Ovviamente il fine è chiaro ed evidente: pervenire ad un "socialismo verde" e ad una "pianificazione democratica" che intende cambiare lo stesso modello antropologico. In realtà, come ha sostenuto il prof. Alberto Prestininzi (Ordinario di Geologia Applicata e Rischi geologici presso l'Università "La Sapienza" di Roma), con riferimento al quadro dell'Accordo di Parigi del 2015 ove i Paesi UE si sono impegnati a ridurre del 40%, entro l'anno solare 2030, le emissioni di Co2 rispetto ai livelli del 1990, "questa riduzione inciderebbe a livello globale per lo 0,036% (1,09/3000) (egualmente se calcolato con il 40% di 0,09% = 0,036%). Se volessimo esprimere l’incidenza sulle quantità apportate dall’uomo, lo 0,036% di 120 ppm (la quota di cui è responsabile l'essere umano) è 0,043 ppm = 43 ppb (parti per miliardo) (43 ppb in 15 anni sono 3 ppb all’anno).
Questa parte non è neppure misurabile.
Gli strumenti più sofisticati hanno una sensibilità di circa 1 ppm. A fronte di questa inutile operazione l’UE fa pagare ai propri cittadini, sotto diverse forme, mille miliardi l’anno". Quanto alle alluvioni, alle ondate di siccità etc. il prof. Prestininzi è ancora più chiaro, sbugiardando le notizie dei vari quotidiani "La Repubblica", "La Stampa" etc. il cui vistoso calo di copie vendute certifica anche la assoluta assenza di credibilità: "La siccità, l’eccesso d’acqua, le alluvioni sono sempre attribuite al cambiamento climatico. Il clima è, in realtà, sempre cambiato e l’aumento di temperatura che noi registriamo oggi, di un grado circa negli ultimi centocinquanta anni, è naturale ed è connesso alla "coda" dell’ultima piccola era glaciale 1500-1700, durante la quale c’è stato un abbassamento di temperatura che d’inverno faceva ghiacciare il Tamigi e la laguna di Venezia. Da quel momento in poi la temperatura ha iniziato crescere. Noi siamo in questa coda, con piccole oscillazioni, perché nel 1970 la temperatura è diminuita e tra il 2000 al 2015 è rimasta costante. Queste piccole oscillazioni nulla hanno a che vedere con le alluvioni".
P.S. Le considerazioni del prof. Prestininzi sono tratte dall'intervista rilasciata dallo stesso al sito web www.startmag.it
(*) Autore - prof. Daniele Trabucco.
Associato di Diritto Costituzionale italiano e comparato presso la Libera Accademia degli Studi di Bellinzona (Svizzera)/UNIB – Centro Studi Superiore INDEF (Istituto di Neuroscienze Dinamiche «Erich Fromm»). Professore universitario a contratto in Diritto Internazionale e Diritto Pubblico Comparato e Diritti Umani presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici/Istituto ad Ordinamento Universitario «Prospero Moisè Loria» di Milano. Dottore di Ricerca in Istituzioni di Diritto Pubblico e titolare di Master universitario di I livello in Integrazione europea: politiche e progettazione comunitaria. Già docente nel Master Executive di II livello in «Diritto, Deontologia e Politiche sanitarie» organizzato dal Dipartimento di Economia e Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale. Socio ordinario ARDEF (Associazione per la ricerca e lo sviluppo dei diritti fondamentali nazionali ed europei) e socio SISI (Società italiana di Storia Internazionale). Vice-Referente di UNIDOLOMITI (settore Università ed Alta Formazione) del Centro Consorzi di Belluno.