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Una produzione in crescita iperbolica che preoccupa Confcooperative di Reggio Emilia. Il timore è che prima o poi esploda la bolla e che il sistema cada in una profonda crisi. Lo scenario diventa inquietante se i dati del Parmigiano, del Padano e dei foraggi Duri vengono messi a confronto.

di Virgilio - Reggio Emilia, 28 Febbraio 2018 – I numeri che stanno delineando la tendenza produttiva, e non solo, del Parmigiano Reggiano preoccupano l'associazione delle cooperative bianche di Reggio Emilia.

Dopo un 2017 che ha registrato una crescita produttiva del 5,1% e un nuovo record produttivo di oltre 3.650.000 forme, il 2018 sembra proiettato a conquistare un nuovo alloro. +6,3% la produzione di gennaio 2018 rispetto all'analogo mese dell'anno precedente e con magazzini sempre più stipati.

La produzione del mese di gennaio infatti ha registrato 326.946 forme prodotte contro le 307.641 del gennaio 2017 e una media giornaliera che per la prima volta ha superato la soglia delle 10.000 unità al giorno (a gennaio è stata di 10.546 forme/giorno, nel gennaio 2017 9.923, mentre nel mese di dicembre 2017 ne sono state prodotte 9.839 quotidianamente).

Insomma sembra che le preoccupazioni di Confcooperative di Reggio Emilia siano fondate su elementi di consistenza anche in ragione del fatto che il Parmigiano Reggiano di 18 mesi di stagionatura sta crescendo all'interno dei magazzini, anticipando una tendenza in atto che porta a stagionatura maggiore un volume più elevato di prodotto.

Inoltre, osservando il dato territoriale, l'aumento dello scorso mese è stato maggiore nei caseifici collocati nell'area montana (+9,3), seguiti da quelli collocati nella bassa pianura (+6,6% )e alta pianura (4,1%).

Ma altrettanto curioso è notare come, già da diverso tempo, questo aumento non sia legato ad un altrettanto proporzionale aumento del latte prodotto nelle aziende agricole del comprensorio montano.

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Una situazione generale che rischia di esplodere in mano ai produttori.
"Rischiamo – sottolinea Confcooperative di Reggio Emilia – di andare sempre più in distonia con consumi che crescono troppo poco anche all'estero e che, al di là di proclami e intenzioni, non si modificano con la velocità con la quale, al contrario, cresce la produzione e si riformano scorte che dovranno essere smaltite in lunghi periodi in cui la tenuta delle vendite potrebbe essere sorretta solo da un calo dei prezzi e, conseguentemente, dalla penalizzazione dei redditi dei produttori".
"Con un approccio poco rigoroso al governo della produzione (salita a 3,65 milioni di forme nel 2017) e senza attente analisi sulla ricostituzione delle scorte – prosegue la centrale cooperativa di Largo Gerra – rischiamo di vanificare il faticoso lavoro costruito strategicamente negli anni scorsi, non solo con la definizione dei livelli di produzione sostenibili, ma anche con l'attribuzione delle quote produttive direttamente alle aziende agricole (quote oggi iscritte nei loro patrimoni, negoziabili e usabili anche come garanzie) e l'introduzione di una contribuzione differenziata finalizzata a scoraggiare gli eccessi di produzione".
"La stessa franchigia su queste contribuzioni aggiuntive proposta dal Consorzio e approvata dai soci nelle scorse settimane – osserva Confcooperative – va esattamente all'opposto del governo dei flussi produttivi, avendo di fatto "legalizzato" una produzione del 3% superiore a quella fissata dai piani produttivi in totale assenza di ragioni di mercato (consumi italiani ed esteri) e in presenza di un aumento delle scorte complessive che a dicembre ha superato il 12%".
"Per un prodotto a così lunga stagionatura – prosegue Confcooperative - guardare semplicemente alle quotazioni del momento serve a poco; occorre, al contrario, mettere insieme tutti i fattori che, nel tempo, possono dare stabilità ai redditi dei produttori su livelli soddisfacenti, tenendo ben presente che sui buoni livelli attuali incidono tre anni di produzione (2013, 2014 e 2015) in bilico tra flessioni (-0,85% nel 2013) e aumenti massimi sotto l'1% (+ 0,57% nel 2014) che hanno reso sopportabile il balzo del 5,1% del 2016".
"Da parte del Consorzio – conclude Confcooperative – serve subito una ripresa rigorosa del governo dei piani produttivi orientata ai redditi e non agli ottimismi di maniera o ai facili consensi, perché in gioco c'è il futuro delle aziende agricole, di una montagna che non ha alternative produttive e, tra i consorziati, soprattutto quello dei caseifici cooperativi che vivono di conferimenti e, differenza dei privati, alle congiunture sfavorevoli non si possono sottrarre semplicemente acquistando latte al minor prezzo".

