In un interrogazione il consigliere sollecita la Giunta regionale a esprimersi sul bando di Iren bocciato dal Consiglio di Stato e chiede lumi sull'affidamento definitivo dei servizi dopo otto anni di proroga
Dopo che il Consiglio di Stato ha recentemente annullato l'esito della gara istruita da Iren per la "raccolta dei rifiuti solidi urbani e speciali non pericolosi e del lavaggio dei contenitori", nel territorio di Parma per un biennio, il servizio in questione sarà affidato a un altro raggruppamento di imprese classificatosi al secondo posto, il quale dovrà anche essere risarcito dalla stazione appaltante.
È quanto ricorda Tommaso Foti (Fdi-An) in una interrogazione presentata alla Giunta regionale per sapere se, anche tramite Atersir, intenda accertare e comunicare il valore del risarcimento dovuto da Iren a seguito del pronunciamento che, su ricorso del gruppo di imprese classificatosi al secondo posto, ha ribaltato la precedente sentenza del Tar in merito alla gara in questione. Il Consiglio di Stato - ricorda Foti – ha evidenziato "alcune criticità relative alla procedura di aggiudicazione del servizio, come la mancanza, da parte dei vincitori dell'appalto (un raggruppamento di imprese temporaneo), dei requisiti necessari per svolgere la raccolta rifiuti", così come definita dal bando stesso. L'esponente di Fratelli d'Italia sollecita quindi l'esecutivo regionale a esprimere un giudizio sulla questione e vuole inoltre sapere quando Atersir provvederà alla pubblicazione del bando di gara per l'affidamento del servizio di gestione rifiuti nell'ambito della provincia di Parma, "servizio - sottolinea - gestito in proroga da Iren oramai da 8 anni". (Isabella Scandaletti)
Hanno abbandonato i rifiuti davanti all'isola ecologica di Cerredolo. Pizzicati dalle telecamere, multa salata Il sindaco Vincenzo Volpi: "Questo brillante risultato può servire da deterrente a tutti coloro che
hanno ancora la pessima abitudine di procurare danni ambientali e all'immagine del territorio"
(Toano, 8 agosto 2017). Pizzicati dalle telecamere, ora dovranno pagare una multa salata. Costerà caro a chi, alcune settimane fa, ha abbandonato i rifiuti davanti all'isola ecologica di Cerredolo, durante l'orario di chiusura.
"Grazie alla solerzia della nostra polizia municipale e ai nuovi strumenti di videosorveglianza del territorio - sottolinea il sindaco Vincenzo Volpi - abbiamo ottenuto questo brillante risultato, che pensiamo possa servire anche e soprattutto da deterrente a tutti coloro che hanno ancora la pessima abitudine di procurare danni ambientali e all'immagine del toanese".
Racconta l'agente scelto Steve Paolo Chiesi: "Transitavo per servizio sulla strada provinciale che dal capoluogo conduce a Cerredolo e, arrivato all'altezza dell'isola ecologica, ho notato una catasta di rifiuti depositata nell'area pubblica antistante, costituiti da sedie rotte, damigiane, un sacco nero pieno, un pezzo di cartellone pubblicitario, un telo bicolore e altro materiale plastico".
Continua Chiesi: "Ho fatto subito le fotografie e, rientrato al comando, ho visionato i video del nostro sistema di controllo. Ho così scoperto che la violazione era stata eseguita da due uomini che, alle 16.40 circa del giorno prima sopraggiungevano nel luogo con un autocarro e, in pochi minuti, scaricavano l'immondizia, incuranti del cartello di divieto e di quello indicante la presenza della telecamera, apposti in modo ben visibile".
Le due persone non sono state identificate "ma dalla targa del mezzo siamo risaliti alla proprietà dello stesso - spiega l'agente - che ci riconduce a un comune limitrofo al nostro. Abbiamo perciò trasmesso la sanzione amministrativa alla persona cui è intestato l'autocarro, che è stata invitata al pagamento in solido della contravvenzione".
