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Andranno alla memoria del Commendatore Vando Veroni, a Orietta Berti e a Ivan Lusetti i riconoscimenti assegnati dalla Camera di Commercio di Reggio Emilia nell’ambito della decima edizione del “Regium Lepidi”, destinato a premiare quei reggiani illustri che hanno contribuito, con la loro attività, a diffondere nel mondo la conoscenza del nostro territorio e a tenerne alto il nome.

Reggio Emilia, 5 dicembre 2013 -

La consegna dei riconoscimenti camerali avverrà nell’ambito della premiazione relativa al concorso “Lavoro e Progresso Economico” (conosciuto anche come “Fedeltà al lavoro”), in programma sabato 7 dicembre alle 10,00 al Centro Malaguzzi.

Assegnato nella precedente edizione (2011) alla memoria del cav. Lauro Ferrarini e a Zucchero “Sugar” Fornaciari, il “Regium Lepidi” è il più alto riconoscimento della Camera di Commercio.

L’assegnazione alla memoria di Vando Veroni, scomparso recentemente, Grande Ufficiale della Repubblica Italiana, non rappresenta soltanto il riconoscimento dei meriti dell’imprenditore e dirigente (Veroni, tra l’altro, fu vicepresidente della Cassa di Risparmio, presidente di Confidi, vicepresidente di Api, presidente dell’A.C. Reggiana e vicepresidente della Pallacanestro Reggiana); “Vando Veroni – disse il presidente della Camera di Commercio, Enrico Bini, all’indomani della scomparsa dell’imprenditore correggese - è stato un protagonista della vita del nostro territorio in molti ambiti, ma la sua sobrietà non lo ha mai portato a cercare palcoscenici. Nonostante i suoi successi e gli importanti ruoli che ha ricoperto in campo economico-finanziario, in ambito sociale, culturale e sportivo, Vando Veroni è rimasto un tifoso tra i tifosi, un esempio di passione verso questo territorio e questa città”.

Con Ivan Lusetti, il “Regium Lepidi” viene poi assegnato ad uno dei grandi protagonisti della storia della cooperazione reggiana. Anche qui, un premio a un dirigente con 30 vissuti alla presidenza di una cooperativa (la CIR) che proprio sotto la sua guida è passata da piccola impresa locale ad azienda di caratura internazionale e, al tempo stesso, al Legame di Lusetti a valori e a principi autenticamente cooperativi che ha trasmesso, diffuso e praticato in ogni azione, con un’attenzione particolare alla valorizzazione delle risorse umane.

Un grande abbraccio attende poi al Malaguzzi Orietta Berti, “l’usignolo di Cavriago”: una straordinaria carriera che già nel 1965 la vide vincitrice di “Un disco per l’estate”, per poi divenire una delle interpreti italiane più amata dal pubblico di tutti i tempi. Una storia di successi (oltre 15 milioni di dischi venduti, quattro dischi d’oro, un disco di platino e due d’argento, tournèe in tutto il mondo) che ha sempre parlato anche della sua terra d’origine e di quel legame con Reggio che nel 2012 l’ha portata anche ad essere testimonial della campagna di raccolta fondi “Io ci credo”, per finanziare il reparto di radioterapia dell’ospedale Santa Maria Nuova.

Alla consegna del “Regium Lepidi”, sabato al “Malaguzzi” seguirà poi la consegna dei premi “Lavoro e Progresso Economico” ad imprenditori, lavoratori e imprese che con la loro lunga e proficua attività hanno lasciato e continuano a lasciare importanti tracce nella storia dell’economia locale.

Tra queste storie, spiccano quelle di 6 imprese ultracentenarie ancora ben attive (e iscritte al Registro Nazionale della Imprese Storiche): “Medici Ermete & Figli”, nata nel 1900, Azienda agricola “La Ca’ dei lupi” (fondata nel 1852), “Davolio Marani Luigi e Antonio” (le origini datano 1896), “Ca’ De’ Medici” con le origini che risalgono al 1911, “Azienda Agricola Baiocchi” (attiva dal 1865) e “Cantarelli 1876” (nata, appunto, in quell’anno).

