I bambini provenienti dal Saharawi, saranno ospiti in varie province dell'Emilia-Romagna. L'assessore Donatella Bortolazzi: "Un'attenzione della Regione che va aldilà di iniziative per la sopravvivenza fisica con progetti per la salute e l'istruzione" -
Parma, 17 luglio 2014 -
L'assessore regionale alla cooperazione internazionale Donatella Bortolazzi ha accolto questa mattina nella sede della Regione, assieme alla presidente dell'Assemblea legislativa Palma Costi, i bambini provenienti dal Saharawi, che anche quest'anno saranno ospiti in varie province dell'Emilia-Romagna.
L'iniziativa si realizza nell'ambito del progetto di accoglienza regionale del coordinamento regionale delle Associazioni emiliano-romagnole di solidarietà con il popolo saharawi, in collaborazione con il Polisario e con l'Associazione nazionale di solidarietà del popolo saharawi. Si svolge per due mesi (luglio e agosto), in un periodo in cui le temperature del deserto di Tindouf raggiungono i 50 gradi, causando gravi disagi soprattutto per i più piccoli.
"Si tratta di un appuntamento consolidato per la nostra Regione (il progetto è stato avviato nel 2000) – ha detto l'assessore Bortolazzi – e quello che ogni anno mi colpisce e mi conforta è il sorriso sui volti dei nostri piccoli ospiti, e questo anche se cambiano i bambini accolti e soprattutto nonostante la situazione di grave difficoltà che ogni giorno vivono nei campi". In particolare Bortolazzi ha sottolineato che "l'impegno e l'attenzione verso il popolo saharawi della Regione Emilia-Romagna è andato aldilà del sostegno alla mera sopravvivenza quotidiana, con progetti riguardanti anche l'accesso alla salute e all'istruzione". Nella prossima Giunta verrà portata una delibera che sancirà la volontà di dare continuità e completamento di alcune azioni iniziate nel 2012 per alleviare le difficili condizioni di vita dei bambini della scuola primaria di Tifariti, con l'ulteriore possibilità di garantire un pasto quotidiano ai giovani scolari e facilitarne la mobilità per permettere loro la frequenza quotidiana alle lezioni.
La presidente dell'assemblea legislativa Palma Costi ha sottolineato che l'impegno della Regione continuerà anche nella prossima legislatura. "Su questo tema che riguarda i diritti dei popoli - ha detto - verrà raccolto il testimone dalla nuova Assemblea e dalla Giunta, poiché si tratta di un tema trasversale, sviluppato egregiamente dal presidente Errani , e costruito in questi anni con le associazioni del territorio".
Nel periodo di accoglienza i bambini (87 di cui 10 disabili con 13 accompagnatori) saranno sottoposti a screening sanitari non eseguibili in loco, sulla base delle richieste del Ministero della salute saharawi, con spese a carico del servizio sanitario regionale, mentre tutte le altre spese di accoglienza sono a carico delle Associazioni regionali di solidarietà. Inoltre la regione Emilia-Romagna offre l'iscrizione al Servizio sanitario regionale, la visita pediatrica completa ed eventuali prestazioni sanitarie se necessarie. Durante il soggiorno di questi piccoli "ambasciatori di pace" verranno realizzate numerose iniziative nei Comuni (mostre fotografiche, cene di solidarietà, attività ludiche, ecc) per sensibilizzare la popolazione sulla causa saharawi e sulla loro pacifica lotta per il diritto internazionale che dura ormai da 40 anni. /CL
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Accompagnata da personale della Polizia penitenziaria, la Garante regionale dei detenuti, Desi Bruno, e il Garante di Parma, Roberto Cavalieri, hanno visitato gli Istituti penitenziari della città.
Parma, 14 luglio 2014 -
Questi i numeri: 539 detenuti presenti (la capienza regolamentare è di 385 posti, quella "tollerata" di 652), di cui 407 condannati in via definitiva (132 gli imputati), 80 gli ergastolani, 58 in regime di 41bis, 295 i detenuti comuni, 26 gli ammessi al lavoro all'esterno e in regime di semilibertà, 228 stranieri; 23 i ricoverati al Centro diagnostico e terapeutico, 7 nella sezione per tetraparaplegici. Del circuito dell'alta sicurezza, fanno parte 158 detenuti.
È in sensibile aumento, su base semestrale, il numero dei detenuti del circuito differenziato dell'alta sicurezza, con la corrispondente diminuzione dei detenuti comuni, in linea con quanto previsto dal progetto dipartimentale di realizzazione dei circuiti regionali, che prevede che la struttura si caratterizzi per la presenza di questa tipologia di detenuti. È invece stabile il numero degli ergastolani, per i quali sarebbe opportuno pensare a spazi dedicati ed esclusivi, laddove possibile. In tal senso l'auspicio è che alcuni spazi del padiglione in corso di costruzione possano essere riservati proprio a questa particolare tipologia di detenuti. Nelle sezioni dove sono collocati detenuti "comuni", con un grado di pericolosità di lieve significatività, è in vigore il regime "a celle aperte" per alcune ore al giorno.
Resta particolarmente critica la situazione sanitaria, con particolare riferimento al Centro diagnostico e terapeutico (Cdt) gestito dall'Ausl all'interno della struttura, dove vengono assegnati i detenuti per il trattamento di patologie in fase acuta o cronica (circa 20 posti). Continuano a essere inviati a Parma detenuti malati da altri istituti di pena, con intere sezioni ordinarie che sono occupate da detenuti malati, nell'attesa di essere ricoverati. Appare eccessivo il numero dei detenuti affetti da gravi patologie in relazione ai posti disponibili; la promiscuità fra persone sane e malate provoca un peggioramento complessivo delle condizioni di vita. Tale criticità è stata da tempo segnalata dalla Garante alle autorità competenti, in particolare al ministro della Giustizia, chiedendo che cessino le assegnazioni di persone malate al Cdt di Parma, nell'impossibilità di un'effettiva presa in carico.
