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Dalla Regione subito 5 milioni di euro per la rottamazione dei veicoli privati fino all'euro 4 e la richiesta al Governo di mettercene altrettanti. Il presidente Bonaccini: "In attesa di misure omogenee nel Bacino padano, abbiamo ascoltato i sindaci e deciso insieme di togliere il divieto di circolazione per i veicoli diesel euro 4, con misure più severe in caso di sforamento dei livelli delle polveri sottili e il rafforzamento delle domeniche ecologiche"

Bologna –

Subito 5 milioni di euro per la rottamazione delle auto dei privati, dopo il bando con gli ecobonus fino a 10mila euro per i veicoli commerciali, con la richiesta al Governo che ne metta altrettanti e contribuire così concretamente alla lotta allo smog; il rafforzamento delle domeniche ecologiche, definite nelle modalità dai singoli Comuni, e il potenziamento delle misure emergenziali, adottate in caso di sforamento dei limiti di polveri sottili, con il blocco della circolazione dei veicoli, diesel euro 4 compresi, che scatterà prima e per un periodo definito rispetto all’anno passato (nelle prossime ore il provvedimento verrà messo a punto nei dettagli tecnici). Un quadro nel quale viene tolto il divieto generalizzato alla circolazione per gli stessi diesel euro 4. Sono le decisioni prese nella riunione con i 30 Comuni che aderiscono al Piano aria integrato regionale 2018-2020 che si è svolta oggi in Regione a una settimana dall’entrata in vigore in Emilia-Romagna delle misure previste nel Pair, insieme al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e all’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo

“Abbiamo fatto il punto insieme e ascoltato la richiesta dei sindaci di intervenire là dove necessario rispetto a un Piano aria adottato nel 2017 con l'accordo di tutti i Comuni interessati e senza voti contrari di nessuna forza politica in Assemblea legislativa regionale- afferma il presidente Bonaccini-. Si è partiti da un dato, e cioè che le altre Regioni non ci stanno, in particolare rispetto al divieto di circolazione dei diesel euro 4, misura che comunque entrerà in vigore anche in Piemonte, Lombardia e Veneto nel 2020, quando tutti andremo nella stessa direzione con l’obiettivo di avere città dove si respira e si vive meglio, perché la salute è un punto imprescindibile e la sua tutela un dovere di chi amministra. Oggi, quindi, come Regione abbiamo deciso di stanziare subito 5 milioni di euro per la rottamazione dei veicoli dei privati cittadini e chiederemo al Governo di fare altrettanto, così come fece l’esecutivo precedente per gli ecobonus destinati alla rottamazione dei veicoli commerciali più inquinanti, e questo per favorire il ricambio del parco circolante da qui all’entrata in vigore di misure strutturali comuni a tutte le regioni del Bacino padano. Inoltre, dopo aver ascoltato i territori e d’accordo con la stragrande maggioranza dei sindaci dei 30 Comuni firmatari il Piano, togliamo il divieto di circolazione per i diesel euro 4 rafforzando sia gli interventi emergenziali, che scatteranno prima rispetto all’anno passato, compresi blocchi fino agli stessi euro 4, e potenzieremo le domeniche ecologiche”. 

“Che sia chiaro: non torniamo indietro. Non c’è nessuna intenzione di allentare la presa sulla salute e l’ambiente. Anzi- prosegue Bonaccini- mettiamo sul piatto misure più robuste per incentivare le persone a cambiare l’auto che inquina troppo e per informare meglio sulla necessità di adottare comportamenti diversi per difendere la propria salute e quella delle persone più fragili, a partire dai bambini, che viene messa a rischio dalla diffusione delle polveri sottili. E proprio per questo, insieme ai sindaci, abbiamo chiesto ai tecnici di studiare già nelle prossime misure più restrittive in caso di sforamento dei livelli di smog nelle città, oltre appunto a domeniche ecologiche straordinarie. In una situazione, quella in cui l’Emilia-Romagna rischiava di muoversi da sola e in maniera isolata, abbiamo raccolto le osservazioni dei cittadini e del mondo del lavoro e, lo ripeto, ascoltato i territori attraverso i sindaci, rilanciando il nostro impegno per la lotta all’inquinamento, sulla quale chiediamo al Governo di darci una mano vera, concreta”.

 

