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Molte le aziende reggiane e modenesi. Dopo il grande successo delle scorse edizioni, anche in questo 2016 Enoteca Regionale parteciperà alla più importante fiera enologica tedesca e una delle principali a livello internazionale.

Una quarantina fra Consorzi e Aziende presenti e rappresentate Le trasferte internazionali di Enoteca Regionale Emilia Romagna proseguono.
Dal 13 al 15 marzo, infatti, Enoteca sarà a Düsseldorf per presentare i vini dell'Emilia Romagna alla fiera Prowein assieme a una quarantina fra Consorzi e Aziende presenti con un proprio spazio o nel banco d'assaggio.

Giunta alla 22a edizione, Prowein è la più importante fiera enologica tedesca e una delle principali a livello internazionale. E' aperta esclusivamente al trade ed ha assistito negli ultimi anni a una costante crescita di espositori e visitatori. Nel 2015 ha registrato 52.000 visitatori e 5.970 espositori provenienti da 50 Paesi, interessati perlopiù ai vini italiani, tedeschi, spagnoli, francesi e austriaci.
La Germania, secondo i dati 2014 dell'export italiano, si posiziona al secondo posto tra i principali mercati d'importazione di vino italiano, dopo gli Stati Uniti, con un valore di 975.015 mln di euro ed una quota del 19.1%.

Enoteca Regionale Emilia Romagna sarà al Prowein al Padiglione 15 stand 15D71-15E71-15E61

Le seguenti aziende saranno presenti con una propria area all'intero dello stand di Enoteca Regionale:

CANTINA VALTIDONE (Borgonovo Valtidone, Piacenza), CANTINE CECI (Torrile, Parma), CANTINE RIUNITE & CIV (Campegine, Reggio Emilia), DONELLI VINI (Gattatico, Reggio Emilia), CANTINA DI CARPI E SORBARA (Carpi, Modena), GRUPPO CEVICO (Lugo, Ravenna), PODERI DAL NESPOLI (Civitella di Romagna, Forlì-Cesena), TENUTA MARA (San Clemente, Rimini).
Parteciperanno anche il CONSORZIO TUTELA DEL LAMBRUSCO DI MODENA e il CONSORZIO TUTELA E PROMOZIONE DEI VINI DOP REGGIANO E COLLI DI SCANDIANO E DI CANOSSA con le aziende socie di Enoteca Regionale VENTURINI BALDINI (Roncolo Quattro Castella, Reggio Emilia), CASALI VITICULTORI (Pratissolo di Scandiano, Reggio Emilia), TENUTA DI ALJANO (Jano di Scandiano, Reggio Emilia), VINI CASOLARI (Rami di Ravarino, Modena), CANTINA DELLA VOLTA (Bomporto, Modena), AZ. AGR. PEZZUOLI (Maranello, Modena), CANTINA SETTECANI (Castelvetro di Modena, Modena), CLETO CHIARLI (Modena).
Sarà presente anche il CONSORZIO VINI DI ROMAGNA con le aziende socie di Enoteca Regionale Emilia Romagna: AZ. AGR. GIOVANNA MADONIA (Bertinoro, Forlì-Cesena), CELLI (Bertinoro, Forlì-Cesena), CONDE' (Fiumana di Predappio, Forlì-Cesena), CANTINE BRASCHI (Mercato Saraceno, Forlì-Cesena), TENUTA LA VIOLA (Bertinoro, Forlì-Cesena), AZ. AGR. TRERE' (Faenza, Ravenna).

