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Editoriale: - Più "Sport per tutti". I 70 anni di UISP - Lattiero caseari. Cede il burro ma continua la ripresa del Grana Padano e del Parmigiano. - Cereali e dintorni. Dazi ancora in via di definizione. Mais in ribasso - Bonifica Emilia Centrale: come e dove votare per il rinnovo del consiglio del Consorzio - Tecnologia indossabile? il primato spetta... alle vacche!.-

SOMMARIO Anno 17 - n° 38 23 settembre 2018
1.1 editoriale
Più "Sport per tutti". I 70 anni di UISP
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Cede il burro ma continua la ripresa del Grana Padano e del Parmigiano.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dazi ancora in via di definizione. Mais in ribasso
4.1 bonifica Parma. Idrovora abbeveratoia. Per a sicurezza a nord ovest
4.2 bonifica Bonifica Emilia Centrale, ecco cosa è stato fatto in 31 mesi.
5.1 bonifica Bonifica Emilia Centrale: come e dove votare per il rinnovo del consiglio del Consorzio
6.1 Internet of Thngs (IoT) Tecnologia indossabile? il primato spetta... alle vacche!.
7.1 ambiente Nomine: Meuccio Berselli nel board di indirizzo del Ministero dell'Ambiente per i contratti di fiume italiani
8.1promozioni "vino" e partners
9.1 promozioni "birra" e partners

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Di Mario Vacca Parma 18 settembre 2018 - L'ordinanza n° 10793 del 4 maggio 2018 emessa dalla Corte di Cassazione ci ricorda che la vigente legge fallimentare, all'articolo 10, prevede che il fallimento possa essere dichiarato entro un anno dalla cancellazione dal registro delle imprese a patto che l'insolvenza sia stata posta in essere prima della cancellazione o entro l'anno successivo e pertanto anche il trasferimento della sede all'estero non preclude la possibilità che una società possa essere dichiarata fallita.

Una società che delibera il trasferimento della propria sede all'estero viene cancellata dal registro delle imprese italiano e a tal riguardo si pone il problema dell'applicabilità della legge fallimentare ed in particolare dell'art.10.

L'ordinanza esplicita che l'operatività dell'art. 10 legge fall. è circoscritta al caso di cancellazione per cessazione dell'attività e non può trovare applicazione analogica al caso di cancellazione per trasferimento all'estero della sede sociale, indipendentemente dai motivi del trasferimento.

Nell'eventualità che la cancellazione di una società dal registro delle imprese italiano non avvenga al termine del procedimento di liquidazione dell'ente, o per il verificarsi di altra situazione che implichi la cessazione dell'esercizio dell'impresa e la contestuale cancellazione, ma sia la conseguenza del trasferimento all'estero della sede della società non trova applicazione l'art. 10 legge fall. Il trasferimento, non determina il venir meno della continuità giuridica della società trasferita e non ne comporta, quindi, in alcun modo, la cessazione dell'attività.

Ci si sofferma anche sul trasferimento della sede legale e non dell'attività vera e propria, infatti in questo caso non si è in presenza neanche di un difetto di giurisdizione poiché l'esercizio dell'attività imprenditoriale continua ad essere svolto nel territorio dello Stato e tale prosecuzione implica una continuità giuridica e pertanto, nell'ipotesi che ricorrano i presupposti oggettivo e soggettivo disciplinati dalla legge fallimentare, può essere sottoposta a procedura fallimentare.

Pubblicato in Economia Emilia

Editoriale: - Ci mancava solo l'intervento dell'ONU - Lattiero caseari. Perde il burro e il latte spot. - Cereali e dintorni. Le reazioni dei mercati post USDA - Uova fresche, allerta del ministero della salute per la salmonella -

SOMMARIO Anno 17 - n° 37 16 settembre 2018
1.1 editoriale
Ci mancava solo l'intervento dell'ONU.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Perde il burro e il latte spot.
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Le reazioni dei mercati post USDA
4.1 salone del gusto Il "Parmigiano" a "terra Madre Salone del Gusto"
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Mercato interno in via di stabilizzazione e estero ancora incerto.
6.1 sicurezza alimentare Uova fresche, allerta del ministero della salute per la salmonella
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Domenica, 16 Settembre 2018 06:45

Ci mancava solo l’intervento dell’ONU.