Un trend produttivo di cui non è assolutamente all'oscuro il presidente Nicola Bertinelli, tant'è che lo scorso 27 dicembre, in occasione del tradizionale incontro con i produttori zonali di Noceto (PR), ebbe a esporre la sua linea di intervento per scongiurare condizioni di ancor maggiore difficoltà per il comparto.
"Abbiamo preso un'eredità pesante, - aveva sottolineato Nicola Bertinelli - perché per la prima volta il Consorzio ha in gestione 3.650.000 forme. Il Parmigiano Reggiano viene venduto mediamente ogni 22 mesi. Quindi nel 2017 abbiamo venduto il formaggio fatto nel 2015 pari a 3.300.000 forme. Se nulla cambia, 3.300.000 forme rappresentano l'equilibrio di mercato per consentire alla filiera di avere una remunerazione adeguata di tutti i capitali investiti. Ma nel 2016 abbiamo prodotto 3.470.000 forme, ovvero 170.000 forme in più. Nel 2018 dovremo perciò collocare 170.000 forme in più rispetto all'equilibrio di mercato. Nel 2017 stiamo sfondando il muro delle 3.650.000 forme che corrispondono a 180.000 forme in più da vendere nel 2019. 2018 più 2019 avremo quindi da collocare 350.000 forme in più che, se rapportate ai 3,3 milioni, rappresentano un +10%. Per dare una fotografia di quanto valgano, gli Stati Uniti, che sono il nostro mercato estero più importante ne assorbe 250.000 e il Canada 50.000 forme. In due anni dobbiamo trovare uno spazio di mercato pari a uno Stati Uniti e due Canada".

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Proseguendo con i ritmi registrati a gennaio 2018, la proiezione a fine 2018 sarà prossima a 3.885.000 forme, un volume effettivamente elevato, corrispondente a 585.000 forme oltre il limite fisiologico di 3,3 milioni.

Per fronteggiare una così grave tendenza, la strategia messa in campo dal neo presidente del Consorzio è così sintetizzata:
Innanzitutto occorre fermarsi. Bloccare la produzione per dar tempo ai mercati di metabolizzare il surplus produttivo che si è venuto a generare in questi ultimi anni. Individuati perciò i gruppi di potenziali consumatori (dalle neo mamme agli anziani per passare dagli sportivi e così via) "dobbiamo pertanto mettere in campo azioni di riposizionamento della marca, - sottolineava a fine dicembre Nicola Bertinelli - comunicando ai consumatori e riempiendo di contenuti la marca Parmigiano Reggiano. La nostra brand equity è altissima, ricca di contenuti, anche nuovi, da individuare e meglio trasmettere, ma dobbiamo spiegare che il nostro prodotto è insostituibile".

Terzo Pilastro del Piano bertinelli è la lotta alla contraffazione.
"Abbiamo istituito una sorveglianza giorno e notte delle 34 linee degli impianti di grattugia, in modo da garantire che tutto quello che viene commercializzato come Parmigiano Reggiano, effettivamente lo sia. Prima di questi controlli c'erano circa 60mila forme di sbiancato che attualmente sono fuori dal circuito del grattugiato. Oggi le forme in grattugia sono 420mila. Appena insediato ho assunto 25 persone e poco dopo altre 7 per avere una copertura totale, 7 giorni su sette."

Infine, dal Caseificio agli allevatori."Abbiamo parlato di quello che faremo dal Caseificio al consumatore, ma adesso dobbiamo lavorare anche sulla parte che va dal caseificio alla base." Dal nuovo disciplinare che impone nuovi parametri, tra sostanza grassa e caseina, per finire al benessere animale, perché "Noi abbiamo anche la responsabilità - sottolinea il Presidente - di essere i produttori del Parmigiano Reggiano."

UNO SCENARIO ANCOR PIU' COMPLESSO
Sin qui sono stati evidenziati i potenziali di rischio analizzando le componenti esclusive del Parmigiano Reggiano, senza considerare le dinamiche esterne, quelle che potrebbero innescarsi in forza delle pressioni connesse al settore del Grana Padano e dei Similari.

