Visualizza articoli per tag: scuola

La Regione Emilia-Romagna, con una legge di luglio ha deciso che con il nuovo anno scolastico non sarà più necessario il certificato medico delle assenze per malattia. -

Parma, 11 settembre 2015 

L'inizio del nuovo anno scolastico porta una novità: in caso di assenza per malattia superiore ai cinque giorni, per essere riammessi in classe, non occorre più presentare il certificato medico.
A deciderlo è la Regione Emilia-Romagna, con una legge di luglio, nell'ambito di un più ampio intervento di semplificazione normativa. Il provvedimento riguarda tutti gli alunni che frequentano le scuole di ogni ordine e grado.

NESSUN PERICOLO PER LA SALUTE

Evidenze scientifiche in materia di malattie infettive e della loro diffusione confermano che il pericolo di contagio è di solito massimo durante la fase di incubazione e all'esordio, per ridursi durante la convalescenza e, passati i cinque giorni dall'inizio della malattia, raggiunge livelli compatibili con la presenza in collettività.

IL RUOLO DI MEDICI E GENITORI

La novità introdotta responsabilizza i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta, chiamati ad educare i genitori circa le indicazioni di profilassi da seguire e le famiglie, che devono assicurare la piena guarigione dei ragazzi, prima di rimandarli a scuola.

LE ECCEZIONI

L'obbligo di presentare il certificato medico rimane quando lo richiedano misure di profilassi a livello internazione e nazionale per esigenza di sanità pubblica (situazioni di particolare criticità) e quando i soggetti interessati siano tenuti alla presentazione del certificato in altre Regioni.

PER INFORMAZIONI E' possibile chiamare il numero verde del Servizio Sanitario Regionale 800.033.033, dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30, il sabato dalle 8.30 alle 13.30 oppure consultare il sito internet dell'AUSL www.ausl.pr.it 

Pubblicato in Cronaca Emilia

Tutta l'attività della scuola, compresa la Musicoterapia, riprenderà quindi come sempre, ma con rinnovato slancio da parte del nuovo gestore. -

Novellara, 2 settembre 2015 –

Nei giorni scorsi l'amministrazione comunale di Novellara, a seguito di un bando di gara per la gestione della Scuola di musica "C. Confetta", ha proceduto all'affidamento del servizio, poiché la convenzione con lo Schiaccianoci, passato gestore, è scaduta con la fine dell'anno scolastico 2014- 2015.
Lo svolgimento da parte del Comune di una procedura di gara è stato un passaggio dovuto sia per rispetto della normativa.
L'aggiudicazione si è svolta correttamente, secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa e non del massimo ribasso (70 punti alla qualità e 30 al prezzo); sono stati invitati 6 soggetti, tutti aventi caratteristiche di ricchezza della proposta ed ampia articolazione delle attività e il soggetto risultato aggiudicatario per i prossimi tre anni è ARCI – CEPAM, soggetto più che qualificato e capace di mantenere le attività già in essere e di dare impulso a nuove proposte in un quadro di correttezza e trasparenza.
Tutta l'attività della scuola, compresa la Musicoterapia, riprenderà quindi come sempre, ma con rinnovato slancio da parte del nuovo gestore. Il CEPAM entro la metà di settembre preciserà orari ed insegnanti dei corsi, presenterà le proposte formative, le modalità d'iscrizione e chiunque fosse interessato fin da ora può prendere contatti con la sede di Reggio.
Il nuovo gestore sta già lavorando per privilegiare, come richiesto dal bando, la continuità degli insegnamenti, coinvolgendo i docenti disponibili (chiunque di loro fosse interessato a collaborare con il nuovo gestore può infatti prendere contatti con la sede di Reggio). Permarrà il sistema tariffario in vigore che sarà concordato ogni anno con l'amministrazione.

Spiace sempre assistere a cambi di gestione con realtà con le quali si è collaborato per anni e tuttavia le procedure di affidamento, che mettono a confronto le diverse proposte, sono oggi inevitabili. La Amministrazione ringrazia il professor Curti e "Lo schiaccianoci" per questi anni di proficua collaborazione e si augura che il CEPAM (Centro Permanente Attività Musicali) in qualità di nuovo gestore, forte dell'esperienza acquisita in oltre 30 anni di attività nella gestione di spazi ed attività musicali porti nuovo slancio alla storica scuola di musica novellarese.

