Il 9 maggio Smurfit Kappa, leader negli imballaggi a base carta, porta il Safety Day nei venti stabilimenti italiani: con l'iniziativa Famiglia Sicura per la prima volta l'azienda apre le porte alle famiglie dei dipendenti e ai bambini, con laboratori interattivi e iniziative ludico didattiche dedicate alla sicurezza e alla prevenzione dei rischi -
Parma, 3 maggio 2014 -
Il Safety Day, associato con la Giornata Mondiale della Salute e della Sicurezza sul Lavoro, è la principale tappa in cui si concretizza il progetto Safety Bridge ideato da CEPER, sviluppato in collaborazione con Smurfit Kappa Italia e supportato da Gifco, Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato.
Venerdì 9 maggio, per la prima volta, all’interno del Safety Day si svolgerà l’iniziativa Famiglia Sicura: i venti stabilimenti della Smurfit Kappa Italia - collocati in 16 province di sei regioni italiane (Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio) - si apriranno alle famiglie di tutti i dipendenti per realizzare un laboratorio interattivo sulla sicurezza e iniziative ludico didattiche a tema, rivolte anche ai bambini.
Safety Bridge
Safety Bridge è un ponte che unisce il luogo di lavoro a quello della vita familiare, perseguendo la realizzazione di un circolo virtuoso, che trasferisca la prevenzione dei rischi dagli ambienti di lavoro agli ambienti domestici, portando un incremento dei comportamenti sicuri anche nel corso dell’attività lavorativa. L’impegno nella prevenzione degli infortuni nei luoghi di lavoro ha avuto negli anni risultati apprezzabili, portando dal 1963 a una riduzione degli infortuni annuali del 58,53% (da 1.577.352 a 654.000, dati INAIL sul 2012), e una riduzione dei casi mortali dell’89,03% (da 4.644 a 509). Non è possibile, invece, registrare gli stessi miglioramenti nella prevenzione all’interno degli ambiti domestici, dove nel 2012 gli infortuni sono stati 4.500.000, di cui 8.000 aventi esito mortale. È scopo del Safety Bridge sviluppare una vera e propria Cultura della Sicurezza, trasferendo la prevenzione dei rischi dagli ambienti di lavoro agli ambienti domestici, utilizzando coscienza, conoscenze e capacità di tutto il personale delle imprese.
Famiglia Sicura
Famiglia Sicura è il primo open day nazionale dedicato a tutti i dipendenti di Smurfit kappa, alle loro famiglie e ai bambini che ha come obiettivi l’apprendimento dei comportamenti corretti e di quelli da evitare nelle differenti situazioni domestiche, l’acquisizione delle principali tecniche di primo soccorso e lo sviluppo di una Cultura della Sicurezza anche per i bambini. Il mezzo è il gioco: nello spazio adulti con la “Caccia al rischio”, un gioco a squadre interattivo effettuato con il supporto di un esperto di sicurezza e di una psicologa comportamentale, e nello spazio bambini la “Creazione del gioco dell’oca della sicurezza”, che prevede il coinvolgimento dei bambini in attività di apprendimento mediante il gioco e il disegno, sotto la guida di educatori specializzati.
Famiglia Sicura è la seconda tappa del progetto Safety Bridge, che nel 2013 ha posto le basi per acquisire sicurezza attraverso il consolidamento della consapevolezza. La compilazione da parte dei dipendenti di una scheda di autovalutazione dei pericoli, ha consentito di individuare i livelli di rischio nell’abitazione, e di fornire i suggerimenti tecnici e comportamentali per ridurli e prevenirli. L'anno scorso il tasso di partecipazione è stato del 57%, con quasi 1.000 check list compilate e restituite dai dipendenti; quest’anno il Safety Day è pronto a coinvolgere le famiglie nella formazione.
Il Presidente Saverio Mayer sull’iniziativa Famiglia Sicura:
“Credo che questo progetto, oltre a favorire l’aumento della consapevolezza dei rischi di infortuni in ambito domestico dei nostri dipendenti e dei loro famigliari, potrà apportare un reale beneficio in ambito aziendale, con un incremento dei comportamenti sicuri dei nostri dipendenti nel corso della loro quotidiana attività lavorativa, in un circolo virtuoso che unirà da qui in avanti azienda e ambienti domestici.”