LE MISURE IN VIGORE DAL 1^ OTTOBRE

Restano invariate le altre misure per migliorare la qualità dell’aria con il blocco alla circolazione nei Comuni che hanno sottoscritto il Pair 2020 degli autoveicoli veicoli diesel fino all’euro 3, benzina fino all’euro 1 e i ciclomotori pre-euro. I divieti si applicano in via ordinaria dal lunedì al venerdì, dalle ore 8,30 alle 18,30, e nelle domeniche ecologiche e si estendono alle altre domeniche in caso di superamento per più di 4 giorni dei livelli di pm10 nell’aria.
Sono interessate da queste limitazioni 30 città dell’Emilia-Romagna: 19 tra capoluoghi di provincia o comunque aree urbane con oltre 30 mila abitanti - in ordine alfabetico Bologna, Castelfranco Emilia (Mo), Carpi (Mo), Cento (Fe), Cesena, Faenza (Ra), Ferrara, Forlì, Formigine (Mo), Imola (Bo), Lugo (Ra), Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio nell'Emilia, Riccione (Rn), Rimini, Sassuolo (Mo) - e gli 11 centri dell’agglomerato di Bologna: Argelato, Calderara di Reno, Casalecchio di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell'Emilia, Ozzano dell'Emilia, Pianoro, San Lazzaro di Savena, Sasso Marconi, Zola Predosa. ha aderito volontariamente all’accordo. Altri comuni anche di altre province l’hanno chiesto.
L’attuazione delle misure del Pair 2020 è affidata all’adozione di apposite ordinanze da parte dei sindaci dei Comuni interessati. Sul sito regionale “Liberiamo l’aria” (www.liberiamolaria.it) saranno tempestivamente pubblicate, comune per comune, tutte le informazioni per i cittadini, con i testi delle ordinanze, i dati in tempo reale, le mappe, le misure emergenziali e le deroghe in vigore. Tra queste ultime, ricordiamo, il via libera alla circolazione per i mezzi alimentati a metano, gpl, elettrici, ibridi e quelli che viaggiano con almeno 3 persone a bordo, se omologati per 4 o più posti, e con almeno 2 persone, se omologati per 2 o 3 posti a sedere (car pooling).
Confermate inoltre le restrizioni già in vigore nel 2017 per i camini più vecchi, e cioè quelli aperti tradizionali (senza sportello a chiusura della sede di fiamma), le stufe o “caldaiette” con efficienza energetica inferiore al 75%, ossia quelle meno efficienti e più inquinanti, di classe “1 stella”.
Il divieto si applica però solo per l’uso riscaldamento e solo nelle abitazioni dotate di sistemi alternativi per riscaldare gli ambienti, e, nel caso, solo nelle aree situate sotto i 300 metri di altitudine. Sono esclusi i Comuni montani per il loro intero territorio.
Dunque, se in casa non ci sono altri tipi di impianti di riscaldamento i caminetti possono sempre essere accesi e utilizzati. Lo stesso vale per cucinare cibi o per fini commercialinessun rischio di spegnimento per pizzerie, ristoranti, barbeque, ecc. 
Non sono previsti divieti nemmeno per gli impianti a biomassa (legna o pellet) di classe 2 stelle o superiore (la classe di appartenenza è indicata nella documentazione fornita dal costruttore e consegnata all’acquisto), che comprendono la stragrande maggioranza di quelli recenti o di nuova installazione come quelli acquistati con il contributo del Conto termico nazionale, che incentiva interventi per l'incremento dell'efficienza energetica e la produzione di energia da fonti rinnovabili per impianti di piccole dimensioni.

(In allegato tutte le misure adottate dalla Regione Emilia-Romagna per il sostegno alla mobilità sostenibile)

Fonte: Regione ER

Sanità, West Nile. Il bollettino regionale ad oggi, 5 ottobre: 99 forme neuro-invasive, 70 casi di forme febbrili e 27 infezioni asintomatiche. Tre i decessi nel corso dell'ultima settimana.

Bologna -

Nuovo aggiornamento, a distanza di una settimana, degli esiti da infezioni del virus West Nile in Emilia-Romagna. Rispetto alla situazione di venerdì scorso, si sono verificati tre decessi, di cui uno a Modena e due a Ferrara. Questo il quadro riepilogativo alle ore 10.30 di oggi, venerdì 5 ottobre:

99 casi di forme neuro-invasive (2 Piacenza, 1 Parma, 4 Reggio Emilia, 23 Modena, 40 Bologna, 14 Ferrara, 13 Ravenna, 2 Forlì), di cui 21 decessi (rispettivamente, 1 in provincia di Piacenza, 4 Modena, 3 Bologna, 10 Ferrara, 3 Ravenna)

70 casi di forme febbrili (2 Piacenza, 1 Parma, 5 Reggio Emilia, 38 Modena, 17 Bologna, 2 Ferrara, 4 Ravenna, 1 Forlì-Cesena)

27 casi di infezioni asintomatiche (1 Parma, 1 Reggio Emilia, 4 Modena, 7 Bologna, 8 Ferrara, 3 Ravenna, 2 Forlì-Cesena)  

L’invio di un bollettino regionale a cadenza settimanale era stato annunciato durante l’incontro di martedì 18 settembre scorso tra l’assessore regionale alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti di Provincia.

 

Fonte: Regione ER

Borgo Panigale. 55 giorni dopo lo scoppio del 6 agosto, riapre il ponte di tangenziale e A14. Il presidente Bonaccini: "Tempi rapidi grazie alla collaborazione istituzionale e al gioco di squadra che si sono visti fin dal primo istante dopo la tragedia".

Bologna -

Riaprono oggi la tangenziale e il raccordo autostradale della A14 a Bologna, con il pieno ripristino del ponte crollato a Borgo Panigale a causa dello scoppio di un’autocisterna seguito all’incidente dello scorso 6 agosto, che aveva provocato due vittime e 145 feriti.

“Da oggi si torna alla normalità- afferma il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. I tempi inizialmente stimati - prima cinque, poi tre mesi - si erano ridotti a poco più di due, avendo trovato le procedure giuste e le forniture necessarie. Ma l’apertura di una arteria fondamentale di collegamento fra il nord e il sud del Paese e per la mobilità cittadina e regionale arriva con ulteriori due settimane di anticipo grazie alla collaborazione istituzionale, all'efficienza dimostrata dal concessionario, al lavoro prezioso dell'impresa e delle maestranze: 55 giorni in tutto, davvero una buona notizia e la conferma di quanto il gioco di squadra e il fare sistema, oltre alla grande solidarietà e al mutuo aiuto, che in Emilia-Romagna e a Bologna si sono visti fin dal primo istante dopo la tragedia, abbiano reso possibile ripartire per la nostra comunità. Una giornata, quella di oggi- chiude Bonaccini- nella quale il nostro pensiero torna a chi ha perso la vita e a chi ha sofferto per quanto successo, ai quali confermiamo il nostro impegno perché nessuno resti solo nel ritorno alla piena normalità”.

Alla cerimonia di riapertura erano presenti, oltre al presidente della Giunta, l’assessore regionale alle Infrastrutture e trasporti, Raffaele Donini, il sindaco di Bologna, Virginio Merola, e l’amministratore delegato di Società autostrade, Giovanni Castellucci.

