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Felino, 10 Ottobre 2013

Inaugura domani la mostra fotografica di Giuseppe Morandi in Sala Civica a Felino. L'evento fa parte del Festival Ottobre Africano 2013 -

Si apre domani alle ore 18 in Sala Civica Amoretti a Felino la mostra fotografica di Giuseppe Morandi "Dio sul tetto e i nuovi angeli", realizzata con il Patrocinio del Comune di Felino all'interno dell'XI Edizione del Festival Ottobre Africano con il contributo dell'associazione culturale Marco Pontirol Battisti di San Michele Tiorre. All'inaugurazione della mostra, aperta al pubblico, saranno presenti l'autore Giuseppe Morandi, Gianfranco Azzali Presidente della Lega di Cultura di Piadena, Paolo Barbaro della Sezione fotografia dello CSAC di Parma e Dioma Cleophas Adrien, organizzatore dell'Ottobre Africano 2013.

"La mostra è stata inserita nell'undicesima edizione del Festival Ottobre Africano perché il tema dell'immigrazione e dell'integrazione è fortemente presente nelle immagini di Giuseppe Morandi e non mancano i rimandi alle situazioni, anche tragiche, che popolano la nostra attualità e che traspaiono nei volti e nei corpi fotografati da Morandi", spiega l'Assessore alla Cultura del Comune di Felino, Fabrizio Leccabue.

La mostra propone i due diversi racconti: uno fatto di facce e di corpi umani e un altro fatto di pezzi di giornali e volantini che accompagnano il percorso delle immagini con un approfondimento sociale e storico.

L'idea del Dio sul tetto e dei nuovi angeli arriva a Morandi nel 1985, in piena estate, quando una sua amica vede dalla finestra un ragazzo, un muratore, bello come un dio, camminare sul tetto. Morandi tornerà a incontrare questo ragazzo con un corpo da scultura rinascimentale, sui tetti e in campagna, per costruire con lui una sequenza di immagini che, come ben coglie Paolo Barbaro nella presentazione della mostra, sono "senza recitazione, solo gesti minimi, spostamenti di luce e di luogo". Nelle foto di Morandi, sempre secondo Barbaro, "è sempre difficile e forse non adeguato individuare la regia: il fotografo non dispone ma si mette a disposizione del racconto e il controllo della situazione, la sceneggiatura, è messa sempre in gioco da tutti e due i lati dell' obiettivo".

E così le foto del 1985 mostrano prima Emilio Bosio, muratore, Dio sul tetto, incarnazione di una bellezza antica, tipica dei capolavori dell'arte italiana. E poi Antonio, un dio nero che viene dal Niger, che Morandi ha visto passare in bicicletta con uno strano cappello in testa. Seguono nella mostra altre immagini di volti e di corpi di nuovi dei, uomini e donne che spesso provengono da altri paesi e contesti.

"Il tema dell'immigrazione e della diversità è fortemente presente nella poetica di Morandi. La dialettica tra integrazione e individuazione, tra bisogno di essere accettati e di affermare una propria irriducibile individualità è ben delineata nelle fotografie di Morandi, popolate da tante volti e da tante storie", aggiunge l'Assessore Leccabue.

La mostra rimarrà aperta fino al 20 Ottobre secondo i seguenti orari di apertura: sabato 12 Ottobre 17,30-20,30; domenica 13 Ottobre 17,30-20,30; sabato 19 Ottobre 17,30 – 24; domenica 20 Ottobre 10-12.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Felino)
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Di Sara/B, 07 settembre 2013 -

Venerdì 13 settembre 2013, a Modena negli spazi espositivi dell'ex Ospedale Sant'Agostino inaugura "Walter Chappell. Eternal Impermanence" -

Un flusso continuo che lega le forme della natura all' uomo, indagato da scatti fotografici in cui la nudità diviene protagonista. Walter Chappell (1925-2000), ritenuto una delle figure più importanti della fotografia americana del XX secolo, ma altrettanto una delle più discusse. Questa retrospettiva prodotta da Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e da Fondazione Fotografia Modena fa luce su un artista restato fin troppo a lungo celato.

 

Rid WCE 1183

 

In mostra oltre 150 fotografie vintage, realizzate tra gli anni Cinquanta e i primi anni Ottanta, e la maquette originale di World of Flesh, libro rifiutato da vari editori americani, e dunque mai pubblicato, perché ritenuto all'epoca troppo esplicito nella sua celebrazione della vita e della natura.

 

Rid WCE 1706

 

 Un po' per la scelta ribelle di non volere essere l' artista da galleria, un po' per quelle immagini ritenute troppo esplicite e non capite, Chappell ha sempre mantenuto uno stile di vita solitario e provocatorio allo stesso tempo, riversandolo anche nelle sue opere; mosso da una vivace curiosità e da una spinta rivolta all'avanguardia ha saputo trasportare nei suoi scatti una personalissima visione della natura e del mondo. Spirito curioso e anticipatore dei tempi, Chappell ha fotografato numerosi soggetti, ma a stimolare più di ogni altra cosa la sua visione interiore è stata la natura evocativa del corpo umano, spesso in associazione alle forme del paesaggio e della vegetazione.

                                                                                                                                                                           immagini by glass-studio.it

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