Reggio Emilia
Venerdì 12 Aprile 2019 -
Il fenomeno progressivo del dissesto idrogeologico che interessa le aree montane e pedecollinari rappresenta una delle principali criticità per la cura puntuale del nostro paese. Le comunità delle terre alte sono spesso penalizzate dagli effetti negativi conseguenti ai cambiamenti climatici su un territorio geomorfologicamente anche piuttosto fragile. La conseguenza diretta, spesso, diventa l’abbandono di queste aree o in ogni caso un incremento notevole delle difficoltà quotidiane negli spostamenti per avere raggiungere i servizi primari. In questo contesto assai complesso intervenire in prevenzione con puntuali opere di risistemazione, consolidamento e difesa dei versanti e reti viarie e d’acqua diventa non solo opportuno perché strategico, ma assolutamente rilevante per creare le pre-condizioni per poter una economia , spesso di tipo agricolo, che non sia solo di prossimità.
Così ogni anno il Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale chiama tutti i sindaci dei territori interessati del comprensorio gestito per comunicare gli interventi che realizzerà entro l’anno in corso. L’individuazione delle zone su cui intervenire, frutto di attento monitoraggio dello staff tecnico dell’ente coordinato dall’ingegner Pietro Torri e di una fattiva collaborazione con le amministrazioni locali rappresenta un esempio modello di azione in tempi utili. Il rapporto tra la cura preventiva del territorio e quella successiva ad una emergenza è di circa 1 a 5 e questo la dice lunga anche sul risparmio sui costi di realizzazione generato dal fare le opere per tempo. Questo tipo di attività è consentita soprattutto dalla possibilità concreta che il Consorzio ha – a differenza di altri enti che necessitano di processi burocratici più lunghi - di poter immediatamente destinare fondi propri e avviare il cantiere.
Ecco l’azione concreta sul territorio montano in numeri:
Complessivamente l’Ufficio Tecnico è al lavoro su ben 78 progetti per un importo complessivo di € 8.350.000 di questi 45 progetti per € 4.333.000 hanno sono già finanziati con fondi consortili (€ 1.561.000) o pubblici, Comunitari e regionali (€ 2.772.000). Per altri 33 progetti, che ammontano complessivamente a € 4.017.000 il Consorzio ha presentato domande di sostegno sulla misura 4.03.01 del PSR. Inoltre il Consorzio sta lavorando su altri 7 progetti da realizzarsi per conto di Comuni situati sempre nel territorio montano e collinare che comporteranno un investimento complessivo di 1milione di euro. Degli 85 progetti 47 sono collocati nella Provincia di Reggio Emilia per un valore di € 5.5200.000, 30 nella Provincia di Modena pari a € 3.026.000 ed infine 8 in quella di Parma per 593.000 euro.
“Complessivamente - ha commentato il direttore generale Domenico Turazza - tradotto in proporzionale valore in termini economici l’impegno messo in campo dai tecnici del Consorzio ammonta a 9.350.000 ovvero superiore al triplo della contribuzione che annualmente il Consorzio chiede ai propri consorziati del comprensorio di montagna”. Così pure l’economia agricola, che costituisce un caposaldo del sistema economico della montagna, risulta essere diretta destinataria degli interventi finanziati, o da finanziarsi, con fondi del PSR (pari a € 4.363.000) e con fondi LIFE (€ 1.515.000) che sommano a quasi 6 milioni di euro.
Dichiarazione Presidente Matteo Catellani
“ Questi numeri costituiscono per certi versi la “punta dell’iceberg” dell’attività che il Consorzio Emilia Centrale svolge in montagna con i suoi 7 tecnici e 2 dirigenti – ha chiosato il presidente del Consorzio Matteo Catellani - perché non tengono conto dell’attività di sorveglianza e monitoraggio quotidiano del territorio e delle sue criticità, di assistenza ai Consorziati e ai Comuni che costituiscono la base su cui l’attività progettuale si fonda. L’indicatore statistico caratterizzato da questi dati è comunque assai significativo del ruolo che l’ente è in grado di svolgere a sostegno delle comunità locali e di una economia a vocazione agricola in un territorio particolarmente esposto al rischio idrogeologico ed allo spopolamento. Impegno – ha concluso Catellani - che la nuova amministrazione consortile si propone di proseguire e se possibile incrementare”.
