Nella provincia di Modena, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha incontrato gli studenti dell'Istituto Comprensivo "Francesco Berti" di Prignano sulla Secchia -
Modena, 11 febbraio 2014 -
Anche nel 2014 si celebra il Safer Internet Day, giornata mondiale dedicata alla sicurezza in rete.
La manifestazione, che si terrà in oltre 100 paesi, ha lo scopo di sensibilizzare il maggior numero di utenti, adulti e giovani, ad un uso consapevole e responsabile dei sistemi evoluti di comunicazione e socializzazione.
La Polizia di Stato ha fissato tra i suoi obiettivi prioritari la formazione in materia di sicurezza; nel terzo millennio uno degli ambienti più delicati nei quali deve essere garantita è proprio il web.
Nell'ambito del Safer Internet Day, questa mattina, nelle scuole individuate in concorso con il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha tenuto una serie di incontri con gli studenti delle scuole medie e superiori.
In Emilia Romagna sono stati più di 1.000 i giovani che hanno partecipato alla manifestazione.
Nella provincia di Modena, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha incontrato gli studenti dell'Istituto Comprensivo "Francesco Berti" di Prignano sulla Secchia.
Il Safer Internet Day si coniuga con un'altra importante iniziativa denominata "Una vita da social", una campagna itinerante nella quale gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni incontreranno sui temi della sicurezza online i visitatori nelle piazze italiane di maggior affluenza, utilizzando un truck (autoarticolato) multimediale. In Emilia Romagna saranno interessate le province di Bologna e Rimini.
In quelle occasioni importanti e noti personaggi di cultura e del mondo dello spettacolo e dello sport interverranno per contribuire con la propria immagine a trasmettere i messaggi più efficaci per una navigazione sicura online.
L'iniziativa risponde alla sempre più pressante richiesta e ricerca di sicurezza, anche informatica; ma questa si raggiunge solo con una adeguata cultura digitale. La diffidenza, specie quella degli adulti, nei confronti delle nuove tecnologie, passa attraverso la formazione dei più giovani.
Anche le iniziative della Polizia Municipale di Piacenza sono state al centro del seminario dal titolo "La sicurezza dei pedoni: le risposte dei Comuni" tenutosi a Reggio Emilia -
Piacenza, 10 febbraio 2014 -
Anche le iniziative della Polizia Municipale di Piacenza sono state al centro del seminario dal titolo "La sicurezza dei pedoni: le risposte dei Comuni", che si è tenuto nei giorni scorsi a Reggio Emilia. Organizzato dall'Osservatorio sicurezza stradale dell'Anci, punto di incontro tra gli enti territoriali che elaborano strategie condivise per contenere l'incidentalità in ambito urbano, l'appuntamento ha visto la partecipazione di sindaci, amministratori ed esperti di diverse città italiane.
Tra i relatori, è intervenuta la Comandante del Corpo di Piacenza, Renza Malchiodi, che si è soffermata su alcune attività avviate dal Comando di via Rogerio negli ultimi mesi. In particolare, ha illustrato l'evento "Viva i pedoni", nel corso del quale, lo scorso 6 maggio in occasione della Settimana mondiale della sicurezza stradale, il personale della Polizia Municipale (già impegnato a pieno regime nell'organizzazione dell'Adunata nazionale degli Alpini) e alcune classi delle scuole elementari cittadine hanno effettuato un presidio presso alcuni attraversamenti stradali del centro e della periferia, con la distribuzione di palloncini bianchi recanti la scritta "W i pedoni" per sensibilizzare i cittadini all'osservanza delle regole del Codice della strada e per la riduzione dell'incidentalità in ambito urbano.
