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Da oggi e poi il 25 gennaio, il 2 e il 9 febbraio, dalle ore 15.30 alle ore 17.00, nel plesso di viale S.Michele un ciclo di lezioni sulla cultura britannica, in lingua inglese, per gli studenti delle superiori. Ai partecipanti, previa prenotazione, verrà consegnato un attestato di frequenza.

Parma, 10 gennaio 2017 

Shakespeare (e non solo) fino al periodo post coloniale.
Sarà questo il tema di 4 seminari sulla cultura britannicaOggi e poi il 25 gennaio, il 2 e il 9 febbraio, dalle ore 15.30 alle ore 17.00, nel plesso di viale S.Michele, docenti dell'Università di Parma incontreranno studenti e insegnanti delle scuole di Parma.
L'iniziativa, voluta dalla sezione Anglistica del Dipartimento di Antichistica, Lingue, Educazione, Filosofia - ALEF, prevede quattro incontri di lingua inglese su aspetti della cultura anglofona, partendo dal grande drammaturgo.
Il primo seminario è oggi con la lezione "The tiger who came to tea and other stories: when translation meets ideology" di Michela Canepari, docente di lingua e traduzione inglese.
Mercoledì, 25 gennaio, Micol Beseghi, docente di Lingua e traduzione inglese che interverrà sul tema: "The multilingual screen: how cinema represents linguistic and cultural diversity".
Giovedì 2 febbraio Chiara Rolli, ricercatrice del Dipartimento ALEF, terrà la relazione: "Whose Antigone? An example of classical reception: femi osofisan's tegonni (an african Antigone)".
Ultimo incontro giovedì 9 febbraio con l'intervento di Gioia Angeletti, docente di letteratura inglese, su: "Shakespeare, our contemporary: Macbeth and the tempest across temporal and geographical boundaries".
Al completamento del ciclo di lezioni, chi lo richiederà, potrà ricevere un attestato di frequenza.
Per info si possono contattare i numeri 0521034711/905110 e scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 


A.K.

Sara Bosi e Massimiliano Prandini sono gli autori del primo volume di una serie che ha come filo conduttore il viaggiatore Murgo il Ramingo. Questa prima avventura è ambientata nella immaginaria Città del Sole, dove i destini della giovane principessa Amber e dell'esploratore Dammar stanno per incrociarsi.

Di Manuela Fiorini

MODENA –

Una trama coinvolgente, personaggi dalla personalità spiccata e ben definita, ai quali è impossibile non affezionarsi. E, a fare da sfondo alla vicenda, l'immaginaria Città del Sole, che le descrizioni puntuali e "visive" rendono ancora più concreta di una città reale. Tutt'attorno, il deserto, con le sue regole spietate, i suoi riti e i suoi miti. C'è tutto questo e molto altro nel fantasy "Il Serpente di Fuoco", scritto a quattro mani dagli autori modenesi Sara Bosi e Massimiliano Prandini, pubblicato da Delos Books. I protagonisti sono la giovane principessa Amber, dal carattere ribelle e razionale, che prende le distanze dalle tradizioni religiose e dai riti iniziatici del Popolo del Sole, una civiltà evoluta che vive nel deserto, grazie a una fonte di acqua e che rigetta la violenza, e Dammar, un esploratore che ha il compito di controllare i confini del deserto, ma che in segreto stringe amicizia con il popolo dei Koikoi. I loro destini sono destinati a incrociarsi quando la sorgente che rifornisce la città è sul punto di esaurirsi. Secondo la leggenda, sono necessari un sacrificio di sangue e un assassino: il sangue del primo farà sgorgare l'acqua e la punizione del secondo terrà in vita la sorgente per i prossimi mille anni. Ma per resistere ai tormenti che lo attendono, l'assassino deve essere vestito con la pelle del Serpente di Fuoco, un animale mitico che nessuno a memoria d'uomo ha mai visto.

In questa intervista doppia, ci siamo fatti raccontare dagli autori come si scrive un libro a quattro mani e svelare qualche segreto sul romanzo.

Sara Bosi e Massimiliano  Prandini

Due autori, un solo romanzo. Come vi siete divisi i ruoli?

MAX: Direi che per scrivere a quattro mani ognuno ha il suo metodo e che in parte dipenda anche dalla struttura del libro in sé. Forti della passata esperienza del laboratorio Xomegap in cui scrivevamo a dieci mani direi che scrivere il Serpente di Fuoco è stato particolarmente facile. Inoltre, siccome la cosa più difficile dello scrivere insieme è far quadrare i dettagli, siamo stati facilitati dal fatto che per la maggior parte del romanzo i due personaggi principali sono separati e si muovono in ambienti distinti.

SARA: Rispetto ai ruoli abbiamo gestito un personaggio a testa e assegnato a ciascuno una delle altre due parti che compongono il romanzo, cioè la storia "cornice" e le pagine del diario di Murgo il Ramingo. Siccome il nucleo primario della storia l'aveva pensato Max e ruotava attorno ad Amber, lui ha scritto i capitoli della principessa, io invece quelli di Dammar.

La vicenda si svolge a Città del Sole, città immaginaria situata nel deserto. Tuttavia, nella ritualità, nelle figure di governo e nella religione si possono notare alcuni spunti "reali. A ce cosa vi siete ispirati?

SARA: La parte realistica del mondo attraverso cui viaggia Murgo in questo romanzo è quella che riguarda il popolo dei Koikoi, quello che Dammar incontra al di fuori di Città del Sole. Trattandosi dell'Africa meridionale, nello specifico del deserto del Namib, per scrivere di loro ci siamo documentati sulla popolazione dei Boscimani. Città del Sole invece è nata da una serie di reminiscenze storiche, narrative e da suggestioni personali che ognuno dei due ha inserito per renderla il più possibile vera e credibile per i lettori.

