Non si comprende la ragione per la quale si sia dovuto pagare un ulteriore “dazio” di 1,1 milione di euro, dopo i primi 245.000€. Ricatti e pirateria dovrebbero essere affrontati diversamente dai nostri vertici politici e militari.
Chi non vorrebbe vedere “U Porcu” marcire in galera, magari tra atroci torture o salire il patibolo per l’ultima sceneggiata tragica di questa sua vita terrena. Ma la giustizia è altra cosa, è civiltà; quella che lui e quelli come lui non hanno dimostrato di possedere.
Dal “karma” francese ai freni sbloccati, il buon senso sembra stia svanendo e il cinismo imperante a ogni latitudine.
Dopo la messa al bando di “Via Col Vento”, dei cioccolatini “Morettini” e di una serie di cartoon che tra i personaggi animaleschi contemplano caricature di etnie “potenzialmente” discriminate ecco che, sull’onda del “Me Too”, anche il bacio del Principe a Biancaneve diventa inappropriato.
La libertà di stampa e di opinione devono essere difese, senza se e senza ma. L’articolo 21 della Costituzione è chiaro e preciso. Di fronte alle decine di querele temerarie avverse a Piero Sansonetti, l’Ordine dei Giornalisti avrebbe dovuto alzare barriere insormontabili, non ammonire il proprio aderente.
Dov'è finito quell'esercito di "pasionarie" che hanno colonizzato le Tv sino alla vigilia della pandemia? Dove sono le paladine della giustizia, quelle riunite sotto l'hastag #MeToo orgogliosamente e correttamente difenditrici della denuncia ritardata, addirittura di vent'anni e oltre?
Le parole di Grillo, così come quelle di qualsiasi altro padre ferito, avrebbero dovuto farle imbestialire e prenotarsi per un intervento in ogni talk show, da ieri sino alla fine dell'emergenza sanitaria. E invece nulla.
Come spesso ho sostenuto in passato, il nostro destino sociale è di "morire di demagogia", ma questa volta è stato fatto harakiri.
Stesso trattamento di AstraZeneka è ora riservato al vaccino di Johnson & Johnson. E così Pfizer fa la figura del salvator delle patrie e promette di inonderà i mercati col suo vaccino mRNA. Nonostante Pfizer sia il più costoso, dopo i casi AstraZenka e J&J, la UE riordina 1,8 miliardi di dosi Pfizer a prezzo maggiorato di +7,5€/cad sino al 2023. Che affare… per Pfizer.
La Cina sembra sparita dai radar del COVID. Cresce l'economia a due zeri e sembra siano tutti in perfetta salute mentre nel resto del mondo le varianti si sono scatenate e sembrano incontenibili.
“Sbagliando s’impara”. E’ un motto che dovrebbe valere per tutti ma non per alcuni politici, particolarmente influenti peraltro, del nostro caro Paese. L'errore non è mai errore, semmai sbaglia chi fa giusto, per cui chiedere scusa, come ha già fatto per due volte Angela Merkel ad esempio, non passa manco per la testa.