Il Parma Calcio è la squadra che ha fino a questo momento impiegato meno giocatori stranieri da quando è iniziato il campionato di Serie A Tim 2018/19.
Spulciando tra i dati che riguardano tutte le rose delle squadre che partecipano alla massima serie di questa stagione, gli italiani sono stati più di quelli stranieri tra quelli impiegati da Mister Roberto D'Aversa.
Analizzando nel dettaglio* si nota che dei 24 giocatori schierati dal Parma nelle prime 12 giornate di Serie A, 18 sono i giocatori italiani (il 75,9%) e 6 gli stranieri (24,1%). Dando invece un'occhiata al minutaggio, sono 8988 i minuti collezionati dagli italiani in campo, mentre 2861 sono stati i minuti giocati dagli stranieri Bruno Alves (1080 minuti), Stulac (952), Gervinho (573), Da Cruz (142), Biabiany (101) e Sierralta (13).
Al secondo posto in questa particolare classifica troviamo il Frosinone (26 giocatori impiegati, dei quali 18 italiani – 69,6% – e 8 stranieri – 30,4%), mentre al terzo posto c'è il Cagliari (13 gli italiani impiegati finora – 58,8% – e 8 stranieri – 41,2%).
Un dato al momento che può essere paragonato con una delle recenti – e migliori – stagioni del Parma in Serie A: nell'annata 2012/13, conclusa dai Crociati con il decimo posto finale, la nostra rosa alla 12° giornata aveva un punto meno di oggi, cioè 16, in una stagione che vide impiegati in totale su 33 giocatori 13 stranieri (29%) e 20 italiani (71%). La media punti fu di 1,29 punti a gara, contro la media attuale di 1,31 punti a partita.
*Dati Transfermarkt aggiornati al 16 novembre 2018
Preoccupante involuzione della squadra guidata da D'Aversa che non riesce a battere in casa il modesto Frosinone. Follia di Stulac a metà ripresa che lascia i suoi compagni in dieci costringendoli a una gara difensiva.
Parma, 4 novembre 2018 - di Luca Gabrielli
In questo turno il Parma doveva assolutamente portare a casa tre punti dopo le ultime partite molto deludenti contro Lazio e Atalanta dove a sollevare più di un campanello d'allarme era stata l'assoluta sterilità sotto porta. Una preoccupante involuzione dal punto di vista del gioco visto purtroppo anche nel match del Tardini contro il Frosinone, penultimo in classifica e anche lui bisognoso di punti salvezza. L'aspetto più deludente è stato proprio l'incapacità della squadra di creare occasioni da rete, cercando di sfruttare solo la velocità di Gervinho, brutta copia della freccia nera ammirata nelle prime partite. Il rientro in campo del bomber Roberto Inglese e di Alberto Grassi a centrocampo aiuteranno l'allenatore ad aumentare il tasso tecnico e a ruotare maggiormente i suoi uomini facendo rifiatare elementi che dall'inizio del campionato hanno giocato sempre (vedi Rigoni).
La prossima sarà una trasferta impegnativa contro il Torino, club in grande forma che lotta per un posto in Europa e che davanti ha attaccanti di grandissimo livello come Belotti e Iago Falque. D'Aversa dovrà lavorare molto sulla testa dei giocatori perché la squadra vista nelle ultime uscite sembra troppo attendista e timorosa. Una nota di merito va a Sepe che a parte qualche incertezza con i piedi, dimostra di essere un portiere affidabile tra i pali e giorno dopo giorno convince sempre di più i tifosi. La parata salva risultato dell'ultimo secondo della gara contro il Frosinone rispecchia infatti il buon momento vissuto dall'estremo difensore napoletano.
Stulac ma che combini?!