Innanzitutto va osservato come la forbice di prezzo (delta 3,65€/Kg) tra Grana Padano e Parmigiano Reggiano sia eccezionalmente ampia (6,15€/kg 9 mesi GP - 9,80€/kg 12 mesi PRRE). Storicamente, a una eccessiva distanza tra i prezzi, si è assistito a un veloce e rapido ridimensionamento del prezzo del Parmigiano e ovviamente dei consumi.

Ma sono anche altri gli elementi di curiosità che andrebbero meglio indagati.
Se il Parmigiano Reggiano sta registrando incrementi produttivi da record e una concomitante contrazione dei consumi, anche il principale competitor, il Grana Padano, sta registrando, seppur in modo più ridotto, una crescita produttiva (+1,17% sul 2016), un analogo aumento degli stock di magazzino e una contrazione dei consumi.

E' da sottolineare infatti che, nello scorso mese di gennaio, i consumi domestici hanno registrato una situazione di quasi pareggio per il Grana Padano (+0,6%) a fronte di un secco -5,3% del Parmigiano Reggiano, un +7,4% per il Pecorino Romano mentre registra una sensibile flessione l'Asiago (-2,6%). Molto interessante, quanto preoccupante, è la scalata dei formaggi cosiddetti "similari" che hanno guadagnato un considerevole +9,2%.

Una scalata inarrestabile dei nuovi attori; dagli apripista più "tradizionali" come il Gran Moravia, il Biraghi e il Gran Mix si è aggiunto il 300 e il 400 di Granarolo, prodotto da solo latte italiano. Una potente truppa di similari che, se preoccupa in modo particolare il Grana Padano, non può lasciare insensibile il governo del Parmigiano.

Sul fronte del Padano, la preoccupazione è alle stelle, al punto tale che il Consorzio del Grana Padano DOP, ha pubblicato una lettera aperta dall'esaustivo titolo: SIMILARI, ADESSO CHIAREZZA.
"23/01/2018 - Purtroppo solo ora che il similare ci sta facendo male davvero - scrive il consorzio del "Grana Padano" -il mondo economico, istituzionale e politico si accorge dei danni che sta arrecando al Grana Padano e che arrecherà, seppure in modo più sfumato, al Parmigiano Reggiano. Alle 2 più importanti DOP casearie italiane e del mondo.
Del resto i copioni, la storia lo insegna, si sviluppano e si radicano dove ci sono marchi importanti e diffusi, per rubare spazi che diventino via via più rilevanti.
Quando tanti anni fa, noi del Consorzio, lo temevamo, lo gridavamo e abbiamo continuato a sollecitarlo venivamo presi per cassandre pessimistiche.
Abbiamo chiesto venisse concesso al Consorzio di vietare ai caseifici produttori di Grana Padano di produrre anche similare e ci è stato negato! Abbiamo chiesto che i numerosi "Gran" che invadono gli scaffali venissero bloccati perché evidenti e, a nostro avviso illecite, evocazioni e ci è stato negato!..."

Per concludere questa panoramica extra consortile e forzando un po' la fantasia, viene spontaneo ipotizzare anche operazioni speculative in ragione del fatto che i pochi e potentissimi "commercianti" possiedono grandi quote di Parmigiano e di Grana Padano.

Se questa ipotesi dovesse verificarsi, allora i rischi per gli operatori del comprensorio potrebbero cadere in una crisi finanziaria molto grave. Infatti, come abbiamo potuto osservare, l'allungamento dei tempi di stagionatura del Parmigiano reggiano, comporta una crescente esposizione da parte dei caseifici con la sola certezza dei costi e la totale incertezza dei ricavi, soprattuto se dovesse esplodere la bolla casearia prospettata da Confcooperative Reggio Emilia.

Un tasso entropico elevato che se dovesse stabilizzarsi con troppa rapidità lascerà sul terreno molte macerie.
Ma si sa, "nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma" e, in questo caso specifico, è altamente probabile che della "bolla" se ne potranno avvantaggiare solo i soliti pochi, noti e potenti, diventando di fatto e rapidamente, gli "azionisti di riferimento" anche del "Parmigiano Reggiano", mettendo fuori combattimento un bel numero di caseifici, quelli più fortemente esposti finanziariamente e per di più con magazzini svalutati, disposti perciò a svendere pur di realizzare.

Un finale tragico al quale non si vorrebbe nemmeno pensare.

CONCLUSIONI
Se oggi il prezzo del Re dei formaggi è soddisfacente, secondo Confcooperative Reggio Emilia, lo si deve a tre anni di sofferenze, ..."tenendo ben presente - scrive l'organizzazione - che sui buoni livelli attuali incidono tre anni di produzione (2013, 2014 e 2015) in bilico tra flessioni (-0,85% nel 2013) e aumenti massimi sotto l'1% (+ 0,57% nel 2014) che hanno reso sopportabile il balzo del +5,1% del 2016". Insomma, l'incremento del 2017 e quello che si prospetta per l'annata in corso, preoccupa, non poco, l'associazione di categoria reggiana e i caseifici sociali a essa aderenti.