Nuovo Progetto LIFE AgriCOlture
Particolare attenzione merita il progetto Life AgriCOlture promosso dal Consorzio Emilia Centrale in qualità di capofila di un gruppo di altri enti (Consorzio di Bonifica di Burana, Ente Parco dell’Appennino Tosco Emiliano, CRPA) che si propone di valorizzare il ruolo che l’agricoltura può avere in collina e montagna per prevenire il dissesto idrogeologico e per favorire la cattura di anidride carbonica. Si tratta di un progetto pilota a livello comunitario che potrebbe avviare un processo di pagamento dei servizi ecosistemici – PES – a sostegno dell’agricoltura montana.
Berselli (Autorità di Distretto Po): "Incremento dei comuni coinvolti nel progetto dagli iniziali 60 agli attuali 84 dimostra successo e validità della proposta"
Parma, 9 Aprile 2019 – La candidatura a sito Mab Unesco dell'area mediana del Po, ribattezzata PoGrande, è ad un punto di svolta dopo l'articolato processo di promozione fatto nei mesi scorsi dai soggetti promotori e in particolare dall'Autorità di Distretto del Fiume Po come capofila che ha redatto il dossier presentato in sede Unesco a Parigi.
Il sogno di valorizzare al meglio le potenzialità ed il ruolo del fiume come elemento organico e soprattutto di possibile richiamo per il turismo internazionale, elemento aggregante delle comunità insediate lungo l'asta del Grande Fiume potrebbe divenire presto realtà consolidata.
"Dopo aver guadagnato appoggio e sostegno del Ministero dell'Ambiente – ha affermato il Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Meuccio Berselli – entro la fine della primavera sapremo se l'Unesco assegnerà a questo territorio ricco di cultura, tradizioni uniche e enogastronomia di eccellenza l'importante riconoscimento universale di tutela. Intanto la cosa particolarmente positiva è che i comuni delle regioni Lombardia, Emilia Romagna e Veneto che sono entrati nel progetto Po Grande sono passati da 60 a 84 a dimostrazione del successo e della validità della proposta. In particolare sottolineo il contributo dei partners tra cui sicuramente l'apporto fattivo di Legambiente".
Editoriale: - 70 anni della NATO festeggiati in sordina. - Lattiero caseari. Invariate le quotazioni del burro e della crema. Leggero calo del Parmigiano Reggiano 18 e 24 m -Cereali e dintorni. Repentina inversione di tendenza - Parmigiano Reggiano: l'assemblea approva il bilancio consuntivo 2018 - Vinitaly 2019: il Parmigiano Reggiano a Sol & Agrifood si sposa con i migliori vini del Belpaese -
SOMMARIO Anno 18 - n° 14 7 aprile 2019
1.1 editoriale
70 anni della NATO festeggiati in sordina.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Invariate le quotazioni del burro e della crema. Leggero calo del Parmigiano Reggiano 18 e 24 mesi.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Dall'USDA nessuna preoccupazione imminente
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
4.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Repentina inversione di tendenza
5.1 imprese e acquisizioni Consilium acquisisce Dino Corsini Srl
5.2 bracconaggio ittico Sequestrata una rete da pesca di 80 metri nel Taro
6.1 nuove imprese BUYHOOP - Market Place innovativo
6.2 sanità West Nile virus Sanità - West Nile, Forza Italia: azioni preventive per contrastare la diffusione del virus
8.1 ambiente Piacenza, PSR, presentati progetti per 3 milioni e 700 mila euro
8.2 Parmigiano Reggiano Parmigiano Reggiano: l'assemblea approva il bilancio consuntivo 2018
9.1 bonifica piacenza Il Consorzio di Bonifica non ci sta.
9.2 ambiente fluviale Ripreso il primo storione che risale dall'Emilia Romagna alla Lombardia
10.1 vinitaly Vinitaly 2019: il Parmigiano Reggiano a Sol & Agrifood si sposa con i migliori vini del Belpaese
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Ponte Vetrioni: "Se il tempo tiene si riapre entro un paio di giorni." Lo assicura il Delegato provinciale alla Viabilità Bertocchi. Il maltempo ha bloccato i lavori di sistemazione del ponte sulla provinciale, che erano già programmati ed erano in corso. Il manufatto resterà chiuso al traffico per il tempo strettamente necessario.