Sarebbe una barzelletta se non fosse che ci sono connazionali, che hanno avuto o hanno ancora incarichi di Governo, che assecondano lo stupidario internazionale. Dalla Bachelet a Moscovici, per citare solo gli ultimi due, ma la cronaca è quotidiana, forse oraria.

di Lamberto Colla Parma 16 settembre 2018 -

Quella dell'ispezione dell'ONU avrebbe benissimo potuto scaturire dalla fantasia di Lercio.it  mentre invece è la reale pensata di Michelle Bachelet, l'Alto Commissario per i Diritti dell'Uomo dell'ONU, che ha annunciato l'intenzione di spedire in Italia un team delle Nazioni Unite in relazione all'incremento di "razzismo" e "violenza".

Non mi importa che Michelle Bachelet sia comunista e amica dei dittatori, che ci sia una sfilza di anomalie che avvolgono la figura dell'alto commissario dell'ONU per i diritti civili, come evidenziato dalla ONG Un Watch, che ha il compito di monitorare quello che accade all'interno del Palazzo di Vetro e che ha espresso numerosi dubbi sulla poca trasparenza e sulla velocità che hanno accompagnato l'elezione della Bachelet.

Mi interessa capire come le sia venuto in mente di fare una uscita così ridicola e offensiva per tutto il popolo italiano, quello che ha pagato il salvataggio di quasi un milione di persone che tentavano l'attraversamento del mediterraneo, quegli italiani che si sono sobbarcati i costi economici e, ahimè anche sociali, dei profughi economici o in fuga da guerre.

Mi interessa capire se qualcuno dei "rosiconi" di sinistra sia stato il suggeritore di una tale assurda presa di posizione di un organismo che, a mio parere, avrebbe molti altri territori da verificare con molta maggiore urgenza.

Non rammento che la Bachelet fosse intervenuta quando, sotto il comando della coppia nera Barack e Michelle Obama, gli USA erano quotidianamente sulle prime pagine di tutti i giornali per la morte di uomini e donne di colore da parte della polizia.

Zitti, tutti zitti, nemmeno uno che avesse messo in dubbio il Nobel per la Pace di cui venne onorato il primo inquilino afroamericano della casa Bianca, come invece al contrario, già in tanti stanno chiedendo per la povera Aung San Suu Kyi, messa all'angolo dalla potente lobby dei militari Myanmar (ex Birmania).

No su Obama non si può. Bello, di colore e di sinistra, unica pecca, forse, l'eterosessualità.

Però una prima gallina che ha cantato dopo aver fatto l'uovo c'è stata. "È una decisione credibile", ha dichiarato l'ex ministro per l'Integrazione e ora europarlamentare Pd Cécile Kyenge, "Visto quanto successo negli ultimi tempi, soprattutto da quando si è insediato questo governo, penso che ci siano tutti i motivi per allarmarsi. È chiaro che la percezione che hanno in Italia le persone che i migranti siano tanti e siano il pericolo è aumentata rispetto al passato".

Inquieta invece il silenzio della Laura Boldrini, stranamente distratta e non pronta a cogliere l'occasione offerta dall'assist della Bachelet. Che sia ancora in preda a convulsioni per il troppo ridere per l'accusa al governo populista e razzista che "non si aspettava"? Qui gatta ci cova!

In attesa dell'"Isola dei Famosi" o del "Grande Fratello Vip, le più efficaci armi di "distrazione di massa" che ci narcotizzeranno per un bel po', sollazziamoci con lo stupidario quotidiano, questa volta recitato dal Commissario UE e ex ministro delle finanze francese ai tempi di Hollande, Pierre Moscovici, che ha avuto la delicatezza di sostenere che l'Italia è un problema per l'Europa e che ci sono tanti piccoli Mussolini.