Una presa di posizione, quella di Confcooperative reggiana, che riteniamo non passerà inascoltata e, molto probabilmente, trascinerà gli organi di governo del Parmigiano Reggiano a una nuova riflessione e, si presume, a un confronto con le rappresentanze della produzione, della trasformazione e della commercializzazione.

Un confronto che, alla luce dei cupi scenari del settore caseario, si fa ancor più drammaticamente urgente.

 

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Latte spot in caduta libera, soprattutto riguardo al nazionale. Il burro in risalita verticale. Leggera nuova ripresa del Parmigiano mentre risulta ancora in flessione il Padano.

di Virgilio Parma 27 febbraio 2018 -

LATTE SPOT Nuovo crollo del latte spot. Alla borsa merci di Verona il latte crudo spot nazionale ha lasciato sul campo l'11,11%, perdendo circa 8 euro dall'inizio 2018 posizionato il listino tra 27,84-29,90€/100 litri di latte. Lieve rimbalzo (+2,02%) del latte intero pastorizzato spot estero che ha visto aggiornare il valore nell'intervallo compreso tra 25,26 e 26,81€/100 litri di latte. Invariati i listini del latte scremato pastorizzato spot estero (8,28-9,32€/100 litri latte).

BURRO E PANNA Secondo pesante rimbalzo del burro, +30 centesimi/kg alla borsa milanese. Grande ripresa anche della crema (+8,85%), della panna (+17,7%) e anche lo zangolato parmense (+7,39%).

Borsa di Milano 26 febbraio 2018:
BURRO CEE: 4,50 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,75 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 3,03 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,83 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,46 €/Kg. (+)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)

Borsa Verona 26 febbraio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,35 -2,45€/Kg. (+)

Borsa di Parma 23 febbraio 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,18 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 20 febbraio 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 2,03 €/kg.

GRANA PADANO 26/02/2018 - Nuova leggera flessione del Grana Padano DOP. Cinque centesimi perduti anche in questa settimana.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,10 - 6,20 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,85 - 7,40 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,90-5,20€/Kg. (-)

PARMIGIANO REGGIANO 23/02/2018 Altri 5 centesimi guadagnati dal Parmigiano Reggiano. Nuova leggera ripresa di tutti i listini del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,80-10,10 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,40 - 10,85 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,05 - 11,55 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,85 - 12,15 €/Kg. (+)

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Martedì, 20 Febbraio 2018 15:10

Lattiero caseari. Gran rimbalzo del burro

Nuova fase positiva per il Parmigiano Reggiano e gran rimbalzo del burro. Pesante flessione del latte spot nazionale. Stabile il Grana Padano.

di Virgilio Parma 20 febbraio 2018 -

LATTE SPOT Ulteriore pesante ridimensionamento del latte spot. Alla borsa merci di Verona il latte crudo spot nazionale ha perduto pesantemente arrivando a quotare tra 31,96€ e 32,99€ /100 litri di latte (-7,35%). Il latte intero pastorizzato spot estero ha invece confermando i valori della precedente settimana (24,74-26,29€/100 litri di latte). Anche il latte scremato pastorizzato spot estero ha mantenuto inalterati i listini dopo le pesantissime perdite di gennaio e inizio febbraio (8,28-9,32€/100 litri latte ).

BURRO E PANNA Gran rimbalzo del burro, +25 centesimi/kg alla borsa milanese. Grande ripresa anche della crema (+15,31%) della panna e anche lo zangolato.

Borsa di Milano 19 febbraio 2018:
BURRO CEE: 4,20 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,45 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 2,78 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,58 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 2,26 €/Kg. (+)
MARGARINA Febbraio 2018: 0,97 -1,03€/kg (-)

Borsa Verona 19 febbraio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 2,00 -2,10€/Kg. (+)

Borsa di Parma 16 febbraio 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,03 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 13 febbraio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 2,03 €/kg.

