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Agenzia Stampa Agroalimentare - Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming. - Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa. - Latte di soia, rischio ormonale per le bambine? - Salmonella nel salamino toscano - Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine - SOMMARIO Anno 17 - n° 11 18 marzo 2018 -

1.1 editoriale Una "spy story" che sembra uscita da un romanzo di Ian Fleming.
2.1 lattiero caseario Lattiero caseari. Latte spot in leggera ripresa.
3.1 export Export reggiane: +8,7% nel 2017.
4.1 latte di soia Latte di soia, rischio ormonale per le bambine?
4.2 sicurezza alimentare Salmonella nel salamino toscano
5.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. I dazi iniziano a influenzare i mercati.
6.1 food & Wine Identità golose 2018 - L'arte in cucina evolve e prende forma.
7.1 ambiente prevenzione Nuovo Centro operativo del Consorzio di Bonifica Emilia Centrale in Val d'Enza
7.2 cultura musica Federcultura esprime apprezzamento per la nuova legge regionale sulla musica
8.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Tra dazi, clima e stime aggiornate.
9.1 cereali e dintorni Cereali e dintorni. Incertezze sulle future semine.
10.1 consumi - agrosserva Agrosserva, agroalimentare record per consumi ed export nel 2017
12.1promozioni "vino" e partners
13.1 promozioni "birra" e partners

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Allarme nazionale mitili dalla Spagna contaminate da Escherichia Coli. Rischio grave, sconosciuti i lotti. Lo Sportello dei diritti: "Mangiate le cozze ben cotte evitando il consumo di prodotti crudi"

Cozze vive contaminate da Escherichia Coli. Il Rasff, il sistema di allerta europeo rapido per la sicurezza alimentare, ha lanciato l'allarme nazionale per le la possibile presenza del pericoloso batterio Escherichia Coli nelle cozze vive.

L'allarme cozze contaminate da Escherichia Coli è stato diffuso in tutta Italia, da nord a sud, poiché queste cozze vive contaminate sarebbero state già immesse sull'intero mercato nazionale e l'Escherichia Coli è un batterio molto insidioso presente in acque inquinate da feci che può essere una bomba per l'apparato digerente e provocare nausea, forti crampi addominali, diarrea, vomito.

L'allerta cozze vive contaminate da Escherichia Coli è del 16 marzo (rif. 731.2018), purtroppo però non si conoscono i lotti con cozze vive contaminate anche perché riguardano non solo la Grande distribuzione ma pescherie e mercati. Il ritiro delle cozze vive contaminate da Escherichia Coli è stato già avviato in tutta Italia, una misura cautelare a tutela della salute dei consumatori.

Il Sistema di allerta invita tutti a prestare la massima attenzione e a non consumare le cozze vive senza prima sottoporle al controllo dal Servizio igiene degli alimenti e nutrizione della Asl locale.

Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti", ricorda che "il consumo dei molluschi bivalvi è considerato uno dei principali responsabili di trasmissione all'uomo di diverse malattie d'origine batterica e virale nonché intossicazioni da enterobatteri. Pertanto, invita chiunque avesse acquistato questo prodotto a consumarlo ben cotto evitando il consumo di prodotti crudi".

(17 marzo 2018)

Secondo una recente ricerca, il latte formulato a base di soia, assunto per un lungo periodo, potrebbe avere un effetto dannoso sul sistema riproduttivo dei più piccoli, in particolare delle femmine.

E' quanto pubblicato sulla rivista GREEN ME il 14 marzo scorso, riportando i risultati di una ricerca statunitense secondo la quale i neonati che vengono nutriti con formule a base di soia mostrano delle differenze in alcune cellule e tessuti del sistema riproduttivo, probabilmente dovute all'esposizione a composti simili agli estrogeni che sono presenti in questo tipo di latte.

"Lo studio, - come riporta Green Me - finanziato e guidato dal National Institute of Environmental Health Sciences (NIEHS), ha esaminato l'effetto di diverse tipologie di latte sullo sviluppo di tessuti sensibili agli estrogeni e sui livelli ormonali in neonati maschi e femmine.
La ricerca ha preso a campione 282 bambini, di cui 102 alimentati esclusivamente con formula di soia, 110 con latte vaccino e 70 con latte materno. I piccoli partecipanti sono stati monitorati per 28 settimane (nel caso dei maschi) o per 36 (nel caso delle femmine) per valutare l'indice di maturazione (MI) delle cellule epiteliali del tessuto urogenitale; il volume uterino, ovarico e testicolare nonché le mammelle e infine le concentrazioni ormonali.

I risultati hanno mostrato che le principali differenze riscontrate riguardavano le bambine: rispetto a quelle alimentate con latte vaccino, le piccole nutrite con la formula di soia mostravano cambiamenti evolutivi in risposta all'esposizione agli estrogeni. L'IM delle cellule vaginali era più alto e il volume uterino diminuiva più lentamente proprio nelle bambine nutrite con latte formulato di soia.
Questo sarebbe dovuto al fatto che, la proteina di soia, contiene elevate quantità di genisteina, un isoflavone simile all'estrogeno che può alterare il sistema endocrino del corpo e potenzialmente interferire con il normale sviluppo ormonale, sebbene si sappia poco sui suoi effetti relativamente ai bambini.
Lo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism, non ha riscontrato differenze significative tra i bambini maschi alimentati con latte vaccino e quelli alimentati con la formula di soia.

I ricercatori hanno fatto notare che le differenze riscontrate nelle bambine erano comunque piccole e che, almeno al momento, non devono generare particolare allarme."

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