Un altro che non conta niente in casa sua (il suo partito è praticamente sparito, sotto al 7%) e invece ha il coraggio di vomitare merda sull'Italia. Il cervello, questo sconosciuto, dove glielo avranno nascosto da piccino?

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Bachelet 

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Kyenge

 

 

 

 

 

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Pubblicato in Politica Emilia
Venerdì, 14 Settembre 2018 14:28

Come richiedere la Carta di Credito Aziendale Online

L'Osservatorio Mobile Payment&Commerce del Politecnico di Milano, a conferma di molti studi di settore compiuti da varie società, ha mostrato che nel 2016 i pagamenti eseguiti con carta di credito, per via digitale, sono cresciuti circa del 9%, raggiungendo la soglia del 24% dei consumi.

Questo valore indica come sia in netta crescita la scelta rivolta a favore di strumenti moderni e più sicuri per eseguire pagamenti, soluzione che interessa sempre di più anche le aziende.

In questo caso parliamo di carte di credito aziendali, divenute importanti per la gestione amministrativa dell'impresa. Esse consentono di monitorare le spese veloci, i fornitori e le utenze, inoltre permettendo l'esame meramente online del flusso di denaro in uscita durante un determinato periodo. Questo concede un fondamentale controllo funzionale ed in tempo reale delle spese, voce fondamentale per la gestione dell'azienda.

La crescita dell'uso delle carte di credito aziendali ha spinto molte grandi banche ad interessarsi, per di più sono nate società che hanno deciso di specializzarsi esclusivamente in questo particolare settore. Tutto ciò ha portato ad uno sviluppo tecnologico e finanziario per incoraggiare l'uso di questo mezzo di pagamento.

Importante è ovviamente scegliere la soluzione più conveniente all'esigenze d'impresa, optando per quella offerta finanziaria che presenti reali benefici in base alla propria attività.

 

Ulteriori vantaggi della richiesta della carta di credito on line

È decisamente obsoleto recarsi presso un istituto di credito, perdere tanto tempo nel compilare documentazione che un operatore bancario poi inserirà lui stesso on line, magari nello stesso portale a cui potete accedere comodamente da casa vostra o dal vostro ufficio.
Un altro elemento molto importante nell'acquisto della carta di credito on line è sicuramente la possibilità di effettuare una comparazione delle carte di credito che oggi sono tantissime, alcune più vantaggiose di altre, alcune sono multiapplicative rispetto ad altre, offrono dei servizi rispetto ad altre: faccio un esempio, non tutte le carte di credito sono aderenti al circuito fast pay.

Ciò significa che se voglio impiegare la mia carta di credito per pagare al casello dell'autostrada e la carta di credito non è abilitata al circuito non mi farà passare. Insomma, l'acquisto on line mi permette di effettuare delle comparazioni sui costi, funzionalità in modo da consentire di effettuare la scelta più oculata, adatta alle mie necessità personali e il mio portafoglio. Acquistare la stessa card presso un istituto di credito mi offre sicuramente delle soluzioni più limitate.

In genere, un istituto di credito o una banca non ha più di due o tre soluzioni di pagamento per carte di credito e le tecnologie impiegate possono non essere conformi alle mie esigenze. On line posso tranquillamente effettuare una scelta più libera, consapevole e assolutamente meno vincolante.

Pubblicato in Economia Emilia

Editoriale: - Opposizione responsabile o ostruzionismo? Tutti contro - In lieve ripresa il Grana Padano e il "Parmigiano" - Crisi Ferrarini, qualcosa si muove. Forse. - La Pace Fiscale - Bonifica Emilia Centrale: tutto sulle elezioni consortili - Chiacchierata a tutto campo con Bobo Craxi. - Cereali e dintorni. Prove di stabilità con l'incognita del cambio -
SOMMARIO Anno 17 - n° 36 9 settembre 2018
1.1 editoriale
Opposizione responsabile o ostruzionismo? Tutti contro.
2.1 lattiero caseario In lieve ripresa il Grana Padano e il "Parmigiano"
3.1 economia e crisi Crisi Ferrarini, qualcosa si muove. Forse.
4.1 fisco e finanza La Pace Fiscale
4.2 bonifica centrale Bonifica Emilia Centrale: tutto sulle elezioni consortili
5.1 politica. Il Personaggio Chiacchierata a tutto campo con Bobo Craxi.
6.1 eventi parma city of gastronomy La cena dei 1000. Il foto-racconto
7.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Prove di stabilità con l'incognita del cambio.
8.1 biologico L'Emilia-Romagna sempre più bio
9.1promozioni "vino" e partners
10.1 promozioni "birra" e partners

