Regione Emilia-Romagna

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Regione Emilia Romagna

Sito Ufficiale: http://www.regione.emilia-romagna.it/

Lavoro. Continua a crescere l'occupazione in Emilia-Romagna, che raggiunge il tasso più alto d'Italia: 68,3%. Scende la disoccupazione. L'andamento del mercato del lavoro sulla base dei dati Istat comunicati oggi. Nel primo trimestre 2017 occupazione ulteriormente cresciuta del 2,4% rispetto a un anno prima, con un aumento di 46.600 posti di lavoro, e la disoccupazione scende di 1,3 punti percentuali rispetto al primo trimestre del 2016, il calo maggiore tra le regioni del Nord. Il presidente Bonaccini: "Numeri di grande rilievo, che confermano il trend positivo e l'efficacia del Patto per il Lavoro. Prosegue il nostro impegno per centrare l'obiettivo della disoccupazione al 5% nel 2020".

Bologna – Continua a salire l'occupazione in Emilia-Romagna: nel primo trimestre 2017 è ulteriormente cresciuta del 2,4% rispetto a un anno prima, con un aumento di 46.600 posti di lavoro. Gli occupati sono pari a 1.972.760, costantemente cresciuti negli ultimi due anni: +81.339 nuovi posti rispetto al primo trimestre 2015 (+4,3%).
Il risultato è un tasso di occupazione del 68,3%, che pone l'Emilia-Romagna al primo posto in Italia, dove ha raggiunto il Trentino Alto Adige. Un valore più alto sia rispetto alla media Italiana (57,2%) sia al Nord Est del Paese (66,7%). L'incremento tendenziale è pari a +1,6 punti percentuali ed è il più consistente rispetto al dato medio nazionale (+0,9 punti percentuali).
Sono i numeri sul mercato del lavoro in Emilia-Romagna relativi al primo trimestre dell'anno, sulla base dei dati Istat comunicati oggi, per i quali continua a scendere anche il tasso di disoccupazione: nel primo trimestre di quest'anno è pari al 7%, in calo di 1,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2016, il decremento più consistente tra le regioni del Nord, e lontano dall'8,9% registrato all'inizio della legislatura (primo trimestre 2015). Un risultato dovuto alla continua discesa che si registra dal 2014 e che pone l'Emilia-Romagna in netto vantaggio rispetto alla media italiana (12,1%).
"Sono numeri di grande rilievo- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini- che confermano un trend positivo sia in termini di nuovi posti di lavoro - quasi 47mila rispetto al primo trimestre del 2016 e oltre 81 mila negli ultimi due anni, con un tasso di occupazione che porta l'Emilia-Romagna al primo posto in Italia – sia per ciò che riguarda la disoccupazione, con un calo record di 1,3 punti percentuali sul primo trimestre dell'anno scorso. Numeri che sono la riprova dell'efficacia del Patto per il Lavoro sottoscritto con imprese, sindacati, enti locali, università e terzo settore, un fare rete, fare sistema che davvero sta portando crescita e nuova occupazione, che resta l'obiettivo primario della nostra azione di governo. Ribadisco il fatto che non ci accontentiamo- chiude Bonaccini- e continuiamo a lavorare per centrare l'obiettivo di portare la disoccupazione al 5% nel 2020".

L'occupazione premia quella femminile

Le dinamiche di genere evidenziano negli ultimi tre mesi un incremento dei posti di lavoro maggiore per le donne (+31.300, +3,6%), più che per gli uomini (+15.300, +1,4%). La componente maschile ha un tasso di occupazione pari al 73,8% (+1,2 punti percentuali), mentre quella femminile ha raggiunto il 62,8% (+1,9 punti percentuali). L'aumento dei posti è tutto concentrato nel lavoro dipendente (+53.400, +3,6%) ed interessa soprattutto la componente femminile (+30.500 rispetto a, +22.900 degli uomini).

Scendono le persone in cerca di occupazione

Nel primo trimestre 2017 le persone in cerca di lavoro sono 148.088, con una contrazione rispetto ad un anno prima di circa 26.700 (-15,3%).
Si ha un segnale positivo sul fronte del lavoro femminile: aumenta sia il livello di partecipazione al lavoro retribuito sia l'occupazione, generando così un calo della disoccupazione (-8,700 unità, pari a -9,8%). Il tasso di attività femminile nel primo trimestre 2017 è pari al 68,4%, +1,2 punti percentuali rispetto ad un anno prima, il più alto dell'intero Paese dopo la Valle d'Aosta (68,6%).
Per gli uomini il tasso di attività si colloca stabilmente al 78,6%.

