Camera di Commercio Parma

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Fatturazione elettronica verso la PA obbligatoria dal 31 marzo. La Camera di commercio ha presentato il nuovo servizio online in aiuto alle piccole imprese -

Parma, 10 marzo 2015 -

Dal 31 marzo prossimo scatta l'obbligo di fatturazione elettronica per le imprese che forniscono beni e servizi alla pubblica amministrazione.
Si tratta di un obbligo di legge che cambierà i rapporti tra PA e fornitori consentendo al sistema Paese di crescere in consapevolezza e controllo della spesa pubblica e alle piccole e medie imprese di scoprire l'efficienza del digitale e la semplicità della procedura, oltre a risparmiare una cifra media annua che l'Agenzia per l'Italia Digitale stima in circa 500 euro.

La Camera di commercio di Parma, con un seminario pubblico svoltosi lo scorso 25 febbraio, ha presentato alle aziende e ai professionisti del territorio le nuove modalità con le quali i fornitori devono rapportarsi con la Pubblica Amministrazione.
L'incontro è stato anche l'occasione per far conoscere il nuovo servizio base per la fatturazione elettronica espressamente dedicato alle piccole e medie imprese iscritte alle Camere di commercio che abbiano rapporti di fornitura con le Pubbliche Amministrazioni. Si tratta di una applicazione on line molto semplice e totalmente gratuita, accessibile dal sito della Camera di commercio oppure direttamente dalla piattaforma fattura-pa.infocamere.it  che fornisce contenuti informativi sulla fatturazione elettronica e soprattutto consente la gestione a norma di un limitato numero di fatture nell'arco dell'anno nei confronti della P.A.. E' stata messa a punto dal sistema camerale in collaborazione con l'Agenzia per l'Italia digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Unioncamere e Infocamere.

Questo nuovo servizio – sottolinea il presidente Andrea Zanlari - è un segnale dell'impegno di tutte le Camere di commercio nell'agevolare e accompagnare le imprese nel processo di transizione verso l'utilizzo delle tecnologie digitali, in una strategia pubblica di inclusione digitale. Il nostro obiettivo è che tutti arrivino "pronti" alla scadenza del 31 marzo e nessuno perda occasioni di business e di miglioramento della propria competitività. Dal nuovo obbligo scaturiranno senz'altro benefici per il Paese: la fatturazione elettronica consentirà infatti un'importante attività di monitoraggio e controllo della finanza pubblica e darà impulso alla digitalizzazione delle piccole e piccolissime imprese".

Al servizio si accede previo riconoscimento del titolare dell'impresa tramite la Carta Nazionale dei Servizi (CNS), strumento introdotto dal Codice dell'Amministrazione Digitale (CAD) per l'accesso telematico ai servizi della PA, consentendo la compilazione del documento contabile, l'individuazione della PA destinataria, la firma digitale, l'invio e relativa conservazione a norma.
Nel corso degli ultimi 3 anni la Camera di commercio di Parma ha già rilasciato agli imprenditori 7.000 certificati di firma digitale. Chi ne fosse ancora sprovvisto potrà ottenerli rivolgendosi allo sportello della Camera di commercio (per appuntamenti: tel 0521 210214 – mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ).

La fatturazione elettronica

Per fatturazione elettronica si intende la possibilità di emettere e conservare le fatture nel solo formato digitale, così come viene indicato nella Direttiva UE n. 115 del 20 dicembre 2001 e introdotta in Italia dal Decreto Legislativo di recepimento del 20 febbraio 2004 n. 52 e dal Decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 23 gennaio che stabilisce le "Modalità di assolvimento degli obblighi fiscali relativi ai documenti informatici ed alla loro riproduzione in diversi tipi di supporto".

La Finanziaria del 2008 impone che ogni fattura destinata alle PA debba essere emessa in formato elettronico in modo da poter transitare per il Sistema di Interscambio nazionale, istituito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze e gestito da Sogei S.p.A. (come stabilito dal Decreto del 7 Marzo 2008), attraverso il quale transitano i flussi di documenti contabili tra i fornitori e le Pubbliche Amministrazioni e permette un'importante attività di monitoraggio e controllo delle finanze pubbliche anche per rendere più efficienti i tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione.

