Regione Emilia-Romagna

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Regione Emilia Romagna

Sito Ufficiale: http://www.regione.emilia-romagna.it/

Sport - Si arricchisce ancora il cartellone dell'Emilia-Romagna: i Campionati italiani di ciclismo in Alta Val Taro, nell'Appennino parmense, dal 28 al 30 giugno. Due le prove in programma: cronometro e in linea. Cinque i Comuni interessati: Albareto, Bedonia, Borgo Val di Taro, Compiano, Tornolo. Il sopralluogo di Davide Cassani e la sfida Moser-Saronni che torneranno in bici a 38 anni dal duello che li vide protagonisti sulle stesse strade. L'appuntamento a poche settimane dalla conclusione del Giro d'Italia, che vedrà anch'esso protagonista l'Emilia-Romagna.

Bologna -

Una grande tradizione che si rinnova. Terra di grandi campioni – da Ercole Baldini a Vittorio Adorni, fino a Marco Pantani, per citarne solo alcuni – l’Emilia-Romagna è protagonista della stagione ciclistica 2019.

Dal 28 al 30 giugno prossimi, gli atleti del pedale si daranno appuntamento in Alta Val Taro, appennino parmense, dove si svolgeranno i Campionati italiani di ciclismo su strada. Evento che arriverà a poche settimane dalla chiusura del Giro d’Italia, che quest’anno vede al centro l’Emilia-Romagna con Bologna città della “Grande partenza” l’11 maggio e RiccioneRavennaModena e Carpi, oltre San Marino, tutte località di arrivo o destinazione di una tappa.

Saranno due le gare in programma nella competizione che assegnerà i titoli nazionali: la cronometro individuale del 28 giugno e la prova in linea su strada del 30 giugno. A fare da scenario, la montagna in provincia di Parma e in particolare i comuni di AlbaretoBedoniaBorgo Val di TaroCompianoTornolo.  

“In un cartellone già ricco di appuntamenti suggestivi e di alto livello- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- inseriamo un’altra grande festa di sport per l’Emilia-Romagna. Grandi campioni, tifosi, organizzatori, turisti troveranno una terra pronta ad accogliergli con l’entusiasmo e il senso dell’ospitalità che da sempre la contraddistinguono. Un ulteriore valore aggiunto sarà rappresentato dalla bellezza dei territori che ospiteranno la competizione, quell’Appennino parmense in cui ambiente, storia, cultura e tradizioni enogastronomiche convivono ancora oggi in un raro equilibrio. Fra due settimane la fase finale della Coppa Italia di calcio a 5 in sei comuni di cinque province, il Giro d’Italia a maggio, i Campionati europei di under 21 di calcio sempre a giugno. A luglio la Beach Volley World League a Cervia, dove, a fine settembre, verrà ospitata l’Iron Man, la gara di triathlon che attira atleti da appassionati da tutto il mondo. E i campionati nazionali di ciclismo: un altro grande evento- chiude Bonaccini- che come Regione abbiamo sostenuto, convinti che lo sport sia uno straordinario elemento di attrattività turistica e di valorizzazione del territorio”.

 

IL SOPRALLUOGO DI CASSANI, POI SARONNI E MOSER IN SALITA VERSO IL CASTELLO DI COMPIANO

Una grande classica del ciclismo professionista che torna a 38 anni di distanza negli stessi luoghi che nel 1981 videro la vittoria di Francesco Moser, dopo una gara combattutissima con Giuseppe Saronni.  E proprio Moser e Saronni ritorneranno a giugno (la data è in corso di definizione) sul “luogo del delitto” per pedalare di nuovo sulla salita che porta al Castello di Compiano. 

Ma ancora prima, un altro appuntamento da non perdere per gli appassionati della bicicletta: il 1^ aprile sarà Davide Cassani, oggi commissario tecnico della nazionale italiana, nonché presidente di Apt servizi Emilia-Romagna, a visionare il percorso, compiendo un sopralluogo insieme alla Commissione tecnica della Lega.

Organizzati dal Comitato Alta Valtaro, insieme al gruppo sportivo Gs Emilia, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, i Campionati italiani di ciclismo su strada sono stati presentati oggi a Bologna. Alla conferenza stampa hanno partecipato, oltre al presidente BonacciniSabina Delnevo, sindaco di Compiano, Adriano Amici, presidente di Gs Emilia, Daniela Isetti, vicepresidente vicario della Federazione ciclistica italiana, e Beppe Conti, giornalista di ciclismo, opinionista di Rai Sport, membro del Comitato organizzatore.  