E' stato presentato poi il progetto della "Multa morale", alla quale hanno partecipato i ragazzi di una classe della scuola Calvino che, insieme a due ispettori pensionati della Polizia Municipale, hanno pattugliato per le vie cittadine e rilevato alcune infrazioni alla normativa stradale, sanzionando gli automobilisti con "multe morali" pensate dagli stessi studenti. Infine, si è dato spazio a "Continua a proteggere", il progetto informativo/formativo di educazione stradale inserito nei corsi pre-parto, in cui le future mamme hanno avuto l'occasione di confrontarsi con il personale della Polizia Municipale per ogni suggerimento utile in merito alla sicurezza nel trasporto del loro bimbo nei primi mesi di vita.
(Fonte: ufficio stampa Comune di Piacenza)
L'iniziativa, che vede la partecipazione di tecnici Inail, si svolge alle 15 nella sala formazione di Confcooperative Modena -
Modena, 10 febbraio 2014 -
È in programma domani - martedì 11 febbraio – un seminario di Confcooperative Modena per presentare i contributi che l'Inail concede alle imprese che investono in salute e sicurezza sul lavoro. L'iniziativa, che vede la partecipazione di tecnici Inail, si svolge alle 15 nella sala formazione di Confcooperative Modena (piano seminterrato di palazzo Europa, via Emilia Ovest 101, Modena). «Domani presentiamo due misure Inail molto interessanti per le imprese – spiega Giuseppe Caserta, il funzionario di Confcooperative Modena che si occupa di salute e sicurezza sul lavoro – La prima misura è un contributo, che può arrivare fino a 130 mila euro, erogato alle imprese che investono per prevenire i rischi di infortuni. La seconda misura è uno "sconto", denominato "oscillazione per prevenzione", riconosciuto alle aziende, operative da almeno un biennio, che eseguono interventi per il miglioramento delle condizioni di sicurezza e igiene nei luoghi di lavoro, in aggiunta a quelli minimi previsti dalla normativa in materia». Uniservizi (la società di servizi di Confcooperative Modena) fornisce assistenza alle aziende sia per la partecipazione alle iniziative Inail che per l'adozione dei modelli organizzativi e di responsabilità sociale finanziati dall'Inail.
Info: Francesca Ferrari (tel. 059.384722; Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..)
(Fonte: ufficio stampa Confcooperative Modena)
L’Associazione solidale con la denuncia del Procuratore Capo Zincani.
CNA: INDIVIDUIAMO UN’AZIONE COMUNE PER AVERE L’ATTENZIONE CHE MODENA MERITA DA PARTE DELLO STATO
Modena, 11 gennaio 2014.
“E’ intollerabile che un territorio che, solo di Irpef, versa 10 miliardi all’anno di euro nelle casse dello Stato, l’1,4% del totale, riceva così poca attenzione da parte dello Stato per ciò che riguarda la sicurezza, un termine nel quale rientrano non solo le Forze dell’Ordine, ma anche gli organici del tribunale. Ecco perché siamo disponibili a sostenere ogni azione necessaria per porre all’attenzione del Governo i problemi della nostra provincia recentemente denunciati dal Procuratore Capo Vito Zincani”. Così Umberto Venturi, presidente provinciale di CNA, manifesta la condivisione dell’Associazione modenese nei confronti dell’appello recentemente lanciato, oltre che da Zincani, dal Prefetto Di Bari e dal Presidente del Tribunale Zanichelli.
“I disservizi alla giustizia che opportunamente ha denunciato Zincani – continua Venturi – si ripercuotono non solo in ambito penale, ma anche civile. E non c’è bisogno di sottolineare quanto i tempi di quest’ultima incidano sull’attività d’impresa, ad esempio per quanto riguarda il delicato aspetto della tutela dei crediti”.
Ma è soprattutto il presidio del territorio a rischiare di pagare le conseguenze del sottodimensionamento evidenziato dal procuratore Capo. “Destinare personale a compiti per i quali non ha titoli significa esporre quest’ultimo a rischi professionali ingiusti e, nel caso delle forze dell’ordine, ad impegnare addetti che potrebbero essere impiegati nella lotta al criminalità grande e piccola”.