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Sono trascorsi 100 giorni ma per l'opposizione è come se il Governo fosse in carica da almeno un biennio. Ogni pensiero è accolto con contrastato e violenza. Dall'Europa sono gli autorevoli Macron e Oettinger a scagliarsi contro l'Italia e le sue istituzioni.

di Lamberto Colla Parma 09 settembre 2018 -

E' un sogno che non riusciremo mai a vedere realizzato quello di un Governo sostenuto dalla maggioranza parlamentare almeno per le questioni più urgenti e le emergenze.

Quindi mettiamoci pure il cuore in pace che anche questo Governo verrà alienato per spossatezza.

A sentire le opposizioni questo esecutivo non avrebbe fatto nulla e contestualmente messo in crisi l'Italia, sia in termini di occupazione sia in termini economici, assegnandogli la responsabilità dell'innalzamento dello spread. La proverbiale ironia di Renzi ha colpito il premier Conte nel commentare la sua assenza al primo consiglio dei ministri "perché doveva preparare l'esame di inglese per lunedi" (parla proprio lui che con l'inglese ha fatto ridere l'Europa).

E, guarda caso, a sostegno degli attacchi dei rappresentanti delle sinistre, tornano farsi sentire, dopo una assenza dal palcoscenico mediatico dai tempi di Berlusconi, le agenzie di rating che cominciano a soffiare sul fuoco in tono minaccioso.

Dall'Europa invece, la portinaia del Condominio Europa, dopo la scoppola elettorale tace. Forse perché troppo impegnata a acquistare, a prezzi stracciati, porti e isole greche, ma il suo pensiero è lasciato al delicato Oettinger, per di più Commissario europeo per il bilancio e le risorse umane e, ovviamente, esponente del CDU della Merkel, dal quale escono frequentemente parole al vetriolo. Da "Il mercato insegnerà agli italiani a votare" al recentissimo "Il governo italiano vuole distruggere l'Europa", dichiarazione che arriva proprio mentre il governo gialloverde inizia a imbastire il discorso sulla prossima manovra economica.

Per fortuna queste perle di saggezza non sono a esclusivo indirizzo del nostro Governo; memorabile il filotto di gaffe, che in un colpo solo infilzarono il Governo britannico e Trump, quando si lasciò sfuggire commenti sulla premier Theresa May e il suo ministro degli Esteri, Boris Johnson etichettando "debole" la prima e "uno che ha la stessa pettinatura di Trump" il secondo. Per non parlare della tremenda caduta di stile di due anni fa quando definì una delegazione cinese in visita a Bruxelles come "quelli con gli occhi a mandorla e con i capelli pettinati con il lucido da scarpe".

Il Signor Gunther H. Oettinger è senz'altro un ottimo diplomatico e un perfetto rappresentante di questa Europa che dovrebbe essere forzatamente apprezzata da tutti, seppure così lontana e diversa da quella che ci venne prospettata dai padri fondatori e "falsamente" confermata dai fondatori dell'Euro Zona.

L'altra voce autorevole, sempre pronta a spargere veleno, è l'enfant prodige di Francia.
L'ultimo suo successo è del 15 luglio scorso quando la nazionale dei galletti sollevò al cielo la Coppa mondiale di calcio.
Per il resto, oltre a mantenere acceso il fuoco libico, per finire il compito avviato da Sarkozy di sostituite Total all'ENI, è riuscito nell'impossibile risultato di risultare ancora meno gradito del suo predecessore Hollande precipitando nei consensi al 31%.

