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Alle prossime elezioni amministrative per il rinnovo del Sindaco e del Consiglio Comunale di Bibbiano, del 25 maggio, si presenta la lista civica Bibbiano Bene Comune -

 

Reggio Emilia, 14 aprile 2014 -

 

La nota stampa di Bibbiano Bene Comune -

 

Bibbiano, Siamo cittadini che sognano una Bibbiano diversa, fuori da ogni schieramento e con idee e proposte volte al futuro dei nostri figli, che volti decisamente pagina rispetto al passato!

Una “nuova” Bibbiano che si contraddistingua su: partecipazione, trasparenza, ambiente, territorio, acqua, energia, diritti, servizi sociali, cultura, mobilità e viabilità…  Una impostazione nuova, dunque, per una Bibbiano alternativa.

Sotto riportate ci sono, in sintesi, le nostre principali proposte e riflessioni “in progress” pubblicate sul nostro sito http://bibbianobenecomune.wordpress.com e desiderosi di continuare il nostro confronto e dialogo con tutti i cittadini bibbianesi.

Un'altra Bibbiano è possibile!

Partecipazione

Investire risorse ed energie per la creazione di reali processi di partecipazione (forme originali di coinvolgimento e di democrazia deliberativa come il Bilancio Partecipativo), utilizzando strumenti legislativi e risorse finanziarie regionali ed europee. Istituzionalizzare un Consiglio in ogni frazione (sull’esperienza di quello di Barco)con funzioni e deleghe specifiche e con il coinvolgimento in Consiglio Comunale, in veste di invitati, di tutti i suoi Presidenti.

 

Trasparenza

Pubblicare sul sito del Comune tutte le spese sostenute e le entrate in maniera chiara, i compensi, i redditi di consiglieri ed amministratori. Rendere pubbliche ed accessibili a tutti (tramite dirette web) le riunioni del Consiglio e delle Commissioni. Trasformare la sede del Municipio in una reale e tangibile casa di vetro.

 

Beni Comuni

Attuare i referendum del 2011. Ripubblicizzare il servizio idrico integrato (acqua potabile e non, depurazione, fognature) gestendolo con Azienda di diritto pubblico, che preveda la partecipazione diretta dei cittadini e lavoratori. 

Attivarsi da subito per raggiungere l’obiettivo Rifiuti Zero, iniziando con la raccolta differenziata a tariffa puntuale (più ricicli e differenzi, meno paghi). 

Incentivare il trasporto pubblico locale (in particolare con il Distretto Scolastico/Sanitario di Montecchio) e realizzare forme alternative di mobilità sostenibile:  percorsi ciclo-pedonabili e una rete di marciapiedi per spostamenti ecocompatibili in sicurezza dentro Bibbiano e tra le sue frazioni, car e bike sharing, car pooling. Sfruttare al meglio la linea ferroviaria “Reggio-Ciano” con accordi con FER, utilizzando il suo percorso per percorsi ciclo-pedonali alternativi.

Investire sull’Energie alternative ed ecocompatibili, installando su tutti gli edifici pubblici pannelli fotovoltaici da mettere in rete (sfruttando risorse e sinergie fino ad ora ignorate). Creare mini-progetti capaci di coinvolgere più abitazioni o una frazione, sviluppando una piccola centrale di produzione, finalizzata ad una maggiore autonomia, al risparmio e all’indipendenza.

Dotare l’amministrazione comunale di software totalmente open source in alternativa a costose licenze per l’utilizzo dei computer pubblici.

 

Ambiente e Territorio

Il nostro territorio in questi ultimi decenni è  stato aggredito, martoriato, consumato a dismisura senza una pianificazione che guardasse al futuro e al rispetto del nostro ecosistema. Mettere subito in atto  l'opzione di consumo zero di suolo

Promuovere una programmazione urbanistica che punti ora, subito e senza deroghe, al recupero, alla riorganizzazione dell'esistente e alla sua messa in sicurezza, trasformando dal punto di vista ecologico ed energetico il patrimonio edilizio esistente. 

