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Un corso rivolto a tutti coloro che vogliono fare cinema, dalla stesura del soggetto alla realizzazione pratica delle riprese, accompagnati da professionisti del settore: le iscrizioni si chiudono venerdì 7 marzo -

Nonantola, 4 marzo 2014 -

Un corso rivolto a tutti coloro che vogliono fare cinema, dalla stesura del soggetto alla realizzazione pratica delle riprese, accompagnati da professionisti del settore. C'è tempo fino a venerdì 7 marzo per iscriversi (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure al numero 059 548361 al mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 15 alle 19).

Un'iniziativa con la quale la neonata Associazione Nonantola Film Festival, affiliata all'ARCI, intende presentarsi come nuovo soggetto organizzatore dell'omonima manifestazione, la cui ottava edizione si terrà dal 23 aprile all'11 maggio prossimi sia a Nonantola che a Ravarino.

"Dopo l'ultimo festival – sottolinea il direttore artistico Enrico Piccinini, anche tra i soci fondatori dell'associazione - ci siamo guardati in faccia e ci siamo chiesti come fare in modo che il Nonantola Film Festival non fosse solo la nostra manifestazione, ma diventasse un patrimonio della comunità. Creare l'associazione è stato un passo necessario, una specie di investimento culturale per il futuro: le persone passano, cambiano, si danno obiettivi diversi ed hanno esigenze diverse nel tempo, i gruppi organizzati invece possono attrarre sempre persone nuove e con loro idee al passo con i tempi".

"L'associazione – continua Piccinini - si propone come un soggetto aperto, pronto a dialogare e a collaborare con tutti i soggetti che fanno cultura a Nonantola (ma non solo, tanto che il festival da noi promosso ha la sua appendice stabile a Ravarino) - Fondazioni, altre associazioni, Amministrazione Comunale. La prima iniziativa che proponiamo è questo corso di cinema al quale abbiamo cominciato a lavorare nel 2012, prima del terremoto. E' una iniziativa cui teniamo molto, perché per noi il modo migliore di capire dall'esterno un film è provare a fare un film. Anche se non si è registi o sceneggiatori di professione".

Il corso, organizzato dall'Associazione Nonantola Film Festival, da Officine Culturali del Comune di Nonantola e dall'Associazione Culturale Freim00 di Bologna, rientra nei 'Nonantola Film Labs' ovvero una serie di iniziative che accompagneranno per tutto l'anno l'attività della nuova associazione.

Il corso: informazioni generali
Il corso si articola in due weekend, il 15 e 16 marzo e il 5 e 6 aprile. Le lezioni si terranno dalle ore 9.30 alle ore 13.30 e dalle ore 15.00 alle ore 19.00. Il numero minimo di partecipanti è 10, il numero massimo 15 (in caso di maggiore richiesta si valuterà la creazione di una lista d'attesa e l'istituzione di un secondo turno). Il costo è di 80 euro a persona. E' richiesto il possesso di una tessera ARCI, chi non ne fosse provvisto potrà acquistare quella del Nonantola Film Festival a 10 euro
Per iscrizioni e informazioni mandare una mail all'indirizzo Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. oppure contattare il numero 059 548361 al mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 15 alle 19.

Il corso: modalità d'uso
Programma prima giornata: come scrivere una storia partendo da un'idea; esercitazione scritta; confronto aperto sui lavori; valutazione delle proposte.
Programma seconda giornata: studio di casi con visione di alcuni lavori del docente di regia; lezione tecnica su utilizzo della camera, principi base di illuminotecnica e studio delle tipologie di inquadratura: ovvero come descrivere uno spazio e raccontare una storia attraverso la macchina da presa.