 

Fonte: Regione ER

 

Sì unanime alla richiesta di portare la banda ultra larga anche nelle zone periferiche del territorio. Montalti (Pd): "la Regione punta anche all'alfabetizzazione digitale". Tagliaferri (Fdi), Taruffi (Si) e Piccinini (M5s): "attenzione ai territori montani"

L'Assemblea legislativa ha approvato all'unanimità una risoluzione presentata da Michele Facci(Misto-Mns) nella quale si chiede "la copertura digitale di tutto il territorio regionale, con particolare attenzione alle zone periferiche e marginali, dando piena attuazione dell'agenda digitale, che si pone l'obiettivo di superare il divario digitale fra le varie aree entro il 2021".

Accolto all'unanimità anche un emendamento presentato da Silvia Piccinini (M5s) finalizzato a inserire nell'atto d'indirizzo un riferimento specifico ai territori montani quali aree soggette a digital divide.
La Regione, ha spiegato Facci, "ritiene di fondamentale importanza il cosiddetto 'diritto di cittadinanza digitale', che vede nell'accesso alla rete la piena realizzazione dell'obbiettivo dell'agenda digitale: un territorio con 'zero differenze' al fine di garantire a tutti, cittadini e imprese, un ecosistema digitale adeguato".

Fra le priorità dell'agenda digitale, ha proseguito il consigliere, "c'è l'infrastrutturazione della banda ultra larga, anche con riferimento, oltre che alle aree produttive, alle zone rurali". Sono ancora numerose, però, ha concluso l'esponente sovranista, le zone sprovviste di connessione internet a banda larga, fra le quali ha ricordato in particolare la frazione Marano di Castenaso, nel bolognese.

Lia Montalti (Pd), esprimendo condivisione per le finalità della risoluzione, ha richiamato una serie di dati per evidenziare come la digitalizzazione del territorio regionale "sia molto soddisfacente". Inoltre, ha ricordato come per la copertura digitale delle cosiddette 'aree bianche', cioè a fallimento di mercato, in quanto i privati non hanno convenienza a effettuare investimenti infrastrutturali, la Regione abbia stanziato risorse finanziarie ingenti. Infine, la consigliera dem ha menzionato i principali progetti avviati dall'Ente "per diffondere l'accesso a internet (ad esempio, il progetto Rete Emilia-Romagna wi-fi per consentire la connessione libera e la navigazione veloce)" e, al contempo, "promuovere l'alfabetizzazione digitale fra la popolazione (il progetto Pane e internet, che ha visto la partecipazione di oltre 12mila persone, e il progetto per avvicinare le ragazze ai corsi di studi universitari a indirizzo digitale)".

L'assessore alle Infrastrutture, Raffaele Donini, ha parlato di "lavoro in corso epocale per eliminare il digital divide in Emilia-Romagna, tanto che la nostra regione è la più digitalizzata d'Italia", per il quale "sono necessari 250 milioni, dei quali 75 stanziati dalla Regione". Le dorsali digitali – ha precisato – sono state realizzate e tra il 2020 e il 2021 tutto il territorio regionale sarà cablato.
Giancarlo Tagliaferri (Fdi), Igor Taruffi (Si) e Silvia Piccinini (M5s) sono intervenuti per annunciare il voto favorevole dei rispettivi gruppi, invitando la Giunta "a porre particolare attenzione alla copertura digitale dei territori montani".
(Luca Govoni)

Lunedì, 24 Settembre 2018 16:49

Il Giro d'Italia 2019 sceglie l'Emilia-Romagna

Sport. Il Giro d'Italia 2019 sceglie l'Emilia-Romagna: la grande partenza da Bologna. Poi le altre tappe sul territorio, con via e arrivo da Riccione, Ravenna, Modena e Carpi. Il presidente Bonaccini: "Una festa per tutta la nostra regione, con la sua gente palcoscenico suggestivo per la corsa più amata nel Paese". Sarà il capoluogo regionale a dare il via sabato 11 maggio alla 102^ edizione della Corsa Rosa. Un via spettacolare e selettivo, con una cronometro individuale di 8,2 km che dal centro porterà gli atleti a San Luca. La seconda tappa, domenica 12, ripartirà da Bologna per dirigersi verso sud. Le altre tappe previste saranno la Riccione-San Marino (RSM) domenica 19 maggio, la Ravenna-Modena martedì 21 e, mercoledì 22, si lascerà l'Emilia-Romagna con partenza da Carpi, direzione Ovest.

Bologna –
 
Il Giro d’Italia 2019 partirà, sabato 11 maggio, dall’Emilia-Romagna e in particolare dal suo capoluogo Bologna dove prese il via esattamente 25 anni fa, nel 1994. Un progetto ad ampio raggio, concordato da RCS Sport con la Regione Emilia-Romagna, che coinvolgerà buona parte del territorio regionale e nello specifico altre città di partenza e arrivo come RiccioneRavennaModena e Carpi. La Corsa Rosa, in programma dall’11 maggio al 2 giugno, organizzata da RCS Sport/La Gazzetta dello Sport è giunta alla sua 102^ edizione

Il via da Bologna e le altre tappe emiliano-romagnole sono state presentate nel primo pomeriggio di oggi nella sede della Regione Emilia-Romagna, dal presidente Stefano Bonaccini insieme a Paolo Bellino, amministratore delegato e direttore generale di RCS Sport, Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia,e dal direttore della Gazzetta dello Sport, Andrea Monti. Presenti, fra gli altri, i rappresentanti delle città toccate dalla Corsa Rosa 2019: l’assessore Marilena Pillati in rappresentanza del sindaco di Bologna, Virginio Merola, la sindaca di Riccione, Renata Tosi, e quello di Carpi, Alberto Bellelli, gli assessori comunali allo Sport di Ravenna, Roberto Giovanni Fagnani, e Modena, Giulio Guerzoni.  Con loro, per la Repubblica di San Marino, Augusto Michelotti, segretario di Stato con delega al Turismo.