Prosegue il sindaco Volpi: "La multa prevista per tale violazione delle norme in materia ambientale va dai trecento ai tremila euro, da versare entro sessanta giorni dalla notifica della stessa. Non possiamo che deplorare gli abbandoni d'immondizia, non solo in prossimità delle nostre quattro stazioni di raccolta, aperte alternativamente tutti i giorni dal lunedì al sabato, ma anche sull'intero territorio. Ciò comporta, tra l'altro, oltre ai danni all'ambiente e al paesaggio, inevitabili costi di bonifica, che ricadono sull'intera comunità".
In seno all'amministrazione comunale l'impianto di videosorveglianza, attivo dallo scorso Natale, è stato seguito in particolare, dalla fase progettuale alla sua realizzazione, dal vicesindaco Carlo Benassi, che conclude: "E' uno strumento che abbiamo fortemente voluto e che ha iniziato a dare i suoi frutti, non solo per quanto riguarda la sicurezza ma anche, come in questo caso, per prevenire o sanzionare comportamenti non corretti. Per ora abbiamo in funzione una decina di telecamere digitali nei punti di accesso stradale al territorio, ma in una seconda fase ne attiveremo altre pure nei punti strategici dei nostri centri abitati".
(Galleria immagini)
Decisiva nei risultati raggiunti la collaborazione dei cittadini. Nelle prossime settimane partiranno i controlli delle Guardie Ecologiche per limitare e sanzionare i comportamenti scorretti.
Sant'Ilario, 17 febbraio 2017
Nei prossimi giorni sarà recapitato in tutte le case un volantino di ringraziamento che l'Amministrazione Comunale vuole rivolgere a tutta la cittadinanza per il prezioso contributo che ogni giorno porta al nuovo servizio di conferimento e raccolta rifiuti partito nel giugno del 2016. Infatti, mettendo a confronto il secondo semestre 2015-2016, il dato percentuale della raccolta differenziata si assesta sull'80%, portando un consistente incremento dal 68% dell'anno precedente. E' aumentata la frazione plastica e barattolame, che ora sono conferiti insieme, e la frazione carta e cartone, nonché la frazione organica ora a servizio domiciliare; si è ridotta drasticamente la frazione indifferenziata, e se i dati definitivi a consuntivo confermeranno la tendenza, per il 2017 si prospetta un assestamento su questa percentuale.
Il servizio è partito bene, l'impegno da parte dell'Amministrazione è quello di monitorare costantemente il territorio, provvedendo alle eventuali criticità; e tutto questo è reso possibile anche grazie alle segnalazioni che arrivano a Civico, lo sportello unico al cittadino presso il Municipio: l'aiuto della cittadinanza nel segnalare comportamenti scorretti, è fondamentale lungo il nuovo percorso di raccolta ma soprattutto in questa fase di partenza.
Per consolidare ancora di più la sinergia Comune-Cittadini nel controllo di comportamenti non virtuosi, nelle prossime settimane le Guardie Giurate Ecologiche Volontarie (GGEV) della Provincia di Reggio Emilia rafforzeranno le azioni per un'attività mirata di sorveglianza e controllo riguardo il conferimento corretto dei rifiuti a Sant'Ilario e Calerno sulle postazioni stradali. L'azione di controllo sull'abbandono dei rifiuti e il corretto conferimento è prevista dalla Convenzione in essere tra il Comune di Sant'Ilario d'Enza ed il Raggruppamento delle Guardie Ecologiche.
Nel caso di abbandono rifiuti a terra o errata differenziazione le Guardie provvederanno ad emettere eventuali sanzioni amministrative.
Info: www.comune.santilariodenza.re.it – 0522 902811
Ufficio Stampa - Comune di Sant'Ilario d'Enza
Entrano in funzione altre 4 Ecostation per il corretto conferimento dei rifiuti. Ulteriori due ecostation verranno rese operative a fine Febbraio, a completamento della copertura cittadina. Dove sono collocate e come si utilizzano.
