L’Italia sta aspettando il 30 novembre, giorno in cui la Corte costituzionale è chiamata a pronunciarsi su una misura la quale, più che dettata dalla scienza, sembra voluta per tutt’altro.
Sottotraccia e senza troppa pubblicità, è oltre un mese che Usa e Russia, hanno attivato una linea diretta per arrivare al negoziato di pace che vada a chiudere il conflitto in Ucraina.
Provare a mettere un semplice dubbio, rispetto alla narrazione teleguidata e pagata al mainstream a suon di palanche dei contribuenti italiani, ti ritrovi subito sulla forca.
Si sa, il sogno americano non finisce mai un po' come la famosa pubblicità, quella dei rotoloni che alla fine non si capisce mai dove si perdono.
Non c’è nulla da fare i “contagi” continuano ad essere mistificati pur di prenderli a parametro per giustificarne il mantenimento di alcune vecchie misure.
Visibilmente “sostenuto” nei confronti dei precedenti governi, il ministro Giorgietti, si è presentato in conferenza stampa per illustrare le novità del Bonus 110 dicendo che: “non si era mai vista una così grande misura finanziaria dello Stato per pochi”.
Troppo silenzio su di un importante appuntamento, quello nel quale la Consulta, il 30 novembre prossimo, dovrà decidere se il nostro corpo diventa una proprietà dello Stato o se saremo ancora liberi di poter decidere,in completa autodeterminazione le nostre scelte e le nostre cure.
Lo “show must go on” dell’“attore Nato” Zelensky continua la sua triste produzione guerrafondaia per una pace, dettata solo alle sue condizioni.