Sarà una festa, per l’intera Emilia-Romagna- afferma il presidente Bonaccini-. Un’emozione e un sogno che s’avvera. Il suggestivo palcoscenico per una regione come la nostra, che custodisce la propria storia e le proprie storie ma che guarda al futuro innovando ogni giorno. Tutto questo è il Giro d’Italia che per la sua grande partenza, dopo gli ultimi via dati all’estero, nel 2019 ha scelto Bologna. Una crono con l’ascesa verso il santuario della Madonna di San Luca, simbolo di una città e simbolo universale, con il suo Portico, il più lungo al mondo. E nei giorni a seguire altre due tappe interamente sul nostro territorio, dalla Romagna all’Emilia, oltre a due partenze da Bologna e Carpi per un itinerario fatto di borghi e città, di arte e cultura”. “Con l’ospitalità e il tifo della nostra gente a far da cornice al passaggio degli atleti. Ci presentiamo a questo straordinario appuntamento- prosegue il presidente della Regione- avendo fatto dello sport una priorità, fattore di coesione sociale, portatore di valori, soprattutto per i più giovani, prima ancora che per il fatto agonistico. Basta pensare al piano per l’impiantistica sportiva per il quale abbiamo stanziato 35 milioni di euro, un investimento che permetterà a 120 Comuni, da Piacenza a Rimini, di ristrutturare o realizzare nuovi campi da gioco, palestre, piscine, spazi per tutte le discipline, compreso il ciclismo, in una terra pazza per le due ruote. E poi l’aver puntato sui grandi eventi sportivi come fattore di sviluppo e attrattività per i nostri territori, in un binomio, col turismo, che ha portato al record di 57 milioni di presenze nel 2017, confermato nei primi sei mesi di quest’anno con un ulteriore aumento del 7%. Scelta che ben si sintetizza nel ruolo di Davide Cassani, campione e Ct della nazionale di ciclismo che abbiamo voluto alla guida dell’Azienda di promozione turistica regionale. Ringrazio quindi l’organizzazione del Giro, RCS e tutti coloro che renderanno possibile l’arrivo della carovana rosa. L’Emilia-Romagna, scelta dalla Lonely Planet come Best in Europe 2018, prima destinazione continentale da visitare, aspetta con entusiasmo il Giro- chiude Bonaccini- la corsa più amata nell’intero Paese”.

 

La partenza da Bologna

Tappa 1, sabato 11 maggio – BOLOGNA-BOLOGNA (San Luca) – 8,2 km. Breve cronometro individuale con i primi 6 km piatti e i successivi 2 km in fortissima ascesa. Si percorrono strade cittadine ampie e prevalentemente rettilinee fino ai piedi della salita di San Luca di 2,1 km al 9.7% di pendenza media e con lunghi tratti oltre il 10/12% fino al picco del 16% in corrispondenza all’ultimo chilometro.


Le altre tappe in Emilia-Romagna

Tappa 2, domenica 12 maggio – Si riparte da BOLOGNA in direzione sud.

Tappa 9, domenica 19 maggio – RICCIONE-SAN MARINO (RSM) (Sangiovese Wine Stage) – 34,7 km.Cronometro individuale suddivisa in due parti: la prima ondulata fino all’ingresso nel territorio della Repubblica di San Marino e la seconda in salita fino all’arrivo. Si procede per strade abbastanza articolare e ondulate fino a Faetano coprendo i primi 22 km. Dopo Faetano la strada impenna fino a pendenze in doppia cifra portando a Fiorentino. Da lì fino all’arrivo l’altimetria presenta tratti in salita alternati a brevi contropendenze. Complessivamente si tratta di una salita per passisti scalatori.

Tappa 10, martedì 21 maggio – RAVENNA-MODENA – 147 km.Tappa completamente piatta attraverso la Pianura Padana ravennate e bolognese. Si attraversano diverse località come LugoMassa LombardaGranarolo nell’Emila e Crevalcore. Segue poi l’avvicinamento veloce e completamente piatto alla città di Modena e fino alla probabilissima volata a gruppo compatto.

Tappa 11, mercoledì 22 maggio – Partenza da CARPI direzione ovest.

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“Una corsa vista in 198 Paesi nei cinque continenti”

“Dopo 25 anni e per seconda volta nella sua storia ultracentenaria il Giro d’Italia partirà da Bologna- ricorda l’Ad di RCS Sport, Bellino-. Questa manifestazione è uno dei fiori all’occhiello di RCS e del nostro Paese. Questa edizione sarà praticamente tutta nei confini nazionali e ci darà ancora una volta la possibilità di mostrare al mondo le bellezze e le eccellenze dell’Italia a cominciare da questa stupenda regione che è l’Emilia-Romagna. Attraverso i mezzi di comunicazione che seguono il nostro evento milioni di persone potranno godersi lo spettacolo non solo sportivo. Le immagini televisive verranno distribuite e viste in 198 Paesi nei cinque continenti. Il Giro è una manifestazione in continuo sviluppo che negli ultimi anni è cresciuto e si sta posizionando tra gli eventi più seguiti nel panorama sportivo internazionale. Siamo certi che anche in questa edizione sapremo insieme ai nostri partner – istituzioni, sponsor, media -, dare lustro a questa corsa e a questa Nazione”. 

