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Venerdì, 06 Marzo 2020 06:31

Coronavirus, la situazione in Emilia Romagna

Coronavirus. Il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi, e il commissario ad acta, Sergio Venturi, fanno il punto della situazione: "In Emilia-Romagna siamo in grado di curare tutti nel luogo migliore e nel modo più appropriato"

L'appello a rispettare le misure decise: "Facciamo tutti la nostra parte, per cercare di non dare tregua al virus". Diretta Facebook sul profilo della Regione

Bologna 5 marzo 2020 - “In Emilia-Romagna siamo in grado di curare tutti nel luogo migliore e nel modo più appropriato. Questo ci deve confortare moltissimo”. Sergio Venturi, nominato commissario ad acta per l’emergenza Coronavirus dal presidente Stefano Bonaccini, nel corso di una diretta Facebook sul profilo della Regione, nel pomeriggio, ha fatto il punto della situazione. Con lui il sottosegretario alla presidenza della Giunta, Davide Baruffi, che ha sottolineato la volontà di tenere aperto un canale informativo quotidiano per fare il punto della situazione.

“L’assessore Donini continua a lavorare, seppur da casa, dove rispetta l’isolamento per il fatto di essere risultato positivo al Coronavirus- ha ricordato Baruffi-. E’ qui con noi Venturi, perché il presidente gli ha chiesto di mettersi a disposizione come commissario ad acta: è indubbiamente un segnale di rassicurazione sulla continuità operativa. Peraltro, abbiamo appena riunito l’Unità di crisi per discutere su dati e provvedimenti. Siamo in contatto costante con i Comuni, c’è un pieno operativo” ha ribadito il sottosegretario.

Venturi ha risposto a una serie di domande inviate dai giornalisti. “C’è una tendenza stabile all’aumento dei casi positivi- ha detto-, servono quindi misure che non durino qualche giorno, e questo motiva la sospensione dell’attività didattica nelle scuole e la sospensione delle attività sportive. Tutti noi, come cittadini, dobbiamo dare una mano, già mantenendo le distanze: riduciamo i contatti sociali, a partire dagli anziani. Questo ci potrà aiutare a invertire la tendenza in corso, che vede un incremento costante e quotidiano di casi”.

“In Emilia-Romagna siamo in grado di curare tutti nel luogo migliore e nel modo più appropriato- ha sottolineato Venturi-. A breve presenteremo analisi e decisioni per il potenziamento della rete ospedaliera. Nelle prossime 48 ore apriremo posti di terapia intensiva a Castel San Giovanni, che ci consentirà di dare un po’ d’ossigeno a Piacenza. Per quanto riguarda il potenziamento del personale, stiamo sfruttando tutte le potenzialità che abbiamo: possiamo assumere specializzandi e prendere medici in pensione”.

Il commissario ha sottolineato la necessità che si collabori tra la provincia di Rimini e quella di Pesaro-Urbino, “perché sono territori assolutamente permeabili. Bisogna concertare con le Marche misure di contenimento”. Per quanto riguarda Piacenza, “stiamo valutando con attenzione la situazione in città e nei comuni limitrofi”.

Sui luoghi e i momenti di aggregazione, “stiamo valutando con i sindaci l’andamento di palestre, piscine, centri per anziani. Cerchiamo di favorire il lavoro da casa, a partire da Piacenza e il piacentino. Abbiamo bisogno di ammalarci di meno- ha concluso Venturi-. Facciamo questo sacrificio: cerchiamo di dare meno tregua al virus, e un po’ di tregua agli ospedali. Colgo l’occasione di ringraziare tutto il personale sanitario per il lavoro che sta facendo in queste settimane”. /CV

Salute. L'assessore regionale Lori positiva al coronavirus. Negativi il presidente Bonaccini e il sottosegretario Baruffi. Positivo invece l'assessore alla Salute Donini. Già questa mattina, gli altri componenti la Giunta sono stati sottoposti al test.

Bologna 4 marzo 2020 - La neo assessora regionale Barbara Lori è risultata positiva al Coronavirus. Lori aveva partecipato alla seduta di insediamento della Giunta venerdì scorso.

Subito dopo aver appreso la notizia, ieri sera tardi, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, il sottosegretario Davide Baruffi e l'assessore alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini, si sono sottoposti al test tampone, per motivi legati all'operatività dell’Ente e doverose ragioni precauzionali. In particolare, l’assessore Donini era entrato in più diretto contatto con Barbara Lori nei giorni scorsi.

Il presidente Bonaccini e il sottosegretario Baruffi sono risultati negativi. Positivo, invece, l’assessore Donini. Già questa mattina, gli altri componenti la Giunta sono stati sottoposti al test.

Lori e Donini sono in buone condizioni e si trovano presso le loro abitazioni, dove rispetteranno il periodo di isolamento. In entrambi i casi è in corso di definizione la lista dei contatti avuti nei giorni passati e, così come previsto dai protocolli, verranno svolti gli accertamenti sulle persone interessate, contattate direttamente dalle strutture sanitarie competenti territorialmente.

Il presidente Bonaccini parteciperà all'incontro con il premier Conte e le parti sociali dedicato alle misure economiche, previsto nel pomeriggio a Roma, collegato in videoconferenza dalla Regione, a Bologna.

