Cavaliere al merito della Repubblica italiana viveva a Cadè e aveva 93 anni. Il cordoglio del presidente Giammaria Manghi e della responsabile della Protezione civile, Federica Manenti -
Reggio Emilia, 19 marzo 2015 -
Nella notte, con la moglie Graziella Arletti e gli amici alpini che non lo hanno mai lasciato solo in questi ultimi giorni della sua vita terrena, e' "andato avanti" l'artigliere alpino Pasquale Corti. Classe 1922, nato a Montefiorino di Modena, viveva da diversi anni a Cadè ed era reduce di Russia del gruppo Valcamonica, divisione alpina Tridentina, e socio della sezione di Reggio Emilia.
Pasquale Corti aveva vissuto la tragedia che portò, nella disfatta del 1942-43, i nostri soldati a morire nelle steppe russe: 11.000 caduti sicuramente in combattimento, altri 64.000 dispersi di cui non si seppe mai più nulla e solo diecimila tornati alla fine della guerra.
Instancabilmente animato dal desiderio di ricordare i commilitoni caduti in terra di Russia, l'alpino reggiano aveva dedicato le sue memorie "a tutti quelli che non sono tornati": drammi, valore ed eroismo raccontati nel suo libro "La Disfatta", dove sono raccolti i ricordi di quella che definì "una guerra tragica e stupida come tante di quelle guerre che ancora oggi si fanno".
Pasquale Corti ha dedicato tutta la sua vita alla testimonianza verso i giovani, sostenuto dalla consapevolezza dell'importanza di tramandare alle nuove generazioni la memoria e le tradizioni delle truppe alpine. Ha organizzato e portato nelle scuole di tutta Italia una significativa mostra fotografica, esibendola con grande sforzo organizzativo e personale. Mai stanco, sempre presente alle adunate degli Alpini accompagnato dall'amico Corrado Bagnacani, vicino a lui con la dedizione di un figlio, Pasquale Corti aveva ricevuto lo scorso anno l'onorificenza di Cavaliere al merito della Repubblica Italiana, consegnatagli dal prefetto vicario Adriana Cogode.
Il presidente della Provincia di Reggio Emilia Giammaria Manghi, la responsabile della Protezione civile provinciale Federica Manenti con tutti i collaboratori, uniti a tutti gli alpini a partire dal presidente della sezione di Reggio Emilia Ettore Benassi, al presidente del Coordinamento provinciale delle associazioni Volmer Bonini ed a tutti i volontari, esprimono cordoglio con rispetto e ammirazione per un "vero simbolo generoso e onesto della "alpinità'".
"Il dovere della memoria, raccontato e riproposto in ogni sede dall'alpino Pasquale Corti, ha rappresentato un dono prezioso per tantissimi giovani reggiani - ricorda il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi - Di questo saremo per sempre grati a questo grande uomo, impegnandoci a essere fedeli custodi della sua esperienza".
"Ho avuto l'onore di conoscere Pasquale Corti e di ascoltarlo negli ultimi momenti della sua vita, commossa per la amorosa presenza della moglie e di tutti gli amici alpini che lo hanno abbracciato nell'ultima parte del suo cammino - aggiunge la responsabile della Protezione civile provinciale Federica Manenti - Ma soprattutto ho visto le migliaia di ragazzi delle scuole arricchirsi dei suoi racconti e ascoltarlo oltre le parole. E quando il suo racconto si bloccava, per il ricordo doloroso e la commozione di un grande uomo novantenne, i giovani hanno compreso cosa ci fosse dietro quel silenzio".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Cinque classi dell'istituto comprensivo di Poviglio e Brescello in visita al campo di concentramento tristemente noto anche per aver ospitato 15.000 bambini. Con gli studenti anche il presidente della Provincia, Giammaria Manghi -
Reggio Emilia, 18 marzo 2015 -
Viaggio della memoria a Terezin, in Repubblica Ceca, per le cinque classi di terza media dell'istituto comprensivo di Poviglio e Brescello. Dopo tappe a Monaco e Praga, oggi la toccante visita al campo di concentramento tristemente noto anche per aver ospitato 15.000 bambini, solo un centinaio dei quali sopravvissuti.