Modena, infatti, , secondo i dati del Viminale è al settimo posto, tra città del nord, per presenza mafiosa e, per quanto riguarda la microcriminalità, le cronache sono ormai uno stillicidio quotidiano di furti anche violenti. “Non possiamo chiedere ai giudici e alle forze dell’ordine di fare tutto: operare contro l’abusivismo, controllare il territorio, intervenire tempestivamente. Il prossimo tavolo sulla sicurezza potrebbe rappresentare l’occasione per discutere e valutare l’opportunità di un’azione comune che consenta di rivendicare una maggiore attenzione da parte del Governo. Non può essere sempre il territorio a pagare le conseguenze di una spending review ad oggi applicata a senso unico”.
E per definire la situazione Venturi ricorre ad una metafora già utilizzata, quella della piramide di lattine nei supermercati. “Continuare a tagliare a livello locale è come prendere le lattine dal basso: il rischio è che l’intera struttura crolli e, purtroppo, è proprio quello che sta accadendo, da un punto di vista economico e sociale”.
(CNA Modena)
Terzetto di ladri in azione, indagini tra #Piacenza, #Modena e #Parma -
Parma 02 Gennaio 2014 --
Tocca anche il parmense un'indagine relativa ad un terzetto di malviventi che alla fine dello scorso mese ha messo a segno numerosi furti nel modenese, fonti giudiziarie hanno riferito che i tre sono stati intercettati recentemente dalle forze dell'ordine nella zona di Ronco Campo Canneto, erano a bordo di un'Audi station wagon di colore nero. Sentitisi braccati i ladri hanno abbandonato l'auto dileguandosi a piedi per i campi, nell'auto gli investigatori hanno trovato un fucile da caccia e una pistola calibro 7,65, armi che risultano rubate a Castelvetro. Nel baule c'erano anche capi d'abbigliamento, borse, radio orologi e altri oggetti probabile provento di furti. L'auto utilizzata dai ladri è risultata rubata nei mesi scorsi a Fiorenzuola d'Arda, ma dei malviventi per adesso non c'è alcuna traccia.
Rischio petardi: realizzato un volantino per ricordare come prevenire gli infortuni alle mani dei bambini
Modena 31 Dicembre 2013 --
POLICLINICO DI MODENA NELL'AMBITO DELLA CAMPAGNA NAZIONALE MANI SICURE
Occorre fare attenzione soprattutto ai botti rimasti inesplosi.
"Divertiamoci, festeggiamo, ma con giudizio, non dimenticando mai che ogni petardo, anche se legale, potenzialmente è una fonte di pericolo, soprattutto per le mani e ancora di più se si tratta di quelle di un bambino."
A ricordarlo, a poche ore dai festeggiamenti di fine anno, è il dottor Andrea Leti Acciaro del Policlinico di Modena (coordinatore Nazionale del Gruppo di Prevenzione per gli Infortuni alla Mano della SICM) che per l'occasione, con i suoi collaboratori, ha elaborato un volantino ad hoc, per ricordare quanto siano importanti alcune piccole precauzioni per evitare che un momento di festa si trasformi in una serata da dimenticare. Tra le situazioni più pericolose da segnalare in particolare i petardi inesplosi che si possono trovare in casa e per strada.
Si tratta dell'ultima, in ordine di tempo, delle tantissime iniziative nell'ambito di "Mani sicure", la campagna nazionale di prevenzione degli infortuni alla mano del bambino, ideata dalla Società Italiana di Chirurgia della Mano (SICM) e coordinata, quest'anno, dalla Struttura complessa di Chirurgia della Mano dell'Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena.
Inaugurata la nuova base per l’elisoccorso di Pavullo nel Frignano.
Pavullo, 09 Dicembre 2013 - -
Gestita dal 118 dell’Azienda USL di Bologna, è dedicata al soccorso in montagna.