 

L'impegno ad avviare le procedure per la Cassa integrazione straordinaria, per tutelare il reddito dei lavoratori. L'assessore Colla: "Al prossimo incontro necessaria la presenza della proprietà"

Tavolo di crisi in presenza del sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, dei rappresentanti della Provincia, e sindacati Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Rsu.

Bologna – Oggi, presso l’assessorato allo Sviluppo economico, si è tenuto il primo incontro riguardante l’azienda Morris di Parma, industria cosmetica di alto livello nel panorama italiano e internazionale, richiesto dalle Organizzazioni sindacali in seguito a una procedura di liquidazione avviata dall'azienda, che occupa 114 lavoratori di cui la quasi totalità donne.

All'incontro, presieduto dall'assessore allo Sviluppo economico, green economy e Lavoro, Vincenzo Colla, erano presenti il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, la Provincia di Parma, i consulenti aziendali, l’Unione parmense degli Industriali, i rappresentanti sindacali di categoria e territoriali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e Rsu.

“Per tutelare il reddito dei lavoratori in questa fase delicata - ha detto l’assessore regionale Colla-, abbiamo deciso di avviare fin da subito la procedura per la firma dell’accordo per le politiche attive del lavoro presso l’Agenzia regionale, elemento propedeutico alla richiesta di Cassa integrazione straordinaria per cessazione già depositata dall'azienda presso il Ministero del Lavoro. Però occorre che al prossimo incontro sia presente la proprietà, il Fondo Orlando, in quanto le informazioni fornite oggi da parte dei consulenti aziendali non sono state in grado di rassicurare le Istituzioni e i rappresentanti dei lavoratori in merito alla continuità produttiva e occupazionale, che rimangono il nostro principale obiettivo”.

La Perfume Holding nasce nel 2010 dall'unione di Morris Profumi e Selective Beauty, ereditando un know-how di alto livello nell'industria delle fragranze e della cosmetica e oggi si trova ad affrontare una situazione di difficoltà a causa della perdita di alcune commesse.

Foto di Francesca Bocchia per Gazzetta dell'Emilia

Coronavirus. L'assessore Donini: "Il sistema sanitario regge bene, disponibili altri posti di terapia intensiva nel piacentino". Crescono i presidi esterni a protezione dei sanitari al lavoro. La Regione riunisce il Tavolo del Patto per il lavoro.

Giustificati i casi di tardiva disdetta delle prenotazioni per visite ed esami. La Regione ha inviato le indicazioni ai direttori delle Ausl

Bologna 2 marzo 2020 - “Il sistema sanitario regionale regge bene- ha affermato l’assessore alle Politiche per la salute, Raffaele Donini, nella consueta conferenza stampa in Regione sull’aggiornamento dei dati relativi alla diffusione del Covid-19- ed è in grado di affrontare la situazione. Da stasera saranno disponibili nell’ospedale di Castel San Giovanni, in provincia di Piacenza, sei posti in terapia intensiva destinati a chi è positivo al virus e altri 6-8 posti saranno messi a disposizione domani attraverso la riconversione di tre sale operatorie. A Piacenza, dove la situazione è maggiormente critica, oltre agli otto posti dedicati rimarranno a disposizione 8 posti di terapia intensiva per altre patologie”.

I dati, secondo quanto riporta il comunicato già diffuso dalla Regione, dicono che le persone positive al test crescono oggi di 50 unità rispetto a ieri, portando a 335 i casi totali finora registrati.

“E’ ancora presto per prefigurare un trend strutturato- ha sottolineato l’assessore- ma negli ultimi tre giorni i nuovi casi che registriamo ogni giorno sono in calo rispetto al precedente. Facciamo affidamento alla responsabilità dei singoli affinché seguano le norme che vengono loro raccomandate. Naturalmente, non sono lasciati soli, nel senso che le persone chiamate a rispettare il periodo di isolamento a casa vengono contattate due volte al giorno dai servizi sanitari. Ricordo ancora una volta che per chi non avesse le condizioni per gestire il decorso della malattia presso la propria abitazione, siamo in grado di garantire soluzioni alternative”.

I moduli per il triage

Si rafforza il numero dei presidi, a protezione degli operatori sanitari e per la sicurezza dei cittadini che accedono alle strutture sanitarie, che serviranno a dividere già all’ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri.

La Protezione civile regionale ha infatti predisposto, oltre ai 3 già allestiti nel piacentino, nuovi moduli provvisori per il triage all’esterno delle strutture, dove poter sottoporre le persone alle prime valutazioni delle condizioni generali e di esposizione prima di accoglierle all’interno dei servizi ospedalieri: 3 nella provincia di Modena (ospedali di Mirandola, Vignola, Pavullo), 1 a Imola (in fase di allestimento, attivo da martedì 3 marzo); 2 nel parmense (Fidenza e Borgo Taro), in aggiunta alle due tende antistanti all’ingresso del Pronto soccorso dell’azienda ospedaliera di Parma; si aggiungono, nella provincia reggiana, 2 a Guastalla e 1 a Montecchio, oltre al presidio in ingresso dell’Ospedale Santa Maria di Reggio Emilia.