E noi dovremmo dare ascolto alle ostilità del PD di Martina e Renzi, ormai prossimo all'esaurimento, a un alto rappresentante delle istituzioni europee incapace di pensare prima di aprire il forno, o al lider minimo francese sempre più autorefenziale e isolato?

Tutti soggetti al minimo di gradimento che sentenziano e insultano sostenuti, paradossalmente, da tutta la stampa perfettamente coesa.
La maggioranza assoluta degli italiani, stando ai sondaggi, sta con Conte (55%,) Di Maio e Salvini (circa 60% le due forze politiche), mentre stampa, pseudo intellettuali e opinion leader nazionali e europei tutti infelicemente concordi in una strenua opposizione ostruzionistica.

Certo non va meglio a Trump, che dalla sua avrebbe addirittura un'economia che sta volando, al quale opinionisti e stampa sono totalmente e ostinatamente contro. L'ultima viene dal New York Times che, prima volta nella sua storia, pubblica una lettera anonima redatta da una fantomatica talpa alla casa Bianca che dichiara di fare "resistenza" interna al Presidente.
Anche Trump, nonostante i tanti indignati, vola nei consensi. Il 90% degli elettori di centrodestra è con il presidente, lo stesso sostegno che ebbe Bush dopo l'11 settembre.

In conclusione è innegabile che è sempre più marcata la distanza tra poteri e popolo. Un differenziale talmente alto che potrebbe risultare molto instabile e determinare conseguenze spiacevoli.

O forse no. Il "grande fratello Vip, narcotizzerà. E' una delle più efficaci armi di "distrazione di massa"

 

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(Video Junker al Vertice NATO 12 luglio 2018 - sembra aubriaco ? https://youtu.be/oecvYFq_wi0 Daily Mail Pubblicato il 12 lug 2018 - The European Commission President was attending a dinner at the NATO summit in Brussels attended by US President Donald Trump and a number of other world leaders. Juncker was stumbling and swaying to the extent that the presidents of Finland and Ukraine, among others, had to help keep the 63-year-old upright. Dutch Prime Minister Mark Rutte also stepped in to guide Juncker.)

Pubblicato in Politica Emilia
Domenica, 09 Settembre 2018 09:20

Il Beneficio per l'assunzione di over cinquantenni.

di Mario Vacca Parma 9 settembre 2018 - A favore del datore di lavoro del settore privato che assume lavoratori di età non inferiore a 50 anni, disoccupati da oltre 12 mesi, considerati soggetti molto svantaggiati (cfr. DM 17 ottobre 2017) interviene l'art. 4, commi da 8 a 11 della L. 92/2012 che ha previsto, a decorrere dal 1° gennaio 2013, una riduzione del 50% della contribuzione dovuta.

Il requisito basilare, oltre all'età non inferiore ai 50 anni, è la sussistenza dello stato di disoccupazione di almeno 12 mesi, dichiarata al Centro per l'impiego competente per domicilio, con contestuale sottoscrizione della dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (c.d. "DID") che può essere effettuata on line utilizzando il portale www.anpal.gov.it .
Verificati i requisiti, l'assunzione può avvenire sia a tempo determinato che indeterminato, a tempo pieno o part time; l'agevolazione è consentita anche in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un precedente rapporto agevolato.

L'incentivo contributivo cui ha diritto il datore di lavoro consiste in uno sconto del 50%sui contributi a suo carico (INPS e INAIL) per un periodo pari a 18 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato, 12 mesi in caso di assunzione a tempo determinato (comprese le proroghe) e complessivi 18 mesi in caso di trasformazione di un contratto da tempo determinato a indeterminato che intervenga entro i primi 12 mesi.

Agevolazione per 18 mesi in caso di assunzione a tempo indeterminato
L'assunzione deve essere effettuata nel rispetto dei principi generali sanciti dall'art. 31 del DLgs. 150/2015 ed in presenza della regolarità contributiva di cui all'art. 1, commi 1175 e 1176 della L. 296/2006.

