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Mercoledì, 13 Dicembre 2017 17:03

Emergenza Enza - AGGIORNAMENTO

Un varco aperto nella notte dalla bonifica nel Canalazzo di Brescello ha consentito di aumentare il deflusso delle acque e contenere l'alluvione evitando che l'onda di piena si propagasse a Boretto e Brescello.

Reggio Emilia, 13-12-2017

Uomini, mezzi e competenze del Consorzio di Bonifica dell'Emilia Centrale sono in campo dalle primissime ore dell'emergenza alluvionale quando il coinvolgimento strategico dell'ente - nelle aree per competenza non direttamente gestite - si è reso necessario per l'allontanamento delle acque.

La decisione tecnico-idraulica più evidente che ha consentito fin dalle prime, drammatiche, ore di martedì 12 dicembre di contenere l'onda di piena nel territorio di Lentigione di Brescello, evitando la sua propagazione nei vicini abitati di Santa Croce, Boretto e Brescello, è stata quella, presa di comune accordo con la Dott.ssa Maria Forte, Prefetto di Reggio Emilia, e con i rappresentanti dell'Agenzia per la Sicurezza Territoriale e la Protezione Civile, di rafforzare le arginature del Canalazzo di Brescello.

Questa operazione, compiuta nelle prime ore dell'emergenza, utilizzando mezzi e personale consortile ha avuto il fondamentale effetto di limitare il perimetro delle aree colpite dall'alluvione.
Successivamente, nella serata di martedì, quando la situazione si andava stabilizzando, sempre d'intesa con il Centro di Coordinamento presso la Prefettura, il Consorzio ha provveduto a rompere l'argine sinistro del Canalazzo di Brescello per favorire il deflusso dell'acqua esondata dall'Enza.
In questo modo l'acqua è stata portata a scolare nel tratto terminale dell'Enza e quindi riversata successivamente nel Po senza accrescere i livelli della rete artificiale di bonifica che comunque era a disposizione per un eventuale ulteriore scolo emergenziale.

L'operazione ha rallentato l'irruenza alluvionale e ha contenuto gli effetti nefasti nelle zone considerate di Boretto e Brescello e parzialmente a Lentigione. Quattro escavatori dell'Emilia Centrale (nella foto) hanno rimosso, alla luce delle fotocellule, in alcune ore la difesa spondale del Canalazzo di Brescello consentendo così un deflusso stimato dallo staff tecnico di monitoraggio consortile di circa 15 metri cubi al secondo: con questa decisione si è creata dal nulla una sorta di nuova autostrada di acqua per permetterne il deflusso dall'area più duramente colpita di oltre 1 milione e 300 metri cubi al giorno.
Attualmente la rete scolante consortile sta lentamente facendo defluire dalla zona allegata circa 15 metri cubi al secondo in parte dal Canalazzo di Brescello ed in parte dal Cavo Naviglia.

Questi quantitativi andranno aumentando con l'ulteriore azione diretta a mitigare i danni e volta ad allontanare le acque con cui - soprattutto in previsione del ripristino arginale da parte dell'Agenzia Interregionale del Po del tratto e di un possibile aggravamento delle condizioni metereologiche nei prossimi giorn i- l'ente sta in queste ore intervenendo con l'impiego di alcune pompe idrovore di notevoli dimensioni e potenza messe a disposizione dalla Protezione Civile Regionale; il loro posizionamento nei territori alluvionati e l'uso mirato che ne faranno i tecnici e gli operatori dell'Emilia Centrale potrà assicurare un beneficio tangibile e al contempo un accorciamento delle tempistiche previste per prosciugare il grande quantitativo d'acqua accumulato nelle campagne di Lentigione.

"In queste difficilissime circostanze abbiamo ritenuto necessario mettere a disposizione delle comunità così pesantemente colpite e a tutela dei nostri consorziati le nostre competenze tecniche, la nostra conoscenza del territorio ed i nostri mezzi per ridurre per quanto possibile l'impatto di questo alluvione – ha commentato il Commissario straordinario regionale dell'Emilia Centrale Franco Zambelli – L'Enza come rimarcato anzitempo ha un regime torrentizio e pertanto spesso non del tutto prevedibile nelle sue manifestazioni questo rende ancora più evidente come sia fondamentale pensare ad una sua regolazione con opere che a monte possano contenere le precipitazioni cadute in modo così straordinario ma che purtroppo negli ultimi anni sono diventate sempre più assidue e distruttive".

 

(Fonte: Ufficio Stampa Consorzio di Bonifica Emilia Centrale)

Pubblicato in Cronaca Reggio Emilia

Sopralluogo del presidente della Regione Stefano Bonaccini nelle zone colpite dalla tromba d'aria a San Secondo Parmense, accompagnato dall'assessore Gazzolo e dal direttore della Protezione civile, Mainetti. Richiesta dello stato di emergenza nazionale, estendendo quella già presentata al Governo su Ravenna, e disponibilità economica immediata da parte della Regione per affrontare gli interventi più urgenti.