Parma, 5 aprile 2019 – La Provincia di Parma – Servizio Viabilità ha chiuso ieri per motivi di sicurezza il ponte sul Ceno in località Vetrioni, che collega tramite la strada provinciale n. 28 di Varsi, Fornovo con Bardi, Varsi e Varano Melegari.
La misura si è resa necessaria perché il maltempo improvviso di questi giorni ha determinato il blocco dei lavori in alveo sulla fondazione di una delle pile, lavori che erano già in corso.
La Provincia aveva ben presente la situazione, che era stata segnalata da un mese dall'Assistente stradale Barolli, tanto che erano già stati programmati i lavori di manutenzione sul ponte, dopo che erano già state eseguite tutte le operazioni preliminari dalla ditta incaricata, con la deviazione delle acque del torrente, autorizzata dal Servizio regionale competente.
Per tali lavori non era prevista inizialmente alcuna interruzione della circolazione.
Purtroppo le forti precipitazioni di questi giorni hanno sconvolto la tabella di marcia, riportando l'acqua alla base delle fondazioni della pila interessata.
Pertanto ieri è stata decisa in via prudenziale la chiusura al traffico, con i dipendenti della Provincia che sono stati presenti in loco tutta la notte per evitare che qualcuno transitasse sul ponte in condizioni non sicure e per deviare il traffico.
"Tempo permettendo, i lavori proseguiranno per tutto il fine settimana e il ponte sarà riaperto appena possibile, probabilmente entro un paio di giorni" afferma il Delegato provinciale alla Viabilità Giovanni Bertocchi.
Nella foto: ruspa all'opera sotto il ponte sul Ceno di Vetrioni
Immortalato in un video il primo storione che risale dall'Emilia Romagna alla Lombardia dalla conca Piacentina di isola serafini. Berselli (Autorità di Distretto Po): "Le scelte più adeguate per migliorare l'ambiente acquatico solo grazie allo studio approfondito dell'habitat"
Parma, 5 Aprile 2019 – Immortalato al suo primo passaggio dal nodo idraulico di Isola Serafini l'esemplare di storione, monitorato in tempo reale dal video del gruppo di ricerca scientifica Graia, testimonia la validità della realizzazione della "scala di risalita" che favorisce e consente il libero transito di tutte le specie ittiche da questo eccezionale corridoio ambientale.
Dall'inaugurazione fino ad oggi infatti si contano già oltre 700 mila esemplari di differenti specie passate dalla conca piacentina (gestita dalla Regione Emilia Romagna), ma quello dello storione che dalle acque del Po risale per deporre le uova "sconfinando" in Lombardia è il primo avvistamento certificato.
La scelta della creazione di questa neonata via d'acqua creata appositamente per incrementare il ripopolamento si conferma vincente così come gli studi effettuati nell'ambito del progetto comunitario Life Conflupo. Il periodo in cui lo storione è stato filmato è quello pre-riproduttivo in cui l'esemplare va alla ricerca del suo areale di frega.
"Una scelta vincente quella della scala di risalita che, giorno dopo giorno, ci mostra risultati di rilievo – ha confermato il Segretario dell'Autorità di Distretto del Fiume Po Meuccio Berselli – solo lo studio approfondito degli habitat è alla base delle migliori decisioni, fondamentale per migliorare l'ambiente acquatico del Po e non solo".
Video: https://youtu.be/2xhsOGwM-Lg
Piacenza, 4 aprile 2019 - Al bando PSR della Regione Emilia Romagna il Consorzio di Bonifica di Piacenza ha presentato 31 progetti per un valore complessivo superiore a 3 milioni e 700 mila euro.
Si tratta di progetti riferiti ad interventi volti alla prevenzione di danni da fenomeni franosi rispondenti al bando PSR (Piano di Sviluppo Rurale) 2014/2020 misura n. 5.1.01 (linea di finanziamento regionale indirizzata a investimenti in azione di prevenzione volte a ridurre le conseguenze delle calamità naturali e avversità climatiche – prevenzione danni da fenomeni franosi al potenziale produttivo agricolo).