In altre strutture ospedaliere (Modena Policlinico e Baggiovara, oltre agli ospedali di Carpi, Sassuolo, Rimini e Riccione) sono già operativi specifici spazi con le medesime funzionalità all’interno delle aree di attesa o di ingresso. Sono infine in corso i sopralluoghi per la verifica del posizionamento di ulteriori punti di pre-triage in tutte le rimanenti strutture della regione, per alcune delle quali si sta prevedendo una modalità di installazione rapida di fronte all’eventuale crescere del numero dei casi (provincia di Ferrara, dove ancora non si registrano positivi, Bologna e altre strutture azienda della Romagna).

Nuove indicazioni per le prenotazioni per le prestazioni diagnostiche

Per uniformare il comportamento delle Aziende sanitarie su tutto il territorio regionale e per venire incontro alle esigenze dei cittadini, l’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha fornito ai direttori delle Ausl indicazioni a cui attenersi per gli accessi relativi alle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale (come ad esempio visite specialistiche, esami del sangue o diagnostici) fino al termine di validità dei provvedimenti contenenti le misure di contenimento del Covid-19 valide per il territorio regionale (al momento, almeno fino all’8 marzo prossimo).

Secondo le indicazioni regionali, sono giustificati i casi di mancata o tardiva disdetta di tutti gli appuntamenti programmati per le visite specialistiche ambulatoriali, dal 23 febbraio 2020 e fino a nuova indicazione.

I cittadini sono comunque invitati a disdire o a prenotare un nuovo appuntamento sia per favorire il riutilizzo dei posti, sia per poter utilizzare la stessa ricetta senza ritornare dal medico.

I cittadini sono inoltre invitati, invece che recarsi personalmente nei punti Cup, a prenotare e a disdire gli appuntamenti al telefono o, per chi lo ha attivato, attraverso il Fascicolo sanitario elettronico per evitare i sovraffollamenti nei centri di prenotazione.

 ... Un occhio al sistema economico ferito...

Coronavirus. La Regione riunisce il Tavolo del Patto per il lavoro. Il presidente Bonaccini: "Stiamo gestendo la situazione sanitaria, ma siamo anche attenti ai pesanti risvolti in campo economico. Mercoledì ne parlerò con il presidente Conte"

L'assessore Colla: "Priorità far ripartire il mercato interno, anche con operazioni straordinarie"

Bologna 2 marzo 2020 – Apprezzamento per l’inserimento dello strumento degli ammortizzatori sociali in deroga nel primo decreto governativo, per sostenere lavoratori e imprese. Necessità di offrire un sostegno all’export e all’internazionalizzazione, ma anche facilitare l’accesso al credito per le imprese. Consentire lo sforamento del patto di stabilità e avviare subito nuovi investimenti nazionali ed europei a partire dalle regioni più colpite. Sono alcuni degli interventi che il presidente della Regione Emilia-Romagna,

Stefano Bonaccini, chiederà mercoledì al presidente del Consiglio de Ministri, Giuseppe Conte, presentando un documento che conterrà le misure economiche necessarie per fronteggiare la crisi innescata dal Covid-19, condiviso con tutte le Regioni, a partire da quelle colpite dall’emergenza virus.

Il presidente ne ha parlato nel pomeriggio alla riunione del Tavolo del Patto per il Lavoro, convocata in Regione, che ha riunito i rappresentanti delle organizzazioni d’impresa, dei sindacati, delle professioni, delle Camere di commercio, del Terzo settore. Incontro tenutosi per fare il punto in vista dell’incontro con il Governo.
All’appuntamento, coordinato dall’assessore regionale al Lavoro e alle Attività produttive, Vincenzo Colla, che ha ringraziato per il comportamento responsabile le associazioni economiche e le organizzazioni sindacali, sono intervenuti la vicepresidente Elly Schlein e gli assessori Paola Salomoni, Alessio Mammi, Andrea Corsini, Paolo Calvano.

“Stiamo gestendo l’emergenza con lucidità, responsabilità ed equilibrio- ha spiegato il presidente- Dobbiamo lavorare affinché il contagio non si diffonda, ma anche per rispondere con forza ed efficacia all’impatto economico che questa situazione di emergenza avrà sulle attività produttive, dando priorità agli investimenti materiali e immateriali”.

“Il tema degli ammortizzatori deve essere posto al tavolo di mercoledì, la deroga è lo strumento migliore che possiamo utilizzare in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo- ha sottolineato l’assessore Colla-. Il Governo italiano deve chiedere all’Europa di intervenire per impedire che vengano bloccate le merci e le persone e mostrare grande attenzione anche alla ripresa del mercato interno attraverso operazioni straordinarie”.

Tutte le parti sociali che hanno preso parte al Tavolo odierno hanno espresso apprezzamento al lavoro della Regione e hanno assicurato la più ampia partecipazione alle misure necessarie per accompagnare l’economia regionale, formalizzando proposte utili per l’incontro che si svolgerà con il Governo. /BM

In allegato: due immagini dell'incontro odierno

 

Allegato 1: Tavolo_PattoLavoro_v.jpg
Allegato 2: Tavolo_PattoLavoro_v3.jpg

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Coronavirus, Bonaccini-Venturi: "Niente allarmismi, il sistema lavora a pieno regime. Stop fake news, denunciamo chi semina panico". Per gli operatori sanitari un milione di mascherine chirurgiche, più 500mila a settimana. Attivo il numero verde 800.033.033

Bologna 24 febbraio 2020 - Conferenza stampa Sergio Venturi - Salgono a 19 i casi positivi al Coronavirus in Emilia-Romagna, gli ultimi due dei quali riscontrati a Piacenza: si tratta di due operatori dell’ospedale cittadino venuti a contatto con un paziente positivo ricoverato. Complessivamente, dunque, le persone risultate positive al tampone su tutto il territorio regionale sono 16 a Piacenza, 2 a Parma e 1 a Modena. Tutti riconducibili al focolaio lombardo.
Grazie al lavoro svolto dall’intero sistema sanitario, è stato possibile ricostruire per ognuno il percorso epidemico, e pertanto tutti i contagi hanno provenienza nota, che porta sempre al primo anello della catena, quella del basso Lodigiano.