Claudio Costa, Responsabile Ambiente, Salute e Sicurezza:
“Penso che l’attività di prevenzione in materia di salute e sicurezza non possa ricondursi solamente a un insieme di regole e procedure da rispettare sul luogo di lavoro, ma debba diventare un vero e proprio modo di vivere e di comportarsi dentro e fuori lo stabilimento, recando così un beneficio non solo ai lavoratori e all’azienda, ma anche alla collettività."
Smurfit Kappa
Smurfit Kappa è leader mondiale nella produzione e commercializzazione di carta, cartone ondulato e imballaggi a base carta, con circa 41.000 impiegati in 32 Paesi. Gli imballaggi a base carta sono la forma di imballaggio più ecologica disponibile, e i prodotti Smurfit sono realizzati utilizzando materiale di riciclo e sono a loro volta riciclabili al 100%. Smurfit Kappa in Italia opera con 22 stabilimenti, ed è la prima azienda al mondo a realizzare il progetto Safety Bridge, oggi la punta di diamante dei progetti dell’azienda nell’ambito della responsabilità sociale d’impresa. Il progetto, ideato da CEPER e sostenuto da Smurfit Kappa Italia e Gifco (Gruppo Italiano Fabbricanti Cartone Ondulato), di cui Smurfit fa parte, è stato premiato dall’INAIL, che lo ha riconosciuto una Buona Pratica da utilizzare e sponsorizzare in altre realtà industriali.
(Fonte: Ufficio stampa Safety Day di Smurfit Kappa Italia )
Parma è tra le prime città ad aver colto l’opportunità dell’asseverazione, grazie al Centro Servizi Edili (Cse), uno dei quattro enti asseveratori in Emilia Romagna, con Piacenza, Reggio e Ferrara.
Parma, 18 aprile 2014 -
Promossa in tutta Italia dalla Cncpt con il sostegno di Inail e regolamentata da Uni, l’asseverazione diventa uno strumento in più per la sicurezza sul lavoro nell’edilizia. Al momento si tratta di una scelta volontaria, per le imprese edili, che attesta l’adozione di un modello di organizzazione e gestione della salute e sicurezza sul lavoro.
Tenere i riflettori accesi sulla sicurezza è più che mai fondamentale in un settore frammentato e a rischio. Nel recente seminario ospitato dal Centro Servizi Edili di Parma è infatti emerso che l’edilizia sta vivendo difficoltà gestionali e organizzative, sia perché le imprese hanno ormai pochi dipendenti e molti lavoratori autonomi, sia perché sono in aumento le ditte che svolgono lavori edili pur non facendo parte del settore.
L’asseverazione può portare maggiore ordine e vantaggi. “Premesso che in tema di sicurezza non c’è mai da abbassare la guardia, da imprenditore che si impegna a rispettare le regole - dice Michela Allodi, presidente Cse e vicepresidente della sezione Costruttori Upi-Ance Parma - mi dà tranquillità sapere che un ente terzo, tecnicamente competente sulla materia, possa attestare che il modello organizzativo della mia azienda è in linea con le aspettative del legislatore ai sensi della legge 231”.
“Tra gli altri vantaggi - aggiunge la Allodi - l’asseverazione facilita la scontistica Inail a un’impresa e potrebbe favorire la riduzione dell’indice di frequenza e gravità degli infortuni sul lavoro. Gli organi di vigilanza, poi, possono tenerne conto ai fini della programmazione delle loro attività”.
Benefìci non solo per gli imprenditori, ma anche per i lavoratori. “L’asseverazione è importante perché contribuisce a far più luce sulla sicurezza - osserva Corrado Turilli, vicepresidente Cse della Fillea-Cgil - e abitua le aziende a riorganizzare il processo produttivo in previsione della sicurezza. Resta comunque indispensabile la funzione degli organi che poi certificano la sicurezza, cioè quelli pubblici e istituzionali”.
Il Centro Servizi Edili di Parma è deputato all’asseverazione attraverso il suo tecnico Vittorio Gherri, che spiega: “I due corsi nazionali, promossi da Cncpt e Inail a Milano e Roma, hanno formato circa 50 tecnici in rappresentanza di una trentina di Cpt/Cse. A noi spetterà il compito di asseverare, ovvero verificare se le imprese hanno adottato e correttamente applicato un modello organizzativo”.