A conclusione della prima domenica sarà affidato ai partecipanti un "compito filmico" da svolgere nell'arco di due settimane. L'idea è quella di creare piccoli gruppi e promuovere un lavoro di tipo collaborativo.
Programma terza giornata: lezione teorica di montaggio ed esercitazione pratica nel pomeriggio. Verranno montati i cortometraggi che i partecipanti avranno girato per il loro "compito filmico".
Programma quarta giornata: affiancamento degli studenti nel montaggio e finalizzazione da parte di alcune figure professionali specializzate che li consiglieranno sulla conclusione del proprio progetto.

(Fonte: Ufficio Stampa Nevent)

 

Sabato alle 10.30 e alle 16 apertura straordinaria dei depositi e visita guidata gratuita per scoprire le trasformazioni nella rappresentazione della donna nei dipinti tra '800 e '900 -

Modena, 4 marzo 2014 -

Come è cambiata la rappresentazione della donna nella pittura modenese negli ultimi due secoli dello scorso millennio? L'occasione di scoprirlo è data da due visite guidate gratuite a tema organizzate dai Musei Civici di Modena per sabato 8 marzo, Festa della donna, una al mattino alle 10.30 e l'altra nel pomeriggio alle 16 (obbligatoria la prenotazione al tel. 059 1033125).
L'iniziativa intitolata "La figura femminile nella pittura modenese fra '800 e '900", nell'ambito della rassegna "Metti la primavera in Museo. Inediti percorsi fra arte e archeologia ai Musei civici di Modena" consentirà ai partecipanti di ammirare i tesori nascosti della ricca collezione del Museo Civico d'arte, conservati nei depositi situati nell'attiguo ex ospedale Estense e raggiungibili dalle sale espositive del terzo piano di Palazzo dei Musei.
Le visite guidate, il ritrovo è alla reception dei Musei civici, saranno condotte da Eva Ori e Tomas Fiorini, che sono tra gli autori del catalogo della pittura modenese tra '800 e '900 recentemente pubblicato.
Il percorso sarà volto a indagare – attraverso le interpretazioni di importanti artisti – le trasformazioni nella raffigurazione pittorica della donna; la selezione di dipinti presi in esame consentirà anche di illustrare le stagioni e le personalità della pittura locale nei due secoli.

Il deposito del Museo civico d'arte ospita le opere che non sono esposte in permanenza nelle sale museali e che fanno parte delle raccolte di dipinti antichi e moderni, di costumi antichi, di stampe, disegni e fotografie.
I Musei civici sono a Palazzo dei Musei in largo Sant'Agostino, tel. 059 2033101.

Per informazioni www.comune.modena.it/museoarcheologico www.comune.modena.it/museoarte. Pagine facebook museoartemodena e museoarcheologicomodena.

(Fonte: Comune di Modena)

 

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Sabato 8 marzo 2014 nella Sala Clivio del Centro Civico di via Gruppini alle ore 15.30 la presentazione del libro " Femminile Plurale. Tracce di donne sorbolesi del '900" -

Parma, 4 marzo 2014 -

Sabato 8 marzo 2014 l'Amministrazione Comunale, grazie al contributo di Conad Superstore di Parma, presenta il libro "Femminile Plurale. Tracce di donne sorbolesi del '900".

Saranno presenti:
Angela Zanichelli, Sindaco di Sorbolo
Marcella Saccani, Assessore Provincia Parma Pari Opportunità
Rita Buzzi, Assessore comunale alle Pari Opportunità
le curatrici del libro

il pomeriggio sarà allietato da:
Fabrizia Sigolotto, mezzosoprano
Simone Campanini, Maestro di pianoforte

Il libro sarà consegnato in omaggio al pubblico presente

(Fonte: Ufficio stampa Comune di Sorbolo)

 

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"Mi sento di affermare che in questo trionfo c'è anche un po' di Piacenza" – commenta il primo cittadino -

Piacenza, 3 marzo 2014 -

A Los Angeles l'Oscar quale miglior film straniero ha premiato Paolo Sorrentino. Erano passati quindici anni da quando l'Italia non vinceva un Oscar, dopo la "La Vita è bella" di Roberto Benigni. Le congratulazioni del sindaco di Piacenza all' attrice piacentina Isabella Ferrari -