(Fonte: ufficio stampa Comune di Novellara)

Sono state 3.696 le domande on line di stabilizzazione presentate in Emilia-Romagna dai precari che dovrebbero rientrare nella fase B e C del piano di assunzioni contenuto nella legge 107/2015.

Lo comunica la Cisl Scuola Emilia Centrale, secondo la quale il governo ha posto grande enfasi sui numeri, ma ha dovuto ammettere che un 20 per cento circa non ha presentato domanda di immissione in ruolo, pur appartenendo alla platea degli aventi diritto. «A parte il fatto che noi stimiamo che coloro che non hanno presentato domanda siano intorno al 30 per cento degli aventi diritto, la causa risiede nel sistema di assegnazione della provincia di titolarità, il quale è praticamente un "salto nel buio" per molti che non possono trasferirsi lontano dalla famiglia – afferma Monica Barbolini, segretaria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale – In queste settimane centinaia di persone hanno affollato le nostre sedi territoriali di Modena e Reggio Emilia chiedendo assistenza e consigli, spesso per decifrare istruzioni poco chiare, criteri improvvisati o cambiati in itinere, in un piano di assunzioni destinato a creare, per come è stato impostato e gestito, più problemi di quanti ne avrebbe dovuto e potuto risolvere. Abbiamo chiesto per mesi di essere ascoltati, di poter discutere le nostre proposte, sostenute da una reale conoscenza dei problemi della scuola e di chi ci lavora. Abbiamo insistito affinché si partisse da un serio rilevamento del fabbisogno di organico, cui far seguire l'indicazione di criteri e modalità di gestione del piano di assunzioni. Si è voluto fare l'esatto contrario, mettendo in piedi una procedura farraginosa, forzando le scelte di persone che oggi si vedono costrette ad affrontare il rischio di una mobilità territoriale insostenibile e assurda».

Secondo Barbolini le modalità di questo piano, oltre a non dare risposta alle legittime attese di tanti precari esclusi dalle procedure di assunzione, sembrano fatte apposta per alimentare un nuovo contenzioso causato dalle lacune e contraddizioni contenute nelle disposizioni ministeriali. Per la Cisl Scuola Emilia Centrale molte persone vivono con disperazione l'ipotesi di dover lasciare la famiglia per accettare una nomina in una qualunque provincia.

«Non è, come vergognosamente è stato detto, la pretesa di avere il lavoro sotto casa. Da sempre chi può va a cercare il lavoro dove c'è, come dimostra ampiamente la storia del precariato scolastico – sottolinea Barbolini - È il governo a mettere tante persone nella condizione di compiere una scelta dolorosa».

La Cisl Scuola aggiunge che la legge 107/2015 in molte parti confligge con i principi costituzionali e le disposizioni normative e contrattuali, in quanto lede la libertà di insegnamento, crea un'autorità salariale nella figura di una sola persona (caso unico nei rapporti di lavoro pubblici), introduce meccanismi di valutazione individuale a cui conseguono premi in denaro che, in quanto elementi di natura salariale, devono essere disciplinati in sede contrattuale. «A breve impugneremo davanti al giudice le parti della legge che riteniamo incostituzionali. Nel frattempo – conclude Monica Barbolini, segretaria generale della Cisl Scuola Emilia Centrale - chiediamo con forza di rinnovare il contratto nazionale, come sollecitato anche dalla Corte Costituzionale».

(Fonte Cisl Scuola) 

Pubblicato in Scuola Emilia

Scuola e Imprese, due mondi da avvicinare. E' con questo obiettivo che il Registro Imprese della Camera di Commercio di Reggio Emilia – così come previsto dalla Legge "La Buona Scuola" - si arricchisce della nuova sezione speciale "Alternanza scuola-lavoro" alla quale devono iscriversi le imprese disponibili ad ospitare studenti per un periodo di formazione on the job.