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)

 

Domenica, 01 Dicembre 2013 11:53

Di nuovo! A noi le Tasse a loro i Vitalizi

di Lamberto Colla ---

Una dimenticanza l'avere escluso la categoria dei parlamentari dall'applicazione del contributo di solidarietà sulle pensioni superiori a 90.000 euro.

Parma, 01 dicembre 2013 -

Il vice ministro all'economia Stefano Fassina, raggiunto da "il Fatto Quotidiano" replica che il provvedimento sarà emendato alla Camera.

Guarda caso tutte e tutte le benedette volte che tocca a loro non si riesce a scucire un centesimo. E pensare che la storia dei vitalizi è da a molto tempo che viene riproposta. Precisamente due anni fa, era il 25 novembre 2011, le cronache riportavano questa grande novità introdotta dal Governo Tecnico Monti: "Basta vitalizi d'oro per i senatori. Ma soltanto dalla prossima legislatura". Giusto perché sarebbe fuorilegge incidere sui diritti acquisiti.

Nel 2013 una dimenticanza che verrà emendata, forse. La storia si ripete.

- Una "Dimenticanza"? -

Come riporta tempestivamente il "Fatto Quotidiano" lo scorso 28 novembre, ""sugli importi dei trattamenti pensionistici corrisposti da enti gestori di forme di previdenza obbligatorie" si applicherà un "contributo di solidarietà" del 6 per cento sugli importi superiori ai 90 mila euro l'anno che sale al 12 per cento sopra i 128 mila euro e al 18 per cento per la quota eccedente i 193 mila euro l'anno. La lista delle forme di previdenza obbligatorie è consultabile sul sito dell'Inps. C'è di tutto: i fondi del super-ente pensionistico (Inps, ex-Inpdap ed ex-Enpals) le varie Casse autonome (avvocati, ingegneri, medici, commercialisti) l'Inpgi dei giornalisti. Ne manca una, il sistema che regola i vitalizi parlamentari degli ex onorevoli".

- Ci si è messa pure la Corte di Cassazione -

E' del 30 luglio scorso la notizia che la Corte di Cassazione ha imposto di restituire ai 250 Parlamentari in pensione quanto indebitamente trattenuto a titolo di contributo di solidarietà. Stop quindi ai prelievi del 5% per vitalizi di oltre 90mila euro lordi e del 10% per quelli da oltre 150mila euro lordi. Non solo stop ai prelievi, ma anche al via i rimborsi.

- E dei rimborsi viaggi dei Parlamentari già "pensionati" che diciamo? -

Oltre ai diritti intoccabili perché acquisiti in precedenze esiste un preciso capitolo nel bilancio 2012 della Camera che riporta 800.000€ per spese di trasferta degli ex Deputati (in totale sono circa 2.700).

Un centro di costo, ampiamente stroncato dalla scure dei tagli per 1.650.000€ dal 2010, che comunque rimane consistente, per mandare in "vacanza" a Roma i pensionati d'oro del Parlamento. Chissà quanto avranno da fare e soprattutto a favore della collettività!

Una sola parola: "spudorati"!

- Il rimedio della Nonna -

Regaliamo il rosmarino a tutti i parlamentari. Male che vada, se non dovessero riprendere memoria e buon senso, lo useremo per fare l'"arrosto"!
Pubblicato in Politica Emilia
L'appuntamento è per mercoledì 27 novembre con importanti ospiti delle realtà istituzionali locali e tunisine tra cui il Consigliere economico dell'Ambasciata tunisina in Italia -

Reggio Emilia, 25 novembre 2013 -
 
Continua inarrestabile la marcia di CNA verso l'internazionalizzazione delle imprese reggiane. CNA Servizio Estero, infatti, in collaborazione con FIPA Tunisia-Milano, organizza per il prossimo mercoledì 27 novembre dalle 11 presso la sede provinciale CNA in via Maiella 4, una giornata istituzionale seguita da un focus Paese dedicato agli imprenditori interessati ad operare sul territorio tunisino. Risorse umane qualificate, ammodernamento del sistema imprenditoriale, investimenti infrastrutturali e libera concorrenza fanno, infatti, della Tunisia un'importante occasione di business per le PMI.