Il nuovo standard elettronico è regolamentato dal Decreto interministeriale del 3 aprile 2013 numero 55, che oltre a stabilire le regole in materia di emissione, trasmissione e ricevimento della fattura elettronica, ha fissato al 6 giugno 2014 la data di entrata in vigore dell'obbligo di fatturazione elettronica verso i Ministeri, le Agenzie fiscali e gli Enti previdenziali; il Decreto Irpef 2014 ha successivamente fissato al 31 marzo 2015 la scadenza per tutte le altre Pubbliche Amministrazioni, tra cui anche le Camere di Commercio.

(Fonte: ufficio stampa Camera di Commercio Parma)

Dalla Camera di commercio il primo report sull'economia del territorio nel 2014. Nei primi 9 mesi dell'anno l'economia di Parma vede rallentare la contrazione di tutti i principali indicatori: fatturato, produzione e ordini i quali, però, continuano ad esprimere valori negativi con l'eccezione della produzione. I segnali positivi arrivano dall'export. -

Parma, 19 febbraio 2015 -

Uno scenario che, secondo il World Economic Outlook Forum, vede l'Italia concludere il 2014 con un PIL ancora in contrazione (-0,4%) rispetto a un valore medio dell'area Euro attestato al +0,8% e con la prospettiva di raggiungere nel 2015 un modesto +0,4%. E' questa la cornice entro cui la Camera di commercio colloca l'analisi congiunturale dell'economia parmense nel 2014, dandone una fotografia che riflette la situazione del periodo gennaio – settembre.

Nei primi 9 mesi dell'anno l'economia di Parma vede rallentare la contrazione di tutti i principali indicatori: fatturato, produzione e ordini i quali, però, continuano ad esprimere valori negativi con l'eccezione della produzione, che si attesta a un modesto 0,1%. A livello regionale l'andamento degli indici congiunturali è peggiore.

I segnali positivi, per Parma, arrivano dall'export: da gennaio a settembre 2014 le esportazioni sono aumentate del 2,4% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. La serie storica dei primi nove mesi, dal 2005 ad oggi, mostra come complessivamente le esportazioni del 2014, a valori correnti, hanno superato del 22,7% l'importo del 2008, il più alto prima della crisi internazionale.

Si riduce invece il numero delle imprese: al 31 dicembre 2014 le attive sono risultate 41.509 con un calo di 654 unità rispetto all'anno precedente. Negli ultimi 3 anni il saldo fra iscrizioni e cessazioni è sempre stato negativo e le imprese attive sono diminuite di 1.691 unità.

L'analisi è stata presentata oggi dal presidente della Camera di commercio, Andrea Zanlari, e dalla responsabile dell'Ufficio Studi, Giordana Olivieri.

E' ancora crisi - ha sottolineato il presidente Zanlari - il 2014 si è chiuso ancora con troppi indicatori negativi, in tutti i settori: industria, artigianato e commercio. I segnali positivi arrivano soprattutto dalle esportazioni, nei nostri settori di eccellenza: agroalimentare, meccanica e farmaceutico. Cala il numero delle imprese, è invariato il tasso di disoccupazione, è stagnante il valore aggiunto provinciale. Il rilancio passa attraverso un lucido gioco di squadra del "sistema Parma" ma anche, necessariamente, attraverso il rilancio del nostro Paese e la ripresa dell'economia a livello europeo.

Valore aggiunto provinciale: scenari e previsioni

Italia 2014: è ancora recessione, con un Pil che, secondo le previsioni del Fondo Monetario Internazionale, calerà dello 0,4%. Per il nostro Paese è il terzo anno di recessione dopo che nel 2012 il Pil era calato del 2,4% e nel 2013 dell'1,9%. Nel 2015 la risalita, stimata allo 0,4%, sarà comunque al di sotto di quella riferita all'area euro, troppo poco per un prodotto ormai sceso ai livelli di 14 anni fa.

Parma 2014: è ancora recessione. Secondo le previsioni elaborate da Prometeia e Unioncamere Emilia-Romagna il calo del valore aggiunto provinciale si attesta a -0,1%, in lieve miglioramento rispetto al -1,7% del 2013 e con la prospettiva di riguadagnare il segno positivo nel 2015: 1,0%. La nostra dinamica è leggermente più pesante di quella regionale (+0,2% nel 2014; identiche, invece, le previsioni per l'anno in corso) e di poco migliore di quella nazionale (-0,3% nel 2014; +0,5% nell'anno in corso).

