Resta alta e sarà in ripresa all'inizio del 2020, ma intanto è prevista in rallentamento l'offerta di lavoro delle imprese reggiane negli ultimi due mesi dell'anno rispetto allo stesso periodo del 2018.
I risultati dell'ultima indagine Excelsior analizzati dall'Ufficio Studi della Camera di Commercio di Reggio Emilia parlano, infatti, di 10.490 contratti che le aziende reggiane dell'industria e dei servizi intendono attivare nel trimestre novembre 2019-gennaio 2020, circa 2.500 in meno rispetto allo stesso periodo di un anno fa.
A pesare sulle decisioni delle imprese è la crescente incertezza del quadro internazionale, la frenata, anche al livello locale, della produzione manifatturiera, la decelerazione dell’industria tedesca e la minor crescita delle principali economie asiatiche.
Queste incertezze si riflettono soprattutto sugli orientamenti degli ultimi due mesi del 2019.
La quota più contenuta di ingressi – poco più di 2.000 entrate, pari ad un quinto dei rapporti di lavoro del trimestre - dovrebbe riguardare, infatti, il mese di dicembre, mentre a gennaio 2020 i contratti previsti dovrebbero essere circa 5.500.
Fissando l'attenzione al mese corrente, le entrate previste dovrebbero essere poco più di 3.000 e dovrebbero concentrarsi per il 61%, nel settore dei servizi, con una prevalenza dei servizi alle imprese (670 entrate), come i servizi di trasporto e logistica o quelli avanzati di supporto alle imprese; a seguire, la filiera turistica (servizi turistici, alloggio e ristorazione) con 540 ingressi, il commercio (350) e i servizi rivolti alla persona (290).
Nel settore industriale i contratti previsti saranno 1.160 e a trainare la domanda di lavoro dovrebbero essere i comparti della meccanica ed elettronica (330 unità) seguiti dalle industrie metallurgiche (240) e da quelle della filiera alimentare-bevande (120).
Quasi due terzi dei 3.010 nuovi ingressi dovrebbero essere coperti dalle imprese di piccola dimensione, ovvero fino a 49 dipendenti; nel 37% dei casi, inoltre, le entrate previste saranno stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 63% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).
Permangono ancora, come rileva l'indagine, le difficoltà da parte delle aziende reggiane nel reperire le figure professionali richieste: il 39% delle figure previste risulta, infatti, non facile da trovare. Operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche, operatori dell'assistenza sociale, in istituzioni o domiciliari e conduttori di mezzi di trasporto sono le professioni più difficili da reperire, con percentuali superiori al 50% se non addirittura al 60%.