Aprire una trattativa con i proprietari di alloggi sfitti e invenduti con l’obiettivo di destinarli a politiche abitative sociali e di cohousing.

Sviluppo del territorio agricolo e delle aziende del settore incentivando una agricoltura ed un consumo ecosostenibile (a Km0; riscoprendo la produzione di colture autoctone e bio), adottando un regolamento di buona pratica agricola per aumentare la qualità delle produzioni ed un corretto uso del suolo coltivato.

Mettere in sicurezza  la rete dei nostri canali e rii attraverso un programma di costante manutenzione in sinergia con gli enti preposti (Consorzio e Servizio tecnico di bacino) sfruttando le opportunità finanziarie della Comunità Europea. Creare percorsi naturalistici lungo canali e rii, riscoprendo  e salvaguardando la bellezza del nostro paesaggio.

 

Attività produttive e commercio

Accordi con le banche per incentivare il credito, promuovendo forme aggregative per ridare vita economica e sociale al nostro territorio

 

Diritti e Sociale

Incentivare le start-up di imprese giovanili e no profit, impegnandosi a valorizzare le esperienze di co-working.

Riconoscere il diritto individuale all’autodeterminazione con la possibilità di depositare negli uffici comunali il proprio testamento biologico, così come l’istituzione del registro delle coppie di fatto.

Salvaguardare e sviluppare il welfare e le politiche sociali, culturali e solidali. Scuola pubblica, formazione, servizi per gli anziani, spazi e risorse per i giovani, crescita culturale, promozione e sviluppo del volontariato devono essere sempre in primo piano, incrementando la visione pubblica, pluralista ed universale dei servizi.

Avviare un programma di educazione civile (a partire dalle scuole) inteso a valorizzare l’appartenenza ad una comunità solidale che prevenga il fenomeno del bullismo e promuova il rispetto della differenza di genere.

Bibbiano ha il dovere di battersi giorno dopo giorno contro le mafie, schierandosi accanto ad ogni cittadino che veda minacciati i propri diritti e la propria dignità. E’ necessario che le Istituzioni, gli organi di pubblica sicurezza e tutti i cittadini facciano fronte comune: per noi è la priorità assoluta per una convivenza civile e democratica!

Bibbiano deve diventare Comune Free Game, per un obiettivo chiaro di assenza totale di possibilità di gioco d’azzardo sul nostro territorio.

 

(Fonte: ufficio stampa Lista Civica Bibbiano Bene Comune)

 

Domenica, 13 Aprile 2014 12:37

Grillini (non) parlanti. Obiettivo Europa

“Capitan Pizza” nel mirino di Beppe Grillo. Dal BLOG di Grillo “sparisce” un post di dissenso del 8/4 delle 20:20. 

di Lamberto Colla ---

Parma, 13 aprile 2014 -

“Chi ha scritto questo post?... No perché se c'é uno da cacciare a calci in culo é proprio lui. Ma come? Alla vigilia delle Europee, con le iene dei media che alitano sul collo, si prende una foto di OMISSIS di Pizzarotti, non Pizza!, Pizzarotti!, ricordo ai disattenti, Sindaco del M5S, per farlo passare da OMISSIS. Lo si scredita usando nomignoli alla OMISSIS. Lo si critica pubblicamente facendolo passare per OMISSIS, e poi alla fine lo si invita neanche tanto sarcasticamente a non parlare e stare zitto!OMISSIS OMISSIS “ Ma le vogliamo vincere le Europee si o no? Perché cosi, forse a qualcuno sfugge, NONSIVINCEUNomissis!

Ai banchetti per raccogliere i contributi per le elezioni distribuiamo anche un martello per devastarci Tafazzianamente i coglioni!!

Strategia di comunicazione = 0

Calcio in culo ai responsabili...CHIUNQUE SIANO!

OMISSIS

 

OMISSIS 08.04.14 20:20|

 

Questa la trascrizione del commento scomparso che, di fatto, se la prende con Beppe Grillo per l’attacco al più rappresentativo degli eletti Sindaco all’esordio del M5S appena 2 anni fa. 