MAX: Data la mia formazione il mio spunto è stato più "ecologico", per così dire, che storico. In un magnifico libro intitolato "Collasso" Jared Diamond spiega la scomparsa di alcune civiltà attraverso l'esaurirsi delle loro risorse primarie, mi solleticava l'idea di scrivere una storia su questo tema.

Amber e Dammar sono personaggi molto bene delineati e approfonditi. Lei è la principessa, lui un esploratore, apparentemente non hanno nulla in comune, eppure il destino li metterà sulla stessa strada, di sacrificio e sofferenza. Come avete sviluppato questi due personaggi?

SARA: All'inizio Amber era l'unico personaggio che esisteva da subito; Max nel brano iniziale di quello che doveva essere un racconto, l'aveva già dotata di una sua spiccata personalità. Quando abbiamo iniziato a lavorare al romanzo e diviso i ruoli quindi lui ha continuato a lavorare su quello che era già il suo personaggio, mentre io ho iniziato a dare vita a Dammar, plasmandolo sull'ambiente selvaggio e molto drammatico in cui si trova a vivere e lavorare. Non ci siamo accordati particolarmente sulle caratteristiche che dovevano possedere; sapevamo da subito dove li avrebbe portati la storia, ma ci siamo lasciati la libertà di crearli nel modo che a ciascuno risultasse più congeniale e coerente.

Nel romanzo compaiono di tanto in tanto le considerazioni di Murgo il Ramingo, che però nella storia non compare mai. Chi è Murgo il Ramingo?

MAX: Murgo il Ramingo è un viaggiatore, o un esploratore, se vogliamo. Ma è anche uno studioso, il suo approccio ai popoli ha qualcosa dell'antropologo o dell'etnografo, ai tempi in cui queste materie però non erano ancora state formalizzate. In questo libro la cosa non emerge granché, ma si capirà meglio nei prossimi che ci troviamo in una sorta di "Terra alternativa", per cui è difficile dare alle nostre storie una collocazione temporale, ma potremmo pensare che Murgo viva in un tempo che si trova al confine tra l'età moderna e quella contemporanea. Potremmo anche pensare che "Le cronache di Murgo il Ramingo" diventeranno, nel futuro di questo nostro passato alternativo, uno dei testi fondativi dell'antropologia o dell'etnografia. Sempre che ad un certo punto, per qualche motivo imperscrutabile, non vada per sempre perduto.

Il romanzo è concepito come il primo di una serie. Nei prossimi libri troveremo qualcuno dei protagonisti del "Serpente di Fuoco"?

MAX: Nessuno a parte Murgo. Il nostro desiderio è quello di creare una sorta di "collana" in cui i romanzi siano completamente autoconclusivi e leggibili in qualsiasi ordine perciò, almeno in questa fase del progetto, saranno tutti ben separati tra di loro anche a livello di personaggi.

SARA: Murgo ci porterà in giro per il suo mondo alternativo e seguendo lui conosceremo le storie di personaggi lontani fra loro, nello spazio e nel tempo. Dopo tante saghe per cui dover penare ogni volta in attesa del volume successivo volevamo proporre qualcosa di diverso, libri in cui perdersi per un ragionevole lasso di tempo, storie sempre nuove per poter vivere ogni volta quel delizioso brivido che prende quando si sta per iniziare una nuova avventura.

romanzoSerpente Fuoco librofantasy

SCHEDA DEL LIBRO

Sara Bosi – Massimiliano Prandini
Il Serpente di Fuoco
Delos Books – pag 168, 12 euro

GLI AUTORI
Massimiliano Prandini e Sara Bosi lavorano insieme dal 2005, quando hanno fondato il laboratorio Xomegap insieme a Marcello Ventilati, Gabriele Sorrentino e Simone Covili. Insieme al collettivo hanno pubblicato due antologie: "Xomegap: Diciotto racconti di sogni e d'ombra" con Il Foglio e "Mutazioni" con Giulio Perrone), alcuni e-book e la saga fantasy di Finisterra pubblicata da Edizioni Domino ("Le sorgenti del Dumrak" nel 2011; "Il risveglio degli Obliati" nel 2012; "L'Ultimo Eroe" nel 2014) che ha ricevuto diversi riconoscimenti tra cui il "Marchio microeditoria di qualità" del comune di Chiari e due Premi Cittadella. Insieme Massimiliano e Sara hanno sceneggiato due cortometraggi: "Amygdala" e "Il ritorno del fantastico Gibian", finalista al Nonantola Film Festival del 2011. Come singoli hanno pubblicato diversi racconti in antologie di autori vari. Massimiliano nel 2010 ha pubblicato, sotto licenza Creative Commons, un'antologia di racconti orrorifici intitolata "Bestiario Stravagante" con le edizioni Damster
Potete seguirli anche sul blog www.mekbuda.it 

Pubblicato in Cultura Modena
Mercoledì, 04 Gennaio 2017 12:10

Parma rendere omaggio a Guido Picelli

"Sulle barricate della libertà 1937 – 2017": ottantesimo della morte di Guido Picelli. Oggi e domani una due giorni di eventi a Parma patrocinati dal Comune. 