Il comunicato -

Il sindaco Paolo Dosi ha voluto esprimere le proprie felicitazioni all'attrice piacentina Isabella Ferrari per la conquista dell'Oscar quale miglior film straniero da parte de "La grande bellezza" di Paolo Sorrentino, di cui la Ferrari è protagonista: "Mi sento di affermare che in questo trionfo c'è anche un po' di Piacenza – commenta il primo cittadino -, la presenza nel film di un'attrice come Isabella Ferrari, che non ha mai dimenticato le proprie radici e che ogni tanto torna nella nostra città, è un'enorme soddisfazione. Ma è anche l'attestato di riconoscimento ad una delle maggiori protagoniste del cinema italiano che, con questo successo, ha visto confermare le proprie doti artistiche e attoriali. Viva quindi la grande bellezza del cinema italiano che, anche in questa occasione, ha saputo esprimere talento e sensibilità artistica".

(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)

 

Lettera aperta al Governo affinché si rifletta sui provvedimenti. Mezzetti: "Si scrive riduzione dei costi della politica ma si legge tagli alla cultura che nella sola Emilia-Romagna sono pari a oltre 4,5 milioni di euro, il 30% dell'intero budget dedicato alla cultura in regione" -

Bologna, 3 marzo 2014 -

«La trasformazione delle Province in organi di secondo livello è una spedita marcia verso l'azzeramento degli investimenti in diversi settori e, in primis, nella cultura, che già soffre di costanti e pesanti tagli. Si scrive riduzione dei costi della politica ma si legge tagli alla cultura che nella sola Emilia-Romagna sono pari a oltre 4,5 milioni di euro, il 30% dell'intero budget dedicato alla cultura in regione».
Il grido d'allarme è dell'assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti che ha inviato una lettera aperta Sottosegretario alla presidenza del consiglio Graziano Delrio, al Ministro della cultura e del turismo Dario Franceschini e ai Parlamentari emiliano-romagnoli. Una sostanziale richiesta di un supplemento di riflessione e di attenzione verso gli effetti dei provvedimento che si stanno realizzando poiché il malessere e la preoccupazione di oggi su questo versante si stanno trasformando in drammatico allarme in migliaia di operatori pubblici e privati del settore. Preoccupazioni e riflessioni che sono già state oggetto di confronto e di ampia condivisione, tra gli assessori regionali competenti, in sede di commissione cultura della Conferenza Stato-Regione.
L'appello è stato sottoscritto anche dagli assessori alla cultura delle Province dell'Emilia-Romagna ovvero Giuseppe De Biasi (Bologna), Bruna Baravelli (Forlì Cesena), Daniela Sirotti Mattioli (Modena), Paolo Valenti (Ravenna), Giuseppe Romanini (Parma), Maurizio Parma (Piacenza), Carlo Bulletti (Rimini) e Marcella Zappaterra (Ferrara).
Nella missiva dell'assessore Mezzetti si legge che «il disegno di legge non prevede la cultura tra le funzioni fondamentali che resteranno alle Province, né stabilisce di trasferire ai Comuni o alle Regioni le risorse fino ad oggi investite in questo settore. Ad oggi non è neppur stabilito a chi competerà l'azione di coordinamento e di programmazione sul territorio finora garantita in maniera egregia dagli organismi provinciali. In particolare siamo fortemente preoccupati per il futuro dei coordinamenti delle reti bibliotecarie, patrimonio sociale oltre che culturale dei nostri territori, museali e culturali che trovavano nelle province fondamentali e decisivi punti di riferimento».
Inoltre si spiega nella lettera aperta che «le Province hanno già dal 2013 cominciato a ridurre drasticamente i propri investimenti nella cultura. I 4 milioni e 559 mila euro investiti nel 2012 dalle Province dell'Emilia-Romagna, al netto dei costi fissi nel 2013 si sono già ridotti a poco più di 2,800 milioni. Se sarà approvato il disegno di legge 'Delrio', gli investimenti saranno praticamente azzerati. Il sistema cultura emiliano romagnolo perderà risorse pari a oltre il 30% dell'intero budget destinato alla cultura dalla Regione Emilia-Romagna che rappresenta, nel panorama nazionale, un sistema virtuoso che vede una ricchezza ed una pluralità di esperienze e di eccellenze nazionali ed internazionali che sopravvivono a bassissimo costo per la spesa pubblica. Oggi però, questa soglia di sopravvivenza si sta pericolosamente abbassando mettendo a rischio il futuro di centinaia di posti di lavoro».
In Emilia-Romagna il valore economico della cultura e della creatività vale più di 32 mila imprese per 78 mila addetti, produce il 5 % del PIL regionale senza contare l'incidenza della redditività prodotta dal turismo culturale. Con La trasformazione delle Province il settore dello spettacolo perderà risorse pari a 760 mila euro, i sistemi bibliotecari perderanno oltre 850 mila euro, i musei quasi 500 mila euro e le istituzioni culturali delle province subiranno tagli per 1,3 milioni di euro e molto probabilmente scompariranno.
Così conclude Mezzetti «biblioteche, musei, teatri, imprese culturali chiuderanno, verranno persi posti di lavoro, altri giovani laureati avranno come unica possibilità l'emigrazione, gli studenti avranno ancor meno motivazioni per iscriversi all'Università, e siamo già il paese in Europa con il minor numero di laureati in rapporto alla popolazione. È questa la via d'uscita dalla crisi che vogliamo intraprendere? Il nuovo governo e i parlamentari che si accingono ad affrontare il riordino delle province sono consapevoli degli effetti che si stanno producendo? Tra i risultati attesi della riforma, questo è stato valutato?».
Allegato: risorse per provincia destinate a cultura (2012-2013) in Emilia-Romagna

