E' nella giornata internazionale dedicata alla disabilità che la Cooperativa La Bula ha voluto presentare ufficialmente la nuova sede del "DIGITARLO", la bottega digitale della coop la bula, dal 2013 coniuga integrazione lavorativa per persone fragili e utilizzo delle nuove tecnologie, offrendo servizi di digitalizzazione.
di LGC Parma 5 dicembre 2019 - A Digitarlo trasformano immagini, video e audio dal formato analogico al formato digitale. Un'attività
nata nel 2013, in seno alla cooperativa La Bula, come realizzazione del progetto "Ricordi Futuri", e finanziato da Fondazione Cariparma, dove operatori e ragazzi hanno cominciato, quasi per gioco a digitalizzare le vecchie foto e i vecchi filmati della cooperativa.
Una progressione irresistibile che ha condotto, nello scorso ottobre, a dover traslocare nei nuovi e più ampi locali di via Bologna 15/a.
Un traguardo che, come ha sottolineato la presidente Laura Stanghellini, è stato possibile realizzare grazie al contributo attivo di tanti. Dagli operatori alle famiglie dei giovani ospiti, dagli enti alla Fondazione Cariparma che ha sostenuto il progetto sin dalle sue origini.
Infatti, come sottolineato dal direttore Luigi Amore, la Fondazione "segue i progetti che forniscono occasioni di inclusione e non esclusivamente di assistenza passiva e qui siamo di fronte a fatti realizzati e quindi siamo contenti".
“100 anni di cooperazione verso i prossimi scenari” - Abbazia Valserena – CSAC Università di Parma in viazza di Paradigna, 1 – Parma - 23 ottobre ore 9,30. -
Parma 23 ottobre 2019 - “100 anni di cooperazione verso i prossimi scenari” è il titolo del workshop organizzato da Confcooperative Parma e il centro di formazione IRECOOP Emilia Romagna sede di Parma in collaborazione con Master Universitario in Economia della Cooperazione MUEC Alma Mater Studiorum - Università di Bologna per un approfondimento e un confronto circa il “ruolo” dell’impresa stessa nel contesto economico e sociale in cui la medesima svolge la sua attività, tanto con riferimento al tempo presente, quanto in prospettiva.
Ad Andrea Gennari in qualità di direttore di Confcooperative Parma il compito di illustrare la struttura del convegno e condurre i lavori. Per prima cosa ha riportato i saluti del Presidente Andrea Bonati e dopo aver sottolineato l’importanza della formazione dei dirigenti nelle imprese cooperative e le motivazioni che hanno spinto a organizzare un workshop sul futuro della cooperazione, ha richiamato l’attenzione sulla Abbazia Valserena che è divenuta sede nazionale delle Abbazie cistercensi italiane in ragione del libro “Guida alle abbazie cistercensi” realizzato dalla Associazione Giuseppe Micheli associata a confcooperative di Parma.
100 anni di organizzazione cooperativa sono tanti ma ancor più sono gli anni di vita di talune cooperative come appunto Latteria Cooperativa Frescarolese la cui data di fondazione risale addirittura al 1913 e che questa mattina è stata premiata con la “Targa Commemorativa” del centenario della Confederazione Cooperative Italiane, “Un omaggio, si legge nella targa, alla resilienza della Cooperativa e al suo contributo per lo sviluppo dell’economia civile e per una società più democratica, giusta e solidale. Nei 100 anni di Confcooperative 14 maggio 1919 – 14 maggio 2019”.
In oltre un secolo di vita e di lavoro sul territorio, la Latteria Frescarolese ha saputo proteggere e valorizzare i valori e sapori di un tempo, raggiungendo livelli qualitativi eccellenti e contribuendo a diffondere il prestigio di un territorio e dei suoi prodotti caratteristici. A ritirare il riconoscimento sono stati il presidente storico Claudio Rigoni e l’attuale segretario Lucchetti.
Il convegno è stato un momento di riflessione sull’impresa cooperativa, diversa per scopo dall’impresa lucrativa e per definizione espressione di una comunità e risposta ad un bisogno degli individui che la costituiscono.
Un concetto fondamentale per lo sviluppo omogeneo di un territorio nel quale le cooperative hanno, adattandosi ai tempi, offerto il loro prezioso contributo.
Due esempi recenti, concreti e originali di questa ancestrale attitudine solidale del movimento cooperativo sono stati illustrati, dai diretti interessati, in occasione del convegno:
· L'accordo di collaborazione cooperativa tra “Cooperativa Casearia Agrinascente – Parma2064” e birrificio “Articioc” cooperativa sociale;
· Il “progetto Oasi delle Pievi” realizzato da LEN Service Onlus.
"Responsabilità" e la "Solidarietà" sono i principi fondamentali sui quali si è innestato l'accordo tra due Cooperative appartenenti a due settori apparentemente distanti.
Agrinascente - Parma2064, l'importante casearia che il 21 settembre scorso ha festeggiato il 40esimo anno dalla fondazione, e Articioc, la cooperativa del terzo settore che si è impegnata nella produzione di birre artigianali, forti della responsabilità individuale, collettiva e sociale che le contraddistinguono, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per sentirsi ancor più partecipi della medesima "comunità".
Un'esperienza che dimostra come la diversità possa diventare un valore e come l’appartenenza alla medesima organizzazione di rappresentanza cooperativa - Confcooperative Parma - abbia consentito di agevolare l’incontro e quindi la stesura di un accordo di reciproca intesa, ha commentato, Matteo Ghillani vice presidente di Articioc. L’accordo quadro, prosegue Ghillani, si introduce in un pensiero di cooperativa più ampio. Articioc infatti, oltre a fare una buona birra, come cooperativa di tipo B è orientata a introdurre le persone con disabilità nel mondo del lavoro e della cooperazione.
“Speriamo di essere qui anche fra cent’anni”, ha sottolineato Roberto Gelfi presidente di “Agrinascente - Parma2064”Credo, facendo riferimento alla vetustà della “frescarolese” e riguardo all’accordo di collaborazione con la cooperativa Articioc ha affermato che è nato da un reciproco interesse imprenditoriale, dove l’affermazione di una impresa cooperativa con esperienza contribuisce alla affermazione di una giovane cooperativa appartenente a un settore, quello della birra, che si sta affermando nel nostro paese. In sintesi, obiettivo dell’accordo “Agrinascente – Parma2064” e “Birrificio Articioc” è fare impresa non per massimizzare gli utili ma per valorizzare dal punto di vista etico ed economico quanto viene conferito dai soci cooperatori. Due cooperative con finalità diverse e complementari, alleate per attrarre il consenso del cittadino/consumatore, capace sempre di più di scegliere utilmente e responsabilmente per il proprio bene e per il bene della comunità di appartenenza.
E per meglio fruire del territorio e il suo immenso patrimonio storico, artistico e culturale, ecco che interviene il progetto digitale di divulgazione scientifica, fruibile direttamente da smartphone, "Oasi delle Pievi" By LEN. Il progetto Oasi delle Pievi è nato dalla collaborazione tra LEN Service Onlus e WWF Parma nell’ambito dei Musei Digitali Diffusi, una proposta innovativa che si pone come obiettivo principale la valorizzazione della cultura, della storia, delle tradizioni, degli usi e dei costumi di un territorio e delle persone che lo hanno plasmato. Uno strumento di grande utilità a disposizione della comunità.
“Con Oasi delle Pievi”, spiega il socio volontario di LEN Service Marco Dalcielo, “stiamo cercando di costruire un network tra i piccoli comuni che potrebbero ben avvantaggiarsi dello strumento tecnologico che mettiamo a loro disposizione. Ci piacerebbe poter restituire alla comunità locale e a quella straniera una parte di quel tesoro culturale nascosto che si cela nelle nostre terre e di cui spesso non si conosce l’esistenza. L’applicazione, gratuita e scaricabile su smartphone, renderà accessibile a tutti questo patrimonio”.