GRANA PADANO 19/02/2018 - Dopo una flessione durata due settimane il Grana Padano ha arrestato la tendenza negativa.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,15 - 6,25 €/Kg. (=)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,90 - 7,45 €/Kg. (=)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,95-5,25€/Kg. (=)

PARMIGIANO REGGIANO 16/02/2018 Nuova leggera ripresa di tutti i listini del Parmigiano Reggiano (+5 cent).
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,75-10,05 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,35 - 10,80 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 11,00 - 11,50 €/Kg. (+)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,80 - 12,10 €/Kg. (+)

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Cibus Agenzia Stampa Agroalimentare: SOMMARIO Anno 17 - n° 7 18 febbraio 2018 -
Editoriale: - Il Paese dei balocchi. - Lattiero caseari. Grana Padano sempre in fase discendente - Anteprima Amarone - A Parma il Viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero -Cereali e dintorni. I fondi spingono al rialzo. - Filo di ferro in verdure surgelate dal Belgio - Vino, la Francia vola e Spagna, Australia e Cile guadagnano quote di mercato ai danni del Bel Paese.

SOMMARIO Anno 17 - n° 07 18 febbraio 2018

1.1 editoriale
Il Paese dei balocchi.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Grana Padano sempre in fase discendente
3.1 vitivinicoltura Anteprima Amarone
4.1 ambiente e fiume PO A Parma il Viceministro alle Politiche Agricole Andrea Olivero
4.2 allerta alimentare Filo di ferro in verdure surgelate dal Belgio
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato decisamente rialzista.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato decisamente rialzista.- aggiornamento
7.1 Distretti industriali export Lieve crescita (+0,9%) per l'export dei distretti industriali dell'Emilia Romagna
8.2 aceto balsamico Da Firenze a Miami passando per Dubai: febbraio intenso per l'Aceto Balsamico di Modena IGP.
9.1 vino export Vino, la Francia vola e Spagna, Australia e Cile guadagnano quote di mercato ai danni del Bel Paese
10.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I fondi spingono al rialzo.
11.1 Acqua - bacino del po Agricoltura e governo dell'acqua: nel 2018 percorso comune grazie al nuovo distretto del Po
13.1 promozioni "vino" e partners
14.1 promozioni "birra" e partners

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Da sempre al fianco degli sportivi, a Parma il Consorzio sarà protagonista di varie iniziative: dalla presentazione dell'edizione 2018 di Caseifici Aperti agli incontri con le atlete del team di ciclismo Alé Cipollini e con l'astronauta Cheli, ora atteso alla sfida del Monte Everest.

Parma, 14 febbraio 2018

Dal 15 al 18 febbraio, a Parma, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano sarà protagonista di Turismo & Outdoor: la manifestazione promossa da Fiere di Parma dedicata al turismo esperienziale, agli sport outdoor e al mondo del plein air.

Come spiega il Direttore del Consorzio Riccardo Deserti, «Il Re dei Formaggi è una risorsa utile per tutti gli sportivi: è un prodotto naturale al 100%, ricco di minerali e nutrienti e facilmente digeribile. Basti pensare che 100 gr di prodotto vengono digeriti in 45 minuti, a fronte delle circa quattro ore necessarie per l'identica quantità di carne. Il Parmigiano Reggiano è prezioso, perché, grazie alla sua componente lipidica, è in grado di fornire energia prontamente utilizzabile, circa 400 calorie ogni 100 gr: per questo, ad esempio, lo si trova nei punti ristoro delle gare di triathlon. E, ad allenamento concluso, è fondamentale per il recupero, migliorando la tolleranza allo stress dei tessuti muscolari. Dal basket al running, dal rugby al ciclismo, il Consorzio ha attive numerosi sponsorizzazioni in ambito sportivo: ci sembra quindi coerente e importante presentarci a Parma, a una manifestazione unica nel panorama italiano, con l'obiettivo di dialogare sempre più direttamente con il pubblico degli appassionati di sport, che con noi condividono uno stile di vita healthy».

A Turismo & Outdoor, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano sarà attivo in molteplici forme. Si inizia con la Tavola Rotonda che aprirà la manifestazione, in programma giovedì 15 febbraio, alle h 11:00: il Direttore Riccardo Deserti terrà uno speech dal titolo "Parmigiano Reggiano: il viaggio di un'eccellenza italiana nel mondo". Il racconto di un cammino prodigioso, iniziato ormai mille anni fa nei monasteri dei monaci Benedettini e Cistercensi, proseguito nei primissimi anni Duemila nello spazio, e ormai pronto per una nuova sfida: la conquista dell'Everest. Una storia ancora più sorprendente se si pensa che il Parmigiano Reggiano continua a essere prodotto in un'area geografica ben distinta e limitata, nel rispetto di un saper fare che i casari tramandano di generazione in generazione.

