Largamente superata la quota necessaria per l'approvazione da parte del Ministero. Interessati 3.200 allevatori e 350 caseifici. Prorogato al 15 giugno il termine per le adesioni. Il Presidente Bezzi: così si pongono le basi per l'espansione ordinata della filiera.
Reggio Emilia - A poco meno di due mesi di distanza dall'approvazione della proposta in Assemblea (il 6 aprile scorso), il "Piano di regolazione dell'offerta" del Parmigiano Reggiano ha già largamente superato il 66% di adesioni da parte dei caseifici e degli allevatori (complessivamente oltre 3.200), quota indispensabile affinché il piano possa ora andare al vaglio e all'approvazione da parte del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, passaggi previsti entro l'anno. Per consentire la più ampia adesione dei tanti caseifici ed allevatori favorevoli, ma in ritardo rispetto alla consegna delle delibere (inizialmente prevista entro il 31 maggio), il Comitato esecutivo del Consorzio ha prorogato al 15 giugno il termine per le accettazioni.
"L'adesione da parte dei singoli produttori - sottolinea il presidente del Consorzio di tutela, Alessandro Bezzi - è un fatto tutt'altro che formale".
"Da una parte, infatti, riafferma il valore riconosciuto ad una ordinata ed equilibrata gestione dell'offerta come primario strumento di valorizzazione del lavoro e dei redditi dei produttori, rendendone possibile l'applicazione; contemporaneamente - prosegue Bezzi - in una situazione molto critica per la filiera del latte in Italia e in Europa, il sistema Parmigiano Reggiano esce rafforzato nel suo rapporto con i mercati e nella valorizzazione di quelle "quote latte Parmigiano Reggiano" che - unico caso tra le Dop europee - sono state attribuite direttamente agli allevatori, generando nuovo e concreto valore per le imprese".
Il Registro quote latte Parmigiano Reggiano (QLPR) venne introdotto dal Consorzio nel novembre 2014 in vista della cessazione del regime europeo delle quote latte, che dall'aprile 2015 ha comportato l'azzeramento totale del valore di quelle stesse quote che per anni erano state oggetto di scambi e rappresentavano uno dei patrimoni via via costruiti dagli allevatori.
"L'aspetto più rilevante dell'operazione messa in atto dal Consorzio - prosegue il presidente Alessandro Bezzi - fu proprio l'assegnazione di quote latte per il Parmigiano Reggiano di esclusiva proprietà degli allevatori, che da quel momento hanno potuto ancorare l'attività produttiva ad un titolo reale ed esclusivo".
La massiccia adesione dei produttori al nuovo "Piano di regolazione dell'offerta" 2017-2019, dunque, va a salvaguardare anche questo patrimonio che, in base ai valori attuali, corrisponde ad una capitalizzazione complessiva di circa 450 milioni di euro.
"Questo passaggio - conclude il presidente del Consorzio - ha anche una diretta e immediata ricaduta su diverse altre azioni impostate dal Consorzio, ed in particolare su quelle finalizzate alla promozione sul mercato interno e su quelli esteri, tanto più efficaci quanto più i flussi produttivi e la loro ordinata crescita corrisponde alla nuova domanda che si va ad alimentare".
(CFPR - Reggio Emilia, 3 giugno 2016)
Emancipazione e cavalleria. Burro in sensibile crescita. Cereali e dintorni. Nuove tecnologie. Latte e crisi. Stabilito il prezzo a riferimento. Emilia Romagna al via con il nuovo piano energetico. Embargo Russia. Agrometeo, primavera estate 2016
SOMMARIO Anno 15 - n° 22 05 giugno 2016 (in allagato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale Emancipazione e cavalleria
3.1 Cereali Cereali e dintorni. Ancora rialzi sotto la pressione dei fondi.
4.1 Lattiero Caseario Burro in sensibile crescita.
5.1 vino novità Lambrusco: Cantina Formigine Pedemontana lancia For.Mo.Sa, la linea della ballerina
5.2 nuove tecnologie "Cirio", la nuova app per tutti gli appassionati di cucina
6.1 comunicazione radio Parmigiano Reggiano in radio, nuova campagna
6.2 latte e crisi Latte, Mercuri a Hogan: serve attuazione urgente misure di crisi OCM unica
6.3 prezzo latte Latte, stabilito il prezzo a riferimento industriale:
7.1 energia - Emilia Romagna Energia, verso il nuovo piano regionale
8.1 cereali Cereali e dintorni. Qualche segnale di resistenza ai rialzi.