Il ricco programma della giornata prevede i saluti istituzionali di Nunzio Dallari, Presidente CNA Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi, Vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia e Carlo Maffei, Presidente Credito Cooperativo Reggiano, per poi proseguire con gli interventi di Mohsen Sebai, Consigliere Economico Ambasciata Tunisina in Italia, Hechmi Chatmen, Delegato Generale dell'Agenzia Tunisina di Promozione dell'Investimento Estero – FIPA Tunisia Milano, e Bruno Cassola, Responsabile Internazionalizzazione Iccrea Banca Impresa.

"Questa iniziativa – spiega il Presidente CNA Nunzio Dallari - rientra all'interno del percorso di promozione della filiera dell'abitare e del costruire in Nord Africa. L'impegno di CNA è, infatti, quello di offrire alle piccole e medie imprese nuove opportunità di sviluppo e crescita di fatturato all'estero per favorire l'internazionalizzazione e vincere, così, le nuove sfide imposte dal mercato globale".

Le conclusioni saranno affidate ad Alfeo Carretti, Presidente CNA Servizio Estero, che aggiunge: "Dal punto di vista commerciale la posizione strategica della Tunisia le consente di fungere da ponte per attivare canali privilegiati con altri paesi dell'area Maghreb e più in generale dell'intero continente e di essere un mercato in via di sviluppo sempre più interessante per le eccellenze della produzione emiliano-romagnola, anche grazie ai grandi investimenti governativi allocati".

Per maggiori informazioni e adesioni rivolgersi a Daniela Fent, email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., tel. 0522 1482071.

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Sono in preoccupante aumento – e tutte collegate a fattori esterni, tra i quali spicca la crisi economica - le angosce e le preoccupazioni dei giovani della montagna rispetto al futuro -
 
Reggio Emilia, 25 novembre 2013 -
 
Il 42,6% dei ragazzi (e in questo dato spiccano le maggiori difficoltà della componente femminile, che balzano al 57,3%) vive l'approccio al domani con pessimismo (8,2%), si sente confuso (stato d'animo che riguarda il 18,7% del totale e il 26,3% delle ragazze), angosciato (5,6%) e in ansia (10,1%).

Le ultime indagini dell'Osservatorio dell' Appennino Reggiano della Camera di Commercio – presentate venerdì a Castelnovo ne' Monti nell'ambito della quarta Conferenza dell'Appennino – parlano dunque di fragilità in aumento e strettamente legate al perdurare della crisi economica.

I giovani della montagna – come hanno sottolineato il presidente della Camera di Commercio, Enrico Bini, e il responsabile dell'Osservatorio Camerale, Giovanni Teneggi – appaiono molto più sicuri dei propri mezzi, delle proprie capacità, del loro livello di preparazione scolastica e professionale rispetto a pochi anni fa, ma le difficoltà economiche e di inserimento lavorativo, unite alle incertezze del quadro politico internazionale, in soli due anni hanno assunto il peso di macigni tra le preoccupazioni dei giovani.

Le analisi curate dal Laboratorio di Economia Locale dell'Università Cattolica di Piacenza in collaborazione con le scuole superiori castelnovesi sono eloquenti: nel 2011 si diceva preoccupato della crisi economica il 22,5% dei giovani della montagna, ma oggi la percentuale è balzata al 57,9%. Analogo l'andamento riguardante le difficoltà nell'accesso al lavoro, che dal 2011 al 2013 hanno visto le preoccupazioni quasi raddoppiate (dal 20,4 al 38,6%) e l'elevata disoccupazione, che oggi preoccupa il 28,7% dei giovani rispetto al 16,3% del 2011 e dello 0,6% del 2008.