Parma

Ricorre l'80° anniversario della morte di Guido Picelli e Parma si appresta a rendergli omaggio con una due giornate, il 4 ed il 5 gennaio, contrassegnata da una serie di eventi a cura di: Associazione italiana combattenti volontari antifascisti di Spagna, Anpi provinciale Parma, Anppia, Centro Studi Movimenti Parma, Cgil Parma, con il patrocinio di Comune di Parma, Provincia di Parma, Regione Emilia Romagna, Camera de Deputati e Iren.

"Sulle barricate della libertà, 1937 - 2017" è il titolo della due giorni in programma mercoledì 4 gennaio e giovedì 5 gennaio.

Mercoledì 4 gennaio, nella Sala del Consiglio comunale, nel Palazzo del Municipio, alle ore 17, è in programma l'incontro delle delegazioni di Barcellona, Guadalajara, Madrid e Mirabueno con le associazioni antifasciste e le autorità di Parma, Regione Emilia Romagna e Camera dei Deputati.

Sempre mercoledì 4, alla Casa della Musica, nella sala dei concerti (primo piano), in piazzale San Francesco, alle ore 21.00, "Barricaderos Antifascisti parmigiani alla guerra di Spagna", seminario internazionale di studi con interventi di Pedro Garcia Bilbao, Carlos Vallejo; Calderon e Marco Severo; A cura del Centro studi movimenti, con il Patrocinio di Regione Emilia Romagna e Comune di Parma.

Giovedì 5 gennaio, in Piazza Picelli, alle ore 10.30, Commemorazione di Guido Picelli, a cura di Anppia, Anpi, Alpi, Apc, Aned, Aicvas, Cgil-Camera del Lavoro territoriale di Parma e Comitato antifascista per la memoria storica, in collaborazione con il Comune e la Provincia di Parma. Partecipano le delegazioni di Barcellona, Guadalajara, Madrid e Mirabueno, l'Associazione degli Amici delle Brigate internazionali, l'Associazione degli ex prigionieri politici del franchismo, il Foro nazionale della memoria - Foro di Guadalajara, le Commissioni operaie di Catalogna e il Memoriale democratico del Governo di Catalogna.

Sempre giovedì 5 gennaio, in Borgo del Naviglio, alle 17, piazzetta de L'avèrta, "La città dei sovversivi", visita guidata ai luoghi dell'antifascismo popolare, a cura del Centro Studi e Movimenti.

(Fonte: Comune di Parma)

Formidabili ballerini riescono a stupire il pubblico creando delle figure impensabili con giochi di luci e ombre. I Catapult in scena fino all'8 gennaio con "Magic Shadows": uno spettacolo da non perdere al Teatro Leonardo di Milano per grandi e bambini. 

Di Pietro Razzini

L'occasione è ghiotta: durante le festività natalizie vi aspetta uno spettacolo da non perdere al Teatro Leonardo di Milano. Per adulti e per bambini; lasciatevi stupire. I Catapult saranno in scena fino all'8 gennaio con "Magic Shadows". Ai classici orari dello show (20,30) si aggiungeranno le repliche speciali del 26 e del 31 dicembre, oltre a quella del 1 gennaio 2017, alle ore 18,30. Insomma, le opportunità non mancheranno per vedere una danza delle ombre capace di affascinare e commuovere.

IL PERCORSO Dall'America all'Italia: i Catapult hanno iniziato la loro carriera conquistando il pubblico degli States con le spettacolari performance offerte durante la trasmissione America's Got Talent 2013. L'anno seguente hanno portato la loro performance di ombre danzanti nel nostro Paese: fu subito un grande successo. Il percorso, tuttavia, cominciò nel 2008: fu Adam Battelstein, per quasi 20 impegnato al Pilobolus Dance Theater, a dare il via al progetto. "L'obiettivo di Magic Shadows è quello di dimenticare per 75 minuti il mondo reale, lasciandosi trasportare in una dimensione oltre ai confini di spazio e tempo", ha spiegato Battelstein.

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LO SPETTACOLO- Dare nuova vita a una forma d'arte antica. Raccontare storie come mai è stato fatto precedentemente. Dare veridicità ai sogni rendendo realtà, le visioni dell'autore. E' da questi presupposti che si sviluppa questo spettacolo durante iI quale performer incredibili ballano, recitano e trasformano i loro corpi in forme apparentemente impossibili. Con le loro silhouette creano delle storie che entusiasmano l'immaginazione e toccano il cuore.

CHI è ADAM BATTELSTEIN- Apparso in molte trasmissioni televisive (da Good Morning America a Late Nite con Conan O' Brien, da The Ellen Show a The Oprah Winfrey Show, fino agli Academy Awards del 2007), Adam Battelstein è ritenuto, oggi, un genio artistico di grande rilievo. È stato in tournée, come artista-ospite, con i Momix in tutta Europa, Asia, Stati Uniti e Canada. Ha fatto una dozzina di apparizioni al Joyce Theater e si è esibito in veste di solista alla Carnegie Hall. E' stato descritto dal New York Times come un "maestro di clownerie sotto forma di ballerino". Sono solo alcuni dei tanti successi ottenuti durante la sua carriera, oggi impegnata nell'esaltazione di Magic Shadows. "Questa è una performance da un milione di dollari!", sentenziò il celebre conduttore televisivo Howard Stern. Se lo dice lui, ci si può fidare.

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Pubblicato in Dove andiamo? Emilia

Una mostra di grande fascino e ispirazione della grandissima artista e pittrice Frida Kahlo. Per chi volesse approfittare dei giorni di festa consigliamo di visitare la mostra a Bologna presso Palazzo Albergati, visitabile fino al 26 Marzo.

di Federica Fasoli

La donna, la vita, i suoi amori, la sua arte: dal 19 Novembre è in esposizione presso Palazzo Albergati a Bologna una mostra dedicata alla grande Frida Kahlo, pittrice protagonista della "Rinascita Messicana" che ha interessato i decenni compresi tra il 1920 ed il 1960.