Al banco d'assaggio istituzionale dell'Enoteca Regionale Emilia Romagna sarà invece possibile degustare i vini delle aziende

TORRE FORNELLO (Ziano Piacentino, Piacenza), TENUTA VILLA TAVERNAGO (Pianello di Valtidone, Piacenza), F.LLI BONELLI (Rivergaro, Piacenza), TENUTA SANTA GIUSTINA (Pianello di Valtidone, Piacenza), CANTINE CECI (Torrile, Parma), CANTINA PUIANELLO E COVIOLO (Quattro Castella, Reggio Emilia), AZ. VITIV. GAGGIOLI (Zola Predosa, Bologna), AZ. AGR. MERLOTTA (Imola, Bologna), MORINI LUIGI (Imola, Bologna), NOELIA RICCI PANDOLFA (Fiumana di Predappio, Forlì-Cesena), TENUTA LA VIOLA (Bertinoro, Forlì-Cesena), AZ. GUARINI MATTEUCCI (San Tomé, Forlì-Cesena), SAN PATRIGNANO (Coriano, Rimini).

Inoltre, sempre durante la fiera Prowein, domenica 13 marzo, il Consorzio Tutela del Lambrusco di Modena, Il Consorzio Tutela e Promozione dei Vini Dop Reggiano e Colli di Scandiano e di Canossa e il Consorzio Vini di Romagna parteciperanno a un seminario organizzato da Falstaff magazine, autorevole rivista enogastronomica diffusa in Svizzera, Austria e in Germania.

Durante il seminario, che si terrà al Padiglione 13 stand C124, saranno presentati e degustati il Lambrusco Grasparossa di Castelvetro nelle varie tipologie, il Lambrusco di Sorbara, il Lambrusco Reggiano, il Romagna Doc Sangiovese e Romagna Albana DOCG nelle diverse tipologie.

Martedì, 08 Marzo 2016 15:04

Barbe Nicole Clicquot – la donna champenoise

Nella giornata della Festa delle Donne, la storia di una donna che è riuscita grazie al suo essere caparbia in un ambito prettamente maschile, considerando il periodo storico, dando vita ad uno degli Champagne più rinomati al mondo.

Di Cecilia Novembri

Tutti conoscono il famosissimo champagne Veuve Clicquot, moltissimi hanno degustato e apprezzato il fantastico perlage, corpo, finezza, cremosità unite a una grande bevibilità, ma forse non tutti conoscono la storia di questo inimitabile vino.

Barbe Nicole Clicquot  la donna champenoise 1

Tutto nasce da una giovane ragazza, Barbe-Nicole, sposata con un ricco possidente, Monsieur Clicquot, proprietario, nel 1805, di una delle più importanti maison champenoise.
Durante lo stesso anno la ragazza rimase prematuramente vedova all'età di 27 anni ed ereditando l'attività del marito, diventò una giovane donna champenoise!

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Il vino prodotto all'epoca da Barbe era molto diverso dal vino che conosciamo oggi. Un prodotto ottenuto da una naturale e spontanea rifermentazione di quegli stessi lieviti utilizzati per la prima e unica vinificazione, ma nonostante il suo carattere ruvido e impreciso, veniva venduto, ed amato, alle più importanti corti reali europee.

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La produttrice, con caparbietà e precisione decise di dare una svolta al suo prodotto, eliminando quanto più possibile i difetti che per lei erano insopportabili.
Creò così un team di cantina, diremmo oggi, e inventò quello che sarebbe diventato il Metodo Champenoise che riuscì a mantenere segreto per 15 anni: seconda fermentazione, remuage, degorgement.

Quando ad una cena ci capiterà di avere nell'amata coppa dello champagne, pensiamo a Barbe-Nicole, a tutto quello che ha fatto e che tutto ciò lo si deve a lei e al suo coraggio, intelligenza, acume, caparbietà e sana testardaggine, grazie Barbe!
Celebriamo in questo modo una vittoria di una grande donna.....buon 8 Marzo a tutte le donne giovani o adulte che siano!

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Cereali, si stanno scaldando i motori. Lattiero caseari in crisi. Il glifosato, sollecitazione M5S per vietarlo. Alert Sicurezza per la scodella CARS di Coop e per la plastica nei Mars. Le dinamiche e le tendenze del settore lattiero caseario. Prosciutto e Taiwan, a quando?

