Di Daniele Trabucco (*) Belluno 15 maggio 2021 -Ho ascoltato, con il massimo rispetto e la dovuta attenzione, la relazione tenuta dall'attuale Presidente della Corte costituzionale, dott. Giancarlo Coraggio, sull'attività relativa all'anno solare 2020.
Mobilitazione transfemminista e queer al presidio omo-bi-transfobico di “restiamo liberi” per mettere in chiaro che:
• IL SESSO NON DETERMINA L’IDENTITÀ DI UNA PERSONA
• L’ETEROSESSUALITÀ NON È IL PUNTO DI RIFERIMENTO UNIVERSALE
• LA VERA LIBERTÀ CONSISTE NEL POTER AMARE ED ESSERE CHI VOGLIAMO (Ore 19.00 - Piazza Garibaldi - Venerdì 10 luglio )
Il 17 maggio è la Giornata internazionale contro l’omofobia; il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani, in linea con le indicazioni del Ministero dell’Istruzione, intende segnalare la necessità, in vista di tale ricorrenza, di proporre agli istituti scolastici i temi del rispetto della persona nella sua globalità, della solidarietà e dell’empatia.
Un bacio contro l'aggressione omofoba di Parma. Ancora una volta l'onda omofoba, repressa e conclamata, colpisce Parma e l'Italia tutta.
A distanza di neanche due giorni dell'aggressione ai danni di un ventunenne romano, Parma torna a essere lo scenario di una sconfitta umana e istituzionale: l'omofobia.
Durante una normale serata parmigiana Fabio, uno studente diciannovenne, viene aggredito verbalmente da un gruppo di ragazzi che apostrofano lui ed i suoi amici con epiteti omofobi a causa di un bacio scambiato tra Fabio ed un suo compagno.
L'escalation di insulti sale fino ad arrivare alle mani e il gruppo di aggressori regala a Fabio un pugno e un labbro spaccato.
Gli insulti non temono neanche l'autorità giudiziaria: gli aggressori continuano a spendere parole offensive anche dopo l'intervento delle forze dell'ordine. Lo stesso organo preposto alla tutela di chi viene aggredito però non fa sentire Fabio e i suoi amici al sicuro. Il ragazzo dichiara di essere stato offeso dalle stesse forze dell'ordine che gli attribuiscono l'appellativo di "Pazza".
Per l'ulteriore attacco alla comunità LGBTI parmigiana e italiana, per un vuoto legislativo che continua a mietere vittime ogni giorno, le realtà LGBTIA+ del territorio scendono in piazza per rivendicare il diritto di baciare, amare ed essere "pazze" senza il timore di essere aggrediti.
Sabato 21 aprile Parma è scesa in Piazza e ha deciso di baciarsi.
Alle 15:00 il ritrovo è stato in Piazza Garibaldi, i partecipanti di qualunque orientamento sessuale si sono scambiati un bacio metaforico, alla luce del sole, perché sia chiaro che l'autodeterminazione passa anche dalla serenità di volersi bene nella propria città.
Le associazioni LGBTI rivendicano:
- Una presa di posizione del Comune sulla vicenda;
- Una legge contro l'omotransfobia che da troppo tempo giace nei meandri del parlamento italiano senza trovare luce.
I dettagli della manifestazione:
- 14:30 ritrovo;
- 15:00 Inizio;
- Primo Fischio: ci si avvicina a chi si vuole baciare;
- Secondo Fischio: ci si bacia;
- Terzo fischio: si grida "Tremate tremate le pazze sono tornate".
