L’uomo era stato condannato per una serie di reati di varia natura tra cui porto abusivo, ricettazione e furto in abitazione, commessi nelle province di Modena, Bologna, Rovigo e Venezia e doveva espiare la pena residua di anni 5 e 10 mesi di reclusione.
Il 63enne, di origini siciliane, stabilitosi nel modenese intorno agli anni ’80, in passato si era reso responsabile anche dei reati di sequestro di persona e tentato omicidio, compiuti con particolare efferatezza.
Sempre a Modena, nel 2009 aveva commesso un furto in abitazione ai danni di un cittadino modenese residente in via Don Minzoni, reato per il quale la Procura della Repubblica aveva emesso nei suoi confronti un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
E' stato molto difficoltoso per il personale della locale Squadra Mobile riuscire a rintracciare il malvivente, che non avendo una dimora fissa era solito spostarsi ogni giorno, trovando rifugio nelle stazioni ferroviarie o nelle strutture messe a disposizione dalla Chiesa. Grazie all’acume investigativo degli agenti, il 63enne è stato individuato nella centralissima chiesa di San Bartolomeo e Gaetano a Bologna.
Messo a conoscenza del provvedimento a suo carico, l’uomo ha inscenato di essere vittima di un sequestro di persona attirando l’attenzione dei passanti, particolarmente numerosi a quell’ora nel centro del capoluogo emiliano. Nella giornata di ieri, la Squadra Mobile ha dato esecuzione all’ordine di carcerazione per cumulo pene, emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena. Il malvivente, al termine degli accertamenti di rito, è stato associato al carcere “Dozza” in Bologna, a disposizione della Autorità Giudiziaria.
Una vasta operazione è stata condotta all’alba dai Carabinieri della Compagnia di Carpi. La Banda reclutava migranti in Grecia e dietro pagamento di somme comprese tra i 3 mila e i 5 mila euro li faceva entrare illegalmente in Italia e in Europa.
CARPI (MO) –
Avevano fatto dell’immigrazione clandestina un vero e proprio business, reclutando i migranti in Grecia e organizzando viaggi con destinazione Italia, ma anche Austria, Germania e Slovenia, dietro il pagamento di una cifra che, a seconda della destinazione finale, oscillava tra i tremila e i cinquemila euro.
La banda, composta da quattro italiani e da due turchi, tra l’agosto del 2018, periodo in cui sono state condotte le indagini, e il febbraio 2019, avrebbe organizzato almeno una dozzina di viaggi, procurando l’ingresso illegale in Europa di decine di persone. In alcuni casi, poi, avrebbero “sistemato” in Italia, stranieri irregolari espulsi da altri paesi europei
A conclusione delle indagini, questa mattina all’alba i Carabinieri della compagnia di Carpi hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dalla Procura della Repubblica di Bologna nei confronti di cinque persone, tutte residenti a Carpi. L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata a commettere una pluralità di reato, tra cui anche l’ingresso illegale e trasporto di cittadini stranieri nel territorio dello Stato italiano e del resto d’Europa. L’operazione ha impegnato oltre una quarantina di militari e i mezzi del Nucleo elicotteristi dei Carabinieri di Forlì.
Tra gli arrestati c’è un 45 enne italiano, considerato tra i capi della banda, titolare di un bar di Carpi, individuato anche come uno degli organizzatori dei viaggi dalla Turchia verso la Grecia e, da qui, si proseguiva verso la dorsale adriatica con direzione Europa del Nord o Italia.
Un 39 enne turco, invece, aveva il compito di reclutare le persone da trasportare, prevalentemente intorno al valico greco di Kakavia, dove i migranti venivano poi radunati in abitazioni-dormitorio alla vigilia del viaggio, che di solito partiva dal porto turistico di Atene o da quello di Igoumenitsa, vicino al confine con l’Albania. Il turco, a cui andava la maggior parte dei profitti illeciti, aveva anche il compito di stabilire le tariffe, istruire gli autisti per il trasporto e il viaggio, raccogliere il denaro e fissare le tariffe e procurare i documenti falsi ai migranti.
Gli altri arrestati avevano il ruolo di autisti e di accompagnatori. Per tre degli arrestati è stata disposta la custodia cautelare in carcere, per due di loro gli arresti domiciliari. Nell’ambito della stessa operazione sono state arrestate anche altre due persone per possesso di armi clandestine e cocaina. Si tratta un cittadino italiano e di un turco.