Con gli studenti e la dirigente scolastica Elisabetta Mangi, in viaggio da lunedì anche il sindaco di Poviglio e presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi. "Nel mio impegno quotidiano di amministratore pubblico, cerco di destinare il maggior tempo possibile al confronto con i ragazzi: gli incontri sulla legalità, la visita a Fossoli nella Giornata della memoria, il saluto ai ragazzi che partivano con Istoreco... - sottolinea il presidente Manghi – Anche questo viaggio d'istruzione a Terezin, insieme a decine di studenti di terza media, è un'occasione preziosa per sintonizzarsi con le giovani generazioni, per ascoltarle e capirle, svolgendo appieno un ruolo istituzionale che deve essere prioritariamente al servizio dei cittadini di domani". "Il futuro è nelle loro mani, ma il passato non va dimenticato – aggiunge il presidente Manghi – Non vanno dimenticati gli errori, e gli orrori, che sono stati commessi, per fare in modo che non si ripetano mai più: questi viaggi della memoria sono esperienze fondamentali perché fanno toccare con mano, e dunque meglio comprendere, quanto studiato sui libri di testo".
Per le ultime classi della scuola secondaria di primo di grado dell'istituto comprensivo di Poviglio e Brescello è il secondo viaggio della memoria, dopo quello ad Auschwitz. Curato in collaborazione con l'Anpi, ha visto i ragazzi partire lunedì per Monaco e quindi per Praga, da dove ripartiranno domani per Salisburgo, prima del rientro a Poviglio previsto per venerdì. Al viaggio della memoria hanno preso parte anche il parroco di Poviglio don Giuseppe Lusuardi e il curato di Brescello don Andrea Cristalli, il vicesindaco con delega alla Scuola del Comune di Brescello Isabella Mazza, l'assessore alla Scuola del Comune di Poviglio Isa Malpeli e il regista brescellese Lorenzo Bianchi Ballano, che realizzerà un video su questa esperienza.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Dal 15 al 28 marzo tra la Cavallerizza di Reggio e il Teatro della Rocca di Novellara torna la rassegna teatrale che accoglie le produzioni di numerose scuole di ogni ordine e grado -
Reggio Emilia, 14 marzo 2015 -
Dal 15 al 28 marzo la Provincia di Reggio Emilia, a Reggio e Novellara, promuove la sesta edizione del Festival internazionale Teatro Lab, a cura di Etolie Centro Teatrale Europeo di Reggio Emilia. La rassegna teatrale, unica nel suo genere, accoglie le produzioni di numerose scuole di ogni ordine e grado ed ha l'obiettivo di avvicinare ragazzi dai 15 ai 25 anni provenienti da tutt'Italia per condividere la cultura e la cooperazione che il teatro può offrire e far "ri-scoprire" un territorio carico di arte e tradizioni.
Quest'anno la rassegna, che vede la collaborazione dei Comuni di Novellara e Reggio Emilia, della Provincia di Reggio Emilia e della Regione Emilia Romagna, gode del patrocinio della Federazione italiana teatro amatori (Fita) e di Agiscuola, l'Agenzia generale italiana dello spettacolo, nonché del rinnovo, per la qualità del progetto, dell'adesione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
"Come Provincia non possiamo che sostenere questo festival internazionale che ospitimao da più di dieci anni nel nostro territorio perché rappresenta un'occasione davvero preziosa per valorizzare i nostri giovani - spiega la vicepresidente con delega alla Scuola, Ilenia Malavasi - L'obiettivo del progetto infatti è la crescita comune, la condivisione e la capacità di lavorare in gruppo. Centinaia di studenti si confronteranno sulla felicità, dando voce ai loro sogni, alla loro creatività, ai loro talent e animando i nostri teatri. Quello della Provincia è, dunque, un sostegno convinto e motivato dal forte valore educativo del progetto e del teatro, frontiera di una nuova e innovativa didattica".