9.1 sport e benessere Ufficiale Gentildonna. Maria Paola Ceracchi
10.1 russia embargo Euroasiatx.com, la Russia revoca l'embargo su carne e verdure destinate a bambini
10.2 salumi e turismo "SalumiAmo con Bacco" in tour: Catania tappa conclusiva
11.1 agrometeo Agrometeo, primavera - estate 2016
12.1promozioni "vino" e partners
13.1promozioni "birra" e partners
La richiesta consiste nel dotare di sufficienti risorse finanziarie gli interventi contenuti nell'articolo per garantire misure che vadano dai ritiri alla programmazione e al contenimento dell'offerta.
(Roma, 30 maggio 2016). "Abbiamo sollecitato un intervento urgente della commissione europea sul settore latte relativamente alle misure contenute nell'articolo 222 del regolamento sull'Ocm unica relativa alla crisi di mercato".
Così il presidente dell'Alleanza delle Cooperative italiane – settore Agroalimentare, Giorgio Mercuri ha commentato l'incontro con il commissario europeo all'agricoltura, Phil Hogan in occasione del Praesidium Copa-Cogeca tenutosi oggi a Wageningen. "In particolare – ha proseguito Mercuri, intervenuto in rappresentanza della cooperazione italiana - la richiesta consiste nel dotare di sufficienti risorse finanziarie gli interventi contenuti nell'articolo per garantire misure che vadano dai ritiri alla programmazione e al contenimento dell'offerta. Siamo certi del sostegno del nostro ministro Martina e stiamo lavorando per sollecitare anche gli altri Paesi a fare altrettanto", ha concluso.
Il commissario Hogan, dal canto suo, ha sottolineato come si stia già lavorando in questa direzione e che si aspetta un sostegno importante dai ministri dei Paesi interessati.
(Fonte Alleanza cooperative 30 maggio 2016)
Presso la Camera di Commercio di Reggio Emilia, in conformità a quanto previsto dal regolamento e dagli accordi interprofessionali tra le Associazioni dei produttori assistiti dalle Organizzazioni professionali agricole da una parte, gli industriali ed artigiani trasformatori dall'altra, si è pervenuti alla determinazione - a valere per tutta la provincia di Reggio Emilia - del prezzo "a riferimento" del latte ad uso industriale conferito ai caseifici nel periodo 1/1-30/04/2015 nella misura di:
€ 50,25 il q.le, IVA compresa e franco stalla
Il pagamento del latte sarà corrisposto: 60 giorni dalla pubblicazione (31/05/2016)
La brusca frenata dell'economia dovrebbe fare riflettere. SPECIALE LATTE - Latte spot, inversione di tendenza. Mipaaf, al via la campagna istituzionale a sostegno del latte fresco. Fondo latte: modalità di accesso alle agevolazioni.Latte: confronto Ministro Martina - Alleanza Cooperative. Mais e Soia. Cereali e dintorni. Torna la volatilità su soia e semi
SOMMARIO Anno 15 - n° 21 29 maggio 2016 (in allegato il formato pdf scaricabile)
1.1 editoriale La brusca frenata dell'economia dovrebbe far riflettere
3.1 Cereali Cereali e dintorni. Torna la volatilità su soia e semi.
4.1 Lattiero Caseario Latte spot, inversione di tendenza
5.1 lattiero caseario Mipaaf. Al via la campagna istituzionale a sostegno del latte fresco
5.2 il latte - meglio conoscerlo L'ora del latte
6.1 latte e sostenibilità imprese Latte, benvenuti nel girone infernale
6.2 Crisi latte Latte: confronto Ministro Martina - Alleanza Cooperative
7.1 latte e fondo garanzia Fondo latte: modalità di accesso alle agevolazioni
8.1 cereali Cereali e dintorni. Dopo la riflessione, ancora rincari.
9.1 mais e soia Mais & Soia: stime della nuova stagione maggio 2016
10.1 sport e nutrizione Agnese Soncini, mudrunner e nutrizionista: "Come preparo il fisico alla gara"
11.1 Economia e consumi Commercio: Coldiretti, vola cibo da discount +4,6% a botteghe +2,8%
12.1promozioni "vino" e partners
13.1promozioni "birra" e partners
Roma 26 maggio 2016 - Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che da oggi, giovedì 26 maggio, parte la campagna istituzionale promossa dal Mipaaf per la promozione e la valorizzazione del latte fresco.