Sempre giovedì 15/2, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano illustrerà la nuova edizione di "Caseifici Aperti", quest'anno supportata dalla collaborazione con il mensile Bell'Italia. In programma sabato 28 aprile e domenica 29 aprile 2018, "Caseifici Aperti" è un'iniziativa pensata per permettere a foodie, appassionati di cucina e curiosi di conoscere e apprezzare da vicino il mondo del Re dei Formaggi, visitando i caseifici, incontrando i casari e acquistando il Parmigiano Reggiano direttamente dai produttori. Giunta nel 2018 alla sua XI edizione, "Caseifici Aperti" è cresciuta negli anni fino a coinvolgere 56 caseifici e a vedere la partecipazione di alcune decine di migliaia di visitatori.

Durante la seconda giornata di Turismo & Outdoor, venerdì 16/2, alle h 14:30, lo stand del Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano ospiterà tre cicliste del team Alé Cipollini, di cui è sponsor. Alé Cipollini compete nel circuito UCI Women's World Tour ed è considerato tra le top 5 squadre professionistiche femminili, con oltre 40 vittorie all'attivo dal 2011 a oggi. Le ultime in ordine di tempo risalgono a pochi giorni fa: sono state conquistate in Australia, alla Cadel Evans Great Ocean Road Race e al Tour Down Under. In fiera a Parma arriveranno Anna Trevisi, Martina Stefani e Soraya Paladin, che racconteranno proprio la loro avventura australiana, prima di esibirsi in pista di fronte al pubblico degli appassionati.

Sabato 17/2, alle h 14:30, infine, il Consorzio del Formaggio Parmigiano Reggiano accoglierà nel suo spazio l'astronauta modenese Maurizio Cheli. A Cheli va il merito di essere stato il primo, insieme al compagno Umberto Guidoni, ad aver portato nello spazio il Parmigiano Reggiano: era il 1996, in occasione della missione NASA dello Space Shuttle Columbia. Il Re dei Formaggi fu il primo alimento portato in orbita senza alcuna alterazione: a partire dal 2005 è inserito ufficialmente nella dieta ufficiale di tutti i cosmonauti in missione. Ora, sempre accompagnato dal Parmigiano Reggiano, Cheli è pronto per un'altra impresa sportiva: si appresta infatti a scalare l'Everest, il monte più alto della Terra con i suoi 8.848 metri s.l.m.

Nel corso della tre giorni di Turismo & Outdoor sono previsti anche momenti gastronomici, con degustazioni di Parmigiano Reggiano.

 

Fonte: Consorzio Parmigiano Reggiano

Il Parmigiano Reggiano tiene, nonostante la tenue ma duratura crisi del "Padano". Burro e panna tornano a crescere.

di Virgilio Parma 13 febbraio 2018 -

LATTE SPOT Continua la tendenza discendente del latte spot. Alla borsa merci di Verona il latte crudo spot nazionale ha perduto qualche altro centesimo arrivando a quotare tra 34,54€ e 35,57€ /100 litri di latte (-1,45%). Il latte intero pastorizzato spot estero si è arrestato confermando il listino della precedente settimana (24,74-26,29€/100 litri di latte). Dopo la pesante perdita della scorsa settimana, il latte scremato pastorizzato spot estero si è preso una settimana di pausa( 8,28-9,32€/100 litri latte ).

BURRO E PANNA Torna a crescere il prezzo del burro. Cresce anche la crema e la panna e anche lo zangolato reggiano.

Borsa di Milano 12 febbraio 2018:
BURRO CEE: 3,95 €/Kg (+)
BURRO CENTRIFUGA: 4,20 €/Kg. (+)
BURRO PASTORIZZATO: 2,63 €/Kg. (+)
BURRO ZANGOLATO: 2,43 €/Kg. (+)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,96 €/Kg. (+)
MARGARINA Gennaio 2018: 1,02 -1,08€/kg (=)

Borsa Verona 12 febbraio 2018: (+)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,80 -1,90 €/Kg. (+)

Borsa di Parma 9 febbraio 2018 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 6 febbraio 2017 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 2,03 €/kg.

GRANA PADANO 12/02/2018 - Ormai è tendenza negativa consolidata per il Grana Padano DOP. I listini cedono altri 5 centesimi tutte e tre le referenze rilevate.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,15 - 6,25 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,90 - 7,45 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 4,95-5,25€/Kg. (-)

PARMIGIANO REGGIANO 9/02/2018 Continua la lunga fase di stabilità dei listini del Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,70-10,00 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,30 - 10,75 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,75 - 12,05 €/Kg. (=)

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Editoriale: - Due pesi e due misure. Emmanuel V/S Pamela - Lattiero caseari. Latte in caduta libera e leggera flessione per il "Padano - Viticoltura tra futuro e prospettive: le 4 regole d'oro del professor Scienza - Cereali e dintorni. USDA stimola potenziali rincari - Osservatorio Permanente - già al lavoro per i futuri scenari d'acqua del bacino del Po.