Finalità dell'education, infatti, è quella di fornire, accanto a conoscenze indispensabili, le competenze giuste per trovare lavoro. I percorsi di alternanza, a partire già dall'anno scolastico 2015-2016, si configurano come opportunità sia per le imprese che per gli studenti; studenti non solo di istituti tecnici e professionali, ma anche di liceo.
La nuova sezione speciale "Alternanza scuola-lavoro" è già operativa e sul sito internet camerale sono reperibili le istruzioni relative.

La Gilda Unams di Parma ad ulteriore chiarimento di quanto espresso recentemente in merito all'IstitutoComprensivo di Montechiarugolo precisa che in merito alle rivendicazioni relative a quella scuola, non è interessata ad avere come controparte gli amministratori di enti esterni all'Amministrazione Scolastica, quali sono quelli dei Comuni.

I nostri interlocutori ufficiali sono quelli preposti dal Ministero dell'Istruzione, noi siamo rispettosi di tutte le Istituzioni e dei ruoli di ciascuno, vorremmo che ognuno facesse la propria parte senza che i decisori politici facessero in modo di farci sapere per via mediatica, quello che dovrebbe esserci notificato nell'ambito delle normali relazioni sindacali e nel rispetto degli organi collegiali.

La Giunta regionale approva il riparto: 80 mila euro in più rispetto al 2014. La soddisfazione dell'assessore Gualmini:  "Non ci vengano a dire che la Regione taglia sui servizi, perché noi nel nostro piccolo non solo consolidiamo ma aumentiamo. I tagli li abbiamo fatti da altre parti, mentre il mondo dell'infanzia per noi è una assoluta priorità: una comunità che non si preoccupa dei bambini è una comunità che perde sempre"

Bologna. La Giunta regionale ha approvato il riparto dei fondi destinati ai nidi e ai servizi educativi per l'infanzia, nonché alle scuole dell'infanzia paritarie (comunali e private) dell'Emilia-Romagna. Si tratta di 7.250.000 euro destinati ai servizi educativi per i bambini da zero a tre anni e 4.100.000 euro destinati ai bambini da tre a cinque anni accolti nelle scuole dell'infanzia.

Molto soddisfatta Elisabetta Gualmini, vicepresidente della Regione e assessore al Welfare, poiché nonostante le difficoltà di finanza pubblica, quest'anno la Regione è riuscita a incrementare lo stanziamento complessivo di 80 mila euro rispetto al 2014: "Non ci vengano a dire che la Regione taglia sui servizi, perché noi nel nostro piccolo non solo consolidiamo ma aumentiamo- ha dichiarato Gualmini -. I tagli li abbiamo fatti da altre parti, mentre il mondo dell'infanzia per noi è una assoluta priorità: una comunità che non si preoccupa dei bambini è una comunità che perde sempre".

"Proprio per questo, l'attenzione della Regione ai servizi per i bambini e per le loro famiglie non si ferma qui - prosegue Gualmini -: stiamo pensando a un grande evento di riflessione, due giorni di confronto sui temi dell'infanzia, nel mese di novembre, che avrà come titolo "I Bambini dell'Emilia-Romagna: ne discutiamo tutti insieme. Sarà una occasione di ascolto a 360 gradi e di confronto reciproco con tutti i soggetti pubblici e privati attivi nel campo dei servizi per la fascia di età tra 0 e 6 anni, per capire quali siano le risposte più adeguate alle richieste e ai bisogni delle famiglie in una fase di grandi trasformazioni economiche e sociali".

Montechiarugolo: per rendere esecutivi i progetti didattici occorrono adempimenti che non ci risultano ancora compiuti.  La Gilda degli Insegnanti non ha nulla contro le innovazioni e le sperimentazioni didattiche, fatta questa premessa notiamo il perserverare di brutte usanze parmensi che non tengono conto che per attuare certe iniziative, esistono dei precisi obblighi nei confronti delle rappresentanze territoriali del comparto scuola.