I progetti presentati sono così distribuiti sul territorio: 5 per il comune di Alta Val Tidone, 5 per il comune di Gropparello, 5 per il comune di Morfasso, 4 per il comune di Pianello Val Tidone, 2 per il comune di Farini, 2 per il comune di Bobbio, 2 per il comune di Bettola, 2 per il comune di Ferriere, 1 per il comune di Travo, 1 per il comune di Corte Brugnatella, 1 per il comune di Coli e 1 per il comune di Piozzano.
Per ognuna delle segnalazioni ricevute, a seguito dei sopralluoghi effettuati dai tecnici del Consorzio, è stato redatto un progetto di intervento.
Ad essere nei progetti di intervento ci sono: 64 briglie in gabbioni allo scopo di rallentare la velocità delle acque e contrastare l'erosione e di conseguenza migliorare le condizioni di stabilità dei versanti e mitigare i fenomeni franosi; 72 tra traverse, palificate e briglie in legname per stabilizzare i versanti e intercettare e incanalare i canali montani; drenaggi per l'emungimento delle acque sotterranee per più di 13 mila e 500 metri per la raccolta e il convogliamento delle acque che si infiltrano nel sottosuolo al fine di prevenire movimenti franosi; la pulizia e la sistemazione di canali per quasi 20 mila metri per favorire il deflusso delle acque di scolo.
In linea generale ogni progetto proposto è pienamente coerente con l'obiettivo dell'operazione (5.1.01 del PSR) e risponde al fabbisogno di ripristinare il potenziale produttivo agricolo e forestale danneggiato e introduce adeguate misure di prevenzione contribuendo al sostegno della prevenzione e della gestione dei rischi aziendali: 47 le aziende agricole coinvolte.
Parlando di iter burocratico: i progetti sono stati presentati a fine marzo (il 26 era la scadenza), la graduatoria sarà pubblicata entro la fine di luglio e, per i progetti finanziati, sarà redatto un progetto esecutivo finale e la realizzazione degli interventi pianificati in un tempo massimo di 18 mesi.
A complimentarsi con lo staff tecnico è prima di tutti Fausto Zermani, Presidente del Consorzio di Bonifica di Piacenza che commenta: "Essere riusciti a presentare 31 progetti, per di più in tempi così brevi, è davvero un grande risultato. La nostra montagna va sostenuta con investimenti che mantengano integro il territorio e tutelino i suoi abitanti e le attività produttive in essere. L'impegno e la dedizione del personale tecnico e operativo in forza al comprensorio montano dimostra quanto il Consorzio tenga e creda in un approccio che preservi il territorio e lo rilanci assicurando a chi resta e a chi vuole tornare una maggior qualità della vita".
Editoriale: - Approvata la norma europea sul Copyright, o quasi! - Lattiero caseari. Quote del burro stabili, crema in salita. Prezzi dei formaggi fissi da un mese - Cereali e dintorni. Variazioni insignificanti. - La Spergola a Vinitaly - Ora legale, lancette avanti di un'ora. Dal 2021 gli Stati UE potranno scegliere il loro fuso orario preferito. - Penny Germania ritira il Grana Padano e non il Parmigiano Reggiano - Il Parmigiano Reggiano a CIBUS CONNECT (10-11 aprile 2019)-
SOMMARIO Anno 18 - n° 13 31 marzo 2019
1.1 editoriale
Approvata la norma europea sul Copyright, o quasi!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Quote del burro stabili, crema in salita. Prezzi dei formaggi fissi da un mese.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Variazioni insignificanti.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 VINITALY e SPERGOLA La Spergola a Vinitaly
5.2 ora legale Ora legale, lancette avanti di un'ora. Dal 2021 gli Stati UE potranno scegliere il loro fuso orario preferito.
