Di Mario Boggini e Virgilio Milano, 21 marzo 2024 -
Da giovedì circolano notizie inerenti presunti dazi e ieri l’Ansa riportava:
“Gli stati dell'Ue e il Parlamento europeo hanno concordato oggi di limitare le importazioni agricole ucraine esenti da dazi doganali - uova, pollame e zucchero, ma anche avena, mais e miele - a partire da giugno, hanno annunciato rispondendo alla protesta del settore. L'accordo raggiunto rinnova per un anno l'esenzione dai dazi concessa dal 2022 a Kiev ma con "meccanismi di salvaguardia" mirati ad alcuni prodotti sensibili, si legge in un comunicato dell'Eurocamera. Gli agricoltori Ue accusano il flusso di prodotti ucraini di abbassare i prezzi locali e di costituire concorrenza sleale. Il testo "prevede un freno d'urgenza a pollame, uova e zucchero" nonché "avena, mais, semole e miele", precisa il Parlamento europeo nella nota. Il meccanismo di fatto limita i volumi di importazione di questi prodotti ai livelli medi importati dall'Ue nel 2022 e nel 2023, oltre i quali verranno reimposti i dazi doganali.”
Ma attenzione nelle note per gli operatori poi si legge:
“E’ stato introdotto il principio base: le restrizioni entreranno in vigore dopo il superamento della media delle importazioni delle annate 2021-2022-2023 a partire dal 1 Luglio 2024”.
Non è però ancora chiaro come si arriverà all’implementazione di tale quadro di principi, se vi sarà un bando all’importazione, se saranno introdotti dei dazi o se saranno necessari dei titoli di importazione? Inoltre, è ignoto se gli affari conclusi ad oggi per esecuzione dopo il 01/07/2024 saranno coinvolti nelle decisioni adottate, quali i doveri e competenze dei Paesi Membri, ecc. ecc.
Quindi ancora tutto in gioco e da qui a fine giugno attendiamo notizie anche se dubitiamo che si voglia fermare l’approvvigionamento MONETARIO dell’Ucraina!
E per questo troveranno solo varie formule per attenuare le proteste del mondo agricolo del’Unione.
Gli aumenti registrati sul mais non sono imputabili a questa notizia, ma solo ad una più forte resistenza al vendere da parte di fonti estere. E comunque i valori dei mercati internazionali sono troppo bassi per speculare altri ridimensionamenti sul breve periodo, anche alle discese esiste un termine!
Indici Internazionali al 21 marzo 2024
L’indice dei noli b.d.y. è sceso a 2.284 punti, il petrolio wti è salito a circa 82 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,09397 ore 08,15.
(*) Noli - L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano
(*) Noli - L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
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