Anche in questa edizione sul palco vedremo mettersi alla prova non solo istituti superiori provenienti da tutta Italia, ma anche associazioni e compagnie di diverse regioni italiane, che si sono volute unire ad Etoile nell'affrontare, con senso critico, sensibilità e il linguaggio lieve tipico dell'arte, temi seri, in alcuni casi solo sopiti, ma ancora pregnanti la società moderna.
Il 15 e 16 marzo, il Festival aprirà ufficialmente i battenti al Teatro Cavallerizza di Reggio Emilia, con lo spettacolo della compagnia di Etoile "Le cose cambiano", un progetto contro l'omofobia tratto dall'omonimo libro. E sarà l'assessore alla Creatività giovanile del Comune Reggio Emilia Raffaella Curioni a dare il benvenuto a tutti gli studenti coinvolti: "Sono molto felice che l'esperienza di Teatro Lab ritorni a Reggio Emilia, culla del festival più di dieci anni fa, poiché credo che i talenti ed i giovani vadano costantemente sostenuti per garantire la crescita culturale del territorio", afferma l'assessore.
Anche Novellara è già pronta ad accogliere nel Teatro della Rocca "Franco Tagliavini" i quindici spettacoli che si susseguiranno fino al 28 marzo, dopo aver ospitato l'anteprima, sabato 28 febbraio con "Happiness" coproduzione internazionale che ha visto salire sul palco 98 studenti provenienti da Italia, Francia e Olanda.
Il tema della felicità
Particolarmente significativo e coraggioso il tema scelto quest'anno: la felicità. Dopo essersi soffermati nelle passate edizioni sulla violenza, la democrazia, la libertà ed il lavoro, quest'anno Etoile affronterà un tema solo all'apparenza leggero come spiega il sindaco di Novellara, Elena Carletti: "In un momento di crisi così profonda, economica e valoriale, il tema della felicità è particolarmente stimolante ed al contempo provocatorio: nella felicità e nella passione potrebbe davvero nascondersi la chiave di volta per fare uscire il nostro Paese dalla crisi, riscoprire il talento dei giovani e dare spazio a una rivoluzione culturale ed economica. Accogliendo questi ragazzi diamo loro l'occasione di esprimersi, sperimentare, conoscere nuove realtà: è questo per noi l'obiettivo di Teatro Lab ed è questo il nostro impegno come amministrazione".
E Novellara non vede l'ora di accogliere questa carovana festante come afferma l'assessore comunale alla Scuola e cultura Marco Battini: "Anche quest'anno Teatro Lab invaderà il teatro e il paese con lingue diverse, i ragazzi scorrazzeranno in giro per i portici, produrranno performance creative con l'energia che solo i giovani possono trasmettere".
Il programma del Festival e tutte le informazioni utili sono reperibili sul sito www.centroetoile.eu
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Delegazione ministeriale a Palazzo Allende per studiare criticità, ed eventuali correttivi, in questa complessa fase attuativa della Legge di riforma -
Reggio Emilia, 9 marzo 2015 -
La Provincia di Reggio Emilia è tra quelle individuate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri per un progetto pilota di assistenza tecnica che fornisca a Province e Città metropolitane, in questa complessa fase attuativa della Legge 56/2014, un aiuto concreto sui diversi aspetti tecnico-gestionali della riforma, anche al fine di favorire lo scambio di buone pratiche a beneficio di tutti i territori e per consentire alle Amministrazioni centrali di disporre di un quadro puntuale delle problematiche connesse a questo processo, anche alla scopo di valutare eventuali interventi correttivi.
Nell'ambito di tale Progetto pilota, venerdì a Palazzo Allende, una qualificata delegazione ministeriale - guidata da Roberta Angelini del Ministero Affari regionali e Autonomie e composta, tra gli altri, da Ivo Rossi del Ministero dell'Economia e delle Finanze e da Marco Stradiotto di Soluzioni per il sistema economico (Sose, Spa costituita da MEF e Bankitalia) - ha incontrato il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, le dirigenti a Bilancio e Personale, Claudia Delrio e Loredana Dolci, ed il capo di gabinetto Luca Cattani. Erano presenti anche, Filomena Terzini direttore generale agli Affari istituzionali e legislativi della Regione Emilia-Romagna, e il dirigente della Prefettura, Giorgio Orrù.