(Fonte: ufficio stampa Centro Servizi Edili)
Approvato dalla Giunta provinciale il progetto di messa in sicurezza del centro storico. 1,1 mln di euro l’intervento finanziato dalla Regione Emilia Romagna -
Parma, 7 aprile 2014 –
Il nodo idraulico di Fontanellato e i problemi emersi dopo il nubifragio del 15 e 16 giugno 2010, quando il cavo Ramazzone straripò allagando il centro abitato del Paese compreso il santuario e la struttura sanitaria del Cardinal Ferrari, avranno presto una soluzione.
La giunta provinciale ha infatti approvato il progetto definitivo esecutivo della messa in sicurezza del centro della bassa parmense attraverso un intervento del costo complessivo di 1 milione e 110mila euro che comprende la realizzazione di una cassa di espansione e di uno scolmatore delle acque che scorrono nel tratto urbano di Fontanellato.
Oggi in Provincia si è tenuta la presentazione del progetto esecutivo approvato dalla Giunta provinciale e finanziato dalla Regione Emilia Romagna.
“ E’ un investimento corposo, anche in considerazione dei tempi caratterizzati dalla scarsità delle risorse – ha detto il presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli – Immediatamente dopo il nubifragio è stato avviato un lavoro puntuale dai nostri uffici che ha portato a raggiungere due obiettivi: la messa in sicurezza di Fontanellato con l’inserimento del progetto nel piano degli interventi urgenti dell’agenzia di protezione civile regionale ottenendo il finanziamento. E’ un altro di quei passaggi che segnano l’attività di una Provincia che ha voluto essere utile”.
Firmato dal dirigente d’area Gabriele Alifraco e dall’ing. Michele Giordani del Servizio Ambiente provinciale, il progetto prende le mosse dall’analisi della morfologia del canale e del proprio bacino drenante. Questa unitamente alle valutazioni sull’andamento del clima negli ultimi anni caratterizzate dalle sempre più frequenti “bombe d’acqua” hanno confermato la necessità di intervenire con l’obiettivo di limitare le portate del cavo a monte di Fontanellato.
“La prima cosa che abbiamo fatto – ha spiegato Alifraco – è stata quella di andare sul territorio per capire bene quale fosse il bacino del Ramazzone in modo da ricostruire le cause dell’esondazione. In particolare nella parte del canale che scorre al chiuso è emersa l’esistenza di una strozzatura presso un salto tale da limitare il deflusso delle acque. Il progetto individuato è suddiviso in due parti: la realizzazione di una vasca di laminazione per sgravare i colmi di piena raggiunti dal canale e di uno scolmatore delle acque che scorrono nel tratto urbano”.
Il cavo Ramazzone nasce in prossimità della località Molino delle Berettine e scorre in direzione sud-nord attraversando l’abitato di Fontanellato per poi confluire più a valle nel canale Grande.
La vasca di laminazione è stata progettata con dimensioni tali da immagazzinare i volumi eccedenti in caso di eventi analoghi a quelli accaduti quattro anni fa.
La superficie supererà i 20mila mq mentre l’intera area interessata dalle opere (piste di servizio, argini, area adibita agli impianti) sfiora i 30mila mq. La vasca, della profondità media di 2 metri e 90cm sarà realizzata immediatamente a monte della tangenziale di Fontanellato in adiacenza al canale Ramazzone. L’alimentazione è prevista attraverso una chiusa e a monte dello scarico sarà installata una briglia per trattenere eventuale materiale trasportato. Essendo il fondo della cassa più basso del piano di scorrimento del canale e non essendoci pendenza sufficiente a consentire lo scarico totale in gravità, si è prevista la realizzazione di un impianto di sollevamento dotato di tre pompe. La stazione di sollevamento permetterà lo svuotamento della cassa a pieno regime in 20 ore. Allo scopo di ridurre ulteriormente il rischio idraulico nel tratto urbano di Fontanellato, non potendo intervenire agevolmente e in sicurezza all’interno del percorso intubato, è stata prevista la realizzazione di uno scolmatore delle acque che by-pass il tratto sottopassante gli edifici esistenti.