Se Sepe sta dimostrando un ottimo momento di forma, la stessa cosa non si può dire del regista Stulac che ha lasciato i suoi compagni in dieci uomini a metà ripresa per un fallaccio a centrocampo su Chibsah. Un intervento con il piede a martello che poteva davvero fare molto male all'avversario e che molto probabilmente il giudice sportivo condannerà a più di una giornata di squalifica l'ex Venezia. La squadra per fortuna si è compattata bene e, complice un avversario poco pericoloso, è riuscito a strappare un punto che porta i ducali a +8 dalla zona retrocessione. Guai però a rilassarsi perché è un attimo venire risucchiati nel vortice per la lotta salvezza e poi uscirne incolumi. Qui dovrà essere il mister D'Aversa ad essere bravo a toccare le corde giuste nella testa dei giocatori e ricominciare a macinare gioco e punti
I crociati subiscono una lezione di calcio nel secondo tempo dall'Atalanta perdendo per tre a zero agli Atleti Azzurri d'Italia. Un autogol di Gagliolo spiana la strada ai padroni di casa che chiudono poi i conti con i goal di Palomino e Mancini su calcio d'angolo.
Parma, 28 ottobre 2018 - di Luca Gabrielli -
C'è veramente poco da salvare della prestazione fornita a Bergamo dagli uomini di D'Aversa che resistono un'ora, imbrigliando il gioco dell'Atalanta ma poi crollano dopo il comico autogoal di Riccardo Gagliolo, spianando la strada agli attacchi della "Dea".
Il copione della gara si vede fin dalle prime battute con i nerazzurri a condurre il gioco e il Parma in attesa nella propria metacampo che cerca di approfittare di un errore dell'avversario per colpire in contropiede. Mossa tattica che sta rappresentando la squadra ducale dall'inizio del campionato con il compito principale di innescare la freccia nera Gervinho e concedere il meno possibile all'avversario di turno.
L'ivoriano torna dopo l'infortunio che l'ha frenato per tre settimane ma gioca forse la più brutta partita da quando è a Parma, non riuscendo a sfruttare la sua velocità nelle ripartenze e sbagliando l'unica occasione ghiotta del match dei crociati nel secondo tempo sullo zero zero a due passi dalla linea di porta. Come già detto i crociati chiudono il primo tempo non subendo più di tanto la manovra avvolgente degli uomini di Gasperini ma nella ripresa cambia l'antifona con i padroni di casa che spingono sull'acceleratore e trovano l'erroraccio di Gagliolo che gli spiana la strada per il vantaggio.
Il difensore sbaglia un facile passaggio al limite dell'area regalando il pallone ad Ilicic che non ci pensa due volte a tirare, Sepe respinge come può ma sul rimpallo sfortunato Gagliolo spedisce la palla nella propria rete. Per il difensore italo-svedese è il secondo errore consecutivo dopo il rigore procurato la scorsa settimana nel finale di partita contro la Lazio. Dovrà ritrovare serenità e concentrazione nei prossimi giorni, aiutato sicuramente dal compagno di reparto Bruno Alves, anche ieri impeccabile come sempre.
L'Atalanta approfitta del regalo e da qui in poi non si ferma più trovando il raddoppio e poi il terzo goal entrambi su calcio d'angolo grazie ai difensori centrali Mancini e Palomino, abili a sfruttare le loro qualità aeree e chiudendo di fatto la gara.
Preoccupante involuzione dei crociati nelle ultime settimane
La pausa per le nazionali non ha per nulla giovato al Parma che ha perso sia contro la Lazio in casa che contro l'Atalanta in trasferta. Per carità, si può perdere contro squadre di caratura assolutamente superiore ai crociati ma a preoccupare sono le prestazioni fornite dagli uomini di D'Aversa, apparsi svogliati e sempre in balia dell'avversario. Non si può giocare per novanta minuti nella propria metacampo e sperare che Gervinho risolva sempre la partita con uno sprint dei suoi.
Serve un cambio di mentalità e di prestazioni perché continuando su questa strada si rischia seriamente di perdere fiducia e venire risucchiati nel vortice delle squadre che lottano per salvarsi. La speranza è che i giocatori non si siano fatti distrarre dalle ultime vicissitudini societarie che hanno visto un capovolgimento inatteso delle quote in favore di Barilla e Pizzarotti a discapito del presidente cinese Lizhang. Un fulmine a ciel sereno che potrebbe aver creato più di un pensiero a D'Aversa & Co.