Nella sezione che ospita il Centro non è in vigore il regime "a celle aperte", in ragione della compresenza di detenuti appartenenti al circuito dell'alta sicurezza e detenuti comuni (in tutto 23). Si segnala la persistente mancanza di un medico specialista in urologia, con i detenuti che all'occorrenza vengono portati all'esterno, con il necessario accompagnamento della scorta, per effettuare questa tipologia di consulti e altre visite specialistiche. È nota la frequente difficoltà a garantire gli accompagnamenti, con il conseguente slittamento della visite specialistiche (diverse settimane e anche mesi) con grave disagio per i detenuti.
Nel corso della visita, è stato effettuato un sopralluogo negli spazi detentivi della Sezione Iride, destinata ad ospitare i detenuti in isolamento disciplinare, sanitario e giudiziario. Ai detenuti in isolamento disciplinare viene applicato un regime detentivo caratterizzato da estremo rigore: per tutta la durata della sanzione permangono in celle senza suppellettili (né scrittoio, né tv, né sedia – una sedia gli viene fornita solo durante la consumazione dei pasti), senza la porta a separare la camera di pernottamento dal bagno con la turca. La Garante regionale e il Garante di Parma chiederanno all'Amministrazione Penitenziaria di modificare in maniera sostanziale le condizioni dell'isolamento, senza far venir meno profili di sicurezza, al fine di tutelare l'equilibrio psico-fisico delle persone.
Nei colloqui con i detenuti, le principali segnalazioni riguardano la materia sanitaria e la territorialità della pena, con la richiesta di favorire il trasferimento in istituti penitenziari più vicini al luogo di residenza della famiglia.(rg)
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Varato il provvedimento per il riconoscimento dei danni e la concessione dei contributi per risarcire le imprese. Stanziati 80 milioni di euro. Già impegnati tutti i 160 milioni previsti dal Consiglio dei ministri per il 2014. Le dichiarazioni degli assessori Vecchi e Rabboni
Modena, 11 luglio 2014 -
Firmato il provvedimento per risarcire le attività economiche colpite dall'alluvione del 17 e del 19 gennaio 2014, dalla tromba d'aria del 3 maggio 2013, dagli eccezionali eventi atmosferici e dalla tromba d'aria del 30 aprile 2014. La nuova ordinanza (la n. 6 del 10 luglio 2014) del commissario delegato alla Ricostruzione Vasco Errani definisce modalità e criteri per la concessione dei contributi, stimati in 80 milioni di euro. Gli interventi previsti, e ammessi a contributo, riguardano la riparazione, il ripristino, la ricostruzione di immobili a uso produttivo degli impianti e delle strutture produttive agricole; la riparazione e il riacquisto di beni mobili strumentali all'attività, di beni mobili registrati e la ricostituzione delle scorte e dei prodotti.
"Si tratta di un provvedimento di eccezionale importanza per i territori colpiti dalle calamità del 2013 e del 2014 – sottolinea l'assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi – . Le imprese possono così completare i loro piani di ripristino e riprendere completamente le attività economiche, salvaguardando l'occupazione. E' un risultato – prosegue Vecchi – ottenuto grazie all'impegno comune della Regione, dei sindaci, dei parlamentari del territorio, delle associazioni, dei cittadini e delle imprese. Quest'ordinanza è stata discussa in maniera aperta con tutte le parti interessate e, grazie alla loro partecipazione, ulteriormente migliorata per poter rispondere adeguatamente a tutte le specifiche esigenze".
"L'alluvione del Secchia – dichiara l'assessore all'Agricoltura, Tiberio Rabboni – ha interessato un'area di oltre 5.500 ettari destinati a colture - vite, pero, pomodoro, cereali, foraggi - di altissima qualità e di notevole importanza economica; 302 le aziende agricole coinvolte, che hanno subito danni stimati per circa 52 milioni di euro. Il ripristino delle infrastrutture connesse all'agricoltura, come strade interpoderali, opere di approvvigionamento idrico, reti idrauliche e impianti di irrigazione al servizio di più aziende, richiederanno circa 2 milioni. Particolarmente gravi – aggiunge Rabboni – anche gli effetti sul settore agricolo della tromba d'aria del 30 aprile 2014. Per la provincia di Bologna la stima complessiva dei danni è di 5,1 milioni, per il modenese di 2,8 milioni. Il provvedimento del commissario consentirà di ripristinare la piena funzionalità a imprese che potranno contribuire in modo concreto alla ripresa economica del nostro territorio".
Gli interventi dovranno essere finalizzati alla ripresa e alla piena funzionalità dell'attività produttiva in tutte le componenti fisse e mobili strumentali, e al recupero a fini produttivi degli immobili. La quantificazione del danno dovrà avvenire attraverso perizia asseverata, mentre gli interventi devono essere realizzati successivamente alla data degli eventi calamitosi e conclusi entro il 30 giugno 2015. In presenza di copertura assicurativa, il contributo è riconosciuto sulla differenza tra i costi dell'intervento e gli indennizzi assicurativi attribuiti all'intervento finanziato, corrisposti o da corrispondersi da parte delle compagnie di assicurazioni.
I comuni interessati
Possono beneficiare dei contributi le imprese, appartenenti ai settori industriali, dei servizi, commerciali, artigianali, turistiche, agricole, agrituristiche, zootecniche, professionali. I comuni colpiti dalla tromba d'aria del 3 maggio 2013 sono, per quanto riguarda la provincia di Bologna, Argelato, Bentivoglio, San Giorgio di Piano e San Pietro in Casale; nella provincia di Modena Castelfranco Emilia e Mirandola. I comuni (tutti modenesi) colpiti dagli eventi alluvionali avvenuti tra il 17 e il 19 gennaio 2014 sono Bastiglia, Bomporto, Camposanto, Finale Emilia, Medolla, San Felice sul Panaro, San Prospero (a cui si aggiungono in Comune di Modena le frazioni di Albareto, La Rocca, Navicello e San Matteo).