Ma non è solo la difficoltà di inserimento lavorativo che genera angosce tra i giovani della montagna: il 17,3% dei ragazzi (e la cifra è quadruplicata in un biennio) è preoccupato dell'instabilità e della precarietà del lavoro.

E c'è una specificità tutta appenninica in questi dati, nel senso che rispetto al futuro le angosce colpiscono oltre il 20% dei ragazzi della montagna reggiana, mentre al di fuori della comunità montana la percentuale scende al 9,2%.

C'è dunque un grande e specifico lavoro da compiere nel nostro Appennino – come hanno sottolineato Bini, Teneggi, il sindaco di Castelnovo ne' Monti, Gianluca Marconi, e il vicepresidente della provincia, Pierluigi Saccardi, puntando su quei punti di forza e intervenendo sui punti di debolezza che gli stessi giovani (insieme agli amministratori locali, anch'essi coinvolti nell'indagine) evidenziano. Tra i punti di forza spiccano la forza dell'associazionismo e del volontariato, la qualità del capitale umano, il sistema scolastico e i servizi alle famiglie, mentre tra le debolezze da superare spiccano, ancora una volta, le infrastrutture di trasporto e comunicazione.

(Fonte: Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
Reggio Emilia, 21 novembre 2013 -
 
Interessante giornata di confronto al Centro Impiego su staffetta generazionale, cassintegrati che si comprano (e rilanciano) l'azienda e disoccupati che si inventano un nuovo lavoro -

Ancora un momento di confronto ad alto livello con le aziende del territorio, questa mattina al Centro per l'Impiego della Provincia di Reggio Emilia, grazie al nuovo appuntamento proposto dalla Provincia di Reggio Emilia per riflettere sulla crisi ed elaborare strategie ed azioni comuni. "Vogliamo che i servizi pubblici per l'Impiego siano anche luogo di incontro e di confronto di esperienze significative del territorio, sia per allargare e migliorare la qualità delle nostre relazioni con cittadini e imprese, sia per favorire e stimolare l'innovazione e la crescita a livello locale - ha detto il vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia, Pierluigi Saccardi, in apertura di lavori - Queste occasioni di confronto, che la Provincia promuove periodicamente, sono di ancora maggiore utilità nei momenti di crisi economica, produttiva e sociale, come il periodo che purtroppo stiamo oggi vivendo".

Ad aprire la giornata è stato Vincenzo Ricciari dell'Osservatorio regionale del mercato del lavoro e della formazione Èupolis Lombardia, che ha proposto una interessante riflessione sui giovani e l'innovazione. Dopo aver tra l'altro ricordato come nei tempi di crisi i parasubordinati e gli atipici abbiano una probabilità di perdere il lavoro rispettivamente superiore di 9 e di 5 volte rispetto agli altri lavoratori, Ricciari ha espresso forti perplessità sia sul funzionamento dell'apprendistato, sia sui risultati delle riforme del lavoro succedutesi dal 1997 ad oggi, invitando i territori a investire sui settori innovativi, "perché una assunzione qui ne crea altre 5 nei servizi, mentre una assunzione nel manifatturiero solo altre 2".

Ancora più drastico è stato Andrea Gandini, docente di Economia aziendale dell'Università di Ferrara, chiamato a parlare di staffetta generazionale e buone pratiche per aumentare l'efficienza nell'impresa. Addirittura impietoso il raffronto con la Germania e in generale in Paesi del Nord Europa dipinto attraverso una serie di dati che davvero parlano da soli. Dalla percezione dei nostri adolescenti sul lavoro che li attende (solo il 5% lo prevede di tipo manuale, anche se il 40% finirà per farlo, contro un 40% di tedeschi che se lo immagina così, e nel 42% dei casi lo farà davvero) al tipo di scuole professionali: 4 anni passati a lavorare per 3 giorni e studiare per 2 in Germania, 5 anni a studiare e basta (e con sempre meno ore di laboratorio) da noi, "ma se tu passi quattro anni a lavorare 3 giorni la settimana come orafo, e a studiare da orafo per due, ci sono molte probabilità che alla fine tu l'orafo lo sappia fare davvero...".