Più controlli e numero verde
Questo l’aggiornamento sul numero di contagiati e sulle misure adottate per contrastare e contenere la diffusione del virus sul territorio regionale, fatto oggi in Regione, a Bologna, dall’assessore alle Politiche per la Salute, Sergio Venturi, che ha anche annunciato il numero verde regionale, 800.033.033, attivo da domani e a disposizione delle persone che potranno chiamare per avere informazioni e indicazioni sul comportamento da tenere in presenza di sintomi sospetti.
E da giovedì ai due laboratori finora operativi per l’esame dei tamponi – il Crrem del Sant’Orsola di Bologna e quello dell’Università di Parma, per i quali è stata rafforzata l’operatività con l’acquisto di ulteriori tecnologie – si aggiungerà quello di Pievesestina (Cesena), in capo all’Ausl Romagna.
Secondo il principio della massima precauzione, non solo in Italia ma anche in Emilia-Romagna si sta eseguendo un elevato numero di tamponi (oltre mille in regione), e l’indicazione sul territorio regionale è quella di effettuare tamponi e di eseguire una tac del toracea tutte le persone ricoverate con polmonite interstiziale. Inoltre, questa sera a Piacenza sarà aperto il presidio medico avanzato a protezione degli operatori, che servirà a dividere già all’ingresso i pazienti con possibili sintomi da Coronavirus dagli altri.

I casi di Coronavirus in Emilia-Romagna
I 16 casi di Piacenza riguardano tutte persone venute in contatto con malati (o perché parenti o perché operatori sanitari); dei due contagiati a Parma, una è una donna cha a Codogno assisteva la madre ricoverata in ospedale, l’altro un uomo che si era recato a ballare nel paese lombardo. L’unico caso di Modena, infine, riguarda un operatore edile che ha frequentato per 2-3 settimane i luoghi infetti e anche in questo caso è venuto in contatto con una persona malata.

I provvedimenti assunti
Tra i provvedimenti ricordati dall’assessore, il testo, trasmesso dalla Regione alle Prefetture, con i chiarimenti applicativi dell’Ordinanza emanata ieri dal ministero della Salute e dal presidente della Regione, che resterà in vigore fino a domenica 1^ marzo. Viene dato lo stop a tutte le manifestazioni e le iniziative che, comportando l'afflusso di pubblico, esulano dall'ordinaria attività delle comunità locali. Le autorità territoriali competenti potranno disporre ulteriori prescrizioni, in ragione di particolari esigenze delle comunità locali

Previsti anche specifici incontri in assessorato con farmacisti, medici di base e pediatri di libera scelta, alcuni dei quali già fissati, per fare il punto della situazione ed esaminare insieme problemi e criticità; l’assessorato è al lavoro, inoltre, per esaminare il tema della protezione degli operatori sanitari nelle carceri.

Pronte 1 milione di mascherine per gli operatori
Intanto la Regione ha reperito 1 milione di mascherine chirurgiche da utilizzare negli ospedali e negli ambulatori, a cui se ne aggiungeranno 500mila a settimana dalla prossima settimana, che saranno distribuite nei territori agli operatori sanitari. A questo proposito, l’assessore ha ricordato che è stato chiesto al Dipartimento di protezione civile, con cui la Regione è in costante contatto, di intervenire per aumentare la produzione nazionale dei presidi più sofisticati di protezione individuale per gli operatori, come mascherine, calzari, cuffie.

“Ringrazio ancora una volta tutti gli operatori, dalla sanità alla Protezione civile, che stanno lavorando con il massimo impegno per affrontare questa emergenza- ha concluso Venturi-. Stiamo operando a stretto contatto con il Ministero della Salute e il Dipartimento nazionale di Protezione civile e da domani ci sarà un coordinamento tra i presidenti delle Regioni e il ministero per concertare ancor più le misure da adottare”.

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NOTA: I chiarimenti applicativi dell'ordinanza del 23 febbraio 2020 

Coronavirus. Manifestazioni pubbliche, servizi e attività: quelle da sospendere e quelle che possono proseguire
I chiarimenti applicativi dell’Ordinanza del ministro della Salute e del presidente della Regione, in vigore in Emilia-Romagna fino al 1 marzo
Torri RegioneMessi nero su bianco i chiarimenti applicativi dell’Ordinanza emanata ieri dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e dal ministro della Salute, Roberto Speranza, per contrastare e contenere la diffusione del Coronavirus, che rimarrà in vigore in tutte le sue parti – a smentita di false notizie circolate sui social network - fino a domenica 1 marzo.