Il Parma domenica prossima non potrà più sbagliare e vincere al Tardini contro il Frosinone, agli ultimi posti in classifica, per riprendere il cammino verso una salvezza tranquilla.
Un errore di Gagliolo a dieci minuti dalla fine condanna i crociati che non riescono a reagire al rigore realizzato da Ciro Immobile e subiscono il due a zero finale da Correa. La prestazione non è da buttare contro una Lazio da primi posti in classifica.
Parma, 22 ottobre 2018 - di Luca Gabrielli -
Ce l'aveva quasi fatta la squadra allenata da D'Aversa a inchiodare la Lazio sullo zero a zero ma all'81' un intervento scomposto in area di rigore del centrale Gagliolo permette al cinico bomber Immobile di battere dal dischetto l'estremo difensore crociato Sepe e di dare una svolta alla gara, fino a quel momento in equilibrio. Certo gli ospiti nella ripresa hanno cambiato ritmo chiudendo nella meta campo gli ordinati giocatori ducali. Ma il calcio è fatto di episodi e l'astuto Berisha, subentrato nella ripresa, ha permesso agli aquilotti di portare a proprio vantaggio il match. Il Parma, a dieci minuti dalla fine, subisce il colpo e prova in modo disordinato a riportare la gara in parità dando alla Lazio l'occasione di colpire in contropiede proprio con l'onnipresente Immobile che al 94' serve un assist al neoentrato Correa che in diagonale trafigge l'incolpevole estremo difensore parmigiano e fissa il risultato sul due a zero finale. Nel primo tempo non ci sono troppe emozioni, con i laziali che sembrano imballati con un un giro palla lento, permettendo al Parma di chiudere bene gli spazi e cercare di colpire in contropiede. Nella ripresa invece la squadra di Inzaghi alza il ritmo e aumenta il pressing rendendosi più pericoloso dalle parti di Sepe.
I cambi di Inzaghi danno una svolta alla gara
Ma sono i cambi effettuati da Simone Inzaghi che regalano i tre punti alla Lazio con Berisha e Correa che prendono il posto rispettivamente di Lucas Leiva e Luis Alberto, fino a quel momento evanescente.
Il Parma gioca una partita con tenacia e concentrazione ma l'assenza pesante di Gervinho e un Roberto Inglese a mezzo servizio alla lunga pesano sull'economia del gioco e del risultato che cambia in favore degli ospiti proprio grazie ai due subentrati. Nulla da rimproverare agli uomini di D'Aversa che contro una Lazio formato Champions non sfigurano per niente. Ora testa alla prossima trasferta di Bergamo contro un'Atalanta vittoriosa ieri per cinque a zero contro un Chievo letteralmente in disarmo. Non sarà facile agli Atleti Azzurri d'Italia ma il Parma visto quest'anno ci ha abituati a imprese fuori dall'ordinario.
Dopo la partita tragico episodio per un tifoso della Lazio. Un uomo di 53 anni si è accasciato al suolo in Viale Solferino all'interno del cortile del Seminario Minore dove è stato trovato da alcuni passanti che hanno dato l'allarme. Le cause del decesso sembra siano di origine naturale.
Molto probabilmente l'uomo, a fine della partita Parma Lazio, era in cammino verso la stazione ferroviaria quando è stato colto da un improvviso malore. Dei passanti hanno dato l'allarme vedendo il corpo dell'uomo a terra, ma i soccorsi sono stati inutili. Quando è arrivata l'ambulanza non c'era più niente da fare. Sul posto la Polizia di Stato e la scientifica per gli accertamenti del caso. Il corpo dell'uomo è a disposizione dell'autorità giudiziaria per gli accertamenti del caso.