Un po’ scurrile il linguaggio usato dal “cittadino” aderente al movimento pentastellato ma efficace. Tanto efficace che, questa volta, non è stato censurato dalle “iene dei media” ma, come sembra plausibile, dal suo stesso media di riferimento, il Blog di Beppe Grillo. Non si può escludere comunque che la responsabilità sia da imputare a un temporaneo problema di internet. 

Fatto sta che questo post e il precedente delle 20:19 il giorno 11 aprile non c’erano più. Un guasto di “rete” forse o forse la verità fa male e, in clima di campagna elettorale,  risulta sconveniente minare la strategia di comunicazione monolitica impostata da Grillo e Casaleggio.

Una strategia che indubbiamente ha dato i suoi frutti dei quali ne ha beneficiato abbondantemente lo stesso “Capitan Pizza” riuscendo ad affondare l’”invincibile armada” del PD parmense alle amministrative locali del 2012. 

Una vittoria del “M5S” in primis e poi di Pizzarotti. Già perchè lo stesso attuale Sindaco di Parma non si era ancora speso per la città sino al momento dell’exploit. Merito del successo si dovette ai due comizi/spettacolo di Beppe Grillo e alla forza della rete, che prima lo portarono al ballottaggio con il PD di Bernazzoli e poi a una storica vittoria, complice anche la voglia di rinnovamento dei parmigiani che mai si sono sottratti alle sfide e al desiderio di cambiamento.   Oggi, ala vigilia delle Europee del 25 maggio,  la strategia del M5S è identica ad allora. 

Cavalcare il dissenso e raccogliere il consenso per portare gli “emeriti sconosciuti” a Bruxelles. Il numero fa la forza e di questo Grillo ne è perfettamente cosciente così come è cosciente del fatto che è lui l’anima trascinatrice del movimento tant’è che ha ricominciato a comparire con gli “spettacoli” e, novità delle novità, a farsi “benevolmente” intervistare.  L’obiettivo è troppo importante per il Movimento che nessuno può e deve minarne il percorso.

Nessuno, nemmeno l’ufficiale, comandante di Parma, “Capitan Pizza” può farlo nonostante sia un privilegiato al quale è stato concesso, primo tra tutti, di intrattenere rapporti, seppur moderati, con la stampa e di avergli perdonato il mancato spegnimento dell’inceneritore di Parma.

A dire il vero, leggendo i “post” del BLOG sembra che gli attivisti intravedano un po’ troppa attività mediatica di Pizzarotti ma, vista la recente apertura dello stesso Beppe Grillo verso le grandi testate editoriali, non è più un comportamento censurabile con l’espulsione dal movimento.

Anche il Movimento 5 Stelle matura e con la muturità cresce la “critica” e con essa le fratture saranno all’ordine del giorno. 

Ma non ora. In tempo di guerra non c’è possibilità di discussione e si applica il codice militare e con esso la Corte Marziale. Il generale ordina e le truppe eseguono. A loro non è dato a sapere del perché nè tantomeno di discutere gli ordini.

L’obiettivo finale è la conquista dell’Europa. 

Nel conto di una guerra ci sta la perdita di vite umane e il sacrificio anche degli ufficiali. Le truppe grilline avanzano  inesorabilmente verso nord in una manovra a tenaglia con l’armata della Le Pen impegnata da Ovest e quella di Alba Dorada da Est. Punto di congiunzione, Bruxelles 25 maggio 2014.

 

 

Pubblicato in Politica Emilia

Lunedì 14 aprile serata di apertura della campagna elettorale della lista CAVRIAGO DEMOCRATICA -

 

 

Cavriago, 10 aprile 2014 -

 

Lunedì 14 aprile alle ore 21, serata di apertura della campagna elettorale della lista CAVRIAGO DEMOCRATICA che vedrà la presenza di un ospite d'eccezione: l'On. Alessandra Moretti, capolista alle Europee per il Nord Est.

Si inizia alle ore 21 presso la Sala del Consiglio Comunale di Cavriago, dove il candidato Sindaco Paolo Burani accoglierà il pubblico.