“Oasi delle Pievi” è perciò l’applicazione che offre la possibilità a tutti di scoprire un vero e proprio patrimonio culturale e naturalistico del territorio parmense per lo più sconosciuto anche a chi queste terre le vive. Grazie all’app “Oasi delle Pievi” è infatti possibile consultare attraverso testi, immagini, foto immersive a 360°, video e riprese dall’alto fatte con l’ausilio di droni, un percorso inedito delle pievi, delle oasi, dei parchi e delle riserve naturalistiche di Parma e provincia. Ma non solo: l’applicazione, inizialmente rilasciata in due lingue (italiano e inglese), sarà fruibile anche con l’udito grazie alla presenza di podcast audio.
È stata quindi la volta degli interventi dei cattedrattici, presentati nelle loro qualifiche dal segretario del MUEC Giovanni Dadda il quale, oltre a portare i sluti del professor Zamagni, ha ricordato come il percorso di alta formazione manageriale stia per raggiungere il quarto di secolo, a conferma del livello di apprezzamento conseguito.
"La cooperazione nell'epoca del digitale" è il titolo della relazione condotta dal Prof. Tito Menzani, intervenuto in sostituzione del professor Stefano Zamagni trattenuto da sopraggiunti e inderogabili impegni. Il Prof. Menzani del Dipartimento di Scienze Economiche, Dipartimento di Scienze Aziendali e Tutor didattico Dipartimento di Scienze Economiche - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, ha evidenziato la forte duttilità della cooperazione agli adeguamenti socio economici intervenuti nelle diverse epoche, anche in forza della educazione e formazione continua. "Ma a monte di tutto ciò, - sottolinea Tito Menzani - la prima e più importante scelta strategica è investire sull’educazione. La storia ci dice che il movimento cooperativo è nato da un’idea, ma ha costruito il proprio successo attraverso la divulgazione di quest’idea e dei principi e dei valori che la sottendevano. L’impresa cooperativa ha attraversato tre secoli – il XIX, il XX e il XXI – e nel mondo ha rappresentato un’opzione e, anzi, un’opportunità per miliardi di persone: giovani e non più giovani, uomini e donne, poveri e benestanti, intellettuali e analfabeti. In tutto ciò, il ricambio generazionale è stato alla base del protrarsi nel tempo degli ideali cooperativi. Se la cooperativa cessasse di essere attrattiva per le nuove leve, inizierebbe rapidamente un serio declino, visto che si tratta di un’impresa fatta dalle persone e per le persone."
Tre sono i fattori problematici che maggiormente intervengo nel mondo cooperativo:
1. la marginalità e il coinvolgimento economico;
2. la mutualità e convenienza con minori margini;
3. le lacune in campo formativo.
Ma a fare da contraltare sono ben 5 le sfide che il movimento cooperativo deve intraprendere, secondo il professor Menzani:
1. il ricambio generazionale;
2. un maggior coinvolgimento della base sociale attraverso l’applicazione del teorema delle 5 I (Invite, Involve, inform, Invest, Include).
3. Il management preparato, almeno pari ai competitor industriali ma con competenze della forma cooperativa;
4. La distintività cooperativa;
5. L’Innovazione.
Il Prof. Flavio Delbono, Direttore Master in Economia della Cooperazione MUEC - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, ha esplorato il mondo cooperativo alla luce degli scenari attuali illustrando il tema "La cooperazione tra democrazia e populismo".
“La rivincita degli stati nazionali nella stagione della quarta rivoluzione industriale sta modificando profondamente lo scenario politico ed economico del pianeta. Il disordine internazionale conseguente all’ultima crisi finanziaria è ora alimentato anche da vecchie e nuove forme di protezionismo che rischiano di minare alla radice quella prosperità inclusiva che da sempre ispira e orienta l’azione del movimento cooperativo”.
A tale proposito il direttore del master ha esposto le motivazioni per le quali Democrazia, Globalizzazione e Sovranità Statale non possono coesistere tutti e tre i fattori contemporaneamente, riportando come esemplificazione le tre principali economie mondiali, Gli USA, la Cina e l’Unione Europea. In nessuno di questi mercati infatti esiste completa e totale coesione degli elementi sopra citati. In Cina manca il fattore democratico, negli USA, in forza dei dazi manca il fattore globale e in UE a mancare è la sovranità.
Infine il Professor Delbono ha illustrato i mutamenti che si sono riscontarti a seguito della globalizzazione e come il “Welfare State” abbia necessità di essere adeguato ai forti cambiamenti che ne sono conseguiti, con particolare riferimento al rapido e pesante indebolimento della middle class del mondo occidentale.
A conclusione del dibattito che si è innescato con il pubblico presente in sala, Andrea Gennari, ha ringraziato i presenti e i relatori per le interessanti testimonianze esposte e ha rimarcato l’utilità di questi momenti formativi che servono a far conoscere l’identità cooperativa anche attraverso testimonianze concrete del territorio, come quelle che abbiamo avuto il piacere di presentare oggi.
APPROFONDIMENTI
Latteria Frescarolese
La Latteria Frescarolese è uno dei simboli del nostro territorio e dei suoi prodotti d’eccellenza: sorge nel cuore profondo della Bassa Parmense, a Busseto, terra che diede i natali al grande Maestro Giuseppe Verdi esattamente 100 anni prima della fondazione di questo storico caseificio.
Era infatti il 1913 quando prese vita quella che sarebbe diventata nel tempo un’importante società nata nello spirito della cooperazione: la Latteria Sociale cooperativa Frescarolese.
Questo caseificio è stato fondato da un piccolo gruppo di produttori locali che hanno deciso di unirsi per poter affrontare con tutti gli strumenti necessari e l’aiuto reciproco i cambiamenti che il tempo che passava imponeva alle produzioni: se restare da soli avrebbe significato non avere abbastanza mezzi e strategie per permettere alle attività di sopravvivere al tempo e alle trasformazioni che esso impone, unirsi e lavorare insieme ha permesso di proseguire e diventare man mano sempre più forti sul territorio.
Immaginando il percorso che la latteria ha fatto a partire dalla sua nascita, sicuramente non saranno mancati momenti di difficoltà, contrasti e sfide da superare, ma il fatto che sia riuscita a restare in piedi e lavorare per oltre cento anni dimostra che una coesione di fondo, di visione e intenti, ha guidato e continua a guidare le attività quotidiane: alla base di un lungo e proficuo percorso come quello che può raccontare questo caseificio, sono indispensabili dialogo e collaborazione, capacità di restare uniti nonostante le differenze e tanto impegno.
In oltre un secolo di vita e di lavoro sul territorio, la Latteria Frescarolese ha saputo proteggere e valorizzare i valori e sapori di un tempo, raggiungendo livelli qualitativi eccellenti e contribuendo a diffondere il prestigio di un territorio e dei suoi prodotti caratteristici.
Nel 2013 la latteria ha festeggiato il suo centenario in quella che è stata la prima sede del caseificio, scelta che ha rappresentato una sorta ritorno alle origini, un modo per ricordare il punto esatto da cui si è partiti e la strada che è stata percorsa per arrivare dove si è ora. Durante la serata è inoltre stato esposto il primo documento contabile del 1913, una traccia concreta dei primi passi compiuti: questo registro, che ne data la nascita il 17 marzo di quell’anno, custodisce informazioni, date e nomi – il primo Presidente Enea Caraffini, il primo casaro Lazzaro Cavalli, i soci e il primo contabile che, con la sua elegante calligrafia, ha tenuto traccia di tutte le azioni quotidiane che hanno segnato il primo periodo di vita della cooperativa.
Ora la latteria ha superato il suo centenario e prosegue nella sua attività, con l’ambizioso e importante obiettivo di coinvolgere sempre più le giovani generazioni: passione, impegno, attenzione alla qualità dei prodotti e valorizzazione del territorio sono infatti valori che ogni giorno si propone di diffondere, a tutti ma in particolare ai più giovani, affinché si appassionino e decidano di prendere in mano il futuro del settore, dedicandosi con slancio alla sua crescita.