"Nel corso dell'incontro abbiamo evidenziato le principali criticità connesse al processo di riordino che riguardano in modo particolare i temi delle risorse e dunque della sostenibilità del bilancio, nonché del personale – spiega il presidente Giammaria Manghi – Si è discusso inoltre dello stato dell'arte della normativa regionale di riordino delle funzioni, che come noto vede la Regione Emilia-Romagna impegnata nelle elaborazione di una legge anche attraverso un gruppo di lavoro di cui fanno fanno parte, oltre all'assessore regionale al Riordino istituzionale Emma Petitti, la stessa Provincia di Reggio Emilia, quelle di Modena e Ravenna e la Città metropolitana di Bologna. L'incontro di oggi ha rappresentato un utile passaggio per iniziare a chiarire alcuni dei punti critici del complesso percorso di riordino istituzionale che stiamo affrontando".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Dalla Provincia un'ordinanza-tipo, condivisa con il prefetto, che consente l'abbattimento di questa specie estremamente dannosa per coltivazioni e tenuta idraulica degli argini. -
Reggio Emilia, 5 marzo 2015 -
Le nutrie potranno di nuovo essere 'controllate', ovvero soppresse, in modo da limitare i pesanti danni che questi animali dall'elevato tasso riproduttivo (14 cuccioli per femmina) e dalla bassa mortalità naturale (causata quasi unicamente da inverni freddi con prolungati periodi di temperature al di sotto degli 0 gradi) provocano tanto alle coltivazioni, quanto alla tenuta idraulica degli argini. E' il risultato dell'impegno della Provincia di Reggio Emilia che ieri mattina, nel corso del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, ha ottenuto il via libera da parte del prefetto a una ordinanza-tipo con i quali i sindaci potranno dichiarare, nei rispettivi territori, l'emergenza nutrie.
"Questo permetterà di riattivare il controllo numerico della specie che in passato si è sempre praticato, ma che la Legge 116 dell'11 agosto 2014 ha bloccato escludendo le nutrie, al pari di talpe, ratti e topi, dalla fauna selvatica, consentendo a questa specie di crescere ulteriormente e di provocare ancora più danni", spiegano il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi, e il consigliere delegato all'Agricoltura Alessio Mammi sottolineando le "numerose segnalazioni pervenute da aziende agricole di danneggiamento alle colture e alle arginature da parte di questa specie, presente in gran numero soprattutto in prossimità delle zone umide".
L'ordinanza prevede che il controllo numerico delle nutrie avvenga secondo modalità sostanzialmente corrispondenti a quelle applicate in precedenza - ovvero tramite l'abbattimento diretto e/o la cattura con gabbie-trappole (vietato invece l'uso di veleni e rodenticidi) - ed individua i soggetti autorizzati a tali operazioni: gli agenti di Polizia provinciale o i cosiddetti coadiutori (cacciatori, ma anche coltivatori o personale della Bonifica) formati e abilitati al controllo della fauna selvatica da parte della stessa Provincia di Reggio Emilia.
"Saranno i singoli sindaci, cui compete l'applicazione di provvedimenti contro gli animali infestanti, alla cui stregua sono considerate le nutrie dalla stessa Regione Emilia-Romagna, a dover ora valutare se dichiarare l'emergenza nei rispettivi territori, utilizzando la bozza di ordinanza predisposta dalla Provincia che autorizza il controllo numerico della specie", conclude il presidente Manghi.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Oggi la Provincia di Reggio Emilia è stata costretta a emettere altre 4 ordinanze di limitazione del traffico. Limite dei 30 km/h in tutto il tratto baisano della Sp 107 e sulla Sp 27 tra Baiso e Roteglia di Castellarano. Da giovedì senso unico per taglio piante pericolose sulla Sp 26 per la Pietra -
Reggio Emilia, 3 marzo 2015 -
Il maltempo dei giorni scorsi continua a provocare disagi alla circolazione un po' in tutta la montagna. Oggi la Provincia di Reggio Emilia è stata costretta a emettere altre 4 ordinanze di limitazione del traffico, tutte conseguenti alle conseguenze delle nevicate e delle piogge di febbraio che hanno attivato frane o danneggiato la vegetazione.