Le indagini, durate sei mesi, hanno consentito di bloccare anche uno dei prossimi viaggi programmati: il trasporto di circa trenta migranti con un peschereccio ormeggiato a Trebisacce, a Cosenza. Da segnalare la proficua collaborazione all’operazione delle autorità greche, che nell’ottobre dello scorso anno hanno bloccato e arrestato al porto di Igoumenitsa uno degli autisti dell’organizzazione, un 23 enne carpigiano, che si apprestava a salire sul traghetto per Bari insieme a quattro migranti.
Era ricercata da tempo a livello internazionale ed è stata arrestata nella notte fra lunedì e martedì a Reggio Emilia, durante un’operazione straordinari compiuta dalla Questura nelle zone calde cittadine: in particolare zona stazione fino alle ex Reggiane.
La donna, una 47enne equadoregna, era latitante dal 2012 e su di lei pendeva un mandato di cattura internazionale, per aver pagato - con 30mila dollari americani - un sicario per uccidere il marito. Si era rifugiata in Italia, da quando era stata condannata nel suo Paese a 25 anni di galera, in quanto mandante dell’omicida.
Grazie alla collaborazione con i servizi di cooperazione internazionale di polizia e Interpol, gli operatori di Polizia sono riusciti ad accertare che si trattasse proprio della donna ricercata.
“The Artist Is Present” - Parma ospita dal 26 al 31 marzo Enrico Valenti del Gruppo 80. A conclusione l’incontro - spettacolo “Back to the 80s” con i fondatori Enrico Valenti e Kitty Perria e i conduttori di “Bim Bum Bam” Carlotta Pisoni Brambilla e Roberto Ceriotti.
Parma -
Il Comune di Parma promuove la seconda edizione di “The Artist Is Present”: progetto che prevede, ogni anno, la permanenza nella nostra città di un artista invitato a lavorare in uno spazio pubblico per lasciare in dono, alla fine del periodo, una sua creazione alla nostra comunità.
Dopo il successo dello scorso anno, con l'ospitalità in città del re dei pupari Mimmo Cuticchio, questa edizione vedrà protagonista Enrico Valenti del Gruppo 80, che si fermerà in residenza artistica a Parma da martedì 26 a domenica 31 marzo.
L’iniziativa, promossa in collaborazione con l’Università di Parma, il Teatro delle Briciole e Unima – Unione Internazionale della Marionetta, animerà la città con svariati appuntamenti, tra cui incontri, spettacoli e dimostrazioni, consentendo al pubblico, per quasi una settimana, di avvicinarsi all’arte di Valenti per conoscere a fondo questo straordinario artista.
LABORATORIO A VISTA
A fianco del Castello dei Burattini, in via Macedonio Melloni 1, verrà ricostruito un laboratorio a vista dove Enrico Valenti, il “papà” dei pupazzi protagonisti di molti programmi televisivi degli anni ‘80, si dedicherà a creare e modellare, raccontandosi intanto al pubblico.
Enrico Valenti, che, anche durante la conferenza stampa, ha “dialogato” con le sue creazioni, ha espresso la sua soddisfazione nel partecipare al progetto nella nostra città: “dietro queste opere c'è tanto lavoro e tanta passione e sono felice di poter condividere i segreti delle mie mani con il pubblico che verrà a trovarmi”.
L’inaugurazione del laboratorio, che resterà aperto al pubblico fino a domenica 31 marzo, si terrà martedì 26 marzo alle ore 17.30. Sarà quindi possibile scoprire le tecniche con cui sono stati costruiti ed animati Uan, Five, Ambrogio e tanti altri loro “colleghi”, ripensare il loro ruolo all’interno della televisione commerciale degli anni ‘80 e la loro interazione con personaggi quali Paolo Bonolis, Licia Colò e Gerry Scotti.
Per l’occasione Enrico Valenti sarà coadiuvato, nelle attività di laboratorio e nelle dimostrazioni, da Donatella Sturla, una delle animatrici che hanno reso famose le creature del Gruppo 80.
Durante la settimana saranno inoltre esposti i bozzetti e le tavole dello scenografo Enrico Dusi: collaboratore del Gruppo 80 fin dagli esordi, Dusi è autore delle scene di molte edizioni dei programmi della fascia ragazzi come Bim Bum Bam, Ciao Ciao e Super 7, nonché, in tempi più recenti, di svariati allestimenti di Zelig; attualmente è docente di scenografia all’Accademia Santa Giulia di Brescia.
