Emilia Romagna in rosa: sempre più attività femminili nel turismo e nel commercio: il 26,4% sul totale delle imprese.
Il ruolo delle donne nell’economia della nostra regione e del nostro Paese è sempre più rilevante. Non è un caso che al vertice di Confesercenti sia stata scelta una donna, Patrizia De Luise, anch’essa imprenditrice.
Secondo l’Ufficio studi di Confesercenti E.R., su dati Unioncamere E.R., nella nostra regione a fine 2018, le imprese al femminile del commercio e turismo, sono complessivamente poco più di 31.000, con un’incidenza del 26,4% sul totale delle imprese.
La presenza delle imprese femminili sale al 31,8% nella ristorazione (8.094 imprese), al 32,6% nel ricettivo (1.508 imprese) e al 37,4% nel commercio al dettaglio (16.755 imprese).
E’ perciò evidente come il ruolo femminile sia sempre più determinante nell’economia generale, tanto che da tempo Confesercenti dedica loro un sito (www.impresadonna.it) nel quale è possibile trovare tutte le informazioni utili per avviare un’attività, e alcuni servizi dedicati al mondo dell’imprenditoria femminile.
Per la responsabile regionale dell’imprenditoria femminile Francesca Chittolini, imprenditrice di Parma, “I dati delle imprese femminili nella nostra regione confermano quanto sia importante la loro attività, per l’intera economica del nostro territorio. Le donne hanno capacità di reinventarsi e molta determinazione; è perciò importante che siamo implementati tutti i servizi che supportino l’apertura di attività in rosa.”
Il Barilla Center di Parma cambia nome e diventa La Galleria. Un luogo di incontro importante per i parmigiani dove beauty, cinema, tecnologia, intrattenimento, servizi e ristorazione a due passi dal centro storico della città.
Il nome La Galleria richiama a un luogo unico e aperto dove i nuovi colori, i nuovi materiali, il nuovo verde, ed i nuovi ambienti dedicati alla socialità ridefiniscono un nuovo linguaggio, quello della contemporaneità. Il nuovo logo è minimal ma prezioso. L’ispirazione nasce infatti dalla facciata del Duomo di Parma in stile romanico che viene ripresa anche in uno degli edifici più amati e conosciuti di Parma, vicino a La Galleria: L’Auditorium Paganini progettato dall’Architetto Renzo Piano. Il logo de La Galleria è quindi un omaggio alla storia di Parma ma anche alla sua modernità come per l’Auditorium Paganini, dove l’architetto ha preso la decisione di abbattere le pareti trasversali e sostituirle con ampie vetrate, anche l’immagine de La Galleria rievoca un nuovo modo di vivere gli spazi aperti, vivi, dedicati quindi alla socialità. L’immagine a sfondo nero con dettagli in oro richiama a quello che il centro di Parma è nella percezione di tutti quelli che la città la vivono e la amano: un luogo simbolo di una modernità che ha sempre saputo trasformarsi. Come la città, La Galleria è una porta di accesso contemporaneo capace di coinvolgere le migliori energie di ogni settore.
Gli agenti della squadra Mobile di Parma hanno fermato Marco Botti, molto noto in città come allenatore e team manager di diverse squadre di volley femminile, anche di alto livello, e titolare di un'agenzia di comunicazione.
Lo rende noto oggi la Gazzetta di Parma. Botti è stato fermato con 50 grammi di cocaina e in casa ne è stato trovato un altro etto già diviso in dosi e nascosto nella custodia di una telecamera.
L'accusa è detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti.
Dalle 18.30 di ieri i Vigili del Fuoco sono al lavoro per estinguere un vasto incendio che si è sviluppato all’interno della discarica di via Caruso a Modena, alla periferia Nord di Modena. Una colonna di fumo nera si è elevata nel cielo spostandosi poi verso la città, ma secondo i tecnici di Arpae non ci sarebbero pericoli per la salute.
MODENA -
Un vasto incendio si è sviluppato ieri, attorno alle 18.30, all’interno di un capannone all’interno della discarica gestita da Hera in via Caruso a Modena, nella periferia nord della città. Una colonna di fumo nero e acre, visibile da diversi punti di Modena e provincia, si è immediatamente elevata verso il cielo, preoccupando la popolazione per la natura e la tossicità. Immediato il tam tam sui social, corredato da fotografie e commenti.