Apertura serata con saluto del segretario del Circolo PD Stefano Corradi e presentazione lista candidati al consiglio comunale.

L'On. Moretti chiuderà la serata e sarà l'occasione anche per lei di lanciare la sua candidatura alle Europee.

In allegato scaricabile manifesto lista e volantino serata

 

(Fonte: ufficio stampa Cavriago Democratica)

 

 Parma, 12 Aprile 2014 - 

“Ho sognato una strada – I diritti di tutti” (edizioni Piemme), questo è il titolo del primo libro di Cécile Kyenge, ex ministro dell’integrazione, e presentato all’interno della Libreria Fiaccadori di Parma lunedì 7 Aprile.  Un testamento culturale che l’autrice desidera lasciare ai giovani così che possano credere in progetti futuri, una serie di spunti e linee guida da cui farsi ispirare. La volontà è quella di dare una speranza ad una giovane società in crisi.

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Cécile racconta di sé stessa, della partenza per raggiungere l’Italia in compagnia della sua “valigia azzurra” piena soltanto di pochi abiti ma tanti sogni da realizzare. Una vita che sottolinea il suo coraggio e la sua capacità di osare per ciò in cui si crede, e la costante consapevolezza che i giovani devono poter conservare e proteggere il diritto di sognare.

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Un’ora in cui un pubblico attento si è accalcato all’interno della libreria per ascoltare l’ex ministro partecipando attivamente al dialogo, in uno scambio piacevole e misurato.

 

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Pubblicato in Cultura Emilia

Matteo Setti prende il posto di Primo Gonzaga alla presidenza dell’associazione Grande Reggio, mentre Stefania Violi è stata eletta vicepresidente raccogliendo la carica che in precedenza era ricoperta dell’avvocato Franca Porta.

 

Reggio Emilia, 9 aprile 2014 -

Nota stampa di Matteo Setti sull'avvicendamento ai vertici di Grande Reggio -

L’avvicendamento è da considerarsi come la naturale evoluzione di un’associazione che non si è costituita oggi, ma che lavora al progetto civico di Grande Reggio ormai da molto tempo – spiega Matteo Setti - Primo Gonzaga e Franca Porta hanno rimesso le loro cariche alla vigilia di questa campagna elettorale, ma avevano comunicato la loro intenzione di farlo già da tempo. Del resto, una staffetta che desse più visibilità agli esponenti che avrebbero voluto candidarsi in lista era già programmata, ed allo stesso tempo è funzionale all’esigenza di Primo Gonzaga e Franca Porta di tornare ai propri impegni personali e professionali che per lungo tempo avevano in qualche modo sacrificato all’impegno per lo sviluppo di Grande Reggio. Per questo loro impegno noi non possiamo che ringraziarli per quello che fin qui hanno fatto, e nel caso di Franca Porta, quello che continuerà a fare da semplice attivista. Ad ogni modo il nostro ringraziamento più sincero va anche a Primo Gonzaga, che per motivi professionali e personali ha preferito uscire dall’associazione. 

Noi, a Grande Reggio, abbiamo più disponibilità che posti disponibili. Fortunatamente non siamo persone attaccate alla poltrona o al potere, ma sappiamo collaborare e metterci al servizio di un progetto che non è funzionale ad ambizioni personali, ma solo al bene della nostra amata città ed è su questa strada che continueremo sempre”.

 

 (Fonte: ufficio stampa Grande Reggio)

 

 

Cinzia Rubertelli precisa le proposte dell'alleanza civica sulla razionalizzazione dei dirigenti comunali a nomina -

 

Reggio Emilia, 07 aprile 2014

 

“In questi ultimi giorni l’argomento del momento sul tavolo della politica sempre essere la riduzione dei dirigenti comunali, che è stato sin dall’inizio uno dei cavalli di battaglia della nostra alleanza civica. Ma la nostra non è una posizione improvvisata né demagogica. 