Le risorse finanziarie
Dei 210 milioni di euro stanziati dal Consiglio dei ministri per alluvione e tromba d'aria, 160 milioni (che è la cifra prevista per il 2014, mentre gli altri 50 milioni andranno sul 2015) sono già stati impegnati con le ordinanze finora emanate. Infatti, gli 80 milioni di quest'ultima ordinanza – per le imprese – si aggiungono ai 50 milioni per le abitazioni (ordinanza n. 2), agli oltre 23 milioni degli interventi idraulici su Secchia e Panaro (ordinanza n. 5) e ai 6 milioni per le opere pubbliche (ordinanza n. 4).
Destinazione dei contributi
I contributi vengono concessi per la riparazione e il ripristino di immobili danneggiati e la ricostruzione di quelli eventualmente distrutti, in modo da ristabilire la piena funzionalità per l'attività dell'impresa; per la riparazione e il riacquisto dei beni mobili strumentali, così da ripristinare la loro piena funzionalità e sicurezza (compresi impianti e macchinari e compresi i beni mobili registrati); per la ricostituzione delle scorte, vive e morte, connesse all'attività dell'impresa; per i danni economici subiti dai prodotti; per il ripristino dei terreni agricoli, degli impianti arborei produttivi, delle infrastrutture aziendali (strade poderali, interpoderali e attraversamenti; opere di approvvigionamento idrico, reti idrauliche, impianti irrigui e rete di scolo; impianti di protezione delle colture); per il mancato guadagno dovuto alla distruzione della produzione agricola, valorizzata con riferimento alla media del triennio precedente, o i costi sostenuti per le anticipazioni colturali delle produzioni agricole danneggiate.
Lo schema di convenzione con la Provincia di Modena
Una successiva ordinanza (la n. 7 del 10 luglio 2014) riguarda l'approvazione dello schema di convenzione con la Provincia di Modena che, attraverso le sue strutture, garantirà il supporto per lo svolgimento delle attività istruttorie delle domande di contributo. Nello specifico, la Provincia ha individuato l'Area Economia come struttura competente per l'istruttoria amministrativa e tecnica delle domande.
I provvedimenti sul sito della Regione
I provvedimenti – come prevede il Decreto legge numero 74 del 12 maggio del Consiglio dei ministri – sono stati adottati da Errani in qualità di commissario delegato alla Ricostruzione, in accordo con le amministrazioni locali e l'Agenzia regionale di Protezione civile. Le ordinanza firmate (numero 6 e 7 del 10 luglio 2014) e il decreto legge sono consultabili sul sito della Regione, all'indirizzo www.regione.emilia-romagna.it/i-provvedimenti-per-alluvione-e-tromba-daria
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
In Commissione Territorio, Ambiente, Mobilità il presidente Luigi D'Alpaos ha illustrato il lavoro svolto dalla Commissione scientifica. L'assessore Gazzolo: "Un contributo fondamentale per fare chiarezza e dare risposta sulle cause di quanto successo. Stanziati ulteriori 23 milioni di euro per la messa in sicurezza idraulica dei bacini dei fiumi" -
Modena, 9 luglio 2014 -
"Appare del tutto verosimile che l'argine abbia collassato per effetto dell'interazione tra la piena e un articolato sistema di tane di animali selvatici, presente nel corpo arginale, che ne ha ridotto la resistenza". Questa la conclusione a cui è giunta la Commissione scientifica istituita dalla Regione Emilia-Romagna per analizzare e valutare le cause del cedimento dell'argine destro del fiume avvenuto il 19 gennaio in località San Matteo, frazione del comune di Modena.
I risultati del lungo lavoro svolto in questi mesi e conclusosi oggi - che si è basato su prove geotecniche in campo e di laboratorio - sono stati illustrati questa mattina ai consiglieri regionali in Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità dal professor Luigi D'Alpaos, presidente della Commissione scientifica, affiancato da tutti i colleghi che ne fanno parte. "La nostra risposta - ha affermato - può essere considerata apparentemente semplice, ma si basa su una verità scientifica che ha comportato l'applicazione di analisi e metodi complessi". In relazione al problema delle tane, il professore ha precisato che "la presenza di questi animali è un fenomeno emergente, in quanto non si tratta di nutrie ma di tassi, volpi e istrici, insediati in questo territorio soltanto da qualche anno a questa parte".
"L'intensa attività di studio e indagine scientifica compiuta in questi mesi dalla Commissione, che ringrazio vivamente assieme ai Rettori delle Università, è stata fondamentale per fare chiarezza e dare risposta alla comunità su ciò che è successo - ha commentato l'assessore alla Difesa del suolo Paola Gazzolo -. Abbiamo lavorato per superare l'emergenza e per ottenere dal Governo 210 milioni di risorse necessarie a indennizzare i cittadini e le imprese e a mettere in sicurezza il territorio. Adesso è necessario rafforzare le azioni già messe in campo assieme agli altri enti coinvolti con un triplice obiettivo: attuare una manutenzione costante degli argini, potenziare il monitoraggio e la vigilanza idraulica e, anche alla luce del prezioso contributo che ci ha offerto la Commissione, intensificare l'attività di controllo e contenimento degli animali. Lo staff tecnico istituito dal Commissario dopo l'alluvione è già al lavoro su questo".
Proprio per interventi urgenti di messa in sicurezza idraulica dei bacini dei fiumi Secchia, Panaro e Naviglio, l'assessore ha annunciato lo stanziamento di ulteriori 23 milioni di euro resi disponibili dalla quinta ordinanza firmata dal Commissario delegato. Ad essi si aggiungono 6 milioni destinati al ripristino delle opere pubbliche e di interesse pubblico previsti dalla quarta ordinanza.