(fonte: Regione ER)

Amministrative 2017. In Emilia-Romagna domenica 11 giugno si vota dalle ore 7 alle 23 in 20 comuni tra cui Parma e Piacenza. Alle urne oltre 380 mila elettori. Ecco tutte le informazioni utili per recarsi al voto. Si rinnovano anche 314 consiglieri comunali. Eventuale ballottaggio domenica 25 giugno per i centri sopra i 15 mila abitanti

Bologna, 9 giugno 2017

Urne aperte domenica 11 giugno in Emilia-Romagna per eleggere 20 sindaci e 314 consiglieri comunali. La consultazione interesserà 380.264 elettori emiliano-romagnoli (fonte: Ministero dell'Interno). Le 497 sezioni resteranno aperte dalle ore 7 alle 23. Le operazioni di spoglio inizieranno subito dopo la chiusura dei seggi.
L'eventuale turno di ballottaggio per i centri oltre i 15 mila abitanti si svolgerà domenica 25 giugno. In totale sono 83 i candidati per le venti poltrone di primo cittadino.

I comuni al voto
Si vota in 2 capoluoghi di provincia: Parma (145.288 mila elettori) e Piacenza (76.611 mila aventi diritto). A questi si aggiungono 4 città con oltre 15 mila abitanti: Budrio (Bo), Comacchio (Fe), Vignola e Riccione (Rn).
Alle urne anche 14 i comuni sotto i 15 mila abitanti: nel ferrarese Terre del Reno, nato dalla fusione tra Mirabello e Sant'Agostino. In provincia di Forlì-Cesena Castrocaro Terme e Terra del Sole, Dovadola e Longiano. Nel piacentino Bettola, Carpaneto Piacentino, Monticelli D'Ongina, Villanova sull'Arda. In provincia di Ravenna, Riolo Terme. in quella di Reggio Emilia Campegine. nel riminese Coriano e Morciano di Romagna e, infine, Castelnuovo Rangone e Novi di Modena nel modenese.

Come si vota nei comuni fino a 15 mila abitanti
Si vota con una sola scheda per eleggere sia il sindaco che i consiglieri comunali. Sulla scheda è già stampato il nome del candidato sindaco, con accanto il contrassegno dell'unica lista che lo appoggia.
Il voto si esprime tracciando un segno sul contrassegno della lista o sul nominativo del sindaco.
Non è possibile votare per un candidato alla carica di sindaco diverso da quello collegato alla lista. I voti conseguiti dal candidato alla carica di sindaco sono attribuiti alla lista ad esso collegata.

Per i comuni inferiori ai 5 mila abitanti si può esprimere la preferenza per un candidato al consiglio comunale, scrivendo il cognome nella apposita riga affiancata al simbolo della lista.
Per i comuni compresi tra 5 mila e 15 mila, si possono esprimere una o due preferenze per i candidati al consiglio comunale. Nel caso siano due, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza.
Viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.

In caso di parità di voti tra due candidati si tornerà a votare per questi ultimi il 25 giugno (ballottaggio). Anche in questo caso risulterà eletto chi dei due avrà ottenuto più voti. In caso di ulteriore parità viene dichiarato eletto il più anziano.
Una volta eletto il sindaco viene anche definito il consiglio: alla lista che appoggia il sindaco eletto andranno i 2/3 dei seggi disponibili, mentre i restanti seggi saranno distribuiti proporzionalmente tra le altre liste.

Come si vota nei comuni con più di 15 mila abitanti
Si vota su una sola scheda, nella quale saranno già riportati i nominativi dei candidati alla carica di sindaco e, sotto ciascuno di essi, il simbolo o i simboli delle liste che lo appoggiano.

Tre sono le possibilità di voto:
1) Si può tracciare un segno solo sul simbolo di una lista, assegnando in tal modo la propria preferenza alla lista contrassegnata e al candidato sindaco da quest'ultima appoggiato.
2) Si può tracciare un segno sul simbolo di una lista, tracciando contestualmente un segno sul nome di un candidato sindaco non collegato alla lista votata: così facendo si ottiene il cosiddetto 'voto disgiunto'.
3) Si può tracciare un segno solo sul nome del candidato sindaco, votando così solo per il candidato sindaco e non per la lista o le liste a quest'ultimo collegate.

Ogni elettore può altresì esprimere, nelle apposite righe affiancate al simbolo della lista, uno o due voti di preferenza, scrivendo il cognome di non più di due candidati compresi nella lista da lui votata. Nel caso di espressione di due preferenze, esse devono riguardare candidati di sesso diverso della stessa lista, pena l'annullamento della seconda preferenza.

È eletto sindaco al primo turno il candidato che ottiene la maggioranza assoluta dei voti validi (almeno il 50% più uno).
Qualora nessun candidato raggiunga tale soglia si tornerà a votare il 25 giugno per scegliere tra i due candidati che al primo turno hanno ottenuto il maggior numero di voti (ballottaggio).
Al secondo turno viene eletto sindaco il candidato che ottiene il maggior numero di voti.