Il nostro intento di riduzione del numero dei dirigenti comunali di nomina è presto spiegato. Vi sono innanzitutto casi di "doppioni" (edilizia, urbanistica, lavori pubblici, politiche per l'integrazione) di posizioni di coordinamento superflue (capi area) che rappresentano un costo superfluo per i contribuenti. La strada maestra per le assunzioni pubbliche è e dovrà essere il concorso pubblico, che avrebbe evitato anche le inopportune, troppe situazioni di dirigenti parenti di politici in carica, e per adesso ci limitiamo solo a loro. Inoltre, il risparmio di spesa derivante dalla razionalizzazione del numero dei Dirigenti consentirebbe l'abolizione dell'odiosa tassa sui passi carrai.

Si pensi che solo con le dimissioni di Mauro Bonaretti dal Comune, Progetto Reggio è riuscito con un proprio atto nel primo intento di fare coincidere le funzioni di Segretario Generale con quella di Direttore Generale con un risparmio di circa 70mila euro all'anno.

Ma vi è qualcosa di più che vogliamo fare: colmare la distanze fuori e dentro la macchina comunale.

Troppo spesso infatti il cittadino e l'impresa avvertono l'amministrazione pubblica distante, se non sorda alle proprie esigenze. Questa situazione trova una precisa causa nel metodo e nella mortificazione subita dai lavoratori comunali ad opera di un preciso disegno politico, partorito da chi ideologicamente aveva la necessità di sottomettere una macchina considerata politicamente non "sua". Per essere chiari, prima che Delrio spiccasse il volo verso Roma, su 29 servizi 20 erano controllati da "fedelissimi" di Delrio, Bonaretti e Magnani. Negli ultimi dieci anni, i rapporti interni sono stati verticalizzati con un sistema che ha demotivato se non distrutto gli investimenti effettuati sul lavoro di gruppo.

Anche i sindacati sono stati marginalizzati, se è vero che nel 2012, per la prima volta nella storia, i confederali non hanno firmato il bilancio comunale. E' evidente che la debolezza di partiti e sindacati ha favorito una gestione autoritaria del Comune fondata sull'obbedienza e sul comando, non sul suo governo: anche questa è una distanza da colmare se vogliamo migliorare la qualità e l'efficienza dei servizi che i lavoratori comunali svolgono in favore del cittadino e delle imprese.

Bisogna cambiare registro, anche riguardo la vergognosa prolificazione delle nomine politiche dentro le società partecipate: chi ha taciuto per dieci anni sia nelle file del Pd che in quelle di Sel non ha certo la credibilità per farlo”.

 

 (Fonte: ufficio stampa Cinzia Rubertelli)

 

Domenica, 06 Aprile 2014 12:26

Rivoluzione francese al femminile

Marine Le Pen avanza come un panzer. Il trono di Hollande arroccato tra la “regina” (ex compagna) Segolene Royal che ritorna al dicastero dell’Ambiente e Nucleare e la solida “torre” d’origine spagnola Anne Hidalgo prima Signora Sindaco di Parigi. 

di Lamberto Colla ---

Parma, 06 aprile 2014 -

Se per molti uomini le donne sono gioie e dolori, Francois Hollande è il simbolo di questo motto popolare. A dare l’ultima spallata alla sua popolarità è stata senza dubbio la liaison à trois che l’ha visto protagonista pochi mesi orsono. Una popolarità peraltro mai stata alle stelle. 

Le votazioni amministrative della scorsa settimana hanno consentito di misurare la febbre del malumore del popolo francese. «Hollande nella trappola di una disfatta storica», titolava in prima pagina Le Monde, all’indomani della pesante sconfitta del Partito socialista alle amministrative. «La sconfitta è in realtà una disfatta, senza precedenti o quasi da mezzo secolo - si legge nell’editoriale - nulla ha spinto gli elettori di sinistra, in particolare i socialisti, a mobilitarsi. Vedono sfuggire loro 151 città, compresi bastioni che si ritenevano imprendibili e che costituivano delle roccaforti del socialismo municipale. La destra, al contrario, registra una vittoria che va al di là delle proprie speranze».