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La rassegna, composta da opere appartenenti alla Collezione Gelman, una delle più importanti raccolte d'arte messicana del XX secolo, è formata da dipinti, fotografie, abiti, gioielli, collages, litografie e disegni dei maggiori artisti dell'America Centrale da María Izquierdo a David Alfaro Siqueiros, da Rufino Tamayo a Ángel Zárraga e, a spiccare su tutti, da Frida Kahlo e Diego Rivera, suo compagno d'arte e di vita in un'intesa, profonda e al contempo straziante e tormentata storia d'amore.

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Disposta su più piani del palazzo, la mostra suggerisce un percorso al secondo piano interamente riservato al racconto dell'opera e della vita di Frida Kahlo, attraverso diverse tematiche che spaziano dalla fotografia, ai suoi tormenti fisici, all'amore per gli animali e ai grandi e numerosi gioielli che la pittrice era solita indossare. Per mezzo dei suoi quadri, Frida si è qualificata come la più grande e potente biografa di se stessa, delineando in maniera precipua tutti i passi fondamentali e gli snodi più cruciali della sua vita di donna non immune alle sofferenze: l'incidente sull'autobus che le compromise la struttura della colonna vertebrale, gli aborti, la travagliata storia con Diego, i tradimenti, il supplizio fisico, la morte prematura. Attraversando le sale della mostra si rivivono con lei emozioni e dolori, in un continuo alternarsi di pathos e stupore.

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Alla collezione di dipinti, inoltre, si aggiunge una deliziosa sezione di approfondimento dedicata a Frida Kahlo "icona fashion": per la prima volta sono esposti anche gli abiti dei più grandi stilisti di fama internazionale che si sono ispirati nel corso degli anni alla pittrice messicana. Tra fantasie floreali, colori accesi e bizzarri, motivi esotici ed evocazioni di scenari lontani, è possibile così ammirare una splendida rassegna di capi senza tempo, di pezzi unici appartenenti alle più disparate collezioni degli stilisti di ogni parte del globo. Protagonisti dell'esposizione sono la drammatica costrizione del bustino, magistralmente presentata da Gianfranco Ferrè e Jean Paul Gaultier, la ricchezza dei tessuti dal sapore folkloristico di Raffaella Curiel e Antonio Marras e i preziosi ornamenti di Valentino che ricordano l'elaborata flora e fauna del Messico, luogo prediletto degli scenari di Frida Kahlo.

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La mostra, curata da Gioia Mori e organizzata da Arthemisia Group con il patrocinio del Comune di Bologna, sarà aperta al pubblico fino al 26 Marzo 2017.

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Photo Credits: PAOLA MOMBRINI Photo
With the Courtesy of: bolognatoday.it – palazzoalbergati.com – acasadellaross.com

Pubblicato in Dove andiamo? Emilia
Sabato, 24 Dicembre 2016 09:10

Tutti i film delle feste

Commedie, cinepanettoni, cartoni animati, ma anche fantascienza e pellicole di formazione. Ecco una selezione dei film in uscita da andare a vedere con gli amici, in coppia o con la famiglia, approfittando delle vacanze natalizie.

Di Manuela Fiorini

Andare al cinema durante le feste natalizie e ormai una tradizione, quasi quanto l'albero e il panettone. Complici le vacanze natalizie e più tempo a disposizione, si può scegliere un pomeriggio da trascorrere con i propri bambini, oppure una serata a due o con gli amici. La scelta della pellicola e ampia, dal momento che proprio in questo periodo si concentrano le nuove uscite. Abbiamo fatto una selezione per voi.

Miss Peregrine – La Casa dei ragazzi speciali
Uscita 15 dicembre, durata 127 minuti.
Regia di Tim Burton, con Eva Green, Judi Dench, Samuel L.Jackson e Ruper Everett.

Torna Tim Burton, con questa favola surreale, ma con una lettura a più strati. Il sedicenne Jacob ha un forte legame con il nonno Abraham, sfuggito alle persecuzioni naziste grazie all'intervento di Miss Peregrine, che dirige un orfanatrofio su un'isola al largo del Galles. Proprio le storie meravigliose narrategli dal nonno, morto in circostanze tragiche quanto misteriose, porteranno il ragazzino a scoprire le sue "peculiarità" e a lasciare la Florida alla volta del Galles, alla ricerca della misteriosa Miss Peregrine, che non solo non è una favola, ma una persona reale quanto magica, protettrice di ragazzini con doni speciali che il cattivo di turno vorrebbe avere per sé. Un'avventura visionaria e appassionante, metafora delle persecuzioni naziste e dell'impegno di chi ha messo a repentaglio la propria vita per salvarne altre. Una favola per bambini con spunti di riflessione anche per gli adulti.

miss-peregrine

Natale a Londra – Dio salvi la regina
Uscita 15 dicembre. Durata 90 minuti.
Regia di Volfango De Biasi, con Lillo & Greg, Paolo Ruffini, Nino Frassica e Ninetto Davoli.

E a Natale non può mancare la carrellata di "cinepanettoni". In questa commedia il duo comico Lillo & Greg interpretano la parte di Erminio e Prisco, figli di un boss romano detto Er Duca, finito nei guai per un debito con Equitalia. Per aiutare suo padre a saldare il debito Erminio, il meno furbo dei due fratelli, decide di mettere in vendita un ristorante che Er Duca possiede a Londra e chiede l'aiuto di Prisco, che ha abbandonato il business di famiglia per diventare boy scout. I due si recano a Londra, dove però scoprono che il ristorante deve un milione di euro a uno strozzino. I due escogiteranno allora una truffa da un milione e mezzo di euro per ripagare tutti i debiti. Si ride alle irresistibili gag, che fanno sorvolare su una trama alquanto semplice e fin troppo scontata.