Per Mauro Vegni, direttore del Giro d’Italia, “questo progetto con la Regione Emilia-Romagna nasce da un rapporto ormai consolidato da qualche anno e che ha visto molte tappe importanti del Giro, partire, arrivare o transitare. Con il presidente Bonaccini abbiamo convenuto che era giunto il momento di creare qualcosa di indelebile e indimenticabile con la partenza da Bologna e altre tappe che coinvolgeranno buona parte territorio emiliano-romagnolo dalla costa alla montagna passando per la pianura. Un territorio che ha anche una forte connotazione ciclistica, oltre che turistica - e che ha dato grandi campioni al mondo delle due ruote - merita questo riconoscimento. A differenza degli anni scorsi abbiamo pensato, di concerto con la Regione, di non fare tre tappe consecutive in avvio ma di dare una connotazione particolare ad ogni frazione. La partenza da Bologna, con una cronometro, che parte dal centro e finisce sul San Luca dà un’identità forte a questa grande partenza. L’altra prova contro il tempo, da Riccione a San Marino, anch’essa molto impegnativa, sarà invece la tappa del vino e in particolare quest’anno dedicata al Sangiovese. Poi la Ravenna-Modena e la ripartenza da Carpi il giorno seguente mostreranno altri luoghi e territori con le loro eccellenze storiche, culturali e culinarie”.

Il Giro d’Italia che parte da Bologna ha per me un significato particolare- sottolinea il direttore della Gazzetta dello Sport, Monti-. Nel 2015 - insieme al Presidente Bonaccini - abbiamo promosso un’iniziativa chiamata ‘Made in Emilia-Romagna’ dove, attraverso una tavola rotonda e uno speciale dedicato sulla Gazzetta, abbiamo raccontato le eccellenze di un territorio fertile in tutti gli sport: dal calcio al basket fino al ciclismo. Ora i semi hanno dato i loro frutti e nel prossimo maggio, con la partenza del Giro, li potremo cogliere e gustare insieme. La Gazzetta dello Sport seguirà come sempre la sua creatura da vicino, passo dopo passo. Tutta l’Emilia-Romagna sono certo è una terra splendida che saprà ripagare, con il suo calore e la sua ospitalità, la Corsa Rosa. L’Emilia-Romagna è terra che ha dato allo sport e al ciclismo grandissimi uomini e campioni. Adorni, Baldini, Pantani, solo per citarne alcuni legati al Giro, hanno dato lustro con i loro successi a questa magnifica regione facendola diventare un’icona dello sport nazionale”.

 

Fonte: Regione ER

Il virus West Nile nelle province dell'Emilia Romagna : 18 decessi, 96 forme neuro-invasive, 68 casi di forme febbrili e 26 infezioni asintomatiche.

Bologna -

Come preannunciato durante l'incontro, martedì scorso, tra l'assessore alle Politiche per la salute, i sindaci dei Comuni capoluogo e i presidenti di Provincia, questo è il quadro, aggiornato ad oggi alle ore 10, delle infezioni del virus West Nile in Emilia-Romagna:

18 decessi (rispettivamente nelle province di: 1 a Piacenza, 3 a Modena, 3 a Bologna, 8 a Ferrara, 3 a Ravenna)

96 casi di forme neuro-invasive (2 a Piacenza,1 Parma, 3 Reggio Emilia, 22 Modena, 40 Bologna, 14 Ferrara, 12 Ravenna, 2 Forlì)

68 casi di forme febbrili (2 Piacenza, 1 Parma, 5 Reggio Emilia, 37 Modena, 16 Bologna, 2 Ferrara, 4 Ravenna, 1 Forlì-Cesena)

26 casi di infezioni asintomatiche (1 provincia di Parma, 1 Reggio Emilia, 4 Modena, 7 Bologna 8 Ferrara, 3 Ravenna e 2 Forlì-Cesena).

 

Fonte: Regione ER

Imprese. Emilia-Romagna in California, 66 start up e Pmi innovative in Silicon Valley grazie alla Regione: contratti, finanziamenti e nuovi modelli di sviluppo. Dal 2016 investiti quasi 14 milioni di euro. Nella missione istituzionale a San Francisco, il presidente Bonaccini all'European innovation day: "Siamo l'unica realtà italiana ad avere qui un presidio permanente, scelta strategica per dare un'opportunità di crescita a realtà create e guidate soprattutto da giovani ragazzi e ragazze". In Emilia-Romagna 912 startup, una ogni dieci fra tutte quelle presenti nel Paese.

Bologna -

"Siamo l'unica realtà italiana che ha un presidio permanente in California, a disposizione delle imprese e delle start up emiliano-romagnole, per creare una rete di contatti solida su cui fare affidamento per la ricerca di capitali e possibilità di crescita e per renderle imprese di successo. Un presidio strategico, pensando soprattutto al fatto che si tratta di realtà create, pensate e guidate da giovani, ragazzi e ragazze che hanno bisogno di opportunità e aiuto: a oggi sono infatti 66 quelle che grazie alla Regione sono potute venire in Silicon Valley, con la gran parte di esse che ha sfruttato positivamente l'esperienza oltre oceano una volta tornate in Emilia-Romagna".

Nella sua prima giornata della missione istituzionale in California, il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, insieme all'assessore alle Attività produttive, Palma Costi, partecipa ai lavori dello European Innovation Day, occasione per riaffermare la collaborazione con l'area a maggior tasso di innovazione del pianeta e illustrare i risultati raggiunti in Silicon Valley. Un ponte, quello con San Francisco, che si è rivelato di estrema importanza per un territorio, l'Emilia-Romagna, nel quale si trova una start up su dieci di quelle esistenti in Italia. In tre anni, la Regione vi ha portato circa 70 imprese innovative tra Pmi e start up: il 30% del settore dell'Ict, il 16% del food, il 16% della salute e sanità, il 7% del comparto life science e il 7% del turismo. Una su tre ha chiuso o sta chiudendo contratti con contatti avviati in Silicon Valley e 8 su dieci dichiarano di aver significativamente modificato il proprio modello di business in seguito al periodo trascorso negli Usa. Significativo che oltre il 20% abbia ottenuto finanziamenti diretti per la propria idea di impresa e che il 15% sia entrato in programmi di accelerazione.