SOMMARIO Anno 15 - n° 08 28 febbraio 2016
1.1 editoriale Grecia sottomessa e GB a Statuto Speciale
2.1 cereali Cereali, si stanno scaldando i motori
3.1 cereali Cereali, lieve risalita
4.1 Lattiero Caseario Burro, segno negativo su tutti i fronti
5.1 storia agricola Trattori antichi, mon amour!
6.1 glifosato Agricoltura. Prodotti fitosanitari a base di Glifosato. Dal M5S la richiesta di vietarne la produzione e l'uso.
6.2 Alert Sicurezza La Coop ritira la "Scodella Cars"
6.3 alert alimentare Plastica nei Mars, ritirati anche in Italia.
7.1 vino e export Canada loves italian wines
8.1 lambrusco Pignedoli, Pagliari e Vaccari (PD): bene proposta ritiro atto delegato su vino
8.2 lattiero caseario Lattiero caseario: tendenze e dinamiche recenti
10.1 export prosciutto Taiwan ancora vietata al prosciutto nostrano, ma non all'imitazione.
11.1 promozioni "vino" e partners

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Domenica, 28 Febbraio 2016 08:41

Canada loves italian wines

Oltre 300 i trader iscritti ai seminari via a Vancouver. Pronte a partire per Verona le delegazioni commerciali per il 50esimo Vinitaly. Per la prima volta Vinitaly International fa tappa in Canada al Vancouver International Wine Festival per due giorni di formazione sul vino italiano, sempre più richiesto dal mercato locale. Già selezionate da Vinitaly e Ice delegazioni di buyer canadesi per il 50° Vinitaly a Verona dal 10 al 13 aprile 2016

Verona, 24 febbraio 2016 – Sarà il Canada una delle nazioni target della 50ª edizione di Vinitaly e per la prima volta Vinitaly International fa tappa nel Paese (oggi e domani) al Vancouver International Wine Festival, dove sono stati organizzati tre Executive Wine della Vinitaly International Academy che valorizzano il grande patrimonio enologico italiano.
Coordinate dal direttore scientifico Ian D'Agata e riservate agli operatori specializzati, le iniziative educazionali della VIA in Canada, dedicate rispettivamente ai vini autoctoni bianchi, agli autoctoni rossi e al confronto fra grandi vini del nord e del sud Italia (vedi elenco sotto), vedono la partecipazione di oltre 300 trader e rappresentano l'evento di avvicinamento tra il Paese nordamericano e la cinquantesima edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile prossimi ( www.vinitaly.com).

I buyer provenienti dal Canada rappresentano già il 4% dei 55.000 visitatori esteri arrivati a Verona nel 2015, a conferma di un grande interesse per il vino italiano. Grazie alle attività di incoming realizzate tradizionalmente da Veronafiere, inoltre, ogni anno buyer selezionati partecipano agli incontri b2b di Taste and buy organizzati da Vinitaly con le aziende espositrici.

In aggiunta, quest'anno nell'ambito del Piano Straordinario per la promozione del Made in Italy promosso dal Mise, che di concerto con il Mipaaf ha individuato Vinitaly come fiera di riferimento per il comparto enologico, altre delegazioni commerciali dal Canada sono organizzate da Ice-Italian Trade Agency, attuatore del progetto. Questi buyer, reclutati in collaborazione con Vinitaly International, saranno impegnati in degustazioni guidate dedicate a Regioni e Consorzi di tutela sia presso gli stand istituzionali che nel nuovo spazio tasting di Ice.

Il Canada è un mercato a cui gli espositori di Vinitaly guardano con attenzione, lo hanno dichiarato nella customer satisfaction realizzata a conclusione di Vinitaly 2015. Nel Paese il consumo di vino aumenta a un ritmo accelerato rispetto al resto del mondo, tanto che tra il 2012 e il 2016 è previsto in crescita di oltre il 14%, cioè tre volte più della media globale e con un orientamento verso i prodotti premium.

