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Domenica, 04 Dicembre 2016 15:07

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 15 - n° 48 4 dicembre 2016

Editoriale: Si o No? le due principali DOP prendono il volo. Sempre la solita storia, basta con i ricatti! Cereali e dintorni. Mercati sostanzialmente stabili. Vino: il Testo Unico è legge. Campagna pomodoro 2017, pronta una proposta per il miglioramento della programmazione produttiva. Carne bovina: domanda ancora debole

SOMMARIO Anno 15 - n° 48 04 dicembre 2016
1.1 editoriale Si o No?
2.1 lattiero caseario Le due DOP hanno preso il volo.
3.1 politica-referendum Sempre la solita storia. Basta con i ricatti!
3.2 agricoltura sostenibile La "Bandiera Verde Agricoltura" a una azienda reggiana
4.1 cereali Cereali e dintorni. Mercati sostanzialmente stabili.
6.1 agricoltura Al Cap di Parma un incontro sull'annata agraria
6.2 vino VeronaFiere. Nascono gli Evoo Day
7.1 vino Vino: il Testo Unico è legge
7.2 pomodoro Campagna pomodoro 2017, pronta una proposta per il miglioramento della programmazione produttiva
8.1 carni bovine Carne bovina: domanda ancora debole
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 04 Dicembre 2016 08:34

Cereali e dintorni. Mercati sostanzialmente stabili.

Il mercato sembra voler trovare una stabilità con il seme a 1000 punti, la farina tra i 310 e 320 dollari la tonnellata, la fase ascensionale ha segnato un freno e non si intravvede la possibilità di discese a breve termine.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 1 dicembre 2016
Il fatto che i paesi produttori di petrolio abbiano trovato un accordo per il momento non influenza il mercato delle materie prime. La variabile più incerta sembra essere quella dei noli.

Nel mercato interno ancora poco da segnalare. Crusche in tenuta ma ormai a fine corsa, il grano segna ancora in positivo, il mais è stazionario ad esclusione del medio termine che ha iniziato a cedere con la merce ai porti sui 177/178 euro. Orzo in leggero aumento.

Proteici nel complesso ben tenuti. Mercoledi le farine di soya quotavano 358 per la 44 e 365 per la proteica 46,50%, mentre sul 2017 hanno registrato 357/367 e per i primi sei mesi del 2018 354/363. Vola il mercato del seme di soya nazionale che ormai sfiora i 400 euro alla tonnellata che potrebbe rappresentare l'apice della curva. I detentori di materiale dovrebbero presto esitare merce sul mercato prima della stagione dei nuovi arrivi dall'estero. In rincaro sensibile la farina di colza, mentre stabile cedente il mercato delle farine di girasole.

Il mercato delle bioenergie è attivo alla ricerca di basi in sostituzione del mais, ma incontra notevoli difficoltà nel trovare soluzioni economicamente valide e reiterabili nel tempo.

Rimane sempre complicato muoversi in questo contesto così fluido, dove i fondi e le loro aspettative la fanno da padrone e si muovono con logiche non convenzionali e non coerenti con i quantitativi mondiali di merce (non c'è deficienza) e a fronte di consumi mondiali ben lontani da posizioni di stress.

Consumi e commerci che, nel contesto nazionale, invece sono tendenzialmente più bassi sia per cambi di abitudini-tendenze sia per il ridimensionamento del patrimonio zootecnico e le crescenti difficoltà che l'agroalimentare italiano sta incontrando.

Indicatori internazionali 1 dicembre 2016


l'Indice dei noli è sceso a 1.204 punti, il petrolio ruota attorno 50$ e l'indice di cambio segna il rafforzamento del dollaro 1,06158.

