di insegnamento, crea un'autorità salariale nella figura di una sola persona (caso unico nei rapporti di lavoro pubblici), introduce meccanismi di valutazione individuale a cui conseguono premi in denaro che, in quanto elementi di natura salariale, devono essere disciplinati in sede contrattuale. «A breve impugneremo davanti al giudice le parti della legge che riteniamo incostituzionali. Nel frattempo – conclude Monica Barbolini, segretaria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale - chiediamo con forza di rinnovare il contratto nazionale, come sollecitato anche dalla Corte Costituzionale».
(Fonte Cisl Scuola)
Scuola e Imprese, due mondi da avvicinare. E' con questo obiettivo che il Registro Imprese della Camera di Commercio di Reggio Emilia – così come previsto dalla Legge "La Buona Scuola" - si arricchisce della nuova sezione speciale "Alternanza scuola-lavoro" alla quale devono iscriversi le imprese disponibili ad ospitare studenti per un periodo di formazione on the job.
Finalità dell'education, infatti, è quella di fornire, accanto a conoscenze indispensabili, le competenze giuste per trovare lavoro. I percorsi di alternanza, a partire già dall'anno scolastico 2015-2016, si configurano come opportunità sia per le imprese che per gli studenti; studenti non solo di istituti tecnici e professionali, ma anche di liceo.
La nuova sezione speciale "Alternanza scuola-lavoro" è già operativa e sul sito internet camerale sono reperibili le istruzioni relative.
La Gilda Unams di Parma ad ulteriore chiarimento di quanto espresso recentemente in merito all'IstitutoComprensivo di Montechiarugolo precisa che in merito alle rivendicazioni relative a quella scuola, non è interessata ad avere come controparte gli amministratori di enti esterni all'Amministrazione Scolastica, quali sono quelli dei Comuni.
I nostri interlocutori ufficiali sono quelli preposti dal Ministero dell'Istruzione, noi siamo rispettosi di tutte le Istituzioni e dei ruoli di ciascuno, vorremmo che ognuno facesse la propria parte senza che i decisori politici facessero in modo di farci sapere per via mediatica, quello che dovrebbe esserci notificato nell'ambito delle normali relazioni sindacali e nel rispetto degli organi collegiali.
La Giunta regionale approva il riparto: 80 mila euro in più rispetto al 2014. La soddisfazione dell'assessore Gualmini: "Non ci vengano a dire che la Regione taglia sui servizi, perché noi nel nostro piccolo non solo consolidiamo ma aumentiamo. I tagli li abbiamo fatti da altre parti, mentre il mondo dell'infanzia per noi è una assoluta priorità: una comunità che non si preoccupa dei bambini è una comunità che perde sempre"
Bologna. La Giunta regionale ha approvato il riparto dei fondi destinati ai nidi e ai servizi educativi per l'infanzia, nonché alle scuole dell'infanzia paritarie (comunali e private) dell'Emilia-Romagna. Si tratta di 7.250.000 euro destinati ai servizi educativi per i bambini da zero a tre anni e 4.100.000 euro destinati ai bambini da tre a cinque anni accolti nelle scuole dell'infanzia.
Molto soddisfatta Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, poiché nonostante le difficoltà di finanza pubblica, quest'anno la Regione è riuscita a incrementare lo stanziamento complessivo di 80 mila euro rispetto al 2014: "Non ci vengano a dire che la Regione taglia sui servizi, perché noi nel nostro piccolo non solo consolidiamo ma aumentiamo- ha dichiarato Gualmini -. I tagli li abbiamo fatti da altre parti, mentre il mondo dell'infanzia per noi è una assoluta priorità: una comunità che non si preoccupa dei bambini è una comunità che perde sempre".
"Proprio per questo, l'attenzione della Regione ai servizi per i bambini e per le loro famiglie non si ferma qui - prosegue Gualmini -: stiamo pensando a un grande evento di riflessione, due giorni di confronto sui temi dell'infanzia, nel mese di novembre, che avrà come titolo "I Bambini dell'Emilia-Romagna: ne discutiamo tutti insieme. Sarà una occasione di ascolto a 360 gradi e di confronto reciproco con tutti i soggetti pubblici e privati attivi nel campo dei servizi per la fascia di età tra 0 e 6 anni, per capire quali siano le risposte più adeguate alle richieste e ai bisogni delle famiglie in una fase di grandi trasformazioni economiche e sociali".
Montechiarugolo: per rendere esecutivi i progetti didattici occorrono adempimenti che non ci risultano ancora compiuti. La Gilda degli Insegnanti non ha nulla contro le innovazioni e le sperimentazioni didattiche, fatta questa premessa notiamo il perserverare di brutte usanze parmensi che non tengono conto che per attuare certe iniziative, esistono dei precisi obblighi nei confronti delle rappresentanze territoriali del comparto scuola.
Solo casualmente, senza che ci sia stato notificato nulla formalmente, apprendiamo che l'Istituto Comprensivo Statale di Montechiarugolo dovrebbe attuare una sperimentazione didattica, proposta addirittura da un ente esterno, in questo caso il Comune, che prevederebbe tra l'altro una didattica senza l'uso di banchi e cattedre.
Lungi da noi entrare nel merito dell'attività proposta, che addirittura già viene presentata al pubblico senza che siano conclusi i passaggi formali, la Gilda fa presente che per attuare un accordo stipulato tra un ente estraneo alla scuola, esiste l'obbligo contrattuale di un'informativa preventiva che dev'essere resa alle cinque organizzazioni rappresentative del comparto scuola; inoltre dalle voci che circolano abbiamo saputo di un'approvazione da parte del Consiglio d'Istituto, cosa sacrosanta, ma in merito alle iniziative di sperimentazione è competente a deliberare in primis il Collegio dei docenti, che si insedia nell'imminenza dell'inizio di ogni anno scolastico.