Le spiegazioni della Commissione
Il professor D'Alpaos ha ricostruito e spiegato le cause del collasso arginale, dettagliatamente illustrato anche nella relazione tecnico-scientifica stilata dalla Commissione, mettendo in luce come "le piogge cumulate dal 15 gennaio al 4 febbraio non siano state di particolare intensità, ma persistenti nel tempo; tali, quindi, da poter ipotizzare un volume d'acqua fuoriuscito tra i 36 e i 38 milioni di metri cubi e un colmo dell'onda di piena superiore ai 400 metri cubi al secondo".
Il fenomeno può essere spiegato secondo due schemi di innesco, che possono aver agito singolarmente o in combinazione fra loro, comportando un ribassamento della sommità dell'argine con conseguente sormonto da parte della corrente fluviale. In seguito all'attivazione del sormonto, la breccia si è evoluta rapidamente, nell'arco di poche ore, approfondendosi e allargandosi per effetto dell'erosione prodotta dalla corrente fluviale in uscita, caratterizzata da un'elevata velocità.
Un primo tipo d'innesco è analogo a quello osservato sull'argine destro del fiume Panaro nel pomeriggio dello stesso 19 gennaio 2014. Il fenomeno si sviluppa inizialmente attraverso un processo di progressiva erosione interna, favorito dal sistema di tane presenti nel corpo arginale, eventualmente indebolito dalla precipitazione diretta al suolo. Una volta che è stato asportato un sufficiente quantitativo di materiale, la parte dell'argine sovrastante le cavità crolla, provocando un notevole ribassamento della sommità arginale.
Un secondo tipo d'innesco può essere ricondotto alla progressiva instabilità geomeccanica del corpo arginale, localmente indebolito dalla presenza delle cavità e favorito dalle condizioni di parziale saturazione indotte dalla piena e dalle precipitazioni dirette al suolo. La riduzione di resistenza a taglio dei terreni, indotta dalla loro saturazione anche locale, può causare una significativa diminuzione del grado di sicurezza della struttura arginale nei confronti della stabilità.
Secondo la Commissione, entrambi gli schemi dimostrano - pur nei limiti delle incertezze insite nelle variabili idro-meteorologiche di controllo, nella parametrizzazione dei modelli, nelle descrizioni matematiche dei complessi fenomeni naturali considerati - una soddisfacente consistenza tra i risultati ottenuti e le osservazioni disponibili.
Le cause prese in esame ma escluse
Tra le possibili cause prese in esame per capire la dinamica del cedimento arginale, sono state invece escluse quelle classiche note in letteratura: erosione per sormonto, erosione al piede e filtrazione al di sotto del corpo arginale con conseguente sifonamento.
L'erosione per sormonto dell'argine è stata esclusa poiché i livelli idrici massimi raggiunti sono stati molto inferiori (almeno di 1,25 metri) alla sommità arginale. L'erosione al piede dell'argine per effetto di un eccesso di tensione prodotta dalla corrente rispetto a quella massima sopportabile non è stata ritenuta plausibile perché le fotografie scattate nelle prime ore dopo l'apertura della breccia testimoniano la presenza della vegetazione arbustiva, che ha resistito anche all'aumentata azione erosiva della corrente in uscita dalla breccia. Inoltre, le testimonianze oculari hanno evidenziato che il fenomeno di formazione della breccia arginale è partito dall'alto, sviluppandosi gradualmente verso il basso.
Infine, per la stessa ragione è stata esclusa la possibilità che l'argine sia collassato a causa dell'erosione lungo cavità prodotte dallo sradicamento della vegetazione in alveo da parte della corrente: le fotografie aeree evidenziano che gli alberi cresciuti nell'alveo fluviale erano ancora presenti nelle prime fasi dopo l'apertura della breccia.
Il metodo di lavoro
La Commissione ha raccolto e analizzato, sia sul campo sia attraverso la documentazione fotografica disponibile, i dati idrometeorologici necessari per determinare i flussi idrici e la loro interazione con l'argine collassato. Sono state inoltre eseguite specifiche indagini e prove in sito e in laboratorio per definire le proprietà idrauliche e geotecniche dei terreni arginali e di fondazione. Infine sono stati messi a punto specifici modelli idraulici, idrogeologici e geotecnici considerando la geometria dell'argine e le proprietà dei terreni rilevate.
Attenzione particolare è stata dedicata alle evidenze di campo, alle testimonianze oculari raccolte e alla documentazione fotografica (anche aerea), che indicavano la presenza di un sistema di tane di animali selvatici proprio all'interno dell'area interessata dalla fase iniziale del collasso arginale.
La Commissione
La Commissione è stata istituita con decreto del Presidente della Regione (n.17 del 7 febbraio 2014) ed è composta da sei docenti universitari.
Armando Brath professore ordinario di Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia - Università di Bologna
Luigi D'Alpaos professore di Idrodinamica, Dipartimento di Ingegneria idraulica, marittima, ambiente e geotermia - Università di Padova (presidente della Commissione)
Vincenzo Fioravante professore ordinario di Geotecnica, Dipartimento di Ingegneria - Università di Ferrara
Vincenzo Fioravante, professore ordinario di Geotecnica, Università di Ferrara
Guido Gottardi professore straordinario di Geotecnica - Università di Bologna
Paolo Mignosa direttore del Dipartimento di Ingegneria civile, dell'ambiente, del territorio e architettura - Università di Parma
Stefano Orlandini professore associato di Costruzioni idrauliche e marittime e idrologia, Dipartimento di Ingegneria - Università di Modena e Reggio Emilia.