 

(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)

 

Sabato, 01 Marzo 2014 11:11

Il Premio Daolio compie vent’anni

 

E supera la regola dell’italiano obbligatorio. Iscrizioni aperte sino al 7 di aprile.

 

Cavriago 1 marzo 2014

 

Il Premio Daolio compie 20 anni. Era il 1994, Augusto Daolio aveva abbandonato questa terra dall’ottobre di due anni prima e il comune di Cavriago, l’Arci di Reggio e il circolo Calamita iniziarono questa lunga avventura per valorizzare i gruppi musicali emiliano romagnoli senza contratto discografico. Un viaggio lungo vent’anni per stimolare la scrittura dei giovani musicisti, la loro creatività e offrire alla musica un palco di qualità. Compiuti i suoi primi vent’anni il premio Daolio si è fatto un regalo. Ha deciso di abbattere ogni barriera linguistica e da quest’anno potranno partecipare brani non necessariamente scritti in italiano. Allegando la traduzione del brano, ad uso della giuria, autori e band avranno una possibilità espressiva in più. L’apertura è un’altra caratteristica costante del Premio che negli anni è diventato un laboratorio che guarda alle arti visive, alla letteratura e, intende la musica come elemento di raccordo alla musica.

Tra le piccole e grandi novità del Daolio 2014, patrocinato anche quest’anno dalla Regione Emilia-Romagna e dalla Provincia di Reggio Emilia, va anche segnalata una nuova veste grafica. E’ liberamente ispirata all’immaginario Zappiano della fine degli anni ’70. Ancora una volta un inno alla creatività più ispirata, dove la libertà espressiva trova anche una incredibile perizia e capacità di realizzazione.

C’è tempo fino al 7 aprile per inviare la propria domanda di iscrizione alla giuria che selezionerà 15 concorrenti. Qualsiasi genere musicale è ammesso purché la canzone in concorso abbia un testo.