Passato e futuro si intrecciano per la Latteria Frescarolese, il bagaglio del secolo trascorso diventa il punto di partenza per continuare a crescere e valorizzare il territorio che la ospita e una delle sue eccellenze più conosciute al mondo, il Parmigiano Reggiano.
BIRRIFICIO ARTICIOC
Articioc, in dialetto parmigiano, significa carciofo. Il carciofo rappresenta la terra, i sapori contadini, la tavola semplice e vera. Così come le foglie e le spine permettono al cuore, la parte più nobile del carciofo, di crescere protetto, così la cooperativa tutela e guida i ragazzi nel mondo del lavoro.
Il logo di Articioc rappresenta proprio questo ideale, ispirandosi anche ad uno degli ingredienti fondamentali della birra, il luppolo.
L’idea del birrificio prese vita intorno al 2009 grazie all’incontro tra il mondo degli Special Olympics e un gruppo di ragazzi volenterosi, i quali avevano aiutato il movimento della birra artigianale a crescere sul territorio parmense. Così come gli Special Olympics mettono in evidenza le capacità di ragazzi straordinariamente speciali nel mondo dello sport, così si è pensato che fosse possibile farlo anche nel mondo del lavoro. Remo Pattini, uno dei pionieri del mondo Special Olympics a Parma, ci ha insegnato come esistano persone che riescono a trasportare mattoni da un quintale, ed altre che hanno la possibilità di spostare solamente un kg: entrambe hanno il diritto di contribuire alla costruzione della società.
Questo è stato il punto di partenza.
"Nel 2014, la nostra passione e tenacia ci hanno permesso di costituire la Cooperativa Sociale ed avviare la produzione di birra su nostre ricette presso birrifici amici.
Abbiamo deciso di costituirci come cooperativa sociale di tipo B, forma che rispecchia al meglio la nostra mission: l’inserimento nel mondo del lavoro di personale con disabilità fisiche o mentali”.
Nasce così, sulla base della tradizione agroalimentare del territorio parmense e sulla sua natura cooperativistica, e con il contributo di Fondazione Cariparma – che ci ha voluto premiare – il progetto vero e proprio: la realizzazione e gestione del Birrificio Sociale Articioc. Grazie all'interessamento della Cooperativa La Bula che ha connesso il progetto con due esperti birrai, Andrea e Anselmo, si sono andati aggregando tanti amici andando a infittire la rete di conoscenze e amicizie.
Ecco quindi che l'accordo di collaborazione con la "casearia Agrinascente" persegue il medesimo obiettivo.
Per informazioni:
Articioc cooperativa sociale
Via Marconi n.6 – 43015 Noceto (PR)
Tel. 0521.628301
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: www.birrificioarticioc.it
PARMA2064: FORMA E SOSTANZA
Dal Parmigiano Reggiano campione del mondo al formaggio Kasher, Halal e organic. Una cooperativa casearia nel cuore della Food Valley, tutto nel raggio di 10 km.
Nel 2014 nasce il brand Parma2064 da parte della Cooperativa Casearia Agrinascente, che nel 2019 compie 40 anni. Il successo è stato immediato il Parmigiano Reggiano Parma2064 ha ottenuto 12 premi di cui un Supergold al World Cheese Award.
Capitalizzando le esperienze e le competenze, i 5 soci attuali - Cascina “Margherita”, La Rinascente Società Agricola, Società Agricola Colombarola, Società Agricola Fratelli Tonoli e Società Agricola Vighi Mauro e Luigi – hanno perfezionato un metodo che mira a creare un prodotto naturale, frutto di un controllo scrupoloso e della lavorazione del latte proveniente esclusivamente dai loro allevamenti, tutti a conduzione familiare e collocati in un raggio di 10 chilometri dai due caseifici. Agrinascente Parma2064 oggi gestisce direttamente due caseifici, uno a Fidenza e l’altro a Zibello. Un terzo caseificio, alle porte di Soragna, è stato affittato ad altri operatori al momento, in attesa di condurre direttamente anche questo stabilimento.
La disponibilità di una mandria complessiva di circa 1400 bovine in mungitura per quasi 16 milioni di litri di latte prodotti annualmente è il punto di partenza per quello che si presenta oggi come un modello caseario nel cuore dell’area DOP del Parmigiano Reggiano. La produzione totale ha superato nel 2018 oltre 30.000 forme, per un fatturato che oltrepassa i 13 milioni di euro. 20 dipendenti operano nei due caseifici di Fidenza e Zibello, dove ogni giorno vengono lavorati rispettivamente 286 e 187 quintali di latte.
Integrati con le necessarie innovazioni tecnologiche, i processi produttivi sono quelli di sempre, con la competenza di casari a coordinare il lavoro di addetti che seguono fedelmente le fasi stabilite dal Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano DOP, nell’ottica di una filiera senza scorciatoie. Così si coniuga la tradizione con una visione ampia e aperta a sperimentazioni, come quelle che hanno dato vita alle varianti “Organic”, “Halal” e “Kasher”, quest’ultimo prodotto nel caseificio dedicato esclusivamente a questa produzione che si trova a Zibello e ottenuto secondo un procedimento che segue alla lettera le rigide regole della religione ebraica in materia alimentare, ispirate dalla Torah e codificate nello Shulkhan Aruk.
Da poco, alla produzione di Parmigiano Reggiano si è affiancata quella del “Verdiano”, la proposta “veggie” di Parma2064, ottenuto utilizzando caglio di origine vegetale, ideale per quei consumatori più sensibili e interessati all’alimentazione vegetariana,
Le forme di Parmigiano Reggiano Parma2064 sono stagionate nei magazzini aziendali fino a raggiungere, a seconda dei casi: 18, 24, 36 o 48 e più mesi di stagionatura. Per le stagionature oltre i 30 mesi, Parma2064 ha introdotto una selezione di qualità chiamata “Lunga Vita” che, insieme con le stagionature più “giovani”, consente di offrire una gamma di prodotto che capace di incontrare il gusto e le esigenze di tutti i consumatori, in Italia e all’estero, distinguendosi per qualità organolettiche che mantengono traccia di una tradizione antica ed essenziale.
Il brand Parma2064 vuole sottolineare la ricerca di distintività della matricola assegnata storicamente al caseificio di Fidenza dal Consorzio del Parmigiano Reggiano. Il nome “Parma”, prima del numero della matricola, pone l’accento sul territorio dove nasce questo prodotto di eccellenza.
Nel cuore della Pianura Padana, tra i luoghi che hanno dato i natali a Giuseppe Verdi, Parma2064 è allora la nuova melodia di buon gusto di una terra per cui qualità e naturalezza hanno oggi più che mai un valore inestimabile. È così che Parma2064 trova il giusto connubio tra forma e sostanza.
Tre i punti vendita dove acquistare direttamente:
Caseificio Pongennaro - Soragna
Strada per Carzeto 137, 43019 Soragna (Parma)
tel. +39 0524 597065
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Shop del Museo del Parmigiano Reggiano
Corte Castellazzi, Via Volta 5, 43019 Soragna (Parma)
tel. + 39 0524 507205
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Caseificio San Michele Campagna - Fidenza
Via S. Michele Campagna, 22E 43036 Fidenza (PR)
tel. +39 0524.520958
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I numeri di Parma2064 nel 2018
⎫ 1979 anno di nascita dalla cooperativa Agrinascente che nel 2019 compie 40 anni
⎫ 5 aziende consociate nell’arco di 10 chilometri: Cascina “Margherita”, La Rinascente Società Agricola, Società Agricola Colombarola, Società Agricola Fratelli Tonoli e Società Agricola Vighi Mauro e Luigi
⎫ Oltre 13 milioni di euro di fatturato
⎫ 30.011 forme in un anno
⎫ 20 dipendenti
⎫ 187 quintali di latte al giorno lavorati a Zibello
⎫ 286 quintali di latte al giorno lavorati a Fidenza
⎫ 15,9 milioni di litri di latte in un anno
⎫ 1.400 bovine in mungitura
⎫ 12 premi di cui un Supergold al World Cheese Award
⎫ I prodotti: Parmigiano Reggiano a diverse stagionature (12, 18, 24, 30 e oltre), Parmigiano Reggiano Organic, Halal e Kasher. In più il Verdiano (proposta veggie di Parma2064).