Destra o sinistra che sia, fatto sta che in questo particolare contesto chi si è distinto sono state solo le donne e in particola tre di cui sentiremo, molto probabilmente, parlare sempre di più.

Marine Le Pen fedele alle sue idee, e senza abbandonarsi a strane alleanze, aggiorna il partito che era del padre Jean Marie Le Pen e con determinazione promuove le idee rinnovate . Dai banchi dell’opposizione ha fatto le sue battaglie politiche con coerenza, non ha mai cercato poltrone ma è andato alla ricerca dei consensi.  I risultati sono stati storici; oggi il FN Front National è il terzo partito francese e alle prossime elezioni europee del 25 maggio ne vedremo delle belle. Infatti, anche in forza della crisi economica che, seppure in misura inferiore, ha colpito i cugini d’oltralpe, l’euroscettismo è salito parallelamente alla crescita di consensi di Marine Le Pen. 

La poderosa avanzata della destra di Marine si è arrestata alle porte di Parigi protetta da un’altra donna di elevata caratura. 

Anne Hidalgo. “Merci Paris” disse appena eletta primo sindaco donna di Parigi e “Merci Anne” avrebbe dovuto urlare Hollande. Per  merito della Hidalgo, Parigi è rimasta in mano socialista. Una vittoria che, come molti commentatori hanno sottolineato, è stata ottenuta sulla base di una buona amministrazione e non certo per la politica espressa dal governo centrale.  

Salvata la faccia in extremis dalla vittoria della Hidalgo, Hollande non ha potuto che correre ai ripari e fare un rimpasto di governo. Sostituisce il primo ministro inserendo al posto di Jean-Marc Ayrault il 51enne Manuel Carlos Valls, considerato il Renzi di Francia o il Sarkozy di sinistra. Chissà se riuscirà a fare emergere anche  una sua identità e personale impostazione della politica di rinnovamento così fortemente richiesta dai  suoi cittadini.   

La poltrona di primo ministro, se il presidente non fosse stato l’attuale, sarebbe andata a un’altra donna, quella Segolene Royal che fu sua compagna di partito e di vita prima della Valerie Trierweiler in seguito a sua volta deposta dalla Julie Gayet. Sarà lei, Segolene, a reggere il dicastero dell’ambiente e del nucleare e a fare da solida spalla a Manuel Carlos Valls (di origine spagnola come la Hidalgo) dall’alto della sua autorevolezza.

La Francia quindi si affida alle donne o meglio, le donne prendono per mano la Francia in un momento delicato, e c’è da esserne certi, porteranno una ventata di rinnovamento che andrà da sinistra a destra. 

Così come fu nel 1791, le donne sono in prima linea a fianco degli uomini a fare la rivoluzione. L’altra metà del cielo, porta in dote i suoi elementi tipici: concretezza e tradizione, creatività e dolcezza, forza e istintività. Gli elementi essenziali e complementari alle doti del genere maschile.  

Non servono le quote rosa per fare emergere le donne, basta che decidano di farlo e il posto lo conquistano, a tutto vantaggio della società, dalla famiglia all’impresa economica o alla vita politica.  

Stiamo a osservare la Francia e a sperare che anche in Italia presto emergano alcune esponenti del genere femminile capaci di arricchire il tasso di creatività e determinazione della nostra classe politica.

 

Pubblicato in Politica Emilia

 

Cinzia Rubertelli incontra i propri sostenitori martedì 1° aprile all’hotel Classic -

 

Reggio Emilia, 31 marzo 2014

Martedì sera Cinzia Rubertelli, candidata sindaco dell’alleanza civica Grande Reggio-Progetto Reggio, incontrerà i promotori, sostenitori e simpatizzanti del proprio schieramento. L’assemblea si terrà all’hotel Classic, a San Maurizio, alle ore 20:30 per una serata di condivisione e partecipazione politica, con discussioni che toccheranno i temi del programma elettorale e delle candidature in lista. 