Sui tempi di realizzazione si è ora in attesa del parere della Soprintendenza. Dopo le procedure di gara è ipotizzabile l’inizio dei lavori per giugno 2014.
QUADRO ECONOMICO
Lavori 560.000
Oneri sicurezza 20.000
Totale 580.000
somme a disposizione
Iva 127.600
Espropri 280.000
Spese tecniche indagini 80.000
Spese generali 42.400
Totale somme a disposizione 530.000
Totale 1.110.000
DESCRIZIONE DEI LAVORI
Scavo di sbancamento per realizzazione volume di invaso
Realizzazione di arginature invaso
Realizzazione di briglia selettiva lungo canale Ramazzone a monte della vasca
Realizzazione di manufatto sfioratore
Realizzazione di rivestimenti spondali interni alla cassa di laminazione e in tratti di cavo Ramazzone in corrispondenza delle opere di carico e scarico
Realizzazione di manufatto sfioratore dell’invaso
Realizzazione di impianto di sollevamento dotato di n.3 elettropompe sommergibili
Realizzazione di locale comandi e quadri elettrici
Realizzazione di pista di accesso perimetrale invaso e recinzione cassa
Piantumazione di siepe perimetrale (essenze autoctone)
Ripresa arginature cavo Ramazzone nel tratto di valle della cassa di progetto
Realizzazione di canale diversivo tubato (con scatolare) a monte di strada Viale IV Novembre - SP 11
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Parma)
Incontro pubblico organizzato dal Comune di Bardi in collaborazione con Compagnia Carabinieri Borgo Val Taro e stazione Carabinieri di Bardi -
Bardi, 31 marzo 2014
IL COMUNE DI BARDI
IN COLLABORAZIONE CON
COMPAGNIA CARABINIERI DI BORGO VAL DI TARO
E
STAZIONE CARABINIERI DI BARDI
ORGANIZZA UN PUBBLICO INCONTRO
GIOVEDI' 3 APRILE 2014 ALLE ORE 15.30
PRESSO LA SALA CONSIGLIARE DEL COMUNE DI BARDI
SUI TEMI LEGATI ALLA PUBBLICA SICUREZZA (COME DIFENDERSI DAI FURTI ED ALTRE IMPORTANTI TEMATICHE)
ALL'INCONTRO SARA' PRESENTE
IL MAGGIORE CC GIUSEPPE MARLETTA
VISTA L'IMPORTANZA DELL'INCONTRO TUTTA LA POPOLAZIONE E' INVITATA A PARTECIPARE
IL SINDACO
GIUSEPPE CONTI
(Fonte: ufficio stampa Comune di Bardi)
Si prospetta un nuovo “Millennium Bug”. Microsoft Windows XP va in pensione e torna la paura del baco elettronico come fu alla vigilia del 2000.
di LGC -
Parma 24 Marzo 2014 --
Molti ricorderanno la paura generalizzata che pervase il mondo alla vigilia dell’anno 2000. Il “Millennium Bug” avrebbe dovuto bloccare la gran parte dei computer mondiali, compresi quelli della sicurezza, delle banche e di ogni altra macchina custode dei nostri piccoli e grandi segreti e averi. Dopo tanto clamore e tam tam elettronico, per fortuna, nulla accadde. Il così tanto temuto “Cambio di Data” non causò alcun problema.
14 anni dopo torna, almeno in rete, la notizia di una nuova data a rischio: 8 aprile.
Forse è un tentativo di onorare il pensionamento del vetusto quanto robusto Microsoft Windows XP che proprio in quella data sarà definitivamente in disarmo, aggiornamenti di sicurezza compresi.
La notizia del ritiro dal mercato di un programma informatico non avrebbe dovuto generare timori “mondiali” salvo il fatto che, stando alle cronache di rete, sembra che il 95% dei sistemi di prelevamento di contante “Bancomat” funzioni proprio su una specifica derivazione di Microsoft Windows XP (denominata Embedded) e che non siano stati aggiornati con sistemi operativi più recenti.
L’8 di aprile quindi cosa accadrà?
Molto probabilmente nulla, almeno c’è da augurarselo, ma la sicurezza sarà, molto probabilmente, un po’ meno certa soprattutto per per la Pubblica Amministrazione (PA).