Parma, 17 febbraio 2017
Per il corretto conferimento dei rifiuti sono state attivate in punti strategici della città altre 4 Ecostation, a servizio di tutte le utenze, sia domestiche sia non domestiche. Le strutture, simili a container con accesso 24 ore su 24, 7 giorni su 7 funzionano tramite l'utilizzo dell'ecocard (quella utilizzata per l'accesso ai centri di raccolta) o di tessera sanitaria dell'intestatario del contratto di igiene urbana, e sono dotate di sportelli per la raccolta di plastica, lattine, carta e cartone, organico e rifiuto residuo.
Dove si trovano le Ecostation
Le eco stazioni fisse, sorgono presso il parcheggio della Villetta, il parcheggio scambiatore Est, il parcheggio scambiatore Ovest ed il parcheggio San Leonardo (il parcheggio scambiatore Sud è già servito da un centro di raccolta) e rappresentano un ausilio fondamentale per un coerente sviluppo del sistema di raccolta differenziata, andando incontro alle esigenze dei cittadini che si trovino in difficoltà a conferire i rifiuti secondo il normale calendario, per le esigenze più svariate (ferie, week-end, pendolari, turnisti, etc).
A queste si aggiungono 4 nuove eco station, in largo cesare Beccaria (parcheggio fra il Panorama e il palazzetto) nel parcheggio di Via i.Bocchi (laterale di via Savani) che entrano in funzione da oggi, 17 Febbraio. Ulteriori due ecostation verranno posate, e verranno rese operative a fine Febbraio, a completamento della copertura cittadina in via Calabria e in via Pertini (parcheggio Esselunga).
Come funzionano le Ecostation
Per il rifiuto residuo possono essere utilizzati comunissimi sacchi neri o borsine della spesa di volume non superiore ai 40 litri, compatibilmente con le dimensioni della bocchetta di conferimento.
Saranno sorvegliate in modo permanente da una telecamera, le Ecostation sono anche dotate di sensori che segnalano il livello di riempimento per ogni tipologia di contenitore rifiuti comunicando direttamente al gestore la richiesta di intervento per svuotamento. Le nuove strutture si possono utilizzare in concomitanza con l'introduzione della tariffazione puntuale, sistema che permette di suddividere più equamente il costo del servizio in base al suo effettivo utilizzo, grazie alla conteggio degli svuotamenti del bidone dell'indifferenziato dei singoli utenti. Ogni conferimento del rifiuto residuo all'Ecostation rientra all'interno degli svuotamenti minimi previsti per il calcolo della tariffazione puntuale. Il conferimento delle altre tipologie di rifiuto è invece gratuito.
Il sindaco, Federico Pizzarotti; l'assessore all'ambiente, Gabriele Folli; Luigi Zoni e Rinaldo Orlandelli hanno preso parte all'attivazione della nuova Ecostation, nel parcheggio di via Bocchi, in prossimità dell'incrocio con via Savani. "A fronte del positivo bilancio legato all'attività delle Ecostation già presenti sul territorio – ha precisato l'assessore Gabriele Folli – abbiamo pensato di potenziarne il numero per dare alla cittadinanza un'alternativa alla raccolta porta a porta che ha giorni ed orari fissi, mentre le Ecostation rappresentano una modalità flessibile di conferimento dei rifiuti per coloro che, per lavoro, per ferie od altro, hanno necessità di conferire secondo il calendario diverso da quello predefinito. Oggi vengono attivate due nuove Ecostation a cui se ne aggiungeranno altre due entro fine febbraio".
Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva 2016 sui costi sostenuti dai cittadini per la gestione dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia italiani. Spicca il risultato di Parma che vede la bolletta calare del 4,5% rispetto al 2015.