I nominativi sono stati forniti dai Rettori delle Università di Bologna, Ferrara, Modena-Reggio Emilia, Parma e Padova, alla quale è stato affidato il coordinamento dei lavori. A questi Atenei, che vantano Dipartimenti particolarmente qualificati in materia idraulica e geotecnica, la Regione aveva chiesto di indicare la disponibilità di esperti di elevato profilo tecnico-scientifico che potessero prendere parte alla Commissione, creata per acquisire valutazioni tecniche indipendenti e garantire la massima terzietà di giudizio.
Il testo integrale della relazione, oltre alle nuove ordinanze emesse, è disponibile sul sito della Regione all'indirizzo www.regione.emilia-romagna.it/i-provvedimenti-per-alluvione-e-tromba-daria/EC
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Ricostruzione post sisma, il sistema bilaterale delle costruzioni e dell'edilizia dona alla Regione 1 milione e 66 mila euro per realizzare micro residenze per anziani nei comuni modenesi di Concordia e Camposanto -
Modena, 4 luglio 2014 –
Continua la gara di solidarietà per la ricostruzione dopo il sisma del 20 e 29 maggio 2012. Il sistema bilaterale delle costruzioni e dell'edilizia dona alla Regione Emilia-Romagna 1 milione e 66 mila euro: la donazione servirà a realizzare due micro residenze per anziani nei comuni modenesi di Concordia e Camposanto. Con le due strutture di Concordia e Camposanto si completa il "Progetto Casa insieme", programma per la realizzazione di 9 micro residenze, ciascuna con una decina di posti letto, in ogni comuni modenese dell'area nord.
Oggi a Bologna i vertici nazionali di Cnce (Commissione Nazionale Casse Edili), Formedil (Ente nazionale per la formazione e l'addestramento professionale nell'edilizia) e Cncpt (network della sicurezza in edilizia) hanno consegnato i fondi raccolti agli assessori regionali Luciano Vecchi (Attività produttive) e Paola Gazzolo (Protezione civile).
«Un significativo contributo alla ricostruzione, un messaggio di speranza. Un gesto reso ancora più importante per la natura sociale degli interventi che andranno a finanaziare incentrati non al recupero di strutture distrutte dal sisma, ma aggiuntive. Solidarietà – ha sottolineato l'assessore regionale alle Attività produttive Luciano Vecchi - che si va ad aggiungere a un complesso di generosità che è stata strategica per la ricostruzione e per il ritorno alla normalità delle popolazioni».
Inoltre, l'assessore regionale alla Protezione civile Paola Gazzolo ha aggiunto che «la solidarietà, espressa da oltre 7 milioni di donatori, è stata un elemento fondale e straordinario per dare fiducia alle comunità colpite dal sisma».
I due edifici verranno costruiti da imprese di costruzione selezionate dal sistema bilaterale delle costruzioni sulla base di un progetto fornito dalla Regione ai comuni di Concordia e di Camposanto. La soluzione progettuale si caratterizza per assicurare agli anziani di poter vivere in un contesto domiciliare con servizi, facilitando le relazioni sociali e garantendo la necessaria assistenza.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
A sollevare il caso è Galeazzo Bignami (Fi-Pdl), in una interrogazione alla Giunta in cui chiede all'esecutivo regionale di "intervenire per tutelare imprenditori, artigiani e professionisti" -
Parma, 2 luglio 2014 -
Ad "imprese e possessori di partita Iva" nei giorni scorsi sono state inviate "lettere di sollecito per il pagamento del così detto Canone speciale Rai" che spetta a "chi detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive fuori dall'ambito familiare nell'esercizio di un'attività commerciale e a scopo di lucro diretto o indiretto". Ma questa imposta "è stata applicata al possesso non solo di televisori ma anche di qualsiasi altro dispositivo adattabile a ricevere il segnale Tv, paradossalmente anche a sistemi di videosorveglianza tanto che alcuni imprenditori si ritroverebbero a dover pagare il canone per il possesso di un impianto antifurto".
A sollevare il caso è Galeazzo Bignami (Fi-Pdl), in una interrogazione alla Giunta in cui chiede all'esecutivo regionale di "intervenire per tutelare imprenditori, artigiani e professionisti", ricordando come "già nel 2012 il ministero dello Sviluppo economico, a seguito di una richiesta di pagamento simile a quella in questione, decretò che il pagamento del canone era dovuto in presenza di un'antenna o di sintonizzatori su tutti quei dispostivi capaci di consentire la ricezione del segnale". Il consigliere avverte infine che "l'importo di questo canone è di 407,35 euro, ma potrebbe variare dai 200 ai 6.800 euro a seconda dell'azienda".
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
"Conoscili, proteggiti, previeni": la campagna informativa regionale per contrastare la diffusione di zanzare comuni, tigre e pappataci e per sensibilizzare i cittadini sulla necessità di proteggersi dalle punture -
Parma, 2 luglio 2014 –
Contrastare la diffusione di zanzare comuni, tigre e pappataci. Al tempo stesso, informare e sensibilizzare sulla necessità di proteggersi dalle loro punture. La Regione Emilia-Romagna lancia in questi giorni la campagna informativa per dare ai cittadini alcune semplici indicazioni per impedire la proliferazione di questi insetti che, in quanto "vettori", possono trasmettere malattie virali anche gravi. "Conoscili, proteggiti, previeni" è il messaggio della campagna che ha per slogan "Zanzara tigre e altri insetti: pericoli pubblici": dépliant, locandine, video e una specifica campagna sul web sono gli strumenti scelti per favorire la partecipazione di tutti.