Per la precisione, secondo quanto rilasciato all’ANSA da Carlo Mauceli, responsabile Microsoft Italia della digitalizzazione in rapporto alla PA e al governo, gli Istituti bancari hanno ottenuto per bancomat e Pos una scadenza posticipata “al 2016″.
Più delicato invece il problema della PA dove, tra spending review e patto di stabilità, gli investimenti in sicurezza elettronica, sono molto probabilmente passati in secondo piano nonostante una promozione specifica che Microsoft aveva lanciato proprio per questo specifico settore pubblico.
Un problema a quanto pare però molto diffuso anche all’estero. Secondo il Wall Street Journal il sistema Windows XP è ancora presente su circa il 10% dei computer governativi Usa, cioè centinaia di migliaia. Per NetMarketShare ‘gira’ ancora sul 35-40% dei pc nel mondo, mentre per il sito Engadget è a bordo del 95% dei bancomat mondiali.
Un sistema integrato utile da deterrente e prezioso nell'attività investigativa delle Forse dell' Ordine, per contrastare gli eventi criminosi nato dall' accordo tra Prefettura e Ascom Confcommercio Parma -
Parma, 1 marzo 2014 -
Un sistema nuovo e moderno di video allarme antirapina, in grado di fornire un maggior controllo e maggiori garanzie di tutela agli esercizi commerciali, è stato presentato ieri mattina, in conferenza stampa alla sede dell' Ascom, in presenza di Luigi Swich – Vice Prefetto di Parma, Andrea Zanlari – Presidente della Camera di Commercio di Parma, Col. Salvatore De Carolis – vice Comandante dei Carabinieri di Parma e Alessandro Marchese — Responsabile nazionale di Secur Shop.
Mai come in questo momento, in cui si avverte un senso di insicurezza in città, complice anche la crisi economica, che ha portato ad un aumentato del fenomeno della criminalità, i commercianti hanno bisogno di maggiori tutele. Proprio da questa necessità è nato un progetto, per arginare i problemi di sicurezza che si presentano sul territorio, frutto di un accordo tra Prefettura e Ascom Confcommercio Parma.
A sostituire i vecchi sistemi di video sorveglianza analogici, è stato presentato il videoallarme antirapina progettato da Secur Shop, che ha fra i vantaggi principali, quello di creare un filo diretto con le forze dell'ordine. L' utente che si trova in stato di bisogno, può facilmente richiedere aiuto, tramite un pulsante e attraverso un sistema criptato con connessione ADSL, le telecamere trasferiscono in pochi secondi a Carabinieri e Polizia di Stato, contemporaneamente e in diretta, le immagini e l'audio. In questo modo l'intervento sarà tempestivo e grazie alle informazioni acquisite in diretta, il sistema sarà utile alle Forze dell'Ordine anche nello sviluppo delle attività di indagini.
Le telecamere installate, attive 24 ore su 24 controllano il negozio e il territorio antistante l'attività commerciale, fornendo così anche un servizio alle Forze dell'Ordine (112 e 113). Le sale operative, infatti, hanno la possibilità di visionare le immagini digitali registrate – che restano memorizzate per 7 giorni – per l'attività investigativa o per la successiva attività processuale.
Claudio Franchini, direttore area associativa Ascom Parma, ha sottolineato come il progetto si presenti come una partnership, che vede la collaborazione della CCIAA di Parma, frutto di una sinergia tra Stato, enti locali, associazioni di categoria e imprenditori.
Il commerciante potrà infatti avvalersi di un contributo messo a disposizione della Camera di Commercio di Parma e per gli associati Ascom è previsto uno sconto del 13%.
Questo nuovo sistema di video allarme antirapina si presenta come un utile strumento deterrente, oltre che prezioso per l'attività investigativa, che innalza il livello di sicurezza percepito e contribuisce al controllo della città e del quartiere, quindi alla sicurezza dei commercianti e dei cittadini.