Un'esperienza, ha sottolineato Bonaccini, che la Regione intende rafforzare. Tra quest'anno e il prossimo il progetto in Silicon Valley vedrà il consolidamento delle azioni a favore di start up e piccole e medie imprese, con l'introduzione di nuovi meccanismi di supporto e accompagnamento, pensando anche ad aziende di grandi dimensioni del territorio valorizzando a livello internazionale il lavoro in corso delle nuove Associazioni Clust-ER – Rete Alta Tecnologia Emilia-Romagna promosse dalla Regione stessa nei vari comparti (salute, edilizia e costruzioni, meccatronica, agroalimentare, innovazione e servizi, energia e sviluppo), comunità di soggetti pubblici e privati (centri di ricerca, imprese, enti di formazione) che condivido e mettono in rete idee, competenze e strumenti per sostenere la competitività dei principali sistemi produttivi del territorio regionale.

Una terra fertile per le start up: quasi 14 milioni stanziati dal 2016

L'Emilia-Romagna è tra le regioni con le politiche più avanzate in termini di start up innovative. Qui si trova una start up su dieci di tutte quelle italiane iscritte al Registro delle Camere di Commercio (912 in Emilia-Romagna su un totale in Italia di 9.615). Inoltre, è sede di 160 spin-off universitari (il 13% del totale di 1.190 attivi in Italia) e ospita 4 Incubatori certificati dal Ministero. Una regione dotata di una rete strutture di supporto alle start up composta da oltre 80 soggetti attivi su tutto il territorio, il tutto raccordato da www.emiliaromagnastartup.it, il portale che offre servizi on e off line alle start up emiliano-romagnole. Dati frutto di scelte e investimenti fatti dalla Regione, con uno stanziamento complessivo nel triennio 2016-2018 di 13,7 milioni.

L'Emilia-Romagna in Silicon Valley

Il presidio della Regione Emilia-Romagna in Silicon Valley si trova all'interno della sede dell'EIT Digital, struttura dell'Istituto europeo di innovazione e tecnologia, negli spazi di RocketSpace, uno dei principali acceleratori su scala globale a San Francisco. Il luogo è a disposizione di tutte le imprese che, tramite percorsi regionali o autonomamente, siano interessate ad avvicinarsi alla realtà californiana. Questo anche grazie alla sottoscrizione di un accordo con il più celebre acceleratore internazionale, Plug&Play, per la messa a disposizione delle imprese innovative emiliano-romagnole dei servizi di implementazione del progetto d'impresa e di soft landing negli Usa.

La scelta di scommettere sulla Silicon Valley parte nel 2015 quando la Regione, attraverso Aster, la società consortile dell'Emilia-Romagna per l'innovazione e il trasferimento tecnologico, ha lanciato uno specifico programma per fornire alle imprese regionali strumenti e contatti per aprire un nuovo canale di mercato, e riportarne i risultati in Emilia-Romagna: imprese e partecipanti sono stati selezionati tramite bandi regionali.

Fonte: Regione ER

Pubblicato in Comunicati Lavoro Emilia

Agricoltura. L'Emilia-Romagna sempre più bio: crescono aziende (+68% sul 2014) e superfici (+72%). L'assessore Caselli: "Primi in Italia per numero di imprese di trasformazione, puntiamo a crescere ancora nella scia del boom dei consumi"
I campi coltivati superano quota 152mila ettari e il numero complessivo di operatori è salito a 6.231 al 30 giugno 2018. Parma in vetta alla classifica per provincia. Erogati 17 milioni di euro all'anno per i prossimi cinque con l'ultimo bando del Psr 2014-2020. La fotografia del settore alla vigilia dell'apertura del Sana di Bologna, dove la Regione sarà presente con un proprio stand (C13, padiglione 21)

Bologna – Prosegue l'ascesa del biologico made in Emilia-Romagna, con i campi coltivati senza l'uso di prodotti chimici di sintesi che a fine giugno 2018 hanno toccato il record di 152.400 ettari, pari al 15% dell'intera superfice agricola utilizzata (Sau) in regione (+72% sul 2014) e oltre 5.040 imprese agricole (+68%). Un boom che non conosce soste, anzi accelera, nella scia dell'ultimo bando ad hoc del Programma regionale di sviluppo rurale 2014-2020, datato 2018, che ha registrato un'altissima adesione, con 2.613 domande ammissibili, di cui 1.851 già finanziate, per un totale di 11,3 milioni di euro di contributi annui. Le restanti 762 domande saranno finanziate a breve, portando il totale dei finanziamenti erogati a 17 milioni di euro all'anno per i prossimi cinque. In questo modo saranno coperte tutte le domande presentate con quest'ultimo bando, per un totale di 130mila ettari.

Sono alcuni dei numeri che fanno da contorno alla partecipazione della Regione Emilia-Romagna con un proprio stand (C13, padiglione 21) al Sana, il salone del biologico e del naturale che festeggia quest'anno il 30^ compleanno e in programma da domani a lunedì prossimo nei padiglioni del Fiera di Bologna.