I trattamenti e gli interventi di disinfestazione dei Comuni sul suolo pubblico, anche se molto accurati, riguardano infatti solo una percentuale del territorio; è quindi importante il contributo dei singoli cittadini che possono adottare semplici misure per ridurre il più possibile la diffusione di questi insetti nelle aree private. Bisogna dunque evitare i ristagni d'acqua, usare i larvicidi per contrastare la proliferazione di zanzare tigre e zanzare comuni, tenere i giardini puliti e l'erba sempre sfalciata per evitare la diffusione dei pappataci. Anche la protezione individuale dalle punture è importante: all'aperto, in zone ricche di vegetazione, è buona abitudine vestirsi sempre con abiti di colore chiaro, indossare pantaloni lunghi, maglie a maniche lunghe e non utilizzare profumi. Per proteggersi dalle punture è consigliabile usare repellenti sulla pelle e sugli abiti (con cautela nei bambini e nelle donne incinte).
In tutta l'Emilia-Romagna sono in distribuzione 5.000 locandine e 110.000 dépliant, proposti in tre versioni: "Proteggiti dalle punture", "Previeni la proliferazione", "Consigli per chi viaggia" (indicato per chi si sposta all'estero, per lavoro o in vacanza). I materiali sono disponibili negli ambulatori vaccinali dei Dipartimenti di sanità pubblica, negli Spazi donne immigrate e loro bambini dei Consultori familiari e, in generale, nelle sedi dei Servizi delle Aziende sanitarie. Un video con alcune indicazioni da seguire nei propri balconi, cortili, giardini e orti sarà diffuso nei prossimi giorni nelle sale d'attesa delle Aziende sanitarie e sul web, nel portale del Servizio sanitario regionale (www.saluter.it) e nel sito www.zanzaratigreonline.it, dove è possibile scaricare tutti i materiali e approfondire i temi della campagna. Sul web, in particolare, la Regione lancia una campagna informativa specifica attraverso il motore di ricerca Google e il canale Youtube. Su Google vengono proposti banner grafici (anche animati) con i messaggi informativi, su Youtube il video con le indicazioni per contrastare la proliferazione degli insetti viene visualizzato in apertura di tutti i filmati caricati.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
"Tra ieri e domani, oggi si (ri)fonda l'Emilia": dal 10 al luglio al 6 agosto torna Scena Solidale, progetto culturale di sostegno alle zone colpite dal terremoto nel 2012, promosso da Regione Emilia-Romagna e Emilia Romagna Teatro Fondazione. Una pubblicazione a colori e un video, "Scena Solidale- Rinascere con la cultura", tracciano un bilancio raccontando gli anni di attività del progetto -
Parma, 5 luglio 2014 -
Torna dal 10 luglio "Scena Solidale" che prosegue il suo percorso con l'omonima pubblicazione a colori, un video e con la rassegna "EMILIA 2.0 - Tra ieri e domani, oggi si (ri)fonda l'Emilia" nei comuni di San Felice sul Panaro, Novi di Modena, Finale Emilia, Cavezzo, Concordia, San Possidonio, Mirandola, Cento e, infine, Bologna.
Promosso dall'Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e da Emilia Romagna Teatro Fondazione con il sostegno economico dell'iniziativa "Un'ora vale due" promossa in maniera congiunta da Agci, Confcooperative, Legacoop – riunite nell'Alleanza delle Cooperative Italiane – e dai Sindacati confederali Cgil, Cisl, Uil, da luglio 2012 "Scena Solidale" offre un contributo alla rinascita di quelle comunità colpite dagli eventi sismici di maggio 2012.
La presentazione si è svolta nella sede della Regione Emilia-Romagna a Bologna, nel corso di una conferenza stampa cui hanno partecipato, oltre ad amministratori dell'area sismica, l'assessore regionale alla Cultura, Massimo Mezzetti, Pietro Valenti direttore di Ert Fondazione e Claudio Longhi, docente universitario e regista, curatore della rassegna. Nell'occasione è stato tratto un bilancio di Scena Solidale: "Un'esperienza straordinaria – ha sottolineato Mezzetti -, anche e soprattutto dal punto di vista umano, che ha fatto emergere il ruolo della cultura intesa come ricostruzione della propria identità". L'assessore ha ripercorso le fasi che hanno portato agli interventi nell'area colpita ("per i teatri è stata una vera catastrofe"), ricordando "il ruolo fondamentale di Ert, per un lavoro condotto senza risorse straordinarie" e con il contributo "di tanti grandi artisti e dell'intero mondo teatrale".
Con "EMILIA 2.0 - Tra ieri e domani, oggi si (ri)fonda l'Emilia", Scena Solidale giunge quindi alla sua terza rassegna estiva curata da Claudio Longhi in collaborazione con Giacomo Pedini; in scena gli allievi del corso di formazione Ert ribattezzati "Bassa Manovalanza" Simone Baldassari, Giulia Cailotto, Luigi Mattia Celotti, Alfonso De Vreese, Giulia Diomede, Marzia Gallo, Gabriele Genovese, Roberto Marinelli, Michele Mariniello, Elisa Prioetti, Irma Ridolfini, Michele Segreto, Isacco Tognon e per il secondo anno consecutivo gli attori Donatella Allegro, Nicola Bortolotti, Michele Dell'Utri, Simone Francia, Lino Guanciale, Diana Manea, Eugenio Papalia, Simone Tangolo, alla fisarmonica Olimpia Greco.
L'Emilia, come suggerisce il titolo, diventerà una sorta di hard disk che verrà riempito con il narrare 'leggero' di Italo Calvino, con canti colti e popolari che portano la memoria della vita nei campi, con il ritmo fresco delle filastrocche di Gianni Rodari, con i personaggi ritratti da Giovannino Guareschi o ancora con le serate estive raccontate da Pier Vittorio Tondelli per restituire al pubblico un ritratto dell'Emilia di ieri e di oggi, delle lotte politiche e delle serate gioiosamente paesane.