6.1 sicurezza alimentare Penny Germania ritira il Grana Padano e non il Parmigiano Reggiano
6.2 parmigiano Reggiano Il Parmigiano Reggiano a CIBUS CONNECT (10-11 aprile 2019)
8.1 ambiente e plastiche Il progetto sperimentale "Il Po d'AMare"
9.1 export agrumi Le Arance rosse a Pechino
10.1 ambiente Bonifica Parmense, ripristinata e messa in sicurezza la strada di Sgui a Varsi
11.1promozioni "vino" e partners
12.1 promozioni "birra" e partners
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Il progetto sperimentale "Il Po d'AMare", predisposto da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia, realizzato in collaborazione con l'Autorità di Bacino per il Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e AIPO, per quattro mesi ha intercettato rifiuti e plastiche galleggianti sul più grande fiume italiano.
Roma, 26 marzo 2019 - Otto "big bags" pieni di rifiuti e circa 92 kg di plastica avviata completamente a riciclo sono il risultato della "battuta di pesca" contro il marine litter realizzata sul fiume Po per circa 4 mesi, tra luglio e novembre 2018.
I rifiuti portati dal più grande fiume italiano sono stati, infatti, intercettati da barriere galleggianti prima di arrivare al mare Adriatico e avviati al riciclo grazie al progetto pilota di raccolta e recupero dei rifiuti, "Il Po d'AMare", uno dei primi progetti al mondo di prevenzione dei rifiuti in mare, predisposto dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, dai Consorzi Corepla e Castalia e realizzato grazie al coordinamento istituzionale svolto dall'Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po e con il patrocinio del Comune di Ferrara e dell'AIPO (Agenzia Interregionale per il fiume Po).
Un contributo per rafforzare e implementare le misure del piano di azione nazionale per la prevenzione e la mitigazione dei rifiuti marini e anticipare le nuove direttive sulla circular economy che prevedono impegni precisi anche per la riduzione dei rifiuti in mare.
Per arginare il marine litter è importante agire in primo luogo sui fiumi. Intercettare i rifiuti nei corsi d' acqua infatti, è più facile ed economico, facilita il riciclo e previene l'inquinamento marino e la possibile formazione di microplastiche. I rifiuti marini provengono per circa l'80% dalla terraferma e raggiungono il mare prevalentemente attraverso i corsi d'acqua e gli scarichi urbani, mentre per il 20% derivano da attività di pesca e navigazione.
Tra le principali cause del marine litter vi sono la non corretta gestione di rifiuti urbani e industriali, la scarsa pulizia delle strade, abbandoni e smaltimenti illeciti. Inoltre l'Italia, per la sua posizione al centro del Mediterraneo, un bacino chiuso, e l'estensione delle sue coste, è un Paese particolarmente esposto a questo problema.
Il progetto pilota, operativo dal 18 luglio al 16 novembre 2018 ha lavorato "a regime" per quasi cento giorni. Nel periodo di operatività ha raccolto circa 3 quintali di rifiuti, stipati in 8 big bags, di cui 92,6 chilogrammi, il 40%, di plastica. La frazione non plastica è costituita, per la maggior parte, da scarti vegetali e sono stati intercettati anche contenitori in vetro. La quota più rilevante in termini di peso del rifiuto plastico captato è rappresentata da PE proveniente da fusti di capacità maggiore a 25 litri, imballaggi utilizzati in ambito agricolo o industriale.
Il progetto "acchiappa rifiuti" ha realizzato la selezione e raccolta dei rifiuti galleggianti attraverso l'installazione di un dispositivo di raccolta (Seasweeper) con barriere in polietilene galleggianti che non interferiscono con la flora e la fauna del fiume, progettato da Castalia e posizionato nel tratto del fiume Po in località Pontelagoscuro (Comune di Ferrara) a 40 km dalla foce.
I rifiuti intercettati sono stati avviati al riciclo e con il supporto di Corepla, il rifiuto plastico è stato poi inviato al centro di selezione che ha separato e avviato a riciclo le diverse frazioni polimeriche. Il granulo di plastica ottenuto dalle operazioni di riciclo è stato poi inviato ad una azienda inglese per la realizzazione di una casetta rifugio.
