Di Mario Boggini e Virgilio Milano, 12 febbraio 2024 - L’USDA non ha portato grandi sorprese ed ha confermato che non vi è scarsità di merce, il mercato è su valori minimi, ed infatti stamattina mentre scriviamo il telematico è in ripresa sul comparto soya e sul mais
Quindi mercati piuttosto sul fondo, la crisi dei consumi è molto diffusa non solo in Europa.
Sul mercato domestico continua, senza se e senza ma, la ritenzione alla vendita da parte dei produttori primari
Sabato all’ Assemblea dell’A.i.r.es la preoccupazione per la riduzione delle aree a seminativo era palpabile, e questo riguarderà particolarmente il mais.
Se non verranno istituiti dei freni all’importazione sia dal profondo Est, cioè Ucraina, che dal Sud America la mais-coltura italiana, e non sono quella, vedrà tempi “tristi” non tanto per i prezzi di mercato, perché negli anni si erano registrati valori ben più bassi, ma per i costi di produzione e le varie difficoltà legislative, compreso l’assurdo piano “granaio Italia” la cui burocrazia è farraginosa e con tempi ristretti non adatti alle campagne di produzione.
Tornado al mais, venerdì era presente sul mercato una posizione a prezzo finito per dodici mesi partenza magazzini interni tale da scoraggiare qualsiasi semina!
Per il mondo delle bioenergie nulla da segnalare, il settore deve approfittare del calo dei cruscami di grano che non credo abbia molto spazio alla discesa dato che si sta esportando crusca in Spagna!
In conclusione, occorre ripetersi: “il mercato è su valori bassi accettabili per chi trasforma i prodotti in latte, uova, carne, ma è molto penalizzante per chi produce e su alcuni prodotti anche per chi commercia, esistono infatti sul mercato posizioni con contratti fatti in altri momenti con valori molto difformi dagli attuali, e chi si è giocato oltre il famoso 1/3 ora è nei guai.”
Comunque vada ora il mercato è molto basso e se anche i mercuriali provinciali stanno difendendo i prodotti interni è il caso di prendere coraggio e approfittarne almeno sul medio periodo.
Indici Internazionali al 12 febbraio 2024
L’indice dei noli b.d.y. è salito a 1.545 punti, il petrolio wti è salito a circa 76,5 $ al barile, il cambio €/$ gira a 1,07956 ore
(*) Noli - L’indicatore dei “noli” BDY è un indice dell'andamento dei costi del trasporto marittimo e dei noli delle principali categorie di navi dry bulk cargo, cioè quelle che trasportano rinfuse secche. Il BDI può anche costituire un indicatore del livello di domanda e offerta delle rinfuse secche.
Mario Boggini - esperto di mercati cerealicoli nazionali e internazionali - (per contatti +39 338 6067872) - Valori indicativi senza impegno, soggetti a variazioni improvvise. Questa informativa non costituisce servizio di consulenza finanziaria ed espone soltanto indicazioni-informazioni per aiutare le scelte del lettore, pertanto qualsiasi conseguenza sull’operatività basata su queste informative ricadono sul lettore.
Officina Commerciale Commodities srl - Milano