 

20161110-USDA-9nov16

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia


Campagna pomodoro 2017 - Rabboni: "L'obiettivo è l'equilibrio tra domanda ed offerta, definendo con certezza i reali fabbisogni di materia prima con un accordo volontario tra i soggetti della filiera, maggiore responsabilità e prevedendo penalità per quantità prodotte o acquistate in eccesso"

L'OI Pomodoro da Industria del Nord Italia ha elaborato una proposta per la filiera per un miglioramento della programmazione produttiva in vista della campagna 2017. Il presidente dell'OI Tiberio Rabboni, su mandato del coordinamento dei soci dell'OI e con il supporto del consulente scientifico professor Gabriele Canali, punta a raggiungere un maggiore equilibrio tra domanda ed offerta e, segnatamente per la campagna 2017, a conseguire una riduzione dei quantitativi e delle superfici rispetto al 2016.

"Abbiamo illustrato – ha spiegato il presidente Rabboni intervenendo al convegno Pomodoro da industria in Spagna e nel Nord Italia organizzato da Syngenta a Piacenza - una prima proposta di lavoro incardinata su una procedura di preventiva e concorde definizione dei reali fabbisogni di materia prima dei trasformatori, su un successivo accordo volontario tra agricoltori, industriali e cooperatori sugli obiettivi condivisi per il 2017 e su di un meccanismo di responsabilizzazione delle singole organizzazioni di produttori e delle singole imprese di trasformazione al raggiungimento degli obiettivi condivisi, il tutto incentrato sulla penalizzazione economica per le quantità prodotte o acquistate in eccesso. In questo ci sarà un ruolo di supporto e di controllo da parte dell'OI".

Fondamentale la tempistica. "Tutto va determinato entro il mese di gennaio – ha aggiunto Rabboni – ossia prima della definizione tra le parti dell'Accordo Quadro e della negoziazione del prezzo. Se tutti i soci dell'interprofessione - cioè organizzazioni di produttori, industrie e cooperative - condivideranno la proposta formulata, la campagna 2017 potrà avviarsi su basi di maggiore certezza e stabilità".
(OI Pomodoro da Industria Nord Italia - 30 novembre 2016)

Domenica, 04 Dicembre 2016 09:11

Carne bovina: domanda ancora debole

Ismea, carne bovina: domanda debole ma sempre più orientata al prodotto nazionale. +5,6% le importazioni di bovini da allevamento nei primi 7 mesi del 2016.

Roma, 29 novembre 2016
Nei primi nove mesi del 2016 calo del 4,8% su base annua dei volumi acquistati di carni bovine fresche, corrispondente a un calo del 6,8% della spesa. 
Nello stesso periodo le attività di macellazione nazionale segnano una ripresa e salgono del 3,9% in termini di capi macellati e dell' 1,5% in termini di carne prodotta, con ulteriori stime di crescita a partire da gennaio 2017.

I primi nove mesi del 2016 forniscono alcune indicazioni interessanti sul settore delle carni bovine. Da un lato, evidenziano una flessione su base annua dei consumi domestici. Infatti, secondo i dati rilevati con l'indagine "Consumer Panel" di Ismea-Nielsen, dopo un 2015 chiuso con cali di oltre 6 punti percentuali sia in termini di spesa che di volume, anche il 2016 presenta un cedimento del 4,8% dei volumi di carni bovine fresche acquistate delle famiglie, corrispondente a una contrazione del 6,8% della spesa: si è comprato meno ma anche a minor prezzo.

Di contro, la ripresa delle attività di macellazione nazionale nel periodo che va da gennaio ad agosto 2016, evidenzia una crescita del prodotto italiano nei consumi. Secondo l'indagine mensile Istat, le macellazioni nazionali risultano - su base annua - incrementate del 3,9% in termini di capi macellati e dell' 1,5% in termini di carne prodotta. Ad agosto risultano avviati al macello oltre 1,7 milioni di capi bovini per un peso complessivo superiore a 507 mila tonnellate. La buona disponibilità di carne di bovino adulto nei circuiti nazionali, in presenza di consumi stagnanti, si è tradotta anche in questo primo frangente del 2016 in una riduzione del 4,2% delle importazioni di carni fresche. Nei primi 7 mesi del 2016 si è avuto un ingresso complessivo in Italia di circa 204 mila tonnellate di carni fresche, e di oltre 38 mila tonnellate di carni bovine congelate provenienti da oltre confine.