Natale a Londra

Poveri ma ricchi
Uscita 15 dicembre. Durata 90 minuti
Regia di Fausto Brizzi, con Christian De Sica, Enrico Brignano, Anna Mazzamauro, Al Bano e Gabriel Garko.

La famiglia Tucci, composta dal padre Danilo, venditore di mozzarelle, la madre Loredana, casalinga con la fissa per la pulizia, la figlia Tamara, cassiera al supermercato, lo zio Marcello, disoccupato cronico, la nonna Nicoletta, che passa le sue giornate davanti alla TV e innamorata di Gabriel Garko e il piccolo Kevi (senza la N), incredibilmente saggio per i suoi dieci anni, vive a Torresecca, un paesino nei pressi di Zagarolo. La loro vita viene rivoluzionata quando scoprono di avere vinto 100 milioni di euro alla lotteria. Ma la notizie si sparge in fretta e dovranno scappare! Uno spaccato della società moderna con i suoi valori, quelli veri e quelli effimeri.

Poveri ma ricchi

Fuga da Reuma Park
Uscita 15 dicembre. Durata 90 minuti.
Regia di Aldo, Giovanni & Giacomo e Morgan Bertacca. Con Aldo, Giovanni & Giacomo, Ficarra & Picone, Silvana Fallisi e Giorgio Centamore.

Il trio comico torna con un film che li proietta in un prossimo futuro. Sono passati 30 anni. Aldo viene accompagnato al Reuma Park, una sorta di carcere per anziani mascherato da parco di divertimenti. Qui incontra Giovanni, che ha vuoti di memoria, eccetto per quello che riguarda una procace infermiera dell'Est, e Giacomo, costretto su una sedia a rotelle e arrabbiato con il mondo. Il trio si ricompatterà per tentare una rocambolesca evasione dal Reuma Park la vigilia di Natale. Si ride con leggerezza con un film che strizza l'occhio alle comiche.

Fuga da reuma park

Un Natale al Sud
Uscita 1° dicembre. Durata 90 minuti.
Regia di Federico Marsicano, con Massimo Boldi, Biagio Izzo, Debora Villa, Paolo Conticini, Anna Tatangelo.

Da quando hanno "divorziato" artisticamente, a Natale cinepanettoni separati per l'ex coppia Boldi - De Sica. Torna il classico cliché in cui due amici, Peppino, carabiniere milanese, e Ambrogio, fioraio napoletano, trascorrono le feste natalizie nella stessa località turistica. Sposati rispettivamente con Bianca e Celeste, hanno entrambi un figlio, Riccardo e Simone, youtuber e fidanzati virtualmente con due ragazze conosciute su un'App di dating. Quando si tratta di partecipare a un raduno annuale in un lussuoso resort riservato agli iscritti, le due coppie decidono di pedinare i figli. Incontreranno anche una blogger alla ricerca dell'uomo ideale e un influencer innamorato di se stesso, una ballerina di burlesque e un autista in cerca di avventure. La tipica commedia degli equivoci in versione 2.0.

Natale al Sud

Babbo bastardo 2
Uscita 7 dicembre. Durata 87 minuti.
Regia di Mark Waters, con Billy Bob Thornton, Kathy Bates, Tony Cox.

Secondo episodio che vede protagonista Willie Soke che spinto dall'avidità, dall'odio e dal whisky torna a fare coppia con il suo aiutante, l'altrettanto arrabbiato Marcus, per rivestire i panni di Babbo Natale per un ente di beneficienza diretto da Diane, una donna di sani principi. Farà la conoscenza di Thurman Merman, un ragazzo sovrappeso e allegro, che forse riuscirà a tirare fuori il suo lato più buono. Dopotutto, siamo a Natale. Magistrale Kathy Bates nel ruolo della madre di Willie.

Babbo Bastardo 2

Oceania
Uscita 22 dicembre. Durata 103 minuti
Regia di John Musker, Ron Clemens, Don Hall e Chris Williams. Film d'Animazione.

Continua l'ultima tendenza della Disney che vede protagoniste eroine che si salvano da sole. Il principe è superfluo anche in questa fiaba di formazione, ambientata nel Sud del Pacifico. La protagonista è Oceania, una bambina, poi ragazzina, maori cresciuta sotto l'ala protettrice del padre, capo del villaggio e nutrita dai racconti fantastici nella nonna che le narra di come i Maori, oggi stanziali, un tempo siano stati grandi esploratori e navigatori. Oceania prenderà così in mano la sua vita e, disobbedendo al padre, che le proibisce di navigare oltre la barriera corallina, prenderà il largo nell'oceano, accompagnata da un semidio pasticcione ed egocentrico e da un galletto. Il personaggio principale, nella versione originale americana si chiama Moana, ma è stato tradotto con Oceania per non creare equivoci e imbarazzi, soprattutto nei genitori.

Oceania

Il GGG – Il Grande Gigante Gentile
Uscita 30 dicembre, durata 117 minuti.
Regia di Steven Spielberg. Con Mark Rylane, Ruby Barnhille, Rebecca Hall.