I tecnici di Arpae, intervenuti ieri sul posto insieme ai Vigili del Fuoco, per effettuare i primi monitoraggi ambientali, che continuano tutt’ora, hanno rassicurato i cittadini. Nonostante il rogo si sia sviluppato in un capannone metallico, all’interno del quale erano conservate tonnellate di rifiuti in attesa di smistamento, si tratterebbe di prodotti di scarto non pericolosi, assimilabili a quelli urbani, tra plastica, legno e carta. La non pericolosità dei rifiuti andati in fumo è stata confermata anche questa mattina dall’Assessore all’Ambiente Alessandra Filippi.
Questa mattina, una quindicina di Vigili del Fuoco erano ancora al lavoro per confinare il rogo all’interno del capannone. Affinché l’incendio venga definitivamente considerato estinto, tuttavia, potrebbero volerci ore se non giorni.
Sono aperte tutte le ipotesi sulle cause del vasto incendio, tra le quali non è escluso il dolo. I Carabinieri del Nucleo Forestale sono intervenuti sul posto già da ieri sera, avviando i primi accertamenti. Tuttavia, finché le fiamme non saranno completamente domate, non sarà possibile svolgere perizie tecniche a supporto delle indagini. Intanto, continua il monitoraggio anche delle condizioni ambientali e della qualità dell’aria da parte dei tecnici di Arpae. Nonostante le rassicurazioni, sui social il commento più condiviso è che respirare quel fumo nero e maleodorante, di sicuro bene non fa.
Uomo in arresto cardiaco sulla parete rocciosa del monte Groppo: intervento salvavita del 118 a Roccamurata. Dopo i soccorsi l’uomo è stato trasportato d'urgenza all’Ospedale di Parma in Emodinamica per un intervento, perfettamente riuscito, di angioplastica.
Parma -
Un soccorso difficile sulla parete rocciosa del monte Groppo, quello che ieri ha visto protagonisti i professionisti dell’Ospedale di Parma. Prima quelli della Centrale operativa 118 diretti da Adriano Furlan, poi l’equipe della cardiologia interventistica di Luigi Vignali. Una corsa contro il tempo che si è conclusa con un intervento, perfettamente riuscito in emodinamica. Salvavita, come si dice in questi casi.
I FATTI
Parma, centrale operativa 118, attorno alle 8 arriva una chiamata, località Roccamurata, comune di Borgotaro. Una voce dall’altra parte avvisa che un uomo, un operaio di 52 anni, è accasciato a terra a causa di un forte malore, capitato sulla parete rocciosa a fianco dell’Autostrada della Cisa, dove insieme ad altri colleghi stava mettendo in sicurezza i tralicci dell’alta tensione. La zona è particolarmente impervia, si muove subito l’elisoccorso dal Maggiore e in appoggio l’elicottero 118 da Pavullo, attrezzato con verricello per operazioni speciali.
Subito accorrono sul luogo anche l’ambulanza e l’automedica da Borgotaro, una squadra dei Vigili del Fuoco, i carabinieri della stazione di Borgotaro e le squadre del Soccorso alpino.
I primi sanitari a prestare le cure, un medico e due infermieri dell’Ospedale Maggiore, capiscono subito che il malore è un infarto. L’uomo è in arresto cardiaco e iniziano subito le prime manovre di rianimazione: un massaggio cardiaco e una scarica con il defibrillatore. Poi l’elettrocardiogramma praticato sul ciglio della scarpata e la trasmissione via GSM dei tracciati direttamente nelle sale di Emodinamica dell’Ospedale di Parma. Dopo le manovre e le cure sul posto l’uomo viene recuperato e arriva a Parma. Il passaggio diretto dalla piazzola dell’elisoccorso nei pressi dell’Ala sud alle sale di emodinamica è l’ultimo atto di un percorso di cura che prevede che i pazienti abbiano un accesso diretto alla sala di intervento, dove ad accoglierli c’è un equipe pronta alle cure del caso. Infine l’intervento di angioplastica coronarica, ossia la riapertura di un’arteria eseguita dal dottor Iacopo Tadonio.
Questo il prima e il dopo di una mattinata impegnativa per il personale medico e sanitario dell’azienda ospedaliero-universitaria di Parma in mezzo ci sono loro: Paola Ghirardi, Tino Marano e Gianni di Lalla, infermieri del 118, e Laura Malchiodi, rianimatore della 1° anestesia del Maggiore.
I Carabinieri di Parma hanno tratto in arresto, nelle prime ore di questa mattina, otto indagati, tutti maghrebini, ritenuti responsabili di spaccio e di detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Sei sono attualmente in carcere a Modena, uno a Reggio Emilia e un altro è stato rintracciato in Germania.