Parma, 29 novembre 2016
E' uscita in questi giorni l'annuale rilevazione dell'Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva che per il nono anno consecutivo ha realizzato un'indagine sui costi sostenuti dai cittadini per la gestione dei rifiuti in tutti i capoluoghi di provincia italiani.
Spicca il risultato di Parma che, in un contesto nazionale dove vi sono stati aumenti anche significativi della tariffa rifiuti per gran parte dei capoluoghi, vede la bolletta calare del 4,5% rispetto al 2015, unico caso di riduzione registrato in Emilia-Romagna. Nella nostra regione Parma si distingue inoltre per la seconda bolletta meno cara dopo Ravenna con differenze anche cospicue rispetto ai territori contigui in cui è presente lo stesso gestore: a Piacenza una famiglia di 3 persone in 100 mq spende mediamente 21 Euro in più mentre a Reggio la differenza arriva a 40 Euro rispetto ad un'analoga situazione a Parma.
L'assessore Folli interviene dichiarando "E' grazie alla raccolta porta a porta ed alla tariffazione puntuale che siamo riusciti a ridurre considerevolmente i costi di gestione con un risultato che premia i parmigiani per lo sforzo fatto in questi anni. Un risultato che prevediamo in continuo miglioramento anche in futuro e che penalizzerà quei territori che sono rimasti al palo nello sviluppo di modelli alternativi al cassonetto stradale".
(Fonte: ufficio stampa Comune di Parma)
"Parma non ha Paura" sull'appalto che potrebbe far durare il porta a porta spinto altri 15 anni: "Atersir sta preparando il bando per l'assegnazione della raccolta dei rifiuti. Il capitolato dovrebbe essere pronto entro la fine di dicembre."
Parma, 3 ottobre 2016
Parma si sta giocando una larga fetta del suo futuro nell'indifferenza generale. Atersir, l'agenzia regionale dell'Emilia Romagna per i servizi idrici e rifiuti, sta preparando il capitolato per la gara di appalto della raccolta dei rifiuti a Parma e nella stragrande maggioranza dei comuni della provincia senza che ci sia un vero dibattito pubblico. Da tale bando, il primo del genere in regione (ci si chiede sulla base di quale esperienza pregressa si proceda in mancanza di precedenti e chi materialmente stenderà il contratto, un precedente assoluto), dipenderà, quasi sicuramente per 15 anni, tutto quanto riguarda la raccolta a Parma. E questo non è poca cosa per la vita della città.
Grande parte del decoro urbano discende da come si gestiscono i rifiuti, da quale tipo di raccolta si applica. L'attuale sistema di differenziata, porta a porta spinta, che ha dato ottimi risultati quantitativi (circa 75 per cento di differenziata dicono le fonti amministrative, senza specificare il 75 per cento di cosa) è stato disastroso dal punto di vista della qualità. La scomparsa dei cassonetti (anche se è ben lontana da noi l'idea di santificarli) e il proliferare dei sacchetti hanno portato danni d'immagine incalcolabile per una città d'arte.
La bellezza d'intere zone del centro storico, in certe ore, è violata in modo irrimediabile. Il degrado e l'idea di abbandono dilagano e i turisti restano allibiti. Anche i residenti non traggono certo giovamento dal vedere i loro borghi e le loro vie invase dai sacchetti. La qualità della vita peggiora, anche perché sui cittadini grava l'obbligo di "consegnare" i rifiuti a orari fissi, o, in alternativa, tenerli in casa. E questo costringe molte persone a cambiare il proprio stile di vita, a rinunciare a impegni personali e sociali. In tanti, sbagliando, per aggirare regole troppo "vessatorie", buttano i sacchetti dove capita, aggiungendo degrado a degrado. Inoltre, i topi e gli scarafaggi, con tanto cibo per le strade, escono allo scoperto e occupano nuove aree di città, dove già abbondano le zanzare tigre.