Per non parlare di pensioni (in Germania, dove certamente non si guadagna meno, solo il 7% delle pensioni supera i 3.500 euro netti mensili, in Italia ben il 17%) e di politiche del lavoro, da noi fondamentalmente passive più che attive: "Noi abbiamo questo baraccone della cassa integrazione che ci è costata 80 miliardi dal 2008, in Germania se cala il lavoro, riducono magari l'orario di 6 ore, 2 ore le paga l'azienda, 2 il lavoratore, solo 2 lo Stato che così ha molte più risorse per le politiche attive", ha detto Gandini giudicando molto negativamente "certe contrattazioni sindacali degli anni Ottanta e Novanta che chissà per quanto tempo ancora pagheremo...".
 
Venendo alla staffetta generazionale , "ora possibile anche in Emilia-Romagna dopo che la Regione ha finalmente provveduto", può essere una soluzione: "Prevede che se un lavoratore over 55 passa per gli ultimi due anni al part-time, e l'azienda contestualmente assume un under 30, l'Inps paga ugualmente i due anni di oneri contributivi e questo può in effetti aiutare a portare innovazione nelle imprese e risolvere il problema di esuberi e personale obsoleto meglio che con la cassa integrazione o i prepensionamenti - ha aggiunto - E poi a oltre i 60 anni la gente cambia, sul lavoro dovrebbe avere un ruolo essenzialmente formativo, occuparsi di quello che sa fare bene e non dell'ordinaria amministrazione...".

Simona Caselli, presidente di Legacoop, ha quindi illustrato il fenomeno dell' acquisizione di aziende in crisi da parte dei dipendenti e di quanto sia efficace per creare e mantenere la rete d'impresa locale. Il workers buyout - in pratica il riacquisto da parte di dipendenti in cassa integrazione di aziende per lo più in procedura concorsuale – proprio grazie alla cooperazione, e dunque proprio a Reggio Emilia, sta diventando oggetto di studio un po' in tutta Europa. Già quattro le esperienze positive: dall'azienda di nicchia che lavora il legno in montagna, al cravattificio di Sant'Ilario per griffes famose rilevato dalle donne dipendenti, all'impresa che rischiava di saltare non tanto per la crisi, ma per la morte del titolare, fino al caso più emblematico, l'ex ceramica Magica oggi Greslab di Scandiano. "Era una ceramica in fallimento che da 60 lavoratori era scesa a 33 e ora, grazie all'impegno degli ex dipendenti e alle innovazioni introdotte, nonostante la crisi del settore è arrivata a dare lavoro a 66 persone, ma con una fatica incredibile", ha sottolineato Caselli. "Perché se non ci fosse stato il sistema cooperativo ad affiancarli nella fase iniziale, così come avviene per tutte le start-up, e se non ci fosse stata la Banca etica a credere in loro, questa impresa meravigliosa non sarebbe mai nata – ha detto – Ancora oggi un sistema bancario atavico e privo di una cultura di startup, stenta a dare fiducia a questa azienda che pure ha fatto tutto quello che i testi di economia insegnano si debba fare: ha innovato il prodotto, comprato un nuovo forno, ha cambiato mercati e raddoppiato il fatturato. Ma non ottengono nessun aumento del fido bancario a breve, perché ancora non producono utili...".

A chiudere l'interessante mattina, il caso della cooperativa sociale "Tutte le porte", fondata da un gruppo di persone iscritte al collocamento mirato dopo un'azione di formazione professionale co-finanziata dalla Provincia di Reggio Emilia. "Abbiamo deciso di crearci da soli quel lavoro che all'esterno non riuscivamo a trovare, mettendoci insieme e offrendo qualcosa che sul mercato non c'era - ha spiegato il presidente Daniele Cavalchi - Dopo aver bussato appunto a tutte le porte per rientrare nel mondo del lavoro, abbiamo deciso di unirci in una cooperativa in modo da valorizzare le loro professionalità e oggi offriamo ai privati, alle aziende ed agli enti servizi accurati, professionali ed a prezzi concorrenziali per quanto riguarda tutti i cosiddetti lavori di casa, dal'idraulico al muratore all'elettricista".