Tratto dal libro di Roald Dahl "Il GGG" del 1982, il film racconta del Grande Gigante Gentile, molto diverso dagli altri abitanti del Paese dei Giganti, che si nutrono di esseri umani e di bambini in particolare. Una notte, il GGG, che è vegetariano, rapisce Sophie, una ragazzina che vive a Londra, e la porta nella sua caverna. Lo spavento iniziale si trasformerà in una grande amicizia. Il GGG porterà Sophie nel Paese dei Sogni e le insegnerà tutto sulla magia e sul mistero dei sogni, che lui cattura per mandare ai bambini. Quando gli altri giganti progetteranno un attacco, l'insolita coppia di amici avvertiranno la Regina d'Inghilterra dell'imminente minaccia e insieme riusciranno a sconfiggere i giganti cattivi una volta per tutte. Un film per tutta la famiglia, che parla dritto al cuore di dolore e sofferenza, ma anche e soprattutto di speranza.

Il Grande Gigante Gentile

Sully
Uscita 1° dicembre. Durata 95 minuti.
Regia di Clint Eastwood, con Tom Hanks, Aaron Eckhart, Laura Linney

Clint Eastwood regista non sbaglia un colpo e racconta la storia vera del pilota di aerei Chesley Sullenberger, detto Sully, che il 15 gennaio 2009, riuscì a salvare i 155 passeggeri del volo di linea US Airways con un magistrale ammaraggio sul fiume Hudson. Dopo aver incrociato uno stormo di oche, l'aereo perde l'uso di entrambi i motori e Sully ha solo pochi secondo per prendere una decisione. Dalla sua esperienza, capisce che tornare indietro o atterrare all'aeroporto più vicino è impossibile. Non ci sarà nessuna vittima, ma Sully sarà messo duramente alla prova tra chi lo acclama come un eroe e chi invece, vuole la sua testa, tra indagini federali e confronti sindacali.

Sully film feste natale 

Passengers
Uscita 30 dicembre. Durata 116 minuti.
Regia di Morten Tyldum, con Jennifer Lawrence, Chris Pratt, Michael Sheen

Per gli amanti della fantascienza, il film si svolge a bordo di una nave spaziale che trasporta 5000 passeggeri verso un nuovo mondo, messi "in letargo" per consentire loro di sopportare il lungo viaggio interstellare. Un malfunzionamento del sistema risveglia però Jim Preston 90 anni prima del previsto. Incapace di riaddormentarsi, lo aspetta un'intera vita di solitudine a bordo della nave colonia. Cercherà di salvarsi, ma dopo aver visto Aurora, una bella scrittrice di cui trova le opere nella biblioteca della nave, se ne innamorerà e per un anno intero sarà indeciso se svegliarla o no. Cederà e la risveglierà, rendendosi conto troppo tardi di avere condannato anche lei a trascorrere la vita sulla nave.

Passengers

Lion – La strada verso casa
Uscita 22 dicembre. Durata 129 minuti
Regia di Garth Davis, con Dev Patel, Rooney Mara, Nicole Kidman

India, 1986, Saroo ha cinque anni e una notte decide di seguire il fratello maggiore poco lontano da casa, per aiutarlo a trasportare delle balle di fieno. Si addormenta, però, sul treno che lo dovrebbe portare a destinazione. Si risveglia solo e spaventato e sale sul primo treno fermo alla ricerca del fratello. Il convoglio però, riparte prima che lui riesca a scendere e lo porterà a Calcutta, a 1600 km di distanza da casa. Solo e senza conoscere una parola di bengalese, non riesce a spiegare a nessuno da dove viene e finirà in un orfanatrofio. Finirà per essere adottato da una coppia australiana. Venticinque anni dopo si metterà alla ricerca della sua famiglia con l'aiuto dei suoi ricordi d'infanzia e di Google Earth.

Lion

Pubblicato in Cultura Emilia

Grande afflusso alla presentazione presso l'Ottica Galvani. Il magistrato modenese e il suo "alter ego", il giudice Angeli, protagonisti di un pomeriggio di letteratura e cultura.

Di Manuela Fiorini - foto di Claudio Vincenzi

MODENA – Metti un pomeriggio...all'Ottica Galvani, in compagnia di un autore di straordinaria umanità e fantasia, in grado di conquistare lettori di esigenze diverse con il suo "Esclusivamente distinti", che vede protagonista il giudice Massimo Angeli, alter ego di Angelo Martinelli, magistrato modenese che dalla sua professione trae l'ispirazione per i suoi libri.

Ottica Galvani presentazione libro modena 0

Inusuale la location, ma proprio per questo un'idea vincente, quella di presentare un autore e la sua opera nel luogo dove si vendono gli strumenti atti alla lettura: gli occhiali. L'incontro, condotto dall'avvocato Enrico Fontana e dall'autore, ha visto una grande partecipazione di pubblico.
Esclusivamente distinti è un libro che conquista e coinvolge, non solo perché è magistralmente scritto, con due storie parallele che, proprio come due rette, sembrano non intersecarsi mai fino al finale, ma anche per l'approfondimento psicologico dei personaggi, che denota una grande maestria e sensibilità da parte di un autore "profondo conoscitore dell'animo umano", ma anche per l'ironia, le descrizioni precise e puntuali dell'ambiente carcerario e nell'universo della giustizia e dei tribunali. Non ci sono protagonisti e comprimari, ma ogni personaggio è tratteggiato nei minimi particolari. Un giallo senza omicidio, che è anche una profonda riflessione sulla giustizia, su uomini chiamati a giudicarne altri, sulla fallibilità del giudizio umano e sulla coerenza.