L'iniziativa si inserisce nel piano di azioni strategiche messe a punto dal Ministero, in collaborazione anche con le organizzazioni agricole, le cooperative, l'industria e la Grande distribuzione organizzata, a sostegno del comparto lattiero caseario in una fase delicata come quella determinata dalla fine del regime europeo delle quote latte.
L'obiettivo è favorire il consumo di questo alimento, promuovendo la conoscenza delle sue qualità nutrizionali e organolettiche.
I testimonial sono Carlo Cracco, Cristina Parodi, Demetrio Albertini e Giorgio Calabrese.
Lo spot sarà accompagnato anche da una campagna pubblicitaria su tutto il territorio nazionale e sui social network con l'hashtag #oradellatte.
"Scegliere la qualità del latte fresco - afferma il Ministro Maurizio Martina - per i consumatori di ogni età vuol dire saper riconoscere e apprezzare tutto ciò che c'è dietro: l'impegno di chi lavora nella filiera, ma anche le sue proprietà nutritive. Per questo abbiamo voluto fortemente una campagna istituzionale per rilanciare i consumi di questo prodotto che fa parte della nostra tradizione alimentare. I consumatori potranno così aiutare sempre di più gli allevatori italiani ad uscire da una crisi strutturale, che vede tante aziende in sofferenza. Bere latte fresco, oggi, assume un significato ancora più importante".
LE PRINCIPALI AZIONI DEL MIPAAF A SOSTEGNO DEL SETTORE LATTIERO CASEARIO
Il piano del Ministero a sostegno del settore lattiero caseario ha previsto investimenti da 120 milioni di euro, che hanno portato l'Italia ad essere tra i primi Paesi in Europa per entità dell'intervento.
Sono stati stanziati, infatti, 32 milioni per l'aumento della compensazione Iva al 10% per il latte venduto alla stalla ed è stato attivato il fondo latte per ristrutturare i debiti e potenziare la moratoria dei mutui bancari ottenuta con Abi. Altri 25 milioni di euro europei sono stati utilizzati per il sostegno diretto agli allevatori e 10 milioni sono investiti per l'acquisto di latte crudo da trasformare in Uht e destinare agli indigenti. Sul fronte europeo, infine, c'è l'impegno, insieme a Francia, Spagna e Germania, per costruire soluzioni a partire dal finanziamento Ue della riduzione volontaria dell'offerta e per una Ocm Latte.
(Fonte Mipaaf 26 maggio 2016)
Testimonial di eccezione per la campagna di informazione promossa dal MIPAAF a favore del latte.
di Virgilio 27 maggio 2016 -
Promuovere il latte fresco e il suo consumo, evitando gli sprechi: questi gli obiettivi della campagna istituzionale promossa dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali che ha come testimonial d'eccezione Carlo Cracco, Cristina Parodi, Demetrio Albertini e Giorgio Calabrese.
Scegliere la qualità del latte fresco per i consumatori vuol dire saper riconoscere e apprezzare tutto ciò che c'è dietro: l'impegno di chi lavora nella filiera ma anche le proprietà nutritive del prodotto, fondamentali in tutte le fasi della vita degli individui.
La campagna di comunicazione integrata si inserisce nel più ampio piano di azioni strategiche messe a punto dal Mipaaf, in collaborazione anche con le organizzazioni agricole, le cooperative, l'industria e la Grande distribuzione organizzata, a sostegno del comparto lattiero caseario in una fase delicata come quella determinata dalla fine del regime europeo delle quote latte.
"È sempre l'ora per il latte fresco".
Per l'occasione è stato istituito un hashtag specifico, #oradellatte , con il quale si invitano i consumatori a postare sui loro profili social (Facebook, Twitter, e Instagram) fotografie nelle quali si rappresentano mentre bevono il prezioso alimento.
A casa, al bar, dove, quando e con chi vuoi, recita l'invito del Mipaaf, nell'invito a rendersi protagonista con il latte fresco.
Sul sito dedicato all'iniziativa ministeriale, http://www.oradellatte.it, è inoltre possibile acquisire le informazioni di base per un acquisto e consumo consapevole del latte.
Per darsi una carica vitale per cominciare bene la giornata, piuttosto che per ricaricarsi dopo una sessione sportiva, ma anche per il piacere e il gusto o per una corretta alimentazione.