(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Reggio Emilia, 19 novebre 2013
 
LA STRADA PER LA RIPRESA NON PASSA SOLO DA RIGORE E RINVII: SERVONO MISURE CONCRETE IN TEMPI RAPIDI -

Di Nunzio Dallari, Presidente CNA Reggio Emilia

Ripresa sì, ripresa no. C'è chi l'annuncia, chi la vede e c'è chi la nega. Noi imprenditori non la vediamo affatto, in compenso in questi giorni siamo alle prese con il pagamento dell'IVA, a fine mese dovremo pagare IRES ed IRAP e a dicembre l'anticipo dell'IVA, senza dimenticare i vari balzelli piuttosto salati come la TARES. Insomma, ci prepariamo ad un 2014 ancora nel segno della flessione per quanto riguarda redditività e credito.

La cosa più sconcertante è che sembra che siamo i soli ad accorgerci della situazione, drammatica, che stiamo vivendo come imprenditori e come cittadini di questo paese: il Governo fa dichiarazioni di "buona volontà" ma sembra colpito da una "sindrome del rinvio" mentre si fa strada un costante aumento delle tasse, più o meno mascherate.

Il Governo dà l'impressione di non trovare il bandolo della matassa: invece di dare segnali concreti attraverso soluzioni e riforme semplici e incisive per rilanciare investimenti e consumi, pare impegnato a cercare i fondi mancanti direttamente dalle tasche di cittadini e imprese. Ecco, che ci ritroviamo in una specie di "gioco delle tre carte", con le tasse scaricate sugli enti locali, che diventano gabellieri per conto dello Stato, come nel caso dei 0,30 cent. al metro quadro calcolati nella Tares e destinati alle casse dello Stato.

Alla fine dei conti, chi paga sono sempre imprese e famiglie, le stesse che dovrebbero godere di maggiore liquidità e facilità nell'accesso al credito e che, invece, sembrano le uniche ad essere colpite dal regime di austerity imposto dall'Unione Europea. Il rigore è doveroso, ma da solo non basta. E soprattutto deve riguardare tutti, Pubblica Amministrazione in primis. É facile parlare di spending review e dei sacrifici che gli italiani sono chiamati a fare per il bene comune. Di certo, c'è che non ci sono stati tagli concreti alla spesa pubblica, mentre continua il malcostume inaccettabile delle spese pazze e dei rimborsi esorbitanti nelle giunte regionali. Una vergogna intollerabile che danneggia il nostro Paese tanto all'interno quanto in ambito internazionale.

Come CNA Reggio Emilia ha sostenuto più volte, servono misure concrete in tempi rapidi, il Governo deve avere il coraggio di adottare un cambio di rotta deciso nel sostegno al sistema economico, coniugando crescita, rigore ed equità. Non è impossibile: occorre però mettere in campo le risorse adatte per sostenere la ripresa. L'attuale Legge di Stabilità è una manovra insufficiente, lascia irrisolte moltissime questioni dal punto di vista del rilancio della produttività e competitività delle Pmi.

È tempo di soluzioni efficaci e tempestive, di puntare a un efficientamento reale della spesa pubblica, di facilitare l'accesso al credito per le imprese e il recupero dei debiti della Pubblica Amministrazione in maniera semplice e rapida, non con procedimenti machiavellici che lasciano tutti di stucco.

Per essere ottimisti e sperare davvero in una ripresa economica le piccole e medie imprese italiane, che sono il motore dell'economia, hanno urgente bisogno di interventi tangibili: non "di solo rigore si muore", anche di inerzia.

(Fonte: ufficio stampa CNA RE)
Mercoledì, 13 Novembre 2013 08:03

Lattiero Caseario: prezzi stabili

lattiero caseario.