 

 

 (Fonte: ufficio stampaCinzia Rubertelli)

 

Il comunicato del MoVimento 5 Stelle Correggio rivendica come suo punto fondante la difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini -

Correggio, 31 marzo 2014 -


Il Movimento 5 Stelle rivendica come suo punto fondante la difesa dell'ambiente e della salute dei cittadini, e a Correggio lo fa sostenendo apertamente le iniziative dei comitati cittadini che in questi anni si sono battuti contro il proliferare di centrali Biogas e Biomasse a combustione.
L'Agricultural Outlook (Rapporto annuale sulle prospettive del mercato agricolo redatto congiuntamente da OCSE e FAO) per il periodo 2013 – 2022 prevede che tra dieci anni il 12% della produzione globale di grani duri il 15%, degli oli vegetali ed il 29% dello zucchero di canna saranno destinati all'industria dei biocarburanti creando notevoli squilibri nella produzione alimentare.
Dunque l'agricoltura entra a pieno titolo nel mercato dell'energia. Le derrate agricole valgono l'energia che da esse può essere estratta!
Contrari dal punto di vista etico, perché alla luce di quanto sopra i comitati dei cittadini e il MoVimento 5 Stelle di Correggio hanno il fondato sospetto che lo scopo delle centrali a biogas e biomassa installate sul territorio correggese non sia altro che un nuovo business che sfrutta i prodotti agricoli per produrre energia.
EVA ed En.Cor, fortemente volute dalla Amministrazione Comunale monocolore PD e all'unanimità da tutti i partiti presenti nel Consiglio Comunale uscenti, sono nate esattamente per questo!
Contrari dal punto di vista economico, perché una prima conseguenza di ciò è che il valore dei terreni agricoli viene falsato, perché valgono di più come fonti di energia che come risorsa alimentare.
Contrari dal punto di vista della tutela dell'ambiente, perché una seconda conseguenza è che l'aria e l'ambiente vengono compromessi dai rifiuti (fumi, ceneri, digestato, etc.) di questi "piccoli inceneritori" deregolamentati.
I rifiuti inevitabilmente rimangono sul nostro territorio, quello di Correggio, sede di un settore agro-alimentare di eccellenza a livello nazionale (viti per il migliore lambrusco, vacche da Parmigiano Reggiano, suini da prosciutto di Parma, frutteti, etc.), col rischio di pesanti ricadute sulla qualità dei nostri prodotti agricoli e danneggiando le imprese del settore che cercano di legare il territorio ad un marchio di qualità.
Il MoVimento 5 Stelle Correggio è dalla parte della legalità e del rispetto delle regole.
Le centrali biogas e biomassa hanno il privilegio di poter funzionare grazie all'autorizzazione edilizia del Comune solamente se soddisfano determinati requisiti tra i quali: essere associate all'attività agricola (che deve rimanere l'attività primaria dell'azienda), avere potenza limitata, garantire la cogenerazione (utilizzo del calore per il riscaldamento delle abitazioni).
Per le installazioni già in funzione sul territorio il M5S Correggio si impegna come punto del proprio programma a verificare che queste installazioni siano in possesso dai titoli abilitativi (P.A.S.) e, in particolare: procedere al controllo dell'assetto cogenerativo e controllare il rispetto dei materiali in entrata (che deve coincidere con la dieta agronomica). In mancanza di tali requisiti si impegna a procedere per tutelare gli impatti potenzialmente negativi sulla salute umana, fino eventualmente alla sospensione delle autorizzazioni.
Infine il M5S Correggio si impegna a dare seguito ad ogni segnalazione e denuncia dei cittadini riguardo presunte irregolarità delle centrali in questione, disponendo ispezioni della Polizia Municipale e attivando gli organi preposti ai controlli (ARPA, USL), cosa che l'amministrazione uscente ha più volte trascurato di fare.