Sulla Sp 61 per Ponte Dolo, in prossimità dell'incrocio con la Sp 9 in comune di Villa Minozzo, una frana di valle ha causato il crollo della banchina stradale. Al fine di rendere sicura la circolazione dei veicoli, è stato quindi istituito un senso unico alternato a vista, con l'introduzione del limite di velocità a 30 km/h.
Solo limite di velocità a 30 km/h invece su tutto il tratto della Sp 107 in comune di Baiso (dall'incrocio con la Sp 7 in centro all'incrocio con la Sp 98 Fondovalle del Tresinaro) e per un tratto di circa 4 chilometri della Sp 27 in prossimità del centro di Baiso fino all'inizio del centro abitato di Roteglia di Castellarano. In entrambi i casi il fondo stradale si presenta infatti dissestato a causa della riattivazione di vari fronti di frana.
A Castelnovo Monti, infine, da giovedì 5 marzo senso unico alternato regolato da movieri e limite di velocità a 30 km/h per i primi 400 metri della Sp 26 per la Pietra di Bismantova, al fine di consentire la rimozione dei nidi di processionaria e il taglio di piante, poste su lato destro di fronte all'accesso del cimitero, piegatesi pericolosamente verso la sede stradale a causa delle nevicate di febbraio.
Tutti i provvedimenti rimarranno in vigore fino al termine dei lavori.
Per info in tempo reale sulla viabilità e in caso di eventuali emergenze consultare il profilo Twitter della Provincia di Reggio Emilia @ProvinciadiRE.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Il presidente Manghi e il sindaco Vecchi, insieme all'on. Gandolfi, hanno chiesto l'avvio di una istruttoria. Mercoledì a Bologna riunione del Tavolo tra Regione ed Enel aperto alle Province -
Reggio Emilia, 2 marzo 2015 -
Il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi e il sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi, insieme al parlamentare reggiano Paolo Gandolfi, hanno incontrato questa mattina a Milano il presidente dell'Authority per l'energia elettrica, Guido Pier Paolo Bortoni, al quale hanno illustrato i gravi disagi che il territorio reggiano ha dovuto subire a causa del prolungato black-out verificatosi in seguito alla nevicata del 5 e 6 febbraio scorsi.
L'incontro fa seguito all'impegno assunto in maniera compatta da parte di Comuni e Provincia di rappresentare l'interesse collettivo così pesantemente violato in quei giorni e precede la riunione del Tavolo tra Regione Emilia-Romagna, Enel e Province in programma per dopodomani, mercoledì, a Bologna.
"Questa mattina a Milano - spiegano il presidente Manghi e il sindaco Vecchi – abbiamo voluto illustrare personalmente al presidente Bortoni quanto accaduto in quei giorni, dando l'esatta dimensione dell'impatto che il prolungato disservizio ha avuto nel nostro territorio, auspicando l'avvio di una indagine conoscitiva da parte dell'Autorità. Nei prossimi giorni, tenendo fede all'impegno assunto nei confronti dei cittadini durante il black-out, formalizzeremo tale richiesta con un esposto, che farà seguito a quello già presentato nelle scorse settimane dall'onorevole Gandolfi".
"L'obiettivo dell'istruttoria che auspichiamo venga avviata dall'Authority è duplice – continuano il presidente Manghi e il sindaco Vecchi – da una parte valutare se esistano gli elementi perché l'Authority possa procedere con una contestazione formale nei confronti di Enel, dall'altra individuare azioni ed accorgimenti utili a evitare che quanto accaduto ai primi di febbraio possa ripetersi".
Con il presidente Bortoni, gli amministratori reggiani e l'onorevole Gandolfi hanno inoltre approfondito la dinamica dei rimborsi, "che dovranno tutelare al massimo i cittadini reggiani, così pesantemente danneggiati da un prolungato black-out che li ha privati di servizi essenziale".