Il tutto supportato dalle tabelle nutrizionali e dalle informazioni tecniche a supporto delle tesi nutrizionali.
Due infografiche spiegano come leggere l'etichetta e i requisiti necessari perché un latte pastorizzato possa essere considerato di ALTA QUALITA'.
Quindi avanti con il consumo del latte fresco e divertitevi con i vostri amici a postare in ogni dove la vostra #oradellatte.
I produttori di latte europei e quelli d'Australia e Nuova Zelanda sono accomunati dallo stesso destino: la chiusura delle stalle se industria e distribuzione non allentano la morsa dei prezzi.
di Virgilio Parma, 26 maggio 2016.
Nel mentre al ministero si tratta per impostare una soluzione alla crisi del settore lattiero caseario con Alleanza delle Cooperative in testa (rappresenta il 70% della produzione made in Italy) da Bruxelles arriva l'ennesimo allarme sulla produzione UE.
Un +7,4% che non può certo far ben sperare per il futuro. I deboli segnali positivi pervenuti dalla borsa merci di Verona potrebbero definitivamente infrangersi di fronte a questa nuova situazione.
A lanciare l'allarme è stato Paolo De Castro, coordinatore S&D per la Commissione agricoltura del Parlamento europeo, che ha puntato il dito sugli incentivi a sostegno del settore che sembra abbiano avuto l'effetto di incrementare la produzione invece di contribuire alla redditività aziendale. "Senza una risposta europea alla crisi e al crollo dei prezzi - ha commentato De Castro all'ANSA - la produzione di latte continuerà ad aumentare nell'Ue come sta avvenendo ora". Le cifre parlano da sole: "nella campagna lattiera conclusasi lo scorso anno la produzione totale dell'Unione era aumentata del 2,5%, mentre nel primo bimestre 2016 é lievitata del 7,4%, con l'Irlanda a +35%".
"Abbiamo bisogno di proposte legislative sulla gestione dell'offerta - prosegue il coordinatore S&D per la commissione agricoltura - come da tempo sostiene il Parlamento europeo in quanto - spiega - i 420 milioni di aiuti Ue che sono stati ripartiti tra gli Stati membri per lottare contro la crisi, rischiano di diventare in alcuni Paesi un incentivo ad accrescere la produzione".
Ma se l'Europa del latte piange, non sono in una situazione migliore gli allevatori che stano dall'altra parte del mondo, in quella Australia e Nuova Zelanda, tanto lontane ma tanto vicine grazie alla globalizzazione.
Proprio in questi giorni, anche nell'emisfero australe, il dibattito sul latte è infuocato e vede coinvolte le grandi cooperative di trasformazione, gli allevatori, la grande distribuzione e i consumatori che cominciano a domandarsi dove sia il latte fresco e cosa ci sia in quei contenitori di latte che, almeno nei brand premium, dovrebbero garantirne una determinata qualità.
E allora i social si infiammano al punto da mettere in difficoltà per superlavoro lo staff dedicato ai social media di una importante catena distributiva del New Galles del Sud (NWS capitale Sydney). Addirittura i consumatori arrivano a suggerire i marchi di qualità e a preoccuparsi per la sorte degli allevamenti locali (vedi link). Alcuni invitano la catena "fare la cosa giusta" e a non rendersi ricoli per pochi spiccioli, pur di salvaguardare la sostenibilità delle imprese agricole, dei loro conduttori, dei terreni e degli ammodernamenti necessari al buon proseguimento dell'impresa e ovviamente agli animali.
La polemica è così accesa da essere anche oggetto di pungente satira, non certamente benevola verso la catena di supermercati oggetto della attenzione sui social (Link Video tutto da ridere e il finale, anche per chi non conosce bene l'inglese è assolutamente comprensibile).
Il tutto nasce dalla corsa a abbattere i prezzi alla stalla, giustificando con una riduzione dei profitti rispetto alle previsioni e, come sostenuto dal vertice di Murray Goulburn (il più grande trasformatore australiano) la riduzione del prezzo ai fornitori si rende indispensabile in forza dell'eccesso dell'offerta casearia mondiale che pesa sui prezzi. Il vertice infine si giustifica confrontando il colosso neozelandese FONTERRA che il taglio al prezzo l'ha realizzato con costanza durante tutto il periodo della campagna lattiera, testualmente, "In New Zealand, dairy giant Fonterra has cut the price it pays farmers throughout the season to deal with global conditions."