Salgono anche i vini italiani, con un incremento del 2,5% in quantità per quasi 64,6 milioni di litri e del 9,2% in valore per un totale di oltre 276,2 milioni di euro nei primi 11 mesi del 2015. Tra i vini italiani, aumenta la richiesta di vini biologici e sostenibili e cresce il successo del Prosecco, ma sono Pinot Grigio, Sangiovese, Bardolino, Valpolicella, Barbera e i vini rossi in genere a rappresentare la zoccolo duro delle importazioni dall'Italia; bene anche i super premium come Brunello e Barolo.

VINI PRESENTATI AGLI EXECUTIVE SEMINAR
(programma su www.vinitalyinternational.com/sites/default/files/programma_vini_vancouver_en.pdf)

Italy's Indigenous Whites, con protagonisti Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG, Vespaiolo Breganze DOC, Ribolla Gialla Venezia Giulia IGT, Roero Arneis DOCG, Soave Classico DOC, Lugana Riserva DOC, Vermentino di Sardegna DOC, Pecorino IGP, Malvasia Isonzo DOC, Greco di Tufo DOCG, Moscato d'Asti DOCG e Passito di Pantelleria DOC.
Italy's Autochthonous Reds con focus su Lambrusco di Sorbara DOC, Grignolino d'Asti DOC, Rosato Veneto IGT, Nero D'Avola Terre Siciliane IGT, Pelaverga Colline Saluzzesi DOC, Ciliegiolo Maremma Toscana IGT, Chianti Rufina DOCG, Schioppettino Colli Orientali del Friuli DOC, Negroamaro Salento IGT, Pugnitello Toscana Rosso IGT, Montepulciano d'Abruzzo DOC, Barolo DOCG e Aglianico del Vulture DOC.

Italy's Great Wines: Evolution North to South che propone il confronto tra Trento DOC, Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore DOC, Friulano Colli Orientali del Friuli DOC, Lambrusco Sorbara DOC, Cerasuolo di Vittoria Classico DOCG, Chianti Classico DOCG, Rosso del Veronese IGT, Brunello di Montalcino DOCG, Taurasi DOCG, Barolo DOCG e Isola dei Nuraghi IGT.

(Fiere Verona 24/2/2016)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia

Una serata per dire “no” alla liberalizzazione della produzione del Lambrusco paventata dall’Unione Europea: Stralvè Food&Wine, in collaborazione con La Cantina Carra di Casatico, hanno promosso un appuntamento per celebrare questa tipicità territoriale e sottolineare con forza la negatività di questa proposta.

Di Chiara Marando -

Sabato 27 Febbraio 2016 - (Guarda il video in fondo alla pagina)

Non più solo una tipicità locale ma una tipicità globale, o almeno questo è quello che vorrebbe la Commissione Europea. Stiamo parlando del Lambrusco, un vino che si lega strettamente con la tradizione del territorio emiliano, un vero e proprio marchio di fabbrica che accompagna i cibi della cultura culinaria che rappresentano questa regione.

La notizia era arrivata da Bruxelles, in quello che è stato un attacco all’identità del Lambrusco: la commissione Agricoltura dell’Unione Europea, o almeno parte di essa, ha lanciato l'idea di liberalizzare la sua produzione. Perché? Il motivo è assolutamente senza senso ma si legherebbe al concetto che, diversamente da altri vini italiani, il Lambrusco non ha un riferimento geografico, come invece nel caso del Prosecco in Veneto. 

In altre parole, una lenta ed inesorabile morte delle radici enogastronomiche italiane, anche se gli ultimi aggiornamenti mettono in luce il ritiro dell’atto da parte dell’Ue.

Più che ragionevole, quindi, la preoccupazione dell’Emilia Romagna, una preoccupazione che ha portato a proteste e movimenti su larga e piccola scala.