In particolare, nel testo che la Regione ha già inviato a tutte le Prefetture, voluto dal presidente Bonaccini accogliendo le sollecitazioni arrivate dai sindaci, si forniscono precisazioni sul punto (articolo 1, comma 2, lettera A) relativo a quali attività, iniziative e manifestazioni devono essere sospese, o quali al contrario possono continuare a svolgersi regolarmente.

Le manifestazioni pubbliche sospese

Sono da ritenere sospese tutte quelle manifestazioni e iniziative che, comportando l’afflusso di pubblico, esulano dall’ordinaria attività delle comunità locali; si fa riferimento ad eventi e manifestazioni di natura sportiva, culturale, sociale, economica e civica, laddove esulino dall’ordinario esercizio delle attività stesse. Vanno sospese

manifestazioni, fiere e sagre, attrazioni e lunapark, concerti, eventi sportivi che prevedano la presenza di pubblico (campionati, tornei e competizioni di ogni categoria e di ogni disciplina);
attività di spettacolo quali rappresentazioni teatrali, cinematografiche, musicali, ecc., ivi comprese le discoteche e le sale da ballo.

Le attività che proseguono

In via generale, non sono invece ricomprese in tali attività quelle che attengono all’ordinario svolgimento della pratica corsistica e amatoriale (corsi di varia natura e allenamenti sportivi). Si precisa che potranno dunque rimanere aperti:

i luoghi di svolgimento dell’attività corsistica ordinaria di vario tipo (es. centri linguistici, centri musicali e scuola guida);
gli impianti sportivi (centri sportivi, palestre pubbliche e private, piscine pubbliche e private, campi da gioco, ecc.);
e in generale tutte le strutture quando le attività non prevedano aggregazione di pubblico (“porte chiuse”) o eccezionali concentrazioni di persone.
Sono escluse dalla sospensione anche:

tutte le attività economiche, agricole, produttive, commerciali, di servizio e ricettive, ivi compresi i pubblici esercizi e le mense, ad eccezione di quelle richiamate di pubblico spettacolo e degli eventi e manifestazioni promozionali (fiere, mercati straordinari, meeting e convegni, sfilate, ecc.) che pertanto saranno sospesi.
Le attività corsistiche aziendali, laddove non comportino significative concentrazioni di persone.
Le attività svolte da guide e accompagnatori turistici.

In via generale, non sono sospesi gli ordinari mercati settimanali.

Attività di preminente carattere sociale: quelle non sospese

Una particolare attenzione va prestata alle attività di preminente carattere sociale. Non possono essere pertanto ricomprese nella sospensione in via generale, attività di sostegno e supporto alle persone anziane e diversamente abili (es: servizi semiresidenziali e Centri diurni).

Non si intendono sospese le celebrazioni di matrimoni ed esequie civili e religiose, anche in linea con le disposizioni adottate dalle diocesi della regione.

Non possono essere inclusi nella sospensione, in via generale, neppure i Centri di aggregazione sociale (circoli ricreativi, centri sociali, centri giovani, centri anziani, orti urbani, ecc.) per la parte di ordinaria attività.

Corsi professionali e servizi per il lavoro

L’Ordinanza (alla lettera B dell’art.1 comma 2) prevede tra l’altro la chiusura dei corsi professionali. Risulta in tal senso sospesa l’erogazione delle attività di formazione rivolte ad un gruppo classe, mentre i servizi per il lavoro erogati in forma individuale (quali colloqui di orientamento) potranno svolgersi regolarmente.

Dalle Autorità territoriali possibili ulteriori prescrizioni

Resta facoltà delle autorità territorialmente competenti disporre ulteriori e specifiche prescrizioni, laddove necessarie in ragione di particolari esigenze delle comunità locali.

Salute. Aggiornamento Coronavirus, rilevato un caso di positività nel modenese: un uomo che per settimane ha lavorato nel Lodigiano, nessun contatto con operatori sanitari. Attenzione alle fake news: si conferma che le scuole rimarranno chiuse fino al 1^ marzo. Anche in questo caso il contagio dal focolaio lombardo.

Bologna - Nuovo caso di positività al Coronavirus in Emilia-Romagna. Si tratta di un residente nel modenese che ha lavorato per alcune settimane nel Lodigiano, ora ricoverato al reparto Malattie infettive del Policlinico di Modena. E’, quindi, un caso che – come gli altri – è riconducibile al focolaio lombardo.
Da sottolineare come l’uomo non sia stato prima ricoverato, né abbia avuto contatti con operatori sanitari, essendosi trattato di un percorso ‘pulito’, partito dalla sua individuazione nell’ambito dei protocolli previsti e quindi all’accertamento della positività.

Complessivamente, in Emilia-Romagna, i casi di positività salgono così a 17. Di questi, 6 ricoverati all’ospedale di Piacenza, 6 in isolamento a domicilio e 2 trasferiti dall’ospedale di Piacenza a quello di Parma, reparto Malattie infettive, dove si trovano anche i 2 pazienti parmigiani riscontrati positivi nelle ultime ore. A questi si aggiunge l’ultimo caso, al Policlinico di Modena.


Attenzione alle fake news: scuole chiuse fino al 1^ marzo
In rete e fra i cittadini sta circolando una falsificazione del testo dell’Ordinanza del presidente della Regione e del Ministro della salute, diffusa ieri, e di un comunicato dell’Ufficio stampa della Regione, che sposta in avanti la chiusura temporanea delle scuole. Si conferma che la chiusura delle scuole è prevista fino al 1^ marzo prossimo. Ogni altra data, ovunque pubblicata, è da considerarsi falsa.