Taglio del nastro, lo scorso 6 dicembre, per la nuova base per l'elisoccorso di Pavullo nel Frignano, presso l'Aeroporto Paolucci. La base è dotata di una nuova struttura di ricovero per l'equipaggio aeronautico, sanitario e del Soccorso Alpino, oltre che di tutte le attrezzature. Il servizio, gestito dal 118 dell'Azienda USL di Bologna, è l'unico in Regione a disporre di elicottero con verricello.
La base elisoccorso di Pavullo è collocata all’interno dell'Aeroporto Paolucci, che è stato rinnovato, di recente, nell'area di atterraggio e nell'impianto di illuminazione. Ciò consentirà alla attività di elisoccorso di operare in una struttura all'avanguardia per sicurezza ed efficienza.
La nuova base, nata dalla collaborazione fra Azienda Usl di Bologna, Enac, Comune di Pavullo nel Frignano e Aeroclub Pavullo, è stata inaugurata da Romano Canovi, Sindaco del Comune di Pavullo nel Frignano, Roberto Gianaroli, Presidente dell’Aero Club Pavullo, Giovanni Gordini, Direttore del Dipartimento di Emergenza dell'Azienda Usl di Bologna, Carlo Lusenti e Gian Carlo Muzzarelli, rispettivamente Assessore alle Politiche per la Salute e Assessore alle Attività Produttive della Regione Emilia - Romagna.
Il 118 dell'Azienda USL di Bologna gestisce la base di elisoccorso di Pavullo nel Frignano per conto del Servizio Sanitario Regionale, in convenzione con il Soccorso Alpino Emilia Romagna (SAER). Grazie a questo accordo è stato possibile migliorare il coordinamento degli interventi di soccorso in montagna e in grotta, uniformando le procedure in tutto il territorio regionale e sviluppando una costante e progressiva integrazione tra personale del 118 e volontari del SAER.
Il personale che a turno opera nella base è composto da 48 operatori, tra medici e infermieri, provenienti dalle Aziende Sanitarie e Ospedaliere di Bologna, Modena, Parma, Reggio Emilia e Ravenna, 17 tecnici di elisoccorso, 6 unità cinofile da valanga SAER, 6 piloti, 2 operatori di verricello.
Da gennaio a novembre 2013 l'elisoccorso ha effettuato 525 missioni, volando per 341 ore circa. Sono state soccorse 402 persone, 29 delle quali recuperate con il verricello. 35 gli interventi eseguiti in luoghi particolarmente difficili da raggiungere, con salvataggi realizzati utilizzando una particolare manovra di volo, l'hovering, che consiste nel mantenere l'elicottero in aria appoggiando sulla roccia un solo pattino. Il 45% delle persone soccorse presentava traumi, il 24% problemi cardiocircolatori, l'11% neurologici, il 5% respiratori.
(Servizio Sanitario Regionale - Città di Pavullo nel frignano)
A seguito dell’episodio più grave era stato ricoverato in prognosi riservata.
Parma, 9 dicembre 2013 --
Maltrattava il figlio pestandolo continuamente, l'episodio più grave è avvenuto nell'ottobre dello scorso anno, quando lo ha ridotto in condizioni tali che i medici del pronto soccorso lo hanno ricoverato in prognosi riservata.
Lo sfortunato giovane aveva riportato un trauma cranico facciale ed un ematoma al fegato.
Il ragazzo, quando è accaduto questo aveva 18 anni, ma stando alla ricostruzione degli inquirenti,
i maltrattamenti avvenivano da quando era minorenne. Il padre violento, un 43enne di nazionalità tunisina, ha preferito chiudere la sua pendenza giudiziaria durante l'udienza preliminare chiedendo il patteggiamento.
La pena concordata con il Pm Fabrizio Pensa e applicata dal giudice Alessandro Conti è stata di due anni e sei mesi.
Il ragazzo intanto è tornato in Tunisia tagliando i ponti con la sua famiglia d'origine.