Domenica, 21 Marzo 2021 07:24

Frammenti di gestione d’impresa – l’interpretazione del bilancio In evidenza

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Di Mario Vacca Parma, 21 marzo 2021 - Con un percorso iniziato lo scorso gennaio si è attraversata una parte della gestione aziendale talvolta accademica, altre meno  che, con l’articolo pubblicato la settimana scorsa   è arrivato alla stesura del bilancio.

Abbiamo visto che il bilancio descrive - in forma sintetica - il vero stato di salute di un’azienda ma, per individuare sapientemente ogni aspetto e prendere decisioni adeguate occorre saperlo leggere ed interpretare per bene.

Ci troviamo adesso di fronte alle prime forme di studio dell’analisi di bilancio e del controllo di gestione che prevedono un cambio nella rappresentazione del bilancio cosi come “studiata” sinora. Occorre quindi “impaginare” i dati di bilancio utilizzando appositi modelli che ne rendono più facile e intuitiva la lettura.

Ricordo che leggere ed interpretare il bilancio significa prima di tutto:

  • valutare la sostenibilità delle scelte aziendali
  • conoscere la sostenibilità del debito, comprendere le banche e limitarne i costi
  • misurare i margini di guadagno
  • valutare lo stato di salute delle aziende clienti
  • monitorare i risultati dei concorrenti

 

I passi per creare un bilancio per scopi gestionali

 

Dei quattro documenti che compongono il bilancio si parte dal Conto Economico che, come ormai sappiamo contiene costi e ricavi, ovvero voci generate da vendite e acquisti.  

Occorre convertire il bilancio creato dal commercialista ai fini fiscali attraverso un processo che prende il nome di riclassificazione composto da 3 passaggi:

1. raggruppare le voci in poche categorie (classi)

2. disporle in maniera differente

3. calcolare alcuni valori intermedi

E che segue il seguente criterio:

RICAVI: valori registrati tramite fatture di vendita

COSTI DI PRODUZIONE: i costi e gli acquisti necessari per realizzare il prodotto finito: acquisti di materie prime, servizi esterni, conto lavorazioni, eccetera. La natura di questi costi è variabile.

COSTI DI FUNZIONAMENTO: costi in qualche modo inerenti alla struttura dell’azienda – solitamente costi fissi-stimabili già ad inizio anno. 

COSTI DEL PERSONALE: salari e stipendi, oneri sociali, accantonamento TFR ed eventuali ricevute per prestazioni occasionali.

AMMORTAMENTI: come abbiamo visto è la classe riferita ai beni strumentali (macchinari, impianti, attrezzature, etc) e misura il deprezzamento annuo. Qui si collocano anche le voci relative a svalutazioni e accantonamenti diversi dal TFR.

ONERI FINANZIARI: costi per interessi relativi alle operazioni di finanziamento e credito bancario.

IMPOSTE E TASSE: divisione che raccoglie i conti relativi alla tassazione sul reddito.

Il modello passa da uno schema a sezioni contrapposte ad un modello in formato a scalare che facilità i confronti con i periodi pregressi e consente di calcolare i risultati intermedi che poi sono i dati che si ricercano l’attività oggetto di questa operazione. 

Il confronto dei bilanci di più esercizi fornire un’immediata indicazione dell’andamento aziendale al fine di verificare il trend di sviluppo del fatturato, l’eventuale aumento dei costi o del ricorso al finanziamento di terzi. Proprio in ordine ai finanziamenti, gli istituti di credito sono soliti misurare il merito di credito attraverso un giudizio (rating) che, tra le altre cose, analizza i dati degli ultimi 3 bilanci i cui dati vengono riclassificati al fine di pervenire ad alcuni indicatori non presenti nel bilancio come il Margine Operativo Lordo (Ebitda). Il M.O.L. è uno degli indicatori di redditività più importanti.

All’aumentare dei ricavi potrebbero aumentare anche i costi o magari, con ricavi costanti i costi potrebbero inaspettatamente aumentare o diminuire, quindi è importante capire come questi valori si muovono in proporzione ad un certo dato ed è pertanto importante evidenziare anche una lettura a valori percentuali. Il confronto dei valori confrontando i dati in percentuale è molto rapido ed intuitivo. 

Gran parte delle operazioni di riclassificazione possono essere svolte in automatico da appositi software o con modelli preimpostati in excel facili da trovare anche sul web ma, ovviamente, occorre avere una buona padronanza del linguaggio altrimenti i dati saranno di difficile lettura. 

Prima di parlare del controllo di gestione – nei prossimi articoli – qualche cenno al capitale circolante, ai flussi di cassa ed alla nota integrativa.

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La Bussola d'Impresa - Mario Vacca

Mi presento, sono nato a Capri nel 1973, la mia carriera è iniziata nell’impresa di famiglia, dove ho acquisito la cultura aziendale ed ho potuto specializzarmi nel management dell’impresa e contestualmente ho maturato esperienza in Ascom Confcommercio per 12 anni ricoprendo diverse attività sino al ruolo di vice presidente.

Queste capacità mi hanno portato a collaborare con diversi studi di consulenza in qualità di Manager al servizio delle aziende per pianificare crescite aziendali o per risolvere crisi aziendali e riorganizzare gli assetti societari efficientando il controllo di gestione e la finanza d’impresa.
Nel corso degli anni le esperienze aziendali unite alle attitudini personali mi hanno permesso di sviluppare la capacità di anticipare e nel contempo essere un buon risolutore dei problemi ordinari e straordinari dei miei clienti.

Per migliorare la mia conoscenza e professionalità ho accettato di fare esperienza in un gruppo finanziario inglese e, provatane l’efficacia ne ho voluta fare una anche in Svizzera.
Queste esperienze estere hanno apportato conoscenze legate al Family Business, alla protezione patrimoniale tanto per le imprese quanto per i singoli imprenditori ed all’attenzione per l’armonizzazione fiscale tra le diverse realtà ed al rischio d’impresa.

Mi piace lavorare in squadra, mi piace curare le pubbliche relazioni e, sono convinto che l’unione delle professionalità tra due singoli, non le somma ma, le moltiplica.
Il mio impegno è lavorare sodo ma, con etica, lealtà ed armonia.

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