Martedì, 16 Aprile 2024 06:54

Mammi: "Invaso dell'Enza, priorità di progettazione" In evidenza

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Invaso dell'Enza, al via la prima fase di progettazione. La commissione tecnica è in procinto di affidare il Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOCFAP). Assemblea pubblica molto partecipata a Vetto, alla presenza di tutti i soggetti coinvolti

Reggio Emilia, 15 aprile 2024 - Si è tenuta, giovedì 11 aprile, a Vetto l’assemblea pubblica dedicata all’illustrazione del percorso di progettazione dell’invaso dell’Enza, promossa dal Comune di Vetto e alla presenza dell’assessore regionale all’agricoltura Alessio Mammi, al segretario dell’autorità di Bacino Distrettuale del Po Alessandro Bratti, ai presidenti del Consorzio di Bonifica Centrale Lorenzo Catellani e del Consorzio di Bonifica Parmense Francesca Mantelli.

Durante l’assemblea, dopo l’intervento del sindaco di Vetto Fabio Ruffini che ha illustrato il contesto generale e i passaggi che hanno portato alla necessità di arrivare alla progettazione di un invaso in Val d’Enza, è intervenuto l’ing. Torri della Bonifica dell’Emilia centrale, responsabile del procedimento dell’affidamento della progettazione, che verrà suddivisa nel Documento di Fattibilità delle Alternative Progettuali (DOCFAP) e nel Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) come stabilito dalle nuove regole del Codice degli appalti entrato in vigore a marzo 2023. IL DOCFAP è stato finanziato dalla Regione Emilia-Romagna per 300 mila euro e dai Consorzi di Bonifica per 200 mila euro complessivi: si tratta della prima fase operativa per incominciare l’iter di progettazione, dopo che la commissione avrà affidato la gara, a fine aprile. La consegna del DOCFAP è prevista per maggio 2025; a seguire dovrà esserci la seconda fase di progettazione del cosiddetto PFTE, finanziato per 3,2 milioni di euro dal Governo Draghi, risorse confermate anche dal Governo Meloni. Il PFTE dovrà poi essere ultimato entro dicembre 2025. Queste due corpose relazioni tecniche sono in sostanza il progetto di fattibilità dell’invaso e serviranno a stabilire la locazione, la portata idrica, i dettagli della progettazione. Nel frattempo, i Consorzi di Bonifica con il coordinamento della Regione sono già intervenuti su diverse progettazioni. La Bonifica dell’Emilia Centrale ha lavorato per la rifunzionalizzazione della traversa di Cerezzola. I lavori stanno procedendo e verranno completati per un valore di 16 milioni di euro. Inoltre sempre la bonifica dell’Emilia Centrale ha candidato tra i fondi del Ministero Infrastrutture e trasporti il progetto per il miglioramento e l’impermeabilizzazione del canale dell’Enza, che vale 8 milioni di euro. Il Consorzio di Bonifica Parmense ha redatto la progettazione per un importo di 3,4 milioni per la riqualificazione del canale della Spelta, per il risparmio idrico e la messa in sicurezza; progetto in attesa di essere finanziato. Poi a Montechiarugolo è stato realizzato il pozzo di Tortiano per un valore di 146mila euro. La Bonifica di Parma ha anche lavorato al recupero dei reflui provenienti dalle industrie conserviere del territorio. Si tratta di opere che hanno grande valore per la razionalizzazione dei consumi, e l’innovazione nelle infrastrutture idriche. L’assemblea ha visto la partecipazione di sindaci e amministratori dei comuni rivieraschi, e di tanti cittadini che sono intervenuti con domande e considerazioni. “La Regione Emilia- Romagna considera l’iter di progettazione dell’invaso dell’Enza un risultato imprescindibile per il territorio – ha detto l’assessore regionale Alessio Mammi -. Il fabbisogno idrico dell’asta della val d’Enza che comprende le necessità plurime del versante reggiano e parmense è stato messo in evidenza da diversi studi, e anche per questa ragione abbiamo deciso di dare la priorità di progettazione a questo territorio, perché è necessario intervenire. Progettare l’invaso significa dare risposte al comparto agricolo e industriale e agli usi civili. Per il territorio reggiano e parmense è una progettazione di portata storica, paragonabile a quella delle grandi opere per il Paese. Tutte le istituzioni coinvolte sono unite per arrivare a conseguire questo obiettivo”. “Era doveroso alla vigilia della chiusura dell’appalto che dovrà assegnare la prima fase del progetto di fattibilità dell’invaso fare un confronto con i cittadini del territorio su tutto il percorso intrapreso fino ad ora – ha aggiunto il sindaco di Vetto Fabio Ruffini – e sulle motivazioni che hanno portato a decidere di intraprendere la fase progettuale, perché fossero informati a loro volta su tutti i passaggi necessari che danno il via all’iter. Ringrazio tutti gli enti coinvolti per la loro disponibilità a tenere presenti le esigenze del territorio e tutti coloro che hanno partecipato all’assemblea, per i numerosi spunti e suggerimenti. Con le istituzioni abbiamo condiviso la necessità di passare ad una fase progettuale, che è in procinto di partire”.

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