Nell'attesa dell'avvio dell'indagine conoscitiva da parte dell'Authority - organismo indipendente che ha proprio il compito di tutelare gli interessi dei consumatori e di promuovere l'efficienza e la diffusione di servizi con adeguati livelli di qualità – mercoledì a Bologna si riunirà il Tavolo di confronto avviato tra Regione ed Enel, e aperto alle Province, "al quale solleciteremo il riconoscimento del rimborso massimo a tutti, enti pubblici, imprese e singoli cittadini, a prescindere dalla classificazione in base al numero di abitanti prevista dall'azienda e la garanzia di investimenti sul territorio a favore del ripristino, della manutenzione e dell'ammodernamento della rete infrastrutturale perché quanto accaduto nei giorni scorsi non si verifichi mai più", concludono il presidente Manghi e il sindaco Vecchi.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Due distinti finanziamenti per interventi urgenti a La Vecchia e Monte Lusino, dove però il terreno completamente inzuppato rende purtroppo il versante ancora instabile e i lavori, di conseguenza, impossibili -
Reggio Emilia, 2 marzo 2015 -
Buone notizie per i territori di Baiso e Vezzano sul Crostolo, alle prese con nuovi, estesi movimenti franosi. Sabato il direttore dell'Agenzia regionale di Protezione civile, Maurizio Mainetti, ha infatti approvato due distinti finanziamenti per interventi di somma urgenza a La Vecchia di Vezzano sul Crostolo (40.000 euro) e a Monte Lusino di Baiso (altri 70.000 euro), dove da fine gennaio una frana ha costretto la Provincia a chiudere al transito la Sp 7 Pratissolo-Felina. I due finanziamenti concessi dall'Agenzia regionale della Protezione sono il frutto del lavoro congiunto che, anche in questa occasione, Provincia di Reggio Emilia e Comuni hanno saputo svolgere a tutela della sicurezza dei cittadini.
Nel dettaglio, i 40.000 euro di fondi regionali assegnati al Comune di Vezzano sul Crostolo riguardano la frana riattivatasi a La Vecchia, che rischia di interrompere la Statale 63, eventualità che renderebbe difficili i soccorsi ai circa 1.500 abitanti delle frazioni di La Vecchia, Bettola e Montalto: l'unica strada alternativa, la Sp 11 – via I Maggio, non è infatti percorribile dai mezzi pesanti e da quelli di soccorso a causa della forte pendenza e della geometria delle curve, in particolare in condizioni meteorologiche avverse. La Statale 63, inoltre, è strategica per i collegamenti e le attività di soccorso da Reggio verso i comuni di Casina, Castelnuovo Monti e Carpineti. Sempre a Vezzano - dove il sindaco Mauro Bigi ha ritenuto necessario mantenere attivo sino al rientro dell'emergenza il Centro operativo comunale (Coc) di Protezione civile allestito in Municipio – desta preoccupazione anche la frana attivatasi in via Roma Sud, nel centro del paese. Proprio ieri la Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia ha compiuto un sopralluogo, predisponendo i monitoraggi: confermata l'evacuazione dell'abitazione interessata dallo smottamento.
Altri 70.000 euro sono stati inoltre concessi dall'Agenzia regionale di Protezione civile – in aggiunta agli 80.000 euro stanziati nelle scorse settimane – alla Provincia di Reggio Emilia per il ripristino urgente della Sp 7, interrotta in località Monte Lusino di Baiso, poco dopo il ponte sul rio Spigone. Qui, purtroppo, le buone notizie relative ai finanziamenti non si accompagnano a quelle meteo: dopo la neve e il successivo scioglimento, le ultime, insistenti piogge hanno infatti aggravato ulteriormente la situazione. Il terreno è argilloso e completamente inzuppato d'acqua, sulla strada continua a scendere fanghiglia molto liquida di difficile asportazione e il versante è ancora assolutamente instabile. Anche il sopralluogo compiuto l'altro giorno da Provincia e impresa insieme a un esperto, un ingegnere geotecnico di Verona, ha confermato la gravità e la complessità della situazione: fino a quando il terreno non si sarà seccato e il versante stabilizzato, sarà dunque impossibile (oltre che pericoloso) intervenire. La speranza è che nuove precipitazioni non si verifichino nei prossimi giorni, in modo da poter avviare i lavori che, grazie anche all'ulteriore finanziamento, saranno più articolati e comporteranno anche la realizzazione di un'opera di sostegno alle base della frana.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Il presidente Manghi, insieme alla vice Malavasi, ha incontrato i dirigenti scolastici delle superiori. "Situazione finanziaria drammatica, ma l'istruzione resta una nostra priorità" -
Reggio Emilia, 27 febbraio 2015 -
Si sono chiuse il 15 febbraio le iscrizioni alle scuole superiori della nostra provincia e, ad oggi, sono 4.484 quelle effettivamente pervenute, di cui 4.412 alle scuole statali e 72 alle scuole paritarie, un dato complessivo che risulta in lieve calo rispetto all'anno scorso (-180 iscritti). I numeri non sono ancora definitivi, in quanto le scuole hanno a disposizione tutto il mese di febbraio per concludere le operazioni di accettazione delle domande pervenute o di inoltro alle scuole che rappresentano la seconda scelta delle famiglie.