Solo casualmente, senza che ci sia stato notificato nulla formalmente, apprendiamo che l'Istituto Comprensivo Statale di Montechiarugolo dovrebbe attuare una sperimentazione didattica, proposta addirittura da un ente esterno, in questo caso il Comune, che prevederebbe tra l'altro una didattica senza l'uso di banchi e cattedre.

Lungi da noi entrare nel merito dell'attività proposta, che addirittura già viene presentata al pubblico senza che siano conclusi i passaggi formali, la Gilda fa presente che per attuare un accordo stipulato tra un ente estraneo alla scuola, esiste l'obbligo contrattuale di un'informativa preventiva che dev'essere resa alle cinque organizzazioni rappresentative del comparto scuola; inoltre dalle voci che circolano abbiamo saputo di un'approvazione da parte del Consiglio d'Istituto, cosa sacrosanta, ma in merito alle iniziative di sperimentazione è competente a deliberare in primis il Collegio dei docenti, che si insedia nell'imminenza dell'inizio di ogni anno scolastico.

Se mancasse questa delibera tutto sarebbe nullo, l'informativa generale in merito a ciò per contratto è prevista che ci venga resa entro il 15 settembre, per questo sarebbe stato più rispettoso nei nostri confronti informarci prima e poi avviare il tutto. Non solo per rispetto nei nostri confronti, ma anche perchè non si è ancora insediato il Collegio e perchè il 31 agosto scade il mandato dell'attuale dirigente scolastico "reggente" del quale ci auguriamo la riconferma. Anche in merito all'organizzazione dei relativi percorsi di formazione, che sono facoltativi per i docenti, è prevista la delibera del Collegio, pure per questo caso è prevista che ci venga resa informativa il 15 settembre.

Inoltre ci preme sottolineare che essendo la libertà didattica garantita dalla Costituzione, non tutti i docenti sono tenuti ad aderire e bisognerà prevedere anche questa variabile, anzi lo rivendicheremo, così come staremo attenti che nelle classi interessate, ai colleghi vengano fornite suppellettili e arredi idonei anche per far accomodare agevolmente anche gli adulti, quali sono i docenti che ricordiamolo svolgono una funzione "autoritativa" come stabilisce la Corte di Cassazione.

Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda, precisa: "Bisogna continuamente ricordare, specialmente in certe realtà, dove è prevalente una certa parte politica che le rappresentanze del personale hanno un preciso ruolo previsto dalle norme, un'attività come quella di Montechiarugolo è oggetto della contrattazione integrativa annuale che facciamo in ogni scuola, pensano a fare annunci mediatici senza badare ad altro, la contrattazione d'Istituto così parte male"

 

Altri 436 studenti (318 delle quarte superiori e 118 neodiplomati) potranno svolgere importanti esperienze formative all'estero – da 1 a 3 mesi, unendo corsi di lingua a tirocini in azienda – grazie alla Provincia di Reggio Emilia. Grazie all'Ufficio Politiche comunitarie e al suo lavoro di coordinamento sono stati infatti approvati nell'ambito del Programma Erasmus+ (Bando 2014) ben 4 progetti, per un importo complessivo di contributi pari a circa 1 milione e mezzo di euro, presentati insieme a tutti gli istituti tecnici e professionali reggiani, agli enti di formazione Centro Studio e Lavoro "La Cremeria" e Fondazione Enaip, alla Fondazione Its Maker, al Comune di Correggio e all'Itis Galileo Galilei di Arezzo.

"Da tempo la Provincia di Reggio Emilia si caratterizza per i buoni risultati raggiunti nei progetti di mobilità giovanile, ma quest'anno l'esito delle valutazioni premia in maniera davvero molto chiara la capacità di fare rete che caratterizza la nostra terra. Reggio Emilia è infatti la realtà che più di tutte a livello nazionale è stata capace di raccogliere finanziamenti per i nostri ragazzi – commenta la vicepresidente della Provincia, Ilenia Malavasi - Tutto ciò è merito del grande lavoro di progettazione svolto dai nostri uffici e della preziosa collaborazione con tutte le scuole superiori della provincia, cui si aggiungono i tanti partenariati locali, dalle imprese alle associazioni di categoria".

