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Domenica, 18 Giugno 2017 10:23

Crisi idrica: 10 modi di ridurre gli sprechi

La campagna di EmiliAmbiente SpA con Federconsumatori Parma e Confconsumatori Parma

Parma 15 giugno 2017 - La Regione Emilia Romagna sta chiedendo in questi giorni al Governo lo stato di emergenza nazionale per la crisi idrica: le scarse precipitazioni cumulate da ottobre 2016 ad oggi - in particolare, nel parmense circa 40-50% in meno rispetto a quelle attese - hanno infatti inciso sulla ricarica delle riserve idriche, sia superficiali che nelle falde. La portata del problema diventa chiara se si considera che ogni estate, con l'arrivo del caldo, il consumo d'acqua si moltiplica: per avere un'idea del "quanto", basta pensare che nei soli comuni di Fidenza e Salsomaggiore Terme la quantità di "oro blu" utilizzata aumenta di circa un terzo rispetto al periodo invernale, un incremento pari a circa di 7.500-10.000 metri cubi.

EmiliAmbiente SpA, Federconsumatori Parma e Confconsumatori Parma invitano quindi i cittadini a seguire alcune semplici precauzioni per diminuire al massimo ogni spreco.
Le dieci regole saranno diffuse anche nei diversi canali social delle tre realtà con l'hashtag #crisiidrica2017.

Le dieci regole contro la #crisiidrica2017
1. NON utilizzare l'acqua per usi diversi da quelli strettamente civili (es: innaffiare orti, giardini o colture di tipo agrario, lavare l'auto o simili); in molti Comuni esistono peraltro precise ordinanze del Sindaco che vietano questi comportamenti.
2. Utilizza lavatrici e lavastoviglie solo a pieno carico e privilegia impianti a basso consumo energetico.
3. Applica ai tuoi rubinetti dispositivi frangigetto e limitatori di flusso, che garantiscono un minor consumo a parità di confort.
4. L'installazione di un riduttore di pressione sul tubo di ingresso ti consentirà di risparmiare fino al 20% di acqua.
5. Controlla regolarmente il contatore: nello sportello on line di EmiliAmbiente, su www.emiliambiente.it, c'è la possibilità di monitorare i propri consumi anche con l'ausilio di grafici.
6. Verifica l'efficienza del termostato di misurazione dell'acqua sanitaria: un buon impianto è in grado di "miscelare" l'acqua della doccia in tempi più rapidi.
7. Ripara immediatamente ogni perdita, anche le più piccole.
8. Nell'igiene personale occhio ai piccoli gesti: chiudi i rubinetti mentre ti radi o lavi i denti, preferisci la doccia al bagno, chiudi il getto mentre ti insaponi, scegli il tasto con il getto più adeguato nella cassetta del water.
9. Lava le verdure utilizzando un catino, non il getto dell'acqua corrente.
10. Riutilizza l'acqua di cottura di pasta o verdura per l'orto o il giardino, l'acqua del deumidificatore o del condizionatore per il ferro da stiro, l'acqua di scarico della lavatrice per la pulizia del cortile.

20170615-crisiidrica

 

Disponibile sul sito di EuroDairy, il network internazionale per incrementare la sostenibilità economica, sociale e ambientale dell'agricoltura in Europa istituita nell'ambito del programma Ue Horizon 2020, il video con il caso di studio dell'azienda pilota Fattoria Rossi.

Fattoria Rossi, analizzata per la sua filiera corta consumer-oriented, è stata selezionata in ambito europeo in quanto partner del Gruppo Operativo "Lattemilia - La bovina da latte nella zona del Parmigiano Reggiano: innovazione e tradizione per un allevamento sostenibile e per prodotti di qualità", di cui anche il CRPA fa parte.

Guarda il video
Per informazioni: http://eurodairy.eu 
(Fonte CRPA)

Domenica, 18 Giugno 2017 09:02

Acqua, è stato d'emergenza in agricoltura

Assenza di precipitazioni - Temperature decisamente sopra la media stagionale stanno provocando una situazione di vera e propria severità idrica in tutta la Regione Emilia Romagna.

Le verifiche effettuate in questi giorni dai Consorzi di Bonifica dell'Emilia Romagna ci consegnano un dato allarmante: i terreni agricoli hanno raggiunto il limite per la sopravvivenza delle coltivazioni agricole, al punto che l'acqua presente nel suolo è addirittura al di sotto dei livelli del dicembre 2016.