Se ai danni provocati da questa raccolta si aggiungono lo stato precomatoso in cui sono tenuti i parchi e le aree verdi - valga per tutti l'esempio di piazzale della Pace -, l'incuria riservata ai monumenti, su cui spesso spuntano erbacce e rampicanti, la dislocazione di orribili antenne nelle rotonde, la chiusura delle fontane, il buio che nasconde interi quartieri, ecco che abbiamo l'idea non di una città bella e ben curata, ma di una città bella e abbandonata a sé stessa. Una città senza amore, in preda al degrado; e il degrado genera insicurezza. Dove c'è degrado fa breccia la criminalità, spuntano gli spacciatori in bicicletta, dapprima in periferia e poi in zone sempre più centrali. Lo dicono gli studi di urban security portati avanti dagli anni Sessanta ad oggi nelle università di tutto il mondo, a partire dalla formulazione della "teoria della finestra rotta" in poi.
Ecco perché è giusto aprire un dibattito corale su questo appalto che sta nascendo e che condizionerà col suo capitolato la vita di Parma nei prossimi 15 anni.
La raccolta è stata affidata a Iren nel dicembre 2004 in base a una convenzione poi scaduta nel 2014 (su questa data ci sono pareri discordi: per alcuni la scadenza è precedente). Da almeno due anni si vive all'insegna del provvisorio: da varie parti sono giunte diverse sollecitazioni - più di tutte pesa il rilievo dell'autorità anticorruzione (Anac) -, per arrivare ad un bando al fine di assegnare in modo corretto e stabile la gestione rifiuti. Mentre la Regione ha il compito di indicare gli obiettivi della raccolta (e chiede un'altissima quota di differenziata, costringendo i comuni a correre) tocca ad Atersir (sia a livello locale che in ambito regionale) stabilire come centrare il risultato e, quindi, bandire le gare di appalto della raccolta (non dello smaltimento, che di questo è competente sempre la regione). Ebbene, in ossequio alle sollecitazioni, specialmente quella dell'autorità anticorruzione, Atersir ha da tempo dato avvio ai lavori per giungere all'emissione del bando per assegnare la raccolta dei rifiuti urbani (per quelli speciali e industriali vigono altre regole) nel capoluogo e nella stragrande maggioranza dei comuni della provincia, anche se Parma è probabilmente, tra le province emiliano romagnole, quella in cui la convenzione è scaduta più di recente. Quel che interessa ai cittadini di questo capitolato, che, secondo molte voci, dovrebbe essere pronto entro dicembre (ma già altre volte erano corse indiscrezioni su un'imminente approvazione), non è solo chi lo vincerà (fa paura pensare cosa succederebbe a Parma sul piano occupazionale se Iren perdesse), ma come il prescelto regolerà la raccolta rifiuti in città, specialmente nel centro storico. Il pericolo è che venga accolto il criterio secondo cui a Parma si proceda con la raccolta differenziata porta a porta spinta per 15 anni ancora. E' ovvio che l'attuale amministrazione comunale cittadina (che in Atersir locale pesa per il 33 per cento) spinga in questa direzione, con la conseguenza che dopo le elezioni amministrative - che avranno luogo entro 8/9 mesi – se non verrà riconfermato Pizzarotti, la prossima giunta si troverà vincolata a un sistema scelto da altri e solo attraverso grandi difficoltà potrà, se mai potrà, modificarlo. Se il capitolato - su cui vige la massima riservatezza - si spingesse fino a questo punto sarebbe un caso singolare. Un caso da evitare
In realtà, sarebbe opportuno che la Regione, il comune di Parma e Atersir, per evitare questo inconveniente e per permettere alla città di sviluppare un dibattito sulle varie modalità di raccolta alternative a quella attuale, resistendo alle pressioni, pur forti e autorevoli (vedi Anac), dessero la precedenza ad altre province in cui la convenzione è scaduta da più tempo. La nostra città avrebbe l'opportunità, che ora sembra negata, di valutare se esistono forme migliori della differenziata porta a porta spinta, che, per molti, ha fallito. Forme che riducano il degrado e tutelino la bellezza. Una città d'arte che ha come obiettivo incrementare la qualità della vita dei suoi abitanti e il turismo non può rinunciare a tale opportunità.