Informazione di servizio
Si informano i colleghi giornalisti che, a partire da oggi, l’Agenzia di informazione e comunicazione della Giunta regionale, qualora ci siano aggiornamenti in merito a nuovi casi di positività, emetterà due aggiornamenti quotidiani, uno alle ore 11 e l’altro alle ore 17.


Chiusura di scuole e nidi, sospese manifestazioni e eventi. Tutte le misure adottate contro il Coronavirus In vigore fino al 1^ marzo in tutta l'Emilia-Romagna. Online l'Ordinanza del presidente Bonaccini e del ministro Speranza.

Domenica, 23 febbraio 2020 - Chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e degli asili nido, e sospensione dell'attività didattica delle Università (lezioni, esami, sedute di laurea), di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi.

Sono le misure che vengono adottate in Emilia-Romagna per contrastare la diffusione del Coronavirus e che saranno valide fino al prossimo 1 marzo compreso. (in allegato l'ordinanza firmata dal Presidente Bonaccini e dal Ministro Speranza)

“Abbiamo deciso di mettere in campo una serie di provvedimenti per far sì che si possa fronteggiare la diffusione del virus offrendo le migliori condizioni possibili di sicurezza e tutela ai cittadini- afferma il presidente Bonaccini-. E voglio davvero ringraziare tutti i professionisti della sanità, e parlo di medici, biologi, tecnici, infermieri e quanti sono al lavoro da giorni, per quanto stanno facendo, che è davvero straordinario”.

Bonaccini ha costantemente riunito il Comitato di coordinamento regionale, gli assessori competenti e anche i componenti della nuova Giunta, informati della situazione e delle misure adottate. Si stanno valutando misure ulteriori per Piacenza e il territorio piacentino, d’intesa con le istituzioni locali.

I contenuti dell’ordinanza

In primo luogo, si prevede la “Sospensione di manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, anche di natura culturale, ludico, sportiva ecc, svolti sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico”.

Prevista poi la “chiusura dei servizi educativi dell’infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado nonché della frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani ad esclusione dei medici in formazione specialistica e tirocinanti delle professioni sanitarie, salvo le attività formative svolte a distanza”

Inoltre, l’Ordinanza prevede la “Sospensione dei servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 dei codici dei beni culturali e del paesaggio di cui al D.L. 42/2004, nonché dell’efficacia delle disposizioni regolamentari sull’accesso libero o gratuito a tali istituti o luoghi”. Fanno eccezione le biblioteche.

Sospeso anche “ogni viaggio di istruzione sia sul territorio nazionale che estero”.

C’è, inoltre, la “Previsione dell’obbligo da parte di individui che hanno fatto ingresso in Emilia-Romagna da zone a rischio epidemiologico come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva”.

Le Direzioni sanitarie ospedaliere “devono predisporre la limitazione dell’accesso dei semplici visitatori alle aree di degenza, preferibilmente una persona per paziente al giorno”. Anche le RSA per non autosufficienti “dovranno limitare l’accesso dei visitatori agli ospiti”.

L’Ordinanza “raccomanda fortemente che il personale sanitario si attenga alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria nonchè alla rigorosa applicazione delle indicazioni per la sanificazione e disinfezione degli ambienti previste dalle circolari ministeriali”.

Per quanto riguarda il trasporto pubblico, “deve essere predisposta dagli organismi competenti la disinfezione giornaliera dei treni regionali e di tutto il trasporto pubblico locale via terra, via aere e via acqua.

Prevista, infine, la sospensione di tutte le procedure concorsuali. 

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L’ordinanza ricorda poi le misure igieniche che le persone sono chiamate a rispettare

- Lavarsi spesso le mani, a tal proposito si raccomanda di mettere a disposizione in tutti i locali pubblici, palestre, supermercati, farmacie, e altri luoghi di aggregazione soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.
- Evitare il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute
- Non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani
- Coprirsi bocca e naso se si starnutisce o tossisce
- Non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che siano prescritti dal medico
- Pulire le superfici con disinfettanti a base di cloro o alcol
- Usare la mascherina solo si sospetta di essere malato o si assiste persone malate
- I prodotti Made in China e i pacchi ricevuti dalla Cina non sono pericolosi
- Gli animali da compagnia non diffondono il nuovo coronavirus


(pubblicato da RER il 23 febbraio 2020 19:19 — ultima modifica 23 febbraio 2020 22:38) - https://www.regione.emilia-romagna.it/notizie/primo-piano/sospesa-attivita-scuole-nidi-e-manifestazioni-tutte-le-misure-adottate-contro-il-coronavirus

 

L’annuncio del ministro Bellanova a Bologna. Nuovi impegni anche per il contrasto alla cimice.

Buone notizie per le aziende agricole dell’Emilia-Romagna. Nel corso di un incontro tenutosi lo scorso 23 gennaio in Regione con il ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, è stato annunciato lo stanziamento di 21,2 milioni di euro dal decreto legge Milleproroghe approvato di recente in Parlamento. La maggior parte dei fondi, circa 17,3 milioni di euro, sarà impiegata subito dalla Regione per sostenere 8 progetti del settore lattiero-caseario che interessano aziende e cooperative di Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza produttrici di formaggi stagionati, in particolare Parmigiano Reggiano e Grana Padano, oltre alla filiera Gran Latte del gruppo Granarolo che ha come obiettivo il miglioramento del benessere animale e delle tecniche di produzione del latte alimentare e latticini freschi.

“Queste risorse serviranno finalmente a coprire quei progetti rimasti finora esclusi, a causa dell’esaurimento dei fondi, dal finanziamento del ‘bando filiere’ del 2017 del Piano di Sviluppo Rurale – dichiara Carlo Piccinini, presidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna -. La cooperazione agroalimentare è stata la prima a farsi portavoce nelle sedi opportune delle richieste provenienti dal settore lattiero-caseario, in particolare dell’area emiliana, che necessitava di quei fondi per fare partire progetti capaci di generare investimenti per 49,5 milioni di euro. Lo abbiamo fatto anche coinvolgendo i livelli nazionali e andando a bussare alle porte del Ministero a Roma, affinché si trovassero risorse provenienti da altre Regioni che non erano riuscite a spendere tutti i fondi europei dei PSR. Siamo molto soddisfatti che la nostra Regione sia riuscita a portare a casa questo importante risultato e abbia ascoltato le nostre continue richieste”.

Il vertice di ieri in viale Aldo Moro a Bologna è servito anche per annunciare interventi a favore dei frutticoltori. Nel corso della primavera 2020 verranno finalmente liberati gli insetti antagonisti (la cosiddetta ‘vespa samurai’) per contrastare l’invasione della cimice asiatica che durante la campagna 2019 secondo i dati del CSO ha causato 588 milioni di euro di danni alle aziende di frutta in tutto il nord Italia. Il ministro Bellanova ha inoltre annunciato la piena operatività del fondo triennale da 80 milioni di euro istituito nell’ultima Legge di Bilancio. In questo ultimo periodo il lavoro congiunto della Regione svolto con il Ministero per recuperare i fondi europei ha portato ad avere una Bozza di regolamento che accoglie tutte le richieste avanzate dalla Regione, compresa quella relativa all’articolo 221 che consentirà di innalzare le risorse per i programmi operativi dell’OCM Ortofrutta.

“Abbiamo ricevuto rassicurazioni dal ministro Bellanova circa l’impegno a stanziare maggiori fondi per sostenere le aziende agricole di frutta colpite dalla cimice asiatica, andando a chiedere risorse anche a Bruxelles – aggiunge Piccinini dando voce alle migliaia di aziende ortofrutticole riunite nelle cooperative emiliano-romagnole -. È evidente che gli 80 milioni di euro in tre anni appena stanziati non sono assolutamente sufficienti a risolvere il problema. Ben venga comunque l’avvio della sperimentazione per la vespa samurai, ma è fondamentale trovare altre risorse per sostenere i frutticoltori in attesa che le armi contro la cimice asiatica diventino efficaci. Non possiamo permetterci altre campagne di frutta come quella del 2019, la nostra regione rischia di perdere interi comparti a partire da quello delle pere dove esprime la maggiore produzione italiana”.

Bologna, 24 gennaio 2020

Giovedì, 16 Gennaio 2020 10:34

Pomodoro, Tavolo di crisi “Columbus”

Tavolo di crisi “Columbus”: tutti al lavoro per garantire la continuità aziendale. Incontro a Palazzo Giordani di tutte le parti coinvolte

Si è riunito nel pomeriggio di mercoledì 15 gennaio a Palazzo Giordani, sede della Provincia di Parma, il tavolo di crisi relativo all'azienda “Columbus”, convocato dalla Regione Emilia Romagna.

Presenti l'Assessore Regionale all'Agricoltura Simona Caselli, con tecnici regionali, il Presidente della Provincia di Parma Diego Rossi, il Capo di Gabinetto del Sindaco di Parma Francesco Cirillo, i rappresentanti delle organizzazioni sindacali, i delegati dei lavoratori e la proprietà dell'azienda.

L'incontro ha confermato la rilevanza produttiva e lavorativa dell'azienda, che impiega circa 300 lavoratori , tra stagionali e a tempo indeterminato, nel settore agro-alimentare a Parma. Da qui, l'impegno di tutti gli attori coinvolti, a partire dalle Istituzioni del territorio, passando per le rappresentanze sindacali, con la fattiva collaborazione della proprietà aziendale, per avviare un percorso finalizzato a garantire la continuità aziendale.

Il tavolo, coordinato dalla Regione Emilia Romagna, si è impegnato ad avviare azioni di confronto su più fronti ed a riunirsi nuovamente in tempi ristretti per condividere l'evoluzione del percorso.

 

 

Agricoltura e ambiente. La Regione investe oltre 9,7 milioni di euro per incentivare il biologico e tutelare la biodiversità
Via libera a quattro nuovi bandi con incentivi per favorire l'adesione delle aziende singole e associate al bio e gli interventi di conservazione degli elementi caratteristici del paesaggio agrario come siepi, boschetti, maceri e laghetti

Bologna - Oltre 9,7 milioni di euro per dare una spinta al biologico in Emilia-Romagna e al tempo stesso promuovere lo sviluppo di un’agricoltura attenta alla salvaguardia dell’ambiente e alla tutela della biodiversità. È la dotazione finanziaria complessiva di quattro bandi approvati dalla Regione che danno continuità agli interventi di sostegno previsti dalle Misure 10 “Agroambiente” e 11 “Agricoltura biologica” del Programma regionale di sviluppo rurale (Psr) 2014-2020. 

Le misure mettono a disposizione delle aziende agricole - sia in forma individuale che associata, incluse le cooperative - un pacchetto di risorse per favorire, attraverso l’erogazione di contributi economici parametrati alla superficie interessata, l’ulteriore espansione sul territorio regionale delle coltivazioni e degli allevamenti bio e, più in generale, un’agricoltura più ecosostenibile e all’insegna della qualità delle produzioni.  
Per tutti e quattro i bandi gli impegni di durata pluriennale - 5, 10 e 20 anni a seconda dei casi - sottoscritti dalle imprese agricole decorrono dal 1^ gennaio 2020, mentre la presentazione delle domande di aiuto (già possibile a partire dal 7 gennaio) dovrà avvenire entro il 28 febbraio prossimo, secondo le modalità indicate sul sito dell’Agenzia regionale per le erogazioni in agricoltura (https://agrea.regione.emilia-romagna.it/).
 
Cosa prevedono i due bandi per il bio
La quota più significativa di risorse, quasi 5,75 milioni di euro all’anno in totale per due bandi, è finalizzata a favorire l’ulteriore diffusione del biologico attraverso la concessione di premi ad ettaro per cinque anni per incentivare nel primo caso il passaggio delle aziende ai metodi e alle pratiche dell’agricoltura bio e, nel secondo caso, il mantenimento delle superfici già convertite al biologico.
Grazie ad una recente modifica del Psr che ha consentito di recuperare risorse aggiuntive per 3,7 milioni di euro, i fondi disponibili per la conversione ammontano a quasi 3,8 milioni di euro all’anno. Il budget per il mantenimento sfiora invece quota 2 milioni di euro sempre all’anno.  Gli aiuti variano da 150 a 791 euro all’ettaro all’anno secondo il tipo di colture per favorire la conversione e da 90 a 668 euro, sempre all’ettaro all’anno, per il mantenimento.
Attualmente in Emilia-Romagna le superfici a biologico finanziate attraverso la misura 11 del Psr ammontano a 116 mila ettari, su un totale regionale di oltre 156 mila ettari, pari a più del 15% dell’intera Superficie agricola utilizzata (Sau) da Piacenza a Rimini. Con il bando 2020 si potranno nuovamente finanziare le superfici impegnate con l’ultimo avviso scaduto a fine 2018 e le nuove adesioni.
L’obiettivo è dare un ulteriore colpo d’acceleratore in direzione di un’agricoltura attenta alla nuova domanda di cibi buoni e sani che viene dai consumatori e alle esigenze di una maggiore tutela dell’ambiente, anche nell’ottica della riduzione delle emissioni responsabili dei cambiamenti climatici in atto. In Emilia-Romagna le superfici coltivate bio sono aumentate del 75% rispetto al 2014 (67 mila ettari in più), mentre le aziende sono cresciute di quasi il 70%.
Ciò grazie alle risorse fin qui investite dalla Regione nell’attuale programmazione 2014-2020: risorse che sfiorano complessivamente quota 140 milioni di euro (di cui 16,8 di risorse aggiuntive regionali). A queste risorse vanno aggiunte quelle relativeagli incentivi alla formazione, all’insediamento dei giovani, ai progetti di innovazione e agli investimenti per l’ammodernamento strutturale delle aziende. Per tutti questi interventi le aziende bio godono infatti di una priorità nelle graduatorie dei bandi regionali. 



Gli altri due bandi per promuovere la biodiversità   
Gli altri due bandi si inquadrano invece nelle cosiddette politiche agroambientali per tutelare e promuovere la biodiversità, soprattutto nelle zone di pianura. Stiamo parlando della misura 10.1.9 del Psr “Gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000 e conservazione di spazi naturali e seminaturali del paesaggio agrario”, che finanzia con poco più di 1 milione di euro all’anno gli interventi finalizzati alla conservazione di elementi caratteristici del territorio agricolo come siepi, boschetti, maceri, risorgive e laghetti.

Gli agricoltori che per un periodo di dieci anni si impegnano in questo senso potranno beneficiare di un contributo a superficie. Attualmente sono 838 le aziende agricole che hanno aderito a questa misura, per una superficie complessiva di quasi 2.500 ettari. Dall’inizio dell’attuale ciclo di programmazione ad oggi le risorse messe a disposizione sfiorano quota 9 milioni di euro, di cui 1,3 milioni di risorse regionali aggiuntive.
Infine, il quarto e ultimo bando stanzia quasi 3 milioni di euro all’anno per il “ritiro dei seminativi dalla produzione per 20 anni per scopi ambientali e la gestione dei collegamenti ecologici dei siti Natura 2000” (Misura 10.1.10) per finanziare la creazione di prati umidi e macchie arbustive al posto dei campi coltivati. Per questo intervento sono attualmente in corso 280 progetti, su una superficie complessiva di circa 5.600 ettari.  Le risorse investite nella programmazione 2014-2020 superano i 30 milioni di euro, di cui 13,6 milioni di fondi regionali aggiuntivi./G.Ma                  
             

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