Significativo in questo senso il dato di importazione di bovini da allevamento che segna nei primi 7 mesi un aumento del 5,6%: la stima dell'offerta interna di vitelloni, che verrà avviata al macello dagli allevamenti nazionali, prevede una crescita già a partire da gennaio 2017.

(Ismea 29 novembre 2016 - in allegato il pdf Ismea completo)

Martedì, 29 Novembre 2016 17:53

Al Cap di Parma un incontro sull'annata agraria

In occasione dell'apertura straordinaria dell'agenzia di città di strada Mercati (Consorzio Agrario) si è tenuto un incontro sull'annata agraria con Romanini e Rainieri.

Parma- 29 novembre 2016 - Una mattinata dedicata al confronto sui temi più attuali dell'agroalimentare del nostro territorio e alla filiera agricola che direttamente interessa il tutto il mondo della produzione.

All'Agenzia di Città di strada Mercati del Consorzio Agrario di Parma, in occasione del week end di apertura straordinaria, si è tenuto un incontro hanno cui ha preso parte numerose autorità e, tra gli altri, l' On. Giuseppe Romanini - componente della Commissione Parlamentare Agricoltura della Camera dei Deputati - il Vicepresidente dell' Assemblea Regionale dell'Emilia Romagna Fabio Rainieri, il consigliere regionale Barbara Lori insieme al padrone di casa il presidente del CAP Giorgio Grenzi.

Presente anche il presidente di Coldiretti Parma Luca Cotti. Oltre all'analisi complessiva dell'annata agraria si è approfondito l'andamento del prezzo del grano e del Parmigiano Reggiano e l'importante riattivazione della filiera della barbabietola da zucchero.

Durante il suo intervento Romanini ha ribadito anche "la volontà dell'esecutivo di arricchire l'attuale Ministero delle Politiche Agricole in Ministero delle Politiche Agricole e Agroalimentare" : un elemento non secondario volto a consolidare il rapporto tra le imprese agricole all' industria alimentare del territorio.

Grenzi, ringraziando i presenti e augurando buone festività, ha sottolineato la ritrovata centralità del ruolo del Consorzio Agrario di Parma nel comparto agricolo locale e ha auspicato che questi incontri nelle agenzie che presidiano tutto il comprensorio CAP possano giovare al miglioramento delle numerose filiere in cui opera il Consorzio.

(Fonte CAP Parma 29 novembre 2016)

All'azienda guastallese Fondo Possioncella assegnato il prestigioso riconoscimento istituito dalla Cia – Agricoltori Italiani

La 14esima edizione del premio Bandiera Verde Agricoltura – istituito dalla CIA Agricoltori Italiani – qualche giorno fa a Roma ha visto premiata (nelle Sezioni Strategiche) un'azienda reggiana, la società agricola Fondo Possioncella dei fratelli Perini, che si trova in via Longarini a Guastalla.

Il premio è stato consegnato nella prestigiosa cornice del Campidoglio a Roma, e rappresenta una "certificazione" del valore di un lavoro volto ad ottenere la massima qualità dall'attività di allevamento e dal legame con il territorio d'origine. "Mettere insieme tradizione e innovazione. Il segreto del successo delle aziende agricole più competitive è in questo mix, che nel 90% dei casi è interpretato in chiave ecosostenibile", afferma la CIA nel motivare il premio.

Giunta alla sua 14esima edizione, Bandiera Verde continua dunque a scoprire le realtà più creative e rappresentative per il settore agricolo. Il premio promosso dalla Cia -Agricoltori Italiani, è stato consegnato a 13 aziende, 6 comuni e 5 associazioni "campioni" della nuova agricoltura italiana.
Assegnati anche 7 riconoscimenti a "sezioni strategiche" e 2 Premi speciali.
Tra i premiati, anche Osvaldo Bevilacqua per la trasmissione "Sereno Variabile".