⎫ Tre punti vendita diretti: spaccio al Caseificio Pongennaro e Shop del Museo del Parmigiano Reggiano, entrambi a Soragna e spaccio al Caseificio San Michele a Fidenza.
Per informazioni:
Cooperativa casearia Agrinascente - Parma2064
Via S. Michele Campagna, 22E 43036 Fidenza (PR)
Tel. +39 0524.520958
E-mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Sito web: www.2064.it
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Lamberto colla
+39 344 2373963
Ufficio stampa Confcooperative di Parma
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Vongole, Paesanti (Confcooperative Fedagripesca): “Conferma della deroga un successo importante. Ora un tavolo Italia-Spagna per definire nuove regole”
(Bologna, 17 ottobre 2019) - “Oggi ci sono 120 famiglie di pescatori romagnoli che stanno tirando un sospiro di sollievo: la conferma per il 2020 della deroga che ci consente di pescare e commercializzare vongole con una dimensione minima di 22 millimetri e non di 25, annunciata dall'assessore regionale Simona Caselli, è una notizia positiva e confortante. All’assessore Caselli, che ha portato le nostre istanze a Bruxelles e che si è confrontata con l’europarlamentare spagnola della Commissione Pesca, Clara Aguilera Garcia, va il sentito ringraziamento dei pescatori di vongole delle marinerie di Rimini e Ravenna”. Così Vadis Paesanti, vicepresidente Confcooperative FedAgriPesca Emilia Romagna.
“La conferma della deroga per un anno – continua Paesanti – permetterà a 54 barche e a oltre 120 pescatori di continuare a lavorare per i prossimi mesi, ma concordo con l’assessore Caselli quando afferma che è necessario fissare nuovi parametri univoci e chiari: i Governi di Spagna e Italia si devono sedere al tavolo e trovare un’armonizzazione sulla taglia delle vongole da pescare su tutto il territorio. Con una legislazione chiara, che tenga conto delle specificità dell’Adriatico e delle nostre ‘poverazze', i pescatori della Riviera romagnola potranno lavorare serenamente e con la professionalità e il rispetto dell'ambiente che da sempre li caratterizza”.
“Quando sarà il momento di costituire questo tavolo di lavoro – conclude Paesanti – siamo pronti a mettere a disposizione il nostro contributo in termini di know-how ed esperienza sul campo, oltre naturalmente a poter fornire i dati e le risultanze delle ricerche che abbiamo svolto in questi anni”.
“100 anni di cooperazione verso i prossimi scenari” è il titolo del workshop organizzato da Confcooperative Parma e il centro di formazione IRECOOP Emilia Romagna sede di Parma in collaborazione con Master Universitario in Economia della Cooperazione MUEC Alma Mater Studiorum - Università di Bologna per un approfondimento e un confronto circa il “ruolo” dell’impresa stessa nel contesto economico e sociale in cui la medesima svolge la sua attività, tanto con riferimento al tempo presente, quanto in prospettiva. Un momento di riflessione che riveste cruciale importanza e una potenziale rilevanza strategica per l’impresa cooperativa, diversa per scopo dall’impresa lucrativa e per definizione espressione di una comunità e risposta ad un bisogno degli individui che la costituiscono.
Ci sono imprese che hanno raggiunto e superato il traguardo dei 100 anni, come appunto la Latteria cooperativa Frescarolese, che verrà nell’occasione premiata con una targa commemorativa, iniziativa che rientra nell’ambito delle Celebrazioni del Centenario di Confcooperative.
Il Programma dell’evento
Ore 9,30 - SALUTI D’APERTURA E INTRODUZIONE DI CONFCOOPERATIVE PARMA
TESTIMONIANZE DAL TERRITORIO
· Premiazione Latteria Cooperativa Frescarolese nell’ambito delle Celebrazioni del Centenario di Confcooperative
· Presentazione Accordo di collaborazione cooperativa tra “Cooperativa Casearia Agrinascente – Parma2064” e birrificio “Articioc” cooperativa sociale
· Presentazione “progetto Oasi delle Pievi” realizzato da LEN Service Onlus
INTERVENTI
LA COOPERAZIONE TRA DEMOCRAZIA E POPULISMO
Prof. Flavio Delbono
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Direttore Master in Economia della Cooperazione MUEC
LA COOPERAZIONE NELL’EPOCA DEL DIGITALE
Prof. Stefano Zamagni
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna
Presidente della Pontificia Accademica delle Scienze Sociali
- DIBATTITO
ore 12,00 CONCLUSIONI
- BUFFET
(In allegato il programma completo scaricabile in PDF)
Nata da un’idea originale e innovativa, la cooperativa Azzurra si è andata affermando grazie a un costante processo di innovazione ma soprattutto attraverso una politica di adeguamento alle esigenze dei clienti. La storia continua.
Di Lamberto Colla, San Polo di Torrile 26 settembre 2019 -
Era il 1998 quando, sotto la spinta di due tra i soci fondatori, Fabio Delpoggetto e Morena Benvenuti, prese forma la cooperativa dall'ambizioso progetto di affermarsi nel comparto lattiero-caseario per colmare la carenza della logistica tramite l'offerta di servizi personalizzati.
"Un approccio per l'epoca innovativo, sottolinea il Presidente Fabio Delpoggetto, perché riferito a un settore strutturato da una offerta standardizzata. Un'idea che, estesa anche a altri settori, ha consentito di svilupparci armoniosamente e di sopportare le insidie della crisi economica tutt'ora in corso."
Di strada ne è stata percorsa. Tra implementazione di servizi, dal facchinaggio puro e semplice allo stoccaggio merci e infine al confezionamento, etichettatura e assemblaggio di prodotti appartenenti a diverse categorie merceologiche.
"Evidentemente, continua Delpoggetto, i nostri servizi sono apprezzati, sia per la qualità proposta, sia per l'elevato standard di riservatezza e discrezione che offriamo grazie ai quali abbiamo ottenuto importanti contratti decennali sottoscritti da diverse catene distributive estere e di valenza mondiale. Una garanzia di continuità che consente di operare per uno sviluppo continuativo, programmabile e sostenibile."
Oggi "Azzurra" ha raggiunto un fatturato di 11 milioni di euro e può contare su quasi 55.000 mq di superfici (60% in proprietà e il resto in locazione) destinate allo stoccaggio e alle linee di lavorazione per conto terzi, quello che può definirsi un "polo logistico multicliente".
"Anche nell'ultimo esercizio amministrativo, sottolinea Morena Benvenuti, abbiamo registrato un incremento di fatturato (2,5 mln di €) ma a migliorare sono stati anche altri fattori economici, come le disponibilità liquide e il Patrimonio Netto, a conferma che l'impostazione di procedere con un rigido controllo di gestione basato sul monitoraggio costante dei fattori produttivi per ogni servizio e per le gestione aziendale complessiva. Motivo d'orgoglio è inoltre il valore 100/100 che la Centrale Rischi della Banca d'Italia ha certificato, ponendo la nostra azienda ai vertici tra le imprese con oltre 150 dipendenti"
"Un fattore determinante, interviene Delpoggetto, è stato ed è tutt'ora lo "spirito di appartenenza" dei soci (176), tutti operativi in cooperativa. Nel tempo inoltre ci siamo via via arricchiti di risorse umane altamente specializzate e il personale è stato sottoposto a progetti di formazione continua. In breve sintesi, se di successo si può parare, questo è stato ottenuto grazie alla qualità dei servizi, alla corretta tariffazione condivisa dai clienti e alla qualità e affidabilità del personale a tutti i livelli dell'impresa."
