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Rientrato a metà dicembre dall'ultima missione sulla stazione orbitante, Paolo Nespoli è la testimonianza che volere è potere e i sogni possono diventare realtà.

Di Lamberto Colla

Parma 20 marzo 2018 -

Nel 2007 la prima missione sullo Shuttle Discovery e poi nel 2010, nel 2015 e infine nel 2017 "AstroPaolo" è stato ospite della Stazione Spaziale Orbitante (ISS), quello straordinario "laboratorio" di ricerca che da 400 chilometri sopra le nostre teste osserva lo spazio, controlla i fenomeni terrestri e conduce dai 200 ai 300 esperimenti per ogni turno di permanenza.

Sin da bambino, ha confidato Paolo Nespoli, ospite dell'Università di Parma, sognava di fare l'astronauta e grazie la caparbietà, determinazione e studio il sogno si è avverato e all'età di sessant'anni ha partecipato alla sua terza missione spaziale, restando per 139 giorni all'interno dell'ISS come "gruista spaziale", ovvero addetto al braccio meccanico esterno, come "cavia" e come scienziato partecipando all'attività di ricerca programmata dall'ESA (Agenzia Spaziale Europea) e dall'ASI (Agenzia Spaziale Italiana).

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Ai molti studenti delle scuole superiori, presenti al Centro Polifunzionale del Campus universitario, Paolo Nespoli ha dimostrato come il proprio futuro lo si possa costruire trasformando così i propri sogni in realtà.

Paolo Nespoli è intervenuto in Ateneo grazie alla collaborazione del fumettista di Parma Leo Ortolani con ASI (Agenzia Spaziale Italiana) e ESA (European Space Agency), dalla quale è nato il volume a fumetti C'è Spazio per Tutti (Panini comics 2017) dedicato alla vita sulla Stazione Spaziale Internazionale e alla storia dell'uomo nello spazio. C'è Spazio per Tutti, che ha per protagonista Rat-Man, il topo-supereroe creato da Leo Ortolani, è stato portato nello spazio proprio da Paolo Nespoli, che l'ha mostrato in un video dalla Stazione spaziale Internazionale. È stato il primo fumetto a raggiungere lo spazio.

E Ortolani stesso è un altro testimone della passione che si trasforma in esperienza d'eccellenza così come per Tommaso Ghidini, anch'egli intervenuto a illustrare i progressi della ricerca per arrivare a costruire una base lunare per poi affrontare la "bonifica" di Marte per rendere fattibile la sua colonizzazione. Partito dall'ateneo di Parma, dove si è laureato in facoltà Ingegneria, oggi Ghidini si trova a dirigere la Divisione Strutture, Meccanismi e Materiali di ESA che sta sperimentando, ad esempio, la costruzione della base lunare attraverso l'utilizzo di stampanti 3D e la ricostruzione di organi umani (pelle, reni, ossa ecc...), perfetta replica funzionante dei pionieri che si avventureranno nello spazio per posizionare la prima pietra della civiltà terrestre su Marte.

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Grande successo quindi ieri mattina all'Auditorium del Campus Scienze e Tecnologie dell'Università di Parma per "Spazio all'ingegno". A raccontare delle esperienze "spaziali", oltre a Tommaso Ghidini e Paolo Nespoli, è intervenuto anche Claudio Sollazzo, Mission Manager VITA, di ASI -Agenzia Spaziale Italiana che ha raccontato della "difficoltà" di vivere nello spazio e quindi della organizzazione e programmazione che da terra occorre predisporre per assistere gli equipaggi in missione spaziale.

La mattinata è stata aperta dalla Pro Rettrice alla Didattica e servizi agli studenti Sara Rainieri e da Annamaria Cucinotta, docente del Dipartimento di Ingegneria e Architettura; il Rettore dell'Università di Parma Paolo Andrei ha invece introdotto l'intervento di Paolo Nespoli.

 

Foto di Francesca Bocchia

VIDEO: https://youtu.be/vrOWlAQrqkc 

 

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Pubblicato in Cronaca Parma
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