Vittoria sorprendente dei crociati che conquistano tre punti con i goal di Rigoni, Siligardi e Ceravolo nel primo tempo. Una prestazione di carattere che proietta la squadra in zona Europa League.
di Luca Gabrielli Parma 7 ottobre 2018 - Il Parma non smette di stupire e continua a fare punti su punti in questo inizio di campionato. Con quella di ieri sono già quattro le vittorie nelle prime otto giornate condite da prestazioni convincenti sotto il punto di vista del carattere. Ciò che stupisce infatti è la concentrazione e l'approccio con cui i giocatori, di volta in volta, affrontano l'avversario di turno, che sia una big o una diretta concorrente per la salvezza. Contro il Genoa e con le assenze pesanti di Inglese e Gervinho era facile pronosticare i crociati come la vittima sacrificale di turno e invece si torna a casa con tre punti fondamentali prima della sosta nazionali che arriva proprio al momento giusto. D'Aversa in queste due settimane potrà recuperare dall'infermeria tantissimi giocatori indisponibili come i due attaccanti titolari sopracitati, quel Grassi che i tifosi ancora non hanno visto giocare con continuità e i vari Dimarco, Scozzarella e Dezi. Nel frattempo i punti in classifica sono tredici e i ducali sono nella parte sinistra della classifica in piena zona Europa League. Certo gli obiettivi sono ben altri ma nel frattempo non si può non stupirsi di questo Parma che in questo momento è la reale sorpresa della Serie A, dopo il fallimento e le tre promozioni consecutive negli ultimi tre anni. Alla ripresa del campionato arriverà al Tardini una Lazio in ripresa nelle ultime giornate con quel Ciro Immobile che dovrà essere marcato stretto da Bruno Alves e compagni.
L'ex Rigoni suona la carica e trascina la squadra alla vittoria
Pronti via e il capocannoniere polacco Piatek non perde il vizietto e di testa batte un incolpevole Sepe al 6'. Sembra l'inizio di una giornata terribile per i crociati e invece Luca Rigoni, ex di turno, pareggia immediatamente i conti al 16' sugli sviluppi di un calcio d'angolo con un tocco ravvicinato. L'ex centrocampista genoano non esulta dopo i tre anni passati in Liguria ma dà ai compagni la scossa giusta per reagire. Il Genoa sfiora il nuovo vantaggio colpendo un palo sempre con Piatek ma è Siligardi al 24' a inventarsi un tiro a giro di sinistro imparapibile per Radu, gettando nello sconforto i tifosi genoani. Passano altri quattro minuti e i crociati incredibilmente si portano sul tre a uno con un colpo di testa perfetto di Ceravolo imbeccato da un cross dalla sinistra di Barillà. I ducali riescono ad arrivare all'intervallo con un doppio vantaggio sorprendente dopo 45' di grande calcio. Nella ripresa il copione non cambia con i padroni di casa che fanno la partita cercando di recuperare i due goal di svantaggio e il Parma pronto a colpire con delle ripartenze efficaci. I cambi di Ballardini non portano i risultati sperati e i ragazzi di D'Aversa tornano a casa con tre punti d'oro per la salvezza è un ruolino di marci di tutto rispetto.
Tanti tifosi, ieri pomeriggio, presso lo Store ufficiale crociato dello Stadio Tardini di Parma. Foto, autografi e interviste al Capitano del Parma Calcio 1913 Bruno Alves e Alessandro Lucarelli.
Galleria fotografica a cura di Francesca Bocchia
La tattica del contropiede e la buona sorte sorridono ai crociati che vincono nelle mura di casa del Tardini e si portano in decima posizione. In goal sempre Gervinho, sempre più protagonista della stagione.
Parma, 1 ottobre 2018 - di Luca Gabrielli - I crociati conquistano tre punti fondamentali dopo la disastrosa trasferta infrasettimanale di Napoli.