APPUNTAMENTI
Il periodo di permanenza sarà inoltre arricchito, giovedì 28 marzo alle ore 11.30 presso l’Aula Ferrari dell’Università di Parma, da un incontro in cui Valenti racconterà la nascita del Gruppo 80 agli albori della tv commerciale. A dialogare con Valenti sarà Sara Martin, docente di Televisione e nuovi media presso il Dipartimento di Discipline Umanistiche, Sociali e delle Imprese Culturali dell’Università di Parma.
Domenica 31 marzo, alle ore 11 alla Galleria San Ludovico, si terrà l’incontro - spettacolo “Back to the 80s” con i fondatori del Gruppo 80 Enrico Valenti e Kitty Perria e i conduttori di “Bim Bum Bam” Carlotta Pisoni Brambilla e Roberto Ceriotti.
ORARI DI APERTURA LABORATORIO:
Martedì 26 marzo dalle 17.30 alle 19.30
da mercoledì 27 a sabato 30 marzo dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 19.00
domenica 31 marzo dalle 15.00 alle 19.00
Programma Iniziative
Martedì 26 marzo, ore 17.30, via Melloni 1/A
Inaugurazione Residenza Artistica
Giovedì 28 marzo, ore 11.30
Università di Parma Aula Ferrari, plesso di via D’Azeglio
Il Gruppo 80 e la tv commerciale
Incontro con Enrico Valenti.
Domenica 31 marzo, ore 11.00
Galleria San Ludovico, Borgo del Parmigianino 2
Back To The 80s
Incontro - spettacolo
Interverranno i fondatori del Gruppo 80 Enrico Valenti e Kitty Perria e i conduttori di “Bim Bum Bam” Carlotta Pisoni Brambilla e Roberto Ceriotti.
Nel corso dell’evento i pupazzi saranno animati da: Stefania Buzzetti (attrice e doppiatrice di “Ullallà”, un personaggio della trasmissione Passaparola), Laura Franzoso, Donatella Sturla, Enrico Valenti e, per una dimostrazione di teatro su nero, Kitty Perria.
Ingresso libero fino ad esaurimento posti.
Domenica 31 marzo, ore 16.00
Castello dei Burattini, via Melloni 3/a
Donazione delle opere realizzate nel laboratorio di via Melloni 1/a durante la residenza a Parma.
Per informazioni:
Castello dei Burattini 0521.031631/218925
Nella giornata di ieri, personale del Commissariato di Polizia di Carpi ha dato esecuzione al decreto di sequestro preventivo, disposto dal Tribunale di Modena, del materiale informatico appartenente ad una società di raccolta scommesse.
Il provvedimento dell’Autorità Giudiziaria fa seguito ad un’attività mirata svolta, a partire dal giugno scorso, dagli uomini della Squadra Amministrativa del Commissariato finalizzata alla prevenzione e repressione del gioco illegale.
In particolare, proprio nel mese di giugno gli agenti a seguito di un controllo avevano accertato che il legale rappresentante della suddetta società, un cittadino italiano di anni 31, continuava a svolgere l’attività di intermediazione di scommesse senza essere titolare della licenza di cui all’art.88 del T.U.L.P.S., nonostante nei suoi confronti il Questore di Modena avesse emanato, un’ordinanza di cessazione immediata dell'attività.
Il 7 novembre 2018, poi, seguito di ulteriore controllo, la Polizia ha constatato che non solo il soggetto non aveva chiuso l’attività, ma addirittura aveva implementato la strumentazione presente nel locale.
Il Tribunale di Modena ha così disposto il sequestro preventivo di tutte le attrezzature informatiche tra cui 24 postazioni multimediali, 6 maxi schermo e 2 monitor.
Il ricordo di Marco Biagi. Il presidente Bonaccini a Modena: "La sua vita spesa per lo studio e il dialogo, un esempio che si rafforza di fronte a fanatismo e odio che tornano a riemergere". Alla 'Fondazione Marco Biagi' convegno con il presidente della Repubblica, Mattarella, in ricordo del giuslavorista ucciso dalle Nuove Brigate Rosse il 19 marzo 2002. D'intesa con la signora Marina Biagi, la Regione istituirà una borsa di studio di dottorato e una misura sociale di sostegno per ragazzi di famiglie disagiate che vorranno intraprendere un percorso di studi nell'ambito del diritto e delle politiche del lavoro.