La motivazione del premio all'azienda guastallese così recita: Il formaggio come un contenitore del territorio e del sapere intelligente, che ha reso unico il grande percorso della cultura agro-alimentare del nostro Paese. Questa, in sintesi, la filosofia portata avanti dai fratelli Perini che hanno raccolto l'eredità di famiglia che, dal 1962, alleva vacche da latte di razza Frisona per la produrre latte di alta qualità, destinato principalmente alla formaggio Parmigiano-Reggiano venduto in azienda e attraverso i moderni canali di distribuzione. Un prodotto di eccellenza che, da secoli, segue sempre la stessa ricetta: il latte di due mungiture, il siero innesto (ovvero i fermenti lattici ottenuti lasciando acidificare il siero della lavorazione del giorno precedente) e caglio di vitello. Una catena che non si può mai interrompere per ottenere risultati eccellenti. In azienda nulla è lasciato al caso ed ogni dettaglio viene curato nei minimi particolari: dalla nascita dei bovini, ad un'alimentazione sana e naturale di tutti gli animali, passando per la loro crescita in spazi idonei e areati fino alla loro età produttiva.

Questo il mix che ha portato l'azienda a conseguire importanti traguardi, come il 4° posto, sui 500 partecipanti, raggiunto dal Parmigiano marchiato "Fondo Possioncella" al concorso Alma nel contesto CIBUS di Parma.

Insomma, ecosostenibilità, tutela del territorio e dei suoi prodotti e diversificazione.

(Fonte CIA Reggio Emilia)

Domenica, 27 Novembre 2016 14:24

c.a.s.e.a.SOMMARIO Anno 15 - n° 47 27 novembre 2016

Editoriale: Gli occhi puntati sul nostro referendum. Grana e Parmigiano, trend in crescita. Verlinvest, nel capitale della Mutti Spa. Enologica, degustando il successo. Cereali e dintorni. Parmigiano Reggiano Identity. Ortofrutta, l'UE un mercato ristretto.

SOMMARIO Anno 15 - n° 47 27 novembre 2016
1.1 editoriale Gli occhi puntati sul nostro Referendum
2.1 lattiero caseario Grana e Parmigiano. Trend in crescita.
3.1 imprese Mutti annuncia l'ingresso di Verlinvest nel capitale dell'Azienda
3.2 Vino Degustando enologica
4.1 cereali Cereali e dintorni. Prezzi condizionati dal cambio valutario
5.1 cereali Cereali e dintorni. Prezzi tendenzialmente in salita
6.1 vino Enologica 2016: positivo il bilancio
7.1 Ortofrutta Export, per l'ortofrutta il mercato europeo si è fatto stretto.
8.1 Parmigiano Reggiano Identity. Caseifici e ristoratori a confronto
10.1 promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners

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Domenica, 27 Novembre 2016 08:38

Cereali e dintorni. Prezzi tendenzialmente in salita

Prezzi tendenzialmente in salita. Il dollaro si rafforza e ci si avvicina alla stagione critica dei trasporti. Settimana statunitense più corta per la Festa del Ringraziamento e l'avvio delle "spese natalizie", Black Friday.

di Mario Boggini e Virgilio - Milano, 25 novembre 2016
Il mercato da giorni tende alla salita, i motivi sono diversi: dagli acquisti della Cina, spinta dai timori della svalutazione della loro moneta qualora la nuova presidenza Usa dovesse imporre dazi alle merci, al fatto che l'Agenzia Goldman & Sachs ha pronosticato una fase di rialzo delle materie prime, e che i consumi e le esportazioni tengono. Infine sussistono varie turbolenze monetarie e fiscali in essere in sud America dove in un prossimo futuro - gli analisti stimano luglio 2017 - l'areale a soya potrebbe ridursi a favore di altre coltivazioni.

Da ultimo, nella serata di mercoledi, l'ente Usa che regola le produzioni di gasolio ed etanolo da fonti rinnovabili ha aumentato il tetto della possibile produzione, dando così "fuoco" al mercato dell'olio e spingendo quello del seme.
Una settimana più corta negli USA per la festa del Ringraziamento e perciò solo lunedi si potrà valutare la reale portata dei prezzi della farina di soia e del seme.

Nulla di nuovo da segnalare nel mercato domestico. Crusche ancora in aumento, grano in rincaro con spiccata tendenza a crescere ancora. Mais ancora forte, i contratti sul gennaio marzo 2017 quotavano, mercoledi scorso, 185 euro arrivo Brescia e il gennaio-giugno 12017 a 188, la merce sui porti quotava circa a 180 euro. Quotazioni stazionarie per l'orzo seppure cominci a risentire degli effetti rialzisti. In generale i proteici registrano una tendenza al rialzo, mentre continua la crisi logistica sulla merci dall'estero, peraltro peggiorata da un clima di sfiducia degli esportatori esteri verso la penisola.

Attenzione infine all'entrante mese di dicembre che, storicamente, per la logistica ricalca le problematiche di agosto con pochi camion disponibili e prezzi dei trasporti che si surriscaldano.
Il mercato delle bioenergie attivo alla ricerca di basi differenti dal mais, ma in crisi nel trovare soluzioni economicamente valide e reiterabili nel tempo.

Nel complesso gli scenari attuali sono difficilmente interpretabili.

Indicatori internazionali 24 novembre 2016


l'Indice dei noli ha subito un nuovo sensibile rialzo sino a 1.224 punti, il petrolio ruota ancora attorno 48$ e l'indice di cambio segna il rafforzamento del dollaro 1,05449.

 

20161110-USDA-9nov16

 

 

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(*) Noli - L'indicatore dei "noli" è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.

Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull'operatività basata su queste informative ricadono sul lettore. 

Officina Commerciale Commodities srl - Milano

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Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Domenica, 27 Novembre 2016 10:10

Enologica 2016: positivo il bilancio

Molto apprezzati i vini delle 8 aziende reggiane che hanno parteciperanno all'evento.  Si è appena conclusa a Bologna l'edizione 2016 di "Enologica". Un'edizione che, sotto la guida per il terzo anno consecutivo di Enoteca Regionale Emilia Romagna, ha confermato il grande interesse da parte di pubblico, operatori e giornalisti.

Circa 5.000 le presenze complessive nell'arco delle tre giornate di svolgimento del Salone all'interno di Palazzo Re Enzo (19, 20, 21 novembre), tra visitatori, operatori del settore Ho.Re.Ca. (soprattutto nella giornata del lunedì, a loro dedicata), giornalisti nazionali e regionali accreditati (oltre 130) e internazionali (20). Molto frequentati anche gli incontri del "Teatro dei Cuochi", i seminari dedicati ai principali vini della regione, che hanno fatto registrare il costante tutto esaurito, e il ristorante che in questa edizione dell'evento è stato potenziato proponendo anche primi piatti, dai tortellini alle tagliatelle.

Molto apprezzati i vini delle 8 aziende reggiane che hanno parteciperanno all'evento: CANTINA ALBINEA CANALI di Canali, CANTINA SOCIALE DI PUIANELLO E COVIOLO di Puianello, CANTINE LOMBARDINI di Novellara, EMILIA WINE di Arceto di Scandiano, LINI ORESTE E FIGLI di Correggio, MEDICI ERMETE & FIGLI di Gaida, VENTURINI BALDINI di Roncolo di Quattro Castella, CANTINA SOCIALE di San Martino in Rio.

«Con molta soddisfazione, anche per gli sforzi che abbiamo intrapreso e per le energie che abbiamo profuso perché tutto fosse perfettamente in linea con le aspettative che abbiamo generato negli anni, anche in questo 2016 possiamo confermare che Enologica è la manifestazione di riferimento del settore vitivinicolo regionale sia per pubblico sia per gli operatori - dicono Pierluigi Sciolette e Ambrogio Manzi, rispettivamente Presidente e Direttore di Enoteca Regionale -. Riteniamo che Enologica, grazie anche al prezioso contributo dei Consorzi di Tutela (Consorzio Vini di Romagna, Consorzio Vini Doc Colli Bolognesi e Consorzio Pignoletto Emilia-Romagna, Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Consorzio Tutela Lambrusco di Reggio Emilia, Consorzio Tutela Vini Doc Bosco Eliceo, Consorzio Tutela Vini Doc Colli Piacentini) possa contribuire in maniera determinate a sviluppare sempre più il territorio ed essere uno "strumento" per sensibilizzare ulteriormente gli operatori del settore verso la conoscenza e l'utilizzo dei nostri vini, grazie anche a iniziative come "Carta Canta" che fra ristoratori, enotecari, baristi, gestori di hotel e agriturismo ha premiato 35 nuovi "Ambasciatore dei vini dell'Emilia Romagna».

Simona Caselli, Assessore all'agricoltura della Regione Emilia-Romagna: «Enologica ha una connotazione fortemente culturale che come Regione vogliamo continuare a promuovere e valorizzare. C'è un legame vivo fra territorio, produttori di vino e di cibo e ristorazione che qui si incontrano in maniera costruttiva. Serve conoscenza dei passi avanti che il nostro vino ha fatto. Abbiamo ottime produzioni variegate ed eterogenee ed Enologica ne fotografa ogni anno lo stato dell'arte».

Giorgio Melandri, curatore dell'evento: «È una stagione nuova quella dell'Emilia Romagna, che riscopre i valori territoriali del vino e chiude l'epoca del gusto internazionale a tutti i costi. A questo si aggiunge il valore del racconto dell'identità che la piattaforma di contenuti di Enologica mette a disposizione dei giornalisti italiani e stranieri. C'è un senso di comunità in tutto questo, l'idea che piccoli e grandi debbano viaggiare insieme, condividendo i valori profondi di una filiera straordinaria. Noi lavoriamo per questo, per dare al prodotto vino la profondità della nostra cultura, quelli della tradizione popolare (quest'anno con le maschere del Teatro dei Burattini), della lingua, della nostra storia».

Anche a Enologica 2016 è stata promossa la APP "Via Emilia Wine and Food" realizzata dalla Regione Emilia-Romagna, in sinergia con APT Servizi e in stretta collaborazione con Enoteca Regionale.
www.enologica.org  Facebook: Enologica con #enologica2016

(Fonte enoteca regionale 22 novembre 2016)

Nel corso di un seminario sull'export ortofrutticolo svoltosi a Bolzano in occasione di Interpoma, le organizzazioni cooperative di sei Paesi produttori hanno sottoscritto una piattaforma di richieste alla Commissione Europea per ribadire l'importanza del ruolo politico dell'UE per prevenire ingiustificate forme di protezionismo

Bolzano, 25 novembre 2016 – L'export del settore ortofrutticolo è cresciuto del 100% negli ultimi 10 anni, raggiungendo 6 milioni di tonnellate, ma resta ancora troppo legato al mercato interno, ormai saturo, con consumi stabili o in discesa. Si stima, di contro, che il 95% di potenziali nuovi consumatori si trovi al di fuori dei confini dell'UE.

Di qui la necessità per i produttori ortofrutticoli europei di conquistare nuovi mercati di sbocco, necessità resa ancora più impellente dopo il blocco delle esportazioni in Russia (dove si concentrava il 40% di tutte le esportazioni europee). La continua ricerca di nuovi mercati su cui approdare resta tuttavia in alcuni casi difficile.

Sono state queste le tematiche discusse nel corso della tavola rotonda promossa da Assomela e Alleanza delle Cooperative agroalimentari sull'export dei prodotti ortofrutticoli, svoltasi oggi a Bolzano nell'ambito della decima edizione della fiera Interpoma, alla quale hanno preso parte i rappresentanti del mondo cooperativo di Italia, Spagna, Francia, Belgio, Olanda e Polonia.