In aumento solo il Parmigiano 12 mesi di stagionatura. Quarta settimana di declino per il burro.
Pubblicato in Agroalimentare Emilia
Reggio Emilia, 7 novembre 2013

Nell'ambito delle iniziative di promozione economica, la Camera di Commercio organizza un incontro sugli scambi commerciali con l'estero, con particolare riferimento alle condizioni di vendita riguardanti le caratteristiche dei prodotti, i termini di consegna, le condizioni di pagamento, le garanzie e tutti gli altri elementi che consentono una corretta relazione commerciale.

L'incontro si avvale del patrocinio e dell'accreditamento dell'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Reggio Emilia e dell'accreditamento da parte dell'Ordine Forense di Reggio Emilia.

Il seminario non è rivolto solo ai responsabili aziendali, ma anche agli iscritti ai due Ordini professionali, per i quali sono previsti crediti formativi.

L'incontro è in programma il 13 novembre dalle 9,00 alle 13,00 nella Sala Grasselli della Camera di Commercio; relatore sarà l'avv. Alessandro Albicini, dello Studio Legale Avv. Albicini di Bologna, che condurrà un approfondimento su un testo di condizioni generali di vendita per l'estero, per estendere poi l'analisi a casi specifici, rispondendo anche ai quesiti dei partecipanti.

Per la partecipazione è prevista una quota individuale pari ad € 40,00 (+IVA 22%).

La partecipazione è subordinata alla registrazione on-line alla pagina "Convegni, Eventi, Incontri e seminari" del sito www.re.camcom.gov.it


(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
Reggio Emilia, 4 novembre 2013
 
Si parlerà di competitività, e soprattutto di internazionalizzazione, nel convegno programmato per oggi, lunedì 4 novembre alle 15,30, dalla Camera di Commercio.
"Mentre cresce la propensione all'export del territorio reggiano, ormai prossima al 60% e tale da collocare la nostra provincia al primo posto a livello regionale e al quinto nella graduatoria nazionale – sottolinea il presidente della Camera di Commercio, Enrico Bini – vogliamo offrire alle imprese del nostro territorio nuove analisi, conoscenze ed indicazioni utili a rafforzare le relazioni con i mercati esteri, che vanno ad affiancarsi agli ingenti contributi camerali destinati nel 2013 proprio alla competitività e all'internazionalizzazione, con un investimento complessivo pari a 2,2 milioni di euro".
"La crescita della competitività – aggiunge Bini – è peraltro strettamente funzionale anche alle esportazioni, specie in quei Paesi europei che rappresentano, da soli, oltre il 71% delle nostre esportazioni e nei quali anche nel primo semestre 2013 abbiamo perso un po' di terreno, con un export in calo del 2,1% nell'ambito di un andamento complessivamente stabile, legato ad un buon recupero avvenuto nel secondo trimestre, con un valore di 2,2 miliardi che ci ha riportato sostanzialmente ai dati pre-crisi".
"E se da una parte è urgente rilanciare la nostra competitività e consolidare le posizioni nel Vecchio Continente – prosegue il presidente della Camera di Commercio – dall'altra è necessario rafforzare le azioni verso tutti i Paesi extra Europa, che nel primo semestre 2013 hanno fatto segnare un aumento delle esportazioni del 5%".
Di questo, dunque, si parlerà oggi alle 15,30 nella "Sala Grasselli" della Camera di Commercio (P.zza della Vittoria, 3), con interventi di Tiziano Bursi del dipartimento di Economia "Marco Biagi" dell'Università di Modena e Reggio Emilia ("Strategie di internazionalizzazione nei mercati tradizionali ed emergenti"), Paolo Di Toma del dipartimento di Comunicazione ed Economia di Unimore ("Il contributo della corporate governance all'internazionalizzazione delle imprese") e di Guido Caselli, direttore del Centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna ("Saper cogliere le opportunità che il mondo offre").
I lavori saranno introdotti da Giovanni Teneggi, componente la Giunta della Camera di Commercio con incarico per la ricerca economica.
 
(Fonte: Dalla Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura di Reggio Emilia)
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