L'attività si inserisce in un'ampia cornice investigativa partita nel 2016 dalla provincia di Parma, che ha portato al sequestro di ben 200 kg di hashish e 100 grammi di cocaina per un valore di mercato di circa 200 mila euro. I Carabinieri del nucleo investigativo di Parma, attraverso intercettazioni e pedinamenti, sono riusciti a ricostruire la vasta rete di spaccio che copriva Parma, Reggio Emilia, Modena e Bologna.
Due degli arrestati erano attivi nella distribuzione all'ingrosso di cocaina a Modena e riuscivano a piazzare fino a quasi mezzo chilo al giorno. Sempre a Modena, altre due persone, una delle quali gestore di una barberia riceveva dal Marocco proposte di acquisto di partite di stupefacente dislocate in varie parti d'Italia.
Ambulanza bloccata da pilomat, il consigliere Andrea Galli(Fi) sollecita l'intervento della Regione. In particolare, l’attivazione di un protocollo per dotare gli operatori attivi sui mezzi di soccorso di telecomandi per l’abbassamento dei dissuasori mobili.
Reggio Emilia
Recentemente, ai margini del centro storico di Reggio Emilia, per contingentare gli ingressi, sono stati installati otto dissuasori. Questi pilomat sono in grado, attraverso dei sensori, di riconoscere il rumore delle sirene dei mezzi d’emergenza. Ieri pomeriggio, però, un’ambulanza non e’ potuta accedere in piazza Prampolini durante un intervento di emergenza a sirena spiegata per il mancato abbassamento di un pilomat.
Il consigliere regionale di Forza Italia Andrea Galli sollecita quindi l’attivazione di un protocollo per dotare gli operatori attivi sui mezzi di soccorso di telecomandi per l’abbassamento dei dissuasori mobili - "predisponendo un protocollo, in accordo con gli enti locali, per dotare gli operatori attivi sui mezzi di soccorso di telecomandi per l’abbassamento dei dissuasori mobili, a Reggio così come nelle altre città della regione".
Fonte: Regione Emilia Romagna
Contravvenzioni mai notificate e firme false. Un’inchiesta della nota trasmissione di Italia 1 ha fatto emergere un’anomalia nel servizio delle (mancate) notifiche, gestito da Parma Gestione Entrate e dalla società appaltante Nuovi Servizi. E a pagare sono stati i cittadini, che si sono trovati multe superiori del 500% sugli importi dovuti.
PARMA –
Ignorare una multa, facendo finta di non essere in casa o non ritirare la notifica, non è mai una buona idea. Perché, si sa, più si tarda più l’importo originario rischia di “lievitare”. È cosa ben diversa, invece, se quella notifica non è mai stata ricevuta e, cosa ancora più grave, se sulla ricevuta c’è una firma che falsificata. Se poi a denunciare fatti simili sono più persone, diciamo diverse centinaia, è evidente che qualcosa a monte non va.
Un servizio della nota trasmissione di Italia 1, “Le Iene” ha fatto infatti emergere a Parma uno scandalo legato alle multe e che vede come vittime i cittadini, che a causa di una mala gestione del servizio da parte di Parma Gestione Entrate, che fa capo al Comune, e della società appaltatrice Nuovi Servizi, ora si trovano a pagare contravvenzioni “lievitate” rispetto agli importi originari del 500%. Multe di cui non sapevano assolutamente nulla e che si dicono sicuri di non avere mai ricevuto.
L’incresciosa situazione si sarebbe venuta a creare quando Parma Gestione Entrate ha sostituito il vecchio Ufficio Tributi del Comune e ha appaltato la consegna delle multe a una società esterna, appunto Nuovi Servizi, che avrebbe dovuto consegnare le multe nelle case dei cittadini, seguendo un iter ben codificato. Cioè, dopo un primo passaggio, nel caso il messo non avesse trovato nessuno in casa, avrebbe dovuto effettuare un secondo tentativo. Nel caso anche questo fosse “andato a vuoto” avrebbe dovuto lasciare un avviso in cui si invita il cittadino a ritirare l’atto presso la Cassa Comunale. Cosa che, evidentemente, non è avvenuta. Anzi, a fronte dei numerosi cittadini che hanno dichiarato di non avere mai ricevuto le notifiche, c’è anche chi ha denunciato che la firma sull’atto non fosse la sua e che sia stata falsificata.
Una fonte interna al Comune, che ha voluto rimanere anonima, ha raccontato all’inviato delle Iene Alessandro De Giuseppe di essersi visto riconsegnare dopo appena due ore un pacco con 200 atti. La cosa lo ha lasciato interdetto, non solo perché sarebbe stato impossibile consegnare un tale numero di notifiche in così poco tempo, ma anche altrettanto impossibile che i messi non avessero trovato in casa neanche un cittadino su 200. La fonte ha anche dichiarato di aver informato Parma Gestione Entrate dell’anomalia, ma nessuno provvedimento, almeno finora, è stato preso.