La storia continua. Il futuro potrà essere ancora roseo tant'è che nuovi spazi di proprietà sono in procinto di aggiungersi a quelli già in uso. Ulteriori 12.500 metri quadrati il cui progetto ha ricevuto le varie autorizzazioni, Dia comunale compresa.
"Invecchiare non è mai una cattiva notizia", soprattutto per dei produttori di "Parmigiano Reggiano".
Fidenza 23 settembre 2019 - "Sabato scorso, a Fidenza, nel cortile del caseificio di San Michele Campagna, abbiamo festeggiato i “primi” 40 anni della Cooperativa Casearia Agrinascente - Parma2064.
Per chi, come noi, è abituato a fare i conti con la stagionatura, invecchiare non è mai una cattiva notizia. Ecco perché abbiamo colto il compimento del 40' anno di vita della cooperativa come un’occasione per festeggiare, con soci, giovani, staff, personalità e amici, i traguardi già raggiunti, rivolgendo il pensiero alle nuove sfide che ci aspettano."
Due dei principali capisaldi della cooperazione, la "Responsabilità" e la "Solidarietà" sono le fondamenta sulla base dei quali si è innestato l'accordo tra due Cooperative appartenenti a due settori apparentemente distanti.
Agrinascente - Parma2064, l'importante casearia che il 21 settembre festeggerà il 40esimo anno dalla fondazione, e Articioc, la cooperativa del terzo settore che si è impegnata nella produzione di birre artigianali, forti della responsabilità individuale, collettiva e sociale che le contraddistinguono, hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per sentirsi ancor più partecipi della medesima "comunità".
In questa prima fase le due cooperative andranno a condividere:
1) la Valorizzazione della commercializzazione dei reciproci prodotti con l’avvio di uno studio approfondito al fine di valutare le migliori e vincenti sinergie per l’approccio al mercato.
2) la Promozione e comunicazione esterna della attività di collaborazione intrapresa ai fini della valorizzazione dello strumento cooperativo mettendone in evidenza le ricadute sociali esaltando l’attenzione sul valore del lavoro e della persona umana e le benefiche azioni incidenti sulla fase commerciale.
3) La realizzazione di un’ampia collaborazione interna al fine di elevare la conoscenza dei valori della cooperazione sociale a partire dalla valorizzazione delle rispettive attività produttive.
"Siamo fieri - afferma Andrea Bonati presidente di Confcooperative Parma -, di tenere a battesimo quest'accordo di collaborazione che conferma, ancora una volta, quanto i valori tradizionali della cooperazione siano non solo attuali, ma anche utili al profitto e alla elevazione della dignità umana attraverso il lavoro. In un periodo dove a far notizia sembra siano le conseguenze della crisi, la cooperazione è attiva a sviluppare dei processi economici innovativi".
"Già il 22 settembre sarà visibile la collaborazione frutto dell'accordo, sottolinea Andrea Gennari, direttore di Confcooperative Parma, in occasione della Festa del Fungo di Borgotaro. Sotto la guida del segretario della sezione di Parma del Consorzio del Parmigiano Reggiano, Michele Berini, tre diverse stagionature incontreranno altrettanti gusti di birra Articioc".
Ma già il 14 settembre, per chi intendesse approfittare di un evento fortemente attrattivo come la Fiera del Camper di Parma, sarà possibile degustare la gamma di birre Articioc. Dal 14 al 22 settembre, infatti, saranno presenti allo stand espositivo dell’Area Sosta Camper Parma gestito da "Cigno Verde" cooperativa sociale che tra l'altro, con la loro falegnameria, sta lavorando alle strutture e agli arredi per l’allestimento dello stand.
“Kant sostiene che a tavola si parla delle cose concrete della vita. Oggi, mangiare, è diventata una esperienza sociale totale che sempre più è in grado di essere inclusiva, a partire dalle “radici”, come questo accordo di collaborazione cooperativa dimostra coinvolgendo anche il pensiero insieme ai 5 sensi.
Possiamo plaudire a questo progetto imprenditoriale in quanto anche “culturale”, occasione di dialogo e coniugazione di buone prassi che si fanno ancora più sinergiche grazie all’opportunità della collaborazione e della condivisione che garantiscono una ricaduta generativa di valori e azioni sulla comunità, anche in senso innovativo.
Dalla integrazione aziendale discende uno stile nuovo nei rapporti all’interno della filiera economica, che supera la divisione settoriale per dare spazio ad un lavoro per progetti, alla creazione di opportunità per le imprese cooperative, ad una espressione imprenditoriale territoriale più forte, propositiva ed incisiva” commenta Roberta Lasagna, presidente di Federsolidarietà Parma.
È quindi la volta di Luca Manici, presidente di Articioc Cooperativa Sociale, il quale sottolinea come la diversità possa diventare un valore e come l’appartenenza alla medesima organizzazione di rappresentanza cooperativa abbia consentito di agevolare l’incontro.
“Ringraziamo innanzitutto Confcooperative Parma – rimarca il presidente di Articioc, che ha contribuito alla buona riuscita di questo accordo tra due cooperative in apparenza diverse, sia come tipologia di prodotto che come storia ma che condividono i grandi valori del mondo cooperativo.
Articioc Cooperativa Sociale, nasce nel 2014 e gestisce un Birrificio a Noceto in provincia di Parma con personale svantaggiato (disabilità fisiche e mentali) al fine di coniugare la realtà imprenditoriale con il mondo del sociale.
Siamo una Cooperativa Sociale di tipo B pura, nel senso che la nostra sostenibilità economica dipende esclusivamente dal mercato. Questo è sicuramente stato il primo punto di incontro con Cooperativa Casearia Agrinascente – Parma 2064.
Noi siamo, probabilmente, sul territorio di Parma la Cooperativa Sociale che, proprio per questo motivo, meglio può comprendere e trovare affinità con il mondo profit. Tuttavia, proprio perché siamo Cooperativa Sociale, ci è stato sicuramente più facile dialogare con una realtà, come “Agrinascente – Parma2064” che, condivide gli stessi valori di mutualità e pluralità che sono alla base del modo cooperativo., un prodotto che tradizionalmente è stato sempre accompagnato al vino. Abbiamo lavorato in particolare su alcune caratteristiche di una nostra birra, l’Angiolèn, e abbiamo capito che l’abbinamento non solo è fattibile, ma per certi versi addirittura entusiasmante. Con “Agrinascente – Parma2064” vi invitiamo già al primo appuntamento di degustazione che avverrà il giorno 22 settembre in occasione della fiera del fungo di Borgotaro dove abbineremo le nostre birre a diverse stagionature di Parmigiano Reggiano. Nello stesso fine settimana (21 settembre) saremo poi presenti ai festeggiamenti dei 40 anni di Cooperativa Casearia Agrinascente – Parma 2064. Noi crediamo che questo accordo sia il primo step di una collaborazione felice e duratura e che possa, negli anni, rappresentare un modello virtuoso di cooperazione. Per questo ringraziamo ancora Confcooperative Parma che ha reso fattibile tutto ciò”.
“Credo che il mondo della cooperazione abbia bisogno di dimostrare nuove capacità di sintesi ed una visione più moderna ed integrata, sottolinea Roberto Gelfi presidente di “Agrinascente - Parma2064”, senza nascondere la sua ragione fondamentale: fare impresa non per massimizzare gli utili ma per valorizzare dal punto di vista etico ed economico quanto viene conferito dai soci cooperatori. È questo che ha portato “Agrinascente – Parma2064” e “Birrificio Articioc” a progettare l’intesa che viene oggi presentata alla stampa: due cooperative con finalità diverse e complementari, alleate per attrarre il consenso del cittadino/consumatore, capace sempre di più di scegliere utilmente e responsabilmente per il proprio bene e per il bene della comunità di appartenenza”.