SOMMARIO Anno 17 - n° 06 11 febbraio 2018
1.1 editoriale
Due pesi e due misure. Emmanuel V/S Pamela
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte in caduta libera e leggera flessione per il "Padano"
3.1 viticoltura Viticoltura tra futuro e prospettive: le 4 regole d'oro del professor Scienza
3.2 latte parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia: III quadrimestre 2016
4.1 ambiente e sprechi alimentari Galletti: "Contro gli sprechi i primi risultati importanti, ma dobbiamo fare di più."
4.2 salute NAS Milano: alimenti con additivi non autorizzati, seqestrate 200 mila confezioni di integratori
4.3 Salute e benessere Dev'essere condannato chi commercia o somministra alimenti infestati da parassiti non nocivi
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati di difficile interpretazione.
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercati di difficile interpretazione. AGGIORNAMENTO
7.1 emilia centrale bonifica Emilia Centrale, ecco i progetti del Consorzio per oltre 21 milioni di euro inseriti nei piani di sviluppo rurale
7.2 export agroalimentare Istat: export agroalimentare a quota 37,6 miliardi
8.1 fiume po Osservatorio Permanente - già al lavoro per i futuri scenari d'acqua del bacino del Po -
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. USDA stimola potenziali rincari .
10.1 latte MIPAAF Fondo latte: in corso pagamenti da parte di Ismea
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Deciso ridimensionamento per il latte spot mentre i listini di burro e crema restano stabili così come il Parmigiano Reggiano. -5 centesimi per il Grana Padano.

di Virgilio Parma 6 febbraio 2018 -

LATTE SPOT Prosegue tendenza discendente dei listini del latte spot. Alla borsa merci di Verona il latte crudo spot nazionale, si è adagiato tra 35,05€ e 36,09€ /100 litri di latte (-1,43%). Il latte intero pastorizzato spot estero il ridimensionamento del listino (-2,94%) e il 5 febbraio il prezzo si è collocato tra 24,74€ e 26,29€/100 litri latte). Pesante la perdita del latte scremato pastorizzato spot estero che per la terza settimana consecutiva perde circa un euro/100 litri. Il prezzo si colloca perciò tra 8,28-9,32€/100 litri latte (-10,53%).

BURRO E PANNA Una settimana all'insegna della stabilità per il burro, la panna e la crema. Unica variazione rilevata riguarda il rimbalzo dello zangolato parmense che adegua il listino alla borsa reggiana.

Borsa di Milano 5 febbraio 2018:
BURRO CEE: 3,85 €/Kg (=)
BURRO CENTRIFUGA: 4,10 €/Kg. (=)
BURRO PASTORIZZATO: 2,55 €/Kg. (=)
BURRO ZANGOLATO: 2,35 €/Kg. (=)
CREMA A USO ALIMENTARE (40%mg): 1,90 €/Kg. (=)
MARGARINA Gennaio 2018: 1,02 -1,08€/kg (=)

Borsa Verona 5 febbraio 2018: (=)
PANNA CENTRIFUGA A USO ALIMENTARE: 1,70 -1,80 €/Kg. (=)

Borsa di Parma 2 febbraio 2018 (+)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 €/Kg.
Borsa di Reggio Emilia 6 febbraio 2017 (=)
BURRO ZANGOLATO: 1,95 - 1,95 €/kg.

GRANA PADANO 5/02/2018 - Nuova flessione per il Grana Padano DOP. I listini cedono altri 5 centesimi tutte e tre le referenze rilevate.
- Grana Padano 9 mesi di stagionatura e oltre: 6,20 - 6,30 €/Kg. (-)
- Grana Padano 15 mesi di stagionatura e oltre: 6,95 - 7,55 €/Kg. (-)
- Fuori sale 60-90 gg: 5,00-5,30€/Kg. (-)

PARMIGIANO REGGIANO 2/02/2018 Prima settimana di febbraio all'insegna della stabilità per il Parmigiano Reggiano.
-Parmigiano Reggiano 12 mesi di stagionatura e oltre: 9,70-10,00 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 18 mesi di stagionatura 10,30 - 10,75 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 24 mesi di stagionatura e oltre: 10,95 - 11,45 €/Kg. (=)
-Parmigiano Reggiano 30 mesi di stagionatura e oltre: 11,75 - 12,05 €/Kg. (=)