Quali sono le possibili ragioni della mancata consegna degli atti? Per legge le multe devono essere notificate entro 90 giorni, oltre i quali scatta la prescrizione e la multa non deve essere pagata. Un’altra ipotesi è che nel periodo preso in esame, di circa tre mesi, sono stati emessi be 61 mila verbali, pari a circa 1000 notifiche al giorno. Impossibili da consegnare da parte dei tre messi in forze alla società Nuovi Servizi.
Le Iene, come da loro stile, sono andate anche a sentire l’attuale direttrice di Parma Gestione Entrate, Giulia Fava, la quale ha dichiarato di essere “molto dispiaciuta per quanto accaduto e di essere in attesa dei risultati dell’indagine in corso”, anche se di fronte alla domanda di un eventuale rimborso ai cittadini “gabbati” non ha rilasciato nessuna dichiarazione.
Il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, anch’egli intervistato dalle Iene, ha invece dichiarato che, qualora venissero dimostrate le responsabilità di Parma Gestione Entrate, il Comune si costituirà parte civile. E i cittadini? La loro situazione può essere riassunta con quell’ “E io pago!”, urlato ai microfoni delle Iene da un parmigiano esasperato.
A questo link il video della puntata de Le Iene
Solidarietà per i giovani dell’Ospedale dei bambini di Parma. La famiglia Adami ricorda il figlio Alex e dedica strumenti tecnologici diagnostici ai giovani sportivi con patologie cardiache congenite.
Parma -
“Il nostro desiderio è aiutare a salvare altre vite e, facendolo, ridiamo un po’ di vita anche a Alex”: sono parole chiare e forti, quelle che Sonia e Franco Adami impiegano per illustrare il percorso che porta nuovi strumenti tecnologici alla Cardiologia pediatrica del Maggiore, guidata da Bertrand Tchana.
Essere giovani e praticare un sport con passione, infatti, può diventare la circostanza in cui le patologie cardiache congenite si manifestano. In questi casi, tempestività e precisione nella diagnosi sono elementi che cambiano la prospettiva della terapia e dunque della salute. E’ accaduto così anche ad Alex, giovane calciatore del Noceto, affetto da una cardiopatia congenita, che si è manifestata quando aveva nove anni.
Per questo, oggi la famiglia Adami sceglie di ricordarlo con un gesto di generosità che mette a disposizione dei giovani di Parma, utenti della Cardiologia pediatrica, strumenti tecnologici di elevata precisione, che facilitano la diagnosi e dunque l’efficacia dell’intervento, anche mentre l’attività sportiva è in corso. Un holter pressorio, un event recorder e un elettrocardiografo, che, collegati alla rete, consentono di trasmettere i dati dal campo sportivo al cardiologo o dal letto del paziente allo specialista. “La grande versatilità è la caratteristica degli strumenti scelti che, coniugata con elevata tecnologia, rappresenta la possibilità di diagnosi veloci e precise”, spiega Bertrand Tchana, responsabile della cardiologia pediatrica nell’illustrare il dono. “Arriva ad un servizio di eccellenza del nostro Ospedale questa offerta della famiglia Adami”, sottolinea Alberto Anedda, già direttore della medicina sportiva.
“Un gesto encomiabile – come rimarca in fine Giovanna Campaniello, responsabile Qualità del Maggiore – che promuove la sicurezza delle cure, patrimonio per i giovani della città”.
Fonte: Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
L'elicottero dei Vigili del fuoco "Drago" VF60 ha soccorso, e poi portato in una zona sicura, un cavallo che era scivolato per 30 metri in una scarpata. Una volta trasportato, l'animale è stato affidate alle cure dei veterinari.
Parma -
I Vigili del Fuoco sono stati allertati ieri mattina, alle 7:30 circa, dalla proprietaria del cavallo che non vedendo l’animale nel recinto si è spinta in una porzione di bosco adiacente ad una scarpata. Il povero animale era infatti rotolato per circa 30/40 metri andandosi a fermare in un canalone coperto da una fitta coltre di rovi.
Le squadre intervenute in prima battuta sono state quelle di Fidenza. E' stato poi necessario l’intervento dell’elicottero per recuperare l'animale. La cavalla dopo essere stata sedata e idratata dai veterinari è stata imbragata con difficoltà e recuperata con il Drago 60 da Bologna con personale elisoccorritore. L’intervento è terminato intorno alle 12 circa.
Le foto dell'intervento dei Vigili del Fuoco