Il risultato è ingiusto per quanto visto con un Empoli venuto a Parma giocando a viso aperto e colpendo due pali clamorosi nell'arco dei novanta minuti. Uomo decisivo manco a dirlo è il solito Gervinho che decide le sorti del match intorno alla mezz'ora imbeccato perfettamente da Barillà in contropiede. D'Aversa prepara la gara puntando su una difesa arcigna e le ripartenze devastanti dell'ivoriano e alla lunga questa tattica porta i risultati sperati. I toscani giocano bene e mettono sotto i crociati per lunghi tratti ma si dimostrano inconcludenti e imprecisi sotto porta. La Dea bendata ha fatto sicuramente il suo in almeno due occasioni per tempo in cui Zajc prima e Caputo poi colpiscono i legni senza che Sepe possa fare niente. Ma è proprio l'estremo difensore gialloblu a salvare il risultato nel finale con un colpo di reni incredibile sulla conclusione ravvicinata di La Gumina. Paura per Gervinho che ad inizio della ripresa deve abbandonare il campo a causa di un problema fisico ma solamente per non peggiorare la situazione.
Vittoria fondamentale per la salvezza
Per il Parma questa è una vittoria molto importante perché giunge contro una diretta avversaria per la salvezza e conferma la compattezza della squadra di D'Aversa in questo inizio campionato. Domenica prossima si gioca in trasferta contro il Genoa del capocannoniere Piatek, una partita per niente facile visto che il Ferraris è uno stadio da sempre molto caldo per i giocatori che scendono in campo. La classifica in tutti i modi sorride ai crociati posizionati nella parte sinistra, in decima posizione e a cinque punti dalla zona retrocessione. La strada sembra quella giusta e l'atmosfera intorno alla squadra è molto positiva come dimostra il coro tributato ai giocatori nel finale di partita.
Questa volta non riesce l'impresa ai crociati che perdono al San Paolo per tre a zero con il goal di Insigne e la doppietta di Milik. Fondamentale sarà il posticipo di domenica al Tardini contro l'Empoli.
Parma, 27 settembre 2018 - di Luca Gabrielli - Il Napoli la sblocca subito con Insigne e per il Parma sono guai.
Primo tempo solo azzurro con i padroni di casa in vantaggio già al terzo minuto con il capitano di giornata Lorenzo Insigne. Il folletto partenopeo sfrutta un assist di Milik rimpallato goffamente da Iacoponi e insacca facilmente alle spalle di Sepe. La gara si mette subito in discesa per il Napoli che nell'arco del primo tempo sfiora più volte il doppio vantaggio prima con Zielinski che solo all'interno dell'area di rigore manda colpevolmente alto sopra la traversa e nel finale della prima frazione di gara Sepe si supera su un buon diagonale di sinistro del terzino Mario Rui. Il Napoli chiude il primo tempo con il risultato di uno a zero dominando l'avversario che non crea nemmeno un pericolo dalle parti di Karnezis. Insufficiente tutto il Parma che non riesce a reagire allo strapotere fisico e tecnico della squadra di Carletto Ancelotti.
Milik sale in cattedra e la chiude con una doppietta personale
Pronti via e il Napoli si porta immediatamente sul due a zero con il bomber Arek Milik che sugli sviluppi di un contropiede trafigge Sepe con una botta di sinistro da fuori area. I ritmi calano inevitabilmente grazie al doppio vantaggio dei padroni di casa che trovano comunque il tre a zero all'84' sempre con il polacco che da due passi mette in rete un tiro cross del subentrato Verdi. Il finale di gara non regala altre emozioni con un Napoli mostra tutta la sua superiorità nei novanta minuti.
Per quanto riguarda la gara dei crociati tutti bocciati i giocatori in campo che non sono riusciti a creare una sola occasione da goal degna di nota in tutta la partita. Troppo diverso lo spessore dell'avversario che ieri sera ha letteralmente asfaltato la squadra di D'Aversa.
La classifica comunque non ne risente troppo ma domenica sarà vietato sbagliare nello scontro diretto al Tardini contro l'Empoli in cui rientrerà l'ivoriano Gervinho, tenuto a riposo in questo turno.