Ed è proprio per celebrare il Lambrusco, e per ribadire la volontà di proteggerne la “paternità” territoriale, che a Parma, città appena nominata “City of Gastronomy UNESCO, si è svolta una serata in onore del rosso frizzante e beverino che non può mai mancare sulle tavole degli emiliani.

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I ragazzi di Stralvè Food&Wine, in collaborazione con La Cantina Carra di Casatico, uno tra i maggiori produttori del territorio, sono riusciti ad organizzare un appuntamento all’insegna della convivialità tutto, nemmeno a dirlo, a base di Lambrusco.

Uno sforzo importante per offrire a tutti, gratuitamente, un assaggio di quello che questo territorio ha da offrire, dell’unicità dei suoi prodotti, legati a doppio filo con la tradizione emiliana più profonda.

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Dall’aperitivo fino al dolce passando per qualche bicchiere di troppo, che in questi casi non fa mai male: una originale Spuma di Lambaroni firmata Stralvè per cominciare, accompagnata da Parmigiano Reggiano 24 mesi, una crema al Lambrusco da gustare con pane e focaccia, ed ancora un cremoso risotto al Lambrusco con pancetta e radicchio, per finire con un dolce da gustare al cucchiaio.

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Insomma, un momento per ricordare la bontà di quanto crea l’Emilia, ma anche e soprattutto di quanto sia importante difendere ciò che ci appartiene e rappresenta, allontanando quanto più possibile l’omologazione delle identità di ogni Paese, territorio e Nazione.

 

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Pubblicato in Cultura Emilia

A Venezia torna "Gusto in scena". Tra le 50 cantine selezionate dalla prestigiosa manifestazione dedicata a gusto e salute anche l'azienda biologica di Traversetolo, chiamata a rappresentare l'anima spumeggiante dell'Emilia.

Parma, 27 febbraio 2016

Operatori e gourmet incontrano i produttori a Gusto in Scena, prestigiosa rassegna nazionale dedicata alla cucina di qualità e salutista patrocinata dal Ministero della Salute, giunta quest'anno alla VIII edizione. L'appuntamento è per domenica 28 e lunedì 29 febbraio, all'interno della Scuola Grande San Giovanni Evangelista di Venezia, dove trenta eccellenze gastronomiche, cinquanta cantine, chef stellati, maestri pasticcieri e pizzaioli di fama nazionale saranno i protagonisti della due giorni dedicata alla "Cucina del Senza" – senza sale o senza grassi o senza zuccheri aggiunti – che quest'anno punterà i riflettori sulle cotture a bassa temperatura.

A rappresentare l'Emilia Romagna saranno gli spumanti di Malvasia e Sauvignon e la barbera di Vigna Cunial, cantina biologica dei colli di Traversetolo, in provincia di Parma. La manifestazione, che ogni anno richiama in laguna migliaia di operatori, giornalisti e appassionati, si caratterizza per la sua grande attenzione al benessere e la capacità di coniugare nel piatto e nel calice gusto, qualità e salute.

"Mi fa particolare piacere rappresentare l'Emilia a Gusto in Scena – spiega Gian Maria Cunial, titolare della cantina Vigna Cunial – perché è una manifestazione attenta a quegli elementi di salute e benessere che mi hanno spinto a intraprendere la strada della viticoltura biologica e che ritengo debbano essere sempre presenti in un'alimentazione quotidiana dove troppo spesso, purtroppo, prevalgono cibi industriali con ingredienti di cui non conosciamo la provenienza né tanto meno la qualità. Nell'anno in cui Parma è città creativa Unesco per la gastronomia porterò a Venezia vini rappresentativi del nostro territorio che nascono nel massimo rispetto della natura e di chi li sceglierà nel bicchiere".