Nel dettaglio, l'Istituto Sacruffi – Levi – Tricolore è capofila di un progetto sullo sviluppo competitivo e sull'internazionalizzazione delle imprese, mentre l'ITIS Galileo Galilei di Arezzo ha presentato un progetto sulla formazione in ambito meccanico e meccatronico; entrambi questi progetti verranno realizzati in collaborazione con Unindustria Reggio Emilia. Il Comune di Correggio è invece capofila di un progetto focalizzato sulla formazione di profili altamente specializzati in ambito agricolo e agroalimentare. La Provincia di Reggio Emilia, infine, oltre ad aver coordinato la stesura delle quattro proposte progettuali, è capofila di un progetto che coinvolge tutti gli altri istituti tecnici e professionali reggiani, al fine di fornire le medesime opportunità di mobilità e di crescita agli studenti, a prescindere dall'indirizzo formativo scelto.

"Queste risorse saranno interamente dedicate ai giovani, che avranno ottime opportunità formative, professionali e di crescita personale: valorizzare le loro capacità, investire e scommettere su di loro è il miglior modo per renderli veramente protagonisti della ripresa economica e sociale del nostro territorio", aggiunge la vicepresidente Ilenia Malavasi, mentre il presidente Giammaria Manghi sottolinea come "questo ottimo risultato arrivi proprio in concomitanza con l'avvio di una importante esperienza di collaborazione proprio sui progetti europei, l'agenzia di progettazione internazionale "Fondazione E35" creata nelle scorse settimane insieme a Comune di Reggio Emilia, Camera di commercio e Fondazione Manodori, coinvolgendo anche Crpa, Legacoop Emilia Ovest, Unindustria e Forum del Terzo Settore".

"Credo che la Provincia di Reggio Emilia, che farà confluire all'interno dell'agenzia stessa la propria esperienza di progettazione europea, si presenti con una "dote" davvero ragguardevole che non potrà che essere di buon auspicio per la Fondazione E35", conclude Manghi ricordando come, dal 2007 al 2014, la Provincia abbia coinvolto in esperienze all'estero ben 725 diplomati e laureati dell'Emilia-Romagna, oltre 400 dei quali reggian

RE Erasmus ESP

Palanzano e Monchio delle Corti la Gilda degli Insegnanti annuncia un possibile esposto in Procura: "Non rispettate le prerogative sindacali"

La Gilda degli Insegnanti, per quanto riguarda il progetto didattico Palanzano – Monchio delle Corti nel precisare che non è stata convocata al tavolo di concertazione previsto dalla legge regionale, che non ha ricevuto le informative preventive che gli spettano per contratto, che non si ha traccia della delibera del Collegio dei Docenti e che in queste condizioni dovrà sedersi al tavolo contrattuale decentrato, pretende che siano rispettate le prerogative delle rappresentanze territoriali dei dipendenti del comparto scuola della Provincia di Parma.

Se ciò non accadrà muoveremo i passi nelle sedi opportune, ci riserviamo anche un esposto alla Procura della Repubblica, che piaccia o no ai politici di rilievo locale tra i sindacati rappresentativi del comparto scuola c'è anche la Gilda, la quale ribadisce nuovamente che non ha nulla in contrario al fatto che vengano svolte attività didattiche nell'ex Plesso di scuola secondaria di Primo Grado di Monchio delle Corti, in cui vengano coinvolti alunni frequentanti le scuole site a Palanzano, ma in risposta a certe affermazioni che hanno avuto risalto mediatico, espresse da soggetti locali che non hanno titolo alle relazioni sindacali per conto degli organi del Ministero dell'Istruzione, precisiamo che la competenza a deliberare sui progetti didattici è del Collegio dei Docenti, così come statuisce l'art. 7 del decreto legislativo 297/94, esso è l'organismo "sovrano" della scuola, ha delle attribuzioni specifiche previste dalla legge e noi della Gilda le difendiamo a spada tratta, specie qui nel Parmense dove soggetti estranei al Ministero, spesso politici di rilievo locale, pretendono di sovrapporsi ad esso senza averne titolo.