L'evento è stato Organizzato da:
Associazione L'Ottavo Colore LGBTIA+ di Parma
Hanno aderito:
Agedo Milano
Agedo Parma
Agedo Bologna
Arcigay Gioconda Reggio Emilia
Arcigay Matthew Sheppard Modena
Arcigay L'Atomo Piacenza
Arcigay La Rocca Cremona
Arcigay La Salamandra di Mantova
NUDM Parma
NUDM Modena
NUDM Piacenza
NUDM Verona
L'Asterisco associazione lgbtqipa+
Associazione LGBTI Aldo Braibanti
UAAR Parma
Associazione LiberaMente - Radicale, Radicali Parma
ParmaèFriendly
Gruppo Davide - Associazione genitori Credenti Cattolici di persone LGBT+
Spiritualità Arcobaleno
Pirati Metropolitani
Associazione Tuttimondi
Associazione "Un secco no" di Forlì
Polis aperta associazione lgbt appartamenti alle forze dell'ordine e forze armate
(Foto di Francesca Bocchia)
Storie vere toccanti, irriverenti, capaci di far riflettere, portate in scena a Novellara
di Federico Bonati - Novellara (RE) 11 dicembre 2015 –
L'omofobia è una malattia silenziosa e violenta che negli ultimi anni si è insinuata in maniera sempre più dilagante nella società italiana. Spesso sorgono ai (dis)onori della cronaca storie di bullismo di matrice omofoba, compiute da ragazzi in età adolescenziale, le quali sono seguite da scie di menefreghismo e stemperamento sociale. Ma quello che si pone davanti è un problema serio: l'omofobia è una questione da affrontare impetuosamente e da risolvere, attraverso vari passi, primo fra tutti parlarne.
È quanto successo al Teatro "Tagliavini" di Novellara con lo spettacolo "Le cose cambiano", realizzato dal gruppo Etoile CTE, in collaborazione con l'amministrazione comunale, per la regia di Daniele Franci.
Nato da un'idea dello scrittore americano Dan Savage e del marito Terry Miller, fondatori della campagna web "It gets better", lo spettacolo raccoglie alcune storie italiane di ragazzi e ragazze omosessuali che, nel loro percorso di crescita come individui, si sono scontrati con una società accusante e giudicante, ma incapace di comprendere. Tuttavia, lo scopo che si pone lo show è quello di far capire a questi giovani che non sono soli e che le cose arriveranno a cambiare in positivo. Un cambiamento, quello preso in considerazione dagli attori in scena, che sta proprio nella normalità e nell'accettazione di essa. Proprio l'accettazione ed il suo rispetto sono un tema centrale che dovrebbe essere scontato, ma che così non è, in una società civile: giudicare una persona dal proprio orientamento sessuale è quanto di più deleterio e sconfortante possa essere fatto. Etero o gay non vi è alcuna differenza: si sta sempre parlando di persone.
Durante lo spettacolo ci sono momenti seri e momenti un po' più leggeri, momenti di riflessione e anche momenti toccanti ai quali non si può restare indifferenti. Perché è l'indifferenza la vera forza dell'omofobia. Il potere di questa aberrante azione non è tanto nell'epiteto frocio o ricchione, utilizzato come calunnia o come impenitente sfottò, ma nel silenzio complice di chi sa, di chi vede, ma che tace. Il silenzio è anche ciò che getta nello sconforto i ragazzi e le ragazze LGBT che subiscono vessazioni, ma che non trovano il coraggio o la spinta per confidarsi con qualcuno. Ignorano, a causa di questo silenzio, di non essere soli, arrivando poi a compiere gesti estremi.
"Imparare ad accettare le scelte altrui – dice l'assessore alla cultura Marco Battini – è il modo in cui le cose cambiano davvero", al quale fa eco l'assessore alla scuola del comune di Reggio Emilia Raffaella Curioni auspicando di poter far approdare nelle scuole progetti teatrali di questo tipo. Parole di elogio per lo spettacolo anche dal presidente di Arcigay Flavio Romani che sottolinea: "Le cose cambiano e bisogna resistere finchè esse non saranno cambiate del tutto. E se si sta per crollare, allora bisogna avere il coraggio di chiedere aiuto. Il cambiamento parte anche da lì".
La triste realtà delle vessazioni omofobe e la consapevolezza della propria omosessualità sono stati narrati con soffice rispetto e consapevolezza di essere portatori di un messaggio di assoluta positività: le cose cambiano.