Dal salone di Venezia i vini biologici di Traversetolo finiranno direttamente in libreria: ad aprile infatti la casa editrice Feltrinelli-Gribaudo pubblicherà il libro "La cucina del Senza" in cui Marcello Coronini, ideatore di Gusto in Scena, e Roberto Perrone, giornalista del Corriere della Sera, racconteranno le regole per realizzare una cucina di qualità e attenta alla salute, abbinando a ricette di chef stellati i vini selezionati per l'edizione 2016 dalla kermesse veneziana.

Pubblicato in Agroalimentare Parma
Giovedì, 25 Febbraio 2016 12:17

Vini d'antiquariato

Caratteristiche e curiosità su quei vini che hanno superato di gran lunga la loro età di maturazione e consumo. Come capire se la bottiglia che abbiamo fra le mani contenga un vino d'antiquariato, come conservarlo o assaggiarlo.

Di Cecilia Novembri

Possedere una bottiglia di vino d'antiquariato è, per estimatori e non, una vera rarità.
I vini d'antiquariato non sono i vini di lungo invecchiamento, ma sono quei vini che hanno superato di gran lunga la loro età di maturazione e consumo e, non ancora cadenti, stanno lentamente ed elegantemente invecchiando.
Non essendo più comunemente reperibili, si possono effettivamente considerare degli oggetti d'antiquariato, con un valore, alle volte, piuttosto elevato. L'esame di questo tipo di vino è una vera e propria expertise e si basa sull'analisi di diversi fattori.

vino bottiglie antiquariato invecchiamento

Prima si analizza lo stato esteriore di una bottiglia, se già a questo livello si scorgono gravi difetti è inutile proseguire e la bottiglia sarà destinata solo ad una collezione. Se invece è ritenuto idoneo, si passa alla valutazione vera e propria del vino, alla stappatura e alla degustazione.
Una bottiglia di oltre 30 anni è una bottiglia di vino d'antiquariato e il suo contenuto è, se ancora in buono stato, sicuramente nella fase finale della sua vita, quindi la capacità di conservazione e la maturità del vino dipendono dalla qualità dello stesso e soprattutto da come è stato conservato.
Per assaggiare un vino di oltre 30 anni prima di stapparlo è bene tenerlo fermo, magari in posizione inclinata per alcune settimane, in un locale al buio e fresco.

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Ma quali sono i vini che più attraggono il collezionista? Tra gli italiani i vini maggiormente ricercati sono i piemontesi, Barbaresco, Barolo, i supertuscans, tanto apprezzati all'estero, Brunello di Montalcino, Chianti Classico, Nobile di Montepulciano, mentre tra i francesi i più stimati sono quelli provenienti dalle regioni vinicole del Bordeaux e della Borgogna.
Ma che prezzo avrà un vino del genere?
Il record nei Guinness è 75mila Sterline per uno Château d'Yquem del 1811.

With the courtesy of alux.com  -baccerebaciccia.it – consorzio vino chianti – il giornale del cibo.it – scelte di gusto

Mercoledì, 17 Febbraio 2016 15:22

Calorie nel bicchiere

Quanto influisce il vino sulla dieta? Quante calorie sono contenute in un bicchiere? Ora è difficile saperlo con esattezza ma la Commissione Ue sembra intenzionata a far partire l'obbligo di indicarlo sulle etichette delle bottiglie per far conoscere l'apporto calorico contenuto.

Di Cecilia Novembri

Tutto è partito da uno studio fatto sulle ricerche effettuate su Google che incrociano le parole "calories" e "wine": al primo posto ci sono gli Stati Uniti, seguiti dal Regno Unito, Canada, Australia e Francia, tutti paesi interessati all'import di vino Made in Italy.

L'obesità nei paesi industrializzati preoccupa sempre più e così per contrastarla arrivano le etichette sulle bottiglie di vino che indicano le calorie.

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La Commissione Ue sembra intenzionata a far partire l'obbligo dal 2016 ma i produttori si ribellano, nonostante per ora si parli solo di bozza. Il provvedimento rientra in un più ampio progetto di revisione delle leggi sull'etichettatura del vino dove, per ora vanno indicati nome e indirizzo del produttore, denominazione, allergeni, gradazione alcolica, quantità di prodotto.