Anche quest'anno è stata confermata la fase laboratoriale con i tutor Arcangelo "Kaba" Cavazzuti, Jukka Reverberi e Fabrizio Tavernelli, un'occasione importante per preparare al meglio il live set finale e per confrontarsi con professionisti della musica. Per tutti coloro che credono nell'auto promozione, c'è il Soundie's contest 014, un mini concorso parallelo che andrà a premiare, tramite il "voto popolare" (sito e SMS), il miglior video clip.

Tre le fasi di svolgimento del Premio: le preselezioni e le serate eliminatorie (da giovedì 17 aprile a sabato 17 maggio) i laboratori con i tutor e infine la tradizionale finale di piazza Zanti, aperta a 3 concorrenti, che si svolgerà sabato 28 giugno. La migliore canzone in concorso vincerà il premio Daolio 2014, mentre il miglior live set della serata sarà premiato con l’assegnazione del premio Speciale Giorgio Rizzo.

 

E’ possibile iscriversi al Premio Daolio i due modi. Direttamente dal sito www.premiodaolio.it , oppure compilare e consegnare a mano - entro le ore 17 del 7 aprile –  i moduli d’iscrizione (scaricabili dal sito del premio Daolio) presso Associazione Arci Comitato Territoriale di Reggio Emilia, viale Ramazzini 72, 42124 Reggio Emilia. E’ obbligatorio allegare un Cd contenete 2 brani originali, composti e interpretati dal solista o dal gruppo, i testi dei brani, una fotografia dell’artista o del gruppo che intende candidarsi al premio, una breve biografia e uno stage plan.

(Fonte arci reggio emilia)

Un viaggio nella storia della tv italiana, dagli anni Cinquanta ad oggi, attraverso gli abiti realizzati dalla maison Gattinoni -

Modena, 1 marzo 2014 -

E' con questo obiettivo che apre al pubblico la mostra "Gattinoni: la televisione è di moda", curata da Stefano Dominella che, in occasione dei Sessant'anni dalla nascita della Televisione Italiana sarà ospitata nella splendida cornice della Chiesa di San Carlo a Modena dal 28 febbraio al 23 marzo 2014. La mostra, allestita nel cuore della città antica, testimonia il connubio e l'interazione tra la maison Gattinoni, una delle più longeve case di moda del panorama internazionale, e il suggestivo mondo del piccolo grande schermo.

Attraverso l'esposizione di quaranta abiti dell'archivio storico della Maison, foto e filmati delle più importanti trasmissioni televisive tratte dalle Teche Rai si raccontano le pagine della storia italiana, sottolineando l'importanza dello stretto legame tra televisione e moda, che negli anni ha creato un nuovo linguaggio di comunicazione, riflettendo le profonde trasformazioni che hanno attraversato l'Italia.
"Presentare la mostra "Gattinoni. La Televisione è di Moda" a Modena è motivo di orgoglio per la maison Gattinoni anche per la ricorrenza dei Sessant'anni dalla nascita della TV. – ha dichiarato Stefano Dominella, curatore della mostra, Presidente della maison Gattinoni Couture e Vicepresidente Sezione Tessile, Abbigliamento e Moda di Unindustria- Gli abiti, le immagini e i filmati di questa esposizione ci danno la misura dell'evoluzione del gusto e delle tendenze che hanno accompagnato la storia del nostro Paese di cui la televisione è stata spesso il primo testimone e anche il più accessibile. Il tubo catodico, in molti casi, ha permesso alla maggioranza degli italiani di poter ammirare la bellezza e il fascino delle creazioni dei più grandi e amati stilisti. Un connubio che si è rafforzato negli anni e che ancora oggi- conclude Dominella- ha la forza di trasmettere immagini suggestive espressione dell'estro dei tanti talenti nati in Italia.
Fernanda Gattinoni, fondatrice dell'omonima maison, fu una delle prime, fra i creatori di moda, a intuire l'importanza del nuovo mezzo di comunicazione, vestendo infatti nel 1954, Fulvia Colombo, la prima annunciatrice televisiva. Nel 1956 vestì poi Edy Campagnoli in Totò lascia o raddoppia e, da allora, il sodalizio tra Gattinoni e la Televisione continua ancora grazie alle creazioni dello stilista Guillermo Mariotto, dal 1993 direttore creativo della casa di moda.
"Gattinoni. la Televisione è di Moda" è come un grande romanzo che narra le variazioni del gusto, del costume e della moda, attraverso le pagine più importanti della televisione italiana dai Festival di Sanremo alle serate d'onore, a Canzonissima, solo per citarne alcune. Accade che fermandosi a guardare un abito, una fotografia, un frammento del video, lo spettatore potrà rivedere una scena della propria vita evocata proprio da quell'attrice, da quella cantante, da quella trasmissione, da quell'abito.