Si tratta di una prima sperimentazione di un progetto che proseguirà con nuove iniziative anche nel corso del 2019, ma da cui si possono trarre alcune importanti conclusioni. In primo luogo il sistema di captazione funziona, avendo operato per l'83% del tempo e intercettato tutti i rifiuti galleggianti che hanno attraversato la sezione delle barriere. In secondo luogo tutta la plastica che è stata intercettata era in buone condizioni, non degradata, ed è stato possibile avviarla a riciclo e re-immetterla così nel ciclo produttivo risparmiando nuova materia prima. Terzo i quantitativi raccolti, anche se derivanti da un unico punto di intercettazione, sono limitati grazie anche a un buon sistema di raccolta e gestione dei rifiuti in particolare plastici, a terra.
Commenta Sergio Costa, Ministro dell'Ambiente: "Credo molto nell'importanza di sperimentazioni come questa, alla luce soprattutto della loro possibile replicabilità. Complimenti, avete affrontato il problema a monte, prima che la plastica raggiunga il mare. Come sapete siamo ormai prossimi all'arrivo in Consiglio dei Ministri della legge Salvamare, dove è prevista la collaborazione dei pescatori per il recupero della plastica in mare, ma posso assicurarvi che stiamo già lavorando affinché sia possibile raccogliere la plastica anche nelle acque dolci. È un problema che mi sta enormemente a cuore, tutti insieme riusciremo a liberare dalla plastica il mare".
Dichiara il Segretario Generale dell'Autorità Meuccio Berselli - "Sperimentare ed individuare le possibili soluzioni in grado di mitigare, in modo virtuoso attraverso la pratica del riciclo, una criticità così diffusa come il marine litter significa già prendere coscienza del livello del problema e questo in numerose parti del mondo non è fatto scontato. L'impegno che l'Autorità Distrettuale del Fiume Po dedica e dedicherà alla lotta agli inquinanti è massima –e in particolare favorendo il progetto Po d'AMare desidera sensibilizzare e coinvolgere le comunità e tutti i portatori di interesse sul valore stesso dell'acqua e sulla maggiore attenzione che andrebbe dedicata da tutti al fine di preservarne l'utilità e la qualità. Proprio in questa direzione, oltre alle sperimentazioni in corso al Delta, vorremmo avviare altre sperimentazioni mirate in altrettante sezioni del fiume Po "sensibili" che ci potranno fornire ulteriori e decisivi dati ed elementi per pianificare un'azione fattiva concreta".
Dichiara Antonello Ciotti, Presidente Corepla: "Il Po é il piu' importante fiume italiano con 141 affluenti e 3200 Comuni italiani coinvolti. I risultati della sperimentazione de "Il Po d'aMare" sottolineano come una corretta gestione dei rifiuti a terra porti ad avere corsi d'acqua con una sensibile minor presenza di rifiuti, in plastica in particolare. Ad oggi a livello nazionale, 8 imballaggi in plastica su 10 immessi sul mercato vengono recuperati dal sistema Corepla. C'é ancora molto da fare ma un efficiente servizio di raccolta differenziata che facilita il riciclo, attento alle esigenze dei cittadini sempre piu consapevoli ed informati, è un potente antidoto all'inquinamento di fiumi e mari."
Osserva Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo sostenibile: "Un progetto importante che è riuscito a dimostrare che è possibile intercettare i rifiuti prima che raggiungano il mare e diventino così un grave problema ambientale. Una volta in mare, infatti, i rifiuti a contatto con l'acqua salata, sono difficilmente riciclabili e nello stesso tempo le plastiche si trasformano nelle pericolose microplastiche. Ora per passare dalla fase sperimentale del progetto ad una operativa, replicabile su altri fiumi italiani, sembrerebbe utile introdurre nella legislazione nazionale un riferimento chiaro e esplicito alla classificazione dei rifiuti presenti nei corsi d'acqua (oltre che nei laghi e nel mare) in modo da superare qualunque possibile incertezza interpretativa".
Commenta Lorenzo Barone, direttore generale di Castalia: "Operations "Il Po d'Amare" è la realizzazione di un progetto sperimentale che ci ha dato la conferma di essere sulla strada giusta: i risultati hanno dimostrato, in primo luogo, che il sistema di barriere, concepito da Castalia per intercettare i rifiuti plastici, funziona appieno. Confidiamo che questa best practice venga valorizzata dalle istituzioni, anche alla luce del fatto che questo sistema può prevenire l'arrivo della plastica in mare ed è stato progettato per essere declinabile su qualsiasi corso d'acqua".