Riguardo alla distribuzione percentuale degli iscritti tra licei, istituti tecnici ed istituti professionali rispetto all'anno passato, continua ad essere piuttosto omogenea, con una lieve crescita dei licei (+2,28%) a scapito degli istituti tecnici (-1,85%), mentre gli istituti professionali sono stabili rispetto allo scorso anno (-0,43%).
Le scuole
Rispetto alle iscrizioni nello stesso periodo dello scorso anno scolastico, a Reggio Emilia risultano in calo il Liceo Ariosto-Spallanzani (-85) e l'istituto Nobili (-64), mentre aumentano gli studenti delle prime all'Istituto Pascal (+65), al Liceo Moro (+42), all'Istituto Filippo Re (+36) e al Motti (+24). Sostanzialmente stabili le iscrizioni al Liceo Canossa (-11), all'Istituto Zanelli (-21), all'Istituto Scaruffi-Levi-Città del Tricolore (-15), al Secchi (-11), al Chierici (+11) e all'Istituto Galvani-Iodi (-10).
Nei poli scolastici distrettuali, l'Istituto superiore di Castelnovo Monti raccoglie esattamente lo stesso numero di iscritti dello scorso anno, mentre cala il Cattaneo (-26). Cala in modo significativo l'Istituto D'Arzo di Montecchio (-76), mentre a Scandiano il Gobetti è sostanzialmente stabile (-17). A Correggio, cala l'Istituto annesso al Convitto Corso (-46), è stabile l'Einaudi (+7), cresce il Liceo Corso (+36). Infine, a Guastalla l'Istituto Russell perde iscrizioni (-46) a favore del Carrara (+27).
Alcune tendenze
Osservando nel dettaglio l'andamento delle iscrizioni per tipologia di scuola (licei, tecnici o professionali) e di ambito di studi sull'intero territorio provinciale è possibile rilevare alcune specifiche tendenze. Per quanto riguarda i licei, in linea con quanto accade a livello nazionale, non si registrano differenze significative nel liceo classico (-10), cresce leggermente il liceo linguistico (+21), cala lo scientifico (-33) a favore del liceo scientifico - opzione scienze applicate (+35) che partirà per la prima volta fuori dai confini del comune capoluogo, a Correggio. Anche il liceo delle scienze umane cala (-25) a favore del liceo delle scienze umane – opzione economico sociale (+14). Il liceo musicale e coreutico non brilla (-5), cresce invece in modo deciso il liceo artistico (+38).
Sul versante degli istituti tecnici cresce l'indirizzo turistico (+36) mentre sono sostanzialmente stabili quelli agrario (+6), elettronico (+2) e grafico (+7). Calano sensibilmente gli indirizzi amministrazione, finanza e marketing (-51) e meccanico (-81). In calo anche l'indirizzo chimico (-16), l'indirizzo informatico (-16), l'indirizzo moda (-6) e i geometri (-26), in forte sofferenza su tutto il territorio provinciale.