Di sicuro, è necessario che su questo appalto si apra un dibattito. Che Atersir regionale (guidata da 9 sindaci, tra cui un parmigiano) e locale (ne fanno parte tutti i sindaci del parmense), il comune di Parma e quelli della provincia spieghino ai cittadini come si stanno muovendo. Quanto e per quanto tempo intendono regolare la raccolta. In pratica, occorre sapere se la differenziata spinta coi sacchetti resterà e se una nuova amministrazione potrà cambiarla. Perché 15 anni sono troppo lunghi. E Parma chiede decoro.
Luigi Alfieri
(cofondatore di Parma non ha paura)
Il 16 settembre scorso, nell'ambito dei controlli sistematici sull'abbandono di rifiuti, gli ispettori del servizio ambientale hanno controllato la situazione di via Venezia in ordine al conferimento dei rifiuti.
Nel corso dell'ispezione, dedicata al residuo, sono stati rilevati 16 sacchi non conformi e un contenitore esposto in giornata errata. Gli agenti hanno elevato 5 contravvenzioni.
Inoltre sono stata individuate ben 48 utenze sprovviste del kit per il conferimento dei rifiuti.
Diciotto multe fra via Trento e via Monte Altissimo: questo l'esito dei controlli ambientali degli agenti nelle due strade a ridosso della stazione, effettuati il 7 settembre scorso, lo stesso giorno in cui sono stati messi in atto anche in borgo Paglia, dove, invece, quasi tutto è risultato in regola.
In via Trento sono stati censiti ben 50 "sacchi non conformi" di rifiuti indifferenziati, con l'individuazione di 15 utenti responsabili dell'abbandono di rifiuti e sanzionati con la contravvenzione. In via Monte Altissimo i sacchi non conformi sono invece risultati 15, con 3 sanzioni.
Sono stati individuati anche 54 situazioni di kit non ritirati in via Trento, 7 in via monte Altissimo e 4 in borgo Paglia.
Parma, 14 settembre 2016
Parma, 22 agosto 2016. Proseguono i controlli in materia di raccolta differenziata dei rifiuti che, nei giorni scorsi, hanno riguardato il corretto conferimento della frazione del residuo nel quartiere Pablo, dove sono state elevate 3 sanzioni.
In particolare in via Zaniboni: su un potenziale di 139 utenti, sono state verificate 15 esposizioni e sono stati riscontrati 5 sacchi non conformi, nella stessa via è stata emessa una sanzione. Controlli anche in via De Sica, dove, su un potenziale di 154 utenti, sono state verificate 18 esposizioni. In via Jenner, su un totale di 413 potenziali utenti, sono state verificate 61 esposizioni e comminate 2 multe. In tutto sono state elevate, quindi, 3 sanzioni. Sono proseguiti i controlli sui kit non ritirati, in tutto 18.
Questa settimana i controlli interesseranno il quartiere Parma Centro.
I controlli in materia di raccolta differenziata dei rifiuti hanno come obiettivo quello di scongiurare gli abbandoni e intendono correggere i comportamenti sbagliati in tema di conferimento dei rifiuti stessi.
Da ormai un anno i vigili ambientali del Comune e il personale di Iren hanno avviato azioni di controllo sistematico nelle diverse zone della città per verificare tempi e modalità di esposizione dei rifiuti, sanzionare i comportamenti irregolari e fare formazione. Nello specifico, i casi di conferimenti scorretti vengono segnalati tramite adesivi affissi su contenitori o sacchi e, se possibile, cercando un contatto con il proprietario ai fini di una corretta informazione, prima di procedere eventualmente a sanzionare gli utenti per cui è stata rilevata un'infrazione.