All'interno della mostra, a fianco delle creazioni Gattinoni, verranno esposti 4 abiti realizzati dalle studentesse delle classi VF e VG dell'Istituto Cattaneo – Deledda Indirizzo Moda di Modena. L'eleganza ricercata degli abiti è stata ottenuta dalle armonie dei volumi, dai preziosi dettagli e dall'uso di tessuti d'effetto come l'organza, il pizzo e soprattutto il velluto.
I capi sono stati realizzati utilizzando i materiali offerti da alcune aziende del distretto tessile modenese, che ringraziamo: l'azienda Messori di Fiorano Modenese e l'azienda Maria Grazia Severi di Casinalbo di Formigine.

Orari di apertura al pubblico della Mostra:
da Martedì a Venerdì 16.00-19.00
Sabato e Domenica 10.00-13.00 e 16.00-19.00

Un ringraziamento particolare al Comune di Modena e all'Istituto Scolastico Regionale per il patrocinio, a Progettarte, all'Istituto Cattaneo e Deledda e alla Fondazione San Carlo per la collaborazione. Si ringraziano inoltre per il sostegno: Banca Popolare dell'Emilia Romagna, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Casa Modena, Camera di Commercio, Lapam, Cna e 14esima ora italiana.

Per informazioni:
Modenamoremio via Scudari,12 41121 Modena – tel. 059-212714 Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

(Fonte: ufficio stampa Modenamoremio)

 

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

 

Di Manuela Fiorini

C’è l’abito indossato da Edy Campagnoli, la storica valletta di Mike Bongiorno, in Lascia o Raddoppia, nel 1956, e quello che la cantante Noemi ha sfoggiato durante l’ultimo Festival di Sanremo. In mezzo, ci sono 60 anni di storia della televisione raccontati attraverso 40 abiti della Maison Gattinoni, in mostra, dal 1° al 23 marzo nella suggestiva cornice della Chiesa di San Carlo, nel centro storico di Modena.

“Gattinoni:la televisione è di moda” è un suggestivo “amarcord” che ripercorre le tappe più importanti della storia del piccolo schermo e che diventa anche una riflessione sull’evoluzione della moda, del costume e della società .

Fin dall’inizio delle trasmissioni della Rai, il 3 gennaio 1954, era evidente che le immagini che entravano nelle case degli italiani avrebbero suggerito le nuove tendenze e influenzato i gusti degli spettatori, trasformando le annunciatrici, le soubrette, le vallette e le conduttrici in icone di stile ed eleganza. Fra i creatori di moda, Fernanda Gattinoni è stata una delle prime a intuire l’importanza del nuovo mezzo di comunicazione vestendo, nel 1954, Fulvia Colombo,la prima annunciatrice televisiva. Da allora, la collaborazione tra la maison e la televisione non si è mai fermata. Hanno indossato abiti firmati Gattinoni cantanti come Jula de Palma, Iva Zanicchi, Mina,Orietta Berti, Sabrina Salerno e Mietta, soubrette come le gemelle Alice ed Hellen Kessler, Alba Parietti, Anna Falchi, Ela Weber e Valeria Marini, presentatrici come Milly Carlucci, Gabriella Carlucci, Antonella Clerici, attrici come Sandra Mondaini, Anna Marchesini, Anna Valle.