È utile inoltre ricordare, in tema di assunzioni agevolate, che l'inoltro tardivo delle comunicazioni telematiche obbligatorie inerenti l'instaurazione e la modifica di un rapporto di lavoro o di somministrazione conseguono la perdita di quella parte dell'incentivo relativa al periodo compreso tra la decorrenza del rapporto agevolato e la data della tardiva comunicazione.
Il beneficio in questione non è soggetto alla regola del de minimis, ma subordinato alla verifica dell'incremento occupazionale ed è dunque fruibile solo se l'assunzione, la proroga e la trasformazione realizzano un incremento netto del numero dei dipendenti rispetto alla media dei 12 mesi precedenti.

L'incentivo è mantenuto anche nel caso in cui l'incremento non avvenga per dimissioni volontarie del lavoratore, invalidità sopravvenuta o decesso del lavoratore, pensionamento per raggiunti limiti di età, riduzione volontaria dell'orario di lavoro, ovvero licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo.

Per quanto concerne l'INAIL, il diritto alla riduzione del 50% dei premi è segnalato indicando l'importo delle retribuzioni parzialmente esenti con il codice H,I,J,K,L,M a seconda del tipo di scadenza contrattuale (L,M; nota INAIL n. 1147/2014).

(FOTO: Presidenza della Repubblica – ll Presidente Giorgio Napolitano con Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e politiche sociali nel corso del Giuramento del Governo Monti.– 16 novembre 2011)

Pubblicato in Lavoro Emilia
Mercoledì, 05 Settembre 2018 09:43

Chiacchierata a tutto campo con Bobo Craxi.

Dalla solidarietà e sostegno agli operai della Ferrarini a uno sguardo critico al sistema Italia. Bobo Craxi: "Sono fuori dalle istituzioni, ma la politica si può anche esprimere fuori da esse. Se esiste un progetto convincente certamente non mi sottrarrò dall'impegno diretto".

Di Lamberto Colla Parma 5 settembre 2018 -

Bobo Craxi ha la responsabilità di portare un cognome importante, per certi versi pesante, ma indissolubilmente legato al Socialismo e al Garofano, ma anche il dovere, per uno che la "Politica" con la "P" intende onorare, di proporre una linea autonoma e adeguata ai tempi che mutano, dell'ideale di fede politica, socialista in questo caso.

Cogliendo l'occasione di un video messaggio, indirizzato al socialista Nicola Comparato, nel quale esprimeva la sua solidarietà agli operai della Ferrarini e alla "lotta alla Cassa di espansione del Baganza" intrapresa dell'esponente socialista locale, abbiamo rivolto alcune domande a Bobo Craxi il quale, col noto garbo che lo contraddistingue, ha risposto e perciò lo ringraziamo, così come ringraziamo Nicola per avere fatto da tramite con la nostra redazione.

Di seguito l'intervista a Bobo Craxi.

1. "Voglio esprimere e reiterare la mia solidarietà agli operai della Ferrarini". In un recente video messaggio Lei è intervenuto per portare il suo sostegno agli operai della Ferrarini dimostrando di avere particolare attenzione verso le vicende locali. Come interpreta quindi la situazione economica, politica e sociale attuale?

Conosco da tempo il dinamismo e la forza del tessuto industriale parmense che è un vero e proprio orgoglio nazionale. La crisi della Ferrarini tuttavia rappresenta un caso paradigmatico della sofferenza dell'industria italiana con le conseguenze tragiche per l'occupazione. Esprimere un'attenzione per me significa non perdere sensibilità verso quelli che considero veri e propri drammi umani del nostro tempo. Non posso che augurarmi che vi possa essere una soluzione utile per i lavoratori e per l'azienda.

2. La seconda e la terza repubblica, sempre che ci siano state, sono di fatto abortite. Quale potrebbe essere l'evoluzione della quarta fase della nostra storia politica?