Cosa significa:
Responsabilità: individuale, collettiva e sociale. Essere responsabili significa fare fronte agli impegni presi con la propria capacità e col proprio impegno. Spesso si è tentati di attribuire a responsabilità collettiva ciò che invece attiene alla responsabilità individuale. La responsabilità collettiva non annienta quella individuale, anzi, se condivisa come principio, è un elemento di controllo reciproco che potenzia la responsabilità individuale.
Solidarietà: sostenere in modo fattivo chi ha più bisogno. In altre parole “sentirsi comunità”, dare valore all’interesse generale di cui la comunità è portatrice, anche mettendosi nei panni degli altri. E quindi sostenere chi, malgrado la buona volontà, non riesce o riesce solo in parte. Collaborazione, aiuto reciproco, impegno verso gli altri sono parole chiave per descrivere la solidarietà, che produce risultati positivi non solo per chi la riceve, ma anche per chi la pratica.
BIRRIFICIO ARTICIOC
Articioc, in dialetto parmigiano, significa carciofo. Il carciofo rappresenta la terra, i sapori contadini, la tavola semplice e vera. Così come le foglie e le spine permettono al cuore, la parte più nobile del carciofo, di crescere protetto, così la cooperativa tutela e guida i ragazzi nel mondo del lavoro.
Il logo di Articioc rappresenta proprio questo ideale, ispirandosi anche ad uno degli ingredienti fondamentali della birra, il luppolo.
L’idea del birrificio prese vita intorno al 2009 grazie all’incontro tra il mondo degli Special Olympics e un gruppo di ragazzi volenterosi, i quali avevano aiutato il movimento della birra artigianale a crescere sul territorio parmense. Così come gli Special Olympics mettono in evidenza le capacità di ragazzi straordinariamente speciali nel mondo dello sport, così si è pensato che fosse possibile farlo anche nel mondo del lavoro. Remo Pattini, uno dei pionieri del mondo Special Olympics a Parma, ci ha insegnato come esistano persone che riescono a trasportare mattoni da un quintale, ed altre che hanno la possibilità di spostare solamente un kg: entrambe hanno il diritto di contribuire alla costruzione della società.
Questo è stato il punto di partenza.
"Nel 2014, la nostra passione e tenacia ci hanno permesso di costituire la Cooperativa Sociale ed avviare la produzione di birra su nostre ricette presso birrifici amici.
Abbiamo deciso di costituirci come cooperativa sociale di tipo B, forma che rispecchia al meglio la nostra mission: l’inserimento nel mondo del lavoro di personale con disabilità fisiche o mentali”.
Nasce così, sulla base della tradizione agroalimentare del territorio parmense e sulla sua natura cooperativistica, e con il contributo di Fondazione Cariparma – che ci ha voluto premiare – il progetto vero e proprio: la realizzazione e gestione del Birrificio Sociale Articioc. Grazie all'interessamento della Cooperativa La Bula che ha connesso il progetto con due esperti birrai, Andrea e Anselmo, si sono andati aggregando tanti amici andando a infittire la rete di conoscenze e amicizie.
Ecco quindi che l'accordo di collaborazione con la "casearia Agrinascente" persegue il medesimo obiettivo.
Per informazioni:
Articioc cooperativa sociale
Via Marconi n.6 – 43015 Noceto (PR) Tel. 0521.628301
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Sito web: www.birrificioarticioc.it
PARMA2064: FORMA E SOSTANZA
Dal Parmigiano Reggiano campione del mondo al formaggio Kasher, Halal e organic. Una cooperativa casearia nel cuore della Food Valley, tutto nel raggio di 10 km.
Nel 2014 nasce il brand Parma2064 da parte della Cooperativa Casearia Agrinascente, che nel 2019 compie 40 anni. Il successo è stato immediato il Parmigiano Reggiano Parma2064 ha ottenuto 12 premi di cui un Supergold al World Cheese Award. Capitalizzando le esperienze e le competenze, i 5 soci attuali - Cascina “Margherita”, La Rinascente Società Agricola, Società Agricola Colombarola, Società Agricola Fratelli Tonoli e Società Agricola Vighi Mauro e Luigi – hanno perfezionato un metodo che mira a creare un prodotto naturale, frutto di un controllo scrupoloso e della lavorazione del latte proveniente esclusivamente dai loro allevamenti, tutti a conduzione familiare e collocati in un raggio di 10 chilometri dai due caseifici. Agrinascente Parma2064 oggi gestisce direttamente due caseifici, uno a Fidenza e l’altro a Zibello. Un terzo caseificio, alle porte di Soragna, è stato affittato ad altri operatori al momento, in attesa di condurre direttamente anche questo stabilimento.
La disponibilità di una mandria complessiva di circa 1400 bovine in mungitura per quasi 16 milioni di litri di latte prodotti annualmente è il punto di partenza per quello che si presenta oggi come un modello caseario nel cuore dell’area DOP del Parmigiano Reggiano. La produzione totale ha superato nel 2018 oltre 30.000 forme, per un fatturato che oltrepassa i 13 milioni di euro. 20 dipendenti operano nei due caseifici di Fidenza e Zibello, dove ogni giorno vengono lavorati rispettivamente 286 e 187 quintali di latte.
Integrati con le necessarie innovazioni tecnologiche, i processi produttivi sono quelli di sempre, con la competenza di casari a coordinare il lavoro di addetti che seguono fedelmente le fasi stabilite dal Consorzio di Tutela del Parmigiano Reggiano DOP, nell’ottica di una filiera senza scorciatoie. Così si coniuga la tradizione con una visione ampia e aperta a sperimentazioni, come quelle che hanno dato vita alle varianti “Organic”, “Halal” e “Kasher”, quest’ultimo prodotto nel caseificio dedicato esclusivamente a questa produzione che si trova a Zibello e ottenuto secondo un procedimento che segue alla lettera le rigide regole della religione ebraica in materia alimentare, ispirate dalla Torah e codificate nello Shulkhan Aruk.
Da poco, alla produzione di Parmigiano Reggiano si è affiancata quella del “Verdiano”, la proposta “veggie” di Parma2064, ottenuto utilizzando caglio di origine vegetale, ideale per quei consumatori più sensibili e interessati all’alimentazione vegetariana,
Le forme di Parmigiano Reggiano Parma2064 sono stagionate nei magazzini aziendali fino a raggiungere, a seconda dei casi: 18, 24, 36 o 48 e più mesi di stagionatura. Per le stagionature oltre i 30 mesi, Parma2064 ha introdotto una selezione di qualità chiamata “Lunga Vita” che, insieme con le stagionature più “giovani”, consente di offrire una gamma di prodotto che capace di incontrare il gusto e le esigenze di tutti i consumatori, in Italia e all’estero, distinguendosi per qualità organolettiche che mantengono traccia di una tradizione antica ed essenziale.
Il brand Parma2064 vuole sottolineare la ricerca di distintività della matricola assegnata storicamente al caseificio di Fidenza dal Consorzio del Parmigiano Reggiano. Il nome “Parma”, prima del numero della matricola, pone l’accento sul territorio dove nasce questo prodotto di eccellenza.
Tre i punti vendita dove acquistare direttamente:
Caseificio Pongennaro - Soragna
Strada per Carzeto 137, 43019 Soragna (Parma) tel. +39 0524 597065
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Shop del Museo del Parmigiano Reggiano
Corte Castellazzi, Via Volta 5, 43019 Soragna (Parma) tel. + 39 0524 507205
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Caseificio San Michele Campagna - Fidenza
Via S. Michele Campagna, 22E 43036 Fidenza (PR)
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I numeri di Parma2064 nel 2018
1979 anno di nascita dalla cooperativa Agrinascente che nel 2019 compie 40 anni
5 aziende consociate nell’arco di 10 chilometri: Cascina “Margherita”, La Rinascente Società Agricola, Società Agricola Colombarola, Società Agricola Fratelli Tonoli e Società Agricola Vighi Mauro e Luigi
Oltre 13 milioni di euro di fatturato
30.011 forme in un anno
20 dipendenti
187 quintali di latte al giorno lavorati a Zibello
286 quintali di latte al giorno lavorati a Fidenza
15,9 milioni di litri di latte in un anno
1.400 bovine in mungitura
12 premi di cui un Supergold al World Cheese Award
I prodotti: Parmigiano Reggiano a diverse stagionature (12, 18, 24, 30 e oltre), Parmigiano Reggiano Organic, Halal e Kasher. In più il Verdiano (proposta veggie
di Parma2064).