Il presidente Trespidi: "Un'iniziativa per i giovani volta alla sicurezza e ad una maggiore facilità di ingresso nel mercato del lavoro". Il progetto è attivato da Provincia, Inail, Ausl, Assoservizi (Confindustria), Ente Scuola Edile e ISII Marconi -
Piacenza, 28 febbraio 2014 -
Al via la terza edizione del progetto "Da studente a RSPP (responsabile del servizio di prevenzione e protezione)" rivolto agli studenti dell'Isii Marconi – Leonardo Da Vinci e promosso da Provincia, Inail, Ausl, Assoservizi (Confindustria), Ente Scuola Edile e ISII Marconi. A presentare l'iniziativa è stato ieri mattina il presidente della Provincia di Piacenza Massimo Trespidi di fronte ad una folta platea di studenti e insegnanti. "Le ragioni - ha detto il presidente Trespidi - che hanno indotto la Provincia a condividere e promuovere il Progetto "Da studente a RSPP- Responsabile del servizio di prevenzione e protezione", quale azione di promozione della cultura della prevenzione e della sicurezza sul lavoro - il progetto è stato infatti condiviso all'interno del Tavolo Interistituzionale per la regolarità, sicurezza e qualità sociale del lavoro, composto dalle Istituzioni competenti in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, e dalla Commissione di Concertazione composta dalle Parti sociali - sono molteplici. Da un lato si vuole raggiungere l'obiettivo di offrire agli studenti (ed ai docenti che svolgono attività di tutoraggio) un percorso formativo sulla sicurezza aggiuntivo rispetto al normale programma didattico, per far acquisire ai giovani le capacità ed i requisiti professionali per svolgere le funzioni di ASPP (addetto al servizio di prevenzione e protezione) e una volta diplomati (con la frequenza di un ulteriore modulo di specializzazione, cd. modulo C) di RSPP (responsabile del servizio di prevenzione e protezione). Dall'altro l'Amministrazione provinciale ritiene che il progetto possa costituire un'opportunità per offrire una preparazione aggiuntiva spendibile quale una sorta di "dote" ulteriore che i giovani potranno utilizzare per inserirsi nel mercato del lavoro".
Le lezioni prenderanno il via il prossimo 3 marzo. Si tratterà di un percorso impegnativo e "corposo" completamente gratuito per gli studenti e finanziato dai soggetti che hanno promosso l'iniziativa. Tale percorso si concluderà, una volta conseguito il diploma, con la partecipazione al Modulo C (corso di specializzazione obbligatorio per lo svolgimento delle funzioni di RSPP sugli aspetti organizzativi e gestionali di 24 ore oltre alle verifiche) che consentirà di diventare RSPP - Responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Nei due anni scolastici precedenti (2011-2012 e 2012-2013) erano state realizzate altre due edizioni del progetto rivolte una all'istituto Agrario "Raineri – Marcora" e all'istituto Tramello e l'altra all'I.S.I.I. Marconi - Istituto Professionale "L. Da Vinci".
"Questo progetto, per la Provincia, costituisce – ha proseguito Trespidi - un ulteriore tassello che va a comporre l'attività di promozione, sensibilizzazione e diffusione di una cultura della salute e della sicurezza sul lavoro, basata sulla prevenzione. La sperimentazione del progetto - che costituisce un lavoro di squadra realizzato insieme a Inail, Ausl, Assoservizi (Confindustria), Ente Scuola Edile e ISII Marconi - ci ha consentito, dato l'esito positivo, l'estensione e la prosecuzione del progetto con l'obiettivo di poter diffondere l'esperienza a livello territoriale".
Obiettivo finale dell'iniziativa è la realizzazione di un percorso formativo di qualità volto ad intervenire nella formazione culturale degli studenti che si immetteranno nel settore manifatturiero (fabbricazione macchine, apparecchi meccanici, fabbricazione macchine, apparecchi elettrici, elettronici, ma anche: industrie alimentari, tessili, abbigliamento, carta, editoria, produzione e distribuzione di energia elettrica).
Soddisfatti dell'iniziativa Giuseppe Cella di Confindustria, il responsabile della sede provinciale Inail Davide Lumia, il direttore dell'Ente Scuola Edile Cristina Bianchi e il dirigente scolastico dell'Isii Marconi Giampaolo Carini. "Il valore dell'iniziativa – hanno illustrato i relatori – è altissimo: la società si è mossa per attivare qualcosa di concreto per i giovani. Ora è compito degli studenti non perdere questa occasione e diventare testimoni della cultura della sicurezza (in senso ampio) sul lavoro".