Chiude la rassegna, mercoledì 6 agosto, Le occulte e le future cose, Tra Oriente e Occidente il sogno, passato, di ogni domani in scena al Giardino del Cavaticcio, Bologna. Il ricavato dello spettacolo, programmato nell'ambito della manifestazione Il sole di Hiroshima organizzata da Nipponica, sarà devoluto in parti uguali per la ricostruzione della Scuola Elementare "Watanoha" di Ishinomaki, distrutta dal sisma che ha colpito il Giappone nel marzo del 2011, e del ripristino della Scuola Materna Statale "Montessori" di San Felice sul Panaro (Mo), danneggiata dal terremoto del maggio 2012.
Tutti gli appuntamenti, escluso Le occulte e le future cose, sono a ingresso libero.
Il progetto Scena Solidale
Il progetto si pone come obiettivo quello di affiancare lo sforzo che le amministrazioni comunali e le attività produttive hanno avviato per contribuire a mantenere il radicamento dei cittadini in territori ancora fortemente segnati dai problemi della ricostruzione e dalla mancanza di luoghi nei quali la collettività possa ritrovarsi. Dal suo inizio, il progetto ha visto l'installazione di tre tensostrutture fra Mirandola, Finale Emilia e Cento, oltre che l'avvio di laboratori teatrali per giovani e anziani, parate di strada, concerti e la programmazione di diverse rassegne: due solo nell'autunno 2012 ("Una Nuova Stagione" e "Scena Solidale tra teatro e danza, a bassa voce e in punta di piedi" promosso dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali Mibac, dalla Regione Emilia-Romagna e organizzato da Ert in collaborazione con Ater) e l'ultima "l'eMilia e una ...note" lo scorso luglio.
Nell'autunno 2013 "Scena Solidale" ha confermato il suo impegno nel portare avanti le sue attività: in attesa della ristrutturazione del Teatro Sociale, Ert ha messo a disposizione del comune di Finale Emilia una tensostruttura che ha ospitato la Stagione teatrale 2013/2014 oltre che di numerose attività di laboratorio; sempre Ert ha collaborato con il Comune di Mirandola all'allestimento di una nuova tensostruttura in via Dorando Pietri che ha ospitato la stagione teatrale 2013/2014 di Mirandola.
Una pubblicazione e un documentario
La meravigliosa rete di solidarietà, che in due anni non si è mai fermata, ha creato legami, rinsaldato relazioni e generato sinergie: tutte queste esperienze e attività verranno raccontate dai tanti protagonisti nella pubblicazione a colori e nel video "Scena Solidale – Rinascere con la cultura".
Scena solidale ha iniziato nel luglio del 2012 a muovere con discrezione i primi passi tra le macerie e le difficoltà dei comuni colpiti dal terremoto, percorrendo un emozionante percorso di crescita culturale e umana.
L'Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna e Emilia Romagna Teatro Fondazione, che del progetto Scena solidale sono promotori, hanno ritenuto importante valorizzare il lavoro svolto sino a ora dalle amministrazioni del cratere sismico, dalle compagnie teatrali, dagli artisti, dalle maestranze e, soprattutto, dalle tante persone che hanno partecipato alle attività laboratoriali organizzate nei territori, attraverso un documentario di sedici minuti e una pubblicazione illustrata, realizzati completamente con risorse interne a cura di Anna Sbarrai, Laura Di Salvo e Simona Giuliano.
"Scena solidale – Rinascere con la Cultura" è divenuto così un progetto dentro il progetto, un album di ricordi e un diario di bordo in cui trovano voce i tanti protagonisti, attraverso scritti, testimonianze, immagini, interviste.
Il documentario, che ha contato sulla preziosa collaborazione di Lepida TV per il montaggio, sarà diffuso sul canale 118 Lepida del digitale terrestre e pubblicato sui siti istituzionali regionali e dei comuni coinvolti, può essere inoltre visionato al seguente link sul canale regionale di YouTube: www.youtube.com/watch?v=7av6FJ9xFMk&feature=youtu.be.
La pubblicazione di 60 pagine a colori è stata impaginata e stampata dalla Regione Emilia-Romagna; sarà distribuita nel corso della prossima stagione di Scena solidale e messa a disposizione di tutti (in formato pdf) sui siti internet istituzionali e sul portale E-R Cultura della Regione.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Firmato questa mattina in Assemblea legislativa dal presidente Vasco Errani e dal Ministro Presidente dell'Assia Volker Bouffier. La delegazione tedesca in visita in Emilia-Romagna fino al 1 luglio in Emilia-Romagna, nei prossimi giorni a Ferrara e Parma -
Parma, 30 giugno 2014 –
L'Emilia-Romagna e l'Assia rinnovano il loro rapporto di collaborazione, sottoscrivendo una dichiarazione di amicizia tra le due regioni e l'intento di rinnovare l'accordo con nuovi contenuti, anche nel campo universitario, scolastico e della formazione, nel settore termale e in quello vitivinicolo. L'accordo è stato siglato questa mattina dal Presidente della Regione Vasco Errani e dal Ministro presidente dell'Assia Volker Bouffier, nel corso di un incontro ufficiale presso l'aula dell'Assemblea legislativa. All'incontro, oltre alla delegazione tedesca, hanno preso parte la presidente dell'Assemblea legislativa Palma Costi e gli assessori alla Scuola Patrizio Bianchi, al Turismo Maurizio Melucci, all'Agricoltura Tiberio Rabboni, alla Cultura Massimo Mezzetti e alle Attività produttive Luciano Vecchi.
"Sono certo che rilanceremo con reciproca soddisfazione la nostra collaborazione – ha detto il presidente Vasco Errani – L'accordo con l'Assia ci consentì di essere presenti in Europa quando ancora le Regioni italiane non potevano avere una rappresentanza a Bruxelles. Avere una sede in comune ha significato non solo un modo per ridurre i costi, ma soprattutto ha implementato le nostre relazioni e la nostra capacità di stare insieme. Le Regioni debbono avere un ruolo, se vogliamo un Europa più forte e con nuove funzioni".