Tutto sui candidati
Nei 6 comuni con più di 15 mila abitanti
Sono 40 i candidati sindaco in corsa sostenuti da 75 liste: nel dettaglio 5 a Budrio, 7 a Comacchio, 6 a Vignola, 10 a Parma, 7 a Piacenza e 5 a Riccione. Le donne candidato sono 13, pari al 32,5%: 3 su 5 a Riccione, 1 su 6 a Vignola.
L'età media è di 51,7 anni: 53,1 anni per le donne e 51 anni per gli uomini. Il più giovane è a Parma, 28 anni, mentre il più anziano ha 69 anni e si presenta a Vignola. Tra le donne a Parma le candidate sindaco più giovane (45 anni) e più anziana (63 anni).
Cinque candidati su 40 sono nati in un comune al di fuori dell'Emilia-Romagna: l'85% è nato nel comune in cui si candida o comunque nella stessa provincia.
Tutti e 6 comuni erano andati al ballottaggio nelle scorse elezioni. A Riccione e Vignola si era votato nel 2014, ma le Giunte sono cadute per le dimissioni dei consiglieri anticipando la tornata di elezione. Gli altri 4 comuni sono a scadenza naturale: qui infatti si era votato nel 2012.
In 3 comuni su 6 il sindaco uscente è ricandidato. A Piacenza Paolo Dosi non si è ricandidato. Nei comuni di Vignola e Riccione i sindaci sfiduciati si sono ricandidati.

Nei 14 comuni con meno di 15 mila abitanti
Si sono presentati 43 candidati alla carica di primo cittadino, in media circa 3 candidati per comune: le donne sono 11, pari al 25,6%. Tra gli uscenti i sindaci ricandidati quelli di Longiano, Bettola, Villanova sull'Arda, Riolo Terme e Coriano. Nel nuovo Comune di Terre del Reno, nato da fusione di Mirabello e Sant'Agostino, si è ricandidata la sindaca uscente di Mirabello.
Sei candidati su 43 (14%) sono nati al di fuori dell'Emilia-Romagna, 34, pari al 79%, provengono invece dalla stessa provincia del comune nel quale si candidano. L'età media dei candidati sindaci è di 48,8 anni: 47,6 anni per le donne e 49,2 anni per gli uomini.
Fra gli uomini il candidato più anziano ha 74 anni, a Villanova sull'Arda, mentre il più giovane (24) si presenta a Riolo Terme.
Fra le donne ha 29 anni la candidata più giovane a Castrocaro Terme e Terra del Sole, mentre la più anziana ha 63 anni ed è candidata a Carpaneto Piacentino. Si sfidano per le 178 poltrone di consigliere comunale 541 candidati, di cui 228 donne, pari al 42%./AA

Altre info sullo Speciale Elezioni del Portale ER www.regione.emilia-romagna.it/elezioni 

(Fonte: Regione ER)

Il presidente Bonaccini alla posa della prima pietra: l'edificio ospiterà 75 persone non autosufficienti, intervento da 7,4 milioni. Previsti anche nuovi appartamenti per soggetti parzialmente non autosufficienti. Realizzata grazie alla finanzia di progetto con il contributo di Regione, Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e investimenti privati. Alla cerimonia il sindaco Rebecchi, il presidente della Fondazione CariModena, Cavicchioli, e della presidente dell'Unione Comuni del Sorbara, Silvestri.

Modena, 5 giugno 2017

Con la posa della prima pietra ieri pomeriggio, sono partiti i lavori per la realizzazione della nuova Casa protetta di Ravarino (Mo). Una struttura importante, dal costo complessivo di circa 7,4 milioni di euro, che potrà ospitare 75 persone non autosufficienti - 15 in più rispetto alla capienza dell'attuale Casa che sarà chiusa una volta ultimati i lavori della nuova - e dare così una risposta adeguata ai bisogni dei residenti dei sei comuni del Distretto socio-sanitario interessato (Bastiglia, Bomporto, Castelfranco Emilia, San Cesario, Nonantola e Ravarino). Collegati alla struttura centrale, sorgeranno anche nuovi appartamenti pensati per le persone parzialmente autosufficienti, che potranno in questo modo usufruire di servizi di assistenza su richiesta, conservando però una certa autonomia.
Il progetto è stato presentato nel corso di un incontro pubblico, che si è svolto presso il salone del Circolo Arci Uisp di Ravarino, al quale hanno partecipato gli ospiti dell'attuale casa protetta assieme ai loro famigliari e agli operatori, alla presenza del presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, della presidente pro-tempore dell'Unione dei Comuni del Sorbara e sindaco di Bastiglia, Francesca Silvestri, del sindaco di Ravarino, Maurizia Rebecchi e del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Paolo Cavicchioli.

L'opera, che sorgerà su un terreno di proprietà comunale, sarà portata a termine grazie al dispositivo della finanza di progetto, un'esperienza unica nel suo genere in Emilia-Romagna, per complessità e impegno economico previsti. Il costo complessivo della nuova Casa protetta è stimato in circa 7milioni e 400mila euro, finanziati dalla Regione, dalla Fondazione della Cassa di risparmio di Modena e dall'investitore privato, che gestirà per 30 anni la nuova struttura accreditata e che è stato selezionato attraverso una gara pubblica.

A illustrare il progetto i tecnici e i responsabili della "Società di progetto Casa Residenza Dalla Chiesa", aggiudicataria dell'opera e di cui la Domus Assistenza è capofila.
Al termine della presentazione è stata posata la prima pietra presso il cantiere tra le vie Pertini e Muzzioli./BB

(Fonte: Regione ER)

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