Analizzando il valore aggiunto tra i settori dell'economia parmense si evidenzia il continuo aggravarsi della situazione nell'edilizia che perde, nel 2014, il 9,7% (contro la perdita del 4,1% nel 2013) e che non riguadagnerà il segno positivo nemmeno nel 2015.
L'andamento del valore aggiunto nell'industria in senso stretto si attesta al +0,1% con una previsione di crescita del +1,0%. Una stabilità di fatto per i servizi nel 2014, con una crescita dello 0,9% nel 2015. All'interno dei servizi è il settore del commercio quello che ha sofferto maggiormente negli ultimi anni e che tornerebbe a vedere una crescita nel 2015 (+1,6%). Si conferma con variazioni positive il settore intermediazione finanziaria (+0,6% nel 2014, +0,9 nel 2015) mentre gli altri servizi scendono, nel 2014, a -0,7% con previsioni di crescita al +1,2% nel 2015).

Osservando la variazione del valore aggiunto provinciale dal 2007 al 2014 emerge una contrazione complessiva del -5,5%. Sono molti i settori che presentano, in questo arco di tempo, valori negativi: un pesante -34,1% nelle costruzioni, un allarmante -12,5% nel commercio e un non meno grave -5,5% nell'industria. I servizi scendono al -2,9%. Positivi, sia pure di poco, all'interno del comparto dei servizi, solo l'intermediazione finanziaria e gli altri servizi (rispettivamente +1,4% e +0,2%).

Industria

Nel confronto fra i primi 9 mesi del 2013 e lo stesso periodo del 2014 l'andamento della produzione torna, anche se di pochissimo, con il segno positivo: +0,1% (era il -3% nel confronto tra 2013 e 2012). In questo arco di tempo la produzione è cresciuta nelle industrie alimentari (+2,5%), nel tessile-abbigliamento (+1,3%) e nel settore meccanico (+1,8%) mentre è diminuita nei comparti della lavorazione dei minerali non metalliferi (-4,3%), del trattamento dei metalli (-2,7%) e del legno-mobili (-1,8%). Scende al -3,5% nelle "altre manifatture". La contrazione della produzione grava soprattutto sulle imprese fino a 9 dipendenti (-2,8%) e su quelle fino a 49 dipendenti (-0,8%) mentre le industrie fino a 500 dipendenti registrano un incremento (+2,1%).

Anche il fatturato, nel confronto fra i primi 9 mesi del 2013 e lo stesso periodo del 2014, conserva il segno negativo, -0,2%, in miglioramento però rispetto al precedente -2,5% (2013 su 2012). A soffrire di più anche in questa dimensione sono il comparto della lavorazione dei minerali non metalliferi (-4,4%), il comparto del trattamento dei metalli (-3,2%), l'industria del legno e del mobile (-3,1%), il tessile-abbigliamento (-0,7%) e le "altre manifatture" (-3,3%). Hanno il segno positivo invece i due settori caratterizzanti l'economia parmense, l'alimentare (+2,7%) e il meccanico (+1,2%).
Anche la contrazione del fatturato, in analogia a quanto avviene per la produzione, è maggiore nelle imprese fino a 9 dipendenti (-3,2%) e in quelle fino a 49 dipendenti (-1,0%) mentre le industrie fino a 500 dipendenti mettono a segno un +1,7%.

Artigianato manifatturiero

Nel confronto fra i primi 9 mesi del 2013 e lo stesso periodo del 2014 i valori di produzione, fatturato e ordini portano sempre il segno meno (rispettivamente: - 2,7%; - 3,0% e -3,3%), a significare che l'artigianato manifatturiero continua subire gli effetti della crisi in misura più pesante dell'industria nel suo complesso.

Costruzioni

Nell'edilizia la crisi morde sempre acuta: il fatturato, nei primi 9 mesi dell'anno, si contrae del -7,6% rispetto all'equivalente periodo del 2013. Il volume d'affari non smette di diminuire dai primi mesi del 2011. Sono stati particolarmente pesanti il primo e il terzo trimestre del 2014.(entrambi -7,4%).

Commercio

Continua anche nel commercio la fase recessiva iniziata nel secondo trimestre del 2008. Complessivamente, nei primi 9 mesi del 2014, le vendite al dettaglio si sono contratte del -4,2% rispetto allo stesso periodo del 2013. La dinamica negativa riguarda tutti i settori a partire da quello alimentare (-4,8%) che registra, nel confronto con gli altri, la perfomance peggiore. All'interno del comparto non alimentare, che registra una flessione media del 4,1%, calano maggiormente le vendite di abbigliamento-accessori (-4,5%) mentre per i prodotti per la casa ed elettrodomestici la flessione si ferma al-3,3%. I piccoli esercizi (fino a 5 dipendenti) sono quelli che soffrono di più perchè le vendite si riducono del -5,2% ma anche la grande distribuzione dà un segnale negativo con -2,6%.