Bologna – 15 - 6 -2017 - L'Italia ha sete e l'Emilia Romagna purtroppo si trova in cima a questa speciale classifica e se il clima di questi ultimi sei mesi non lascerà immediatamente spazio a significative precipitazioni che il servizio meteo-clima purtroppo non prevede (se non a carattere temporalesco violento e oltremodo distruttivo come nel caso di ieri sera sull'Emilia Occidentale) nelle prossime due settimane quella che oggi è già una situazione di emergenza supportata da dati inequivocabili potrebbe trasformarsi, in poche settimane, in una emergenza catastrofica, scatenando conflitti per l'acqua tra i territori e danni colossali per l'intero agroalimentare regionale.

L'ANBI Emilia Romagna, forte degli ultimi rilievi registrati direttamente nelle locali falde acquifere superficiali dai suoi esperti (operanti nei Consorzi di Bonifica), aggiunge una ulteriore prova che l'iniziativa del Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini di chiedere lo Stato di Emergenza per tutta la regione non è stato allarmismo preventivo bensì un dato di fatto già conclamato. I dati rilevati in campo negli ultimi giorni ci dicono chiaramente che a livello regionale le falde sono completamente scariche e che i livelli raggiunti sono, in quasi tutti i territori della Regione, al di sotto di quelli registrati durante l'inverno.

A questo punto la situazione inizia ad essere davvero preoccupante: quantità di acqua nelle falde praticamente nulla, riserve negli invasi quasi azzerate e a differenza delle annate maggiormente siccitose 2011-2012 si aggiunge che tale stato di crisi è arrivata a giugno quando l'agricoltura ha bisogno di massimo apporto di acqua che si protrarrà fino a tutto il mese di agosto. I Consorzi di bonifica che trasportano la risorsa a quasi tutti l'agricoltura regionale lanciano l'allarme richiamando tutti i portatori d'interesse a "fare sistema" mettendo al centro delle loro scelte questa priorità, in caso contrario i prodotti tipici alla base del Made in Italy agroalimentare dell'Emilia Romagna quest'anno potrebbero venire colpiti duramente, provocando perdite enormi. Sotto il profilo della gestione dell'emergenza idrica i Consorzi di bonifica emiliano romagnoli, che approvvigionano di acqua un territorio a sud del Po e quindi chiaramente penalizzato se comparato alle pianure delle regioni più a monte, hanno maturato in questi anni una lunga esperienza elaborando sistemi di monitoraggio, maturato riconosciute competenze sull'utilizzo virtuoso della risorsa, praticato il risparmio idrico tramite la messa in punto di sistemi intelligenti come IRRINET-IRRIFRAME. Certo è che una situazione grave come quella che si è venuta a creare in questo inizio estate 2017 non offre spunti di particolare ottimismo e a questo si aggiunge il timore che le piogge , se arriveranno, siano più distruttive che rigeneranti per l'agricoltura.

Il presidente dell'ANBI ER Massimiliano Pederzoli non ha dubbi "Le falde scariche come mai prima dimostrano che la situazione è di emergenza reale e rischia anche di generare, oltre a danni colossali, anche situazioni di tensione tra i territori se non si metteranno a punto da subito, precise e condivise norme di comportamento in situazioni di tale gravità" .

Anche i grandi invasi presenti nella parte occidentale della regione, per la precisione le dighe piacentine di Molato e Mignano, sono ai minimi storici di capacità d'invaso.

In questo momento solo il Canale Emiliano Romagnolo (CER) conserva disponibilità di acqua ed è in grado di essere anticiclico, finchè gli sarà possibile il prelievo dal fiume Po che nelle ultime ore ha anch'esso registrato comunque un calo rilevante di quasi mezzo metro. Non và infine dimenticato che l'acqua del CER oltre ad essere fondamentale per l'agricoltura di 5 Province approvvigiona anche tre potabilizzatori in Romagna: quello di Ravenna-Bassette, Ravenna-Standiana e Forlimpopoli-Selbagnone. In cifre una fornitura che supera i 1300 litri al secondo (110.000 metri cubi di acqua al giorno) per soddisfare le esigenze di consumo di oltre 500 mila abitanti.

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