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La mostra, inaugurata alla presenza di Stefano Dominella, Presidente della Maison Gattinoni Couture e Vicepresidente con delega alla Moda di Unindustria, Guillermo Mariotto, Direttore Creativo della Maison Gattinoni dal 1993, Stefano Prampolini, Assessore alle Politiche Economiche del Comune di Modena, Maria Carafoli, organizzatrice dell’evento e Mauro Rossi, Vice Presidente di Modenamoremio, si apre con una splendida prospettiva che dall’ingresso della Chiesa di San Carlo porta all’altare. Nella navata centrale, una selezione di abiti haute couture dell’Archivio storico Gattinoni, accompagnano il visitatore attraverso un viaggio nella storia della moda e del costume. I capi esposti nelle due navate laterali, invece, sono accompagnati dalle immagini e dai video di Rai Teche e di Cinecittà Luce, che ritraggono le dive del piccolo schermo e i momenti che le hanno viste protagoniste insieme alle creazioni Gattinoni. C’è , tra gli altri, il raffinato abito a sirena indossato da Francesca Dellera, di un rosa cipria studiato apposta per essere intonato alla pelle perfetta dell’attrice; ci sono i vestiti “gemelli” delle Kessler e l’”Omaggio al Tricolore” della collezione Gattinoni couture primavera-estate 2011, interpretato da Francesca Testasecca, Miss Italia 2010. E, ancora, il tailleur “grintoso”, pensato per l’energica Raffaella Carrà in Sogni, nel 2004 e il lungo abito rosso fiamma con lo strascico esibito da Milly Carlucci in “Ballando con le stelle”, nel 2011, accanto al romantico vestito a corolla, anch’esso rosso, indossato dalla simpatica Antonella Clerici nel Treno dei Desideri, nel 2006.

E, se “La Televisione è di moda”, la moda e la televisione “fanno scuola”. Gli abiti Gattinoni, infatti, hanno ispirato le allieve delle classi 5°F e 5°G Istituto Cattaneo – Deledda Indirizzo Moda di Modena che, coordinate dalle insegnanti Angela Alvino, Vincenza Cortese, Raffaella di Iorio e Tiziana Mezzetti, ne hanno studiato le linee, le trame e i ricami per realizzare quattro abiti dal taglio artigianale, due a corolla e due a sirena, anch’essi in mostra. I capi sono stati realizzati con tessuti offerti dall’azienda Messori di Fiorano Modenese e Maria Grazia Severi di Casinalbo di Formigine.

Singolare, ma di sicuro impatto, la location scelta per la mostra: la seicentesca chiesa di San Carlo. Un contrasto solo apparente, quello tra gli stucchi e i dipinti barocchi e lo sfavillante mondo della moda, grazie al sapiente allestimento che ha saputo fondere insieme due concetti di bellezza. Fiore all’occhiello l’altare, sul quale sono esposti sei abiti talari Gattinoni Couture, omaggio al film “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino.

“Gattinoni. La televisione è di moda”

1-23 marzo

Chiesa di San Carlo, via San Carlo 5, Modena

Orario: da martedì a venerdì, 16-19; sabato e domenica 10-13 e 16-19

Per informazioni: Modenamoremio, via Scudari 12, Modena, tel 059/212714, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Maria Carafoli e Guillermo Mariotto gde gde

Sabato 1° marzo, alle ore 17.30, Gian Carlo Montanari presenta il suo ultimo libro al Salotto Aggazzotti di viale Martiri della Libertà 38. Tre racconti, tre storie, tre protagonisti con lo stesso obiettivo: diventare scrittori famosi -

 

Modena, 27 febbraio 2014 -

Tre racconti, tre affreschi di questo nostro mondo attuale devastato e folle. Un mondo e un tempo in cui sembra emergere la parte più oscura del nostro essere, quello che può essere definito "Il Male". E i molteplici volti di questo "Male" possono essere ritratti in modi variegati.