Bologna –
L’esempio di Marco Biagi e della sua vita spesa per “lo studio e il dialogo”, che si rafforza ancora di più in giorni in cui si impongono “l’urgenza e la necessità” di riaffermare come “il confronto, la conoscenza e la sua libera ricerca, siano elementi intrinseci, fondanti la democrazia”.
E in una terra, l’Emilia-Romagna, dove “la concertazione sociale, prima ancora che una pratica politica o di relazioni sindacali, è un valore fondante della nostra convivenza”, la Regione, d’intesa con la signora Marina Biagi, ha deciso che istituirà, nell’ambito del diritto e delle politiche del lavoro, una borsa di studio di dottorato, oltre a definire “una misura sociale di sostegno per ragazzi che, pur provenendo da famiglie economicamente più disagiate, vogliano intraprendere un percorso di studi” su tali materie.
Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, è intervenuto, oggi, al convegno che la “Fondazione Marco Biagi” organizza ogni anno a Modena per ricordare il giuslavorista ucciso a Bologna dalle Nuove brigate Rosse il 19 marzo del 2002, occasione alla quale oggi partecipa il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
“A 17 anni dalla barbara uccisione del professor Marco Biagi- afferma Bonaccini- si rinsalda in queste giornate l’urgenza e la necessità di riaffermare come il dialogo e il confronto, la conoscenza e la sua libera ricerca, siano elementi intrinseci, fondanti la democrazia. Su questo terreno, il contributo del professor Biagi resta limpido”. Allo stesso tempo, però, “con ancora negli occhi di tutti le immagini terribili che ci sono giunte da Christchurch in Nuova Zelanda”, restano altrettanto chiari “i germi che possono deteriorare la libera e civile convivenza: anzitutto intolleranza, fanatismo e odio, che riemergono anche oggi, in varie forme. Abbiamo il dovere di saperli leggere e contrastare ben prima che precipitino in azioni sconsiderate di prevaricazione e violenza”. Ma “non possiamo trascurare segnali di chiusura e odio che emergono, giorno per giorno, dentro la nostra stessa comunità. Ci si può, anzi, ci si deve costantemente chiedere se disponiamo degli anticorpi necessari, e di come rafforzarli e riattivarli, affinché la coesione non ceda mai il passo alla disgregazione”. Al primo posto viene “l'inderogabile necessità che siano anzitutto le istituzioni a riconoscere, indicare e, soprattutto, praticare, quotidianamente, con le parole e i comportamenti questi valori. Non è sempre così”. Da qui il ringraziamento al Capo dello Stato: “Non c’è stato giorno, gesto e parola della sua Presidenza che non abbia invece inviato un messaggio di concordia e di inclusione, rivolto a tutta la comunità nazionale, di cui Lei rappresenta fino in fondo il miglior simbolo dell’unità”.
Il presidente della Regione ricorda come Marco Biagi abbia “speso una vita praticando lo studio e il dialogo; lo studio come ricerca della verità, intesa laicamente come ricerca di soluzioni praticabili e positive; e il dialogo, inteso come dialettica, confronto democratico, concertazione tra interessi differenti”. In questa Regione, “la concertazione sociale, prima ancora che una pratica politica o di relazioni sindacali, è un valore fondante della nostra convivenza”. E “se dovessi indicare, tra le tante, la leva più forte che ci ha permesso di affrontare meglio di altri territori la crisi economica, e che ci consente oggi di competere con le regioni più avanzate d’Europa e del mondo, indicherei senz’altro il Patto per il Lavoro, sottoscritto nel 2015 tra Regione e tutte le parti sociali, comprese le Università”.
Anche per questa ragione, “parlando nei giorni scorsi con Marina Biagi, abbiamo condiviso la necessità di seminare e coltivare questi germogli di democrazia con due iniziative coerenti su cui impegnare la Regione: da un lato lo studio e la ricerca, e quindi l’opportunità di dare vita a una borsa di studio di dottorato in questo ambito disciplinare; dall’altro il dialogo e la coesione, immaginando una misura sociale di sostegno per ragazzi che, pur provenendo da famiglie economicamente più disagiate, vogliano intraprendere un percorso di studi nell’ambito del diritto e delle politiche del lavoro”. Sono “due germogli che intendiamo piantare, nel solco dell’articolo 34 della nostra Costituzione. Lo facciamo- chiude Bonaccini- raccogliendo un’eredità personale, quella del professor Marco Biagi, e un patrimonio collettivo, quello del sistema territoriale dell'Emilia-Romagna, per rivolgerci con fiducia verso le generazioni più giovani”.