"Siamo la quinta regione in Italia per numero complessivo di operatori e la prima per quanto riguarda le aziende di trasformazione- sottolinea l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli-. Traguardi importanti, tuttavia puntiamo a crescere ancora, sull'onda di una crescente domanda da parte di consumatori sempre più attenti alla salubrità e alla tutela ambientale. Un trend positivo che sta garantendo buone prospettive di reddito alle nostre imprese agricole". "In Emilia-Romagna-prosegue- sono presenti tutte le filiere del biologico, dall'ortofrutta ai cereali, dal latte per il Parmigiano Reggiano alle carni e ai salumi. Le imprese più numerose sono non specializzate; ad esse si affiancano quelle che si occupano della moltiplicazione delle sementi, di mangimistica e di uova, che detengono la leadership nei rispettivi settori in ambito nazionale. Per il futuro continueremo a garantire il sostegno finanziario del Psr, puntando a rafforzare l'assistenza tecnica ai produttori soprattutto in campo ortofrutticolo e a favorire l'innovazione e lo sviluppo di sinergie tra i vari segmenti della filiera per lasciare al settore primario il massimo del valore".

Il settore in cifre

Sulla base delle ultime rilevazioni, dati aggiornati al 30 giugno scorso, sono 6.231 le imprese emiliano-romagnole attive nel settore del biologico, di cui appunto 5.043 agricole e le rimanenti 1.188 che si occupano di trasformazione e commercializzazione. La provincia che vanta il più alto numero di operatori è Parma (1.082), seguita nell'ordine da Forlì-Cesena (907), Bologna (864), Modena (802) e Piacenza (693). Completano il quadro Reggio Emilia (673), Ferrara (485), Ravenna (391) e Rimini (334).

La parte preponderante degli oltre 152mila ettari di campi coltivati secondo i dettami dell'agricoltura bio è rappresentata dai seminativi (82%). Al secondo posto della classifica vengono prati e pascoli (12%), poi la vite (3%), la frutta (2%) e, con percentuali via via più risicate, la frutta a guscio e l'olivo. L'ascesa del biologico negli ultimi anni sta contagiando anche il settore zootecnico, con gli allevamenti bio che ormai sfiorano quota 1.170 (+11% sul 2016), pari al 5% sul totale regionale. Particolare interesse si sta registrando per la conversione di allevamenti di bovini da latte, sia fresco che per la produzione di Parmigiano Reggiano, e di bovini da carne. In sensibile aumento anche gli allevamenti di galline ovaiole e tacchini.

Per convincere gli agricoltori a convertirsi al biologico e compensare i maggiori costi per le aziende la Regione eroga per i primi cinque anni dopo il passaggio al metodo "naturale" un contributo che varia dai 126 ai 742 euro ad ettaro all'anno, secondo il tipo di coltura. Incentivi lievemente più bassi - da 90 a 668 euro all'ettaro - per chi si è già convertito. Per la zootecnia i contributi variano da 370 a 425 in fase di conversione e da 333 a 383 euro all'ettaro all'anno per il mantenimento. Per agevolare l'adesione al bio sono stati semplificati gli adempimenti burocratici; inoltre viene riconosciuta una priorità "trasversale" a favore del biologico per molte altre misure del Psr (formazione e informazione, investimenti in azienda, giovani, innovazione e ricerca, certificazione, ecc.)

Gli appuntamenti della Regione al Sana

Lo stand della Regione Emilia-Romagna ospiterà nelle quattro giornate del Sana una ventina di iniziative che spaziano dalla presentazione delle eccellenze enogastronomiche del territorio Dop e Igp in chiave bio, ai progetti di educazione alimentare per le diverse fasce di età, passando per le innovazioni in agricoltura e la tutela dell'agrobiodiversità. Spazio anche alla presentazione di uno dei prossimi presidi Slow Food rappresentato dalla "pesca dal buco incavato" di Massa Lombarda (Ra) e delle più recenti novità editoriali in tema agroalimentare. Per i buongustai in programma degustazioni varie. /G.Ma.

In allegato:

- Emilia-Romagna_numero imprese bio.pdf
- Emilia-Romagna - superfici bio.pdf
- Gli appuntamenti della Regione a Sana 2018.pdf

 

 

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Giovedì, 06 Settembre 2018 08:36

Vaccini. Conferma dell'obbligo

Vaccini. Conferma dell'obbligo, il presidente Bonaccini e l'assessore Venturi: "Una vittoria del buonsenso e della scienza. E la conferma che avevamo ragione quando in Emilia-Romagna lo introducemmo due anni fa". Dopo l'emendamento della maggioranza al Milleproroghe che cancella il rinvio di un anno. "Una decisione che mette al riparo il tema della salute pubblica dal dibattito politico. Insensato opporsi a quanto sostiene l'intera comunità scientifica"

Bologna - "E' innanzitutto la vittoria del buonsenso: è la risposta giusta alle tante richieste di medici, pediatri, esperti di sanità, ma anche di famiglie e dirigenti scolastici, che a più riprese avevano contestato una scelta rischiosa per la salute dei più piccoli e dell'intera collettività. E sarebbe una vittoria anche per noi, la conferma della correttezza della scelta che avevamo fatto come Regione: l'Emilia-Romagna, lo ricordiamo con orgoglio, ha aperto per prima un percorso con l'approvazione della legge regionale sull'obbligo vaccinale per l'iscrizione ai nidi nel novembre 2016, anticipando la normativa nazionale".
E' quanto affermano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e l'assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi, commentando la notiziadella presentazione, da parte della maggioranza parlamentare, di un emendamento al Milleproroghe che sopprime il rinvio di un anno dell'applicazione del divieto di frequenza scolastica in assenza delle vaccinazioni obbligatorie, introdotto al Senato.