Ottica Galvani presentazione libro modena 8
Suggestive le letture, che hanno dato voce ai personaggi di Martinelli, coinvolgendo il pubblico, diviso tra chi aveva già letto il libro e chi, invece, era spinto dalla curiosità di leggerlo. A conclusione dell'evento, i presenti hanno avuto la gradita sorpresa di ricevere in omaggio una copia autografata di Esclusivamente distinti e un buono sconto "one shot" valido per gli acquisti effettuati presso l'Ottica Galvani.

Leggi l'intervista all'autore

Ottica Galvani presentazione libro modena 12

Tutte le foto a fondo pagina

Pubblicato in Cultura Modena

"Esclusivamente distinti": all'Ottica Galvani di Modena domenica 18 dicembre, alle ore 18, il magistrato e scrittore presenta il suo ultimo romanzo che vede protagonista il giudice Massimo Angelo.

Di Manuela Fiorini

MODENA – Due casi da risolvere, due storie parallele, destinate forse a non incrociarsi mai, se non fosse per un biglietto da visita. Un notaio viene accusato di violenza sessuale e finisce in carcere, una professoressa di italiano intreccia una relazione con un diplomatico dal nome altisonante, che approfitta dei suoi sentimenti. Chiamato a giudicare questo caso avvincente e complicato è il giudice Massimo Angeli, che di "distinto", rispetto alle maschere che indossano gli altri personaggi, non ha nulla. E' questa la trama di Esclusivamente distinti, il giallo di Angelo Martinelli, che nella vita è davvero un magistrato, che sarà presentato domenica 18 dicembre, alle 18, presso Ottica Galvani, in via Emilia Centro angolo Piazza Mazzini. E' un romanzo intenso, con un finale amaro e affatto scontato, dove non c'è un delitto né un colpevole, o, almeno, non ci sono le prove per dimostrarlo, come dovrà ammettere con amarezza il protagonista. E, attorno a lui, una schiera di personaggi scolpiti con la penna nella loro umana scaltrezza o debolezza, con stile asciutto, a volte spietato, altre tessuto di citazioni e aforismi, altre ancora intense e ironiche.

Abbiamo incontrato l'autore.

Angelo Martinelli

Per tutto il romanzo ricorre l'aggettivo "distinto". Chi sono i "distinti" di Angelo Martinelli?
"Sono coloro che hanno una formazione formalmente ineccepibile. Al contrario del giudice Angeli che, da questo punto di vista, è un po' carente".

Un giallo, con risvolti polizieschi, molto intimista e amaro, senza un omicidio e, se vogliamo, anche senza un vero colpevole (giuridicamente parlando), se non per un reato minore. Una critica alla "macchina della giustizia"?
"Ho voluto semplicemente prendere atto dei grandi limiti che ha il giudizio umano. Perché, purtroppo, come ho scritto in un altro libro "Il colore verde dello zero", i giudici fanno il mestiere di Dio senza essere Dio. La mia è una riflessione sull'inadeguatezza del giudizio umano, che ha dei limiti enormi. Qualcuno che giudichi ci vuole e, in questo caso, degli uomini sono chiamati a giudicare altri uomini. Non abbiamo alternative. Ci dobbiamo accontentare della fallibilità umana nel nostro ruolo istituzionale".

L'autore, come il protagonista del libro, è un magistrato. Quanto c'è di Angelo Martinelli in Massimo Angeli?
"C'è tanto, perché se non ci fosse stato il giudice Martinelli non ci sarebbe stato nemmeno il giudice Angeli. Tuttavia, Massimo Angeli è anche quello che vorrebbe essere Angelo Martinelli. E' molto umano, si appassiona e si commuove, pur rimanendo consapevole che i giudici dovrebbero rimanere impermeabili ai sentimenti. E' coerente con se stesso. Una bella figura, insomma.

Nel libro ricorrono citazioni di autori, da Dante a Pavese, da Leopardi a Saba. Massimo Angeli spesso dà forza ai suoi pensieri e alle sue tesi citando i classici. Come mai questa scelta?
"Una bella citazione aiuta molto il testo. Lo abbellisce. Una brutta lo imbruttisce, quindi fare citazioni è un rischio, ma se ci si prende sono molto utili. Anche il lettore apprezza la citazione azzeccata. La cosa più impegnativa, tuttavia, è quella di ricercare la citazione giusta da inserire al momento giusto".

Nel romanzo compaiono spesso modelli di penne stilografiche. Un vezzo dell'autore o un richiamo al suo essere scrittore?
"Sono un collezionista di stilografiche e anche uno che le manipola per farle scrivere meglio. Metà le ho rotte, le altre funzionano molto bene. Nel libro anche Angeli fa la stessa cosa. Anche lui è appassionato di stilografiche".

Emerge soprattutto nelle descrizioni, una ricchezza di particolari che un "giallista" senza l'esperienza di un "uomo di legge" spesso tralascia o descrive in modo errato o frettoloso. Che cosa consiglieresti a chi vuole scrivere gialli?
"Consiglierei di imparare a memoria i libri di Friedrich Dürrenmatt, che non ha mai fatto né l'avvocato né il magistrato, ma ha scritto dei libri, come "La panne" e "Il Giudice e il suo boia" in cui descrive perfettamente i meccanismi processuali e gli stati d'animo degli uomini di legge. Da lui si impara tantissimo. E poi, Picasso diceva che non bisogna copiare, ma rubare. E anche io confesso che da Dürrenmatt ho "rubato" parecchio".

Quanto conta invece nella formazione del giallista confrontarsi, parlare con chi lavora nella giustizia?
"Conta moltissimo. Ci sono delle questioni tecniche, per esempio se si vuole descrivere un processo con i tempi e le scansioni processuali o le fasi di un'indagine, per parlare delle quali è meglio che si chieda un parere a chi è del mestiere piuttosto che affidarsi solo alla fantasia. In questo modo si evitano inesattezze. Personalmente, quando scrivo di aspetti medici o medico legali, mi viene spontaneo confrontarmi con un amico medico".