 

UN UNICO APPUNTAMENTO PER DUE GARE: LA CRONO INDIVIDUALE E LA PROVA SU STRADA

Due, dunque, gli appuntamenti dei Campionati italiani su strada 2019: 

-la crono individuale del 28 giugno, con arrivo e partenza a Bedonia per un percorso che toccherà tutti i cinque comuni dell’Alta Val Taro. Una distanza di 34 km con un dislivello di 385 metri, che rilascerà il titolo di campione italiano cronometro 2019, attualmente detenuto da Gianni Moscon;

- la prova in linea su strada del 30 giugno, per complessivi 232,90 km e un dislivello di 3.942 metri: un primo circuito (da percorrere due volte) di 49,78 km e un dislivello di 738 metri, con partenza e arrivo a Borgo Val di Taro, passando per AlbaretoCompianoBedoniaTornolo; un secondo (da ripetere dieci volte) di 12,30 km e un dislivello di 235 metri, tutto nel territorio di Compiano. Il vincitore di questa competizione potrà fregiarsi del titolo di campione italiano su strada e indossare la maglia tricolore. Campione uscente: Elia Viviani.

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                                     I due circuiti della prova in linea su strada

UNA GRANDE CLASSICA DAL 1906: IL RECORD DI GIRARDENGO, 9 VITTORIE

Scorrendo il palmares di questa competizione nata nel 1906, si ritrovano tutti i grandi protagonisti del ciclismo italiano su strada, da Costante Girardengo, che vinse il titolo ben nove volte, passando per Alfredo Binda e Learco Guerra. Né potevano mancare le grandi coppie del ciclismo italiano: Gino Bartali e Fausto Coppi che si misurarono in queste prova diverse volte, portando a casa quattro trofei ciascuno. E, tra anni Settanta e Ottanta, Francesco Moser e Giuseppe Saronni.  In tempi più recenti oltre a Elia Viviani, sono saliti sul podio anche Fabio Aru campione 2017 e naturalmente Vincenzo Nibali che ha conquistato l’oro nel 2014 e nel 2015. Senza dimenticare Giacomo Nizzolovincitore nel 2016./PF

 

Emilia-Romagna ben oltre il 95%, la soglia di copertura vaccinale che garantisce la cosiddetta “immunità di gregge”, a tutela della salute pubblica e dei piccoli più esposti, per i bimbi ai due anni d’età, nati nel 2016


Al 31 dicembre 2018 - cioè alla seconda rilevazione trasmessa al ministero, dopo quella di giugno - l’Emilia-Romagna conferma di aver superato il muro del 95% per tutte le vaccinazioni rese obbligatorie dalla legge regionale (difteritetetanopoliomielite, che si assestano ciascuna al 95,7%, ed epatite B al 95,5%) per la frequenza al nido. Norma entrata in vigore nel novembre 2016, dopo che la Regione, prima nel Paese, aveva approvato la legge sull’obbligo vaccinale per l’iscrizione a nidi e materne, aprendo la strada al successivo obbligo nazionale. Obiettivo raggiunto anche per emofilo B e pertosse, poi aggiunte dalla normativa nazionale, mentre per morbillo-parotite-rosolia (Mpr) si assiste ad unasignificativa accelerazione nell’ultimo triennio, con la copertura passata dall’87,2% del 2016 al 93,5% del 2018. Guardando poi i dati dei bambini di 36 mesi,quindi nati nel 2015, la percentuale di copertura per la Mpr raggiunge addirittura il 95,8%.

Complessivamente, le percentuali crescono in tutte le provinceRomagna compresa, dove le coperture al 24^ mese sono costantemente salite nell’ultimo triennio, avvicinandosi anch’esse alla soglia del 95% (con Ravenna che già la supera). Particolarmente virtuosa la situazione a Parma, dove per le quattro obbligatorie per legge regionale la copertura si attesta intorno al 97% a 24 mesi e raggiunge il 99% a 36 mesi. E, in Emilia-Romagna, tutte le vaccinazioni previste dal Piano nazionale di prevenzione vaccinale per l’età pediatrica sono assicurate senza tempi di attesa: l’Ausl, infatti, invia a casa la lettera con la data dell’appuntamento, compatibile con le scadenze corrette del calendario vaccinale.