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)
Il sopralluogo nei territori dei comuni di Corte Brugnatella e Ferriere. Trespidi: "Forte e concreta attenzione verso la montagna" -
Piacenza, 27 febbraio 2014 -
Sono complessivamente otto gli interventi ultimati dalla Provincia di Piacenza lungo la strada provinciale 586R di Val d'Aveto finalizzati alla messa in sicurezza di diverse scarpate lungo la carreggiata. A verificare di persona la conclusione dei lavori di protezione dai fenomeni di caduta massi in diversi tratti dell'arteria che attraversa i territori dei Comuni di Corte Brugnatella e Ferriere è stato ieri mattina il presidente della Provincia Massimo Trespidi, accompagnato al sopralluogo dall'assessore alla Viabilità Sergio Bursi e dal dirigente del Servizio edilizia, progettazione infrastrutture e grandi opere Stefano Pozzoli.
I lavori, che hanno comportato una spesa complessiva di 250mila euro (finanziati dalla Regione Emilia-Romagna per il 60% e dalla Provincia per il 40%) erano stati avviati nell'ottobre del 2012 e hanno riguardato: la realizzazione di barriere paramassi, la posa di rete paramassi, il ripristino di strutture di protezione già esistenti, la costruzione di palizzate in legno e la demolizione di parti di roccia pericolose.
"Ancora una volta – ha sottolineato il presidente Trespidi durante la visita di questa mattina – questa Amministrazione provinciale ha dimostrato concretezza verso il territorio della montagna: l'obiettivo è mantenere alta l'attenzione nei confronti dell'area più svantaggiata della nostra provincia. Dedicare attenzione alla montagna è un compito a cui questa Amministrazione provinciale tiene in modo particolare". "Ringraziamo la Provincia – hanno detto il sindaco di Corte Brugnatella Ettore Bossini (accompagnato al sopralluogo dall'assessore comunale Michele Lupi) e il vicesindaco di Ferriere Paolo Scaglia – per gli importanti lavori eseguiti". "Ricordo – ha concluso Trespidi – che dal 2009 fino ad oggi sono stati spesi oltre due milioni di euro per la messa in sicurezza della strada provinciale di Val d'Aveto".
I lavori, realizzati dalla ditta Geomont Srl, sono stati coordinati dal dirigente del Servizio gestione e manutenzione della rete viaria della Provincia di Piacenza Emanuele Tuzzi con i progettisti Francesca Putzolu e Bruno Ricci e il tecnico Roberto Nobile.
Il presidente Trespidi, al termine del sopralluogo in Val d'Aveto, ha fatto visita alla frazione di Salsominore dove, grazie ad un contributo di 50mila euro della Provincia, verrà realizzato dal Comune di Ferriere un percorso pedonale che dall'abitato conduce al cimitero.
(Fonte: ufficio stampa Provincia di Piacenza)
Confesercenti, Confcommercio-FAM, Licom-Lapam e CNA richiedono l'attuazione urgente di un tavolo sulla sicurezza, che veda la partecipazione oltre alle associazioni imprenditoriali, anche delle forze dell'ordine e dell'Amministrazione comunale -
Modena, 26 febbraio 2014 -
Mai come in questo momento, sicurezza e legalità rientrano tra le questioni che più interessano la comunità carpigiana. La moltiplicazione negli ultimi tempi di furti e rapine a danno sia delle attività economiche che dei cittadini colpiti nelle loro residenze, sta destando parecchia preoccupazione. "C'è l'urgente necessità di ripensare a fondo il sistema di controllo e presidio del territorio, così da poter nuovamente infondere maggiore fiducia e tranquillità sul piano della tutela della proprietà personale", evidenzia Rete Imprese Italia Carpi, che raggruppa Confesercenti, Confcommercio-Fam, Lapam-Licom e CNA.
"Uno sforzo – sostengono le Associazioni – che deve passare anche e soprattutto attraverso un maggior coordinamento tra i diversi organi preposti a garantire sicurezza e rispetto della legalità. Coordinamento, che deve trovare compimento e attuazione nel Tavolo per la sicurezza; da convocare con regolarità e al quale dovranno partecipare necessariamente di tutti i soggetti deputati a garantire la sicurezza di cittadini ed imprese. Dovrà poi essere stimolato e incentivato l'utilizzo dei sistemi di difesa passiva a tutela del patrimonio, nonché a rinforzo delle attività investigative, anche con il sostegno del fondo sicurezza finalizzato alla installazione dei sistemi di video allarme antirapina collegati con le forze dell'ordine".
