Giovedì, 14 Gennaio 2021 12:44

#facciamorumore. FIPE e FIEPET insieme per dichiarare lo stato di difficoltà dei pubblici esercizi In evidenza

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FIPE ParmaFederazione Italiana Pubblici Esercizi aderente ad Ascom, unitamente a FIEPET Parma,Federazione Italiana degli Esercenti Pubblici e Turistici aderente a Confesercenti,  hanno organizzato l’iniziativa #facciamorumore. per esternare pubblicamente lo stato di difficoltà in cui versano i pubblici esercizi. (Foto di Francesca Bocchia)

Parma 14 gennaio 2021 - “Nel rispetto delle norme di sicurezza anti Covid-19 e per evitare rischi di assembramento – ha rimarcato  Ugo Bertolotti Presidente Fipe Parma - una piccola delegazione di consiglieri hanno convocato una conferenza stampa a porte chiuse, che avverrà in una sede istituzionale  alle ore 10.30,  per poi recarsi  dal Prefetto e presentare, in quella sede, le istanze della categoria, affinché lo stesso possa farsi portavoce degli interessi delle aziende nelle competenti sedi. Non si tratta quindi in alcun modo di una manifestazione di massa, ma di un segnale di protesta pacifica: in segno di solidarietà unanime, abbiamo invitato i colleghi ad esprimere simbolicamente la protesta, direttamente davanti delle proprie aziende, sia con i cartelli che abbiamo ideato e che sono disponibili sui siti delle rispettive associazioni di categoria, sia con i “rintocchi” di un cucchiaio contro una bottiglia di vetro e di inviare i relativi video e filmati  in modo da poterli pubblicare anche sui profili social.” 

Dello stesso avviso il Presidente Fiepet Parma Massimo Delle Donne che aggiunge: “Vogliamo fare chiarezza sulle voci che stanno girando in questi giorni. L’incontro di giovedi mattina nulla ha a che vedere con una manifestazione, ma trattasi di evento riservato cui solo una stretta delegazione potrà partecipare in rappresentanza della categoria. Al fine di garantire il massimo rispetto delle regole e dei protocolli di sicurezza invitiamo i colleghi a sostenere l’iniziativa con foto e video davanti alle loro attività, nonché a partecipare alla raccolta firme che abbiamo promosso e  in questi giorni ha già raccolto il sostegno di quasi 500 aziende del territorio. Tale raccolta accompagnerà infatti il documento proposta che consegneremo giovedi al Prefetto.”

Allo stesso modo Ascom e Confesercenti in relazione alle azioni di protesta previste per il 15 gennaio, di cui molto si sta parlando in questi giorni sui social, commentano: “Siamo consapevoli della rabbia e della frustrazione dei nostri operatori tuttavia sconsigliamo fortemente di intraprendere azioni che infrangono le regole, come quelle ad esempio delle aperture nonostante i divieti: le sanzioni economiche sono pesanti, da un minimo di 400 euro ad un massimo di 1000 euro con chiusura dell’attività da 5 a 30 giorni. Senza contare che in caso di apertura non autorizzata, a venire sanzionati sarebbero anche i clienti stessi e per di più senza la garanzia di una tutela legale che legittimi tali azioni.”

“Quello che chiediamo – hanno concluso Bertolotti e Delle Donne – sono più ristori e liquidità per le aziende in tempi brevi.  Ma soprattutto cogliamo l’occasione per ribadire al Governo l’urgenza di un sostanziale cambio di passo nell’adozione delle strategie di contenimento della pandemia: è necessario trovare le regole per mantenere comunque aperti in sicurezza i pubblici esercizi, in piena coerenza con i protocolli emanati, evitando chiusure generalizzate e molto spesso non giustificate. Pensare alla chiusura come prima opzione ci trascina in una spirale negativa da cui si rischia di non uscire più: è in gioco la tenuta non solo del sistema economico, ma dell’intero sistema sociale.”

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