"Non abbiamo mai avuto dubbi in proposito- aggiungono-: la salute pubblica va tutelata, in particolare quella dei bambini, soprattutto dei più deboli. Questo ci ha portato ad avviare un percorso complesso, che alla fine ci ha premiato: ad oggi, in Emilia-Romagna la copertura vaccinale complessiva contro le quattro malattie per le quali abbiamo introdotto l'obbligo regionale, e dunque difterite, tetano, poliomielite ed epatite B, ha superato il 97% tra i nati nel 2016. Oltre la soglia di sicurezza del 95% indicata dall'Organizzazione mondiale della sanità. Non possiamo, dunque, che essere profondamente soddisfatti- concludono Bonaccini e Venturi-, perché questa, lo ripetiamo, è una vittoria del buonsenso ma anche della scienza e delle istituzioni sanitarie. Una decisione che, giustamente, mette al riparo il tema della salute pubblica da quello che sono confronto e polemica politica".

Infanzia. Al via a Vignola (Modena) "Bambinopoli", la due giorni dedicata ai bambini tra dibattiti, giochi, laboratori e storia. Regione e Comune insieme per rendere protagonisti i più piccoli. L'8 e il 9 settembre la 17esima edizione della manifestazione patrocinata dalla Regione. La vicepresidente Gualmini: "Lavoriamo con i territori per garantire ai bambini benessere e sviluppo delle loro capacità e potenzialità"

Bologna -

Una due giorni totalmente dedicata ai bambini, protagonisti assoluti di giochi, laboratori didattici, letture animate e spettacoli; senza dimenticare, però, gli adulti, che potranno confrontarsi sul mondo dell'infanzia attraverso dibattiti e incontri con esperti dell'Università di Bologna e istituzioni. Succede l'8 e il 9 settembre a "Bambinopoli", la grande festa in programma a Vignola, nel modenese, con un dibattito a 360 gradi sul futuro dei bambini, che in Emilia-Romagna, tra 0 e 10 anni, rappresentano il 9,6% della popolazione residente (quasi 4,5 milioni).

Ad illustrate alla stampa obiettivi e contenuti della manifestazione sono stati oggi a Bologna, nella sede della Regione, la vicepresidente e assessore al welfare, Elisabetta Gualmini, e il sindaco di Vignola, Simone Pelloni.

Il filo conduttore di "Bambinopoli" è stato scelto per attraversare l'immaginaria linea del tempo che va dal passato al futuro, toccando i temi che caratterizzano la crescita del bambino all'interno di una realtà in continua evoluzione. In occasione della manifestazione le vie del centro della cittadina si animano di laboratori, giochi e spettacoli, declinati in diverse aree tematiche, per un vero e proprio viaggio nel tempo. La città è stata infatti suddivisa in tre zone, quella dei bambini di 'ieri', di 'oggi' e di 'domani', ognuna con iniziative ad hoc. Educazione scolastica, salute, famiglia, alimentazione e utilizzo delle nuove tecnologie da parte dei più piccoli i temi in discussione nella sezione specifica a loro dedicata, dal titolo: "Domani: quale sarà il futuro dei bambini di oggi?".

"Guardo con molto interesse questa iniziativa del Comune di Vignola, patrocinata dalla Regione, della quale condivido lo spirito e gli obiettivi- sottolinea Gualmini-. Il tema dell'infanzia è stato sempre centrale nelle politiche di welfare della nostra Giunta, e continuiamo a sostenerlo investendo in programmi e risorse economiche ingenti. In particolare- prosegue la vicepresidente- desidero ricordare la recente approvazione del nuovo programma triennale per la prima infanzia, che finanzia e qualifica il sistema socio-educativodell'Emilia-Romagna per la fascia d'età 0-6grazie ad uno stanziamento di oltre 11 milioni di euro l'anno a partire dal 2018.Si tratta di risorse- spiega Gualmini-con le quali la Regione sostiene concretamentegli Enti localinella gestione e qualificazione dei servizi educativi, per aumentare il numero dei bambini iscrittiriducendo le liste d'attesa e il costo delle rette.Continuiamo quindi a lavorare assieme al territorio- chiude la vicepresidente- per il benessere dei bambini e lo sviluppo delle loro capacità e potenzialità".

"Ringrazio la Regione per aver condiviso con noi la realizzazione dell'iniziativa e per il sostegno nella gestione e qualificazione dei servizi educativi del nostro territorio. Bambinopoli - spiega Pelloni - torna quest'anno con una formula completamente rinnovata, che propone tante iniziative e animazioni per i bambini di ogni età. Per due giorni il centro della nostra città sarà realmente a misura di bambino. Ringrazio quindi tutti coloro che hanno contribuito a rendere possibile l'organizzazione di questo grande evento, fortemente voluto dalla nostra amministrazione e dall'associazione di commercianti Vignola Grandi Idee".

Il programma

L'iniziativa parte sabato 8 settembre alle ore 14 e si chiude domenica 9 alle 20. Tra gli eventi più significativi quelli organizzati nell'area "Oggi: il bambino nei giorni nostri" con artisti di strada, spazi dedicati all'elettronica e al digitale, stand per attività formative e didattiche sulla sicurezza del web. Proprio sul tema delle nuove tecnologie si svolgeranno gli incontri: "Bambini e nuove tecnologie", "Bambini e web", "Bambini e videogames".

Dedicata invece alla storia l'area intitolata "Ieri", organizzata nella Rocca di Vignola, dove i bambini, veri protagonisti di questo viaggio nel passato, potranno rivivere il Medioevo all'interno del simbolo culturale della città modenese, grazie alle numerose attività didattiche organizzate in collaborazione con le associazioni di rievocazione storica.

Il programma di Bambinopoli 2018 è consultabile sul sito ufficiale della manifestazione, www.bambinopolivignola.it  /Ti.Ga.

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Fonte: Regione ER

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