LINK VIDEO https://youtu.be/szyGjMWgl0s
Editoriale: - La via della seta, perché no? I soliti splendidi Alleati! - Lattiero caseari. Latte spot e burro in discesa, crema in aumento - Cereali e dintorni. Variazioni sorprendenti del grano a Chica - Filippine, trovata balena morta con 40 kg di plastica nello stomaco. - "C'è un'erba velenosa nei fagiolini finissimi surgelati -
SOMMARIO Anno 18 - n° 12 24 marzo 2019
1.1 editoriale
La via della seta, perché no? I soliti splendidi Alleati!
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot e burro in discesa, crema in aumento.
2.1 Bis lattiero caseario Lattiero caseari. GRAFICI TENDENZA
3.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Variazioni sorprendenti del grano a Chicago.
3.1 bis cereali e dintorni Cereali e dintorni: tendenze
5.1 il valore dell'acqua piacenza Il 22 marzo si parla di Acqua e di Futuro all'Università Cattolica di Piacenza
5.2 ambiente e plastiche Filippine, trovata balena morta con 40 kg di plastica nello stomaco.
6.1 Food incubator "Parma Food Business Incubator". Dalla Regione 1 milione di euro
6.2 sicurezza alimentare "C'è un'erba velenosa nei fagiolini finissimi surgelati
7.1 agroalimentare emilia romagna L'Emilie
8.1 agroalimentare e export Forum delle Economie: UniCredit per l'Agroalimentare
9.1 ambiente e acqua Un videoprogetto sul Canale Lupi unisce i piccoli reporter d'acque della "riccio da parma" di Soragna alla Bonifica Parmense
9.2 parmigiano reggiano Nature: il Parmigiano Reggiano non solo è sano e naturale, fa anche bene all'apparato digerente
10.1promozioni "vino" e partners
11.1 promozioni "birra" e partners
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Il Comune di Parma incontra Davines nell’ambito di AWAIR, progetto Europeo sulla tutela e monitoraggio della qualità dell’aria. Aperto il meeting del progetto nel Davines Village, uno dei più importanti esempi di azienda sostenibile a Parma.
Parma, 20 marzo 2019 -
Da oggi fino al 22 marzo si terrà a Parma il IV° Meeting del Progetto europeo AWAIR sulla qualità dell’aria a cui partecipa il Comune di Parma insieme ad ARPAE Emilia Romagna, Consorzio Interuniversitario Nazionale per le Scienze Ambientali (C.I.N.S.A.) - Università di Parma e altri partner europei provenienti da Germania (Istituto di ricerca Helmoltz di Monaco), Polonia (Comune di Katowice e Istituto di ricerca GIG – Central Mining Institute), Ungheria (Zuglo, Comune di Budapest).
Questa mattina Davide Bolllati, presidente Davines, e Tiziana Benassi, assessore alle Politiche di Sostenibilità Ambientali del Comune di Parma, hanno dato il via ai lavori presso la sede Davines Village luogo simbolo di sostenibilità immerso nel verde, progettato con materiali ecosostenibili, un'azienda che usa il business per generare un impatto positivo sulle persone e l’ambiente, oltre ad essere una realtà internazionale presente in più di 90 paesi con uno staff multiculturale proveniente da diverse nazionalità.
Focus di AWAIR è affrontare il problema della qualità dell'aria che diventa sfida comune per quei territori dell’Europa Centrale caratterizzati da forti pressioni antropiche e frequenti condizioni di stagnazione dell’aria. L’attenzione prioritaria è dedicata agli episodi acuti e in particolare alla implementazione di azioni volte alla riduzione dei livelli degli inquinanti atmosferici, dei livelli di esposizione e alla salvaguardia della salute dei cittadini.
Il progetto mira a mettere a punto metodi di monitoraggio e indicatori in grado di valutare se le misure intraprese dagli amministratori locali sono efficaci in materia di riduzione delle emissioni di inquinanti. Dai dati emerge che molti casi di malattia dipendono dagli inquinanti atmosferici e in tutta Europa si sente l’esigenza di superare le abituali misure con cui si cerca di limitare l’esposizione dei cittadini. Per questo è importante avere coinvolto altri paesi Europei, oltre all’Italia, per concentrare le attività di ricerca su aree in cui ogni inverno si verificano gli episodi di inquinamento estremo, quelli che si associano al blocco del traffico, o alle limitazioni nell’uso del riscaldamento.