Il Collegio dei docenti come cita espressamente la legge, si insedia "all'inizio di ciascun anno scolastico" ed a nessun insegnante possono essere imposte attività da esso non deliberate, ricordiamo a qualche collega che ciò è tra i cardini della libertà di insegnamento.
Inoltre, come nel caso di Monchio e Palanzano, trattandosi di un accordo tra Istituto ed enti esterni, in questo caso i due comuni, per contratto a noi ed agli altri quattro sindacati tocca ricevere un'informativa preventiva che non è giunta.

Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda, precisa: "Facciano deliberare dal collegio, ci mandino le informative preventive previste dalla legge le quali ci spettano in automatico per dare esecutività agli accordi e per noi tutto sarà pacificamente in regola, altrimenti adiremo agli organi competenti. Ci meraviglia che si voglia giocare sul fatto che incidentalmente nel Consiglio d'Istituto, l'unico organo che pare abbia deliberato qualcosa, incidentalmente ci sia anche qualche attivista sindacale, il contratto di settore delinea chiaramente come vanno composte le delegazioni sindacali, la politica locale e i suoi adepti se ne facciano una ragione"

Massima solidarietà della Gilda Insegnanti a quanti si stanno adoperando per mantenere l'esistenza di una scuola secondaria di 1° grado (ex media) a Monchio. -

Parma, 6 agosto 2015 -

La Gilda degli Insegnanti, quale associazione professionale dei docenti italiani e contitolare della rappresentanza collettiva di categoria, da sempre impegnata a difendere l'esistenza e il mantenimento dei livelli scolastici della scuola statale sul territorio, esprime la massima solidarietà a quanti si stanno adoperando per mantenere l'esistenza di una scuola secondaria di 1° grado (ex media) a Monchio, tuttavia esprime un duplice suggerimento affinchè tutto sia regolare per giustificare lo svolgimento, una volta a settimana, di attività scolastiche a Monchio degli alunni frequentanti il plesso di Palanzano:

a) Il progetto didattico da quanto ci risulta è stato approvato dal Collegio dei docenti dell'Istituto Comprensivo di Corniglio in carica lo scorso anno scolastico 2014/15, ma la delibera riguarda un'attività da svolgersi nel prossimo anno scolastico, quindi per avere un atto realmente efficace dovrebbe deliberare l'organo collegiale in carica per l'anno scolastico 2015/16, non quello dell'anno precedente. Ciò potrà avvenire agli inizi di settembre quando l'organismo si insedierà. Se tale deliberazione non dovesse avvenire ogni docente neo arrivato nell'Istituto di Corniglio, in base alla propria libertà didattica, potrebbe ritenersi non vincolato ad aderire.
b) Inoltre, ancora una volta, facciamo presente che l'organizzazione della rete scolastica sul territorio può essere modulata previa concertazione con le parti sociali, l'obbligo è contenuto nell'art.45 comma 2 della Legge Regionale n. 12 del 30 giugno 2013,

La Gilda è una parte sociale in quanto firmataria del CCNL comparto scuola ed è rappresentativa dei docenti in base alle norme vigenti, ma così come le analoghe organizzazioni di categoria non è stata mai interpellata.

Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda degli Insegnanti, fa anche presente "Siccome questo tipo di progetti didattici costituiscono uno degli elementi della contrattazione collettiva integrativa decentrata, quando tra poche settimane ci siederemo al tavolo contrattuale riguardante l'Istituto Comprensivo di Corniglio potrebbero emergere problematiche che, facendo i passi giusti, possono essere evitate in partenza, purtroppo nel Parmense si fa largo la moda di discutere di scuola senza i rappresentanti di docenti e personale scolastico, che fino a prova contraria sono regolarmente eletti".

(fonte: ufficio stampa Gilda Insegnanti Parma)

È GRATIS! Clicca qui sotto e compila il form per ricevere via e-mail la nostra rassegna quotidiana.



"Gazzetta dell'Emilia & Dintorni non riceve finanziamenti pubblici, aiutaci a migliorare il nostro servizio e a conservare la nostra indipendenza, con una piccola donazione. GRAZIE"