Fonte: Regione Emilia Romagna
Nel primo pomeirggio di oggi, un'autocisterna carica di alcol etilico si è ribalta in località Ponte Nuovo (MO) sulla SP 468. Due squadre e il nucleoNBCR (Nucleare Batteriologico Chimico Radiologico) dei Vigili del fuoco sono al lavoro per le operazioni di travaso del carico.
Ieri, Domenica 17 marzo, in occasione della fiera di San Giuseppe in Oltretorrente, si è svolta presso l'Oratorio San'Ilario di via D'Azeglio, la premiazione dei vincitori del Concorso Fotografico legato al Palio di Parma.
Presenti, per il consueto momento musicale, il soprano Halla Margret Arnadottiril e Coro delle Tradizioni Popolari 'Renzo Pezzani'.
Oltre alle tre fotografie decretate vincitrici secondo la giuria del concorso, tutti i visitatori hanno potuto votare la foto preferita.
Servizio fotografico a cura di Francesca Bocchia
Ieri attorno alle 19 Silvia Pellacani, 47 anni, ha preso in braccio Giacomo, figlio di suo fratello, è si è buttata dalla finestra della camera da letto. I due sono morti sul colpo. Un passante ha trovato i corpi sul selciato. Lo strazio della mamma, che lo aveva affidato alla nonna.
MODENA
Tragedia ieri, attorno alle 19, al civico 50 di Viale Montecassino, a Modena. Una donna di 47 anni, Silvia Pellacani, ingegnere informatico, ha preso tra le braccia il nipotino Giacomo, 5 anni, figlio di suo fratello, lo ha stretto in un abbraccio mortale e si è gettata dal decimo piano della palazzina di 44 appartamenti in cui viveva da anni.
Niente da fare per nessuno dei due. A trovare i corpi sul selciato, seminascosti tra due fioriere, è stato un residente che portava a passeggio il suo cane e che ha dato immediatamente l’allarme. Prima del tragico ritrovamento, nessuno si è accorto di nulla. Nessun rumore, nessun grido, nessun rumore che avrebbe, forse, potuto far intervenire qualcuno prima che il terribile gesto si consumasse.
Sul posto sono accorsi ambulanze, carabinieri e vigili del fuoco, ma purtroppo per zia e nipotino non c’è stato nulla da fare. Erano entrambi morti sul colpo. È stata proprio una dei residenti a riconoscere Silvia Pellacani. In un primo tempo, molti hanno ipotizzato che si sia trattato di un tragico incidente: il bambino che si sporge troppo e la zia che tenta di afferrarlo. Tuttavia, gli elementi in mano agli inquirenti, come la porta dell’appartamento, chiusa a chiave dall’interno, e la disperazione della mamma del piccolo Giacomo, Manuela, che di fronte al corpicino immobile del figlioletto ha urlato tutta la sua rabbia: “Perché lo ha fatto? Lo sapevo che finiva così, me lo ero immaginata un miliardo di volte”, fa propendere per un gesto volontario.
Un omicidio suicidio, quindi, anche se Silvia Pellacani non ha lasciato alcun biglietto. Nonostante i presentimenti dei familiari, la donna non risultava in cura per la depressione, anche se negli ultimi tempi conduceva una vita molto ritirata, al punto da lavorare da casa. Quella casa in quel palazzone di più di 40 appartamenti dalla quale aveva intenzione di spostarsi altrove, per stare più vicino al fratello e al nipotino, al quale era affezionata.
Un altro particolare su cui i Carabinieri, coordinati dal pm Maria Angela Sighicelli, dovranno far luce è perché il piccolo Giacomo ieri si trovasse da solo con la zia. I genitori, infatti, lo avevano affidato alla nonna.
A seguito della volontà dell'Amministrazione comunale di costruire 4 rampe di accesso (di cui una totalmente nuova) e un percorso ciclopedonale nell'alveo del torrente Parma, si è levato un coro contrario da parte di un nutrito gruppo di associazioni ambientaliste e animaliste, storici ed esponenti della cultura.
Oggi, numerosi cittadini hanno deciso di mostrare il loro disappunto con una protesta pacifica, in viale Mariotti e viale Toscanini.
Nelle foto, la lenzuolata che da questa mattina campeggia dalle finestre e dai balconi delle case che si affacciano sul torrente Parma, sostenuta da 14 associazioni cittadine per salvare la biodiversità e l'ecosistema.
Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia