Il brevetto in questione, registrato con il numero US9924640B1 nel 2018, propone l’iniezione artificiale di enormi quantità di microparticelle di sabbia immerse nella stratosfera, a circa 15.000 metri di altitudine.
L’obiettivo dichiarato è quello di riflettere parte della luce solare nello spazio, per abbassare la temperatura sulla terra e contrastare il riscaldamento globale. Il Sahara viene citato come la fonte ideale di questa sabbia, e il brevetto ne spiega dettagliatamente le ragioni. Ma a quale prezzo per l’ecosistema globale?
Il progetto solleva enormi preoccupazioni per la salute umana e la sicurezza alimentare. La pioggia di sabbia che cade dal cielo sta devastando i raccolti agricoli, compromettendo l’approvvigionamento di cibo e creando deliberatamente le condizioni per una carestia su larga scala.
Ma le conseguenze non si fermano qui: la dispersione di queste particelle nell’aria rappresenta una minaccia diretta per la salute pubblica. Le microparticelle di silice, una volta inalate, possono causare gravi danni ai polmoni, aggravare patologie respiratorie preesistenti e aumentare l’incidenza di malattie croniche e degenerative. Inoltre, l’alterazione della radiazione solare e il deterioramento degli ecosistemi potrebbero innescare effetti a catena imprevedibili, rendendo l’aria sempre più irrespirabile e mettendo a rischio la vita di milioni di persone. Ci troviamo di fronte a un attacco senza precedenti alla nostra stessa sopravvivenza.
Ma come si può solo considerare di interferire con l’atmosfera se non pensare che sia solo pura follia? La scienza avanza, ma a quale costo?
Una parte minima dell’umanità, invece di imparare a convivere con il pianeta che la ospita, sembra ossessionata dall’idea di piegarlo alla propria volontà, anche a costo di distruggerlo.
La manipolazione del clima non è più solo un tentativo “disperato” di contenere il riscaldamento globale: è una pericolosa corsa verso il dominio degli elementi naturali. Il cielo è diventato il nuovo campo di battaglia, e i grandi burattinai del mondo, nascosti dietro una maschera di filantropia, sono pronti a giocare la loro partita più oscura dove, la posta in palio che si sono dati loro, è chi diventerà il sovrano dell’aria, pronti a vendere pioggia e sole come fossero materie prime nei loro affari privati.
Attraverso una narrazione costruita ad arte, tentano di convincere che il sole sia il nemico e che solo loro, con le loro tecnologie “rivoluzionarie”, possano salvarci. Iniettano non solo sabbia e altri veleni nella stratosfera, ma anche disinformazione nell’opinione pubblica, pilotando i media mainstream per far apparire come benefattori quelli che, in realtà, sono i veri distruttori del pianeta. Se li si lascia fare saranno loro a decidere chi avrà la pioggia e chi la siccità, chi potrà coltivare la terra e chi sarà condannato alla carestia.
Questi speculatori senza scrupoli, dietro il paravento della scienza e della sostenibilità, stanno costruendo un sistema in cui il clima diventa una merce di scambio, un’arma di ricatto globale, un’arma da guerra. Non sono scienziati illuminati al servizio dell’umanità: sono affaristi, manipolatori, strateghi del caos. La loro missione non è salvare il pianeta, ma possederlo.
Quante volte l’innovazione si è trasformata in devastazione? Quanto manca al giorno in cui la capacità di modificare il clima verrà usata apertamente come uno strumento di potere contro intere nazioni e popoli? La storia ci insegna che dietro ogni grande “salvatore” spesso si nasconde un dominatore. E questa volta, il prezzo da pagare potrebbe essere l’equilibrio stesso del nostro pianeta.
Questa tecnologia dei “vili affaristi” sembra ignorare una lezione fondamentale: la natura è un sistema complesso e interconnesso, e ogni intervento dell’uomo potrebbe scatenare reazioni impreviste. L’umanità è davvero pronta a trasformare il clima terrestre con metodi tanto radicali?
La risposta, purtroppo, potrebbe arrivare troppo tardi e compromettere tutte le vite animali e vegetali, compresa l’esistenza dell’uomo.
Link utili:
https://patentimages.storage.googleapis.com/25/87/73/cc0cc4bbbfb22d/US9924640.pdf