"Con il presidente Errani abbiamo avuto modo di discutere in modo approfondito del ruolo del nostro partenariato e del ruolo dei land e delle regioni in Europa – ha detto il Ministro Presidente dell'Assia Volker Bouffier - Concordo pienamente con lui, l'Europa dei cittadini diventerà sempre più importante. Condividiamo uno spazio comune e siamo gli unici a confrontare il nostro lavoro, con un'integrazione europea che rappresenta il futuro. Vogliamo ulteriormente approfondire il nostro partenariato, perché in questo modo rafforzeremo anche l'Europa".
"Pensiamo si debba creare un network per aggregare tutte le analoghe istituzioni a livello europeo – ha detto la presidente dell'Assemblea legislativa Palma Costi – i territori devono essere coinvolti a livello decisionale, superando la contrapposizione tra Europa degli Stati e Europa delle Regioni. Deve essere questo il prossimo obiettivo della proficua collaborazione tra l'Emilia-Romagna e l'Assia, due delle Regioni più avanzate d'Europa". Un esperienza concreta, ha assicurato la presidente, con la commissione Affari generali ed istituzionali dell'Assemblea legislativa che ha preso questa mattina accordi per avviare un percorso condiviso insieme alla commissione tedesca competente nelle stesse materie, per definire un quadro comune e coerente di collaborazione tra attori istituzionali, come ha assicurato il presidente della commissione Marco Lombardi, presente in Aula insieme ai colleghi Sandro Mandini, Anna Pariani, Mauro Manfredini, Mauro Manfredini, Gabriele Ferrari e Mario Mazzotti.
Anche Norbert Kartmann, presidente del Parlamento regionale dell'Assia, si è detto sicuro del ruolo costruttivo nella casa comune che è l'Europa per Assia e Emilia-Romagna. "Due Regioni – ha detto in aula - che già a partire dell'esperienza della sede Comune a Bruxelles sono una testimonianza più unica che rara di una Europa senza confini e che quindi hanno il compito non da poco di creare una Europa delle Regioni".
La Regione dell'Assia ha un rapporto di collaborazione con la Regione Emilia-Romagna da 22 anni, e due province e 16 comuni emiliano-romagnoli sono gemellati con analoghi enti della regione tedesca. La delegazione tedesca, in visita in Emilia-Romagna dal 29 giugno al 1° luglio, è composta da 36 esponenti del mondo politico, economico, universitario e della formazione della Regione tedesca dell'Assia, guidata dal Ministro Presidente Volker Bouffier.
Tra gli esempi della collaborazione sviluppati tra le due Regioni, che coinvolgono anche soggetti pubblici e privati dei due territori, vi sono come ricordato l'Ufficio comune a Bruxelles, la Fondazione Scuola di Pace di Montesole, il network europeo delle politiche giovanili, la rete dei sindacati europei, la collaborazione sui temi dell'acqua e dell'ambiente, degli anziani, in campo economico, tra i festival cinematografici, l'orchestra Jazz, il concorso Jugendpreis e lo scambio di giovani scrittori.
Nel corso della sua permanenza in Emilia-Romagna la delegazione visiterà la Scuola di Pace di Montesole, l'Enoteca di Dozza, Unioncamere, l'Università di Bologna, l'Istituto Serpieri di Bologna, un polo per l'infanzia di Bologna. Sono previste inoltre visite presso i Comuni di Ferrara e di Collecchio, gemellati con comuni dell'Assia, mentre per altri comuni gemellati sono previsti incontri con i rispettivi sindaci, come pure con i rappresentanti delle altre università della Regione. E' prevista inoltre la visita a Salsomaggiore Terme, allo stabilimento della Barilla e all'Aeroporto di Parma.
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
Tiberio Rabboni, assessore alle Politiche agricole, ha risposto questa mattina in Aula all' interrogazione di Gabriella Meo (Sel-Verdi) che chiedeva alla Regione di rendere note le proprie intenzioni in merito all'indagine sulla contaminazione del latte -
Parma, 25 giugno 2014 -
La Regione Emilia-Romagna "valuterà, unitamente al Consorzio del Parmigiano-Reggiano, l'opportunità di procedere alla nostra costituzione di parte civile, a fronte di un rinvio a giudizio delle persone indagate e sulla base dei reati effettivamente contestati" nell'ambito dell'indagine relativa alla presenza di una quantità superiore ai limiti ammessi di aflatossine nel latte bovino destinato alla produzione del prezioso formaggio. Ad annunciarlo è Tiberio Rabboni, assessore alle Politiche agricole, rispondendo questa mattina in Aula ad una interrogazione di Gabriella Meo (Sel-Verdi) che chiedeva alla Regione di rendere note le proprie intenzioni in merito all'indagine che ad oggi "coinvolge 67 persone, quattro delle quali poste agli arresti domiciliari, per i reati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di falso in atto pubblico, alla commercializzazione di sostanze alimentari nocive e per tentata truffa aggravata alla ricezione di erogazioni pubbliche".
Rabboni specifica poi che "nella proposta di Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020 inseriremo, anche a seguito delle osservazioni pervenute, la concessione di aiuti per il mantenimento della praticoltura estensiva e delle superfici a foraggere, con l'obiettivo di salvaguardare la biodiversità, contrastare l'erosione superficiale e favorire il sequestro del carbonio, diversificando il contributo per zone e per l'esistenza o meno di connessione con l'allevamento zootecnico".
Nella replica, la consigliera Meo si dichiara soddisfatta per la risposta, sottolineando che "è importante che la Regione sostenga attività come la praticoltura che necessitano di aiuto per competere con altre produzioni più redditizie".
(Fonte: ufficio stampa Regione Emilia Romagna)
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