L'AUTORE
 Angelo Martinelli è magistrato ordinario. Attualmente giudice presso la Corte di Appello di Roma alterna la sua professione a quella di scrittore. Per BastogiLibri ha pubblicato Le indagini del giudice Angeli, Il colore verde dello zero e La cattiva signorina.

Ottica Galvani giallo libro Angelo Martinelli0

INFO
Angelo Martinelli
Esclusivamente distinti
BastogiLibri Edizioni
Pag. 136 – 12 euro.
Presentazione domenica 18 dicembre, ore 18.
c/o Ottica Galvani, Via Emilia Centro angolo Piazza Mazzini, Modena
Seguirà aperitivo, www.galvanishop.com 

Pubblicato in Cultura Modena
Lunedì, 12 Dicembre 2016 15:54

Il Natale inizia dal Teatro Magnani di Fidenza

Nei giorni scorsi al Teatro Magnani di Fidenza in un bel clima di festa ormai natalizio si è svolto il brioso e frizzante concerto swing delle Gio's Sister e del CaravaNatale. Duplice l'appuntamento di festa che ha coinciso con i 50 anni dello Studio Mambriani e Ciomei. L'allegra serata è stata presentata con garbo ed eleganza da Luca Ovrezzi.

Di Maria Carla Magni

Sfidando la nebbia tipica del periodo e della zona emiliana, il Teatro Magnani di Fidenza è stata la cornice, lo scorso 6 dicembre, che ha accolto il frizzante e brioso concerto swing sulle più note canzoni natalizie del gruppo Gio's Sisters e del CaravaNatale.

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Doppio è stato il clima di festa in un teatro pieno in ogni ordine che non solo ha dato inizio all'attesa del Natale, ma che ha coinciso con i festeggiamenti del 50esimo anniversario dello Studio Mambriani&Ciomei che ha organizzato per i suoi clienti e per la cittadinanza l'apprezzato concerto.

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Alla presenza del sindaco Andrea Massari e di Sua Eccellenza il Vescovo Carlo Mazza è stata espressa riconoscenza grazie alla duplice finalità della serata che è stata presentata con garbo ed eleganza da Luca Ovrezzi.
L'occasione del concerto ha infatti coinciso con una raccolta fondi in favore di uno dei più significativi monumenti non solo della nostra provincia, ma di tutta la nazione: il Duomo Romanico di Fidenza.
Le donazioni saranno rivolte ai lavori di restauro che possano consentire di mantenere in tutta la sua bellezza questo monumento sia come opera d'arte, ma anche e soprattutto, come punto nevralgico della fede cattolica.

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Inoltre lo Studio Mambriani&Ciomei ha voluto rendere partecipe a questa importante festa un centinaio di inquilini delle case popolari di Fidenza a testimonianza dell'impegno solidale del comune che ha un patrimonio edilizio residenziale pubblico davvero di prim'ordine.

Di particolare affetto e sensibilità sono state le parole del socio senior dello Studio Dottor Bruno Mambriani nei ringraziamenti all'apertura del concerto "Voglio ringraziare tutti i clienti che ci hanno visto crescere, i miei concittadini e i tanti amici che hanno sfidato la nebbia per essere presenti. Infine voglio ringraziare mia madre, Giulia Andrei, che cinquant'anni fa ha fondato lo studio. Lei è mancata ormai diversi anni fa, ma sono sicuro che stasera è qui con noi."

Auguriamo allo Studio Mambriani&Ciomei lunga vita e tante belle iniziative come questa appena realizzata.

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PHOTO CREDITS: Francesca Di Perna

Pubblicato in Cultura Parma

Busseto ha salutato il secondo centenario dell'arrivo di Maria Luigia nei Ducati di Parma, Piacenza e Guastalla. L'iniziativa, organizzata nella casa del giovane Verdi di via Piroli dalla proprietaria Anna Sichel, è stata caratterizzata dalle esibizioni del soprano Rossana Guareschi e del M° Matteo Cavicchini, oltre che dall'inaugurazione della mostra del pittore Aldo Saia che nella dimora giovanile del Cigno di Busseto espone i suoi ultimi lavori.

In particolare si segnalano i ritratti della Duchessa e di Verdi e le vedute di Busseto e di Venezia, città legate a Verdi non solo per la rappresentazione dell'opera La Traviata ma quale filo conduttore della musica destinata alla terapia degli ammalati di mente, un'intuizione dovuta allo psichiatra Cesare Vigna.

Di questa funzione della musica verdiana ha parlato Meri Rizzi, psichiatra ed esperta di musicoterapia. Nel corso dell'incontro Corrado Mingardi, membro del Consiglio generale della Fondazione Cariparma, ha illustrato le opere pubbliche realizzate dalla Duchessa e tuttora esistenti nel territorio. Busseto sta arricchendo sempre più le proprie iniziative culturali, grazie anche alla passione di Anna Sichel che mette a disposizione lo storico luogo verdiano per appuntamenti culturali gratuiti, cui partecipano numerosi artisti.

Al termine Anna Sichel ha anche donato alla Pubblica Assistenza cento volumi editi dalla casa editrice di cui è titolare, che verranno venduti per finanziare le benemerite attività che i volontari svolgono in favore dei cittadini di Busseto e del territorio e l'artista Aldo Saia devolverà i proventi dalla vendita delle sue opere alla Pubblica Assistenza di Busseto.

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