Alla luce di questo, molto probabilmente, oltre a pensare a un controllo dell'offerta, l'UE, dovrebbe pensare a un piano strategico ben più impegnativo .
Dopo le "Quote Latte", benvenuti nell'inferno del mercato globale.
Sul tavolo 6 proposte per traghettare il settore fuori dalla tempesta. Campagne di informazione, regolamentazione della produzione e una azione combinata e immediata che potrebbe essere affidata a una figura "straordinaria" con deleghe sul settore.
Roma, 24 maggio 2016. - Deleghe e organismo interprofessionale, riduzione della produzione, campagne d'informazione sui media, nelle scuole e presso i punti vendita: Alleanza delle Cooperative, che rappresenta il 70% del prodotto made in Italy, ha incontrato oggi il ministro Martina e si è candidata a mettere in sicurezza il latte italiano attraverso una serie di azioni combinate, ora all'esame del Mipaaf.
"Serve fermare la tempesta che da tempo si è accanita sul nostro latte, di questo abbiamo discusso oggi con il ministro in sede di coordinamento del settore lattiero caseario – ha detto il coordinatore del settore lattiero-caseario dell'Alleanza delle Cooperative, Giampiero Calzolari -. Con una disponibilità di materia prima italiana a prezzi prossimi ai 20 centesimi al litro, una produzione annua superiore a quella ottimale di almeno 6mln di quintali e infine con ripetute quanto interessate campagne di disinformazione in favore di prodotti alternativi, le condizioni di mercato sono ormai divenute insostenibili. Per questo serve un'azione forte sul fronte del controllo sulle dinamiche dei prezzi e del dialogo lungo alla filiera ma è anche necessario agire sulla comunicazione, con un coordinamento sul fronte promozionale.
Serve, ad esempio – ha continuato Calzolari - che nella campagna realizzata dal Mipaaf con la Gdo per il consumo di 'Latte 100% italiano' venga introdotto un elemento di salvaguardia della equa remunerazione del lavoro degli allevatori, perché quanto pagato oggi per il latte italiano è sotto ogni immaginabile soglia. Un'equa remunerazione che la cooperazione si è sempre preoccupata di assicurare. Serve ancora la rete della cooperazione - sia sociale che lattiero casearia – per approntare una capillare azione di supporto al programma 'Latte nelle scuole'; così come nelle campagne di educazione alimentare sarà importante predisporre azioni didattiche su larga scala presso le cooperative di trasformazione, anche per contrastare fenomeni distorsivi sempre più dannosi.
La cooperazione, che è attualmente l'unico baluardo di concreta italianità delle produzioni, è infine in grado di trovare strumenti che incentivino la riduzione della produzione e si candida in prima linea nell'ipotesi, già consigliata a fine 2015, di avviare un organismo interprofessionale in grado di gestire in trasparenza le fasi cruciali del mercato, a partire dal sottocosto. Un'azione combinata e immediata – ha concluso il coordinatore del settore lattiero-caseario dell'Alleanza delle Cooperative – il cui coordinamento potrebbe essere affidato a una figura 'straordinaria' con deleghe sul settore, che possa garantire maggiore organicità nelle risposte".
(Fonte Alleanza Cooperative)
A partire dall'11 maggio, le imprese del settore lattiero-caseario potranno accedere alle agevolazioni del "Fondo Latte" che prevede numerose opportunità. Tali opportunità sono indirizzate a tutti i produttori di latte bovino che risultino in regola con i pagamenti dei prelievi sulle eccedenze di produzione lattiera.
Gli interventi previsti dal Fondo Latte sono principalmente orientati alla ripresa economica delle imprese del settore, attraverso operazioni finanziarie finalizzate agli investimenti, al consolidamento delle passività e dei debiti commerciali.
Agevolazioni previste
In primo luogo, si potrà accedere al finanziamento degli investimenti mediante prestiti a medio e lungo termine a valere sul Fondo di Credito ISMEA con una dotazione finanziaria di 20 milioni di euro.
Inoltre, se l'impresa dovesse avere bisogno, per garantire la quota prestata direttamente dalla banca, potrà usufruire della garanzia fino al 70% (80% nel caso avessi meno di 40 anni) che l'ISMEA mette a disposizione dal suo Fondo di Garanzia diretta, con protezione di ultima istanza dello Stato.
Tutti i costi degli interessi passivi del prestito e dell'eventuale garanzia prestata dall'ISMEA saranno pagati dallo Stato (fino a 15.000 euro o al de minimis non ancora utilizzato a quel momento) che mette a disposizione 23 milioni di euro per questa finalità.