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Editoriale: - Quella strana benevolenza verso la Germania e i test con scimmie e umani - Lattiero caseari. Primo rimbalzo 2018 per il burro. - Verona - inaugurata la 113esima edizione di fieragricola. Numeri in crescita. - Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia: III quadrimestre 2016 - Operazione "Acqua Cheta": canoni idrici non versati per quasi 7 milioni di euro. 31 dipendenti pubblici segnalati alla Corte dei Conti - Test dei gas di scarico non solo sulle scimmie -

1.1 editoriale
Quella strana benevolenza verso la Germania e i test con scimmie e umani
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Primo rimbalzo 2018 per il burro.
3.1 fieragricola dal 31/1 al 3/2 Verona - inaugurata la 113esima edizione di fieragricola. Numeri in crescita.
3.2 latte parmigiano reggiano Prezzo "a riferimento" del latte industriale per la campagna casearia: III quadrimestre 2016
4.1 bonifica Operazione "Acqua Cheta": canoni idrici non versati per quasi 7 milioni di euro. 31 dipendenti pubblici segnalati alla Corte dei Conti
4.2 scandalo test gas Test dei gas di scarico non solo sulle scimmie
5.1 fieragricola "Tour" Fieragricola: il premio innovazione punta su sostenibilità e tecnologia.
5.2 parmigiano reggiano Nasce uno dei più grandi produttori dell'intero comprensorio
6.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. La soia tiene e anche il Super Euro.
7.1 eventi acqua "Il valore dell'acqua: coltiviamo insieme il nostro futuro". Appuntamento al 13 febbraio .
7.2 bovini da carne Ismea - tendenze dl bovino da carne
8.1 sicurezza alimentare Frammenti di vetro finiti nel sugo
9.1 promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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Parmigiano Reggiano: fusione tra i caseifici La Cappelletta di S. Possidonio e S. Paolo di Concordia. L'obiettivo è abbattere i costi e garantire più reddito alle 47 aziende associate.

Modena 29 gennaio 2018 - Le immagini delle scalere rovesciate dal terremoto e delle forme di Parmigiano distrutte fecero il giro del mondo, suscitando una gara di solidarietà.

20180130- CAPPELLETTA TERREMOTO 1A cinque anni e mezzo dal sisma che nel maggio 2012 causò danni per 4 milioni di euro, la società agricola cooperativa La Cappelletta di S. Possidonio è ancora più forte di prima. È stata perfezionata, infatti, la fusione per incorporazione tra La Cappelletta (fondata nel 1929) e il caseificio sociale S. Paolo di Concordia (costituito nel 1965).

A seguito di questa operazione, approvata a larga maggioranza dai soci delle due cooperative (entrambe aderenti a Confcooperative Modena), La Cappelletta conta ora 47 aziende agricole socie. Distribuiti in dieci Comuni modenesi e sei mantovani, i soci conferiscono complessivamente 370 mila quintali di latte. Con quasi 70 mila forme l'anno e un fatturato di 25 milioni di euro, il caseificio di S. Possidonio diventa uno dei maggiori produttori di Parmigiano Reggiano dell'intero comprensorio.

«Ci siamo messi insieme perché l'unione fa la forza – spiegano i presidenti dei due caseifici Luciano Dotti (La Cappelletta) e Ruggero Savioli (S. Paolo) - La fusione ci permette di abbattere i costi di produzione e far guadagnare un po' di più le aziende agricole conferenti, confermando la qualità che ha sempre contraddistinto il nostro prodotto».

I due stabilimenti di S. Possidonio e Concordia, nei quali sono occupate 25 persone, mantengono sia la lavorazione del latte che la produzione e stagionatura del formaggio, così come i punti per la vendita diretta.

«La frammentazione delle imprese è stata storicamente una causa di debolezza strutturale del settore lattiero-caseario – commenta il direttore di Confcooperative Modena Cristian Golinelli – Per questo motivo la nostra politica ha sempre puntato a favorire, laddove economicamente vantaggiosa per i soci, l'aggregazione tra le cooperative. Questo permette ai caseifici di realizzare economie di scala e sfruttare al meglio il favorevole andamento dei prezzi all'origine del Parmigiano Reggiano. Dopo aver attraversato un periodo difficile, infatti, il mercato sta riconoscendo ai caseifici la remunerazione dovuta a un prodotto unico al mondo».

20180130- LA CAPPELLETTA 1 1

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