(Fonte: ufficio stampa Correggio 5 Stelle)

 

Domenica, 30 Marzo 2014 12:06

Stipendi d’oro e buongusto

Se fosse la fatica l’unità di misura dei compensi, in testa alle classifiche dovremmo avere certi metalmeccanici, la polizia penitenziaria o gli operai della manutenzione autostradale in pieno agosto. Meglio avrebbe fatto l’AD di Ferrovie dello Stato a tacere discutendo con il solo premier la sua posizione remunerativa. Questione di buongusto.

di Lamberto Colla ---

Parma, 30 marzo 2014 -

La prima gallina che canta ha fatto l’uovo. Appena è comparsa la notizia dell’intenzione del Governo, in tema di spending review, di intaccare gli stipendi dei manager delle imprese statali, Mauro Moretti, il salvatore delle Ferrovie di Stato alza le barriere. Lascia intendere che ha già fatto sacrifici accentando quella remunerazione (850.000  € anno). Pensando di essere stato poco incisivo ha n seguito rincarato la dose sostenendo quanto sia faticoso fare il suo mestiere e per ratificare la correttezza del suo emolumento si è confrontato con l’omologo tedesco che prenderebbe 3,5 volte il suo stipendio.

 A questo punto viene spontaneo il confronto tra le due società e gli emolumenti dei vertici apicali e applicare le dovute proporzioni. DB (Deutsche Bahn) realizza ricavi per 35 miliardi con 276.000 dipendenti e ha recentemente aperto la tratta commerciale verso Pechino (10.500 km circa) coperta in 15 giorni.

FS (Ferrovie Stato) realizza ricavi per 8,22 miliardi con 71.200 dipendenti e una rete ferroviaria complessiva di 16.742 km.

Applicando quindi le debite proporzioni il nostro Moretti dovrebbe prendere 697.000 € invece degli attuali 850.000. Un risparmio di 160.000€ per ripristinare l’equità invocata dallo stesso nostro Amministratore Delegato che ringraziamo per il suggerimento occulto. 

Non voglio scendere nella polemica populistica sul valore assoluto della remunerazione del manager ma sulla opportunità di una difesa così accorata sul proprio stipendio. Ritenevo l’ingegner Moretti sufficientemente intelligente e sensibile per non cadere nella trappola; ma si sa la presunzione è una brutta bestia. 

C’è da dire comunque, a sua parziale attenuante, che è riuscito nell’impresa di riportare la società ferroviaria in attivo dopo anni di predite. Rimane ancora da risolvere il problema delle tratte regionali che tra disservizi e ritardi stanno irritando i tanti clienti pendolari.  

Purtroppo nella polemica è scivolato anche il patron di Tod’s Diego Della Valle attaccando  anch’egli  l’AD di Ferrovie Stato: "Se avesse il coraggio e la dignità di andarsene, troverebbe milioni di Italiani pronti ad accompagnarlo a casa". Una frase di effetto perché richiama l’attenzione sulla parte regionale delle FS e i disservizi di cui sopra si faceva cenno e causa dei quali alcune regioni non avrebbero rinnovato le convenzioni. Sin qui nulla da eccepire peccato che Diego Della Valle sia anche socio di NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori) la compagnia ferroviaria fondata insieme a Luca Cordero Di Montezemolo, Gianni Punzo e  Giuseppe Sciarrone, concorrente di FS sulle tratte veloci con il suo treno “Italo”. Il buon senso, a mio parere, avrebbe voluto che il fondatore di una compagnia concorrente non intervenisse in questo specifico contesto. Il dubbio che un interesse di parte si possa celare sotto è più che  legittimo. 

In un Paese dove i suicidi per effetto della crisi nel 2013 sono cresciuti del 60% rispetto l’anno precedente (149 contro 89) di cui il 40% nell’ultimo quadrimestre, il buongusto avrebbe dovuto frenare la lingua di quegli opinon leader ai quali si dovrebbe e vorrebbe fare riferimento per rimettere in carreggiata l’economia del Paese. 

In un momento di così profonda crisi sarebbe stato incoraggiante ascoltare, al posto delle polemiche e delle alzate di scudi a difesa di propri personali interessi, la sola e peraltro poco compromettente disponibilità a discutere. Ma per quale ragione in questo benedetto Paese non si riesce mai a fare gioco di squadra? Infine, estetica e buongusto che rappresentno i valori tradizionali d’Italia dove sono stati sepolti?

Pubblicato in Politica Emilia
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