Tre punti vendita diretti: spaccio al Caseificio Pongennaro e Shop del Museo del Parmigiano Reggiano, entrambi a Soragna e spaccio al Caseificio San Michele a Fidenza.
Dal 6 al 15 settembre appuntamento a Parma e Langhirano con la XXII edizione del Festival: un’intensa esperienza di piacere per conoscere e degustare il Prosciutto di Parma e apprezzare le bellezze del territorio.
7-8, 14-15, 21-22, 28-29 settembre c’è Finestre Aperte:
i prosciuttifici sono aperti al pubblico per assistere al ciclo di lavorazione
La Cittadella del Prosciutto di Parma
- Sabato 7 e domenica 8 settembre, Langhirano
I produttori raccontano la loro storia e propongono il Prosciutto di Parma in degustazione. Assaggi, incontri, laboratori del gusto e molto altro…
Il Bistrò del Prosciutto di Parma
Dal 9 al 15 settembre, a Parma
con un ricco calendario di eventi e appuntamenti gustosi
www.festivaldelprosciuttodiparma.com
Dal 6 all’8 settembre, a Langhirano, sulle colline parmensi, una tre giorni per scoprire la DOP Prosciutto di Parma e il territorio che le dà i natali. Sarà attiva la Cittadella del Prosciutto di Parma: previste degustazioni, cooking lesson a cura degli chef di Parma Quality Restaurants, wine pairing, esibizioni di taglio a mano. Da segnalare anche il live di Edoardo Bennato.
Momento clou del Festival del Prosciutto di Parma sarà “Finestre Aperte”: grazie a questa iniziativa, per quattro weekend consecutivi (7-8, 14-15, 21-22, 28-29 settembre), foodie e turisti potranno scoprire i segreti della lavorazione della DOP visitando i prosciuttifici della zona di produzione.
Dal 9 al 15 settembre, il Prosciutto di Parma sarà poi protagonista assoluto al Bistrot allestito in piazza Garibaldi a Parma, nell’ambito di “Settembre Gastronomico”.
Si aprirà venerdì 6 settembre a Langhirano la XXII edizione del Festival del Prosciutto di Parma: una tre giorni per parlare di una DOP simbolo dell’eccellenza del made-in-Italy alimentare nel mondo, per promuovere antiche tradizioni e un saper fare che si tramanda di generazione in generazione, e per scoprire un territorio ancora poco conosciuto, ma che ospita bellezze come il Castello di Torrechiara, con la straordinaria Camera d’Oro, completamente affrescata, e come l’abbazia benedettina rinascimentale nota come Badia di Santa Maria della Neve. Il tutto nel contesto della Riserva MAB UNESCO dell’Appennino Tosco-Emiliano. Il programma dell’edizione 2019 del Festival del Prosciutto di Parma è estremamente ricco: ecco alcuni highlight.
FINESTRE APERTE
Vero momento clou del Festival del Prosciutto di Parma è “Finestre Aperte” che nel 2019 e raddoppia, passando da due a quattro weekend, a copertura di tutto il mese di settembre: l’appuntamento è per il 7-8, il 14-15, il 21-22 e il 28-29 settembre. “Finestre Aperte” è un modo originale per portare alla conoscenza del largo pubblico le antiche tradizioni e il saper fare che si celano dietro il Prosciutto di Parma: le radici storiche dei primi antenati della DOP risalgono infatti al III secolo a.C. Già nel “De Rustica”, Catone il Censore descriveva una ghiotta conservazione delle cosce di suino, ottenuta con la salatura e la successiva asciugatura; unte poi con un po’ di olio, le cosce affrontavano il periodo di stagionatura. In occasione di “Finestre Aperte”, ogni weekend di settembre, i prosciuttifici del territorio parmense accoglieranno turisti e food lover, offrendo loro la possibilità di assistere al ciclo di lavorazione. A fare da guide saranno eccezionalmente gli stessi produttori, che racconteranno e mostreranno come le cosce di suino, grazie a una particolarissima combinazione di clima, tradizione e passione, diventino Prosciutto di Parma DOP. L’elenco dei prosciuttifici aderenti a “Finestre Aperte” e tutte le informazioni utili per prenotare e organizzare le visite saranno disponibili sul sito Web: www.festivaldelprosciuttodiparma.com
CITTADELLA DEL PROSCIUTTO
Dal 6 all’8 settembre, Langhirano ospiterà la Cittadella del Prosciutto: un’area dove 18 produttori della DOP racconteranno la propria storia e organizzeranno degustazioni di Prosciutto di Parma DOP, offerto in varie stagionature, a partire dai 12 ai 24 mesi, per arrivare anche ai 36 e più mesi. Previste anche esibizioni di taglio a mano del Prosciutto di Parma DOP: una vera e propria arte, che richiede un esercizio costante nel tempo per essere padroneggiata, e che è un mix tra rapidità, precisione e coreografia nella presentazione delle fette sul piatto.
PARMA QUALITY RESTAURANTS E ALTRE COLLABORAZIONI
Il Festival del Prosciutto di Parma vivrà anche di scambi e collaborazioni. Sul piano gastronomico, sarà coinvolto Parma Quality Restaurants, il Consorzio – riunisce 28 ristoratori del territorio – che rappresenta la più alta espressione della cucina parmense. Sabato 7 e domenica 8 settembre, gli chef Maria Amalia Anedda (Ristorante “Les Caves”, a Sala Baganza), Filippo Cavalli (Ristorante “Osteria dei Mascalzoni”, a Parma), Mariano Chiarelli (Ristorante “I Du Matt”, a Parma) e Nico Tamani (Ristorante “Vecchia Fucina”, a Traversetolo) animeranno due cooking lesson: appassionati di cucina e foodie potranno così apprendere alcuni segreti per valorizzare in cucina, in modo originale, il Prosciutto di Parma DOP. In collaborazione con il Consorzio di Tutela dei Vini Colli di Parma, sono previsti momenti di wine pairing: a suggerire quali sono i migliori vini del territorio da abbinare al Prosciutto di Parma DOP sarà Maura Gigatti, sommelier del Ristorante “I Du Matt”, che proprio pochi giorni fa è stata insignita da AIS Emilia del premio come Miglior Sommelier dell’Emilia. Il Festival del Prosciutto di Parma proporrà poi ricercati abbinamenti tra gelato salato e Prosciutto di Parma DOP: a firmarli sarà la gelateria Ciacco, del maestro gelatiere Stefano Guizzetti, strenuo fautore del metodo artigianale, apprezzato in tutta Italia per la creazione di gusti di gelato inconsueti, ottenuti senza alcun tipo di additivo.
EDOARDO BENNATO LIVE
Sabato 7 settembre, a partire dalle h 21:30, a Langhirano, sul palco allestito in Piazzale Celso Melli si esibirà il cantautore Edoardo Bennato, tra le voci rock più apprezzate dal pubblico italiano. L’autore di hit come “L’isola che non c’è”, “Un giorno credi”, “Il gatto e la volpe”, “Viva la mamma”, “Il rock di Capitan Uncino” sarà protagonista di un live di due ore.