Esportazioni

Nei primi nove mesi del 2014 le esportazioni parmensi sono aumentate del 2,4% rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, in frenata tuttavia rispetto all'incremento del 3,8% messo a punto nel 2013 rispetto al 2012. Complessivamente le esportazioni del 2014 (4.313 milioni di euro a valori correnti) hanno superato del 22,7% l'importo complessivo del 2008 (3.514 milioni di euro, il valore più alto prima della crisi internazionale).

Considerando i settori che contribuiscono maggiormente alle esportazioni provinciali, nei primi nove mesi del 2014 si rilevano, rispetto allo stesso periodo del 2013, aumenti significativi per prodotti in metallo (+14% anziché -6,4% dell'anno precedente), prodotti alimentari (+ 7,4% rispetto al +5,4% registrato l'anno precedente), prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+7,3% rispetto al +2,0% dell'anno precedente), articoli in gomma e materie plastiche (+7,8% anziché +6,6% dell'anno precedente), prodotti chimici (-3,0%, rispetto al +4,6% dell'anno precedente).
Hanno invece registrato andamenti negativi macchinari ed apparecchiature (-2,0% anziché +6,8% dell'anno precedente), prodotti della metallurgia (-1,1%, anche se migliorato rispetto al -11% dell'anno precedente), computer e prodotti di elettronica, ottica ed elettromedicali (-2,2%, anche se migliorato rispetto al -18,7% dell'anno precedente).
Il comparto metalmeccanico complessivamente considerato ha accusato un calo dello 0,6%, in controtendenza rispetto alla crescita registrata nello stesso periodo del 2013 (+2,9%), rappresentando una quota di export 2014 del 42,0%. La flessione è dovuta principalmente al calo delle vendite estere di macchinari e apparecchiature (-2,0%) che rappresenta il 71,8% dell'intero comparto.
I prodotti alimentari e bevande hanno registrato una crescita del +7,6% e il relativo peso sul totale è salito dal 23,1 al 24,3%.
I prodotti farmaceutici esprimono un andamento in crescita (+7,3%, migliorato rispetto al +2,0% dell'anno precedente) e si confermano il terzo settore in termini di importanza a livello provinciale, con il peso sul totale che sale all'11,2%.

Per quanto concerne i mercati di sbocco, il mercato europeo si conferma il più importante, con una quota che è salita dal 66,0% del 2013 al 66,4% del 2014 sul totale (era il 67,6% nel 2012), registrando un +3,0% (+ 4,2% se consideriamo l'Europa a 28). I Paesi europei maggiori acquirenti di Parma sono la Germania (+ 8,8%), la Spagna (+13,3%) e il Regno Unito (+5,3%). In flessione invece la Francia (- 1,6%) e la Russia (- 4,4%).

L'export verso l'America (che rappresenta l'11,4% delle esportazioni provinciali) è in calo sia verso l'America settentrionale (-2,5%) che verso quella meridionale (- 9,6%). Le esportazioni verso l'Asia, che rappresentano il 15% dell'export provinciale, segnano un aumento del 10,0% rispetto all'anno precedente, con un netto + 31,6% verso la Cina (rispetto a un precedente – 12,4%) e un + 3,0% verso l'India (rispetto al precedente – 31,2%). Altrettanto netta, ma in negativo, la flessione verso il Giappone (- 10,0%).

La demografia delle imprese

Si riduce ulteriormente la base del sistema imprenditoriale parmense: al 31 dicembre 2014 le imprese attive sono risultate 41.509 con un calo di 654 unità rispetto all'anno precedente. Negli ultimi 3 anni il saldo fra iscrizioni e cessazioni è sempre stato negativo e le imprese attive sono diminuite di 1.691 unità. Il tema rilevante e dolente è quello delle iscrizioni al Registro Imprese della Camera di commercio: nel 2014 si sono iscritte 2.484 imprese, il dato più basso degli ultimi 12 anni, mentre si mantiene comunque consistente il numero delle cessazioni (2.741).