La modifica potrebbe prevedere l'inserimento dei nomi delle varietà dei vitigni utilizzati nonché l'apporto calorico del contenuto della bottiglia.

Si è considerato che il fabbisogno giornaliero di un adulto di circa 70 kg di peso sia di 2.170 calorie al giorno. Una bottiglia di Amarone, con una gradazione pari a 16°, presenta un contenuto pari a 885 calorie, equivalente a circa 134 calorie per un bicchiere da 150 ml.
Un vino più leggero, con gradazione alcolica di 13°, fornisce un apporto calorico per bicchiere di 109 calorie, abbattendo così il contributo energetico di circa il 20%.

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I sostenitori della nuova norma ritengono che le etichette scarsamente formulate non siano più accettabili, perché il consumatore ha il diritto di sapere come sono fatti i vini: il vino verrà equiparato a qualunque altro cibo.
Dalla parte opposta ci sono invece i produttori che temono ripercussioni, oltre che sui consumi e sui prezzi a loro carico, anche sui giudizi nei confronti dei vini che ritengono potrebbero essere influenzati più dalle etichette che dalla qualità vera e propria.

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Cereali, mercati in catalessi. latte, ancora crisi. Vino, cresce del 22% l'export dei vini toscani. Nuove IGP, tocca ai cappellacci ferraresi. Cirio cresce nel Regno Unito. Editoriale: Epidemia si o epidemia no, Zika contro meningite.

SOMMARIO Anno 15 - n° 06 14 febbraio 2016
1.1 editoriale Epidemia Si, Epidemia No. Zika contro meningite
3.1 cereali Cereali, in balia dei flutti finanziari
4.1 Lattiero Caseario Ancora stato di crisi per il latte e i suoi derivati.
5.1 prezzo del latte Prezzo "a riferimento" del latte industriale. III quadrimestre 2014
5.2 eventi vino Il 50° Vinitaly dedica a Giacomo Tachis una degustazione storica dei suoi vini
5.2 nomine E' Francesco Zambonini il nuovo responsabile della Zona CIA di Reggio Emilia
6.1 vino L'export dei vini toscani cresce del +22%
7.1 energia e cooperazione Power Energia, cresce ancora la base sociale
7.2 nuove IGP IGP ai Cappellacci di zucca ferraresi
8.1Cereali Cereali, mercati in "catalessi"
9.1 eventi Le varie identità del Parmigiano Reggiano
9.2 export Export, non si arresta il boom dei prodotti Cirio in Regno Unito. +20%
10.1 eventi L'agricoltura Urbana sposa la creatività e diventa arte
11.1 promozioni "vino" e partners

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Sarà uno dei momenti fondamentali per ripercorrere le tappe del "Rinascimento" del vino italiano degli ultimi 50 anni.

Verona – Ci sono uomini cui tanti devono molto e Giacomo Tachis è uno di questi. Uomo raro, intelligente, colto, umile, ironico, ha scritto le pagine fondamentali dell'enologia e della vitivinicoltura italiane moderne.

Interprete acuto delle potenzialità del territorio, ha creato vini straordinari, capaci di far scoprire e valorizzare anche regioni enologiche meno conosciute.
A lui ed ai suoi vini, che hanno fatto la storia degli ultimi 50 del vino italiano, Vinitaly dedicherà la più importante degustazione della 50ª edizione (10-13 aprile 2016).
«Il racconto di ciò che ha creato lo faranno quei produttori che hanno avuto l'intuizione, il privilegio e l'onore di lavorare al suo fianco – ha dichiarato Giovanni Mantovani, Direttore Generale di Veronafiere –. Giacomo Tachis ha rappresentato il Rinascimento dei vini italiani e resterà per sempre nella Storia dell'enologia italiana e nei cuori di quanti lo hanno conosciuto».
(VeronaFiere 8 febbraio 2016)

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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