Infine, negli istituti professionali, cresce l'indirizzo dei servizi commerciali (+44), è stabile quello socio-sanitario (+12), calano tutti gli altri: agricoltura (-24), manutenzione e assistenza tecnica (-25), grafica (-23), moda (-21) e, per la prima volta dopo anni, l'enogastronomia (-33).
"Rispetto alle percentuali nazionali il nostro territorio continua a evidenziare una distribuzione molto più uniforme degli iscritti per area di studi, tanto che i licei vengono scelti dal 38,74% dei ragazzi (contro il 51,9% nazionale), i tecnici dal 33,43% (a fronte del 30,5% nazionale) e i professionali dal 27,83% (contro il 17,6% nazionale): questo dimostra quanto sia importante l'attività di orientamento che ogni anno la Provincia svolge, sebbene i diplomati tecnici non aumentino, pur essendo i più ricercati sul mercato del lavoro", commenta la vicepresidente della Provincia di Reggio Emilia con delega all'Istruzione, Ilenia Malavasi, sottolineando come "comunque i numeri vadano analizzati con attenzione per evitare conclusioni semplicistiche, cercando di andare oltre al singolo dato per interpretare al meglio e capire quanto l'incertezza degli sbocchi occupazionali e la difficoltà economica del momento abbiano condizionato le scelte delle famiglie".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
Da oggi i rifiuti indifferenziati saranno conferiti a Novellara, unico impianto rimasto rispetto alle 3 discariche e 1 inceneritore attivi nel 2008. Il presidente Manghi: "Ottimo risultato grazie alle politiche virtuose dei Comuni e all'impegno dei cittadini nella raccolta differenziata" -
Reggio Emilia, 23 febbraio 2015 -
Da oggi chiude la discarica di Poiatica. A seguito del completamento dei volumi autorizzati con il quinto ed ultimo lotto previsto dal Piano provinciale di Gestione rifiuti (Ppgr) del 2004, si è infatti concluso il conferimento di rifiuti solidi urbani presso la discarica gestita da Iren Ambiente, ricavata all'interno di una cava di argilla in comune di Carpineti e attivata nel luglio 1995.
La chiusura fa seguito alla decisione della Provincia di Reggio Emilia che, all'inizio dello scorso anno, non aveva concesso alcuna autorizzazione all'ampliamento della discarica in assenza di una programmazione regionale e, soprattutto, essendoci ancora un ampia volumetria disponibile presso la discarica di Novellara.
"Coerentemente agli impegni presi e grazie all'ottimo lavoro promosso in questi anni dalla Provincia insieme ai Comuni per il potenziamento della raccolta differenziata, che a livello provinciale ha superato il 63%, da lunedì 23 febbraio i rifiuti indifferenziati raccolti nei comuni reggiani, relativi al bacino di Iren spa, saranno dunque conferiti alla discarica di Novellara", dichiara il presidente della Provincia di Reggio Emilia, Giammaria Manghi. Indicativamente, si tratta di circa 10.000 tonnellate al mese (presumibilmente per tutto il 2015) di rifiuti solidi urbani, in funzione dei volumi disponibili e seguendo la pianificazione provinciale.
Come noto, alla discarica di Novellara, in questi anni, sono state gradualmente ridotte le possibilità di accogliere rifiuti speciali extraprovinciali (in larga parte derivati da rifiuti urbani) con l'obiettivo di sostituire queste quantità con i rifiuti urbani del bacino reggiano. Il passaggio da tre discariche ed un inceneritore – la situazione impiantistica del 2008 - all'attuale utilizzo di una sola discarica (prima di Poiatica erano terminati i conferimenti nella discarica di Rio Riazzone a Castellarano e, nel 2012, era stato chiuso l'inceneritore di Cavazzoli a Reggio Emilia), "è il frutto – spiega il presidente Manghi - della crescita della raccolta differenziata, favorita dalle politiche virtuose dei Comuni e soprattutto dall'impegno dei cittadini, del conseguente calo del rifiuto urbano residuo inviato a smaltimento, della riduzione complessiva dei rifiuti e della graduale, ma costante, diminuzione avvenuta negli ultimi cinque anni dell'accoglimento di rifiuti di provenienza extraprovinciale".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Reggio Emilia)
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