Riveste massima importanza nel progetto il migliorare la consapevolezza dei cittadini sugli effetti dell’inquinamento atmosferico sulla salute e trovare nuovi strumenti di comunicazione degli episodi acuti con particolare attenzione ai gruppi più vulnerabili (bambini, anziani, asmatici, cardiopatici…) e di coinvolgimento di tutti i gruppi di interesse.
“Abbiamo deciso di aprire il meeting del progetto europeo AWAIR nel Davines Village, uno dei più importanti esempi di azienda sostenibile a Parma. Parma è conosciuta nel mondo per la storia, la musica, l’arte, la cultura, il food e il suo stile di vita a misura di persona, ma la città, come tutte quelle localizzate in Pianura Padana, ha un problema grave da affrontare: l’inquinamento dell’aria. L’Amministrazione è costantemente impegnata a metter in atto azioni per migliorare la qualità dell’aria, anche mediante progetti europei come questo. Attraverso lo scambio di buone pratiche ed esperienze possiamo orientare le nostre politiche ambientali nella direzione del monitoraggio outdoor e indoor, della ricerca e della sperimentazione di nuove tecnologie” ha commentato l’assessore alle Politiche di Sostenibilità Ambientali Tiziana Benassi.
Il primo giorno del meeting nell’azienda parmigiana Davines vedrà l’avvio dei lavori con Tiziana Benassi. L’azienda è stata realizzata recentemente secondo criteri di sostenibilità, utilizzando fonti energetiche rinnovabili e il verde con funzione di assorbimento di inquinanti atmosferici. Con particolare riferimento a quest’ultimo criterio è in programma la piantumazione di alberature dedicate lungo il confine con l’Autostrada A1 per un’estensione di 300, quale parte integrante del progetto “km verde”.
AWAIR è uno dei progetti di tutela dell’ambiente, finanziato dall’Unione Europea, in cui è impegnato il Comune di Parma. Il progetto, che durerà 3 anni ed è iniziato nell’autunno del 2017, è finanziato dal programma Interreg Central Europe ed è coordinato da ARPAE - Emilia Romagna. Tra i partner italiani figurano il Comune di Parma e il Consorzio C.I.N.S.A.. responsabile delle attività di comunicazione e divulgazione.
DAVINES
Il GRUPPO DAVINES è un gruppo italiano con sede a Parma dedicato al settore della cosmetica professionale. L’azienda, fondata dalla famiglia Bollati, inizia il suo cammino nel 1983 come laboratorio di ricerca specializzato nella realizzazione di prodotti di eccellenza per cura dei capelli e della pelle destinati sia a piccoli operatori che a case cosmetiche di fama internazionale. Dopo un decennio di ricerca e miglioramento, nel 1993 nasce il marchio Davines, dedicato al mercato professionale dell’acconciatura la cui progettazione formulazione e produzione avviene interamente presso suoi i laboratori interni. A breve distanza nasce il marchio [ comfort zone ] dedicato al mercato professionale dello skincare: spa, stabilimenti termali e centri estetici più qualificati.
Entrambi i marchi si specializzano nella creazione di prodotti di qualità elaborati con spirito artigianale e sviluppati scientificamente attraverso le tecnologie cosmetiche più avanzate. Prodotti e progetti vengono creati con meticolosa cura per i dettagli; l’impulso internazionale, l’eccellenza tipica del made in Italy, l’attenzione alla qualità e il rispetto per le persone e l’ambiente sono tra i principali elementi distintivi dell’azienda.
Il gruppo Davines è oggi una B Corporation, un’azienda che usa il business per generare un impatto positivo sulle persone e l’ambiente, oltre ad essere una realtà internazionale presente in più di 90 paesi con uno staff multiculturale proveniente da diverse nazionalità. Oltre alla sede principale di Parma, conta filiali a New York, Londra, Parigi, Città del Messico, Deventer (Olanda), e Hong Kong.