Nel suo ultimo libro, Il Terzo Tempio (Sugarco Edizioni, € 16), che sarà presentato sabato 1° marzo, alle ore 17.30, presso il Salotto Culturale Aggazzotti (www.simonettaaggazzotti.it) di Viale Martiri della Libertà 38, a Modena, Gian Carlo Montanari sceglie tre percorsi, tre racconti, tre protagonisti. Tra le pagine si potranno, così, incontrare il giovane giornalista moralista Stefano Arcangeli, il dubbioso Giordano P. , professore di religione, che vorrebbe fare lo scrittore e, infine, Raimondo Cacace, meridionale trapiantato al Nord, giornalista d'assalto, alternativo, comunista, universitario fuori corso con l'ambizione della poesia e della scrittura. Sono tre uomini, tre protagonisti di altrettante storie che attraversano la Storia e portano i nostri attori ad incontrare la medesima realtà che assume ogni volta uno sguardo differente. Tutti e tre hanno lo stesso obiettivo, diventare scrittori famosi, ma ognuno di loro reagisce in modo diverso.

L'evento è realizzato in collaborazione con l'Associazione di Scrittori Modenesi "I Semi Neri" (www.semineri.it). L'autore dialogherà con Daniela Ori, le letture sono affidate alla voce di Gabriele Sorrentino. Coreografia musicale a cura del Maestro Lucio Diegoli al pianoforte e della cantante Maria Costa

Sarà offerto un aperitivo agli intervenuti.
L'ingresso costa 6,00 euro.
E' gradita la prenotazione (tel. 392/0512219 o 339/6559139)

(Fonte: Associazione di Scrittore I Semi Neri)

 

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On-line il nuovo strumento multimediale per visitare i capolavori di Palazzo Bossi Bocchi -

 

Parma, 27 febbraio 2014 -

Da oggi è possibile visitare le Collezioni d'Arte della Fondazione Cariparma anche da casa: e questo grazie al nuovo strumento multimediale di cui si è dotato il sito della Fondazione.

Si tratta della visita virtuale all'esposizione permanente di Palazzo Bossi Bocchi, tramite la quale è possibile entrare nelle sale che ospitano il patrimonio artistico della Fondazione: il fruitore on-line potrà liberamente muoversi nelle varie sale espositive con un semplice click per conoscere o approfondire i tanti capolavori conservati.

Ogni volta che il cursore del mouse tocca un'opera, appare una didascalia che riporta i dati utili grazie ai quali poter accedere al catalogo on-line, sezione che permette una conoscenza dettagliata delle oltre 800 opere pubblicate tra dipinti, sculture, disegni e fotografie.

Il progetto della visita virtuale rientra negli obiettivi statutari di utilità sociale nel settore dell'arte e dei beni culturali di Fondazione Cariparma, anche rispetto al patrimonio artistico della Fondazione stessa con azioni di tutela, di conservazione e di valorizzazione, in conformità con quanto previsto dall'art. 9 della Costituzione e dal Codice dei beni culturali (Dlg 22/01/04).

Con tale iniziativa di valorizzazione la Fondazione intende infatti migliorare ed ampliare le condizioni di conoscenza e di conservazione del proprio patrimonio culturale, incrementandone la fruizione pubblica così da trasmettere i valori di cui tale patrimonio è portatore.

Il tour virtuale è già disponibile all'indirizzo www.fondazionecrp.it, alla sezione "collezioni d'arte".

(Fonte: ufficio stampa Fondazione Cariparma)

 

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