Ma c'è anche un altro punto su cui Rete Imprese focalizza l'attenzione, l'educazione alla legalità. "Tutti dovranno essere coinvolti a tal senso: operatori economici, amministratori locali, semplici cittadini, tutori dell'ordine, tutti dovranno sentirsi doverosamente impegnati. L'affermazione di questa, non potrà, non passare attraverso poi la denuncia e la lotta concreta all'abusivismo, fenomeno purtroppo crescente e dilagante e presente anche nel nostro territorio in molti settori. Abusivismo e contraffazione sono sinonimo di danni ingenti per le imprese che operano regolarmente, come pure per l'intera comunità. Ed hanno costi diretti e indiretti notevoli: la concorrenza sleale, i rischi personali per i consumatori (da quelli relativi alla salute o alla sicurezza, a quelli di carattere legale, con sanzioni che possono arrivare a migliaia di euro); e l'evasione fiscale e contributiva che si nasconde dietro al ricorso a falsi commercianti, falsi artigiani, falsi professionisti".
"Per queste ragioni è necessario un maggiore coordinamento tra tutti i soggetti in campo, al fine di promuovere e innescare un'efficace azione di prevenzione, repressione e controllo di tutti i fenomeni da quelli criminosi all'abusivismo", conclude Rete Carpi.
(Fonte: ufficio stampa Rete Imprese Italia)
Per la prima volta un corso di formazione della Protezione civile della Provincia ha coinvolto tutti i dipendenti. Il sindaco Bigi: "Dopo il nuovo Centro operativo, altra tappa fondamentale" -
Reggio Emilia, 26 febbraio 2014 -
Un intero Comune – assessori, dirigenti, dipendenti e collaboratori - a lezione di Protezione civile e prevenzione, a partire dal Piano comunale di emergenza, strumento fondamentale per affrontare ogni calamità. E' successo martedì mattina a Vezzano sul Crostolo, primo Comune reggiano a promuovere, d'intesa con la Protezione civile della Provincia di Reggio Emilia, un corso di formazione per tutti i dipendenti. Il Comune, del resto, è la prima istituzione cui si rivolge la popolazione in caso di calamità naturale: è dunque indispensabile che la macchina organizzativa comunale sia ben oliata, per poter intervenire rapidamente e con efficienza.
Al corso dell'altra mattina a Vezzano sul Crostolo, oltre a tutti i dipendenti, erano presenti la responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti, il geologo Stefano Castagnetti, progettista del Piano di emergenza comunale di Vezzano, il sindaco Mauro Bigi e l'assessore all'Ambiente Nicola Ilari, i volontari del locale gruppo di Protezione civile. Grande attenzione, ovviamente, è stata dedicata proprio al Piano di emergenza comunale che ogni dipendente deve conoscere "in tempo di pace" per poter essere operativo al meglio in caso di emergenza, a partire dall'allestimento e dal funzionamento del Centro operativo comunale (Coc) ed alle diverse funzioni che ognuno deve espletare: viabilità, verifica dei danni, volontariatio, materiale e mezzi, anagrafe eccetera.
"La Protezione civile rappresenta un compito, e un servizio, fondamentale per ogni Comune e per questo va condiviso con tutta la comunità – sottolinea il sindaco Mauro Bigi - Con la costruzione della nuova sede del Centro operativo comunale, inaugurata l'anno scorso dal prefetto Gabrielli, che fungerà anche da Centro sovracomunale antincendio boschivo e da sede del gruppo di volontariato di Protezione civile, abbiamo doverosamente dotato il nostro territorio delle strutture fondamentali per espletare al meglio questo servizio. Ora, il corso per i dipendenti ne é una tappa fondamentale, si deve passare alla formazione di tutti gli operatori e della popolazione".
Molto soddisfatta anche la responsabile della Protezione civile della Provincia, Federica Manenti, per questa "positiva esperienza che ci auguriamo diventi buona prassi per tutti i nostri Comuni, così da poter contare su un ottimale livello di competenza da parte di amministratori, funzionari e dipendenti".
(Fonte: ufficio Comunicazione Provincia di Reggio Emilia)