I settori che nel 2014 hanno perso più imprese sono l'edilizia (-257), il commercio (-174), l'agricoltura (-171) e le attività manifatturiere (-109); saldi leggermente positivi presentano nei servizi alle imprese (+49) e nel turismo (+19).
Diminuiscono in pari misura le imprese individuali e le società di persone (-2,3%); crescono dell'1,8% le società di capitali mentre si contraggono del'8,1% quelle costituite "in altre forme".
Negli ultimi 5 anni il settore delle costruzioni ha ridotto la propria incidenza sul totale delle imprese di quasi 2 punti percentuali (dal 19,7% al 17,9%) mentre il ridimensionamento dell'agricoltura e del manifatturiero risulta meno intenso: rispettivamente -1,3 e -0,8% punti percentuali. Le imprese agricole rappresentano il 15% del totale delle imprese provinciali (erano il 16,3%), le manifatturiere il 13,1%, contro il 13,9 del 2009. Il commercio, il turismo e i servizi sia alle imprese che alla persona aumentano invece la loro incidenza. La crescita numerica del commercio è accompagnata però ad un calo dell'apporto del valore aggiunto provinciale.

Cassa integrazione e previsioni sulla disoccupazione

Da gennaio a novembre 2014 complessivamente sono state richieste dalle imprese parmensi quasi 5,3 milioni di ore, il 13,3% in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Diminuisce la CIG ordinaria più che a livello regionale e nazionale ed è in calo anche la CIG in deroga. Cresce invece la CIG straordinaria ma i misura inferiore rispetto alla regione e all'Italia.

Sul fronte lavoro le previsioni Prometeia-Unioncamere mostrano per il 2015 una ben poco significativa diminuzione del tasso di disoccupazione: dal 7,5% del 2014 al 7,2% del 2015. In Emilia Romagna dovrebbe invece attestarsi, nell'anno in corso, sull'8,3% e in Italia sul 12,9%.

(Fonte: Ufficio Stampa Camera di commercio di Parma)

Alluvione di Parma. Ammontano a 360.000 euro le risorse che l'ente di Via Verdi ha impegnato e sta erogando per il risarcimento dei danni e il riavvio delle attività.

"Siamo stati tempestivi ed efficaci – dice il presidente Zanlari – Abbiamo dato una risposta concreta a chi era in difficoltà"

360.000 euro alle imprese di Parma e delle provincia danneggiate dall'alluvione del 13 ottobre 2014: a tanto ammontano le risorse che la Camera di commercio ha stanziato e sta erogando attraverso un bando per la concessione di contributi a fondo perduto. "Il bando ha chiuso in anticipo rispetto alla data fissata perché con 42 domande accolte abbiamo esaurito le risorse stanziate, interamente ricavate dal nostro bilancio. – sottolinea il presidente Andrea Zanlari - In molti casi, il nostro contributo ha consentito il ripristino anche totale dei danni subiti. In altri, ha favorito un meno drammatico riavvio delle attvità".

Per ogni domanda istruita e accolta la Camera di commercio sta erogando contributi, fino a un massimo di 10mila euro ad azienda, che possono arrivare a coprire fino al 100% delle spese sostenute dall'impresa per far fronte ai danni subiti.

Il contributo è finalizzato a una vasta gamma di interventi: il ripristino degli immobili adibiti all'attività d'impresa, compresi lo sgombero e lo smaltimento in discarica di fanghi, detriti e materiale alluvionale; la riparazione o il riacquisto, in caso di danno non riparabile, di impianti produttivi, macchinari, attrezzature e arredi; le spese tecniche collegate alle precedenti come progettazione, direzione lavori e collaudi. Il contributo ha potuto essere richiesto anche per il riacquisto di scorte di materie prime, semilavorati o prodotti finiti danneggiati e non più utilizzabili.

Le imprese che hanno fatto domanda di contributo sono state 45 e 42 sono state le domande accolte. Sono rappresentati tutti i settori di attività ma in particolare artigianato, commercio e industria. Le aziende risarcite hanno sede, per la maggior parte, a Parma, ma anche in altri Comuni colpiti dall'alluvione del 13 ottobre.

"Credo che abbiamo dato ai nostri imprenditori un segno tangibile di vicinanza e supporto - prosegue Andrea Zanlari - Nonostante i tagli imposti dal Governo abbiano diminuito le risorse che abbiamo a disposizione per le imprese e il territorio, questo bando ha ricevuto una delle più alte dotazioni finanziarie degli ultimi anni. Lo abbiamo formulato in modo semplice e abbiamo previsti tempi di istruttoria ed erogazione molto rapidi. I primi contributi sono già in pagamento. E' così che deve funzionare il rapporto tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini".