"Questo è un ulteriore danno a lavoratori della sanità privata, che durante l'emergenza Covid sono stati definiti unanimemente eroi, mentre ora vengono, ancora una volta, umiliati e danneggiati", così commenta Fabio Bertoia, segretario generale Fp Cisl Emilia Centrale con riferimento alla mancata ratifica da parte dell'Associazione religiosa istituti socio-sanitari (Aris) e l'Associazione italiana ospedalità privata (Aiop) del rinnovo del contratto nazionale di lavoro della sanità privata.
Per questo le categorie di Fp Cgil, Cisl Funzione pubblica e Uil Fpl promuovono per domani - mercoledì 5 agosto - un presidio di protesta a Roma.
Il motivo è la mancata firma definitiva sulla preintesa del contratto, sottoscritta il 10 giugno.
A Reggio Emilia sono interessati i lavoratori delle strutture sanitarie, accreditate e non con il Servizio sanitario nazionale: Villa Verde, Villa Salus, Centro Medico Privato L. Spallanzani, Casa Madonna dell'Uliveto. Si tratta di 350 addetti complessivi tra infermieri e personale tecnico-sanitario, operatori socio-sanitari, amministrativi (è esclusa la dirigenza medica).
«Dopo 14 anni di mancato rinnovo, tre anni di trattativa e una preintesa molto sofferta, - dettaglia Cristian Villani, sindacalista della Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale - Aiop e Aris si sono sottratte alla firma definitiva. È un danno che riguarda oggi lo stipendio e domani la futura pensione. È evidente che serva un intervento della Regione, alla quale chiederemo una revisione degli accreditamenti. Mai ci era capitato di assistere a un comportamento tanto irresponsabile. Continuiamo la nostra rivendicazione per chi svolgendo lo stesso lavoro del pubblico merita il medesimo salario».