I crociati vincono contro l'Inter nel tempio del calcio grazie a un missile dai 30 metri del difensore scuola nerazzurra. Non accadeva dal 1999. Per i ragazzi di D'Aversa sono tre punti fondamentali dopo un inizio di calendario dei non più semplici.
Parma, 16 settembre 2018 - di Luca Gabrielli - San Siro ammutolito e Parma che realizza una vittoria storica
L'impresa è servita. Il Parma in un sabato pomeriggio settembrino compie il miracolo che non ti aspetti davanti a 60.000 persone e apre ufficialmente la crisi per la squadra guidata da Luciano Spalletti.
I crociati giocano una partita votata al contropiede per cercare di sfruttare l'onda d'urto interista e colpire in quegli spazi che inevitabilmente l'avversario ti lascia. L'estremo difensore Sepe, a parte qualche incertezza, è puntuale ogni volta che viene chiamato in causa dalle bocche di fuoco interiste formate da Perisic, Candreva, Nainggolan e la punta Keita che sostituisce l'acciaccato Icardi.
Nel primo tempo le due squadre giocano a viso aperto con i padroni di casa che cercano di sbloccare la partita con azioni però confuse e prive di mordente mentre il Parma, come già detto, gioca una gara di rimessa con le accelerazioni di Gervinho e soprattutto Di Gaudio che portano più di qualche pensiero ai due colossi centrali De Vrij e Skriniar.
La prima metà si chiude quindi con un meritatissimo pareggio ma è proprio nell'intervallo che avviene la svolta del match. Il terzino sinistro Gobbi non ce la fa a rientrare in campo per un problema muscolare e a sostituirlo ci pensa Federico Dimarco, ventunenne pari ruolo in prestito secco proprio dalla società nerazzurra. Pronti via e l'Inter cambia passo mettendo alle corde il Parma che in un modo o nell'altro riesce a salvare il risultato con gli interventi precisi di Gagliolo prima e Dimarco poi. Ed è proprio il terzino neo entrato che alla metà della ripresa è protagonista di un mani sulla linea giudicato dall'arbitro e pure dal "silent check" non degno di un calcio di rigore. L'Inter incomincia a innervosirsi non riuscendo a trovare il goal del vantaggio ma all'81' capita l'inimmaginabile.
Dimarco sulla sinistra raccoglie un pallone innocuo, se lo mette sul sinistro, salta un uomo, guarda la porta, prende la mira e scocca una fucilata dai 30 metri che non lascia scampo un incolpevole Handanovic che può solo guardare il pallone infilarsi all'incrocio dei pali.
Il terzino crociato impazzisce dalla gioia come tutti i suoi compagni che corrono ad abbracciarlo increduli del capolavoro. Una rete che ricorda per bellezza e difficoltà del gesto tecnico il terzino sinistro brasiliano Roberto Carlos, anche lui con un passato interista ma rinnegato inspiegabilmente dall'allora allenatore inglese Roy Hodgson. Uno dei terzini più forti della storia che non era nuovo a goal splendidi dalla distanza con le famose "tre dita" le quali davano un effetto particolare al pallone rendendo quasi imparabili le sue traiettorie.
Dimarco ha sempre detto che ha come idolo proprio Roberto Carlos e ieri sicuramente si può dire di averlo fatto ricordare per un momento. Dopo questa magia l'Inter non riesce più a riprendersi e il Parma esce da San Siro con tre punti sudati e meritati.
L'ultima vittoria crociata qui a Milano risaliva al 1999 con una squadra composta, giusto per fare qualche nome, dai vari Buffon, Thuram, Cannavaro, Veron, Chiesa e Crespo: campioni di un' altra epoca transitati dalla via Emilia. Nella squadra di oggi non ci sono giocatori di questo calibro ma un gruppo che in questo inizio di campionato sembra veramente unito e compatto verso l'obiettivo salvezza.
Ora avanti con il Cagliari in casa per dare un seguito a questi tre punti e continuare a fornire prestazioni degne di nota come le ultime contro big del calibro di Juventus e Inter.
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