Tecnicamente siamo in costanza della Prima Repubblica, a Costituzione Invariata non è nata alcuna Seconda Repubblica. Per propaganda e Convenzione dovremmo essere in presenza di una Terza, ora lei mi dice Quarta Repubblica. La verità è che c'è stato un approccio molto partigiano Alle Riforme Istituzionali e per ben due volte si è abortita una Revisione Costituzionale.
Non mi auguro affatto che siano queste due forze dominanti a mettere mano alla Revisione Costituzionale ci troveremmo di fronte a disegni pericolosi come quelli di Casaleggio o comunque bislacchi come queste due forze appaiono ai miei occhi.

3. A fine novembre scorso si era avvicinato a "Articolo 1 MDP" e a metà estate invece, in tandem con il Governatore della Toscana Enrico Rossi, ha lanciato l'idea di "Una nuova formazione politica nel nome del socialismo italiano e internazionale".
- Quali sono gli obiettivi e dove si collocherebbe all'interno dell'arco costituzionale

Io non ho mai abbandonato il partito socialista; ho avuto delle franche discussioni con una guida del Partito che ho ritenuto inutilmente personalistica, visti i risultati, ed ora penso da nuovamente riaggiornare.
Nella Sinistra vi è un certo affollamento di sigle e movimenti, posto innanzitutto che siamo in presenza di una crisi di prospettiva del Partito Democratico, rilanciare la Questione Socialista penso sia una delle necessità per la sinistra italiana ma anche per lo stesso equilibrio della democrazia italiana. Quindi la discussione è aperta e gli interlocutori possono essere molteplici in un perimetro che può benissimo andare da Art.1 fino alla Bonino. Ma il rilancio programmatico ed organizzativo riguarda anche e soprattutto l'area socialista che credo possa avere più orecchie attente che nel recente passato. Io penso che la fase che stiamo vivendo che unisce diverse crisi nello stesso momento necessiti di un periodo più lungo perché si possa preparare una alternativa al governo giallo-verde nazional-populista di carattere politico e programmatico. Allo stato ragionerei sul breve e concentrerei le nostre spinte in direzione del ravvicinato appuntamento elettorale europeo che sarà un vero e proprio spartiacque per tutta l'Unione.
I nemici dell'Europa hanno puntato le loro Fiches sullo sfascio della stessa. Penso che noi dovremmo esser capaci di difendere questa conquista riuscendo a riqualificarne obiettivi e vocazione.

4. Dobbiamo supporre che ci sarà una nuova discesa in campo da protagonista attivo della politica nazionale e / o Europea? Nel qual caso, cosa vorrebbe dire ai suoi potenziali elettori per convincerli a seguirla?

Io non ho in programma di "scendere" in un campo che per la verità non ho mai abbandonato continuando a scrivere ed a dire il mio pensiero quando richiesto.
Sono fuori dalle istituzioni, ma la politica si può anche esprimere fuori da esse.
Se esiste un progetto convincente certamente non mi sottrarrò dall'impegno diretto. In quel caso penso che i cittadini sono in grado di distinguere fra un professionista ed uomini politici improvvisati.
Posto che ci dovrebbe esser spazio per tutti senza distinzioni. La dannazione verso la "Vecchia Politica" ha finito per essere un danno e non un vantaggio per la democrazia e per il Paese.

5. A proposito di Europa, oggi i rapporti con l'UE sembrano tesi. Come vede la UE, così divisa tra europeisti e sovranisti, e come la immagina nel prossimo futuro , ma soprattutto come immagina il ruolo dell'Italia nello scenario euro-mediterraneo?

L'Europa penso di vederla come molti: una grande incompiuta, burocratizzata e spinta da interessi parziali che hanno danneggiato milioni di cittadini. Però al tempo stesso vedo la prospettiva di una Nuova Europa allargata al Mediterraneo la sola che possa rispondere alle insidie dell'oggi; paesi confinanti che si fanno concorrenza sleale e faccia feroce presto o tardi riprodurrebbero i conflitti che la Storia ha già conosciuto. Quindi lo sforzo é quello di cambiare quello che non va e fare quello che ancora non c'è. Questo impiegherà del tempo e l'impegno di generazioni ma sono convinto che alla fine di questa costruzione i vantaggi non potranno che essere notevoli. L'Italia è d'altronde un grande Paese in Europa ed è giusto che ponga le sue condizioni per restarci con dei vantaggi concreti. Nel mondo globale paesi di piccolo taglio diventano irrilevanti ed esposti al rischio vero di perdita definitiva di Sovranità.
Quindi in questo guado non dobbiamo perdere la speranza di correggere gli squilibri e le iniquità che non sono mancate su molti terreni a partire da quello Sociale.