BISTROT AI PORTICI DEL GRANO
Il Festival del Prosciutto di Parma vero e proprio vivrà poi un’appendice “cittadina” da lunedì 9 a domenica 15 settembre: l’appuntamento è a Parma, in Piazza Garibaldi, sotto i Portici del Grano, dove, nell’ambito di “Settembre Gastronomico”, sarà allestito un Bistrot. Da segnalare, tra le varie iniziative: giovedì 12 settembre, dalle h 18:30, l’appuntamento con Bruno Vanzan, campione mondiale di flair bartending e mixology, che proporrà i cocktail dell’estate 2019 in abbinamento a finger food a base di Prosciutto di Parma DOP; venerdì 13 settembre, dalle h 12:30, l’abbinamento con la Mozzarella di Bufala Campana DOP, con proposte gastronomiche; domenica 15 settembre, dalle h 19:00, le pizze gourmet proposte dal neonato Gruppo Parmense Pizzerie di Qualità, che riunisce 9 professionisti dell’arte della pizza accomunati dalla scelta di materie prime di eccellenza, preferibilmente locali, e dal ricorso a metodi di lavorazione artigianali.
(Foto Consorzio Prosciutto di Parma - A. Carra)
E' online il nuovo sito del Ministero delle Politiche Agricole, Forestali e Turismo. Ogni mese una regione è messa in evidenza con i propri prodotti tipici di qualità. Presto anche una APP integrata con agriturismi e beni Culturali.
Di LGC 7 agosto 2019 - "Vuoi scoprire il territorio italiano e il suo patrimonio eno-gastronomico? Vuoi scoprire i prodotti DOP, IGP e STG tipici di una specifica area geografica? Cerca direttamente un prodotto o una regione e inizia la tua scoperta dell’Italia all’insegna della qualità garantita."
E' questo l'invito che viene dalla Home Page del nuovo sito messo recentemente online dal MIPAAFT e che ogni mese pone in evidenza una Regione italiana e i suoi prodotti tipici.
Facile e intuitivo, il nuovo sito del Ministero consente di navigare tutta l'Italia attraverso i suoi prodotti. Il portale è perciò una raccolta organizzata dell'immenso giacimento enogastronomico del Bel Paese (299 prodotti agroalimentari, 524 vini) che, attraverso le chiavi di ricerca per prodotto, piuttosto che per territorio, consente di raggiungere rapidamente ai contenuti relativamente ai prodotti piuttosto che agli eventi e alle notizie raccolte e proposte per il pubblico dei consumatori o invece degli operatori.
Presentato lo scorso 25 luglio e pubblicato dal primo di agosto, il portale è un progetto innovativo, per Target (mette insieme Consumatori, Turisti, Operatori Economici), per le Tematiche (Valorizzazione, Educazione, Nuove Tecnologie), per l'Approccio (condotte survey dedicate per raccogliere le esigenze degli Operatori) e per le Informazioni (il patrimonio dei disciplinari reso fruibile ad un vasto pubblico).
"I prodotti Dop e Igp rappresentano - ha dichiarato il Ministro Sen. Gian Marco Centinaio - uno strumento di tutela delle eccellenze italiane e delle produzioni legate al territorio ma anche un'attrattiva per il settore turistico con importanti ricadute sull'economia locale. Lo sviluppo del territorio è sempre più connesso a quelle che sono le sue tipicità. Dobbiamo continuare a lavorare sulla promozione, l'innovazione e la tutela. Unire i prodotti agroalimentari al turismo. Celebrare il made in Italy nel mondo".
Il Portale può diventare una opportunità per i tanti Territori e Denominazioni che rappresentano un Patrimonio del nostro Paese, talvolta ancora poco esplorato. Tutti i prodotti e territori, con questo Portale, hanno occasione di essere allo stesso modo presenti in rete, di farsi conoscere, creare rete.
"Il mondo oggi chiede informazione attraverso la rete - ha proseguito il Ministro - ed è in questa direzione che ci dobbiamo muovere, per cogliere appieno il potenziale che offre il digitale. Questo portale può contribuire a rafforzare l'immagine delle DOP e delle IGP e attrarre visitatori che vogliono mangiare, bere, vivere ciò che offrono i nostri territori".
Come anticipato, il Ministero sta già lavorando, per quanto riguarda l'App a integrare i dati sugli Agriturismi riconosciuti dal Mipaaft e i dati relativi ai Beni Culturali.
WEB SITE: https://dopigp.politicheagricole.it/web/guest
Foto copertina: Ministro Gian Marco Centinaio a Confcooperative Parma 11 novembre 2018.
Presentato in Confcooperative Parma il bando per i progetti imprenditoriali di Workers Buyout Cooperativi. Mercoledì 27 febbraio è stato ufficialmente presentato il nuovo bando di Fondo Sviluppo SpA che si pone l'importante obiettivo di sostenere le nuove cooperative costituite da lavoratori di aziende in crisi (WBO – Workers Buy Out).
Si è svolto mercoledì 27 febbraio alle ore 11.00 presso la sede di Confcooperative Parma l'incontro di presentazione del bando "Imprese rigenerate dai lavoratori – Sostegno a progetti imprenditoriali di Workers Buyout Cooperativi". L'obiettivo del bando, promosso da Fondosviluppo, è quello di supportare il tessuto economico e sociale del territorio, affrontando in maniera virtuosa situazioni di crisi aziendale attraverso la cultura imprenditoriale cooperativa.
Ad aprire la presentazione è stato Andrea Gennari, direttore di Confcooperative Parma:
«La possibilità di uscire da una situazione di crisi con i WBO è una possibilità concreta, che esiste e che dobbiamo imparare a sfruttare: in questo senso, la cooperazione diventa uno strumento per salvaguardare le competenze, il lavoro, la sostenibilità di un intero sistema economico e territoriale».
È poi intervenuto Simone Taddei, referente bandi di contributo e finanza agevolata di Confcooperative Parma:
« Confcooperative crede molto nel sistema WBO come strumento per favorire le cooperative recuperando situazioni di crisi aziendale: il WBO consiste nella creazione di una nuova cooperativa da parte di ex dipendenti di imprese in difficoltà. Si tratta di uno strumento che ha risvolti interessanti a livello sociale perché crea coesione nel territorio, e risvolti economici importanti perché permette di salvaguardare il lavoro».
Il bando prevede interventi finanziari diretti nella misura massima del capitale sociale apportato dai soci cooperatori, in diverse forme: come apporto al capitale sociale, mutuo a tassi agevolati o Strumenti Finanziari Partecipativi.
Per quanto riguarda l'apporto al capitale sociale, esso può essere realizzato anche attraverso la NASPI, come ha spiegato Andrea Pisseri, responsabile Sindacale di Confcooperative Parma:
«La NASPI spetta ai lavoratori dipendenti del settore privato che hanno perso involontariamente il lavoro. Il lavoratore avente diritto alla corresponsione dell'indennità NASpI può richiedere la liquidazione anticipata, in unica soluzione, dell'importo complessivo del trattamento che gli spetta e che non gli è stato ancora erogato, per la sottoscrizione di una quota di capitale sociale di una cooperativa nella quale il rapporto mutualistico ha ad oggetto la prestazione di attività lavorative da parte del socio. E' bene ricordare che l'indennità anticipata deve essere restituita nel caso in cui il lavoratore instauri un rapporto di lavoro subordinato prima della scadenza del periodo spettante di indennità corrisposta in forma anticipata. Ciò non avviene se il rapporto di lavoro subordinato è instaurato con la cooperativa della quale il lavoratore ha sottoscritto una quota di capitale sociale"
Oltre agli interventi finanziari, il bando offre anche altri servizi, come rimborsi di consulenze per un massimo di 15.000 € su tre anni, formazione, tutoraggio e agevolazioni messe a disposizione dal sistema di Confcooperative a seconda delle esigenze della nuova cooperativa WBO.
Il bando scade il 15 maggio 2019, prevede un plafond di 1.000.000 € ed è aperto a WBO cooperativi operanti in tutti i settori, in fase di costituzione o costituiti da massimo 4 mesi antecedenti l'apertura della call.
Infine, Gennari ha rivolto un appello alle Amministrazioni Comunali del territorio affinchè attraverso la loro visione completa della situazione delle aziende locali, possano segnalare il bando alle realtà interessate a partecipare.