I produttori ortofrutticoli europei hanno chiesto all'Europa di aiutarli a diversificare ed allargare il portafoglio di possibili destinazioni per i loro prodotti, sostenendo una politica volta ad aprire nuovi mercati di sbocco per le produzioni.

"Sono ancora troppi infatti - ha spiegato il coordinatore del settore ortofrutticolo dell'Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Davide Vernocchi – i problemi che il settore ortofrutticolo si trova ad affrontare per ottenere nuovi sbocchi commerciali. Gli operatori europei – ha continuato Vernocchi - fronteggiano quotidianamente una serie di ostacoli, la maggior parte delle volte creati ad hoc dai Paesi importatori, soprattutto in materia fitosanitaria, che richiedono lunghe ed estenuanti trattative. Emblematico il caso delle susine, che per un mero cavillo burocratico creatosi in Brasile relativo alla traduzione della tipologia di prodotto da importare, attualmente non riusciamo più a commercializzare nel Paese".

Se guardiamo alla sola Italia, il 20% della produzione ortofrutticola viene esportata nei Paesi Extra Ue (744.000 tonnellate nel 2015, su un totale di oltre 3 milioni di volumi esportati). Ciò mentre restano attualmente da discutere e definire una quindicina di accordi bilaterali con altrettanti Paesi extra-Ue.

I rappresentanti delle organizzazioni di Belgio, Francia, Italia, Olanda, Polonia e Spagna hanno discusso durante il workshop, illustrando diverse casistiche, le difficoltà che si incontrano a trovare nuovi mercati ed hanno dimostrato come il sostegno agli operatori, sia da parte dei singoli Stati che da parte delle autorità europee, resti di fondamentale importanza. È necessario che l'UE, come unica entità, riesca a garantire maggiore reciprocità, impegnandosi a superare la logica secondo la quale gli stati membri "import as one, export as 28". Una maggiore conoscenza e trasparenza sulle condizioni di accesso al mercato in diversi Paesi e sui protocolli in corso eviterebbe ingiustificate differenze nelle condizioni di accesso offerte a ciascuno Stato membro per ogni singolo prodotto.

Al termine del confronto, le sigle dei sei Paesi produttori hanno sottoscritto una piattaforma di richieste alla Commissione Ue in cui hanno ribadito quanto sia fondamentale il ruolo politico dell'UE per prevenire ingiustificate forme di protezionismo in fase di negoziazione. A Commissione e Parlamento hanno richiesto di rafforzare l'impegno per rendere più accessibili i mercati lontani (lavorando per ridurre la durata dei negoziati e armonizzando i requisiti fitosanitari) e di intensificare anche una politica di promozione e di marca per aumentare l'export e migliorare la competitività di un intero settore che fa della qualità, della salubrità e della sostenibilità del prodotto elementi irrinunciabili.

Il presidente di Assomela, Ennio Magnani, dopo aver ricordato come per le mele italiane non sia stata aperta alcuna nuova porta dopo l'embargo in Russia, ha sottolineato "l'impegno crescente di Assomela per arrivare nel più breve tempo possibile ad avere condizioni di accesso a nuovi Paesi in forte crescita, con importanti potenzialità per i produttori europei ed italiani".

Il coordinatore del gruppo S&D della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro, ha sottolineato come "il Parlamento europeo segua con molta attenzione gli accordi di scambio dell'Ue con i vari Paesi terzi dai quali spera potranno aprirsi nuove opportunità per i produttori europei". Più in generale De Castro, nel suo ruolo di relatore della riforma di metà percorso della Pac, ha auspicato che vengano introdotte novità che rafforzino la competitività del settore ortofrutta.

L'evento ha visto la partecipazione dell'europarlamentare Herbert Dorfmann, di Raimondo Serra, dell'Unità relazioni bilaterali internazionali della DG Agri, di Philippe Appeltans, nuovo presidente del gruppo "Ortofrutticoli" del Copa-Cogeca, di rappresentanti del Ministero delle Politiche Agricole e di quello dello sviluppo economico, nonché di ICE.

20161125-ortofrutta

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