Oltre agli investimenti, il Fondo Latte prevede la possibilità di accedere a finanziamenti destinati al consolidamento delle passività a breve scadute od in scadenza o anche delle rate (sempre a scadere od a scadenza) di finanziamenti a medio e lungo termine precedentemente contratti.
Il Fondo Latte, anche in questo caso, interverrà (sempre nei limiti del de minimis) anche ad abbattimento del costo degli interessi passivi maturati nel periodo di preammortamento.
Nel caso in cui la banca alla quale l'impresa si rivolge per il consolidamento delle passività fosse diversa da quella titolare delle passività da consolidare, si potrà usufruire, in aggiunta, della garanzia fino al 70% (80% nel caso di imprenditori con meno di 40 anni) del valore del finanziamento ottenuto, che l'ISMEA mette a disposizione dal suo Fondo di Garanzia diretta.
Il Fondo Latte interverrà per l'abbattimento dei costi di garanzia.
Le operazioni di consolidamento potranno riguardare:
1. le rate dei finanziamenti a medio/lungo termine in maturazione nei 18 mesi successivi alla data di presentazione della domanda da parte delle imprese (rate in maturazione);
2. le rate scadute e non pagate da non oltre 90 giorni alla medesima data (rate scadute).
L'impresa potrà, inoltre, concordare con la banca la modalità di consolidamento ed erogazione del finanziamento più funzionale alle esigenze dell'impresa stessa.
Infine, accedendo ad un finanziamento bancario a lungo termine, l'impresa potrà anche consolidare i debiti commerciali a breve termine rappresentati da fatture ricevute e non ancora quietanzate.
Anche in questo caso, il Fondo Latte interverrà ad abbattimento degli interessi passivi che verranno addebitati dalla banca erogante e dei costi di commissione di garanzia nel caso in cui l'impresa abbia necessità di accedere al Fondo di Garanzia diretta ISMEA.
Modalità di accesso
Per rendere più agevole e rapido l'accesso alle agevolazioni, è disponibile una procedura informatica e semplificata attraverso il portale predisposto dall'ISMEA. Accedendo al portale, l'impresa potrà direttamente compilare la domanda, indicando a quale tipo di opportunità intenda accedere.
L'ISMEA, in qualità di soggetto istruttore, procederà nell'istruttoria amministrativa relativamente alla domanda di agevolazione presentata mentre l'impresa dovrà recarsi presso la banca di fiducia per attivare i finanziamenti collegati alla domanda di agevolazione (per investimento o consolidamento, a seconda delle scelte che avrà operato).
Entro quindici giorni, l'ISMEA comunicherà l'esito della propria istruttoria all'impresa ed alla banca che, in caso di esito positivo, valuterà il merito creditizio con riferimento al finanziamento richiesto, dandone comunicazione all'impresa ed all'ISMEA.
In caso di valutazione positiva anche da parte della banca, potrà quindi procedere alla firma del contratto di finanziamento. Sarà la banca, entro quindici giorni dalla firma del contratto, a comunicare all'ISMEA i dati fondamentali dell'operazione stipulata.
Il finanziamento potrà essere erogato anche prima della materiale liquidazione del contributo. Questo per far sì che la banca possa disporre di tutte le informazioni necessarie per la corretta determinazione del contributo stesso. Una volta riconosciuta l'ammissibilità della richiesta, l'ISMEA provvederà al pagamento dei contributi presso la banca riducendo automaticamente il debito a carico dell'impresa.
Si segnala, da ultimo, che è possibile ottenere, in aggiunta, da parte delle banche che hanno aderito al protocollo di intesa tra l'ABI e il Ministero, una moratoria di dodici mesi che si sostanzia nella sospensione del pagamento della quota capitale delle rate di mutuo.
In questi giorni, il Ministero sta stipulando specifici accordi aggiuntivi con alcune Banche che prevedono la possibilità di estendere la moratoria fino a 24 mesi.
Questa opportunità, nel caso l'impresa fosse interessata, dovrà essere attivata direttamente presso la banca creditrice del mutuo oggetto di sospensione, prima della scadenza prevista delle rate da assoggettare a sospensione.
Gli uffici dell'ISMEA sono a disposizione per i chiarimenti e l'aiuto di cui dovessi avere bisogno.
(Fonte Ismea - Roma 11 maggio 2016)