(Galleria Immagini allegata)
Se fosse così facile come nelle fiabe, non saremmo qui a parlarne un giorno sì e l'altro pure.
di Aldo Caffagnini - Non esiste il pifferaio suadente che ammaestri i sacchi dei rifiuti o, meglio ancora, i latori degli stessi, convincendoli al rispetto delle regole.
Nella raccolta differenziata, Parma brilla a livello nazionale per i risultati sorprendenti del suo sistema (oltre il 75% di RD), tali da richiamare commissioni internazionali interessate a simili percentuali e da rinvigorire tutto il Movimento sostenitore della strategia "Rifiuti Zero", che oggi l'Europa reclama a gran voce, promuovendo al tempo stesso l'economia circolare: ogni genere di rifiuto rappresenta un errore di progettazione e non un destino ineluttabile; ogni oggetto deve poter essere recuperato e reimmesso al consumo attraverso le operazioni ormai note della riparazione, riuso, riciclo.
E' la lezione partita molti anni fa da Capannori (Lucca) e che oggi coinvolge 224 comuni italiani (4,7 milioni di abitanti) di tutti gli schieramenti politici, riuniti in Zero Waste, il movimento guidato da protagonisti assoluti come Rossano Ercolini, Paul Connett, Enzo Favoino, Patrizia Lo Sciuto.
Ma, ovviamente, non esistono sistemi perfetti e occorre tempo per raggiungere l'eccellenza (un valore prossimo al 100% di riciclo effettivo), considerato che senza il contributo legislativo nazionale e regionale, il traguardo non sarà facilmente raggiungibile nel breve periodo.
Va anche sottolineato che da quando a Parma è stato attivato il Porta a Porta sono stati introdotti diversi aggiustamenti per far fronte alle criticità emerse ed adattare il sistema alle esigenze dei cittadini dei vari quartieri (vedi ad esempio le eco station o i ritiri più frequenti in centro).
Il Porta a Porta (con tariffazione puntuale) è l'unico strumento davvero vincente se lo scopo concreto delle amministrazioni locali è quello di azzerare i rifiuti.
Il Porta a Porta affida la prima differenziazione dei rifiuti ai cittadini, che diventano "esperti di rifiuti", o meglio di materiali da scartare, indirizzando ogni oggetto e materiale al suo flusso specifico.
Una ricetta semplice che porta con sé 3 risultati eclatanti: si incrementa il tasso di riciclo, cala in modo drastico il rifiuto residuo, si verificano importanti benefici ambientali, oltre ad una sensibile riduzione dell'importo della Tari.
L'incremento dei materiali riciclati ha come diretta conseguenza maggiori introiti nelle casse comunali: i materiali prodotti dal Porta a porta hanno molto valore, perché sono più puliti e di conseguenza più pagati dai Consorzi del riciclo (Co.Re.Pla., Co.Re.Ve., etc.).
Il calo del rifiuto residuo fa risparmiare tanti soldi, perché diminuiscono in modo importante i conferimenti in discariche ed inceneritori e l'ambiente tira letteralmente un sospiro di sollievo, poichè si riducono gli inquinanti prodotti sia dall'una che dagli altri.
Ma nel Porta a Porta i pifferai non sono certo previsti.
Se un cittadino non rispetta le regole il sistema ovviamente ne risente.
Il sacco abbandonato, come i mozziconi buttati a terra o i rifiuti gettati dai finestrini sono gesti di inciviltà dei singoli, non imputabili al sistema adottato.
Con pazienza certosina va intercettato chi per motivi vari (per es.,utenti evasori) ostinandosi a non rispettare le regole, fa pagare alla collettività la propria personale indifferenza.
In materia di rifiuti oltre che richiamare la responsabilità dei produttori di imballaggi e beni di consumo, sicuramente occorre rimarcare il senso di responsabilità civica di ognuno di noi.
E per gli irriducibili del degrado nessun magico pifferaio, ma solo salate sanzioni.
Aldo Caffagnini Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
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