VACCINI IN EMILIA-ROMAGNA 2016-2018: UN TREND IN CRESCITA

dicembre 2018, le coperture dei bambini nati nel 2016 per poliomielitedifterite etetano hanno raggiunto il 95,7% (mentre nel 2016 erano ferme rispettivamente al 93,3%, 93,1% e 93,5%). L’epatite B è passata dal 92,7% del 2016 al 95,5%. Percentuali destinate ad aumentare ancora di più se si considerano, sempre nell’anno appena concluso, le coperture a 36 mesi, e dunque dei nati nel 2015: 97,2% per la poliomielite(era al 94,4% nel 2016), 97,1% per la difterite (rispetto al 94,2% a fine 2016), 97,3% per il tetano (dal 94,8% del 2016). L’epatite B è passata dal 93,8% del 2016 a quota 96,8%.

In aumento anche le percentuali raggiunte dalle altre vaccinazioni rese obbligatorie dalla successiva legge nazionale (senza considerare la varicella, obbligatoria solo per i nati nel 2017): sempre a dicembre 2018, per i bimbi di due anni le coperture per l’emofilo B hanno raggiunto il 95,2% (erano al 92,2% nel 2016); per morbillo-parotite-rosolia il 93,5% (era all’87,2%), per la pertosse il 95,7% (dal 93,1 del 2016).

 

AL NIDO E SUI BANCHI VACCINATI: ANCHE QUEST’ANNO IN EMILIA-ROMAGNA C’È LO SCAMBIO DIRETTO SCUOLE-AUSL DEGLI ELENCHI DI TUTTI GLI ISCRITTI

Come previsto dalla legge nazionale sull’obbligo vaccinale (n. 119 del 2017), e come già fatto dalla Regione Emilia-Romagna nei due anni precedenti, anche per l’anno scolastico 2019/2020 le scuole e i servizi educativi dovranno trasmettere alle Aziende sanitarie locali territorialmente competenti, entro il 10 marzo 2019, l’elenco di tutti gli iscritti della fascia 0-16 anni. Entro il 10 giugno, le Ausl restituiranno gli elenchi con le indicazioni dei soggetti che risultano non in regola. Nei dieci giorni successivi all’acquisizione degli elenchi, i dirigenti delle istituzioni del sistema nazionale di istruzione e i responsabili dei servizi educativi per l’infanzia, dei centri di formazione professionale regionale e delle scuole private non paritarie inviteranno i genitori (o chi esercita la responsabilità genitoriale) dei minori indicati negli elenchi a depositare, entro il 10 luglio 2019, la documentazione che attesta l’effettuazione delle vaccinazioni ovvero l’esonero, l’omissione o il differimento delle stesse.

In Emilia-Romagna, a oggi, nulla è cambiato rispetto agli anni scorsi: i genitori, pertanto, non devono presentare il certificato vaccinale al momento dell’iscrizione ma sarà la scuola/servizio educativo ad acquisire le informazioni necessarie direttamente presso l’Ausl.

Fonte: Regione Emilia Romagna 

Memoria. Il viaggio da Fossoli a Mauthausen di 450 studenti degli istituti superiori modenesi. Il presidente Bonaccini alla partenza: "Un atto di coraggio civile, per non dimenticare e contrastare l'intolleranza". Il progetto della Fondazione Fossoli ottiene per la seconda volta la Targa del Presidente della Repubblica. Gli alunni di 29 scuole in viaggio dal 24 al 28 febbraio con i loro professori e gli storici Elisabetta Ruffini, Carlo Saletti, Costantino di Sante, Antonella Tiburzi e Roberta Mira. I campi di Mauthausen, Gusen, Dachau, Ebensee, oltre al castello di Hartheim tra le tappe. Previsti laboratori di giornalismo, fotografia e produzione multimediale. ll 30 aprile al Teatro Comunale di Carpi il racconto alla comunità dell'esperienza fatta.