 

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(Nel Video Messaggio. Bobo Craxi esprime solidarietà agli operai della Ferrarini e saluta il socialista Nicola Comparato, dipendente dell' azienda che si batte contro la cassa d'espansione sul torrente Baganza)

https://youtu.be/Fi5Mqt_kAxY 

Pubblicato in Politica Emilia
Martedì, 04 Settembre 2018 09:55

Crisi Ferrarini. Forse qualcosa si muove.

Crisi Ferrarini, diverse imprese di Parma e Cremona avrebbero manifestato interesse per alcuni asset del gruppo e i Commissari vorrebbero accelerare i tempi. Il tempo stringe e la pazienza, dei dipendenti, langue.

di LGC Parma 4 settembre 2018 - Da indiscrezioni riportate da Reggio Report, lo scorso 1° settembre, i Commissari Giudiziali Bruno Bartoli e Franco Cadoppi, rispettivamente del gruppo alimentare Ferrarini e di Vismara, avrebbero intenzione di accelerare "i tempi per il piano industriale e lo scorporo di rami d'azienda destinati ad essere venduti per alleggerire la situazione debitoria del gruppo alimentare Ferrarini di Reggio-Rivaltella, leader nazionale del prosciutto cotto (debito olte gli 280 milioni di euro) e soddisfare gradualmente i creditori."

"Tenete duro" era stato infatti invocato dal Commissario Giudiziale Bartoli, presente il 20 agosto scorso a Langhirano in occasione del "Tavolo della Politica locale" convocato proprio per discutere della Cisi Ferrarini, e oggi sembra che qualcosa in effetti si muova.

"Sarebbe imminente l'arrivo di una importante società di consulenza tedesca, - prosegue Reggio Report - con filiale a Milano, per la stesura dei business plan da presentare al giudice delegato Stanziani Maserati entro 120 giorni (dal 27 luglio scorso, più il periodo feriale del tribunale)."

150 giorni complessivi quindi sono quelli a disposizione per predisporre le proposte di piano che sostanzialmente dovrebbero mantenere in capo al gruppo Ferrarini la sola attività storica del prosciutto mentre "Negroni Spa", secondo la GDO News, avrebbe messo gli occhi su "Vismara", mentre "Per la produzione di prosciutto crudo, di cui si sta occupando direttamente Lucio Ferrarini, sarebbero in corsa tre possibili acquirenti: Ugo Annoni Spa, industria alimentare di Collecchio, la Cav. Umberto Boschi di Felino e Casale Spa."

C'è da augurarsi che ben presto si possa vedere la luce in fondo al tunnel. La situazione di crisi sta esasperando i dipendenti i quali, nella riunione del 20 agosto scorso, avevano già dimostrato, oltre alla plausibile apprensione, la rabbia per i comportamenti dell'azienda ma che nonostante tutto stanno, come invitati dal commissario, "tenendo duro" ben oltre il lecito.

Pare infatti che alcuni dipendenti si portino da casa i guanti di lattice, la carta igienica e addirittura la corda per legare i salumi.

Ora tocca alla proprietà e ai Commissari "premiare" i loro tenaci e fedeli dipendenti.

 

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(nelle foto alcune immagini della riunione del 20 agosto 2018 a Langhirano - una dipendente parla con il Commissario Giudiziale e uno scorcio sul pubblico. In copertina il Tavolo della politica locale)

(Nel Video il Commento del Sindaco di Lesignano, Giorgio Cavatorta, a seguito dell'incontro a Langhirano del Tavolo della Politica Locale in merito alla Crisi Ferrarini)
https://youtu.be/8Dyy5NLXjPE 

Immagini e video di Nicola Comparato

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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