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Il prodotto è stato distribuito solo in alcuni punti vendita in Lombardia e Emilia Romagna. Lidl ritira tortine all'arancia e cioccolato per allergeni non dichiarati.

24/11/2017 A causa di un errore logistico, sono state distribuite in alcuni punti vendita di Lombardia ed Emilia Romagna delle confezioni di "Sondey" Jaffa Cake senza le diciture obbligatorie in lingua italiana, tra cui gli allergeni.

Il prodotto non ha altri problemi qualitativi. Nello specifico si tratta delle tortine "Sondey" Jaffa Cake, 300g Pflaume EAN 2070 6791 Orange EAN 2000 5573 Kirsch EAN 2000 5566 fornito da Bisquiva e riguarda solamente confezioni prive di etichettatura in lingua italiana.

A scopo precauzionale, Bisquiva, azienda leader nel commercio e nella produzione di dolci da pasticceria nel mondo, invita i consumatori che avessero acquistato il prodotto con l'etichetta errata a riportarlo al punto vendita per il rimborso, anche senza presentazione dello scontrino.

Per informazioni è possibile chiamare il numero verde di Lidl Italia Srl 800 48 00 48.

Bisquiva e Lidl Italia Srl si scusano per gli eventuali disagi causati.

Giovanni D'Agata, presidente dello "Sportello dei Diritti" avverte che sono a rischio i soggetti intolleranti in quanto il prodotto si deve considerare dannoso per la salute. Il consumatore allergico, per il quale la presenza in un prodotto di un allergene NON dichiarato in etichetta costituisce un fattore di rischio per la sua salute, così come per tutti i soggetti allergici a quell'allergene, rischio che nei casi più severi può rivelarsi addirittura letale. Possiamo quindi dedurne che anche gli alimenti contenenti allergeni non dichiarati in etichetta siano da ritenersi Alimenti a Rischio. Tanto è vero che, se una società immette in commercio un prodotto alimentare con un allergene non dichiarato, il Food Safety Inspection Service dell'USDA, il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America, considera il richiamo come un fallimento del sistema di sicurezza alimentare.

Domenica, 21 Dicembre 2014 10:45

Allergeni, dal FIPE un software per i ristoranti.

Un programma facilita l'identificazione degli allergeni contenuti nei piatti preparati prodotto da FIPE e posto a disposizione degli aderenti attraverso gli uffici territoriali.

di LGC Parma, 16 dicembre 2014 -
Le allergie alimentari, risposte immunitarie alle proteine presenti nei cibi e che il corpo ritiene erroneamente dannose, costituiscono un importante problema di salute di sempre maggiore rilevanza. I sintomi possono includere, per esempio, il rigonfiamento di labbra, lingua e palpebre, prurito, asma, stordimento, nausea, gastroenterite, orticaria e dermatite e, nel caso peggiore, si può arrivare a shock anafilattico e successiva morte.

Un problema in crescente aumento seppure la percezione sia notevolmente superiore alla realtà. Il 25% della popolazione ritiene di avere sensibilità a qualche prodotto alimentare mentre al contrario solo il 5-8% dei bambini e il 2-3% degli adulti soffre di questi disturbi alimentari.

Per difendere i consumatori è diventato obbligatorio, dallo scorso 13 dicembre, dichiarare in modo ben visibile gli elementi costituenti gli alimenti somministrati nei ristoranti, nei bar e nelle mense.

Al momento attuale, fa sapere la FIPE (Federazone Italiana Pubblici Esercizi), però, mancano ancora due provvedimenti di natura legislativa e una circolare interpretativa che possano fare chiarezza completa sull'argomento e precisare adempimenti e sanzioni.

Per venire incontro alle denunciate difficoltà dei ristoratori, Fipe-Confcommercio ha realizzato un software e lo ha messo a loro disposizione per il tramite delle associazioni territoriali.

Tale programma facilita l'identificazione degli allergeni contenuti nei piatti preparati. Poiché fra le indicazioni che il nostro Governo non ha ancora fornito rientra anche la modalità esatta di comunicazione al cliente sugli allergeni presenti, al momento è previsto che l'elenco degli allergeni debba essere realizzato comunque in forma scritta.

In base a un sondaggio realizzato dal centro studi Fipe, risulta che la modalità più adeguata per informare il cliente per il 36% dei ristoratori è la comunicazione a voce. Il 23,7% ritiene più opportuno inserire una nota all'interno del menu, mentre il 12% del campione preferirebbe che fosse il cliente a comunicare le allergie o le intolleranze alimentari; un altro 12% ritiene più opportuno predisporre un documento specifico, cioè una sorta di libro degli allergeni.

Sta di fatto che, a giudizio di Fipe, occorrerebbe lasciare all'esercente la scelta di come comunicare alla propria clientela gli allergeni presenti nel menu.

Pubblicato in Agroalimentare Emilia
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