Bologna -

Un lungo viaggio dalla provincia modenese fino alla Germania, con tappe in Austria, per ricordare le vittime dell’Olocausto e della guerra450 studenti e i loro professori, che non vogliono dimenticare. E’ il progetto Storia in Viaggio. Da Fossoli a Mauthausen, promosso dalla Fondazione Fossoli, che ripropone ai ragazzi, per il terzo anno consecutivo, il viaggio finale che i prigionieri del campo italiano nei pressi di Carpi, moltissimi ebrei, fecero durante la Seconda guerra mondiale verso i lager nazisti. Per il secondo anno consecutivo, l’iniziativa ha ottenuto la Targa del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che il 25 aprile 2017 visitò l’ex Campo di Fossoli.

“Sono venuto a salutare questi ragazzi e queste ragazze che, fortunatamente, hanno vissuto sempre un tempo di pace e che quindi sono portatori di questo grande valore– ha affermato Il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, durante la cerimonia di partenza degli alunni-, studenti che, insieme ai docenti, hanno il coraggio civile di ripercorrere i passi verso l’orrore cui furono costretti circa 5000 deportati. Di ricordare attraverso i luoghi, le immagini e le testimonianze, la guerra e la terribile ideologia nazista. La memoria è importante, un segno di civiltà e un monito per far sì che non si ripetano gli stessi drammatici errori. E la legge sulla Memoria del Novecento che abbiamo voluto e che finanziamo con un milione di euro l’anno, serve anche a sostenere le iniziative e i progetti delle scuole. Utili tanto più oggi, nel momento in cui diventa fondamentale ricordare dove abbiano condotto la follia nazifascista e le stesse leggi razziali varate nel nostro Paese, fino a dove si sono spinte la cultura dell’odio e l’intolleranza verso coloro che venivano considerati diversi. Un baratro inconcepibile e disumano che non deve tornare, mai”.

Alla cerimonia erano presenti anche il presidente della Fondazione Campo Fossoli, Pierluigi Castagnetti, il sindaco di Carpi, Alberto Belelli, e il rabbino capo di Modena, Beniamino Goldstein.

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IL PROGETTO

I cinque giorni del viaggio, che coinvolgono 29 istituti superiori dei territori di Carpi, Castelfranco Emilia, Finale Emilia, Mirandola, Modena, Montombraro, Pavullo, Sassuolo e Vignola, sono il culmine di un percorso di formazione molto più ampio, che ha preceduto per mesi la partenza, con tre specifici momentiuno in classe, in cui ogni scuola ha “adottato” un testimone transitato dal Campo (attraverso la letture della sua biografia o autobiografia), la visita a Fossoli per comprendere il ruolo giocato dall’ex Campo di concentramento nel sistema concentrazionario europeo, e la conferenza del professor Francesco Mario Feltri sulle origini del nazismo nei primi decenni del secolo scorso. La formazione degli alunni proseguirà anche durante il viaggio, con la presenza di cinque storiciElisabetta RuffiniCarlo SalettiCostantino di SanteAntonella Tiburzi e Roberta Mira. Insieme a loro agli operatori della Fondazione Fossoli, con la possibilità per gli studenti di partecipare ai numerosi laboratori, come quelli di giornalismo, curato da Serena Fregni, fotografia, condotto da Elena Canevazzi, e produzione multimediale, curato da Roberto Zampa e Giovanni Vignali.

L’esperienza maturata nel viaggio sarà condivisa anche al ritorno, sia nelle classi, che in un momento pubblico che si svolgerà martedì 30 aprile al Teatro Comunale di Carpi.


IL VIAGGIO DELLA MEMORIA

Il viaggio toccherà alcune tra le città simbolo di quello che fu il regime nazista quali Monaco di Baviera, LinzSalisburgo e Innsbruck, in un percorso molto esplicativo  dei diversi aspetti della macchina di morte del Terzo Reich, non limitandosi esclusivamente alla persecuzione e allo sterminio degli ebrei, ma approfondendo temi quali il lavoro coatto e la famigerata Aktion T4, che portò l’uccisione di migliaia di persone affette da malattie genetiche inguaribili e di portatori di handicap,  “vite indegne di essere vissute”, secondo la visione dell’eugenetica nazista, senza dimenticare la sorte riservata agli internati politici. Tra le tappe, i campi di concentramento di Mauthausen, Gusen, DachauEbensee, oltre al castello di Hartheim.

Informazioni sul sito www.fondazionefossoli.org e la pagina Facebook Fondazione Fossoli.
 
 
Fonte: Regione Emilia Romagna

 

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