13 luglio 2017

A nemmeno 24 ore dalla tromba d'aria che ha colpito lunedì il territorio di San Secondo Parmense (Pr), in particolare la frazione di Castell'Aicardi, il presidente della Regione Stefano Bonaccini – accompagnato dal sindaco Antonio Dodi, dall'assessore regionale alla difesa del suolo Paola Gazzolo e dal direttore delll'Agenzia per la protezione civile Maurizio Mainetti – ha voluto visitare le zone colpite, per rendersi conto direttamente della situazione generata dall'evento atmosferico.

Immediata la disponibilità del presidente Bonaccini a richiedere lo stato di emergenza nazionale, estendendo la procedura già aperta per il territorio di Ravenna, in modo tale rendere possibile il rimborso dei danni subiti anche per i fabbricati privati.

La Regione ha comunque già assicurato al sindaco la propria disponibilità a sostenere economicamente gli interventi più urgenti sulla parte pubblica, se necessari, una volta stabilite le priorità.

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"Quando accadono fenomeni di questo tipo – ha detto il presidente Bonaccini – credo sia importante rendere immediatamente concreta la presenza della Regione, per definire da subito con gli amministratori locali il quadro dei bisogni e le risposte più adeguate da dare rispetto quanto accaduto. Lo abbiamo fatto oggi, così come in tutte le occasioni in cui eventi atmosferici hanno colpito le nostre comunità".

"Purtroppo ogni giorno – ha concluso il presidente – abbiamo la prova di come i cambiamenti climatici stiano condizionando la vita delle nostre comunità. Confermiamo una volta di più il nostro impegno per un modello di crescita sostenibile, come dimostra il piano energetico regionale che prevede un investimento di quasi 250 milioni in tre anni per la green economy e le fonti e energetiche rinnovabili, oltre al rispetto dell'accordo di Parigi, ribadito anche al recente G7 Ambiente di Bologna".

Per quanto riguarda i danni accertati sulla base di una prima verifica (interessati 20 edifici, danneggiate soprattutto le coperture, con diversi case private e due stalle, una delle quali di un allevamento in attività con circa 100 capi bovini), si attende una prima stima economica.
Sono già al lavoro, comunque, i tecnici per affrontare le prime emergenze, compreso una squadra di tecnici Arpae impegnati nello smaltimento di materiali contenenti amianto.

(Fonte: ufficio stampa ER)

Ambiente - Emergenza aria: secondo i dati Arpae, dal 24 gennaio al 30 gennaio sono stati superati per 7 giorni consecutivi i valori limite di Pm 10 nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. L'assessore Gazzolo convoca a Bologna la cabina di regia Comuni/Regione: "Servono misure straordinarie e coordinate su scala regionale a salvaguardia della salute dei cittadini". Alla riunione tutti i Comuni capoluogo e quelli con più di 30 mila abitanti. 

Bologna, 3 febbraio 2017

In Emilia Romagna continuano ad essere elevati e persistenti i valori di inquinamento. L'emergenza aria sarà al centro di una riunione con i Sindaci dei Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti convocata oggi a Bologna dall'assessore regionale all'Ambiente, difesa del suolo e protezione civile Paola Gazzolo. Lo ha annunciato la stessa Gazzolo ieri in apertura dei lavori della Commissione territorio, ambiente e mobilità, dedicati all'esame del nuovo Piano aria integrato regionale prima del passaggio in Assemblea legislativa.

"In considerazione degli elevati e persistenti valori di inquinamento - ha detto l'assessore Gazzolo - ho convocato la cabina di regia formata dai 21 Comuni capoluogo e con più di 30 mila abitanti per affrontare l'emergenza in corso e valutare quali misure straordinarie adottare in modo coordinato sul territorio regionale. Si tratta di una situazione che interessa non solo la nostra regione, ma tutta la Pianura padana come dimostrano gli elevati valori di Pm10 pari a 290 e 240 microgrammi per metro cubo misurati nel Bergamasco e nel Cremonese."

Secondo i dati forniti da Arpae, dal 24 gennaio al 30 gennaio sono stati superati per 7 giorni consecutivi i valori limite di Pm 10 (50 microgrammi per metro cubo) nelle province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia e Modena. Il 31 gennaio si sono verificati ulteriori aumenti con valori superiori ai 130 microgrammi per metro cubo in tutte le stazioni di pianura, fino ad una soglia massima di 204 microgrammi a Bologna. L'1 febbraio, i valori di Pm10 si sono mantenuti elevati in tutta la regione con valori superiori a 120 microgrammi per metro cubo ed un massimo di 247 a Bologna.

Anche la concentrazione di Pm 2.5 ha mantenuto valori eccezionalmente elevati, compresi tra 100 e 175 microgrammi per metro cubo in tutte le stazioni di pianura.

"Siamo di fronte a quello che tecnicamente si chiama un fenomeno di inversione termica – ha spiegato Gazzolo - ovvero la presenza di uno strato d'aria calda che scorre sullo strato d'aria più fredda, schiacciando verso il suolo tutti gli inquinanti. Anche se le previsioni meteo annunciano un miglioramento nei prossimi giorni, dovuto all'afflusso di deboli ondate depressionarie, siamo di fronte a livelli di inquinamento che rendono opportuno applicare ulteriori misure a salvaguardia della salute della popolazione"./PF

(Fonte: Regione ER)

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