Se mancasse questa delibera tutto sarebbe nullo, l'informativa generale in merito a ciò per contratto è prevista che ci venga resa entro il 15 settembre, per questo sarebbe stato più rispettoso nei nostri confronti informarci prima e poi avviare il tutto. Non solo per rispetto nei nostri confronti, ma anche perchè non si è ancora insediato il Collegio e perchè il 31 agosto scade il mandato dell'attuale dirigente scolastico "reggente" del quale ci auguriamo la riconferma. Anche in merito all'organizzazione dei relativi percorsi di formazione, che sono facoltativi per i docenti, è prevista la delibera del Collegio, pure per questo caso è prevista che ci venga resa informativa il 15 settembre.
Inoltre ci preme sottolineare che essendo la libertà didattica garantita dalla Costituzione, non tutti i docenti sono tenuti ad aderire e bisognerà prevedere anche questa variabile, anzi lo rivendicheremo, così come staremo attenti che nelle classi interessate, ai colleghi vengano fornite suppellettili e arredi idonei anche per far accomodare agevolmente anche gli adulti, quali sono i docenti che ricordiamolo svolgono una funzione "autoritativa" come stabilisce la Corte di Cassazione.
Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda, precisa: "Bisogna continuamente ricordare, specialmente in certe realtà, dove è prevalente una certa parte politica che le rappresentanze del personale hanno un preciso ruolo previsto dalle norme, un'attività come quella di Montechiarugolo è oggetto della contrattazione integrativa annuale che facciamo in ogni scuola, pensano a fare annunci mediatici senza badare ad altro, la contrattazione d'Istituto così parte male"
Altri 436 studenti (318 delle quarte superiori e 118 neodiplomati) potranno svolgere importanti esperienze formative all'estero – da 1 a 3 mesi, unendo corsi di lingua a tirocini in azienda – grazie alla Provincia di Reggio Emilia. Grazie all'Ufficio Politiche comunitarie e al suo lavoro di coordinamento sono stati infatti approvati nell'ambito del Programma Erasmus+ (Bando 2014) ben 4 progetti, per un importo complessivo di contributi pari a circa 1 milione e mezzo di euro, presentati insieme a tutti gli istituti tecnici e professionali reggiani, agli enti di formazione Centro Studio e Lavoro "La Cremeria" e Fondazione Enaip, alla Fondazione Its Maker, al Comune di Correggio e all'Itis Galileo Galilei di Arezzo.
"Da tempo la Provincia di Reggio Emilia si caratterizza per i buoni risultati raggiunti nei progetti di mobilità giovanile, ma quest'anno l'esito delle valutazioni premia in maniera davvero molto chiara la capacità di fare rete che caratterizza la nostra terra. Reggio Emilia è infatti la realtà che più di tutte a livello nazionale è stata capace di raccogliere finanziamenti per i nostri ragazzi – commenta la vicepresidente della Provincia, Ilenia Malavasi - Tutto ciò è merito del grande lavoro di progettazione svolto dai nostri uffici e della preziosa collaborazione con tutte le scuole superiori della provincia, cui si aggiungono i tanti partenariati locali, dalle imprese alle associazioni di categoria".
Nel dettaglio, l'Istituto Sacruffi – Levi – Tricolore è capofila di un progetto sullo sviluppo competitivo e sull'internazionalizzazione delle imprese, mentre l'ITIS Galileo Galilei di Arezzo ha presentato un progetto sulla formazione in ambito meccanico e meccatronico; entrambi questi progetti verranno realizzati in collaborazione con Unindustria Reggio Emilia. Il Comune di Correggio è invece capofila di un progetto focalizzato sulla formazione di profili altamente specializzati in ambito agricolo e agroalimentare. La Provincia di Reggio Emilia, infine, oltre ad aver coordinato la stesura delle quattro proposte progettuali, è capofila di un progetto che coinvolge tutti gli altri istituti tecnici e professionali reggiani, al fine di fornire le medesime opportunità di mobilità e di crescita agli studenti, a prescindere dall'indirizzo formativo scelto.
"Queste risorse saranno interamente dedicate ai giovani, che avranno ottime opportunità formative, professionali e di crescita personale: valorizzare le loro capacità, investire e scommettere su di loro è il miglior modo per renderli veramente protagonisti della ripresa economica e sociale del nostro territorio", aggiunge la vicepresidente Ilenia Malavasi, mentre il presidente Giammaria Manghi sottolinea come "questo ottimo risultato arrivi proprio in concomitanza con l'avvio di una importante esperienza di collaborazione proprio sui progetti europei, l'agenzia di progettazione internazionale "Fondazione E35" creata nelle scorse settimane insieme a Comune di Reggio Emilia, Camera di commercio e Fondazione Manodori, coinvolgendo anche Crpa, Legacoop Emilia Ovest, Unindustria e Forum del Terzo Settore".
"Credo che la Provincia di Reggio Emilia, che farà confluire all'interno dell'agenzia stessa la propria esperienza di progettazione europea, si presenti con una "dote" davvero ragguardevole che non potrà che essere di buon auspicio per la Fondazione E35", conclude Manghi ricordando come, dal 2007 al 2014, la Provincia abbia coinvolto in esperienze all'estero ben 725 diplomati e laureati dell'Emilia-Romagna, oltre 400 dei quali reggian